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sabato 15 settembre 2012

La sicurezza dei Tabernacoli : un'emergenza per tutto il territorio nazionale !



Le cronache giornalistiche e televisive si debbono purtroppo occupare, sempre più spesso, del più grave dei delitti: la profanazione delle Sacre Specie Eucaristiche.
Ormai non esitono più località in cui questo orrendo reato, per il quale c'è la scomunica latae sententiae, non si verifica!L'Autore, che da tempo opera professionalmente nel settore liturgico, affida questo suo studio all'attenta riflessione dei Lettori di MiL.Lo ringraziamo.A.C.


( Alcune sottolineature sono le nostre N.d.R.)
"Il gravissimo fenomeno della profanazione dei tabernacoli è purtroppo in crescita in tutt’Italia.L’Arcivescovo di Monreale Salvatore Di Cristina propone di riporre le particole consacrate al sicuro in sacrestia, lasciando aperti i tabernacoli.Ovviamente in casi estremi si deve agire anche in tal senso.Esiste però la questione della sicurezza dei tabernacoli che richiede di essere affrontata dal punto di vista tecnico e progettuale.Se consideriamo le modalità con cui viene profanato un tabernacolo possiamo trarne elementi interessanti per la progettazione.
Si tratta essenzialmente di tre tipologie di scasso: manomissione della serratura, scardinamento della porticina e rottura dell’involucro.
Le prime due tipologie di scasso investono il sistema di apertura del tabernacolo.Questo è costituito dalla porticina del tabernacolo, dalle cerniere, dalla serratura e dai telai.La terza tipologia di scasso si rende possibile in caso di insufficiente consistenza scatolare dell’involucro. Pertanto deve poter esser considerata distintamente la consistenza strutturale del sistema di apertura da quella dell’involucro scatolare.Di quest’ultimo deve esser verificata anche la effettiva inamovibilità.
In generale per la maggior parte dei tabernacoli esistenti è possibile prevedere una sufficiente resistenza scatolare.
Non è possibile dire la stessa cosa nei riguardi del sistema di apertura che presenta oggettivamente maggiori debolezze.Ed è dunque sul sistema di apertura che è necessario concentrarsi soprattutto se si vuol considerare la possibilità di un adeguamento.
In particolare la porticina del tabernacolo dovrà resistere allo scardinamento e la serratura alla manomissione.
E
’ necessario considerare caso per caso la possibilità di un rafforzamento strutturale.
S
i dovrebbe agire sul lato interno del sistema di apertura previo smontaggio.Sono indispensabili mani di bravo artigiano.Potrebbe esser presa in considerazione la possibilità di applicare delle opportune piastre metalliche, nuovi cardini e una nuova serratura, Il rafforzamento strutturale così realizzato potrà esser opportunamente ancorato dall’interno ad una zona muraria.Gli altari storici ad esempio sono addossati o poggiano su una porzione muraria.Ovviamente nel caso di altari storici è necessaria particolare prudenza e si dovrà agire di concerto con le Sovrintendenze.Gli interventi dovranno seguire i principi del restauro strutturale ed essere reversibili. Inoltre non vi è un'unica soluzione ma si dovrà considerare caso per caso.Come misurare la consistenza e robustezza delle parti di un tabernacolo? Io credo che il riferimento non può che esser quello della cassaforte.La serratura dovrà presentare garanzie di sicurezza non lontane dalla serratura di una cassaforte.La porticina del tabernacolo è ovviamente di dimensioni e forma diverse da uno sportello di cassaforte.Ma in quanto a consistenza strutturale i due sistemi di apertura dovranno esser simili.Nel caso di nuovi tabernacoli la veste artistica dovrà contemplare anche la necessaria robustezza strutturale, se così non fosse, è bene che la struttura interna del tabernacolo sia costituita interamente da una cassaforte appositamente progettata.Potrà esser prodotta artigianalmente o attraverso delle serie tipologiche standard.La forma e le dimensioni del tabernacolo visibile saranno il risultato del progetto artistico di rivestimento.E’ bene rivedere con urgenza non pochi casi dove l’ancoraggio del tabernacolo alle parti fisse non presenta sufficienti garanzie di inamovibilità.Una verifica accurata è sempre assolutamente necessaria.Si tratta di verificare la resistenza dell’involucro e del sistema di apertura.Non mancheranno casi dove sarà necessario prendere in considerazione il completo rifacimento del sistema di apertura o l’integrale sostituzione del tabernacolo.Un secondo livello di sicurezza potrà esser fornito dai sistemi di allarme e di videosorveglianza.Sono oggi impianti sostanzialmente semplici e non particolarmente costosi.Questi sistemi potrebbero esser studiati per l’intera chiesa a protezione anche delle opere d’arte. In questo caso sarebbe auspicabile che vengano finanziati dalle PP.AA. e siano sempre parte integrante di ogni lavoro di restauro.Le chiese sono i migliori musei della città, dove le opere d’arte possono essere ammirate nel loro contesto storico-artistico.Sono una importante ricchezza di tutta la civitas.Pertanto i sistemi di allarme e videosorveglianza dovrebbero essere sempre previsti.Gli infissi, specialmente le porte, richiedono di esser progettati e/o verificati come se fossero di un museo.Le chiese storiche sono molto più di musei perché l’interno è reso vivo ed attuale dalla liturgia e dalla preghiera.Cose che, anche un ateo, se colto ed intelligente, solitamente osserva con interesse ed apprezzamento.Anche l’architettura dello spazio liturgico può contribuire ai fini della sicurezza esercitando un ruolo dissuasivo. Il luogo del tabernacolo e la cornice architettonica che lo definisce e lo circonda comunica il grado di importanza che gli viene attribuito.Un tabernacolo sul lato del presbiterio con una soluzione architettonica minimalista difficilmente comunica che si è davanti al luogo più importante della chiesa.Questo invece si comprende bene negli altari tradizionali, che esaltano la centralità e la monumentalità. Dunque l’architettura è in grado di comunicare la presenza del sacro ed invitare alla riverenza.Anche il profanatore riceve il messaggio, potrebbe esserne colpito all’ultimo momento, ed indotto a ritrarsi, comprendendo la gravità dell’atto che si accinge a compiere.Se l’architettura comunica soltanto un contenitore scatolare messo da una parte, la coscienza del profanatore difficilmente ne è toccata.L’architettura in questo caso comunica qualcosa che non è considerato primariamente importante.Questo non aiuta chi si accinge a compiere la profanazione a comprendere sia pur all’ultimo momento la gravità del reato.L’intera cornice architettonica del presbiterio costituisce introduzione al sacro. In particolare con alcuni dei suoi elementi come la balaustra.Questa indica a tutti un luogo riservato, speciale.L’architettura si costituisce come percorso che introduce in un luogo.Può presentarmi un luogo in modi diversi che ispirano più o meno il sentimento di riverenza.L’architettura parla, mi presenta Qualcuno.E’ qualcosa di simile del presentare una persona ad un'altra, si può fare in tanti modi.I principi della simmetria e della centralità sono insostituibili ed inequivocabili.Così come la monumentalità, sia pur interpretata in maniera attuale".
Arch. Claudio Mecozzi