di S. Magister, da Settimo cielo, del 08.02.2013
Da domenica 2 febbraio e per altre dodici domeniche di fila la Radio Vaticana offre agli ascoltatori l’affascinante riscoperta di una meraviglia della liturgia di rito romano: il canto gregoriano.
Un meraviglia oggi troppo trascurata e dimenticata.
A far da guida è uno dei maggiori studiosi e cultori di questo canto matrice dell’intera musica occidentale: Giacomo Baroffio.
Nella trasmissione, parola e musica si alternano.
La prima puntata, quella di domenica 2 febbraio, ha esordito tracciando il profilo del vero cantore liturgico, il “cantore della libertà” secondo la bella definizione di Abraham Joshua Heschel.
È proseguita illustrando la funzione iconica del canto liturgico.
E ne ha fatto ascoltare tre esempi: - l’introito “Ad te levavi” della prima domenica di Avvento, - il responsorio “Aspiciens a longe” del mattutino della stessa domenica, - e l’antifona di comunione “In splendoribus sanctorum” della messa della notte di Natale.
I primi due canti aprono l’uno il graduale e l’altro l’antifonale e cominciano entrambi con l’Alpha del Cristo cosmico, splendidamente miniata nei conduci antichi.
Mentre il terzo canto (vedi illustrazione - sotto -) si distingue per la sua arcaica struttura pentatonica e a chiasmo, mutuata dalla cultura ebraica e tipica dell’iconografia, della letteratura, dell’arte e della musica del bacino mediterraneo.
(L’introito “Ad te levavi” è stato il primo anche dei sei introiti gregoriani offerti all’ascolto da www.chiesa nel ciclo musicale messo in rete nello scorso periodo natalizio).
Puntata dopo puntata, gli ascoltatori della Radio Vaticana ripercorrono dunque il cammino storico del canto gregoriano, a partire dall’iniziale e decisivo influsso della tradizione ebraica per arrivare alle creazioni del basso medioevo e infine alle elaborazioni del XVII secolo.
Ma non per sola erudizione.
Da vero maestro di questo canto liturgico, Baroffio ne fa percepire la sua essenziale natura di preghiera, nata dall’accoglienza della Parola di Dio, ospitata e “ruminata” nei cuori fino a quando questa stessa Parola si riveste di suoni e si trasforma nel canto della Chiesa, tanto nella messa come nell’ufficio delle ore.
A far da guida è uno dei maggiori studiosi e cultori di questo canto matrice dell’intera musica occidentale: Giacomo Baroffio.
Nella trasmissione, parola e musica si alternano.
La prima puntata, quella di domenica 2 febbraio, ha esordito tracciando il profilo del vero cantore liturgico, il “cantore della libertà” secondo la bella definizione di Abraham Joshua Heschel.
È proseguita illustrando la funzione iconica del canto liturgico.
E ne ha fatto ascoltare tre esempi: - l’introito “Ad te levavi” della prima domenica di Avvento, - il responsorio “Aspiciens a longe” del mattutino della stessa domenica, - e l’antifona di comunione “In splendoribus sanctorum” della messa della notte di Natale.
I primi due canti aprono l’uno il graduale e l’altro l’antifonale e cominciano entrambi con l’Alpha del Cristo cosmico, splendidamente miniata nei conduci antichi.
Mentre il terzo canto (vedi illustrazione - sotto -) si distingue per la sua arcaica struttura pentatonica e a chiasmo, mutuata dalla cultura ebraica e tipica dell’iconografia, della letteratura, dell’arte e della musica del bacino mediterraneo.
(L’introito “Ad te levavi” è stato il primo anche dei sei introiti gregoriani offerti all’ascolto da www.chiesa nel ciclo musicale messo in rete nello scorso periodo natalizio).
Puntata dopo puntata, gli ascoltatori della Radio Vaticana ripercorrono dunque il cammino storico del canto gregoriano, a partire dall’iniziale e decisivo influsso della tradizione ebraica per arrivare alle creazioni del basso medioevo e infine alle elaborazioni del XVII secolo.
Ma non per sola erudizione.
Da vero maestro di questo canto liturgico, Baroffio ne fa percepire la sua essenziale natura di preghiera, nata dall’accoglienza della Parola di Dio, ospitata e “ruminata” nei cuori fino a quando questa stessa Parola si riveste di suoni e si trasforma nel canto della Chiesa, tanto nella messa come nell’ufficio delle ore.
La trasmissione ha per titolo: “Dalla Parola il canto. Introduzione al canto gregoriano”.
È trasmessa la domenica alle 21.30 sul quinto canale della Radio Vaticana, che a Roma e dintorni si capta su FM 105.
Dura mezz’ora ed è replicata il lunedì alle 4.30 del mattino, l’ora della sveglia di papa Francesco.
Dura mezz’ora ed è replicata il lunedì alle 4.30 del mattino, l’ora della sveglia di papa Francesco.
Ma ogni puntata può anche essere riascoltata in podcasting, a partire dal martedì successivo alla messa in onda.
Giacomo Baroffio è un luminare di fama internazionale.
Giacomo Baroffio è un luminare di fama internazionale.
