giovedì 19 marzo, ore 21:00, festa di S. Giuseppe custode della Sacra Famiglia
TUTTA ITALIA - nella casa di ogni italiano.
Recita di Santo Rosario su proposta dei Vescovi (fatta propria anche da Papa Francesco) per implorare la liberazione dell'epidemia.
Chi volesse, può unirsi spiritualmente alla recita che verrà trasmessa su TV2000 (sul Digitale terrestre).
#iflashmobchecipiacciono #iorestoacasa
Lo stare chiuso in casa può favorire l'insorgere di pensieri che forse, senza l'occasione (provvidenziale?) fornita dal virus, non sarebbero mai sorti. "La recita del Santo Rosario per implorare la liberazione dall'epidemia". Questa frase, abbastanza comune secondo il linguaggio religioso, mi si è presentata subito come troppo scontata. Ed ecco il pensiero che insorge: cosa succede? siamo afflitti e minacciati da un virus? allora preghiamo perché Dio ce ne liberi. Ma davvero è così facile? Arriva un flagello e noi preghiamo per esserne liberati? Tutto qui? Sarà la clausura forzata che mi fa andare fuori di giri, ma davvero non riesco a capacitarmi della banalità (o quella che a me sembra un banalità) della cosa. Siccome stiamo male che facciamo? Preghiamo! E così ci mettiamo la coscienza a posto? e magari, dopo aver pregato, continuiamo a sentire in noi una certa rassegnazione dovuta, dopo tutto, ad un'incertezza circa l'esaudimento della preghiere da parte di Dio. La preghiera, poi, non è ad effetto certo. Se tutte le volte che si prega Dio esaudisse la preghiera la terra sarebbe un paradiso, ma siccome non solo non lo è ma somiglia sempre più ad un inferno, quale sarebbe la conclusione? Almeno ai miei occhi il mondo sta continuando ad andare in rovina, prima di tutto sotto l'aspetto religioso e morale, cui segue inesorabilmente quello economico e sociale. E questo nonostante tutte le liturgie, tutte le messe, tutte le litanie,tutte le processioni, tutti i rosari e chi più ne ha più ne metta. E allora? Occorre continuare continuando a sperare ... che cosa, se la situazione si deteriora di giorno in giorno? Non sarà rimasta soltanto una speranza disperata? Com'è possibile che nonostante le preghiere la situazione continui a precipitare vertiginosamente? Potrei continuare per molto, ma non voglio tediare oltre chi legge.
RispondiEliminabene, caro sbandato, la preghiera per la liberazione dall'epidemia, ciò viene implorato a Dio. il quale potrebbe librarci dall'epidemia, facendola imperversare sino a decimare la popolazione, compresi noi stessi, grandi indicatori di travi nell'occhio, per poi far rinascere un mondo nuovo, avendo separato la pula dal grano. Longino.
RispondiEliminahttps://www.aldomariavalli.it/2020/03/18/monaca-guerriera-dalla-mia-clausura-eucaristica-dico-che-il-signore-ci-ha-lanciato-un-monito-salutare/
RispondiEliminaPerché ci vogliono almeno 10 giusti per salvare Sodoma...
RispondiEliminaE non ci sono.
IL ROSARIO TANTO ANNUNCIATO CON LA RELATIVA ( NON ) SUPPLICA A SAN GIUSEPPE E' STATO FATTO NELLA MANIERA PIU SCIATTA E "BUTTATA LI ALLA BELL'E MEGLIO" CON UNA FREDDEZZA E ASETTICITA QUASI DA MASCHERINE E GEL DISINFETTANTI. DAVVERO UNA GRANDE TRISTEZZA
RispondiEliminaE ALLA FINE NEMMENO LA SUPPLICA COME INVECE ERA PREVISTO DALL'OPUSCOLO CEI
(NOTARE BENE CHE A GUIDARLOM IL S. ROSARIO è PROPRIO STATO IL SEGRETARIO GENERALE DELLA CEI
esticatzi! mio caro alessandro. ed io cosa ho fatto?
RispondiEliminaSenza polemica, ma qualcuno continua a confondere la vita terrena con quello che ci aspetta dopo la morte. Il cristiano è tutto proiettato sul dopo, la vita attuale è una "valle di lacrime", lo sapevamo. Virus, pestilenze, terremoti: questi eventi fanno parte della vita materiale, cosa c'è di strano? Se si ha fede dobbiamo riporre le nostre aspettative sul dopo, la speranza di cui parla la dottrina cattolica è inerente al paradiso non a questa vita. Tutti vorremmo "godercela" già adesso, ma un cristiano deve portare la croce, affinché dopo la morte ottenga la vita eterna.
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