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giovedì 14 novembre 2019

Beatificazione dell'arcivescovo Fulton J. Sheen: MiL intervista il postulatore Mons. Soseman

In occasione della recente decisione del Santo Padre di procedere alla beatificazione di Mons. Fulton J. Sheen (già vescovo ausiliare di New York, poi vescovo di Rochester, infine arcivescovo titolare di Newport), MiL ha incontrato il vicepostulatore della causa di beatificazione, l'amico Mons. Richard R. Soseman.
Qui di seguito proponiamo ai nostri lettori l'intervista che è stata rilasciata in esclusiva in esclusiva ai lettori di MiL.

AZ



Mons. Richard R. Soseman
1) Buongiorno Mons. Soseman, grazie per aver accettato l'invito di MiL ad un'intervista sull'arcivescovo Fulton J. Sheen. Lei è molto conosciuto tra noi fedeli legati alla Tradizione, soprattutto per il suo lungo soggiorno romano. Per i nostri lettori che ancora non la conoscono, può donarci qualche parola di presentazione della sua persona, della sua formazione e della sua storia? 



Sono Mons. Richard R. Soseman, della Diocesi di Peoria (Illinois, USA). Sono nato e cresciuto in un'isola del fiume Mississippi al confine con l'Iowa e posso dire di aver ricevuto una buona formazione nella fede dai genitori, poi nella scuola parrocchiale St. Anne, quindi nella "P. Alleman High School", infine alla Marquette University, università dei Gesuiti nello stato del Wisconsin.
Ho ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1992, dopo 5 anni di studi nel seminario "Mount St. Mary's" a Emmitsburg, nel Maryland, il seminario più antico degli Stati Uniti.
Dopo ulteriori studi alla Pontificia Università Lateranense, ho prestato servizio come Vicario Giudiziale a Peoria per 14 anni, e poi per quasi 10 anni a Roma alla Congregazione per il Clero, e per 14 anni come parroco (anche simultaneamente con gli altri incarichi). 



2) Mons. Soseman, sappiamo che lei è molto legato alla Messa tradizionale. Ora che lei è parroco in una realtà novus ordo, ha modo di continuare a celebrare e coltivare la liturgia tradizionale?

Si, celebro spesso nel rito tradizionale, anche Messe solenni in terzo.
Come accennato, attualmente sono parroco di 3 parrocchie a Peru, Illinois (diocesi di Peoria), qui vengono fra 2000 e 3000 fedeli ogni settimana; si tratta di normali parrocchie dove si celebra il novus ordo. Tuttavia viene anche celebrata la Messa in rito antico ogni domenica e ogni martedì (da notare che a questa Messa partecipano fedeli bilingue, inglese e spagnolo).
Ci sono poi anche altre occasioni come l'anno scorso quando, all'inizio delle "quarantore", abbiamo celebrato una Messa solenne in terzo, con l'aiuto e l'assistenza dell'Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote.
Noi americani siamo molto più aperti alla varietà liturgica, per quello ormai nella maggior parte delle nostre diocesi ci sono almeno quattro o cinque chiese in cui viene celebrata la Messa antica.
Ad esempio io conosco un giovane sacerdote che in seminario è stato referente e sostenitore del gruppo "carismatico". Adesso lui continua il suo lavoro con i "carismatici" ma non manca di celebrare spesso la Messa antica e, devo dire, in modo davvero eccellente.


3) In sintesi, ci può ricordare chi fu il venerabile arcivescovo Mons. Sheen e per quali meriti oggi noi lo possiamo ricordare e, a breve, anche venerare? 

Fulton Sheen è nato a El Paso nello stato dell'Illinois nel 1895. Consacrato alla Vergine dopo il battessimo, ha imparato vivere la fede ad un livello superiore della famiglia. Si è preparato accademicamente in una università cattolica, St. Viator's College, e poi, ha denegato una borsa di studi per il dottorato, preferendo di entrare nel seminario di St. Paul, nel Minnesota. Dopo l'ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Peoria, nel 1919, fu inviato a Lovanio, in Belgio, per fare studi dottorali e, successivamente, all'Angelicum a Roma, ha finito con il grado Agrege en Philosophie dell'Universita Cattolica di Lovanio. 

Mentre insegnava all'Università Cattolica di Washington, come giovane sacerdote, ha iniziato a predicare alla radio, ogni settimana, diventando il primo predicatore radiofonico nel mondo (epoca 1920); ha continuato a farlo per più di 20 anni, diventando famoso e attirando l'attenzione di tanti alla fede cattolica. Cominciava così un vasto fenomeno di conversioni al cattolicesimo. 

Nel 1952, S.E. Mons. Sheen ha iniziato un programma televisivo dal titolo "Life is Worth Living". Fu premiato con il "Emmy" per suo lavoro con il premio di "Most Outstanding Television Personality." Il suo show fu il più guardato alla TV. Ha pubblicato quasi 70 libri, quelli iniziali molto accademici e di teologia profonda, ma la maggior parte indirizzati a gente con preparazione media, così da poter convincere della eterna bellezza della fede. Ha lottato anche contro il modernismo e i pericoli moderni derivanti dalla riduzione della persona a strumento dello Stato o ad un archetipo. Per questi motivi ha lottato molto anche contro il comunismo e il socialismo, contro il razzismo, e contro le scuole di quella psicologia (come quella di Freud) che hanno pregiudicato e classificato ogni persona secondo tipi prestabiliti e predeterminati. Ha voluto ricordare che il buon Dio ha creato ogni individuo e che ama ogni persona individualmente donandole il libero arbitrio. 

