L'Assunzione della Vergine
di Charles Journet
(Titolo dell’edizione originale: LA DEFINITION SOLENNELLE DE L'ASSOMPTION DE LA VIERGE, Editions de l’Oeuvre St-Augustin, St-Maurice. Traduzione di Anna Conso, Libreria editrice fiorentina, 1953)
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LA SFERA E LA CROCE
La Terra è destinata alla vita, la vita all'uomo, l'uomo alla grazia del paradiso terrestre; e quando egli cade nel peccato è Dio che, per rialzarlo, viene a morire su una Croce piantata sulla Terra.
Charles Journet
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NIHIL OBSTAT QUOMINUS IMPRIMATUR
FLORENTIAE, che 28-9-1953
SAC. HENRICUS BARTOLETTI, Cens. Eccl.
Prot.1587/53
IMPRIMATUR
FLORENTIAE, che 28-11-1953
Can. Marius Tirapani, Vic. Gen.
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INDICE
PARTE II
La Bolla ricorda che l'Assunzione, conosciuta almeno implicitamente fin dal principio, è divenuta esplicita nel corso del tempo, e più particolarmente in quest'ultimo secolo
L'Assunzione della Vergine è un corollario della sua immacolata Concezione
L'inchiesta di Pio XII
Valore del consenso unanime del magistero ordinario, anteriormente alla definizione solenne dell'Assunzione
La condizione dei corpi glorificati del Cristo e della Vergine sfugge a qualsiasi ricerca scientifica
La Vergine, come il Figlio suo, ha potuto conoscere la morte ma non la corruzione della tomba
L'opportunità della definizione
La definizione dogmatica
Conclusione
PARTE II
Presentiamo qui le principali considerazioni della Bolla. Riporteremo in seguito il testo integrale della definizione.
LA BOLLA RICORDA CHE L'ASSUNZIONE, CONOSCIUTA ALMENO IMPLICITAMENTE FIN DAL PRINCIPIO, È DIVENUTA ESPLICITA NEL CORSO DEL TEMPO E PIÙ PARTICOLARMENTE IN QUESTO ULTIMO SECOLO
Dopo aver notato che Dio, nella sua grandissima liberalità, in ragione d'un segreto disegno della sua Saggezza, tempera i dolori mediante le gioie nella vita dei popoli così come nella vita dei singoli individui, la Bolla Munificentissimus Deus spiega che, nell'angosciosa tristezza del nostro tempo, l'aumento della devozione alla Vergine è come un presagio di un'era migliore.
Dichiara che “se la Chiesa ha sempre riconosciuto, semper agnovit, e di continuo investigato durante il corso dei secoli” le larghezze di Dio nei riguardi di Maria e “la perfetta convergenza delle grazie” che la colmano, “è però nel nostro tempo che il privilegio dell'Assunzione gloriosa della Vergine Maria, Madre di Dio, è apparso in una luce più chiara”.
L'ASSUNZIONE DELLA VERGINE È UN COROLLARIO DELLA SUA IMMACOLATA CONCEZIONE
Il Cristo, che è senza peccato, è stato subito glorificato nel corpo.
I cristiani, toccati dal peccato originale, che è un peccato di natura, non saranno glorificati nel corpo se non quando l'intera natura umana sarà restaurata, alla fine del mondo.
Quale sarà la legge della Vergine? Sarà che ella non sia glorificata nel corpo che alla fine del mondo, se è toccata dal peccato originale; o che sia subito glorificata nel corpo, se è esente dal peccato originale. Tale è lo schema di questo passo della Bolla. Ed eccone il testo:
“Il privilegio dell'Assunzione, difatti, ha acquistato nuovo splendore a partire dal momento in cui il nostro predecessore Pio IX, d'immortale memoria, ha solennemente sancito il dogma dell'Immacolata Concezione della Madre di Dio. Poiché questi due privilegi sono strettamente connessi tra loro.
“Il Cristo con la propria morte ha trionfato sul peccato e sulla morte.
