Post in evidenza

L'arcidiocesi del Belgio include una "delegata episcopale" donna nella preghiera eucaristica durante la messa

News terribili (ridicole, se non fossero tragiche) dalla Chiesa del Belgio. Dopo la lunga lista dei morti avremo anche la lista dei dipenden...

martedì 1 ottobre 2013

Crisi dei Francescani dell’Immacolata: una via per la pacificazione?


 Riportiamo da Chiesa e Post-Concilio del 29.09.2013,
Da quando, a luglio scorso, è stato reso pubblico il Decreto di Commissariamento dell’Istituto dei Frati Francescani dell’Immacolata, è sorto un dibattito pubblico piuttosto acceso tra i fautori del Decreto e i suoi oppositori, tra la linea del Fondatore Padre Stefano Manelli e quella dei 5 sacerdoti che hanno fatto, a torto o a ragione, ricorso alla Congregazione dei Religiosi.
Nelle ultime settimane, tale dibattito pubblico ha preso dei toni molto accesi e indubbiamente eccessivi, con attacchi incrociati, insulti gratuiti, vere e proprie diffamazioni a mezzo stampa, ma soprattutto a mezzo web e per il tramite di Facebook. Tutto è iniziato ad aggravarsi con la pubblicazione del Questionario che il Visitatore Apostolico aveva inviato ai frati professi e che conteneva delle domande capziose e poco benevole verso l’operato del Consiglio Generale dell’Ordine.
La spaccatura quindi si è ingrandita velocemente, fino a diventare insuperabile con la nomina del tutto inattesa di Padre Alfonso Bruno a Segretario Generale dell’Istituto, con un ruolo de facto assai simile a quello del Superiore Generale o almeno del Con-Superiore assieme a padre Fidenzio Volpi, il cappuccino che esercita l’ingrato compito di Commissario, a nome e per conto della Congregazione dei Religiosi.
Tra i difensori dei Francescani dell’Immacolata, delle scelte liturgico-pastorali di Padre Manelli e contrari alla nomina di padre Bruno, sono scesi in campo, con argomenti diversi, lo storico Roberto de Mattei, il filosofo Mario Palmaro, i saggisti Francesco Agnoli, Lorenzo Bertocchi, Cristina Siccardi, Francesco Colafemmina e Alessandro Gnocchi, Maria Guarini. Tutte figure ben note e assai meritevoli nel mondo cattolico e pro life. Sommando gli articoli o anche solo i libri scritti da questi autori in difesa della Chiesa, della morale cristiana e del cattolicesimo, ci sarebbero da riempire varie pagine di formato A4.


