Si tratta di una funzione confezionata con delle vistosissime omissioni e con le parti riservate al Celebrante recitate ad alta voce da tutti i fedeli, preghiera eucaristica compresa (eccezion fatta per le parole dell'Istituzione pronunciate solo dal prete).
Persino la formula del rito del Battesimo è stata mutata in modo che tutti i fedeli sembrassero co-celebranti: "Noi ti battezziamo nel nome del..." ... e "... l'acqua che i tuoi genitori ti hanno versato sul capo...".
Non abbiamo notato alcun cenno di benedizione dell'acqua battesimale ( forse era già stata benedetta il sabato santo).
Un rito senza alcuna genuflessione del celebrante; senza alcun momento di intimo silenzio di preghiera, magari in ginocchio, dopo l'auto-comunione.
Dal tavolino messo nel mezzo della chiesa il prete/capopopolo sprona continuamente di far questo o a dir questo: è il padrone assoluto della celebrazione che dalla preghiera di Colletta in poi è tutta recitata ad alta voce dai fedeli comprese quelle parti riservate al Sacerdote.
Cancellati il Credo e il Gloria.
Omesso il Prefazio che è stato sostituito da un "cantiamo la gloria di Dio" ( seguito dal blasfemo osanna eh, osanna eh...con tanto di battimani)
La preghiera eucaristica della Parrocchia di Sacca di Esine, diocesi di Brescia, è una piccola parte della Prece II del messale di Paolo VI seppur ridotta ad un piccolo brandello...
Cancellati la Dossologia, la preghiera di Embolismo ecc ecc
Nei video si vedono invece due signore (diaconesse?) che affincano il Sacerdote portando sopra un camice delle strane stole ed hanno in mano delle ostie magne.
Sembra che a Sacca di Esine il tempo si sia fermato alle desacralizzate, piatte e orizzontali liturgie-fai-da-te degli anni '70...
Non ci rivolgiamo al Vescovo attuale e ai suoi predecessori che hanno permesso l'auto-affermazione di una comunità così "liturgicamente diversa": ne risponderanno, come essi sanno bene, direttamente a Dio.
Non ci rivolgiamo neppure all'anziano e creativo prete: è inutile! Alla sua età egli non può cambiare: è sicuramente contento del proprio ruolo di capo indiscusso della sua comunità anche perchè percepisce che quei parrocchiani che sono rimasti gli vogliono bene.
Il parroco ha infatti affermato che «La nostra messa rafforza il senso di appartenenza. ... le persone che partecipano alla liturgia con continunità vanno dalle 450 alle cinquecento.
Del resto la nostra messa domenicale è bella: l'altare è in mezzo alla chiesa, tra la gente. Tutti recitiamo (sic!) insieme e insieme preghiamo e cantiamo allietati da un coro di bambini e adulti. Ognuno all'offertorio porta la sua particola e poi si comunica intingendola nel vino consacrato, il sangue di Gesù. Ci sono inoltre delle occasioni particolari, come i funerali, durante le quali c'è una presenza quasi corale della comunità.
In simili circostanze colgo sempre l'occasione per impartire l'assoluzione generale a tutti i presenti che, in tal modo, possono accostarsi alla comunione senza dover
fare la fila al confessionale» ( v. QUI)
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che assistendo alle Messe nei Santuari, in Cattedrale o in altre chiese locali non avete notato le enormi differenze con il rito che viene proposto nella vostra parrocchia?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che in occasione delle Cresime nella vostra o in altre parrocchie non avete constatato che la Messa celebrata dal Vescovo, il principale liturgo e custode della Liturgia, era un tantino diversa da quella del vostro parroco?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che vedendo in TV le Messe festive non vi siete posti qualche serio interrogativo riguardo il rito personalistico e personalizzato creato dal vostro parroco?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che non sapete che "l'assoluzione generale" dei fedeli è contemplata solo in casi del tutto eccezionali?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: non intuite che prima o poi arriverà per la vostra Comunità un nuovo Parroco che dovrà portare sulle spalle anche la pesantissima croce dell'incomprensione pur di ridonare la santificante ricchezza della Liturgia? Quando arriverà un nuovo Parroco obbedientemente fedele alla Liturgia voi cosa farete? Come lo accoglierete?
fare la fila al confessionale» ( v. QUI)
Ci rivolgiamo invece direttamente a quella minoranza di fedeli di Sacca Esine che non è migrata nelle parrocchie limitrofe e che ancora frequenta la funzione domenicale in parrocchia.
