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sabato 28 dicembre 2019

Esclusivismo e Reazione.

di Enrico Salvi

Indubbiamente, ci troviamo a vivere tempi molto difficili, caratterizzati dall’asperrima conflittualità fra Esclusivismo e Reazione; il primo messo in atto dal Pensiero Unico (d’ora in poi PU), la seconda di pertinenza dell’Altro Pensiero (d’ora in poi AP). 


In Italia, l’origine ultima, cioè in ordine cronologico, del conflitto fra PU e AP è costituita dall’8 settembre 1943, giorno fatale che, lo si voglia o no, ha sancito lo spaccamento definitivo della nostra cara Patria in due tronconi, i quali, assai evidentemente, non sono ricomponibili. La cosiddetta “Unità d’Italia” è rimasta sulla carta, mentre la realtà ci mostra, inconfutabilmente, un Paese quale campo di conflitto insanabile fra PU e AP. 

Quanto succintamente osservato riguarda soprattutto l’ambito politico nel quale, però, in un modo o nell’altro – ed è questo che più ci interessa – s’è, per così dire, infiltrato lo spirito religioso, in particolare quello cattolico che, fatalmente, ha finito per subire anch’esso – nella sola prospettiva umana – una spaccatura conflittuale, identificabile facilmente nell’avversità fra catto-comunisti, laici o ecclesiastici che siano, completamente amalgamati nel PU, e tradizionalisti, anch’essi laici o ecclesiastici, fautori dell’APC. 

Vi è da precisare, al riguardo, che il fenomeno della contaminazione del Cattolicesimo (fra
gli uomini, non in se stesso) ad opera del PU, è stato e tuttora è a doppio senso: non soltanto con il Concilio Vaticano II il modernimo-laicismo ha avuto accesso nell’apparato vaticano (non certo nella Chiesa di Cristo che in se stessa è inattaccabile da qualsiasi tentativo umano fallito in partenza) ma, appunto, anche in senso inverso, e soprattutto con il pontificato bergogliano, è la “chiesa” che si prostituisce nelle vie del mondo per fungere da “ospedale da campo”, “camminare insieme” e, dulcis in fundo, “discernere”, parola trappola dietro la quale si nasconde una “misericordia” che ha del diabolico poiché, alla fine, finisce per “comprendere” ed avallare tutte le bassezze di cui l’uomo è capace. “Peccato” diventa così una parola vuota, tranne che per stigmatizzare tutto ciò che si oppone al PU laicista ed ecclesiastico: è peccato costruire muri, è peccato criticare la sodomia, è peccato guardare prima – assolutamente prima! – a Cristo e poi al migrante, altrimenti l’accoglienza degrada in ateo e quindi falso filantropismo, e l’unica conversione che davvero serve è quella ecologica, meglio se accompagnata da riverenze alla pachamama e all’ombra dell'arcano pastorale papale "cornuto" infilzato da un grosso chiodo. 

Una caratteristica piuttosto marcata e contraddittoria del PU, che ad ogni piè sospinto si mostra buonifero (portatore di bontà), avocando presuntuosamente a sé la detenzione dell’amore e della giustizia, è quella del riempirsi la bocca (ma soltanto la bocca) di politica “inclusiva”, ovviamente riservata in modo … esclusivo soltanto a chi già professa il PU e a chi, narcotizzato dal medesimo, finisce per assumerlo in modo del tutto acritico. Il PUP, insomma, con il massiccio contributo dell’ambiente ecclesiastico “cattolico” (le virgolette sono d’obbligo) non cessa di’impadronirsi (invano, nonostante le apparenze) della principale istanza cattolica, la Carità, facendone ovviamente una parodia laicista, dunque essenzialmente atea e immorale. 

L’esclusivista PU gode di una potente apparato mediatico attraverso il quale bombarda (alla lettera!) il popolo con i suoi slogans, ma, una volta tanto, il progresso rende un servigio anche all’AP, il quale, nonostante i tentativi di zittirlo o lasciarlo in sordina perpetrato dal PU, può circolare con una certa regolarità ed esercitare la sua reazione. Certo, il divario fra la consistenza dei media del PU e quelli dell’AP è notevole, ma la capillarità che la rete di comunicazione offre, permette all’AC di circolare, anche se attraverso piccoli canali (che però non sono pochi) quale buon antidoto all’imperversare del PU. 

