Volentieri pubblichiamo quel che una giovane Studentessa, che ringraziamo di cuore, ci ha scritto riguardo le ultime, discusse vicende ecclesiali collegate alla morte dell'On.Marco Panella.
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"Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi; questa massima della saggezza popolare, può essere
in parte applicata al curioso, episodio accaduto nelle ore successive alla morte del leader radicale,
Marco Pannella.
Don Fabrizio, parroco dell’Addaura, piccolo borgo marinaro di Palermo, ha commentato
la dipartita del politico con estremo dispiacere, palesando che a quest’ultimo avrebbe volentieri
affidato la guida della CEI, in contrapposizione al Cardinal Bagnasco, certamente non un santo
come nel detto popolare, ma di sicuro "in sacris", un Consacrato.
Il prete ha ribadito, per meglio chiarire il suo pensiero, che si rammaricava di questa morte, e avrebbe di certo preferito quella del cardinale; Pannella, secondo i "desiderata" del parroco avrebbe ottimamente rivestito il ruolo di presidente della CEI, facendo da vero e proprio ponte con il mondo ecclesiale, aggiungendo poi che le battaglie portate avanti dal leader politico rappresentano un passo avanti nei diritti civili.
Le leggi da poco
promulgate del Parlamento e firmate dal Capo dello Stato Mattarella, ben si inseriscono nella realtà
laica italiana, che Don Fabrizio va a magnificare.
Affermare la necessità della laicità statale e sottolineare una presunta ingerenza politica della
Chiesa, certo non spetta ad un curato , e intristisce ancora di più se quest’ultimo
va a incensare piuttosto che il suo altare, un uomo che ha fatto del libero amore, dell’aborto e della
legalizzazione delle droghe, assieme all’eutanasia, il suo credo.
Le parole del parroco, che non ha sconfessato quanto pubblicamente scritto su Facebook, non si
pongono certo ad essere mal interpretate e denunciano, il malcostume che da molto tempo gira tra
i sacerdoti, ormai uomini da salotto e non di sagrestia, che amano partecipare alla vita mondana e
hanno sempre una parola ambigua, se non di disprezzo nei confronti della Madre Chiesa.
La crisi in atto è sottolineata proprio dalle parole di questo prete, che si distacca totalmente dal
Vangelo e dal suo ruolo di guida nella buona dottrina nei confronti dei fedeli.
Come reagire, se persino coloro che devono confortarci, ci sputano addosso?
Sarebbe inutile sottolineare che quello che afferma Don Fabrizo è una pugnalata, a tutti noi, semplici fedeli, rimettiamoci a Dio e sguainiamo le spade, senza dimenticare quello che Nostro Signore ci disse: “Io sono la via, la verità e la vita” se anche alcuni ( ma non tutti N.d.R.) nostri preti hanno abdicato, certo non lo faremo noi. "
Sarebbe inutile sottolineare che quello che afferma Don Fabrizo è una pugnalata, a tutti noi, semplici fedeli, rimettiamoci a Dio e sguainiamo le spade, senza dimenticare quello che Nostro Signore ci disse: “Io sono la via, la verità e la vita” se anche alcuni ( ma non tutti N.d.R.) nostri preti hanno abdicato, certo non lo faremo noi. "
GPB