Durante la cosiddetta “prima fase” dell’emergenza sanitaria del coronavirus abbiamo lamentato l'innaturale sudditanza della CEI alle normative che il governo aveva emanato, su suggerimento del comitato tecnico scientifico. Seppur umiliati come cattolici ci siamo esercitati nella virtù della difficile/doverosa obbedienza ai nostri Pastori, denunciando però a voce alta il clima ansiogeno e le follie dei fanatici chierici igienisti. E' significativa la testimonianza di un nostro Lettore, padre “di una ragazza autistica che per le sue stereotipie alle mani non può ricevere Gesù Eucaristico nelle mani ma solamente sula lingua come la tradizione e le norme ecclesiastiche impongono e raccomandano a tutti i fedeli malati e sani che siano. Mi è capitato durante la Messa in una parrocchia del Senese il sacerdote della medesima chiesa si è rifiutato di Comunicarla in bocca per troppo zelo sanitario e per paura di eventuali rimproveri dei laici igienisti..." (Cfr.MiL QUI ) Terminata l’inaudita chiusura delle chiese per il culto cum populo si è verificato puntualmente quello che avevamo previsto : “Non possiamo essere tranquilli: un buon numero di persone non sono tornate alla Messa domenicale dopo la riapertura delle celebrazioni in presenza.” Il grido d'allarme del popolo santo di Dio ha provocato la reazione del card. Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino (Cfr. MiL QUI ). Il dolore dei cattolici italiani, privati dei Sacramenti e della Santa Messa, non sembra aver raggiunto però le orecchie di quei Vescovi della CEI intenti a trastullarsi , salvo alcune lodevoli eccezioni, con i costosi giochi del nuovo Messale e dell'adeguamento liturgico delle Cattedrali. (Bando concluso il 22 ottobre QUI)
Pochi giorni fa da sud a nord, nelle curie diocesane e nelle parrocchie c'è stata una “doccia fredda” che rabbrividito la schiena dei chierici destando stupore e irritazione persino nei tranquilli uffici della CEI.
Ci riferiamo alle le recenti affermazioni che un politico di sinistra, noto per il suo impegno nel settore del teatro e del cinema, ha detto in una trasmissione televisiva della RAI.
Siamo dunque arrivati alle "Messe autorizzate"!
Speriamo che i Vescovi e la CEI aprano velocemente gli occhi!
AC
Veltroni da Fazio:
«Nel Dpcm sì alle messe, teatri e cinema chiusi, mi chiedo se sia giusto»
«Nel Dpcm sì alle messe, teatri e cinema chiusi, mi chiedo se sia giusto»
Veltroni ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3 parla del nuovo Dpcm
Walter Veltroni ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3, ha commentato le nuove misure del governo di Giuseppe Conte per contenere la curva dei contagi (qui il testo del nuovo Dpcm).
E ha voluto esprimere la sua perplessità su alcune delle scelte prese negli ultimi giorni: «Mi chiedo: è giusto autorizzare le messe e non i teatri e i cinema dove non c’è stato alcunché?
Siamo sicuri che il problema siano i bar e i ristoranti e non i trasporti pubblici?
Quelle sono delle bombe di contagio, credo, più di quanto possano essere i bar e i ristoranti» (qui l’elenco delle attività che possono restare aperte e gli orari).
E ha voluto esprimere la sua perplessità su alcune delle scelte prese negli ultimi giorni: «Mi chiedo: è giusto autorizzare le messe e non i teatri e i cinema dove non c’è stato alcunché?
Siamo sicuri che il problema siano i bar e i ristoranti e non i trasporti pubblici?
Quelle sono delle bombe di contagio, credo, più di quanto possano essere i bar e i ristoranti» (qui l’elenco delle attività che possono restare aperte e gli orari).
Fonte: Il Corriere della Sera QUI
Il gatto, comunista, perde il pelo ma non il vizio di tenere tutto sotto il controllo statale...
RispondiEliminaSarà il caso di prepararsi a protestare in piazza.
RispondiEliminaVolendo essere molto buoni, forse Veltroni voleva dire non Chiudiamo le Messe, ma Apriamo i teatri, e questo perché no ? Ma bisogna essere mooolto buoni, e invece , acca' nisciuno è ffesso, meglio pensar male e indovinare.
RispondiEliminaGiuste parole da cattocomunista democristiano verace.
RispondiEliminaPòro Veltroni....
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