Il Professor Alberto Melloni ci ha
abituati da tempo alla lettura dei suoi "vivaci" articoli contro la "normalizzazione ecclesiale", auspicata da Papa Benedetto XVI fin dall’inizio del suo Pontificato per continuare, come un cavaliere solitario, nella "sua" visione dell'evento conciliare secondo gli stantii schemi di rottura rivoluzionaria generati dalla cosiddetta "scuola bolognese".
Questa volta il Professor Melloni, trascinato dall'entusiasmo per l'anniversario del "suo" concilio ( che è altra cosa rispetto il Sacrosanto Concilio Ecumenico Vaticano II ) ha superato se stesso e sull'ospitale rivista Vita Pastorale del mese di Ottobre 2012 ha lanciato anche delle freccciatine al Papa, colpevole di aver “ sperimentato sulla sua pelle
che le concessioni, generose o generosissime,
fatte ai lefebvriani...”
Non si sa mai, vero Professore ?
Meglio prevenire che curare ...
Non si sa mai, vero Professore ?
Meglio prevenire che curare ...
Il Prof. Melloni ed i Redattori di Vita Pastorale hanno tanto paura che , finalmente , venga fornita l’ esatta intepretazione ecclesiale dei testi del Sacrosanto Concilio Vaticano II nella logica dell'ermeneutica della continuità invocata dal Santo Padre ?
Essi non sanno che, prima o poi , la Verità, ad opera dello Spirito Santo, trionferà sulla cancerogena demagogia del pernicioso e mondano "spirito del concilio" ?
A.C.
"…come fanno da sempre le frange di ribellione tradizionalista, usano il venerando nome di tradizione per le loro nostalgie e mescolano i linguaggi in una babele conservatrice cieca e sorda.
Il Vaticano II è stato proprio un'altra cosa: la grazia, diceva Giovanni Paolo II; l'incontro col volto di Cristo, diceva papa Giovanni; la matrice da cui era nato un dono che Paolo VI chiamava lo "spirito del Concilio" non in opposizione alla lettera, ma per evitare che l'evento conciliare diventasse la palestra per un'infinita e sterile disputa che opponesse frammento a frammento, citazione a citazione, senza un quadro complessivo,
Non a caso la riforma liturgica -
ironia della sorte, l'unico documento
della preparazione non bocciato dal
Concilio - è il terreno dove questo
scontro è più forte: perché non è chi non veda che il
Messale di Paolo VI è
quello che ha recuperato la grande
tradizione, ha dato corpo alla actuosa
participatio già sognata da Pio X e
ha restituito all'eucaristia il compito
di dire cosa, come e chi fa la Chiesa.
Non per sprezzo verso il Messale tridentino,
ma ben sapendo che quel rito
nato nell'emergenza antiprotestante,
rigido nella sua esecuzione tutt'altro
che "sacrale", aveva uno scopo
contingente e che quello scopo s'era
esaurito da almeno due secoli.
La supplica
dei tradizionalisti
È chiaro che per la generazione che ha pensato che il Concilio fosse un disastro e per quella che s'è allineata per comodo a questa lettura questa è l'ultima occasione: monsignor Gherardini, ad esempio, ha fatto una toccante "supplica" al Papa, catarifratta da tutti i siti tradizionalisti, sperando che Benedetto XVI desse del Vaticano II un'interpretazione "autentica", che alla fine accontenterebbe questi gruppi solo se dicesse che il Concilio era inutile, è stato dannoso e alla fin fine non è mai esistito,
È chiaro che per la generazione che ha pensato che il Concilio fosse un disastro e per quella che s'è allineata per comodo a questa lettura questa è l'ultima occasione: monsignor Gherardini, ad esempio, ha fatto una toccante "supplica" al Papa, catarifratta da tutti i siti tradizionalisti, sperando che Benedetto XVI desse del Vaticano II un'interpretazione "autentica", che alla fine accontenterebbe questi gruppi solo se dicesse che il Concilio era inutile, è stato dannoso e alla fin fine non è mai esistito,
Che il dolore e la fatica con cui la
Chiesa ha ripensato il suo rapporto
con Israele o lo spazio della coscienza
non valevano la candela, che lo
slancio obbedienziale con il quale ha
visto tornare la Scrittura dall'esilio è
stato superfluo.
Che la forma di vita
comunitaria, che la messa disegna e
ridisegna nelle parrocchie di tutto il
mondo e che toglie al vescovo la polvere
di un prefetto per restituirgli il
posto di liturgo, non ha senso.
Il Papa questa supplica non l'ha accolta:
e ha sperimentato sulla sua pelle
che le concessioni, generose o generosissime,
fatte ai lefebvriani non hanno
portato a nulla perché c'è sempre
un' altra cosa che chiedono, martellando
la tesi che chi è cambiato non sono
stati loro, ma la Chiesa traditrice,
quella degli antipapi sincretisti o peggio.
Una caricatura di un cattolicesimo i cui problemi - il calo della qualità del clero e dei vescovi, l'atteggiamento proprietario dei movimenti,l'eclisse della penitenza, la difficoltà a vivere l'annuncio in una società pluralista,
e via dicendo - non vengono dal
Concilio: al contrario non sono diventati
fatali grazie al Concilio.
Perché senza il Vaticano II la Chiesa cattolica sarebbe come il liceo classico, i matrimoni combinati, il maschilismo: un reperto insterilito, un talento sepolto, un residuo in attesa che lo Spirito soffi sulle ossa.
Perché senza il Vaticano II la Chiesa cattolica sarebbe come il liceo classico, i matrimoni combinati, il maschilismo: un reperto insterilito, un talento sepolto, un residuo in attesa che lo Spirito soffi sulle ossa.
Per l'obbedienza
di Giovanni XXIII lo Spirito
ha soffiato e ha ridisegnato una Chiesa
che cammina.
Inciampa, cade, esita,
ma cammina e non rimpiange le pignatte
di carne della cristianità".
Foto :
- Pescara, Via del Concilio ( non sarebbe necessaria la specificazione di quale Concilio si tratta ? ... Nicea, Efeso, Lateranense, Costantinopolitano, Lione ecc ecc ... )
- Le pagine dell'articolo citato di Melloni su Vita Pastorale.
- Pescara, Via del Concilio ( non sarebbe necessaria la specificazione di quale Concilio si tratta ? ... Nicea, Efeso, Lateranense, Costantinopolitano, Lione ecc ecc ... )
- Le pagine dell'articolo citato di Melloni su Vita Pastorale.
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