Vi rimandiamo all'articolo di Barile, sul blog "Munus: liturgia e dintorni" del 13.07.2017 che tratta di una
nuova circolare della CCDeDS circa le specie eucaristiche.
Sostanzialmente non dice nulla di nuovo, ma precisa alcuni punti e autorizza alcune cose.
Roberto
Si sta diffondendo in questi giorni una Lettera circolare della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ai Vescovi su pane e il vino per l’Eucaristia, datata 15 giugno 2017, solennità del Ss.mo Corpo e Sangue di Cristo.
In sintesi, nelle affermazioni di fondo il documento non presenta alcuna novità, anche se il ribadire certe affermazioni è una novità nel senso che qua e là potrebbero essere disattese o in pratica o in teoria. Non è un documento sui celiaci, perché ciò che vi si dice ribadisce alla lettera documenti precedenti. La novità riguarda invece la produzione, il controllo, l’uso della materia eucaristica secondo le odierne condizioni. Poi, come spesso capita, qualcuno ha preso l’occasione per dare vita a un dibattito allargato, che sembra veramente troppo largo, cioè fuori luogo. Ma procediamo con ordine.
LE AFFERMAZIONI FONDAMENTALI
«Il pane utilizzato nella celebrazione del santo Sacrificio eucaristico deve essere azzimo, esclusivamente di frumento e preparato di recente, in modo che non ci sia alcun rischio di de-composizione.
(Continua a leggere qui)
Cioè io che sono celiaco dovrei rischiare una grave reazione allergica che può mettere a rischio la mia vita perché un criminale della curia romana senza alcuna competenza medica a deciso così. Spero sia una bufala altre èimenti non potrò più fare la comunione e a quel punto tanto vale lasciare questa Chieda Cattolica fariseistica dove il codice è più importante della Persona.
RispondiElimina9,05: comprendo la sua dura reazione, però da qui a lasciare la Chiesa cattolica ce ne corre. Si calmi, non si faccia prendere dalla rabbia. Non è detto che per chi non può fare la Comunione l'appartenenza alla Chiesa cattolica sia preclusa. Calma. La prego.
EliminaSpiace ma la misura comincia ad essere colma sono stufo di una chiesa che esclude, che non fa pulizia dentro se stessa, assetata di carrierismo e di potere, che guarda più ai codici che non alle persone, che guarda al passato e non al presente, che polemizza su concetti dottrinali e teologici e tralascia la vera Chiesa quella fatta di pietre umane e non di cattedrali di pietra fine a se stesse,aride e vuote forse piene di opere d'arte preziose ma questo è un altro discorso.
EliminaIn una nota Cei tutte le indicazioni per chi è intollerante al glutine. Dopo il caso della bimba di Brescia apparsa su qualche giornale Avvenire si propone di fare chiarezza. Nel 2001 l’Ufficio liturgico nazionale ha individuato delle ostie con la quantità minima della proteina e valide per la consacrazione, senza danni per chi soffre di celiachia.
EliminaLa soluzione è arrivata grazie all’interessamento dell’Associazione italiana celiaci (Aic). «Si è così appreso – si legge nel comunicato Cei – che vengono prodotte ostie di frumento contenenti una quantità di glutine decisamente bassa, attestata da indagine di laboratorio, che, pur permettendo la panificazione (e ciò le rende materia valida per la consacrazione), non rende le ostie nocive alla salute dei celiaci».
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/la-comunione-ai-celiaci
@ Anonimo17 luglio 2017 19:28
EliminaAmmazza che modernista! Da dove viene lei dal Centro di Ascolto di Enzo Bianchi?
In caso di mancanza della tradizionale ostia, è possibile consacrare pane "comune"?
RispondiEliminaIl problema per i celiaci è reale purtroppo.
RispondiEliminaNon sarebbe più semplice, per coloro che non possono prendere parte all'Eucaristia nemmeno con le ostie con poco glutine, comunicarsi col Vino anziché col Pane?
EliminaNon sarebbe più semplice, per coloro che non possono prendere parte all'Eucaristia nemmeno con le ostie con poco glutine, comunicarsi col Vino anziché col Pane?
EliminaEsiste la "comunione spirituale", molto meglio che di un rito di consacrazione invalido!
EliminaCCC num 1376: "..e questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione "
RispondiEliminaMa se dunque della sostanza del pane non resta NULLA - ripeto: N-U-L-L-A !!! - perchè seguire questi falsi malati di celiachia che vanno a raccontare le storielle ai preti senza fede di oggi, e mettono tanto di articoli su giornali atei amici loro, solo per confondere i più stolti e impreparati nella fede di noi cristiani ?
Io proporrei invece a tanti preti di respingere questa gente senza fede nella Santissima Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo, in TUTTA la Sostanza, appunto non più sostanza.
Quindi come dice san Paolo in 1 Cor : "Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti"
Piuttosto questi celiaci stiano attenti dunque a non andar a ricevere "un pane" nella SSma Eucarestia, ma il Vero Corpo di Dio! ...se non vogliono "ammalarsi" o "morire" prima o poi.. magari fulminati! (e non scandalizzatevi perchè cito dalla Parola di Dio).