Favorevoli al Commissariamento dei Frati dell’Immacolata e alla nomina di Padre Alfonso Bruno a Segretario Generale si è schierato pubblicamente, tenacemente e ripetutamente, solo il vaticanista della Stampa Andrea Tornielli, scrivendo vari articoli sul blog Vatican Insider.
Occorre essere chiari e dire la verità, la quale non è sempre equamente bilanciata tra due parti in lite. Infatti, se le figure più autorevoli dell’Istituto – come i padri Gabriele Pellettieri (co-fondatore), Bernardino Abate (Economo Generale), Bernardo Moso e Ignazio Manfredonia (Assistenti Generali), Alessandro Apollonio (Procuratore Generale), Massimiliano Maffei (Postulatore Generale), Serafino M. Lanzetta (Incaricato per l’Editoria), Settimio Manelli (Superiore del Seminario) hanno preferito il silenzio e la prudenza  –  padre Alfonso, ha agito diversamente, e sulla sua pagina Facebook, ha criticato aspramente uno ad uno, tutti i difensori dell’operato di padre Manelli. Ovvero proprio di colui che, ispirato dall’alto, ha avuto la grazia fondazionale dell’Istituto (1970) ed ne ha ottenuto il riconoscimento canonico, di diritto pontificio, da parte di Giovanni Paolo II (1990).
Da tutte le polemiche intercorse si evince una semplice verità: non è contro veri o presunti abusi di Padre Stefano che i 5 firmatari della denuncia volevano opporsi, ma contro la tendenza del Fondatore a sposare una linea teologica, ascetica e liturgica piuttosto “tradizionale”, la quale pur “nell’adattamento”, “alle mutate condizioni dei tempi”, comportasse altresì il “ritorno alle fonti di ogni vita cristiana e alla primitiva ispirazione degli istituti” (come insegna il decreto Perfectae Caritatis del Vaticano II, al n. 2). Infatti molti ordini, nella storia, hanno avuto scissioni tra una parte di “stretta osservanza” e una parte di osservanza meno stretta (così sono nati i trappisti, i cappuccini, i camaldolesi, etc.).
Ormai sembra impossibile una ricomposizione tra i “manelliani”, fedeli al fondatore e alla linea liturgica seguita da quest’ultimo a seguito del motu proprio Summorum Pontificum (2007) e gli “alfonsiani” che parlano di un padre Stefano, un tempo venerato, come preda di “Lobby esterne”, “strumentalizzato dai tradizionalisti”, etc. etc. In verità padre Stefano rappresenta in questo momento storico la linea della “stretta osservanza” e se vogliamo il “ritorno alle fonti” del francescanesimo; i suoi oppositori, ora guidati da padre Alfonso, costituiscono coloro che perseguono l’adattamento alle “mutate condizioni dei tempi”.
La soluzione dunque non pare essere altra che una serena separazione tra le due componenti dell’Istituto. Solo la formazione di due Istituti Francescani nel 2014 potrebbe garantire la serenità, la pace spirituale dei giovani novizi e la libertà dei sacerdoti di orientarsi verso l’una o l’altra forma di vita, quella del Fondatore padre Manelli o quella del Ri-fondatore padre Bruno.
Può sembrare ad alcuni una soluzione pilatesca, ma ci pare l’unica strada percorribile oggi, con una certa soddisfazione per le esigenze degli uni e degli altri.

Manlio Rossi

18 commenti:

  1. troppo facile, eppoi il commissario e i portaborse dove vanno a campare di rendita?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo, come nei film ci vuole sempre una vittima e un carnefice. P. Apollonio non ha certo acquistato meriti nella gestione del commissariaemnto e come ex Procuratore Generale ha delle grosse responsabilità su quello che è arrivato. Leggevo, ad esempio che le domande a scelta multipla del famigerato Questionario sono opera sua. Non si rendeva conto delle esigenze dei frati che aveva accanto e del malessere generale. Saggia la scelta di allontanarlo. Mi meraviglierei se la Congregazione dei Religiosi non avesse incoraggiato e omologato il suo trasferimento e quello di altri con il chiasso che sono abituati a fare. Adesso si volta pagina. Pax et bonum!

      Elimina
  2. Preghiamo che la Beata Vergine sciolga questo nodo e rimaniamo in silenzio sul resto, ne trarrà giovamento l'attuazione autentica del carisma del Fondatore, padre Manelli, che mai ha avversato il novus ordo e sempre è vissuto in idem sentire con i pontefici regnanti.
    Non accendiamo l'attenzione dei vari "padri Bruno" sull'ipotesi di scissione perché si scateneranno perseguitando quanti possono organizzarsi a tutela delle linee guida dei fondatori. Facciamo lavorare le forze ancora sane e non diamo spazio alle forze delle tenebre. Nostro Signore pareva dormiente a poppa durante la tempesta..ma così non era!
    Marco Riva

