Riportiamo una struggente e maliconica lettera scritta da un cattolico "credente ma non osservante" al proprio arcivescovo, S. E. Mons. D. Caliandro (foto) e pubblicata sul quotidiano on line SenzaColonnenews nella rubrica "la lettera del sabato".
Quanta tristezza e quanto dolore che trasuda questa lettera...
Incosapevolmente il signore descrive lo stato pietoso e degradato della Chiesa, della non-preparazione dei preti e della liturgia attuali, lo stesso che ormai da anni, nei nostri ambienti, lamentiamo e per cui lanciamo un grido di allarme.
Pubblichiamo la lettera per due motivi.
1: per dimostrare, ai preti "modernisti" ai curiali e ai prelati che ci leggono, perchè sappiamo che ci leggono, magari anche indirettamente, che non sono solo i "praticanti" bigotti e nostalgici a ritenere squallido, vuoto, osceno, ridicolo l'ormai diffuso e uniformato modo di celebrare la S. Messa (moderna). Certo: non si deve abbandonare la frequenza alla Messa domenicale solo per la sciatteria del rito. Ovvio. Ma per lo stesso motivo per cui ci si inventa mille idee di pastorale e di nuova evangelizzazione... si dovrebbe pensare che una Messa celebrata santamente "come la prima e come l'ultima" è la migliore testimonianza pastorale ed evangelizzatrice.
2. il rimedio richiesto da più parti è il ritorno ad una liturgia più seria, più divina, ai silenzi, ai gesti più ieratici anche e soprattutto durante la Messa "nuova". In questo caso non si parla di vecchio o nuovo rito, ma di Messa santa o di Messa sciatta(dal punto di vista della forma - celebrazione liturgica-, ovviamente, e non da quello sostanziale!). Come ha chiesto Benedetto XVI con la promulgazione del Summorum Pontificum ("reciproco arricchimento" delle due forme), e come ci battiamo di fare noi da sempre (si veda il nostro "motto").
All'epoca eravamo considerati delle Cassandre... ma come Cassandra, ahinoi, col tempo i fatti ci hanno dato ragione. E ora anche i "non praticanti" (diventati sempre meno praticanti proprio per colpa della Messa nuova celebrata senza più ieraticità) ci danno ragione.
Purtroppo.
Roberto
ps. La lettera ricorda la bellissima lettera aperta che il servo di Dio Enrico Medi indirizzò ai preti nel 1981 (si può trovare qui), e che in un brano così recita: "... Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare. A
costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in
Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo
presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!
Siate accanto all'Altare. Andate a tenere compagnia al
SIGNORE. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e
preghiera. Di questo abbiamo bisogno. Nostro Signore è solo, è
abbandonato. Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la
Messa.... Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne parlavano
Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa
Teresina. IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se
ne parla. Si ha paura a parlare di DIO. Si parla di problemi sociali,
del pane. Ve lo dice uno scienziato. " Ma merita di leggerla tutta.
***
Caro Monsignore, ecco perchè non vengo più in chiesa.
da Senza Colonne news. (Brindisi)
da Senza Colonne news. (Brindisi)
Eccellenza,
sono uno dei tanti che si definiscono cristiani ma in realtà non lo sono o non lo sono più. Non vado più in Chiesa; sono un disertore. Ho tradito la mia fede, la fede, come si dice, dei miei padri anche se, in verità, era più quella di mia madre. Nelle statistiche sono presente alla voce “osservanti” perchè i miei figli sono stati battezzati, hanno preso la Prima Comunione e la Cresima, perchè mi sono sposato con rito religioso e perchè, quando morirò, se le circostanze lo permetteranno, prenderò l’Estrema Unzione e avrò un funerale che si svolgerà secondo il rito cattolico.