“Il cristiano che, mediante il battesimo, è generato a una vita nuova e celeste, trionfa nel Cristo sul peccato e sulla morte. Ma è legge generale, stabilita da Dio, non conferire ai giusti la piena vittoria sulla morte se non quando la fine dei tempi sarà venuta. Di modo che i corpi dei giusti si dissolvono dopo la morte e solo nell'ultimo giorno si ricongiungeranno con le loro anime glorificate.
“Ma Dio ha voluto sottrarre a questa legge la Beata Vergine Maria. Il suo privilegio, assolutamente eccezionale, è d'aver trionfato sul peccato con la sua Concezione Immacolata; di modo che ella non è stata assoggettata alla legge della corruzione della tomba e non ha dovuto attendere sino alla fine del tempo la redenzione del suo corpo.
“Così, dopo che fu solennemente definito che la Madre di Dio, la Vergine Maria, era stata preservata sin dal principio dalla macchia ereditaria, le anime fedeli concepirono più ardente la speranza che anche il dogma dell'Assunzione corporale della Vergine Maria sarebbe stato al più presto definito dal magistero supremo della Chiesa”.
L'INCHIESTA DI PIO XII
Nel 1942, Pio XII ordina che siano scrupolosamente raccolte e pubblicate tutte le petizioni relative all'Assunzione della Vergine indirizzate alla Sede Apostolica, da Pio IX fino ai nostri giorni.
Nel 1946, il 1° maggio, sottopone a tutti i vescovi dell'universo una duplice questione: “Credete che l'Assunzione corporale della Beata Vergine possa essere proposta e definita come dogma di fede? Voi, il vostro clero e il vostro popolo, lo desiderate?”.
A queste due domande, l'una circa la definibilità, l'altra circa l'opportunità d'una definizione, la risposta dei vescovi, preposti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio (Atti, XX, 28), fu quasi unanime.
VALORE DEL CONSENSO UNANIME DEL MAGISTERO ORDINARIO, ANTERIORMENTE ALLA DEFINIZIONE SOLENNE DELL'ASSUNZIONE
Qual era, nel caso presente, il valore del consenso unanime del magistero ordinario? Indicava semplicemente che si poteva, con ogni certezza prudenziale e senza tema d'errore, procedere alla definizione assoluta e irreformabile dell'Assunzione della Vergine? Oppure era già di per se stesso, al punto preciso di perfezione che aveva raggiunto, l'equivalente di una definizione assoluta e irreformabile dell'Assunzione? (abbiamo più sopra descritto l'alternativa). Dai testi che citeremo risulta chiaramente che, in questo caso particolare, il secondo punto di vista è il vero:
“Questa singolare convergenza dei vescovi e dei fedeli, tutti d'opinione che l'Assunzione corporale della Madre di Dio al cielo poteva essere definita come dogma di fede, attestandoci l'accordo dottrinale del magistero ordinario della Chiesa e l'accordo della fede del popolo cristiano — sostenuta e diretta dal magistero —, costituiva di per sé una prova assolutamente sicura ed immune da ogni errore, che il privilegio dell'Assunzione era una verità rivelata da Dio, e contenuta in quel deposito che il Cristo ha trasmesso alla sua Chiesa, perché lo conservi fedelmente e lo dichiari infallibilmente.
“Non è già grazie a semplici risorse umane, ma è con l'assistenza dello Spirito di verità (Giov., XIV, 26) e dunque senza nessun errore, che il magistero della Chiesa adempie la funzione che gli è stata affidata di custodire pure e integre, durante il corso del tempo, le verità rivelate. Esso le trasmette incorrotte, senza nulla aggiungervi e senza nulla sottrarvi. Poiché, come insegna il Concilio Vaticano, lo Spirito Santo è stato promesso a Pietro e ai suoi successori, non per rivelar loro qualche nuova dottrina che essi poi dovrebbero manifestare; bensì per assisterli nel compito a) di custodire santamente, b) di esporre fedelmente la rivelazione che ci viene dagli apostoli, cioè il deposito della fede.
