Papa Francesco ha ricordato il genocidio degli armeni, la Turchia ha convocato l'Ambasciatore della Santa Sede
Nuova denuncia da parte di papa Francesco delle persecuzioni in corso contro i cristiani nel mondo 'una sorta di genocidio nell'indifferenza generale e collettiva'
“La nostra umanita’ ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come ‘il primo genocidio del XX secolo’ ha colpito il vostro popolo armeno, prima nazione cristiana, insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci.
Furono uccisi vescovi, sacerdoti, religiosi, donne, uomini, anziani e persino bambini e malati indifesi.
Le altre due furono quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo”.
Con queste parole Papa Francesco ha ricordato “il grande male”, la strage di cristiani perpetrata 100 anni fa dall’Impero Ottomano, nella celebrazione che ha presieduto in San Pietro per ricordare questo triste anniversario e ha ripetuto la definizione di “genocidio” che avevano usato Giovanni Paolo II e il patriarca armeno Karekin II, nella Dichiarazione Comune del 27 settembre 2001.
Le parole di papa Bergoglio vengono lette dalla Turchia come una vera e propria provocazione e scatenano un vero e proprio caso diplomatico: le autorita’ turche si sono dette “sbalordite” dalle parole di papa Francesco sul genocidio degli armeni cristiani perche’, secondo Ankara, quel che accadde nell’impero ottomano tra il 1915 e il 1917 non e’ riconosciuto come un genocidio neppure dai tribunali Internazionali.
Il governo di Ankara ha poi convocato il nunzio Vaticano, Antonio Lucibello, per comunicargli che le autorita’ turche sono “profondamente dispiaciute e irritate” dalle parole del Papa, al punto di richiamare l’ambasciatore presso la Santa Sede per consultazioni.
La Turchia non riconosce il termine di ”genocidio”, ma ammette che furono commessi massacri e che molti armeni persero la vita durante le deportazioni.
Secondo Ankara si tratto’ di repressione contro una popolazione che collaborava con la Russia zarista durante la prima guerra mondiale.
Il genocidio armeno fu riconosciuto, nel 1985, dalla sottocommissione dei diritti umani dell’Onu, e nel 1987 dal Parlamento europeo.
I Paesi che riconoscono il genocidio sono 20, tra cui l’Italia, dopo una risoluzione votata dalla Camera nel novembre 2000. Il medesimo passo è stato fatto nel 2001 dalla Francia, dove vive la comunità armena più numerosa (350.000 persone).
E poi anche, oltre all’Armenia, Russia, Svizzera, Finlandia, Svezia, Slovacchia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Lituania, Cipro, Canada, Venezuela, Argentina, Cile, Uruguay, Vaticano, Libano.
Oggi nel mondo vivono 8 milioni e mezzo di armeni, soprattutto in Russia, Stati Uniti, Canada, Medio Oriente e Francia.
Le parole del Santo Padre alla Messa per i Fedeli di Rito Armeno QUI
Meno male ogni tanto qualche parola buona per i nostri fratelli la udiamo.
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