Ciononostante osservante non lo sono affatto. Vivo in una società relativamente buona e giusta rispetto ad altre aree del mondo e so che questi vantaggi mi sono dati da secoli in cui la Chiesa, fra mille errori ed orrori, ha plasmato un mondo che è, sino ad ora, il migliore dei mondi possibili ma del quale non sono contento per niente. Troppe ingiustizie, troppe solitudini, troppo dolore. Nonostante tutto trovo, qui e là, sprazzi di commovente solidarietà, pratico, per quanto posso, il perdono anche come forma di auto legittimazione, credo nella democrazia come rispetto per il prossimo, nella parità fra uomo e donna, e nella sacralità della vita; conosco parole come accoglienza, tolleranza, sacrificio, condivisione e tante altre che rendono migliore questo mondo anche se, poi, più che viverle in modo esemplare le declino a seconda delle circostanze e, spesso, ahimè, delle convenienze. Comunque mi sforzo per essere migliore.
Beneficio del più grande patrimonio dell’umanità che è la pittura, la scultura, la letteratura e la musica sacra e vivo in un paese in cui di tutto ciò dovremmo essere i gelosi custodi. Faccio ciò che posso ma prendo tutto per scontato. Insomma beneficio dei valori rivenienti dall’elaborazione della cultura cristiana; prendo il meglio della tradizione senza dare niente in cambio. Sono culturalmente un cattolico credente ma non praticante e cioè uno dei tantissimi che in Chiesa non ci va, anzi, che in Chiesa non ci va più. Di conseguenza non sono pronto a difendere la mia religione, i miei valori, le mie scelte di vita e quindi non sono pronto a tramandarle, a farne esempio ed educazione. Non è un quadro edificante, lo so, ma ho le mie ragioni che, in sintesi, mi sento di esternare così : la Santa Messa non mi piace, anzi, anch’essa, non mi piace più. Non mi piace più l’aria che si respira in partibus fidelis, dalle vostre parti. Intendiamoci non voglio cominciare la solita solfa sul cattivo esempio dei preti, sulle sacrestie luogo di maldicenze e di intrighi, sugli oratori trasformati in campi di battaglia fra spaccio d’erba tollerato e bullismo istituzionalizzato. Non sono né queste umane miserie che mi tengono lontano né altro; non è per quello che trovo che non vengo più ma, per quello che non trovo. Non c’è più niente di divino, di soprannaturale, di spirituale in queste messe. Niente di “alto” che mi metta in contatto provvisoriamente e, perché no, confusamente, con l’eternità.
Non pretendo di ascoltare ogni domenica le eleganti e raccolte riflessioni di Monsignor Ravasi né i sermoni apocalittici del maestro Eckhart; né mi aspetto di vivere esperienze estatiche indimenticabili ma, almeno, per piacere, un minimo di raccoglimento, di pensieri alti, di riflessione, di sacrosanta solitudine. Cosa c’entrano con la messa quei canti orribili accompagnati da chitarre per lo più stonate? E quelle omelie politicamente corrette a metà fra il populismo e l’educazione civica? Ho perso la speranza di ascoltare canti gregoriani o la grande musica sacra (quella che il genio dell’uomo ha interpretato come base per la predisposizione per il rapporto con l’Eterno) e il profumo dell’incenso è oramai un ricordo lontano, e di ciò me ne sono fatta una ragione, ma ascoltare per dieci, quindici minuti, un prete che guardando l’orologio mi invita a rispettare l’ambiente, a pagare le tasse, ad accogliere gli immigrati, ad amare gli animali a sentirmi uguale ai fratelli musulmani e via di questo passo, è davvero troppo. Io vorrei che in quell’ora fossi messo in contatto con qualcosa di divino; che mi parlaste del paradiso, dell’inferno, dello spirito, del giorno del giudizio, della morale, del peccato, della solitudine e del libero arbitrio e dell’eternità.
