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sabato 7 aprile 2018

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E' ora il momento di Mons. Athanasius Schneider, la cui relazione si occupa de “La Sede Apostolica di Roma come cathedra veritas”.

-L'intervento di mons. Schneider e molto ricco di citazioni. Si inizia con il quarto Concilio di Costantinopoli, nel quale si ribadiva che nella Sede apostolica sono sempre state conservate pure la religione cristiana e la dottrina. In essa è conservata la solidità della Chiesa.
Nel 3° secolo San Cipriano usava il termine "cattedra" per la Sede di Pietro, dicendo che da essa scaturiva l'unità della fede cristiana.
San Gerolamo diceva di seguire solo un primato: quello di Cristo. Per questo si metteva in comunione con la Sede di Pietro.


La Sede, ricorda Schneider, è la cattedra della Verità per eccellenza. I pontefici devono essere consapevoli di non essere proprietari della Sede. Il ministero pettino è un ministero "vicario".


I papi per oltre un millennio hanno fatto un giuramento nel quale si impegnavo a non diminuire in nulla e non cambiare nulla di quanto ricevuto dai propri predecessori. Di ricevere quanto è stato loro tramandato e di tramandarlo ai propri successori. Si impegnavano ad emendare ciò che viene messo in discussione. Dichiaravano di essere consapevoli di dover rispondere delle loro azioni di fronte al Giudizio divino.
Si riservavano di ricorrere allo strumento dell'anatema se qualcuno avesse tentato di cambiare qualcosa di quanto tramandato della fede apostolica.
Secondo mons. Schneider il giuramento andrebbe reintrodotto.


Citando Leone XIII, mons. Schneider ribadisce che è compito della Chiesa lo sradicamento degli errori dalle anime. Quando c'è necessità, non solo i prelati, ma anche i singoli fedeli devono propagare la fede e smascherare chi la attacca. Non compiere questa opera di apostolato è sintomo del fatto che si dubita della propria fede. Non difendere la fede aumenta inoltre l'audacia dei malvagi. Per questo è da condannare ancora di più l'inerzia dei cristiani. Nessuno è dispensato dall'usare la forza spirituale tipica dei cristiani per smascherare le macchinazioni dei nemici della fede. Gli impegni più importanti del compimento di questo dovere sono quelli legati alla professione della dottrina cattolica a viso aperto.


Giovanni XXIII spiegava che fra i mali che avvelenano individui e popoli c'è l'ignoranza della verità, ma soprattutto il disprezzo della verità. Si vive con indifferenza rispetto alla verità, come se Dio non ci avesse dato la ragione per poterla conoscere. Questo atteggiamento verso la Verità porta ad idee come quella secondo cui le religioni si equivarrebbero fra loro. In questo modo tutte le religioni vengono danneggiate, soprattutto il cristianesimo, perché è l'unica vera religione. Risulta anzi offensivo per il cristianesimo essere accomunato alle altre religioni.


Nella storia, Satana attacca continuamente la Chiesa e soprattutto la cattedra della verità. Per insondabili disegni della Provvidenza, capita alle volte che la Sede venga per qualche periodo offuscata. Questa evenienza è contemplata anche nell'esorcismo contro gli Angeli Ribelli, scritto da Leone XIII, assieme alla disposizione di recitare la preghiera di San Michele alla fine della Messa bassa. Quell'esorcismo venne scritto dopo la nota visione del 1884, avvenuta 33 anni prima delle apparizioni di Fatima.


Dunque, è compito di Pietro fare sì che durante la tempesta i deboli non siano scossi e che la continuità della Sede apostolica non venga interrotta.

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