Dopo la partenza, nel 2017, dei Frati Minori Conventuali, dal Convento e Tempio di San Lorenzo, in pieno centro storico cittadino, ora è la volta dei Frati Minori (OFM).
Lo scorso 11 aprile la locale Comunità ha comunicato che a settembre lascerà la Chiesa e il Convento di Santa Lucia, proprio di fronte al Seminario Vescovile. Conseguentemente verrà anche abbandonata la Cappellania presso l'Ospedale San Bortolo.
E pensare che i Frati Minori sono, ad oggi, il terzo ordine religioso mondiale per numero di appartenenti (QUI).
Quanta tristezza!
Il declino sembra inesorabile e le gerarchie incapaci di far fronte a questi problemi (le vocazioni sacerdotali e religiose), che sono quelli veramente seri e non procrastinabili.
Di seguito il comunicato ufficiale sul sito della Diocesi (QUI).
AZ
Padre Enzo Maggioni, Ministro Provinciale dei Frati Minori per il Nord Italia, nel corso di un incontro avvenuto in episcopio lo scorso febbraio, aveva illustrato al Vescovo le motivazioni di tale scelta, riconducibili essenzialmente al calo generalizzato delle vocazioni anche tra i francescani, con la conseguente chiusura di numerosi conventi in ogni parte d’Italia. Contando la Diocesi di Vicenza ben quattro presenze di frati minori francescani (Barbarano, Chiampo, Lonigo e Santa Lucia in Vicenza) e dovendo per forza di cose ridurre il numero di conventi, la decisione di rinunciare alla presenza nella chiesa situata in città davanti al Seminario Vescovile e mantenere invece i santuari e centri di spiritualità in provincia è parsa, all’Ordine religioso, la meglio praticabile e la più consona al loro carisma e alle loro attuali possibilità.
Mons. Pizziol ha espresso vivo rammarico per la decisione, pur comprendendo benissimo le ragioni e l’inevitabilità della scelta. Anche la Diocesi è, infatti, da molto tempo alle prese con il calo delle vocazioni al sacerdozio e la riorganizzazione della sua presenza sul territorio attraverso la nascita delle Unità pastorali e una maggiore valorizzazione dei ministeri laicali. Non si deve infine dimenticare che la vocazione religiosa ha nel suo specifico la dimensione comunitaria della vita dei frati che non può essere ridotta sotto ad un certo numero di presenze per risultare significativa. Attualmente la comunità di Santa Lucia è composta da 6 frati, di cui 4 anziani e solo 2 più giovani.
La sola Provincia Veneta di Sant’Antonio fu la più grande di tutto ll’Ordine, fino agli anni ‘80 (io ero bambino) contava 840 Frati e una cinquantina di conventi... contro gli attuali 600 Frati, ma riuniti in un’unica Privincia che comprende tutto il nord Italia!! poi una deriva inarrestabile: hanno abbandonato 2 conventi a Trieste, 2 a Venezia, Treviso, Padova, Barbana, Cormons, San Donà di Piave, Feltre, Legnago, Cortina d’Ampezzo, Caprile, Cordenons, Monselice, un convento a Roma, Taglio di Po, Verona e ora Vicenza.
RispondiEliminaUn'altra testa che cade sotto i colpi della "nuova primavera".
RispondiEliminaCerto che ostinarsi a non vedere il disastro è proprio puro accecamento ideologico. Forse i fan boys del modernismo, invece di insultare chi va alla Messa tradizionale, dovrebbero guardarsi in casa e contemplare la terra bruciata lasciata attorno a loro dai loro beniamini.
Eh, ma la colpa, si sa, è "della società".
Ringraziamo il demone pachamama
RispondiElimina