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martedì 31 maggio 2016

Osservazioni su alcuni punti controversi dell'Esortazione apostolicaAmoris laetitia - 2.1 - atti intrinsecamente cattivi

di don Alfredo Morselli 

A partire dal 30 maggio 2016, MiL ha presentato studio approfondito su alcuni punti controversi dell'esortazione Amoris laetitia: data l'ampiezza, lo scritto è stato diviso in più post: è possibile scaricare il testo completo in formato PDF.

Beato Angelico, Matrimonio della Vergine

Osservazioni su alcuni punti controversi
dell'Esortazione apostolica
Amoris laetitia


II.         Verità irrinunciabili (1)

1) Esistono atti intrinsecamente cattivi che nessuna circostanza e nessuna situazione possono rendere buoni, e che quindi, se compiuti con piena avvertenza e deliberato consenso, sono sempre peccato grave.



A riprova di quanto sopra, è sufficiente leggere i testi sotto riportati:
Catechismo della Chiesa Cattolica, § 1754: "Le circostanze, in sé, non possono modificare la qualità morale degli atti stessi; non possono rendere né buona né giusta un'azione intrinsecamente cattiva". 
S. Giovanni Paolo II, Lettera enciclica Veritatis splendor, 6-8-1993, § 115 (corsivo-grassetto redazionali): " È la prima volta, infatti, che il Magistero della Chiesa espone con una certa ampiezza gli elementi fondamentali di tale dottrina, e presenta le ragioni del discernimento pastorale necessario in situazioni pratiche e culturali complesse e talvolta criticheAlla luce della Rivelazione e dell'insegnamento costante della Chiesa e specialmente del Concilio Vaticano II, ho brevemente richiamato i tratti essenziali della libertà, i valori fondamentali connessi con la dignità della persona e con la verità dei suoi atti, così da poter riconoscere, nell'obbedienza alla legge morale, una grazia e un segno della nostra adozione nel Figlio unico (cfr. Ef 1,4-6). In particolare, con questa Enciclica, vengono proposte valutazioni su alcune tendenze attuali nella teologia morale. Le comunico ora, in obbedienza alla parola del Signore che a Pietro ha affidato l'incarico di confermare i suoi fratelli (cfr. Lc 22,32), per illuminare e aiutare il nostro comune discernimento.
Ciascuno di noi conosce l'importanza della dottrina che rappresenta il nucleo dell'insegnamento di questa Enciclica e che oggi viene richiamata con l'autorità del successore di Pietro. Ciascuno di noi può avvertire la gravità di quanto è in causa, non solo per le singole persone ma anche per l'intera società, con la riaffermazione dell'universalità e della immutabilità dei comandamenti morali, e in particolare di quelli che proibiscono sempre e senza eccezioni gli atti intrinsecamente cattivi"[1].
 
N.B: Le frasi di Veritatis Splendor evidenziate nel brano sopra in grassetto-corsivo (Alla luce della Rivelazione e dell'insegnamento costante della Chiesa e specialmente del Concilio Vaticano IIcon l'autorità del successore di Pietroriaffermazione dell'universalità e della immutabilità dei comandamenti morali, e in particolare di quelli che proibiscono sempre e senza eccezioni gli atti intrinsecamente cattivi) ci mostrano che qui si tratta di dottrina divinamente e formalmente rivelata e, come tale, irreformabile; o almeno facente parte di quelle verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo definitivo.
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione circa alcune questioni di etica sessuale – Persona humana, 29 dicembre 1975 (grassetto redazionale): "L'uomo pecca, dunque, mortalmente non soltanto quando il suo atto procede dal disprezzo diretto di Dio e del prossimo, ma anche quando coscientemente e liberamente, per un qualsiasi motivo, egli compie una scelta il cui oggetto è gravemente disordinato. In questa scelta, infatti, come è stato detto sopra, è già incluso il disprezzo del comandamento divino: l'uomo si allontana da Dio e perde la carità. Ora, secondo la tradizione cristiana e la dottrina della chiesa, e come riconosce anche la retta ragione, l'ordine morale della sessualità comporta per la vita umana valori così alti, che ogni violazione diretta di quest'ordine è oggettivamente grave"[2].



Paolo VI, Lettera enciclica Humane vitae, 25-7-1968 (grassetto redazionale): "In verità, se è lecito, talvolta, tollerare un minor male morale al fine di evitare un male maggiore o di promuovere un bene più grande, non è lecito, neppure per ragioni gravissime, fare il male, affinché ne venga il bene, cioè fare oggetto di un atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell'intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali"[3].


Pio XIIAux participants au congrès de la Fédération catholique mondiale de la jeunesse féminine, 18-4-1952 (grassetto redazionale): "Ci si chiederà come la legge morale, che è universale, possa esser sufficiente e persino essere obbligatoria in un determinato caso singolare che nella situazione concreta sua propria è sempre unico e «di una sola volta»; lo può e lo fa perché, precisamente a causa della sua universalità, la legge morale comprende necessariamente ed «intenzionalmente» tutti i casi particolari in cui si verificano i suoi concetti; ed in numerosissimi casi lo fa con una logica talmente concludente che persino la coscienza del singolo fedele vede immediatamente e con piena certezza la decisione da prendere.