Il fastidio e l’insofferenza che l’esclusivista PU prova nei confronti del reazionario AP è più che palese, tanto è vero che, non da oggi, non sono poche le iniziative, più o meno subdole, per escludere (tanto per cambiare) dalla “inclusiva” dialettica politica e religiosa, quest’ultima ovviamente sempre disposta al “dialogo” con chiunque non faccia il pignolo su chi è Dio e non insista troppo (meglio se non insiste affatto) con Gesù Cristo. 

Per concludere, la Reazione dell’AP all’esclusivismo del PU c’è, e prima o poi, grazie a Dio Padre Figlio e Spirito Santo, raccoglierà i suoi frutti.

11 commenti:

  1. "L'officio divinamente commessoCi di pascere il gregge del Signore ha, fra i primi doveri imposti da Cristo, quello di custodire con ogni vigilanza il deposito della fede trasmessa ai santi, ripudiando le profane novità di parole e le opposizioni di una scienza di falso nome. La quale provvidenza del Supremo Pastore non vi fu tempo che non fosse necessaria alla Chiesa cattolica: stanteché per opera del nemico dell'uman genere, mai non mancarono "uomini di perverso parlare (Act. XX, 30), cianciatori di vanità e seduttori (Tit. I, 10), erranti e consiglieri agli altri di errore (II Tim. III, 13)". Pur nondimeno gli è da confessare che in questi ultimi tempi, è cresciuto oltre misura il numero dei nemici della croce di Cristo; che, con arti affatto nuove e piene di astuzia, si affaticano di render vana la virtù avvivatrice della Chiesa e scrollare dai fondamenti, se venga lor fatto, lo stesso regno di Gesù Cristo. Per la qual cosa non Ci è oggimai più lecito di tacere, seppur non vogliamo aver vista di mancare al dovere Nostro gravissimo, e che Ci sia apposta a trascuratezza di esso la benignità finora usata nella speranza di più sani consigli". (Pascendi Dominici Gregis di San Pio X). Di un'attualità sconvolgente. Capito, bergogliani,bergoglioni sardineschi? Non ce la farete.

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    1. "Uomini di perverso parlare (Act. XX, 30), cianciatori di vanità e seduttori (Tit. I, 10), erranti e consiglieri agli altri di errore (II Tim. III, 13)". Esattissima definizione del Pensiero Unico, fatto proprio purtroppo anche dai vertici ecclesiastici che continuano a soffiare fumo negli occhi dei fedeli, che fortunatamente diminuiscono sempre più do numero.

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  2. Cari amici, ho ascoltato per caso alcune parole di don Minutella da questo link https://gloria.tv/post/7DtK2sJh7nyq2j8SSvenfQnRU ; non sapevo niente della scandalosa profanazione della Madonna ad opera di Roberto Saviano, che avrebbe pubblicato su FB un'immagine della Madonna a gambe aperte, con tutto in mostra, come una sgualdrina. Non frequento più FB da anni, infatti. Ma le parole di don Minutella mi hanno fatto pensare alla reazione scandalizzata di preti, vescovi e cardinali quando Salvini osò mostrare in pubblico la corona del Rosario e consacrare sé stesso e l'Italia al Cuore Immacolato di Maria SS.ma. Apriti Cielo: si stracciarono le vesti: come osa mescolare la politica alla religione? è offensivo per i devoti della Madonna. E ora che fanno, che dicono quegli stessi signori della prodezza di Saviano? Niente, ovviamente, è comunista come loro e più di loro, quindi intoccabile e incriticabile. Dico male?

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  3. Dall'amalgama fra comunismo bolscevico, ateo, radical shick e lgbt con l'ecumenismo pseudo-cattolico post-conciliare è nata la razza dei nuovi "buoni" olezzanti di pesce azzurro. Dio ci guardi dai nuovi "buoni"!!!

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    1. I nuovi buoni, che predicano amore e praticano odio.

