Continuiamo la memoria dei santi Re cattolici commemorati nel Martirologio Romano: San Guntramno (525 - 592).
28 marzo.
A Châlon, in Fráncia, la deposizione di san Guntránno, Re dei Franchi, il quale talmente si dedicò alle opere spirituali, che, lasciate le pompe del secolo, distribuì largamente i suoi tesori alle chiese ed ai poveri. (Martirologio Romano ed. 1955)
A Châlon-sur-Saône in Burgundia in Francia, deposizione di san Guntramno, re dei Franchi, che distribuì i suoi tesori alle chiese e ai poveri. (Martirologio Romano ed. 2004)
L.V.
Figlio di Clotario I, nato nel 525, Gontranno divise coi suoi fratelli il regno paterno. Egli ebbe il regno di Orléans e di Borgogna, il Berry e una parte della Provenza. Questo nipote di Clodoveo e di santa Clotilde era per natura furbo, violento, amante del piacere e della buona tavola. La sua vita sarebbe poco edificante se non avesse manifestato una fede solida, un sincero pentimento delle sue colpe e se non avesse compiuto molte buone azioni che dimostravano in lui la volontà di praticare le virtù della giustizia e della religione. Si sposò tre volte con ancelle, ma non ebbe figli.
Questo personaggio fu nondimeno assai presto venerato come un santo, perché, in tutta la sua vita mostrò una reale volontà di mettere la propria condotta in accordo con la sua fede e questo rude figlio di barbari che si civilizza diventando cristiano, fu in qualche modo un simbolo della forza e dell’opera della grazia. Gontranno si tenne fuori dalle lotte e dalle questioni che divisero continuamente i suoi fratelli e i suoi nipoti e intervenne solo come moderatore. Verso il 567-70 scelse come capitale del suo regno Chalon-sur-Saòne e si preoccupò dell’evangelizzazione dei suoi territori, in particolare delle montagne del Giura. Fondò nei sobborghi della sua capitale l’abbazia dei Santi Pietro e Paolo divenuta poi San Marcello. Inviò religiosi di San Benigno di Digione a fondare case a Pontarlier e a Salins, poi ne inviò altri nell’abbazia di Agauno (St-Maurice-en-Valais). In questo stesso periodo (570-575) accolse san Colombano ad Annegray prima di donargli Luxeuil, una ventina di anni dopo. A Gontranno si attribuisce anche la fondazione del monastero di Baume-les-Dames e dì altre abbazie, e si dice che dotasse anche generosamente quelle che esistevano qua e là nel suo regno: San Sinforiano di Autun, San Benigno di Digione, Cestre, N. D. di Sales a Bourges e S. Maurizio di Agauno, che ricostruì, senza contare i monasteri di Chalon e di Macon, San Marcello e San Clemente. Fece inoltre donazioni ad Agauno e San Benigno, perché vi si potesse celebrare la salmodia perpetua, anzi, sembra che volesse porre alle dipendenze di Agauno un certo numero di monasteri. Fece costruire la chiesa di San Pietro a Ginevra; a Moriana fondò una chiesa nel 565 per conservarvi reliquie di san Giovanni Battista, portate da Alessandria e vi istituì poi un seggio episcopale che esiste ancor oggi.
Gontranno fu anche il protettore dei vescovi e si mostrò sempre molto reverente nei loro confronti; sottopose a un concilio le divergenze che egli aveva avuto con alcuni vescovi e con suo fratello Sigeberto; volle anche riparare alle violenze commesse da Chilperìco a detrimento delle chiese e dei poveri. Convocò sei concili in circa venti anni nelle principali città del suo stato: Lione, Chalon, Macon, Valence e si mostrò rispettoso dei canoni per le nomine episcopali e il diritto d’asilo. Ebbe sempre cura del suo popolo e volle sollevare le miserie dovute ai flagelli naturali e al tempo stesso, nella penitenza e nel digiuno, offriva se stesso a Dio come vittima per i suoi sudditi, secondo quanto riferiscono i cronisti.
Morì il 28 marzo 592 e fu sepolto a San Marcello di Chalon, dove si credette per molto tempo che si fosse fatto monaco. La sua pietà e generosità hanno fatto sì che, a partire dal secolo VII, fosse considerato come un santo. Il suo nome figura in qualche manoscritto del Martirologio Geronimiano. Il suo corpo restò a Chalon ed il culto si sviluppò dopo che, nel 1435, Giovanni Rolin, vescovo di Chalon e priore di San Marcello, ebbe restaurato la sua tomba. La Chiesa di Chalon ne ha celebrato la festa, come le diocesi di Moriana, Orléans, Besancon e Losanna; oggi figura nel Proprio di molte diocesi francesi. Nel secolo XVI gli Ugonotti devastarono la sua tomba e dispersero le reliquie; solo il capo fu salvato ed è conservato in un reliquiario d’argento. A Moriana è stato anche conservato un braccio, da epoca imprecisata fino al 1793. Il Martirologio Romano, dopo il Martirologio Geronimiano, celebra la sua memoria il 28 marzo.
Autore: Claude Boillon
Fonte: Santi e Beati
Grazie bellissimo racconto. Il santino, l'immagine raffigurata per intenderci, è gradevolmente particolare.
RispondiEliminaPatlate di re cattolici e siete nostaglici verso gli stati confessionali dato che siete incapaci a muovervi nel contesto dello stato laico.
RispondiEliminapersonalmente non ho nostalgia del passato visto che prima era l'inferno comunque per la corruzione nota tra clero e nobili a servizio di se stessi.I santi re cattolici sono invece stati dei momenti di paradiso in mezzo all'inferno che genera e continuano ad essere, almeno per me , il modello politico più rappresentativo della cattolicità. Poi in generale senza dei re cattolici la Chiesa, il Papa vanno a mancare di protezione. Da quando non ci sono più gli Asburgo l'Europa è scivolata nel materialismo più totale. Purtroppo anche i magnifici Asburgo hanno avuto luci e ombre e si sono eclissati. Bisognerebbe fondare una nuova dinastia, ma questo lo può fare solo Dio riscendendo sulla Terra e di questi tempi, calcolando che vi è il cambio d'era e non sappiamo cosa ci aspetterà, non è detto che sia nei piani divini ripristinare il sistema politico dei monarchi fedeli. In questo momento bisogna ripristinare l'uomo perchè siamo diventati bestie, si può guardare Dio se si è umani e qui siamo tornati all'età della pietra con in più un nuovo arto che è il cellulare.
Eliminalo stato laico non esiste, è uno stato religioso ugualmente, la nuova religione è lo scientismo
EliminaBello. Grazie.
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