Ciò vale specialmente per gli obblighi negativi della legge morale, quelli cioè che esigono un non fare, un tralasciare; ma non solamente per questi. Gli obblighi fondamentali della legge cristiana, per il fatto stesso che sorpassano quelli della legge naturale, si basano sull'essenza dell'ordine soprannaturale costituito dal divin Redentore.

Dalle relazioni essenziali tra uomo e Dio, tra uomo e uomo, tra coniugi, tra genitori e figli, dalle relazioni essenziali della comunità nella famiglia, nella Chiesa, nello Stato, da tutto ciò risulta, tra le altre cose, che l'odio di Dio, la blasfemia, l'idolatria, la defezione dalla vera Fede, la negazione della Fede, lo spergiuro, l'omicidio, la falsa testimonianza, la calunnia, l'adulterio e la fornicazione, l'abuso del matrimonio, il peccato solitario, il furto e la rapina, la sottrazione di ciò che è necessario alla vita, la defraudazione del giusto salario, l'accaparramento dei viveri di prima necessità e l'aumento ingiustificato dei prezzi, la bancarotta fraudolenta, le manovre d'ingiusta speculazione — tutto ciò è gravemente proibito dal Legislatore divino; non c'è alcun dubbio; qualunque sia la situazione individuale, non v'è altra scelta che obbedire"[4].


Pio XI, Lettera enciclica Casti Connubii, 31-12-1930 (grassetto redazionale): "Infatti non possono mai darsi difficoltà di tanta gravità che valgano a dispensare dai comandamenti di Dio, che proibiscono ogni atto che sia cattivo di sua natura"[5].
Aggiungiamo un altro testo di Pio XII, che sebbene riguardi direttamente la frode nell'uso del matrimonio, si fonda sulla dottrina consolidata della esistenza di atti intrinsecamente cattivi:
Pio XII, Alle partecipanti al Congresso dell'Unione Cattolica Italiana Ostetriche, 29.10. 1951, (grassetto redazionale): "Il Nostro Predecessore Pio XI di felice memoria nella sua Enciclica Casti Connubii del 31 dicembre 1930 proclamò di nuovo solennemente la legge fondamentale dell'atto e dei rapporti coniugali: che ogni attentato dei coniugi nel compimento dell'atto coniugale o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, attentato avente per scopo di privarlo della forza ad esso inerente e di impedire la procreazione di una nuova vita, è immorale; e che nessuna «indicazione» o necessità può mutare un'azione intrinsecamente immorale in un atto morale e lecito ( cfr. Acta Ap. Sedi vol. 22, p. 559 e segg.). Questa prescrizione è in pieno vigore oggi come ieri, e tale sarà anche domani e sempre, perché non è un semplice precetto di diritto umano, ma l'espressione di una legge naturale e divina"[6].




[1] http://tinyurl.com/h2smc7b.
[2] http://tinyurl.com/ov8beos.
[3] http://tinyurl.com/p3frn9g.
[4] La traduzione in italiano, dall'originale in francese è ripresa dal sito WEB Progetto Barruel, http://tinyurl.com/zub7aad. Testo originale: "On demandera comment la loi morale, qui est universelle, peut suffire, et même être contraignante dans un cas singulier, lequel en sa situation concrète est toujours unique et d'«une fois». Elle le peut et elle le fait, parce que justement à cause de son universalité la loi morale comprend nécessairement et «intentionnellement» tous les cas particuliers, dans lesquels ses concepts se vérifient. Et dans des cas très nombreux elle le fait avec une logique si concluante, que même la conscience du simple fidèle voit immédiatement et avec pleine certitude la décision à prendre.
Ceci vaut spécialement des obligations négatives de la loi morale, de celles qui exigent un ne-pas-faire, un laisser-de-côté. Mais nullement de celles-là seules. Les obligations fondamentales de la loi chrétienne, pour autant qu'elles excèdent celles de la loi naturelle, se basent sur l'essence de l'ordre surnaturel constitué par le divin Rédempteur. Des rapports essentiels entre l'homme et Dieu, entre l'homme et l'homme, entre les conjoints, entre les parents et les enfants, des rapports essentiels de communauté dans la famille, dans l'Église, dans l'État, il résulte, entre autres choses, que la haine de Dieu, le blasphème, l'idolâtrie, la défection de la vraie foi, la négation de la foi, le parjure, l'homicide, le faux témoignage, la calomnie, l'adultère et la fornication, l'abus du mariage, le péché solitaire, le vol et la rapine, la soustraction de ce qui est nécessaire à la vie, la frustration du juste salaire (cf. lac. 5, 4), l'accaparement des vivres de première nécessité et l'augmentation injustifiée des prix, la banqueroute frauduleuse, les manœuvres de spéculation injustes - tout cela est gravement interdit par le Législateur divin. Il n'y a pas à examiner. Quelle que soit la situation individuelle, il n'y a d'autre issue que d'obéir. (http://tinyurl.com/jeja5su)
[5] http://tinyurl.com/jq6tzwr.
[6] http://tinyurl.com/zvq83rc.

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Incredibile la contraddizione che emerge in Amoris Laetitia con quanto ha detto Gesù. Socci in un precedente post ha colto veramente nel segno.

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