Su "Il Giornale" del 13 luglio 2020 (l'indomani dell'Angelus domenicale), dalla prima pagina, Camillo Langone ha scritto sulle parole del Papa su Santa Sofia. (e noi condividiamo!)
Roberto
"Pensavo che Papa Francesco non dicesse nulla. Ormai sono talmente abituato ai suoi silenzi diplomatici, troppo diplomatici, che pensavo non dicesse nulla nemmeno sulla trasformazione in moschea di quella che fu per mille anni la più grande chiesa della cristianità. 'Penso a Santa Sofia, e sono molto addolorato'. Una manciata di parole.
Troppo poco per noi cristiani che conosciamo un minimoi storia e che avremmo gradito una reazione leggermente più tonica. Senza peraltro sperare nell'energia di Pio II, per l'appunto
un Papa organizzatore di crociate, autore dei “Commentari” in cui si scagliò contro coloro che “insozzano di brutture maomettane il nobilissimo tempio di Santa Sofia” (si riferiva agli antenati di Erdogan, per intenderci)".
Troppo poco per noi cristiani che conosciamo un minimoi storia e che avremmo gradito una reazione leggermente più tonica. Senza peraltro sperare nell'energia di Pio II, per l'appunto
un Papa organizzatore di crociate, autore dei “Commentari” in cui si scagliò contro coloro che “insozzano di brutture maomettane il nobilissimo tempio di Santa Sofia” (si riferiva agli antenati di Erdogan, per intenderci)".
Che tristezza papa Francesco!
RispondiEliminaImam Bergoglius.
RispondiEliminaErdogan per la sinistra è un fascista, questo deve far riflettere... Ma a parte questo, io, come avversario della modernità, non trovo scandaloso che un museo diventi luogo di preghiera. Certo, Santa Sofia è stata anche chiesa (e sarebbe meglio), ma dopo che tale luogo ha conosciuto turisti in sandali, bermuda e macchina fotografica, che i fedeli siano genuflessi oppure prostrati m'interessa meno, l'importante è ricordare che si tratta di un luogo sacro, nel quale sono cambiati i nomi degli Dei, dei riti e delle teologie. Anche Chartres sorge su un arcano bosco sacro dei Druidi, e San Pietro su quello che fu il Sacrario di Marte. In tutti questi luoghi si percepisce il Sacro. Il museo invece rappresenta la morte, dalla quale non si torna più indietro. Il museo è il punto di arrivo del progressismo. Quindi no, mi dispiace ma non mi scandalizza che Santa Sofia sia tornata ad essere dedicata alla Sapienza divina (che assume forme molteplici).
RispondiEliminaSicretista è dire poco; non tutto è uguale, no è lo stesso il luogo sacro dedicato al Verbo che i templi de idoli o demoni.
EliminaCaro anonimus, il sincretismo è un abominio, e io con lo scritto delle 15:27 non ho inteso certo farne apologia. In realtà ad essere sincretico è il museo, che è l'analogon commerciale del luogo di preghiera (perché di questo si tratta, di luoghi di preghiera: è una constatazione che in una moschea si preghi, non è una mia opinione). Io voglio che il cattolicesimo resti tale, che l'Islam resti tale, che il Buddhismo resti tale, e così via, non voglio fusioni, quindi io auspico l'opposto del sincretismo, quest'ultimo possiamo evitarlo solo se manteniamo fermi i principi di ogni religione. Per me c'è un'unica vera religione, c'è un'unica verità, quella cattolica, ma è impossibile non vedere che anche persone non cattoliche hanno una concezione verticale della vita, non orizzontale, non materialista. È chiaro che se Santa Sofia restava chiesa era meglio, l'ho scritto... ma pensare agli islamici mentre il cattolicesimo si sta auto-cancellando è illogico.
EliminaQuindi possiamo dedicare la moschea di Roma a S.PioV sicuri che nessuno si offenderà?
RispondiElimina