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che assistendo alle Messe nei Santuari, in Cattedrale o in altre chiese locali non avete notato le enormi differenze con il rito che viene proposto nella vostra parrocchia?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che in occasione delle Cresime nella vostra o in altre parrocchie non avete constatato che la Messa celebrata dal Vescovo, il principale liturgo e custode della Liturgia, era un tantino diversa da quella del vostro parroco?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che vedendo in TV le Messe festive non vi siete posti qualche serio interrogativo riguardo il rito personalistico e personalizzato creato dal vostro parroco?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: com'è possibile che non sapete che "l'assoluzione generale" dei fedeli è contemplata solo in casi del tutto eccezionali?
- Cari parrocchiani e cari catechisti: non intuite che prima o poi arriverà per la vostra Comunità un nuovo Parroco che dovrà portare sulle spalle anche la pesantissima croce dell'incomprensione pur di ridonare la santificante ricchezza della Liturgia? Quando arriverà un nuovo Parroco obbedientemente fedele alla Liturgia voi cosa farete? Come lo accoglierete?
All'inizio della messa della notte di Natale 2017 il parroco don Redento ha detto " con la facoltà che ho dall'ordine sacerdotale e dal Vescovo Mons. Morstabilini (vescovo diocesano di Brescia fino al 1983 N.d.R.) vi do l'assoluzione come se foste ognuno in confessionale davanti a me , per tutte le vostre mancanze grandi o piccole che siano tante o poche se ne vanno perchè il Signore da piazza pulita e il nostro il nostro cuore si prepara così a riceverlo nella comunione... insieme cantiamo Scusa o Signore" - dopo il canto - che ha sostituito l'atto penitenziale è seguita una giaculatoria al Sacro Cuore - poi il parroco ha detto:"con la facoltà che mi è data dall'ordine sacerdotale e dal Vescovo io vi assolvo da tutti i vostri peccati nel nome del..." Video QUI)
Ci è sinceramente dispiaciuto esserci occupati polemicamente di un anziano Sacerdote benemerito soprattutto per aver aiutato e recuperato tanti giovani caduti nel tremendo tunnel della tossicodipendenza.
Il modo sistematico con il quale don Redento Tignonsini - ordinato nel 1959- infrange continuamente la Liturgia coinvolgendo nell'errore l'intera Comunità dei fedeli, ci ha spinti a riflettere ed a soffrire "in spiritu caritatis": la Liturgia è difatti lo strumento di santificazione per il Popolo di Dio, orientato alla santità dei fedeli nel miracolo dell’Eucaristia.
San Tommaso d'Aquino insegna infatti che "incorre nel vizio di falsificazione chi per conto della Chiesa manifesta a Dio un culto contro la modalità istituita per l'autorità divina della Chiesa e consueta in essa" (Summa Theol., II, 2, q.93, a.1).
Se un Sacerdote è stravagante e si pone fuori dall'obbedienza verso le norme liturgiche dimostra di avere un' idea distorta di “libertà”e di non aver compreso l' immenso valore della Liturgia.
Il Rito e la Messa sono parte sostanziale del manifestarsi terreno del Corpo Mistico di Cristo nella Chiesa.
Nel Rito si sostanzia il Depositum Fidei ed il Rito è la Summa del Magistero, per esso, con esso ed in esso si manifesta la presenza di Cristo in Corpo e Sangue per mano del Consacrato.
Ogni variante personalistica non è lecita anzi diviene "ipso facto" un puro abominio e uno strumento di perdurante errore.
