Post in evidenza

Sono sante le carmelitane scalze di Compiègne, ghigliottinate nel 1794 dai rivoluzionari

Mercoledì scorso, Papa Francesco ha esteso alla Chiesa universale il culto dei martiri di Compiègne: la Beata Teresa di Sant'Agostino e ...

lunedì 12 dicembre 2016

Cairo: massacrati perchè Cristiani

"Altri 25 martiri e 49 feriti al Cairo .... 
Cosa hanno fatto di male???
Niente! SONO CRISTIANI CHE ANDAVANO A MESSA, la maggior parte dei morti sono state donne e bambini: la bomba è esplosa nella parte femminile della chiesa cristiana copta". 
Siamo vicini con la preghiera ai nostri fratelli cristiani d'Egitto soprattutto alle Famiglie dei Fedeli ammazzati o gravemente feriti mentre stavano a Messa. 
La ricorrenza del «Moulid el Nabi», anniversario della nascita di Maometto, è stata l'occasione per riversare ancora una volta la bestiale violenza contro degli innocenti e pacifici fedeli Cristiani.
AC

Cairo, attentato nella cattedrale copta 
Almeno 25 morti e decine di feriti Grave attentato in una cappella della chiesa copta di San Marco, nel quartiere Abbassiya. 
Ancora nessuna rivendicazione (ce n'è bisogno ??? N.d.R.)
Attentato alla cattedrale copta di San Marco, nel quartiere di Abbassiya, al Cairo, mentre si celebrava
la messa nella cappella di San Pietro e Boutrosseya. 
Il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, parla di almeno 25 morti e oltre 35 feriti. 
Un testimone, secondo l’agenzia di stampa egiziana Mena, ha riferito che un uomo si è avvicinato al muro perimetrale della cattedrale, all’interno della quale si trovano gli uffici del Patriarca Tawadros II, lanciando una bomba a mano contro i fedeli cristiano-copti riuniti in preghiera in una cappella esterna. 
L’attentato è avvenuto mentre ricorre il «Moulid el Nabi», l’anniversario della nascita di Maometto. 
Il presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi, ha duramente condannato l'attentato, proclamando tre giorni di lutto in tutto il paese.  

12 kg di tritolo 

Sono stati utilizzati, secondo rilievi degli artificieri, ben 12 chili di tritolo per l’esplosione nella cappella di San Pietro e Boutrosseya, che è nel recinto della cattedrale copta di San Marco. 
Nessun danno, invece, secondo fonti ecclesiastiche, al tempio principale.  

40 attacchi in due anni  

La Cattedrale Copta di San Marco in Abassiya, al Cairo, teatro di un nuovo attacco contro i cristiani in Egitto, è la più antica chiesa d’Africa e la sede del Papa di Alessandria, patriarca dell’intero continente. 

I copti (parola che significa egiziano, i cristiani d’Egitto si identificano come cristiani copti) sono una comunità cristiana con radici millenarie che vanta 10 milioni di fedeli, moltissimi appartenenti alla diaspora, che formano il 10% della popolazione del Paese a stragrande maggioranza musulmana. Dalle Primavere Arabe ( Sic !!! N.d.R.) del 2011 e dalla cacciata di Hosni Mubarak, che godeva del sostegno dell’ex patriarca Shenouda III, i copti hanno vissuto in uno stato di crescente tensione che ha avuto il suo apice durante il periodo del governo del presidente islamista, Mohamed Morsi. 
Solo dal 2013 vi sono stati una quarantina fra aggressioni di cristiani e attacchi a chiese, in pratica un episodio al mese, con decine di morti. 
L’epicentro delle violenze è l’Egitto rurale e in particolare la regione di Minya, il turbolento governatorato con il mix esplosivo di un 35% di popolazione cristiana e un forte radicamento jihadista. 

Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, che ha destituito Morsi promettendo di ripristinare l’ordine e di proteggere le minoranze, ha ribadito anche recentemente che gli egiziani «sono tutti uguali nei loro diritti e nei loro doveri, in accordo con la Costituzione» e ha lodato la calma e la saggezza con cui la comunità cristiana sta rispondendo alle violenze. 
Una legge per punire ogni atto che mina all’unità nazionale e per allentare le limitazioni per la costruzione di nuove chiese è all’esame del Parlamento. 

I copti sono una minoranza che ha sempre avuto un ruolo chiave nell’economia e nell’establishment dell’Egitto, anche se molti di loro oggi vivono sotto la soglia di povertà. 

Sono cristiani la maggioranza degli orafi e la gran parte degli impiegati nel settore farmaceutico del Paese, così come alcune delle famiglie più ricche dell’Egitto come i Sawiris, che controllano il gigante delle telecomunicazioni Orascom. 

Dinastie di copti hanno ricoperto incarichi politici di primo piano: un membro della famiglia Boutros Ghali ha sempre fatto parte dei vari governi prima della caduta di Mubarak e un suo esponente, Boutros Boutros Ghali, è stato ministro degli Esteri prima di diventare segretario dell’Onu.

Fonte: Corriere.it