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lunedì 28 settembre 2020

A Castel Bolognese (RA) nella chiesa dei "cappuccini"la “scarna liturgia domenicale” fra lo stupore dei fedeli


La storia del Convento dei Padri Cappuccini di Castel Bolognese (Ravenna), sempre amatissimi dalla popolazione, due volte salvato in modo prodigioso dalle soppressioni napoleoniche e sabaude, ci fa comprendere quanto la Divina Provvidenza è presente ed operante nelle vicende della storia. Fra la tristezza generale il convento è stato purtroppo chiuso, per mancanza di vocazioni,alla fine degli anni '70, però per grazia di Dio "i Cappuccini, riconosciuto l’alto valore spirituale che essi potevano ancora dare al quartiere che nel frattempo si era costruito e si è ingrandito attorno alla loro chiesa, non hanno smesso di celebrare messa e continuano tuttora ad officiare la loro chiesa nei giorni festivi e spesso anche in quelli feriali con grande concorso di popolo." (Cfr. Castelbolognese QUI
Siamo rimasti  positivamente colpiti  dall'intensa programmazione liturgica a Castel Bolognese, dalle aggregazioni laicali presenti, dai gruppi di preghiera operanti, dalle Pie unioni e, dulcis in fundo, dal sito della Parrocchia Arcipretale di San Petronio Vescovo ( Diocesi di Imola) QUILeggi sotto (*)
Ci complimentiamo con il Parroco e con i suoi collaboratori augurandoci di poter visitare, come hanno fatto ieri alcuni fedeli, quella bellissima cittadina che vanta diverse chiese ricche di storia e di arte.
L'organizzazione liturgica di quella Parrocchia fa positivamente riflettere,
noi per primi,  perchè nella Liturgia c’è “ la presenza, il primato e l’opera di Dio”. La Liturgia infatti “ è una realtà viva che si sviluppa e conserva nel suo sviluppo, nella sua identità” in cui “c’è crescita e progresso, ma nessuna rottura”. (Cfr. Benedetto XVI, leggere le citazioni QUI
-Un senso di “rottura”  percepito invece dai forestieri  occasionalmente presenti ieri alla celebrazione della Santa Messa domenicale nella chiesa dei Cappuccini a Castel Bolognese che hanno veduto il celebrante che indossava la sola stola. 
-Un senso di “rottura” è stato evidenziato da quei fedeli dall’uso di un comune bicchiere di vetro usato al posto del calice tradizionale prescritto dall'Ordinamento Generale del Messale Romano
Tutto qua? Sappiamo benissimo che l'episodio segnalatoci non è "niente di particolare":  quanti centinaia, se non migliaia, di casi analoghi ci sono in tutta la Penisola?
Quanto è "faticoso" indossare una casula o una pianeta per celebrare la Santa Messa?
Lo scarno "stile liturgico" , può darsi del tutto occasionale o "di passaggio", descrittoci dai forestieri presenti alla celebrazione di ieri, vuole trovare spesso   “auto-giustificazione” nell’ormai famosa frase: “lo vuole il Papa” come se il regnante Pontefice abbia in qualche modo “sponsorizzato” un iper pauperismo liturgico, al limite della decenza celebrativa. 
Negli ambienti più selvaggiamente progressisti della Chiesa vige infatti il detto “lo vuole il Papa”, che non indica tuttavia il desiderio di concretizzare nelle proprie comunità il “pensiero papale” ma si tratta invece di una “traduzione” adattata, furbescamente, per i propri comodi o per le proprie ideologie… tanto che , nella maggior parte dei casi, si tratta semplicemente di fake news, bufale create appositamente per fare i propri comodi di "rottura". 
Negli ambienti curiali si racconta  persino che qualche autorevole Prelato ha cercato su Google se ci fossero delle frasi dell'Augusto Pontefice regnante  "sconsiglianti" l'uso della talare per i vescovi o per i sacerdoti o altre amenità simili... 
Il detto “lo vuole il Papa” scomparve tuttavia durante il Pontificato/Via Crucis di Benedetto XVI.. 
Un motivo ci sarà stato… 
AC 
 
(*)  Vogliamo invece sinceramente elogiare la Parrocchia San Petronio di Castel Bolognese per l'intensa programmazione liturgica delle celebrazioni che coinvolge mirabilmente tutte le chiese della cittadina.  ( Leggere QUI )
Il terzo mercoledì del mese  nel Monastero Domenicano della Santissima Trinità ( QUI ) alle ore 20.15 viene celebrata la Santa Messa  seguita dall'Adorazione Eucaristica per chiedere al Signore il dono di vocazioni sacerdotali e religiose e la perseveranza dei chiamati. 
Nella chiesa del suddetto Monastero ogni giorno, dalle ore 15 alle 18,  c'è l’Adorazione Eucaristica pregando il Signore della messe perchè susciti al più presto  nuove Vocazioni al Sacerdozio e alla vita consacrata.

1 commento:

  1. Con piacere osserviamo che i fedeli laici, per decenni tenuti in una condizione di silenziosa accettazione supina e servile di tutte le malefatte clericali e non solo liturgiche, oggi rialzano la testa denunciando, in tempo reale, le sciatterie di preti e di frati. La sciatteria liturgica potrebbe svelare una ferita nella fede eucaristica. Speriamo che i fedeli laici: sentinelle, guardiani e custodi della sanità ecclesiale teologica e liturgica possano aumentare! Infilare una casula in una domenica in cui, fra l'altro, le temperature erano in picchiata non sarebbe stato certamente un grande sacrificio... l'uso del bicchiere di vetro al posto del calice è la schifosa espressione di una distorta teologia.

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La Redazione