    RispondiElimina
  3. Premetto che sono un membro della MIM, la “famiglia laica” dei Francescani dell’Immacolata. Ci sono arrivato attratto in modo irrimediabile dai suddetti Frati e Suore per il loro stile di vita, per il loro modo di vivere la religiosità, la missione, la vocazione, per il loro attenersi scrupolosamente alla Regola, per il loro modo ineccepibile di celebrare la S. Messa, sia VO sia NO, per il loro instancabile convincere i fedeli a prendere la S. Comunione in bocca e in ginocchio, per la loro spiritualità che effondono nelle loro omelie e catechesi, per la loro serenità e amorevolezza nell’affrontare le penitenze che si auto-impongono per la salvezza delle anime, per la loro inflessibilità nel denunciare il peccato e la loro carità nell’aiutare il peccatore, per la loro estraneità a tutto ciò che è mondano e “alla moda”, per il loro impavido parlare dei novissimi, trascurando il politicamente corretto oggi tanto in auge nella Chiesa.
    Ora una parte, comunque minore rispetto ai più, si accorge che questo modo “mannelliano” di condurre una vita religiosa non gli si confà, accusa il Co-fondatore di … già, di che cosa ? Di volgersi troppo alla Tradizione, a partire dalla liturgia, di non essere aggiornato al mondo di oggi, di non “sentire cum Ecclesia”, di preferire gli Uffici in latino “che dividono anziché unire”.
    Ora se questi signori (che stanno coinvolgendo anche alcuni laici della MIM, i più influenzabili e assetati di protagonismo, almeno quelli che conosco personalmente) non sono d’accordo con queste impostazioni che finora hanno distinto I F.I. perché non se ne vanno in qualche altro ordine francescano ? Oppure che fondino un loro ordine, che ne so, tipo i Cappuccini (con due p) dell’Immacolata, imponendo regole come quella di dover vedere almeno un’ora di televisione al giorno, di essere informati sulla hit-parade del momento, di frequentare località balneari in costume da bagno, di girare tranquillamente in bermuda e camicioni, di mangiare alla mensa i cibi prelibati preparati dalla cuoca (stipendiata), magari anche graziosa e con qualche tatuaggio, giusto per non apparire demodé, di limitare il tempo dedicato alla preghiera al minimo (questo l’ho sentito con le mie orecchie: i F.I. pregano troppo !), per dare più spazio alle attività sociali e ludiche, di prestare chiese e oratori a fedeli di altre confessioni religiose per essere in linea con il buonismo e l’ecumenismo di moda oggi, e chi più ne ha più ne metta.
    Facciano quindi la loro scelta, ma altrove, lascino in pace il nostro P. Stefano Mannelli, unica autorità che riconosco (non ho fatto voto di obbedienza, per cui posso dire ciò che penso). C’è uno stile nei F.I. che si ritrova nei Santi del passato come i vari Francesco (quello d’Assisi per intenderci), Chiara, Massimiliano M. Kolbe, Pio da Petrelcina, Alfonso M. de Liguori, Luigi Maria Grignion de Montfort, e tanti tanti altri che hanno scritto la storia della Chiesa: se non vi piace …andatevene voi, non pretendete di cambiare questo splendido Ordine Francescano, la Madonna non ve lo perdonerebbe !!!
    Ave Maria!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi spiega perché mia moglie che è mooolto graziosa (questa, capisco, è nota di demerito...), è brava cuoca e ha pure 3 splendidi tatuaggi non potrebbe diventare cuoca dei Frati dell'Immacolata?!
      0_0

      Elimina
    2. Non è cristianamente ( e neppure ebraicamente ) opportuno farsi fare nel corpo tagli o tatuaggi.
      Questo la Chiesa ha sempre insegnato .

      Elimina
    3. Lo dice anche un mio amico. Ma almeno lui è comprensibile, è un Ex Testimone di Geova...

      Andrò alla ricerca del dogma da lei pronunciato, anonimo, per l'ennesima volta nei manuali di dogmatica...

      Elimina
    4. Perchè? Perchè NO.
      Perchè sua moglie, sicuramente degnissima (e non è sarcasmo, non mi permetterei mai), se è "mooolto graziosa" e ha "tre splendidi tatuaggi" sta sicuramente meglio con lei, suo marito, che tra dei religiosi.
      I religiosi vivono una vita diversa, in un luogo consacrato al Signore, lontano dalle vanità del mondo (anche quelle "lecite", sia chiaro) e una donna "mooolto graziosa" e con tre splendidi tatuaggi è un elemento di disturbo in un luogo dove dei frati vivono la castità, la mortificazione dei sensi e dell'immaginazione.
      Se non lo capisce, le farò un disegnino.

      Elimina
    5. Ahahah, stia tranquillo, nessun disegnino.
      Se mi permette, certo che fa sorridere pensare che a suo avviso li dentro mia moglie farebbe disastri...