E vorrei che non tentaste di insegnarmi ad essere un buon cittadino, un acceso ambientalista, un elettore avveduto o un leale contribuente che, per quello, ci sono già le associazioni no profit, i movimenti, i partiti politici e i gruppi su facebook che lo fanno meglio, e a tempo pieno. Voi vi siete dedicati a fare altro e lo fate bene: l’accoglienza, l’aiuto, la solidarietà, vi riescono bene e ve ne rendo merito ma la Santa Messa è altro e finché non lo capirete le Chiese rimarranno vuote, anche per questo. Io nel frattempo, mi sono reso conto che se voglio speculare sull’eternità mi vado a rileggere l’infinito di Leopardi, se voglio cogliere la particella di Dio devo ricorrere al bosone di Higgs e se voglio approfondire il tema del libero arbitrio e della condizione umana è meglio se ascolto Jovanotti : “ io lo so che non sono solo anche quando sono solo e rido, e piango, e mi fondo con il cielo e con il fango” che almeno è intonato. Per questo non vengo più in Chiesa; perchè sulle strade battute dai profeti ora passeggiano gli imbonitori ed io, in genere, Emilio Fede e Marco Travaglio li ho sempre evitati. Absit iniuria verbis.
A. Serni
e anch'io non vado piu' a messa per via delle scemenze croniche dei preti : dette e fatte durante la Messa ... a ripetizione !!!!!
RispondiEliminaquando debbo uscire dalla chiesa piu' bestia di come vi sono entrato , tanto vale non andarci ........
fossero solo scemenze sarebbe niente
Eliminaall'epoca degli incontri di Assisi, nel corso di una Messa, il celebrante durante l'omelia dichiarò che dopo la Messa sarebbe stato posta sull'altare un lume acceso da un altro che era stato acceso ad Assisi dai rappresentanti di tutte le Religioni.
Dopo la funzione andai in sagrestia per dire al prete che le Religioni non erano clubs di calcio e che quello che aveva detto era blasfemo perché l'unica Religione era il Cristianesimo della Chiesa Cattolica le altre rappresentavano demoni e che una simile affermazione poneva tutte le Religioni sullo stesso piano del Cattolicesimo, a che serviva la conversione allora. Mi guardò stupito come se avessi detto una bestialità, mi disse che non capiva le mie parole, e ribadì che quel lume andava acceso perché era il simbolo della pace tra le varie Religioni. Gli dissi che era un eretico e non passai più in quella Chiesa
Ad essere piu' preciso ho usato la parola preti e NON sacerdoti ... il che , E' TUTTO DIRE !!!!!!!
Eliminaanzi che non ho usato la parola manager o mestieranti , per non dire ladri di anime !!!!!!!!!!!
tanto per essere precisi (e magari un po' lievi): Jovanotti è tutto quel che volete ma NON è intonato...
RispondiEliminaAntiquario
Condivido il tenore della lettera, ma di certo non riferita espressamente a Mons. Caliandro, arrivato da pochi mesi a Brindisi. Ho avuto l'onore di averlo quale pastore della Diocesi di Nardò, e si è dimostrato molto sensibile alla liturgia. Preghiamo che il Signore lo aiuti a fare ordine.
RispondiEliminaHay lìo, mucho lìo, ecco adesso il casino ce l'abbiamo, saranno contenti i burattinai del grande show, chi non è così stupido da andare in piazza a fare casino col vdr, se ne va, senza neanche sbattere la porta, che già sarebbe un sintomo di indignazione, no, scrive educatamente e se ne va, sono, siamo in tanti, anche se fanno finta di non vedere e sentire, ma qualcuno, da piccolo, mi diceva che dovranno rendere conto di tutte le anime che hanno fatto dannare, vero che devo pensare alla mia, ma io ne ho una sola e sono l'unico responsabile, fossi in loro qualche ideuzza me la farei venire o pensano di essere immortali ed onnipotenti?
RispondiEliminaBisogna stare attenti nel dire "tanto vale non andare a Messa...". Si può cercare una chiesa dove si celebra magari in rito antico, o, laddove non vi sia questa possibilità, cercarne almeno una in cui la celebrazione sia almeno il più possibile dignitosa. Poichè vale comunque sempre l’esortazione-ammonimento seguenti (testuale):
RispondiElimina“Coloro che deliberatamente non ottemperano a questo obbligo [cioè “partecipare all’Eucaristia nei giorni di precetto”] commettono un peccato grave"
(dal CCC sotto riportato, dopo quello di san Pio X).
