Forza allora Mons. Le Vert, Castet e Aillet: essere vescovi cattolici, lo state facendo nel modo giusto!
"Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli"
Roberto
In Francia è caccia grossa ai pastori “conservatori”
di NoCristianofobia del 12.12.2014 via RiscossaCristiana
Che nella Chiesa vi sia ed agisca un’ala «progressista» non è
un’etichetta, un modo di dire, ma una realtà: a codificarne la presenza è
stato lo stesso papa Francesco, dopo l’ultimo Sinodo. Ed è esattamente
quella parte del popolo di Dio, che oggi maggiormente alza la voce,
anche sui social network, sentendosi più compresa, tutelata, protetta,
finanche incoraggiata dalle gerarchie e dalle alte sfere.
Così, in Francia, pare essersi aperta la caccia ai nemici del
modernismo, specie se Episcopi: mons. Le Vert, costretto a ritirarsi per
il tiro incrociato dei fondamentalisti post-conciliari; mons. Castet,
di cui in molti vorrebbero la testa; ed ora il Vescovo di
Lescar-Oloron-Bayonne, mons. Marc Aillet (nella foto, al centro), contro cui si è scatenata la frangia più “liberal” della Diocesi, come dichiarato dal periodico Sud Ouest. Sin dalla scorsa estate, quando si costituì il gruppo «Prendiamo la parola nella Chiesa»,
con circa 150 aderenti, riunitisi per mettere a punto un “manifesto”,
fatto di 21 punti o rimostranze, presentate poi all’interessato.
Punto di partenza per questa sorta di programma è la convinzione di non volere «che
il governo episcopale, per mancanza di concertazione, somigli ad una
dittatura e che gli ebrei vengano criticati nelle omelie», preferendovi una Chiesa da loro definita «aperta e non gerarchica», specie se «tendente verso il Fronte Nazionale».
Insomma, una lettura tutt’altro che spirituale, anzi nemmeno pastorale,
bensì solo politica dell’esperienza di fede. Così ecco il solito
“cattolico impegnato” di Bayonne dichiarare d’aver preso la penna a nome
dei «molti cristiani dei Pirenei-Atlantici» delusi dal proprio
Pastore, rivolgendosi direttamente a papa Francesco (i cattolici “di
sinistra” mica si accontentano degli intermediari): «Noi siamo ben disposti – si legge – ad
applicare tutte le disposizioni del Concilio Vaticano II, ma non per
tornare indietro, al concilio di Trento o agli Anni Cinquanta»: ciò
per cui, a loro dire, si sarebbero registrati casi di abbandoni della
pratica domenicale e della parrocchia più in generale, travisando cause e
responsabilità.
Ed ecco anche la madre di famiglia, pure attivissima in parrocchia,
ricordare l’arrivo di mons. Aillet, dopo l’ordinazione del 2008, sin da
allora accusato di aver «imposto la sua visione retrograda di
Chiesa, senza un sorriso affabile ed aperto. Delle tre chiese attorno a
casa mia, in due si celebra la Messa in latino ed in una la si celebra
in basco. Mi sento esclusa, indesiderata. Non ho più un mio posto».
Mons. Aillet si è fatto, in Diocesi, una fama di uomo attento e
comunicativo, senza complessi, ma assolutamente fermo nell’opporsi al Gay Pride di Biarritz, al Salone dell’erotismo di
Pau, alle moderne leggi “bioetiche”, all’eutanasia; nel cancellare uno
spettacolo, che si sarebbe dovuto allestire in Cattedrale; nel
rilanciare la devozione al Sacro Cuore di Gesù ed al Cuore Immacolato di
Maria; nell’aprire nuove scuole cattoliche; nell’avviare un valzer di
parroci, atto a scardinare incrostazioni ormai consolidate;
nell’arruolare sacerdoti, chiamati per celebrare la forma detta
“straordinaria”, con tanto di canto gregoriano. Ed eliminando le
chierichette dal servir Messa, come richiesto dalla liturgia della
Chiesa. Esattamente ciò che ha fatto tremare di paura i “cattolici del
new age”. Passati subito alla riscossa.
Non credo che in tutto il mondo cattolico, inclusa l'Italia, terra sicuramente vicina al Papa, se non altro per motivi geografici, l'utilizzo delle ministranti donne sia proibito dai sacri canoni liturgici. Non mi risulta.
RispondiEliminaCordialità.
semper cum Petro e sub Petro
Non è espressamente vietata, ma è tuttavia scoraggiata, questo sì. Un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede degli anni 90 dichiara che debba essere il Vescovo diocesano a decidere se ammettere o meno le chierichette nelle parrocchie della propria Diocesi e comunque qualsiasi vescovo o parroco può sempre lecitamente rifiutarsi di ammettere femmine al servizio dell'altare senza doverne rendere conto a nessuno. Per cui questo vescovo ha agito correttamente.
