Di seguito pubblichiamo anche un suo post sul Pellegrinaggio Summorum Pontificum.
Buona lettura ai nostri lettori.
L
Buona lettura ai nostri lettori.
L
Marco
Tosatti (2018), Uno stilum nella carne.
2017: Diario impietoso di un Chiesa in uscita (e caduta) libera. A cura di
Aurelio Porfiri. Prefazione di Aldo Maria Valli. 455 pagine. Hong Kong:
Chorabooks.
EBook (formato Kindle) Euro 9.95
ISBN 9789887851684
EBook (formato Epub) Euro 9.95
ISBN 9789887851653
Cartaceo Euro 28.07
ISBN 9789887851615
Disponibilità: immediata su
tutti i negozi amazon in formato kindle e cartaceo e su oltre 100 negozi online
in formato Epub (Feltrinelli, Rizzoli, Mondadori, hoepli, Book republic,
Libreria universitaria, San Paolo store, Il fatto quotidiano, Il giardino dei
libri, Google play, Ibooks store, Kobobooks, Tolino, Casa del libro,
Bajalibros, Nookstore, Weltbild, El corte inglés, Barnes and Nobles etc.)
Marco Tosatti è nato a Genova
nel 1947. Dal 1981 si occupa di informazione su temi religiosi. E’ stato il
vaticanista de La Stampa dal 1981 al 2008. Ha scritto numerosi libri, su temi
di religione e storia, in particolare del M.O. “I Baroni di Aleppo”, “La vera
storia del Mussa Dagh”, “Gli eroi traditi”, ”Inchiesta sul demonio”, “Padre Pio
e il diavolo”, “Santi posseduti dal
demonio”, “Inchiesta sulla Sindone” e altri. Con don Gabriele Amorth ha scritto
“Memorie di un esorcista”. Questo è il suo quarto libro con Chorabooks.
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Quando parliamo di blog,
websites, social media, pensiamo forse al nostro uso di questi mezzi di
comunicazione; alle centinaia, forse migliaia di persone che teoricamente
potrebbero leggere i nostri post, vedere le nostre foto, mettere un like su
qualche nostro commento. Questo oramai è parte della nostra vita. Ma a volte i
blog possono essere qualcosa di molto serio, qualcosa che ha un impatto
importante sull'opinione pubblica, anche quella ecclesiale. Questo certamente
può essere detto di Stilum Curiae, il
blog del giornalista Marco Tosatti. Quanti cattolici (e non) leggono ogni
giorno le notizie che questo veterano del giornalismo posta? Notizie che spesso
non è possibile trovare in altri media? C'è una risposta: sono tantissime.
Dall'ottobre 2016 a oggi il blog
ha avuto più di 4 milioni di visualizzazioni, oltre 36.000 commenti moderati,
una media di visualizzazioni mensili che attualmente è di 300.000. Insomma, un
blog che fa notizia, che fa tendenza. Quante volte vi è capitato sentire dire:
"L'ho letto su Tosatti!".
Diciamolo, oramai di questa fonte alternativa di notizie sul mondo
ecclesiale, non se ne può fare a meno.
Ecco la ragione di questo
volume, Uno Stilum nella Carne. 2017:
Diario impietoso di una Chiesa in uscita (e caduta) libera, a cura di
Aurelio Porfiri ed edito da Chorabooks. Una raccolta di un anno di post rivisti
e corretti, 450 pagine di informazioni su quello che è successo ieri per capire
meglio quello che succede oggi e quello che potrà succedere domani.
Aldo Maria
Valli nella sua prefazione dice: "(...) oggi fare il vaticanista non
significa soltanto cercare di spiegare, ma significa anche (forse soprattutto)
andare contro i cliché prefabbricati dalla grande macchina dell’informazione.