Dal Catechismo maggiore (san Pio X):
391. Quale opera di culto ci viene comandata nei giorni di festa?
Ci viene comandato di assistere divotamente al santo sacrificio della Messa
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
L'obbligo della domenica
2180 Il precetto della Chiesa definisce e precisa la Legge del Signore: « La domenica e le altre feste di precetto i fedeli sono tenuti all'obbligo di partecipare alla Messa ». « Soddisfa il precetto di partecipare alla Messa chi vi assiste dovunque venga celebrata nel rito cattolico, o nello stesso giorno di festa, o nel vespro del giorno precedente ».
2181 L'Eucaristia domenicale fonda e conferma tutto l'agire cristiano. Per questo i fedeli sono tenuti a partecipare all'Eucaristia nei giorni di precetto, a meno che siano giustificati da un serio motivo (per esempio, la malattia, la cura dei lattanti) o ne siano dispensati dal loro parroco.
Coloro che deliberatamente non ottemperano a questo obbligo commettono un peccato grave.
L'eretico LUTERO ben comprese che per attaccare il cuore della Fede Cattolica bisognava distruggere la Santa Messa del Papa, ovvero quella di sempre, la cui struttura risaliva all'inizio del cammino della Chiesa e, strutturata dalle disposizioni di papa Damaso, poi dal Concilio di Trento. Nella Bolla papale "Quo primum Tempore" firmata da San Pio V, nel 1570, è colpito da anathema chiunque intendesse modificare la Santa Messa tridentina....a ciò è avvenuto e papà Paolo VI e i suoi collaboratori, vedi Bugnini, hanno già ricevuto il giudizio di Dio, solo LUI lo sa, non sta a noi dare giudizi sul Divino Giudizio, certamente, hanno disobbedito, pena la scomunica. Attaccare la celebrazione del Santo Sacrificio ci ha portati gradualmente al solo Ricordo della Cena protestante, questa è la mancanza di sacro che si respira. Stiamo assistendo alla fase finale della battaglia. San Vincenzo da Lerini, nel suo COMMUNITORIUM, asseriva che in,tempi di crisi, il cattolico deve seguire e credere tutto ciò che era stato sempre creduto, pregato e ritenuto fino a quel momento di crisi e sbandamento. Abbiamo il Catechismo di San Pio X, abbiamo 20 Concili dogmatici fino al Concilio Vaticano I ( il Vaticano I è un Concilio solo Pastorale non avente forza dogmatica). Andiamo ad ascoltare la Messa da qualche prete ancora cosciente di fare la volontà della Chiesa "di sempre", preghiamo il Santo Rosario, confessiamoci spesso e osserviamo i 10 comandamenti. Per il resto, affidiamoci in modo particolare al Cuore Immacolato di Maria Santissima e a Sam Michele Arcangelo che ci portino illesi, dalla putredine arrogante ed empia, nel Sacro Cuore di Gesù. Fratelli, questo abbiamo per salvarci e collaborare per la salvezza degli altri, specialmente dei Ministri di Dio.....ora e non dopo, potremmo essere puniti anche a breve. W Gesù e Maria !
RispondiEliminaCaro amico...la mucisa sacra??hai sentito le funzioni papali?...muore il più grande compositore contemporaneo di musica sacra e al suo funerale eseguono altri compositori...
RispondiEliminaE poi..se la musica sacra deve essere fatta cosi male..non è meglio non farla?...il gregoriano sussurrato da 30 cantori..che senso ha?meglio 4 frati con le voci!...o la cappella Giulia,che ha intonato prima della funzione per il Maestro Bartolucci un ottimo gregoriano..!
Sig. Serni la chiedoo di stare attento perché una Messa, anche la più sciatta, è sempre meglio di nessuna Messa; ha un valore intrinseco che non dipende dagli uomini che vi partecipano
RispondiEliminaEssere seguaci di NS Gesù Cristo, non è un vago sentimento ma necessità assolutamente di una adesione della volontà e della ragione; né Leopardi né tanto meno il new age alla Jovanotti possono saziarla realmente.
andare
E' INUTILE , CARO SERNI, LA SUA LETTERA E' L'ENNESIMA PROVA CHE " IO HO SCELTO VOI, NON VOI AVETE SCELTO ME " COME GESU' DICE A CHI LO SEGUE............................