      Elimina
    6. Ciao sorella membro della MIM, o “famiglia laica” dei Francescani dell’Immacolata. hai parlato bene ma chi non ha vissuto con i frati non puo spiegare niente... la mia esperienze con i frati non è stato buono acausa della messa in latino, tutte le preghiere in latino e lo stilo di governo di P. Stefano e il suo fratello P. Settimio in Seminario.. quindi è stato la volonta di Dio che sia cosi anche mi piace come sta facendo P. Alfonso adesso.. è lui che capisce i tempi che stiamo adesso anche bisogna fare come gli altri stanno facendo e stare con la Chiesa. quindi pregiamo per padre Fidenzio Volpi e Padre Alfonso Bruno cosi modificano bene l'Ordine per sentire con la Chiesa. grazie.

      Elimina
    7. Caro Happy boy se non ti trovavi bene hai fatto bene ad uscire dalla Congregazione, ne hai guadagnato tu e,soprattutto, ne ha guadagnato la Congregazione.

      Elimina
  4. Fece benissimo Lefebvre che caccio' via a pedate nel di dietro, i 9 sacerdoti che si opponevano alla vetus ordo ( motivo principale del carisma della fsspx).
    La fraternità fiorisce rigogliosa anche perché le teste calde sanno cosa li aspetterà in caso di colpi di testa. .. visto il precedente scritto sopra. ... meglio prevenire che curare. ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tra questi, sapete chi..? Don Cantoni!

      http://www.revue-item.com/4198/%C2%AB-il-etait-encore-dans-les-langes-et-faisait-pipi-au-lit%E2%80%A6-%C2%BB/
      "Qu’il demande donc à Mgr Tissier de Mallerais s’il était si fort que cela en cette matière alors qu’il était directeur du séminaire d’Ecône subissant les influences, qui auraient pu être fatales, d’un abbé Cantoni… Mais Cantoni! Il ne le connait pas. Il devait être encore trop petit… Heureusement Mgr Lefebvre veillait…"

      Non ci si stupisce se don Cantoni pubblica libri quali "Riforma nella continuità. Riflessioni sul Vaticano II e sull'anti-conciliarismo"..
      http://blog.messainlatino.it/2011/10/don-cantoni-muove-guerra-agli.html

      Elimina
  5. Non mi risulta che p. Bruno abbia attaccato i difensori di p. Manelli. Ha piuttosto esercitato il diritto di difesa su quanti gratuitamente lo hanno attaccato. E' più onesto dire così, da buon fedele della morale tradizionale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non le risulta?
      Non le risulta forse che ci sono dei provvedimenti di trasferimento di vari padri fedeli a p.Manelli (a cominciare da p.Apollonio) che devono lasciare la loro posizione anche in parrocchie italiane e partire per l'Estero..senza alcuna ragione contingente ma presupponendo un provvedimento punitivo atto ad eludere i contestatori del "nuovo regime".
      Chiunque abbia il buon senso e l'amore per la Chiesa anche come ci chiede questo nostro attuale papa Francesco impazzirebbe di dolore apprendendo veramente le modalità con cui p.Bruno esercita il suo potere senza carità ma con calcolata strategia.
      La prego pertanto di non giustificare p.Bruno perché di più non è lecito ora parlarne pubblicamente.
      Se Lei crede nell'azione dello Spirito Santo lungo la storia della Chiesa, preghi affinché la Provvidenza separi presto il grano dalla pula.
      Ave Maria
      Marco Riva

      Elimina
    2. Ma finite di parlare di cose delle quali non siete informati in modo diretto, profondo e preciso. I presunti "trasferimenti punitivi", non sono altro che azzioni ,certo forse discutibili, ma necessarie per una riappacificazione. Perché leggete ogni scelta che non comprendete in senso negativo?

      Elimina
  6. La cosa divertente è che ormai sono i fanatici ad accusare i FFII di non ribellarsi.

    RispondiElimina
  7. Minstrel, ma tua moglie ha superato l'età sinodale?

    RispondiElimina