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mercoledì 15 luglio 2020

Si combatte sull’Altare la battaglia contro il coronavirus voluto dal demonio

Ha colpito l' accorato appello che un giovane religioso ha recentemente rivolto ai fedeli del “piccolo gregge” della messa in rito antico : "solo sull’Altare che si combatte la battaglia contro il coronavirus voluto dal demonio : come si adora Gesù transustanziato nel Santissimo Sacramento e come Lo si riceve. Questa è la nostra battaglia, la battaglia della Chiesa di ieri, di oggi e di domani!"
Udendo quelle vibranti parole, che nascevano dal cuore sacerdotale del giovane religioso, ci è venuta in mente una frase di Mons. Lefebvre ( di venerata memoria) che  citiamo a memoria: “non si può restaurare il trono senza il restauro dell’Altare”. 
Soltanto con la forza della preghiera, dell' adorazione eucaristica e della Santa Comunione ricevuta secondo l'insegnamento della Chiesa e l'esempio dei Santi  si può combattere il demonio, e la sua nefanda creatura del coronavirus, che   distoglie l’uomo dai bisogni primari dell'anima precipitandolo nel vortice distruttivo della depressione ansiogena senza i Sacramenti e senza il conforto della Santa Madre Chiesa.
Nella Santa Messa nel rito dei nostri padri i fedeli
adorano lungamente, in ginocchio, il Verbo di Dio presente nelle Specie Eucaristiche. 
Anche nella prova difficilissima del tempo del coronavirus, che fa traballare quei pochi troni rimasti “non allineati” al pensiero “unico sta crescendo a vista d'occhio un clima di incredibile intolleranza che circonda e scheda i fedeli cattolici praticanti. 
Sul web si scatenano i leoni da tastiera e vengono eretti dei circhi dove per martirizzare i cristiani: c'è chi ha scritto suggerendo di prendere i cattolici, apostrofati come “creduloni”, per le orecchie; chi ha sentenziato che noi cristiani siamo tutti degli imbecilli pericolosi; c'è chi ha  proposto di mettere nomi e foto dei cattolici praticanti per "marchiarli come esseri inferiori" (con il marchio della besta dell'Apocalisse?)… 
I fedeli dei gruppi liturgici tradizionali , abituati alle persecuzioni quindi più forti , vivono i segni dei tempi con un' attenzione particolare: cosa sta mancando al mondo? 
Gli insulti   sui social e persino sui siti di importanti testate giornalistiche rendono attuale quel che era stato detto da Gesù: "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli." ( S.Vangelo di Matteo)
L'attuale  pandemia planetaria ci riporta al libro delle Lamentazioni nel quale il profeta Geremia (2, 2.10-14. 18-19) prende parte in modo accorato alle grandi tragedie epocali del suo popolo come la distruzione di Gerusalemme e l’esilio del popolo dell'Alleanza. Il profeta piange per la fame dei genitori e dei loro bambini , per la malattia, per la morte: le lamentazioni del profeta Geremia si rivestono di grande attualità: “I tuoi profeti …non hanno svelato la tua colpa per cambiare la tua sorte; ma ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni. Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion; fa scorrere come torrente le tue lacrime, giorno e notte! 
In questo momento, in cui regnano la depressione e la paura, si eleva ancora la preghiera pura della Chiesa  nella certezza della salvazione e della felicità eterna. In ginocchio chiediamo umilmente al Signore: "non sum dignus ut intres sub tectum meum, sed tantum dic verbo, et sanabitur anima mea”.
AC


Immagine: F.-L. BENOUVILLE, Martiri cristiani all'ingresso dell'anfiteatro (1855) su Pinomiscione.it QUI

1 commento:

  1. Penso che ai nostri gruppi liturgici, non numerosi per vocazione, è affidato in modo arcano un compito che neppure potevamo immaginare: la continuazione nel tempo della devozione soprattutto eucaristica e mariana.
    Una cosa che fa tremare i polsi ma appartiene alla nostra realtà di fedeli tradizionali.

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