“Di conseguenza, il consenso universale del magistero ordinario della Chiesa è una prova solida e sicura che l'Assunzione corporale della Beata Vergine Maria al cielo è una verità rivelata da Dio, e che deve dunque essere creduta fermamente e fedelmente da tutti i figli della Chiesa. Poiché, come insegna il Concilio Vaticano, bisogna credere di fede divina, e cattolica tutte le cose che sono contenute nella parola di Dio scritta e trasmessa, e che la Chiesa, per mezzo del suo magistero sia solenne, sia ordinario e universale, propone a credere come divinamente rivelate”.
Così, il 1° novembre, L'Assunzione è semplicemente passata dal rango di verità di fede divina insegnata dal magistero ordinario, al rango di verità di fede divina insegnata dal magistero solenne.
LA CONDIZIONE DEI CORPI GLORIFICATI DEL CRISTO E DELLA VERGINE SFUGGE A QUALSIASI RICERCA SCIENTIFICA
La Bolla fa osservare che l'Assunzione, per ciò che riguarda precisamente “ la glorificazione celeste del corpo verginale della Madre di Dio, è un fatto che nessuna facoltà dello spirito umano, lasciata alle sole sue forze, potrebbe mai conoscere”.
Tenendo conto delle proporzioni, accade lo stesso, se si va al fondo delle cose, per l'Ascensione.
Gli apostoli avevano visto il Signore risplendere della luce di gloria sul Monte della Trasfigurazione (Matteo, XVII, 1-8). Nel giorno della sua Ascensione, lo vedono per un momento innalzarsi nel cielo, fino all'istante in cui “una nube lo sottrae ai loro sguardi” (Atti, I, 9). Ma che egli vada allora in un altro mondo di cui è il centro, che egli sia “seduto alla destra di Dio” (Marco, XVI, 19), che sia “ricevuto nel cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose” (Atti, III, 21), sono tutte certezze che sfuggono a qualunque ricerca scientifica e intorno alle quali soltanto la rivelazione ci può istruire.
LA VERGINE, COME IL FIGLIO SUO, HA POTUTO CONOSCERE LA MORTE MA NON LA CORRUZIONE DELLA TOMBA
La Bolla cita numerose testimonianze antiche, attinte dai libri liturgici, dai Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente, dagli autori spirituali, dai teologi, dai predicatori, le quali tutte affermano che la Vergine, se ha potuto subire, come suo Figlio, gli attacchi della morte, non ha però conosciuto la corruzione della tomba, ma è risuscitata ed è stata assunta corporalmente al cielo.
Sin dal II secolo si fa strada l'idea che Maria, nuova Eva, deve essere associata in un modo incomparabile al trionfo che il Cristo, nuovo Adamo, riporta sul peccato. Questo è il tema che la Bolla riprende:
“L'augusta Madre di Dio, da tutta l'eternità misteriosamente compresa con Gesù Cristo in uno stesso decreto di predestinazione, Immacolata nella sua Concezione, integra nella sua verginale maternità, magnanima socia del divin Redentore, il quale ha riportato piena vittoria sul peccato e sulle sue conseguenze, ha ottenuto in ultimo, come sommo coronamento dei suoi privilegi, d'essere preservata dalla corruzione del sepolcro: nella scia del Figlio suo, ella ha vinto la morte, ed è stata elevata, in corpo e anima, alla gloria suprema del cielo, dove risplende Regina, alla destra del medesimo suo Figliuolo, Re immortale dei secoli”.
L'OPPORTUNITÀ DELLA DEFINIZIONE
Il Sommo Pontefice, che ha già consacrato pubblicamente il genere umano al Cuore Immacolato di Maria, ha la ferma fiducia che “la definizione solenne dell'Assunzione sarà di grande aiuto per il progresso della fraternità umana, poiché essa torna a gloria della santissima Trinità, a cui la Vergine, Madre di Dio, è unita con vincoli privilegiati.