RispondiEliminaE NON C'E' MESSA IN LATINO OD IN ARAMAICOANTICO CHE TENGA
Perchè questo signore non frequenta le Messe della San Pio X?
RispondiEliminaCarissimi, il problema non è la liturgia, ma è che nella Chiesa Cattolica sono ben pochi coloro che hanno Gesù nel proprio cuore. Nelle messe si fa politica, ambientalismo, etc; ma sono ben pochi coloro che parlano di Gesù e dell'Evangelo.
RispondiEliminaLa gente non consce Gesù: sa tutto di padre Pio, di s. Gennaro, della madonna... ma di Gesù? Invece di parlare di santi e madonne o di politica o di altro, che si parli di Cristo Gesù.
Ci sarà una vera rivoluzione quando anche nel Cattolicesimo si parlerà veramente di Gesù e del Vangelo!
Quando “tale culto di speciale venerazione” per la BEATA VERGINE MARIA è equilibrato (cioè non fa mettere in ombra Gesù, che deve infatti essere il fine ultimo di tutte le vere devozioni), allora aiuta in modo senza pari a giungere veramente a Gesù Cristo e ci fa comprendere meglio la Sua Santa volontà.
EliminaPaolo VI nel santuario della Madonna di Bonaria a Cagliari affermò: “Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, cioè dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù, e che apre a noi la via che a Lui conduce”.
Dal CATECHISMO MAGGIORE- DI SAN PIO X (Sulla preghiera dell’ AVE MARIA)
335 D. Perché dopo il Pater diciamo piuttosto l'Ave Maria, che qualunque altra orazione?
R. Perché la SSma Vergine è l'Avvocata più potente appresso Gesù Cristo, epperciò dopo avere
detta l'orazione insegnataci da Gesù Cristo, preghiamo la SSma Vergine che ci ottenga le grazie, che
abbiamo domandate.
336 D. Per qual motivo la Vergine santissima è così potente?
R. La santissima Vergine è così potente perché è Madre di Dio, ed è impossibile che non sia da Lui
esaudita.
337 D. Che c'insegnano i Santi sulla devozione a Maria?
R. Sulla devozione a Maria i Santi c'insegnano che i veri suoi devoti sono da Lei amati e protetti con
amore di tenerissima Madre e per mezzo di Lei sono certi di trovare Gesù e di ottenere il paradiso.
338 D. Qual divozione a Maria la Chiesa ci raccomanda in modo speciale?
R. La divozione che la Chiesa ci raccomanda in modo speciale verso Maria santissima è la recita del
santo Rosario.
Dal COMPENDIO DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA (2005)
196. In che senso la beata Vergine Maria è Madre della Chiesa?
La beata Vergine Maria è Madre della Chiesa nell'ordine della grazia perché ha dato alla luce Gesù, il Figlio di Dio, Capo del corpo che è la Chiesa. Gesù, morente in Croce, l'ha indicata come madre al discepolo con queste parole: «Ecco la tua madre» (Gv 19,27).
197. Come la Vergine Maria aiuta la Chiesa?
Dopo l'ascensione del suo Figlio, la Vergine Maria aiuta, con le sue preghiere, le primizie della Chiesa. Anche dopo la sua assunzione in cielo, ella continua a intercedere per i suoi figli, ad essere per tutti un modello di fede e di carità e ad esercitare su di loro un influsso salutare, che sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo. I fedeli vedono in lei un'immagine e un anticipo della risurrezione che li attende, e la invocano come avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice.