Per tanti anni ha anche diretto la Propaganda della Fede negli Stati Uniti, e il suo stipendio per il lavoro alla TV veniva interamente versato a sostegno di quest'opera, non trattenendo nulla per sé. Viaggiava per tutti gli Stati Uniti e per il mondo predicando e istruendo. Ha poi partecipato alla Commissione del Concilio sulle Missioni, limitandosi soltanto ad un discorso ai padri conciliari. A 72 anni veniva nominato Ordinario di Rochester (New York State), dove ha servito per 2 anni prima di andare in pensione, mentre continuava ad animare la gente con discorsi, ritiri, ecc. per sostenere la gente ad affrontare la trasformazione della società degli anni 60 e 70, e la turbolenza nella Chiesa. Nella visita di Giovanni Paolo II a New York, nel 1979, Sua Santità ha chiamato S.E. Mons. Sheen all'altare, lo ha abbracciato, e lo ha chiamato un figlio leale della Chiesa. S.E. Mons. Sheen è poi morto il mese successivo.

Durante la vita, e dopo la sua morte, ci sono tanti miracoli connessi con l'arcivescovo Sheen. 

Giovanni Paolo II ha perfezionato il suo inglese proprio ascoltando i ricordi di S.E. Mons. Sheen. Tanti sacerdoti italiani ed europei di una certa età (inclusi cardinali e vescovi) mi hanno detto di aver studiato i lavori e le idee dell'arcivescovo Sheen in seminario, negli anni '40, '50, e '60. 


4) C'è un particolare episodio del vita di Mons. Sheen che ci vuole ricordare? 

Tante persone, gente normale, hanno scritto per indicare che, dopo un'esperienza personale con S.E. Mons. Sheen, hanno ricevuto guarigione spirituale o fisica. 


5) Recentemente Lei è stato nominato vice postulatore della causa di beatificazione e, come tale, ha raccolto e studiato all'incirca 7mila pagine relative alla vita dell'arcivescovo. Ci può dire in breve come si è svolto il processo? 

Nel 2002 sono stato nominato giudice diocesano, e fra il 2002 e il 2007, abbiamo processato quasi 7000 pagine di testimoni, documenti, e studi del suo lavoro scritto. Gli atti hanno avuto un iter relativamente veloce alla Congregazione per i Santi. Tutto ciò è stato rafforzato dagli atti di studio di 3 miracoli e dall'esame compiuto dai medici e dai cardinali; poi Sua Santità Francesco ha accettato gli atti e la valutazione della Congregazione, per dare il Nihil obstat per la dichiarazione di Beato. La Diocesi di Peoria è ora in attesa della comunicazione, da parte della Segreteria di Stato, della data per la cerimonia. 


6) Lei Monsignore è originario dello stato dell'Illinois e proprio qui ora sta svolgendo il suo ufficio di Parroco. Lo scorso 27 giugno 2019 lei ha ricevuto la bara dell'arcivescovo Mons. Sheen, quando è stata traslata dalla cattedrale di San Patrick di New York (dove fu vescovo ausiliare e dove fu sepolto) alla cattedrale di Peoria, Illinois. Cosa ci dice a questo proposito? Lei ritiene che ciò sia stato un evento significativo? 

La Cattedrale di St. Patrick è bellissima, ma non adeguata per una tomba di un santo. A New York era normalmente impossibile per i fedeli visitare la tomba, perché la locazione era sotto l'altare maggiore. Neanche membri della famiglia hanno potuto visitare la tomba del proprio zio. Perciò costoro hanno chiesto il permesso canonico e civile per il trasferimento del corpo alla Cattedrale di Santa Maria della Concezione Immacolata a Peoria, Illinois. Dopo un lungo processo, i resti sono arrivato lo scorso giugno. Adesso, durante la settimana, più di 200 fedeli visitano quotidianamente la tomba dell'Arcivescovo e citca mille ogni weekend. 


7) Come accennava, lei per dieci anni ha lavorato al servizio della Santa Sede, alla Congregazione per il Clero. Qual è la considerazione di cui gode Mons. Sheen in Vaticano? 

Io ho comprato traduzioni dei libri di S.E. Mons. Sheen in spagnolo, italiano, tedesco, francese, ecc, e ho presentato queste copie a chierici in Vaticano. I più anziani mi hanno sempre ringraziato con un grande sorriso, indicando l'influenza dell'arcivescovo nella loro vita dopo il seminario. I piu giovani, dopo aver letto, mi hanno sempre chiesto altri scritti. Per questi motivi posso affermare che a Roma l'Arcivescovo gode di un'ottima considerazione. 


8) Ci può raccontare qualcosa in merito al miracolo riconosciuto per la sua intercessione? 

Una coppia americana ha affidato la gravidanza della donna a Mons. Sheen per chiedergli sicurezza e buona salute. Si tratta di una famiglia rurale; hanno voluto partorire in casa con l'assistenza di medici professionali. Appena nato il bambino non respirava. Mentre erano in attesa dell'ambulanza, il bambino ha ricevuto il battesimo in emergenza, e i genitori hanno continuato a pregare a S.E. Mons. Sheen. Il bambino ha ha respirato per tutti i 20 minuti di attesa a casa e poi durante i 30 minuti di trasporto. Appena arrivati all'ospedale, non ha respirato per quasi 15 minuti. I medici quindi lo hanno dichiarato morto, dopodichè il bimbo ha respirato spontaneamente. Dopo la rianimazione, hanno fatto dei test sul sangue dell'infante. Il sangue è risultato acido, ossia, come il sangue di una persona morta. Ora il bambino è vivo, ha 8 anni e sta bene, non portandosi addosso alcun sintomo negativo.

Grazie Monsignore!
E con l'augurio di MiL perchè lei possa perseverare nel suo apostolato sacerdotale, sempre fedele alla Tradizione.