EliminaIl ruolo del chierichetto è sempre stato propedeutico ad una potenziale vocazione al sacerdozio che, fino a prova contraria è ammessa ancora esclusivamente per i maschi. Quindi ecco spiegato perché il chierichetto dovrebbe essere sempre un maschio. Ovvio che le Messe sono presenziate da chiunque dietro l'Altare e quindi questo aspetto è di fatto passato in second'ordine.....
RispondiEliminavolevo dire le messe di oggi Novus Ordo....purtroppo...
RispondiEliminahttp://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=42666&rifi=guest&rifp=guest
RispondiEliminaECCO I PRIMI DANNI DI FRANCESCO, SI VA SEMPRE PIU’ FORMANDO UNA CHIESA CHE NON RICONOSCE GLI INSEGNAMENTI E LA PAROLA DEL SIGNORE MA SI PREOCCUPA SOLO DI ACCUDIRE I FRATELLI, PER FARLI SENTIRE A CASA ( da mamma!!!), SENZA MAGARI APRIRLI GLI OCCHI ALLA VERITA’: GESU' CRISTO E I SUOI INSEGNAMENTI!!! Ecco come nella Chiesa si comincia a parlare di tutto tranne che di quello essenziale alla salvezza dell’anima!! E’ un paradosso ma la Chiesa di oggi sembra si preoccupi solo di rendere belle le persone agli occhi degli altri ma non agli occhi del Signore abusando in maniera ingannevole di una misericordia che non puo’ non essere priva della giustizia! Si continua a perseguitare coloro che si sforzano di rimanere REALMENTE fedeli alla dottrina della Chiesa ma si ritrovano ad essere additati "anche" da colui che li avrebbe dovuti difendere e che invece gli "sgrida" accusandoli di far portare ai fedeli "fardelli pesanti"!!! MA QUESTI FARDELLI PESANTI SONO PER CASO GLI INSEGNAMENTI DI GESU' CHE EVIDENTEMENTE CONTRASTANO CON IL MONDO D'OGGI? La Chiesa sta cambiando e a me questo non va proprio giu', lentamente ma inesorabilmente le abitudini del mondo stanno trovando spazio e accondiscendenza all'interno della Chiesa, addirittura in questa diocesi CI SARANNO SEI INCONTRI in cui si dibattera’ del tema divorziati-risposati MA IN NESSUNO VERRA’ CITATA LA PAROLA DI GESU’(Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio" (Luca 16:18). Se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio" (Mar. 10:12). IN QUESTI INCONTRI DI QUELLO CHE LUI HA DETTO DI QUELLO CHE LUI HA INSEGNATO NEANCHE L’OMBRA MA QUESTA NON DOVEVA CONTINUARE AD ESSERE UNA CHIESA CHE SI BASA SUGLI INSEGNAMENTI E SULLA PAROLA DEL SIGNORE?? Un dubbio, come conseguenza di quello che nella Chiesa d'oggi sta accadendo, mi sta "tormentando":Non vorrei stessimo vivendo ahime' i “tempi predetti” ed allora penso sia giusto cominciare ad essere piu’ “incisivi” e cominciare a parlare della beata Catherina Emmerich e del fatto che i due papi sono stati da lei profetizzati quando parla che uno soffrira' in un altro palazzo mentre l'altro prendera' gli applausi dal mondo. NON SI PUO’ RESTARE INERMI DIFRONTE A QUESTO SCEMPIO!!!!
Guardi i titoli degli incontri tutti MISERICORDIOSAMENTE MISERICORDIOSI, l’ultimo poi (GUARIRE PER DONARE) = Ma come si va a guarire se “convivo sessualmente” con un’altra persona? …e la Chiesa stessa non mi avvisa che sto andando dalla parte sbagliata? Il terzo titolo poi, (APPARTIENI ALLA CHIESA) ma quale Chiesa quella del Signore e dei Suoi insegnamenti o quella dell’uomo fatta a sua immagine e somiglianza!!! Guardi la “misericordia” del quarto titolo (MI AMA FINO ALLA FINE)!!! Sei titoli che si preoccupano dell'accoglienza del malato ma non della sua guarigione, che si preoccupano di fasciare le ferite ma non di curarle
Che il Signore e la Beata Vergine "Regina Confessorum" proteggano sempre il nostro meraviglioso pastore Mons. Oliveri, ed i devoti e ligi Sacerdoti della sua Diocesi (in primis il paladino della messa in F.E. don Francesco Ramella, vice parroco di Laigueglia). Una fedele di Finale Ligure Gorra (diocesi Albenga-Imperia)
RispondiEliminaTutto il nostro affetto la nostra preghiera e vicinanza a mons. Oliveri perseguitato come il card. Newman
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