*A questo proposito, dal documento conciliare LUMEN GENTIUM, 62:
"Difatti, assunta in Cielo non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora peregrinanti e posti in mezzo ai pericoli e affanni, fino a che non siano condotti alla patria celeste. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. E ciò va inteso in modo che nulla detragga o aggiunga alla dignità e alla efficacia di Cristo, unico Mediatore. Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo Incarnato e Redentore; ma come il Sacerdozio di Gesù è in vari modi partecipato e dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l’unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l’unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un unico fonte".
Dal CATECHISMO MAGGIORE (San Pio X) SUL CULTO DEI SANTI
Elimina367. Il primo comandamento proibisce forse di onorare ed invocare gli Angeli e i Santi?
No, non è proibito onorare ed invocare gli Angeli e i Santi; anzi dobbiamo farlo, perché è cosa buona e utile, e dalla Chiesa altamente raccomandata, essendo essi gli amici di Dio e i nostri intercessori presso di Lui.
368. Essendo Gesù Cristo il nostro unico Mediatore presso Dio, perché ricorriamo anche alla mediazione di Maria santissima e dei Santi?
Gesù Cristo è il nostro Mediatore presso Dio, inquantoché, essendo vero Dio e vero Uomo, Egli solo in virtù dei propri meriti ci ha riconciliati con Dio e ce ne ottiene tutte le grazie. La Vergine poi e i Santi in virtù dei meriti di Gesù Cristo e per la carità che li unisce a Dio ed a noi, ci aiutano con la loro intercessione ad ottenere le grazie che domandiamo. E questo è uno dei grandi beni della comunione dei Santi.
369. Possiamo onorare anche le sacre imagini di Gesù Cristo e dei Santi?
Si, perché l'onore che si rende alle sacre imagini di Gesù Cristo e dei Santi si riferisce alle loro stesse persone.
370. E le reliquie dei Santi si possono onorare?
Si, anche le reliquie dei Santi si debbono onorare, perché i loro corpi furono vivi membri di Gesù Cristo, e templi dello Spirito Santo, e debbono risorgere gloriosi all'eterna vita.
371. Che differenza vi è tra il culto che rendiamo a Dio e il culto che rendiamo ai Santi?
Tra il culto che rendiamo a Dio e il culto che rendiamo ai Santi vi è questa differenza, che Iddio lo adoriamo per la sua infinita eccellenza, e i Santi invece non li adoriamo, ma li onoriamo e veneriamo come amici di Dio e nostri intercessori presso di Lui. Il culto che si rende a Dio si chiama latria cioè di adorazione, ed il culto che si rende ai Santi si chiama dulia cioè di venerazione a' servi di Dio; il culto poi particolare, che prestiamo a Maria santissima, si chiama iperdulia, cioè di specialissima venerazione, come a Madre di Dio.
222 D. Perché i membri di questa comunione presi insieme, si chiamano santi?
R. I membri di questa comunione si chiamano santi perché tutti sono chiamati alla santità e furono
santificati per mezzo del Battesimo, e molti di essi sono già pervenuti alla perfetta santità.
223 D. La comunione dei santi si estende ella anche al cielo e al purgatorio?
R. Si, la comunione dei santi si estende anche al cielo e al purgatorio, perché la carità unisce le tre
Chiese: trionfante, purgante e militante; e i Santi pregano Iddio per noi e per le anime del purgatorio, e
noi diamo onore e gloria ai Santi e possiamo sollevare le anime del purgatorio, applicando in loro
suffragio Messe, elemosine, indulgenze e altre opere buone.
§ 6. - Di coloro che sono fuori della Chiesa.
224 D. Chi sotto quelli che non appartengono alla comunione dei santi?
R. Non appartengono alla comunione dei santi nell'altra vita i dannati ed in questa coloro che si
trovano fuori della vera Chiesa.
225 D. Chi sono quelli che si trovano fuori della vera Chiesa?
R. Si trovano fuori della vera Chiesa gli infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli
scomunicati.
Oh e diciamolo!!altro che fratelli maggiori!o fratelli nell'unico Dio!DANNATI!
EliminaA questa lettera il vescovo deve dare PUBBLICA RISPOSTA.
RispondiEliminaTommaso Pellegrino - Torino