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  4. La contaminazione aberrante tra ideologie politiche e religione cattolica è esplosa con il CVII e papa Giovanni uso, secondo una ispirazione modernista, ad organizzare già da nunzio,allegri convegni ecumenici, interreligiosi, diplomatici etc. e poi il CVII che doveva correggere i tanti errori di una gloriosa Chiesa millenaria che aveva evangelizzato il mondo, mentre Pio XII era stato il papa che di fronte al pericolo socialcomunista che voleva ridurre l'Italia ad una nazione oltrecortina in mano alla Russia bolscevica, affidò la difesa della Chiesa ( e non di un partito) ad organizzazioni ecclesiali. Il " Non expedit.." di Pio IX per quanto relativo e sofferto si possa considerare, avvertiva il pericolo che un secolo dopo si sarebbe manifestato. Paolo VI ha aggravato il problema già da Sostituto, trattando sottobanco con la Russia sovietica persecutrice dei cattolici, con risultati fallimentari e da papa teorizzando l'equivoco e devastante 'dialogo' la cui risposta, tra i tanti mali, fu l'uccisione del suo amico Moro che lamentò con quelle tardive parole da Dies Irae: "Signore tu non hai esaudito le nostre preghiere....", che suonò come amara condanna della arrogante svolta antropologica del CVII sfidante Dio. quello che non ha fatto il cosiddetto partito dei cattolici, ad es. in tema di aborto, in collusione con le sinistre, è recente ricordo. GPII ha ceduto spesso alla tentazione di confondere un sindacato con la Chiesa, disapprovato dall'episcopato polacco con a capo il card. Glemp, il quale affermò, in una intervista alla radio vaticana, la netta differenza tra un sindacato umano che "marcia al buio" e la Chiesa, istituzione divina che ha ricevuto un preciso mandato da Cristo. Papa Benedetto ammonì i sacerdoti a non occuparsi di politica attiva riprendendo il pensiero di Pio XII, condannando la sovversiva teologia della liberazione ( da Cristo !), di un partito politico, lontana da Vangelo, che Bergoglio e selezionata squadra,vogliono imporre quale dottrina ufficiale della Chiesa, ora divenuta, con il subdolo pretesto dei poveri, una Istituzione dove una ideologia socio-politica rivoluzionaria sta distruggendo la fede, la morale e la Chiesa stessa sempre più in regresso, osannata dai nemici di Cristo ai quali ha aperto le porte.

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    1. Non a caso i guastatori modernisti sono osannati dai nemici della Chiesa.

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  5. Ho rivisto recentemente il film "Nell'Anno del Signore", e confesso che quando i rivoluzionari atei e assassini Targhini e Montanari vengono beccati e liberati della testa (piena de "monnezza") ho goduto immensamente.

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  6. Non viene più riconosciuto il nemico leale che può anche avere ragione, chi non si adegua al PU è visto come cattivo o delinquente, così esorbitando dalla sfera politica in quella morale e in quella giuridica. In questi ultimi decenni si è verificata una degradazione dell'altro, che non vede più riconosciute le prerogative del nemico dignitoso. È chiaro che, ponendosi su un piano giuridico e/o morale, tutto viene permesso contro chi non si adegua, dato che quest'ultimo non ha più dignità. È altresì chiaro che questa presunzione, incarnata soprattutto nella fanatica ideologia dei diritti umani, legittima il predisporre guerre contro chi non si sottomette al PU: si pensi agli interventi militari di questi nostri tempi, più azioni di polizia che vere guerre (nella guerra il nemico è considerato di pari livello, non è degradato a "mostro", nella guerra il nemico è combattuto non processato). Chi non è conforme al PU non è semplicemente uno che la pensa diversamente ma è considerato nell'errore, e quindi va debitamente rettificato, anche con la forza... La Chiesa inizialmente mise in discussione il concetto criminalizzante dei "diritti umani", purtroppo ora si è totalmente accodata al pensiero dominante.

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  7. L'Unità d'Italia"? Una forzatura massonica contro la Santa Chiesa Cattolica. Viva i "briganti"!!!

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