Quanti arredi sacri dal post-Concilio in poi per effetto di un falso "pauperismo" sono finiti, dietro laute elargizioni, in abbienti case private o in mostre profane iper sponsorizzate!
Ai poveri che rimarranno, purtroppo, poveri... per colpa delle ideologie marxiste penetrate nella Chiesa Cattolica dall'ultimo Concilio non è stata neppure accordata la consolazione di bearsi, come è accaduto per due millenni, della bellezza liturgica: " la ricchezza della povera gente". Al contrario approfittando delle nuove ideologie "pauperiste" i "potenti di turno" si sono furbescamente arricchiti di più acquisendo, poco devotamente, le opere di arte sacra, suppellettili e paramenti compresi, s-vendute da tanti chierici senza scrupoli!
Eppure si tratta di oggetti sacri costruiti per la lode di Dio, solennemente benedetti e appartenementi all'intera comunità : sia ai consacrati che ai fedeli laici!
AC
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Il "pauperismo": una "negatività" che i Santi non hanno mai praticato!
Per troppo tempo ci hanno instillato il concetto di pauperismo: solo che il pauperismo non è
povertà, ma è una negatività.
povertà, ma è una negatività.
L’errore dei tanti cattobuonisti è quello di confondere il sacerdozio con la persona de sacerdote: tanto più c’è
confidenza e buonaggine verso il sacerdote tanto più si è vicini a Dio che non mette ostacoli.
Ma sarà veramente così?
Il ministero sacerdotale non è dato al singolo come sua proprietà, nè rendere banale il sacerdozio è sinonimo di rispettare la persona e avvicinarsi a Dio che non “ha ostacoli o barriere e che avvicinava tutti”.
Il ministero sacerdotale non è dato al singolo come sua proprietà, nè rendere banale il sacerdozio è sinonimo di rispettare la persona e avvicinarsi a Dio che non “ha ostacoli o barriere e che avvicinava tutti”.
Stesso concetto per il culto: la liturgia è il Sacrificio che Cristo offre al Padre della sua Croce.
Questo ci insegna che il culto povero non è qualcosa segno di Dio, che in una stalla già vi nacque.
Questo ci insegna che il culto povero non è qualcosa segno di Dio, che in una stalla già vi nacque.
Il culto proprio perché proprietà di Dio che ci dona il suo Corpo e il suo Sangue deve essere degno di chi riceviamo: il Creatore, il Signore, il Re dei re.
Tutto questo ci esime dalla cura verso il prossimo?
No, per nulla.
Anzi, più splende il nostro culto e sacerdozio ministeriale, più dobbiamo cercare di far risplendere le anime di coloro che Dio ci ha affidato.
Lo insegnano anche i santi:
“Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile, supplichiate umilmente i chierici di venerare sopra ogni cosa il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di lui scritte che consacrano il corpo. I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, devono essere PREZIOSI. E se in qualche luogo trovassero il santissimo corpo del Signore collocato in modo miserevole, venga da essi posto e custodito in un luogo PREZIOSO, secondo le disposizioni della Chiesa, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione”.
San Francesco d’Assisi, Prima Lettera ai Custodi
(Fonti Francescane, 240-244)
"Quando un sacerdote non ama e non cura la sua chiesa, siate pur certi che non si curerà molto né di Dio né delle anime"
"Come non si darà al Signore tutto quello che si ha di più ricco e di più prezioso? Che ingratitudine mostrarsi avari verso Dio che si mostra così prodigo con noi! Non ha Egli dato per noi il Suo sangue sulla Croce? Non si dà Egli tutto nella Santissima Eucarestia?" Il
Santo Curato d’Ars
Ravasi in diretta mediatica nel crepuscolo di una civiltà e di una religione ( QUI )
Il Vaticano e la mostra sull’influenza della religione nella moda "Il ministro della cultura vaticano, il cardinale Gianfranco Ravasi, con la stilista Donatella Versace a Palazzo Colonna per la presentazione della mostra organizzata dal Metropolitan Museum of Art di New York che esporrà un campionario di splendidi paramenti liturgici vaticani, mitra ingioiellate e storici diademi papali. «Heavenly bodies: fashion and the catholic imagination» è il titolo della mostra, che sarà inaugurata a maggio." Il tema: le influenze cattoliche nella moda (Ap) "
Conseguentemente lo scandalo che ne è derivato!
Donne travestite da vescovo al Met Gala di New York
patrocinato dal cardinal Ravasi e dal Vaticano ( QUI )
Foto: Corriere della Sera QUI
Grettezza e allocafonaggine allo stato puro quella mostra
RispondiEliminaIl pauperismo è una ideologia per instaurare un potere socio-politico sovversivo con il subdolo e falso proposito di eliminare la povertà. Santi, artisti,, filosofi etc. sono stati deformati come campioni di un pauperismo protestatario per eliminare la legittima autorità. Così re usurpatori, rivoluzionari sanguinari o feroci briganti, cialtroni politici etc. si sono spacciati, per avere consenso, per paladini dei poveri. La Chiesa cattolica è oggi rimproverata e insultata dal pauperismo bergogliano che ignora quanto è stato fatto nei secoli per alleviare la miseria: ospedali, ricoveri, ospizi, scuole etc. che , che persino Lutero ha elogiato. Ma, la dottina cristiana, specialmente cattolica ha anche considerato la povertà effetto dei peccati umani, prima di tutto personali: " Non c'è povertà senza peccato !", dicevano le nonne di altri tempi, per richiamare la responsabilità individuale devanti a Dio e agli uomini. C'è poi il pauperismo anticattolico che accusa la Chiesa di aver 'derubato' la povera gente per acquistare ori e argenti per le chiese; il popolo ha invece contribuito contento a seconda delle possibilià di ciascuno, ad avere oggetti liturgici decorosi. Una nonna di altri tempi diceva che il campanone della cattedrale della sua cittadina aveva un bel suono perchè conteneva l'oro delle fedi e modesti gioielli che i fedeli di secoli prima avevano donato.
RispondiEliminaBellissimo intervento Anonimo delle 12:52! Grazie !
EliminaRavasi ... lo sfacelo acculturato ...
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