ISTRUZIONE
Redemptionis sacramentum
su alcune cose che si devono osservare ed evitare
circa la Santissima Eucaristia
Atti gravi
[173.]
Sebbene il giudizio sulla gravità della questione vada formulato secondo la dottrina comune della Chiesa e le norme da essa stabilite, come atti gravi vanno sempre obiettivamente considerati quelli che mettono a rischio la validità e dignità della Santissima Eucaristia, ovvero quelli che contrastano con i casi precedentemente illustrati ai nn. 48-52, 56, 76-77, 79, 91-92, 94, 96, 101-102, 104, 106, 109, 111, 115, 117, 126, 131-133, 138, 153 e 168. Si deve, inoltre, fare attenzione alle prescrizioni del Codice di Diritto Canonico e in particolare a quanto stabilito dai cann. 1364, 1369, 1373, 1376, 1380, 1384, 1385, 1386 e 1398.
AC
Quando
il post era ultimato ci siamo accorti che tutti i video delle liturgie
della parrocchia di Sacca di Esine erano stati rimossi dal web.
Per "amore di santa carità", pur avendoli "salvati" (ad perpetuam rei memoriam), per il momento abbiamo deciso di NON pubblicarli rispettando così la scelta di coloro che li hanno oscurati.
Per "amore di santa carità", pur avendoli "salvati" (ad perpetuam rei memoriam), per il momento abbiamo deciso di NON pubblicarli rispettando così la scelta di coloro che li hanno oscurati.
E perché rispettate la scelta di chi ha eliminato i video e non la scelta di chi ha stabilito di celebrare la S. Messa nel modo corretto?
RispondiEliminaChe vuoi commentare? Lo squallore belzebubbesco dilaga e la vera Chiesa Cattolica conta ormai pochi fedeli.
RispondiEliminaPero' , con tanta carita' , si possono segnalare all'Autorita' per il culto Divino . Oppure e' meglio di no perche' tale Autorita' non risolverebbe un bel niente ? Quanto ai confessori, si rimane attoniti nell'apprendere :
RispondiEliminaGiusi Quaranta
9 aprile alle ore 3:12
Amici sono avvilita. Ieri sono andata in chiesa con una persona che non si confessava da 22 anni e che aveva deciso di farlo nel giorno della Divina Misericordia per lucrare l'indulgenza plenaria. Poiché temeva di non sapersi confessare le avevo suggerito di dire la verità e cioè che era da tanto che non si confessava, che temeva di non saperlo fare e se per cortesia poteva farle le domande. C'era un po' di gente presso i confessionali. A un certo punto arriva il sacerdote, guarda le persone e fa: "Tutta questa gente? Se qualcuno si è già confessato per Pasqua non lo confesso"! Sconcerto tra i penitenti. E se qualcuno, dico per dire, tra Pasqua e la Divina Misericordia nonché Domenica in Albis avesse ammazzato una persona? Se ne va. Dopo un po' torna, di malavoglia entra nel confessionale, confessa una persona ed esce... Dopo un altro po' ritorna e ribadisce il concetto della confessione per Pasqua preclusiva a suo dire di quella di ieri... A questo punto la persona che non si confessava da 22 anni mi dice: scusa ma io da questo non mi confesso. Non ho potuto darle torto. Figuriamoci se gli avesse chiesto di farle le domande! Mi sa che l'avrebbe mandata a quel paese! Ora io mi chiedo: poiché non sappiamo il giorno e l'ora, se quella persona tornasse al Padre senza confessione e comunione quel sacerdote non sarebbe responsabile della sua anima? Non ho detto nulla perché ero nella casa del Signore. Ma andrò dal superiore (si tratta di un santuario) e gli racconterò l'accaduto...
