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sabato 16 giugno 2012

L'Eucarestia: ottime riflessioni dell'arcivescovo Collins

E' il Signore!
- Sette aspetti del Mistero Eucaristico:
- La preparazione
- La partecipazione
- La celebrazione
- Ruoli nella celebrazione
- Vivere l'Eucaristia
- Verso Gerusalemme

L'Eucaristia
di S.E. Thomas Christopher Collins ,
già Arcivescovo di Edmonton, Canada
ora è a Toronto, ed è Cardinale


I. "E' il Signore!"
Ciascuno dei quattro vangeli termina con la descrizione delle apparizioni del Signore risorto ai suoi discepoli. Lo avevano visto soffrire e morire, e ora sperimentavano la sua gloriosa presenza, non più terrena ma radiosamente trasformata. La loro emozione e la loro gioia sono espressi da San Pietro mentre si getta dalla barca e corre incontro a Gesù, non appena il discepolo amato lo aveva visto sulla riva, esclamando: "E' il Signore!" (Gv. 21, 1-8).
Abbiamo bisogno dell'emozione dei primi cristiani riflessa non solo nei vangeli ma in ogni pagina degli Atti degli Apostoli e nello straordinario inizio della prima lettera di San Giovanni: "Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi - quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena" (1Gv. 1,1-4).
La nostra fede si può esaurire. Deve essere perciò costantemente rinnovata dall'esperienza dell'incontro col Signore risorto, e tale opportunità ci è offerta ogni volta che celebriamo l'Eucaristia.
Benché Gesù sia ritornato al Padre e non appaia più in mezzo a noi nella sua gloria di risorto, nell'Eucaristia Egli viene in maniera meno drammatica ma altrettanto reale, proprio come venne tra i primi discepoli dopo la risurrezione in modo così sconvolgente da cambiare la loro vita. Ogni volta che celebriamo l'Eucaristia noi incontriamo il Signore risorto, e lo incontriamo nel modo più solenne la domenica quando ci raduniamo per celebrare il giorno della sua risurrezione. Che tristezza il fatto che l'Eucaristia sia per molti un'esperienza opaca, poiché monotonia e passività indeboliscono la consapevolezza della realtà splendente nella quale Dio ci invita ad entrare. Come possiamo far sì che tale situazione cambi?
Il racconto dell'apparizione del Signore risorto ai discepoli di Emmaus al capitolo 24 del vangelo di Luca, ci ricorda del posto che occupa l'Eucaristia nel nostro cammino sulla via del discepolato cristiano. I discepoli sono stanchi, confusi e impauriti, come sempre avviene quando sperimentano la croce e la desolazione del cammino in questa valle di lacrime, ma in verità non sono consapevoli della risurrezione.
Gesù va loro incontro, in silenzio. Questo stile è tipico del Signore nella nostra vita e nell'Eucaristia. Viene in mezzo a noi da amico, ci invita a riconoscerlo da persone libere, senza imposizione. C'è qualcosa di più insignificante in apparenza dell'Ostia consacrata, che appare essere niente più che un minuscolo disco di pane rituale? Eppure è il Signore Gesù che viene in modo discreto sulla strada di Emmaus e interpella la nostra risposta di fede.
Egli comincia a parlar loro del modo in cui le Scritture del Vecchio Testamento avevano profetizzato le sue opere tra di loro. La proclamazione e spiegazione delle Scritture sono sempre state essenziali per la celebrazione dell'Eucaristia, il luogo in cui incontriamo il Signore risorto alla duplice mensa della Parola e del Pane di Vita. Le Scritture sono luce al nostro cammino.
Poi Gesù prende il pane, pronuncia la benedizione, lo spezza e lo dà loro, e in questa azione eucaristica essi lo riconoscono. E' il Signore. Ogni volta che Gesù celebra l'Eucaristia per noi, ci invita a riconoscerlo. Non ci costringe con miracoli spettacolari, ma ci invita con discrezione. Anche coloro che avevano visto i suoi miracoli non lo riconobbero nella profondità della consapevolezza alla quale egli ci invita e che possiamo sperimentare nella sua umile venuta nell'Eucaristia, come ad Emmaus. (... continua)




per il seguito si veda qui, sul sito della diocesi suburbicaria di Porto - Santa Rufina

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