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lunedì 8 luglio 2019

Gay Pride, don Berzano: “Sarà una bella festa, la felicità è reale solo se condivisa”

Sono purtroppo vere le notizie di stampa che Don Luigi Berzano (vedere foto sotto in giacca e cravatta) - notissimo sociologo, presidente del Cesnur, già professore all'Università di Torino,  direttore dell'Osservatorio sul Pluralismo Religioso, collaboratore alla Rivista Studi di Sociologia   dell'Università Cattolica, parroco di Valleandona (AT) - a proposito del gay pride ad Asti abbia dichiarato a La Stampa:

"Professor Berzano, cosa pensa dell’Asti Pride in programma il 6 luglio? Favorevole o contrario?

«Penso che per Asti e per gli astigiani sarà un bel momento di festa»

E’ una risposta del prete o del sociologo?


«Di entrambi. Come sociologo ritengo che i Pride siano figli di questa società liquida in cui anche i concetti di identità di genere e identità sessuale sono liquidi. Da un punto di vista storico, è indubbio che gli attivisti di Stonewall avevano nel 1969 la stesse forti e condivisibili motivazioni di tutte le rivendicazioni sindacali che hanno contribuito a migliorare le condizioni sociali dei lavoratori. Lottavano per diritti che io ritengo essere al di sopra di ogni discussione».


Oggi cos’è cambiato secondo lei?


«Con il passare degli anni molti diritti rivendicati dalle coppie omosessuali sono stati riconosciuti. I Pride quindi oggi sono diventati altro da quelle rivendicazioni. Qualcuno li definisce “parate” di dubbio gusto».


Come li definirebbe?


«Momenti di festa, di condivisione. Penso che la felicità per essere reale vada sempre condivisa con gli altri, non vissuta in solitudine».


Lei è quello che si chiama “un servo di dio”. La Chiesa cattolica, storicamente, condanna le “pratiche omosessuali” come peccati da espiare. Lei cosa pensa, davvero, delle persone omosessuali.


«Le rispondo con le parole di Papa Francesco che nel viaggio di ritorno dal Brasile, nel 2013, a una domanda sul tema rispose secco: “Chi sono io per giudicare?”. Ecco: chi sono io per giudicare?»."

Non servirebbero commenti. 
Sarebbe solo bello pensare che le istituzioni, cattoliche e non, dove lui collabora gli chiedessero conto di queste folli dichiarazioni, ripetute anche QUI nella sua pagina Facebook con dovizia di commenti entusiastici dei suoi fan.
Siamo ridotti a dire che l'assessore alla Cultura di Asti, Gianfranco Imerito fa delle dichiarazioni molto più di buon senso (foto sopra) - e cattoliche - del colto e famoso don Berzano.
Più sotto la foto (ci scusiamo con i nostri lettori, ma oportet ut veniant scandala) del "bel momento di festa" l'altro ieri  al Gay Pride di Pisa: don Berzano non si vergogna un po'?
Magari qualche parrocchiano o nostro lettore potrebbe chiederglielo.
Luigi