In patientia vestra possidebitis animas vestra.
Questa è una delle antifone dal comune dei martiri che noi monaci cantiamo spesso: In somma pazienza (parola la cui radice porta anche la parola 'sofferenza') guadagnerete le vostre anime, la vostra salvezza.
Questa è una delle antifone dal comune dei martiri che noi monaci cantiamo spesso: In somma pazienza (parola la cui radice porta anche la parola 'sofferenza') guadagnerete le vostre anime, la vostra salvezza.
L'antifona naturalmente si riferisce alla morte dei martiri e anche i monaci di tutto il mondo la ripetono con gioia quando le cose non vanno come dovrebbero.
Bisogna avere pazienza, aspettare i tempi di Dio, non i nostri.
Questo vale per il nostro terremoto.
Le scosse non si sono fermate nella regione.
I monaci ora sistemati in celle provvisorie in città continuano ad avvertirle, ma quelli che stanno nelle tende in campagna le sentono nelle viscere perché dormono direttamente a terra.
Bisogna avere pazienza, aspettare i tempi di Dio, non i nostri.
Questo vale per il nostro terremoto.
Le scosse non si sono fermate nella regione.
I monaci ora sistemati in celle provvisorie in città continuano ad avvertirle, ma quelli che stanno nelle tende in campagna le sentono nelle viscere perché dormono direttamente a terra.
E tutti si domandano ...
Usquequo ... per quanto ancora, o Signore.
Questa è una lamentazione ma è anche una preghiera, che ci incoraggia ad avere più pazienza, e noi continuiamo a sperare e a pregare per dare sollievo in particolare a tutti i nostri amici di Norcia, che hanno perso le loro case e con cui siamo solidali.
La pazienza significa anche aspettare le ispezioni.
Noi ci stiamo preparando per una campagna che serva a iniziare la ricostruzione.
Ma non saremo in grado di rendere pubblica tale campagna fino a quando non avremo una stima dei costi.
Tale stima, purtroppo, non potrà essere fatta fino a quando non saranno terminate le scosse e gli ispettori potranno iniziare uno studio più approfondito degli edifici.
Ma non saremo in grado di rendere pubblica tale campagna fino a quando non avremo una stima dei costi.
Tale stima, purtroppo, non potrà essere fatta fino a quando non saranno terminate le scosse e gli ispettori potranno iniziare uno studio più approfondito degli edifici.
Nel frattempo aspettiamo e cerchiamo di ritornare alla normalità.
Nelle giornate di pioggia facciamo le tonsure, diciamo i rosari e lavoriamo sui piani di ricostruzione. Nelle belle giornate tagliamo le erbacce, ripuliamo i detriti, consoliamo i nostri vicini e ci rimettiamo al lavoro.
Una parte del nostro ritorno alla normalità è cominciare il giro annuale di formazione.
Ieri i nostri due postulanti hanno iniziato i 5 giorni di ritiro per la vestizione da novizi.
Il giorno prima, un nuovo osservatore è arrivato dalla Louisiana per fare 3 mesi di preparazione prima dell'ingresso al monastero.
Queste sono belle cose, segnali di vita e benedizioni per cui ringraziamo Dio.
Mentre iniziamo la ricostruzione, le nostre preghiere per le vittime continuano.
Mercoledì abbiamo celebrato una Messa da Requiem per le anime di Amatrice, e ieri un Requiem per le famiglie, gli amici e i benefattori deceduti.
Un terremoto fa cadere i quadri dalle pareti e sposta i mobili dalla loro posizione abituale, ribalta tutto.
Ma Dio sta ancora dove stava e noi Lo cerchiamo lì e speriamo di portargliene altri come sempre facciamo.
Pax,
Padre Benedetto
Vicepriore