Un’attività che, nel caso del pontificato di Bergoglio, ha coinciso con una
vera e propria opera di controinformazione, perché si è trattato di
smascherare, svelare, mettere a nudo. Con tutto ciò che comporta. Un’attività del genere non può essere svolta
in mancanza, almeno, di tre risorse: buone fonti, indipendenza di giudizio e
onestà intellettuale. E che Marco Tosatti possieda tutte e tre queste risorse,
oltre a molte altre, credo sia fuori discussione. Inoltre, da quando scrive su Stilum Curiae, il suo frequentatissimo
blog, ha acquisito un’indole corsara che lo rende ancora più ficcante e
convincente". E lo stesso Tosatti nell'introduzione aggiunge, parlando del
suo blog: "Questa è la sua forza e la sua garanzia: non ci sono
finanziatori a cui rendere conto, mediatori di finanziamenti, Segreterie o
altri centri le cui sensibilità bisogna essere attenti a non urtare, se no….Su Stilum Curiae troverete anche sbagli, ma
sono sbagli onesti. Opinioni magari errate, ma date in buona fede, senza
secondi o terzi fini. Credo che i lettori lo abbiano capito; se non si
spiegherebbe la crescita, sorprendente, almeno per chi scrive, dei contatti e
delle visualizzazioni".
Ordine di
Malta, Amoris Laetitia, Francescani dell'Immacolata
e centinaia di altri temi sono oggetto di questo testo, un testo che va letto
non per scandalizzarsi ma per capire, per avere un punto di vista alternativo
ma dal di dentro. Una lettura accattivante, a tratti commovente, sicuramente
stimolante.
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È un appuntamento importante, quello che si terrà a Roma dal 14 al 17 settembre, per celebrare i dieci anni di vita del Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum, con cui si allargavano le possibilità di celebrazione della messa secondo il vetus ordo. È importante perché rappresenta una conferma di vitalità e di interesse nei confronti di una celebrazione liturgica che nonostante tutto la virulenza ideologica di una larga parte di Chiesa non è riuscita a cancellare. Anzi; se come dicono alcuni, molti giovani, non gli ottuagenari, trovano affascinante e carica di significato questa celebrazione un qualche motivo ci sarà…
Laicamente, chi scrive trova che il Motu Proprio abbia costituito un atto di pura ragionevolezza; non è pensabile che un rito che si è celebrato per secoli e secoli da un giorno all’altro perda valore, perché un mons. Bugnini e i suoi seguaci e accoliti lo hanno deciso. Non solo; ma vedendo quello che succede nelle chiese di tutto il mondo, non si capisce perché sia necessario e obbligatorio cancellare la bellezza e la solennità di una formula per rivolgersi a Dio che tocca il cuore e le sensibilità di tante persone. E addirittura, farne una colpa, e discriminare chi la celebra, come purtroppo accade troppo spesso e in troppi luoghi in questa misericordiosissima Chiesa. Cioè, forse si capisce; ma fermiamoci qui. Nella speranza che l’immediato futuro non ci riservi qualche ulteriore follia autoritaria o improvvisazione creativa…
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Pellegrinaggio Summorum Pontificum
È un appuntamento importante, quello che si terrà a Roma dal 14 al 17 settembre, per celebrare i dieci anni di vita del Motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum, con cui si allargavano le possibilità di celebrazione della messa secondo il vetus ordo. È importante perché rappresenta una conferma di vitalità e di interesse nei confronti di una celebrazione liturgica che nonostante tutto la virulenza ideologica di una larga parte di Chiesa non è riuscita a cancellare. Anzi; se come dicono alcuni, molti giovani, non gli ottuagenari, trovano affascinante e carica di significato questa celebrazione un qualche motivo ci sarà…
Laicamente, chi scrive trova che il Motu Proprio abbia costituito un atto di pura ragionevolezza; non è pensabile che un rito che si è celebrato per secoli e secoli da un giorno all’altro perda valore, perché un mons. Bugnini e i suoi seguaci e accoliti lo hanno deciso. Non solo; ma vedendo quello che succede nelle chiese di tutto il mondo, non si capisce perché sia necessario e obbligatorio cancellare la bellezza e la solennità di una formula per rivolgersi a Dio che tocca il cuore e le sensibilità di tante persone. E addirittura, farne una colpa, e discriminare chi la celebra, come purtroppo accade troppo spesso e in troppi luoghi in questa misericordiosissima Chiesa. Cioè, forse si capisce; ma fermiamoci qui. Nella speranza che l’immediato futuro non ci riservi qualche ulteriore follia autoritaria o improvvisazione creativa…
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