Peccato che Giovanni Paolo II abbia confermato DEFINITIVAMENTE in Ordinatio sacerdotalis il divieto del sacerdozio femminile QUI: "Pertanto, al fine di togliere ogni dubbio su di una questione di grande importanza, che attiene alla stessa divina costituzione della Chiesa, in virtù del mio ministero di confermare i fratelli, dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l'ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa".
Ovviamente il vescovo Stefan Heße è stato nominato nel 2015 (QUI) nella new wave di S. Marta.
COSA DIRA’ PAPA FRANCESCO? IL VESCOVO DI AMBURGO ROMPE IL TABÙ: “GIUSTO AFFRONTARE LA QUESTIONE DEL SACERDOZIO FEMMINILE, BISOGNA PERMETTERE IL CONFRONTO E DISCUTERE ANCHE DI QUESTO TEMA" HA DETTO, CONSAPEVOLE CHE IN VATICANO TUTTI I PONTEFICI, DA PAOLO VI IN POI, SI SONO SEMPRE ESPRESSI NEGATIVAMENTE SULLA ORDINAZIONE FEMMINILE. BERGOGLIO VORREBBE CONCEDERE QUALCHE APERTURA SUL FRONTE DEL DIACONATO MA…
27.08.2020 Franca Giansoldati per www.ilmessaggero.it
A Roma l'argomento è tabù ma in Germania è all'ordine del giorno dei dibattiti sia dentro la Chiesa che all'esterno. Stavolta è l'arcivescovo di Amburgo, Stefan Hesse, a farsi carico di un confronto aperto sulla richiesta di ordinazione delle donne. «Bisogna permettere il confronto e discutere anche di questo tema» ha detto, consapevole che in Vaticano l'argomento parte con il piede sinistro, visto che tutti i pontefici, da Paolo VI in poi, si sono sempre espressi negativamente sulla ordinazione femminile.
Anche Papa Francesco (che vorrebbe concedere qualche apertura sul fronte dei diaconato) è stato costretto a rivedere le sue posizioni per non esacerbare il clima, ribadendo la linea della tradizione che dovrebbe restare integra.
Tuttavia in Germania sono nati comitati sparsi sul territorio formati da teologi e teologhe decisi a far sentire la propria voce. L'anno scorso hanno organizzato sit in, hanno firmato appelli, hanno rilasciato dichiarazioni fino a che il tema tanto scottante è entrato nell'agenda del percorso sinodale aperto dai vescovi l prima del lockdown. Un cammino importantissimo di riforme che non si sa bene dove porterà alla fine dei due anni previsti di dibattito.
Monsignor Hesse ha precisato che «la prospettiva storica è una cosa, ma non è tutto», come dire che potrebbe essere possibile affrontare sul piano teorico la tradizione e capire se esistono pertugi. I teologi, per esempio, si chiedono se essere uomo sia il solo fattore decisivo per l'incarnazione di Cristo e il sacramento della ordinazione.
«Donne nei ministeri e negli uffici della Chiesa» è un gruppo di donne che partecipa attivamente al progetto di riforma del Cammino sinodale lanciato dalla Chiesa cattolica in Germania. Tutte ovviamente si aspettano che vengano esaminati i nodi controversi.
Il vescovo di Amburgo ha rassicurato che si deve avere un approccio con la riforma in atto attraverso una mente aperta. «Se i risultati sono già fissati all'inizio, allora non ha alcun interesse il Cammino».
Tra le supporter di una visione più inclusiva delle donne al sacramento del sacerdozio c'è anche la professoressa di diritto Charlotte Kreuter-Kirchhof, recentemente nominata da papa Francesco come membro del consiglio economico del Vaticano. Charlotte ha affermato che avere donne prete o donne pretetti dei dicasteri curiali è da considerare una cosa positiva.
«A mio parere, in questo campo è possibile. Al momento ci sono accesi dibattiti in corso nella Chiesa su questo argomento», ha spiegato al sito web cattolico katholisch.de.
In molte diocesi tedesche le donne stanno assumendo compiti di leadership centrale e stanno dando un contributo sostanziale alla sostenibilità futura della chiesa in Germania. La professoressa è anche presidente dell'associazione cattolica Hildegardis, che sostiene le donne nella formazione accademica e nella formazione professionale.
Kreuter-Kirchhof ha descritto la nuova nomina al Consiglio dell'Economia come «un chiaro segno della collaborazione tra vescovi, sacerdoti e laici» nello spirito conciliare.
Sono protestanti vadano con i protestanti chi li obbliga a essere cattolici
RispondiEliminaÈ quello che ho sempre detto anch'io.
EliminaL'arcivescovo di Amburgo, come la quasi totalità dei vescovi che occupano le sedi, evidentemente non è cattolico.
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