Effetto della equivoca riforma liturgica figlia dell'eretica ' svolta antropologica' voluta dal CVII, ideologia che, al momento attuale, governa non più contrastata, la Chiesa. Il problema più grave non è qualche parroco delirante, ' consacrato ' con disinvoltura, ma l'assoluta latitanza dei vescovi in tema di liturgia che avallano, in più o meno mala fede, ogni arbitrio e dissacrazione.
RispondiEliminaLe immagini sono superflue per capire che quella falsa messa altro non e' che il festival dell'eresia e del sacrilegio. Ma a Brescia non c'e' un Vescovo? E' sua dovere chiamare quel 'sacerdote' e fargli una correzione fraterna energica e decisa. Se poi non si ravvedesse, non resterebbe altro che applicargli le sanzioni previste non esclusa la sospensione a divinis.
RispondiEliminaMi meraviglio come vi stupiate ancora dopo il disastro post-conciliare....mah...
RispondiEliminaI fatti raccontati in questo articolo sono molto gravi. Un segno dello sbandamento generale e dell'anarchia esistente attualmente più o meno ovunque. Sarà difficile uscirne, purtroppo. Per mia fortuna recentemente ho scoperto e frequento una parrocchia dove la domenica si celebra la Messa in rito antico, conformemente al Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI°.
RispondiEliminaDispiace e fa piangere il cuore che un prete ordinato secondo i crismi ante Concilio sia caduto in questa trappola. Un prete di oggi sarebbe un po' più "giustificato" perché non ha mai, purtroppo, conosciuto il vecchio rito.
RispondiEliminahttps://www.google.it/amp/www.lastampa.it/2016/10/24/vaticaninsider/ita/vaticano/dietro-la-rigidit-c-qualcosa-di-nascosto-spesso-la-cattiveria-9GoFr4BFTzxw4iS3E2WN2J/amphtml/pagina.amp.html
RispondiEliminaSinceramente chi si permette di scrivere questo articolo, non capisce o pecca di intelligenza.
RispondiEliminaDetto ciò, la Sacca di Esine ha un parroco, Don Redento che sfido a trovare in un’altra parrocchia. Persona capace di aiutare centinaia di persone con problemi di tossicodipendenza per almeno 30 anni e famiglie con vari problemi. Mentre nel mondo della chiesa oggi si sente di preti che hanno un comportamento non molto adatto ad una persona di chiesa? Quindi mi chiedo se questo articolo è frutto di invidia o spero sia frutto dell’ignoranza delle persone. AMEN
Credo che quanto scritto sia frutto di un pensiero accecato da limiti che alcuni uomini di chiesa cercano di imporre alla professione di fede, ma mi chiedo: l’amore, l’accoglienza, la misericordia, la professione stessa di fede, passa da regole di forma o di sostanza? A mio avviso in questo la sostanza vale più della forma, forma che, per altro, nelle funzioni alla Sacca di Esine, arriva dritta al punto: avvicinare il popolo a Dio ed alla Chiesa, anche in tempi in cui sembra sempre più difficile dedicare tempo e cuore a Nostro Signore... ciò che vedo alle funzioni domenicali della Sacca è sincera partecipazione, a differenza di altre funzioni in altre parrocchie, in cui vedo fedeli sbadigliare, guardare furtivamente il cellulare ed abbandonare la funzione prima del tempo.... aggiungo che non solo i parrocchiani della Sacca apprezzano l’operato di Don Redento: raggiungo la Sacca di Esine da Sale Marasino per partecipare alla funzione domenicale ed abbiamo voluto Don Redento a celebrare il matrimonio tra me e mio marito.... magari ci fossero più Sacerdoti come Don Redento: saremmo tutti più vicini a Dio ed alla Chiesa. Veronica
RispondiEliminaNiente di nuovo. Sono della zona in questione e il 'caro 'don Redento si conferma il solito malato di protagonismo,quanta gente da Sacca deve fare kilometri per assistere a una liturgia corretta e senza gli sproloqui e gli istrionismi del sacerdote, ma sembra che tanto non interessi a nessuno. Per quelli che indicano in don redento un esempio di virtù forse dovrebbero informarsi meglio
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