Una piccola ma intelligente testimonianza di un sacerdote, che ho trovato il 9 settembre scorso su Facebook.
Luigi
"Molti, fra sacerdoti e laici, non conoscono affatto la liturgia antica per dare un giudizio. Non ne faccio una colpa più di tanto (specialmente nei confronti del clero), poiché nelle Facoltà teologiche i professori non la espongono affatto, ma la sminuiscono e la ridicolizzano: lo so perché ho frequentato quei corsi di liturgia e lo hanno fatto anche nelle lezioni che io ho ascoltato. Però poi, una volta conclusi i corsi, io ho studiato per conto mio, grazie anche allo stimolo e all'esempio delle persone che ho incontrato e a delle letture che ho fatto. Così ho preso direttamente un vecchio messale in mano e ho cominciato a leggerlo e a studiarlo, senza però fare l'errore dei miei professori: non mi son fermato a dire cose, tipo: "Guarda qua cosa facevano! Quanti inutili segni di Croce!"; ma sono andato oltre cercando di capire il perché di tante cose. Affrontando la fatica della comprensione, ho approfondito ulteriormente le mie letture e ho scoperto simbolismi e significati di una straordinaria ricchezza che i novatori hanno falcidiato con una sconcertante facilità.
Di fronte a ciò ho dovuto ricredermi e ho dovuto cambiare idea sulla liturgia antica e sulle aberrazioni della nuova che ne sono le logiche e inevitabili conseguenze. La liturgia moderna dà ampio spazio alle personalizzazioni, le rubriche sono spesso sommarie e tutto questo apre più facilmente la strada ad aberrazioni, mentre nell'antico rito tutto è ben definito (il c.d. "rubricismo", parola inventata per denigrare e ridicolizzare) e non lascia spazio all'invenzione e all'improvvisazione del celebrante, lasciando dunque che la liturgia parli da sé e proietti sia il fedele sia il sacerdote verso le realtà eterne."
Mentre il sacerdote si preoccupa dell'aberrazione della nuova liturgia, Bergoglio se ne esce con una delle sue: "Oggi ho sentito una certa amarezza quando ho concluso l’incontro con i giovani. Una signora mi ha avvicinato con un giovane e una giovane. Mi è stato detto che facevano parte di un movimento un po’ fondamentalista. Lei mi ha detto in perfetto spagnolo: «Santità, vengo dal Sud Africa. Questo ragazzo era indù e si è convertito al cattolicesimo. Questa ragazza era anglicana e si è convertita al cattolicesimo». Ma me lo ha detto in maniera trionfale, come se avesse fatto una battuta di caccia con il trofeo. Mi sono sentito a disagio e le ho detto: «Signora, evangelizzazione sì, proselitismo no» (cfr.Radiospada). Capito? Un vicario di Cristo che si amareggia per la conversione a Cristo di due giovani!!! ovviamente mettendo avanti una bufala di stampo nettamente bergogliano: "Evangelizzazione sì, proselitismo no". Insomma a 'sto Bergoglio che qualcuno si converta al Cattolicesimo proprio non va giù! Povera Chiesa "evangelizzata"!!!!!!!
RispondiEliminaSu tutti i vocabolari sta scritto che ' proselito' è colui che abbraccia una religione mentre prima ne praticava un'altra oppure era ateo; in altri termini significa conversione. Gli apostoli e la Chiesa da duemila anni non hanno fatto proseliti ? Bergoglio che non conosce i termini che usa, ricorre a ridicoli sofismi cercando di distinguere subdolamente evangelizzazione e proselitismo per rinunciare di fatto ad evangelizzare. E' la prima volta nella storia che si sente una simile dichiarazione di rinnegamento da parte di un papa ( !? ! ) che rifiuta il mandato di Cristo.
Elimina<Ditelo a quelli che scrivono che per Bergoglio la Tradizione è la Messa Tridentina.....ahahahah
EliminaQuel sacerdote, con un'analisi oggettiva del VO, che soprattutto i vescovi adeguati non vogliono fare, ha compreso che, a parte alcune ridondanze rubricali da eliminare, legate alla mentalità delle varie epoche, vi è un rituale millenario di fede e autentico significato teologico che, per la verità, non veniva spiegato adeguatamente ai fedeli. Si possono ridurre ad es. i segni di croce o i Dominus vobiscum senza toccare il significato sacrificale della Messa, oggi alquanto appannato e il sacerdozio ministeriale, sostituito con una vociante assemblea che inventa. I novatori, del tutto in mala fede, hanno giustificato la sovversiva riforma sulla base di superfluità che potevano essere serenamente riviste se la Commissione di Pio XII, che già aveva apportato delle correzioni per una migliore comprensione, avesse continuato a lavorare invece di inserire subdolamente il tema della riforma liturgica nel CVII, per creare una Commissione di 'riformatori spinti e, iconoclasti', escludendo insigni teologi e musicisti di Chiesa, per eliminare sul nascere il Messale del 1962 con la SC che ha prodotto le giustamente definite aberrazioni della liturgia e diviso la Chiesa. Quei faziosi docenti dei Seminari che disprezzano, come errore, il VO, mancano del tutto di quelle capacità pedagogiche, che prevedono il rispetto del discente, e di analisi scientifica del problema con imposizioni agli allievi. Così cacciano o diffidano coloro che, perplessi, vogliono analizzare seriamente una liturgia sconvolta da una radicale riforma dopo tanti secoli di vita della Chiesa, sempre meno accettata da tanti insigni studiosi religiosi e laici e da un gran numero di fedeli che si sentono ingannati. ( E.F.)
RispondiEliminaGrazie Luigi, ho apprezzato moltissimo.
RispondiEliminaSentite che stridore con il sacerdote che ha preso ad amare la liturgia tridentina: Mons. Etwin Kraütler, ex vescovo di Xingu, nello Stato del Parà (Brasile), che è stato designato da Papa Francesco a preparare il Sinodo amazzonico, afferma senza mezzi termini che: «numerose donne sposate presiedono le comunità cattoliche indigene nel territorio della diocesi. Queste donne non si limitano a celebrare le Domeniche la liturgia della Parola; esse battezzano anche, preparano le persone per il battesimo e la comunione e visitano i malati». Quindi, si chiede Mons. Kraütler, «perché non sarebbe possibile ordinare queste donne? E non solo in caso d’assenza di preti o di uomini sposati da ordinare?». Qualcuno ha ancora dubbi sull'abisso verso cui Bergoglio sta conducendo la Chiesa?
RispondiEliminaIn sintesi, sembra che la nuova liturgia sia stata pensata soprattutto per spicciarsi prima. Con amplissimo spazio a quelle che me fanciullo erano prediche, e adesso sono omelie delle quali fia laudabile tacerci.
RispondiEliminaQuanto al "proselitismo no", un antico registratore ritrovato in una piramide egizia ha restituito il nastro originale in cui il Padre dice al Figliol Prodigo "Ti avevo mandato una cartolina con i miei saluti, tu adesso tornatene a mangiare le ghiande".