Nato a Novara nel 1940, ha studiato in Germania e si è laureato in canto ambrosiano.
Per un periodo è stato monaco benedettino.
Ha presieduto il Pontificio Istituto di Musica Sacra. Insegna in varie università.
È direttore della “Rivista Internazionale di Musica Sacra”.
Ha edito nel 2012 il monumentale “Iter Liturgicum Italicum“, il repertorio dei manoscritti liturgici italiani da lui scovati in mezzo secolo di ricerche nei cinque continenti.
Sono cresciuti alla sua scuola importanti ensemble musicali, tra cui spicca quello denominato “Palma Choralis“, fondato nel 2006 a Cremona da Marcello Mazzetti e Livio Ticli.
Da numero di commenti raccolto si evince quanto freghi ai compagni tradizionalisti del gregoriano. Meglio un pizzo di tutto il Graduale. Imbecilli.
RispondiEliminaImbecillotto è l'autore di questo commento, pieno di veleno e pronto a schizzarlo sul prossimo senza sapere che il thread risale a sabato ma i commenti sono stati aperti solo stamattina.
EliminaPer il resto, plauso all'iniziativa, che speriamo possa portare anche in ambienti "non tradizionali" a una nuova consapevolezza della bellezza e dell'importanza del gregoriano.
L' "imbecillotto" evidentemente ha ragione. Idiotello tu che lo bacchetti a tuo scorno.
EliminaBello,soprattutto perché il gregoriano è affrontato non con una celebrazione museale,
RispondiEliminama come qualcosa di vivo e come una preghiera,più che una tecnica o un'abilità esecutoria. Baroffio bravo!
Dài, sù, commentare! Altrimenti dovremo dare ragione all'Anonimo 11:49.
RispondiEliminaIl gregoriano è una delle chiavi di volta del rito antico, tridentino e pretridentino. Ottimo Baroffio.
mmm che bella sfilza di commenti.....
RispondiEliminaMa per i più il gregoriano, insieme a una messa decente, resta un miraggio irraggiungibile.
RispondiEliminaSi..proprio come Palombella!!ahaha!!
RispondiEliminaL' "imbecillotto" evidentemente ha ragione. Idiotello tu che lo bacchetti a tuo scorno.
RispondiEliminaAnonimo delle 11.49, e delle 16.37, 22.18, 13.44, sei deluso di non vedere un trattato di musicologia gregoriana nei commenti che precedono? E credi che tutti i tradizionalisti siano dottori in musica sacra? Se hai confuso la messa antica con il conservatorio è un problema tuo. E non vedo quanto tu abbia potuto capire della messa antica se sei così pronto a tacciare cristianamente di imbecille chi non ha tutta la tua dottrina. Dovresti darti una calmatina e cercare di riflettere un po' di più prima di parlare.
RispondiEliminaAll'anonimo gregorianofilo che odia i tradizionalisti consiglio una soluzione: vada in una parrocchia novus ordo, si faccia ricevere dal parroco o dal direttore del coro e chieda che alla prossima messa gli eseguano un Ad te levavi, un Aspiciens a longe o altro del genere. Lì si sentirà finalmente a casa fra gente che lo capisce.
RispondiEliminaAh, che vergogna, e nel precedente non c'è nemmeno un commento! Anonimo non guardare che ti viene uno sbocco di sangue!
RispondiEliminaComplimenti a Sandro Magister, uno dei pochi rimasti in Italia a combattere per la Bellezza e per la Tradizione con serietà, professionalità ed autorevolezza.
RispondiEliminaCe ne vorrebbero di Magister...! Ovviamente grazie anche al prof. Baroffio!
Trovo invece strano che la Radio Vaticana si sia prestata a questa cosa da "tradizionalisti", lei che "dialoga" e accoglie sulle sue frequenze buddisti, shintoisti, ebrei, musulmani, atei, ...
Bhè in questo caso (solo in questo) complimenti anche a "lei" e speriamo migliori...
@Giacomo: cosa ci sarebbe di male nel dialogare con buddhisti, shintoisti, ebrei, musulmani ed atei? Non faceva lo stesso anche Nostro Signore Gesù Cristo?
EliminaBen vengano questa iniziativa, ma anche le iniziative ecumeniche di Radio Vaticana!
Anonimo delle 11.49, un proverbio cinese dice: "Invece di prendertela con il buio, prova ad accendere una lampada". Ovvero, se sei veramente un appassionato di canto gregoriano, va' in qualche scuola e studialo, e se già lo conosci va' a cantarlo da qualche parte, meglio se in una liturgia perché quello è il suo posto. In questo modo farai qualcosa di utile a te stesso e agli altri, guadagnandoti il paradiso.
RispondiEliminabella iniziativa.... mi piace... tradizionalista o no.... il canto gregoriano eleva l'attenzione al cielo... grazie a radio vaticana..
RispondiEliminacerto la battutina su Indiana Jones non so chi l'abbia scritta.. se fa parte del programma... o se è la solita "poverella ironia"... ma fa nulla... l'ironia è sinonimo di intelligenza se è elevata a Dio... altrimenti cade nel basso..
RispondiElimina