Vedere anche foto sopra e sotto.
Cari fratelli, conservo le particole da consacrare in un bel vaso di vetro; di solito apro un pacco da 500 ostie e ne consacro circa 100 ogni volta, al bisogno.
Ogni volta che le ostie finiscono nel vaso grande, prima di aprire una nuova confezione, metto lo stesso vaso in lavastoviglie per igienizzarlo e mantenerlo pulito.
Nonostante il vaso non venga mai agitato, né subisca sballottamenti, è evidente che le particole rilasciano una grande quantità di frammenti.
Allora stamattina ho voluto fotografare il recipiente, per mostrare come stanno le cose.
È chiaro che questi frammenti sono bricioline di pane: se fossero consacrati, la loro sostanza sarebbe Gesù stesso. E se io dessi la S. Comunione in mano - cosa che assolutamente evito – questi frammenti rimarrebbero attaccati alle mani.
Ricordiamo che LA SOSTANZA È TUTTA IN OGNI PARTE, una briciola è pane, una pagnotta grande è pane; una briciola di pane consacrato è Gesù, la sostanza di un’Ostia grande consacrata è Gesù.
È evidente: è il DOGMA DELLA TRANSUSTANZIAZIONE CHE RICHIEDE NECESSARIAMENTE L'ATTENZIONE AI FRAMMENTI, cosa molto difficile se non impossibile con la S. Comunione in mano, almeno nel modo in cui oggi viene distribuita in pluribus.
La pratica dunque, benché in sé non sia necessariamente sacrilega (in tempo di persecuzione in casi estremi potrebbe non costituire peccato), di fatto APRE LA PORTA A TANTI SACRILEGI QUANTE SONO LE BRICIOLINE DI PANE CONSACRATO DISPERSE PER LEGGEREZZA, e incammina i cuori dei fedeli verso l’oblio del dogma santissimo della TRANSUSTANZIAZIONE.
Don Alfredo Morselli