Leggiamo in questo post altri testi patristici, che spiegano bene la correzione farta da San Paolo a San Pietro in occasione drll'episodio di Antiochia (cf. Gal 2). Mentre gli eretici usano questo brano per negare il primato petrino, gli autori che abbiamo esaminato spiegano bene che non è stata contestata l'autorità del primo Papa, ma un singolo episodio, nell'esercizio dell'autorità stessa.
Qualcuno obietterà quindi: dal momento che Paolo ha corretto Pietro, era a lui pari in dignità, se non di autorità superiore; in altre parole, Paolo, e non Pietro, era il capo degli Apostoli.
Qualcuno obietterà quindi: dal momento che Paolo ha corretto Pietro, era a lui pari in dignità, se non di autorità superiore; in altre parole, Paolo, e non Pietro, era il capo degli Apostoli.
Nego la conclusione. Perché i superiori possono, nell'interesse della verità, essere corretti dai loro inferiori. S Agostino, S. Cipriano, S. Gregorio e S. Tommaso sono di questa opinione, restando fermi nell'asserire che Pietro, come superiore, è stato corretto dal suo inferiore. Concludono così partendo dal fatto che Paolo era uguale agli altri Apostoli, inferiori a Pietro, e di conseguenza, tutti loro erano inferiori di Pietro; erano i capi di tutta la Chiesa, e Pietro era il loro capo supremo. S. Gregorio (Hom 18 in Ezech. - sic; referenza probabilmente errata) dice: "Pietro tacque, mostrando che il primo in dignità può essere il primo nell'umiltà", e Agostino dice lo stesso (Ep XIX ad Ieron. - sic - referenza probabilmente errrata e citazione non esatta; vedi nota): "Pietro ha dato a coloro che gli sarebbero scceduti un esempio raro e santo dell'umiltà [necessaria] quando si è corretti dagli inferiori; come lo diede Paolo a tutti gli inferiori, dando - ai subordinati rispetto ai loro superiori - esempio di resistenza coraggiosa in difesa della verità; [in entrambi i casi] la carità viene sempre preservata".
Cornelius a Lapide, in Gal II.
Nota della redazione: non abbiamo trovato il testo come è riportato dal Lapide; ne abbiamo trovato un altro simile (che riportiamo più sotto), e riteniamo probabile che il Lapide stesso
ne abbia qui fatto una sintesi a memoria, non di meno fedelissima.
ne abbia qui fatto una sintesi a memoria, non di meno fedelissima.
Pietro d'altronde accolse religiosamente, con santa e salutare umiltà, l'utile riprensione che Paolo gli aveva fatta con la franchezza della carità, offrendo ai posteri l'esempio di non prendercela a male quando eventualmente, deviando dal retto sentiero, fossimo corretti anche da un inferiore; esempio, il suo, più raro e più santo di quello datoci da Paolo d'avere il coraggio di opporci coraggiosamente ai superiori per difendere la verità del Vangelo, salva sempre la carità fraterna. Certo: è meglio non scostarsi per nulla dal retto sentiero, ma è molto più da ammirare e da lodare chi accoglie volentieri la correzione, che non chi corregge coraggiosamente la deviazione d'un altro.
S. Agostino, Lettera 73.
Nessun commento:
Posta un commento