Osimo, Sabato 1 aprile 2017 ore 17:30
Sala di Palazzo Campana, piazza Dante: Presentazione del Libro: "Un'osimanità originale tra arte e fede Giambattista Buglioni"
Piergiorgio Buglioni, ( QUI ) Osimano, personaggio di spicco della tradizione legata con doppio cordone ombelicale alla Liturgia antica, ha realizzato un bellissimo libro per omaggiare la figura di suo padre Giambattista, artista lirico, direttore di coro e decoratore dal cuore sincronizzato con il calendario liturgico cattolico.
"Ci sono ricordi da custodie e tramandare.
Dedico questo libro a mio Padre, osimano autentico e grande appassionato dell'arte, per impedire che tutte le cose belle da Lui create durante l'intero corso della vita, vadano perdute per sempre"
Sommario :
- I Sepolcri del Giovedì Santo e altri addobbi ( foto degli artistici, monumentali ornamenti realizzati dal 1920 agli anni '70 contemporaneamente in diverse chiese di Osimo ispirati spesso ai capolavori di Artisti rinascimentali e barocchi)
- I Presepi
- La festa dei fiori
- Venerdì Santo
- La Festa di San Giuseppe da Copertino
- I Bersaglieri
- Conclusioni
- Conclusioni
Il M° Giambattista Buglioni (1900-1982) soffrì la perdita di un figlio morto a seguito degli eventi bellici del secondo conflitto mondiale.
Volle instancabilmente servire sino alla fine della vita l' amatissima e vasta Diocesi di Osimo e Cingoli (QUI) che,fino al Concilio Vaticano II, era splendente di vocazioni, con un clero giovane, fedele e combattivo ( forse anche per questo venne inesorabilmente soppressa).
Il volontariato del M° Buglioni, che riusciva a coinvolgere anche altri Artisti amanti della Liturgia, si rivolse particolarmente verso la sua splendida Città, che già i Romani avevano chiamato Auximum : uno scrigno ricco di arte, di storia e di fede.
Volle instancabilmente servire sino alla fine della vita l' amatissima e vasta Diocesi di Osimo e Cingoli (QUI) che,fino al Concilio Vaticano II, era splendente di vocazioni, con un clero giovane, fedele e combattivo ( forse anche per questo venne inesorabilmente soppressa).
Il volontariato del M° Buglioni, che riusciva a coinvolgere anche altri Artisti amanti della Liturgia, si rivolse particolarmente verso la sua splendida Città, che già i Romani avevano chiamato Auximum : uno scrigno ricco di arte, di storia e di fede.
A
commento dell'opera liturgica che Giambattista Buglioni ha realizzato
per tutta la sua vita, dalla musica sacra agli addobbi, il libro riporta più volte alcune citazioni di Benedetto XVI: sono espressioni del buon senso ecclesiale, condivise dai fedeli che amano e soffrono per la Chiesa e particolarmente care a tutti coloro che si indentificano nel cosiddetto movimento liturgico "benedettiano":
"Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non
può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso.
Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto." ( QUI )
Fra le citazioni di teologi, filosofi, saggisti e di storici dell'arte notiamo le parole (pag.72) pronunciate nel 2014 al Convegno Romano "La bellezza salverà il mondo" presieduto da Mons.Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione: "Il tema della Bellezza è essenziale, perché intimamente collegato all'ontologia divina e alla metafisica.
E' uno degli attributi di Dio.
In quanto tale, anche fonte di salvezza, individuale e collettiva, come sosteneva Dostoevskij.
E' significativo, molto significativo, che la difesa della bellezza, così come definita da San Tommaso (claritas, integritas, debita proportio) sia caratteristica comune - e accomunante – del mondo cattolico.
Il modernismo, così segnato da quella " perdita del centro" così ben denunciata da Hans Sedlmayr, sembra caratterizzarsi per l'orientamento al brutto, all'informe, al dissonante, allo sciatto, sia che si tratti di liturgia, di musica, di arti figurative." ( QUI )
Il tema della bellezza liturgica trasuda infatti in ogni pagina del volume avendo come valido supporto iconografico anche tante belle fotografie d'epoca.
Quasi a commento dell' "apoteosi della bellezza della Liturgia" leggiamo a pagina 94 le parole di Benedetto XVI:
"La Chiesa ha un'incombenza alta, è il luogo della gloria e non può appagarsi solo di ciò che è ordinario e utile: deve destare la voce del cosmo glorificando il Creatore, svelare la di Lui magnificenza al cosmo e rendere il cosmo stesso glorioso e quindi bello, abitabile, amabile.
L'arte che la Chiesa ha prodotto è accanto ai Santi che vi sono maturati, l'unica reale "apologia" che essa può esibire per la sua storia.
E se la Chiesa deve trasformare, migliorare," umanizzare" il mondo, come può far ciò e rinunciare nel contempo alla bellezza che fa tutt'uno con l'amore ed è con esso la vera consolazione, il massimo accostamento possibile al mondo della Resurrezione?
La Chiesa deve essere una casa del bello, deve guidare la lotta alla "spiritualizzazione", senza la quale il mondo diventa il primo girone dell'inferno.
Si cerchi pure ciò che è adatto alla liturgia e alla partecipazione dei fedeli, ma si faccia di tutto perché ciò che è adatto sia anche bello e degno della più importante azione ecclesiale in cui viene usato.
Perciò il problema "dell'adatto" dev'essere anche e sempre il problema del "degno" e la provocazione a cercare questo "degno".
Ma è altrettanto chiaro che la Chiesa non deve perdere siffatta ricchezza cresciuta nella fede e che altresì costituisce tuttavia una ricchezza per l'umanità intera."
Benedetto XVI: "Lodate Dio con arte" pag. 46.
Una pregevole pubblicazione degna di trovar posto oltre che in una raffinata biblioteca, avendone tutti i requisiti, anche e soprattutto nei cuori di coloro che, con l'aiuto della Grazia Divina, desiderano vivere "per Cristo, con Cristo e in Cristo" nella Santa Liturgia "fons et culmen" della vita cristiana.
AC
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