“Giova sperare, di fatti, che tutti i cristiani saranno incitati a rivolgersi alla loro Madre del Cielo con più vivo fervore; che tutti quelli che si onorano del nome cristiano avranno il desiderio di partecipare all'unità del Corpo mistico e di amare di più intenso amore Colei che circonda del suo affetto materno tutti i membri di questo Corpo venerando.
“Giova sperare inoltre che quelli che meditano i gloriosi esempi della Vergine saranno più persuasi del valore della vita umana quando è tutta intesa a compiere la volontà del Padre celeste e a procurare il bene di tutti gli uomini.
“Mentre i miti del materialismo, e la corruzione dei costumi che ne deriva, minacciano di sommergere lo splendore della virtù, e di perdere la vita degli uomini gettandoli nelle battaglie, bisogna, chi sia messo in piena luce, davanti agli occhi di tutti a quale alto fine i nostri corpi e le nostre anime sono destinati.
“E bisogna infine che la fede nell'Assunzione corporale di Maria al cielo, renda più ferma e più operante la fede nella nostra personale resurrezione”.
LA DEFINIZIONE DOGMATICA
Ecco, al termine della Bolla, il testo della definizione dogmatica, letto dal Santo Padre sulla spianata di S. Pietro, dirimpetto alla folla, che grazie agli altoparlanti udiva distintamente ciascuna delle sue parole:
“Perciò, dopo aver ripetutamente rivolto a Dio preghiere e suppliche, e dopo aver invocato la luce dello Spirito di verità,
a gloria del Dio onnipotente che ha riversato in Maria la sua speciale benevolenza,
ad onore del Figlio suo, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte,
a maggior gloria della sua augusta Madre,
e a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa,
in virtù dell'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei beati apostoli Pietro e Paolo, e della Nostra,
noi pronunciamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che
LA MADRE IMMACOLATA DI DIO, MARIA SEMPRE VERGINE, DOPO AVER COMPIUTO IL CORSO DELLA SUA VITA TERRENA, E' STATA ASSUNTA ALLA GLORIA CELESTE IN ANIMA E CORPO.
CONCLUSIONE
Coloro che non amano la Vergine, come potrebbero essere toccati dalla definizione solenne dell'Assunzione? Come potrebbero capire che ha scosso migliaia di anime e le ha riavvicinate al Dio che si è fatto Bambino? Ha provocato conversioni e fatto discendere mistiche grazie. Chiedeva loro un atto d'approfondimento di fede. Essi la guardano con occhio freddo e distratto. È forse possibile, pensano, commuoversi per cose così lontane, così insolite? Li udiamo dire: E' un gesto di cui il papa poteva fare a meno! O ancora: — Valeva la pena di separare ancora di più i cristiani, e di compromettere lo sforzo ecumenico, oggi più necessario che mai? O ancora: — Quando la Chiesa smetterà di perdersi in falsi problemi? Il vero problema oggi è di ordine temporale: sarà il marxismo a risolverlo, quando i cristiani, invece di disconoscerlo, lo abbracceranno per “superarlo”; allora l'uomo e la natura saranno riconciliati; allora forse il soprannaturale potrà di nuovo interessare la razza umana!
Ma quale terribile accusa formulano contro se stessi quanti dicono di non amare la Vergine! Quale aberrazione il pensare che la Chiesa, riconoscendosi nella Vergine, perde il suo tempo, che non fa altro che lacerare con le sue stesse mani la sua vera unità, che si smarrisce in problemi inutili, che la sua principale missione è oggi temporale, che si inganna quando pensa di non poter salvare il temporale se non per soprappiù!
Quelli che quaggiù amano la Vergine, la sua purezza, la sua grandezza, il suo dolore, amano quello che Gesù ha amato di più in questo mondo.
Un giorno, sarà loro detto: — Quando tu amavi mia Madre, il tuo cuore, senza che tu lo sapessi, diventava simile al mio. Tu non potevi accostarti a lei senza avvicinarti a Me, ed ero Io che disponevo così ogni cosa per meglio prenderti. Come potrei dimenticare il tuo amore filiale? Come potrei non perdonarti? Amando mia Madre, non mi hai forse tolto qualsiasi diritto di condannarti?
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