Dal blog Campari & De Maistre (vedi QUI) un esame dell'attuale pontificato dopo la pubblicazione della Traditionis Custodes.
Claudio
Ieri, leggendo il post scritto a caldo sull'emanazione dello pseudo Motu Proprio che azzera le decisioni di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sulla Messa in latino, ci è stato detto che si esagerava. Un pontificato distruttivo? Addirittura.
Ebbene si, il pontificato di Bergoglio non ha costruito nulla, ma ha distrutto molto, non solo in ambito tradizionalista. A partire dalle strutture vaticane, che sono state decostruite e delegittimate. Al riguardo rimandiamo al libro di Massimo Franco "L'enigma Bergoglio: la parabola di un papato". Nel capitolo "Casa Santa Marta, la corte parallela", leggiamo in modo completo come sin dall'inizio il bergoglismo si sia abbattuto sulle strutture tradizionali della Chiesa. Per rinnovare? Per far finire gli scandali? Ovviamente no, semplicemente la decisione ha creato confusione e il Vaticano ne esce indebolito e destrutturato.
Basti pensare al trattamento inumano subito dal cardinale Becciu. Di recente sembra che la decisione sia stata dettata principalmente dalla volontà di influenzare il prossimo conclave, dove il sardo sarebbe stato un grande elettore. Vogliamo però commentare il modo in cui è stato trattato? Dopo anni di potere, è stato esposto al pubblico ludibrio, senza processo, senza possibilità di difendersi. Salvo poi essere anche prosciolto dai tribunali laici. Se questo è un metodo cattolico, giudicherete voi.
Parliamo poi dei movimenti ecclesiali, non certo tradizionalisti. Di recente, con un tratto di penna, Bergoglio ha letteralmente scardinato i fondatori e le guide carismatiche, stabilendo una durata del loro mandato al massimo a 10 anni. Ce lo vediamo un Kiko Arguello defenestrato dai neocatecumenali? Eppure sulla carta è stato fatto, anche qui mettendo in campo una gestione del potere assolutistica, superba, che non guarda in faccia a nessuno. Una vendetta contro movimenti troppo autonomi? Questa decisione ha costituito un terremoto alla pari del Motu Proprio anti-Messa.
Che dire del trattamento lesivo della dignità riservato a Enzo Bianchi? Un vecchio infermo perseguitato per mesi affinché se ne andasse da Bose, la comunità che lui stesso ha fondato. Che male avrebbe potuto fare? Non è mai stato spiegato. Bianchi è stato attaccato e umiliato senza pudore, ma le motivazioni plausibili non sono state mai fornite.
D'altronde, Bergoglio lo ha detto spesso durante il suo pontificato. A lui non stanno sulle scatole i tradizionalisti, ha in uggia i cattolici, chiunque abbia fede. Per lui sono tutti ipocriti inamidati, tant'è che "gli insulti di Bergoglio ai cattolici", sono diventati proverbiali. Sono i "cristiani da salotto", i "cristiani inamidati", le "facce da sottaceto", i "Signor e signora Piagnistei".
Certo, in questo scenario le vittime predestinate sono i tradizionalisti, gli "sgranarosari", sempre per citare Bergoglio. Dunque via con il bagno di sangue, la distruzione dei Francescani dell'Immacolata, l'eliminazione dalle gerarchie di tutti i vescovi e sacerdoti vagamente sospettabili di tradizionalismo o anche solo conservatorismo, le offese pubbliche... L'attacco alla Messa tradizionale però è solo una parte, forse quella principale, ma non l'unica, di una strategia volta a reprimere la Chiesa dall'interno, per trasformarla in una ONG.
Ai pochi sostenitori della linea Bergoglio però chiediamo: cosa è stato costruito in questi otto anni? Cosa ha fatto di buono? Le famose riforme sono state fatte? O è stato fatto solo un gran casino?
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