Il libro anti-Concilio troppo ortodosso per la Chiesa
Scrivo in prima persona, lasciando a riposo solo per questo turno Mario Palmaro, per raccontare una grottesca vicenda di genere clericalcuriale che mi ha visto coinvolto in compagnia del professor Roberto de Mattei. Riassunta brutalmente, suona così: oggigiorno, essere cattolici senza indulgere in sbavature dottrinali e morali non è il viatico migliore se si vuole andar per parrocchie, oratori e associazioni culturali cattoliche, anzi finisce che ti tolgono la parola come soggetto non gradito.
Ma questo è il succo del ragionamento. Per cogliere quella che i giornalisti chiamano notizia, bisogna partire dalla fine: ieri sera, lunedì 6 giugno, presso la Sala Santa Maria Gualtieri, in Piazza della Vittoria 1, a Pavia, è stata presentata l’opera Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta, di Roberto de Mattei, edizioni Lindau; relatori Alessandro Gnocchi e Roberto de Mattei.
La presentazione di un libro non è necessariamente un evento degno di nota. Ma l’opera di de Mattei, vice presidente del Cnr e docente di Storia del Cristianesimo e della Chiesa all’Università Europea di Roma, è divenuto un caso editoriale perché, come recita il sottotitolo, osa raccontare la “storia mai scritta” di un mito del XX secolo.
Ma questa, per quanto innegabile, è una notizia secondaria rispetto a ciò che ha reso tribolata l’organizzazione della serata. La presentazione si è tenuta alla Sala Santa Maria Gualtieri a cura della Fondazione Lepanto e delle Edizioni Lindau dopo che il Collegio Ghislieri aveva declinato la possibilità di farlo nella propria sede. In un primo tempo, sembrava tutto fatto, il rettore era ben felice di ospitare uno studioso illustre, ma poi, improvvisamente, le date ipotizzate si sono riempite di impegni improrogabili. Si dirà: un intellettuale di formazione laica, laicissima, che non impazzisce per ospitare dei cattolici che parlano di un libro cattolico, anche in tempi di tolleranza, è una notizia, ma non eclatante.
In effetti, c’è dell’altro. Il laico Collegio Ghislieri era un ripiego su cui ci si era orientati dopo che il vescovo di Pavia, monsignor Giovanni Giudici, aveva opposto il suo personale e autorevole dissenso alla presentazione del libro di de Mattei in ambito riconducibile alla diocesi. Ne sa qualcosa il sacerdote che pensava di far del bene invitando l’autore e il sottoscritto a parlare di un’opera tanto importante e si è sentito dire che sarebbe stato meglio, molto meglio, lasciar perdere. Con tanto di telefonate, convocazioni e il monito clericaleggiante: di quel libro ha parlato male l’”Osservatore Romano”. Perché si sa, quando serve, fa brodo anche l’”Osservatore”.
A questo punto, la notizia non si può dire che non vi sia e va tradotta così: il vescovo cattolico della diocesi cattolica di Pavia non gradisce la presentazione di un libro cattolico, scritto da un cattolico, presentato da due cattolici, su invito di un’organizzazione cattolica.
Qualcuno farà notare che monsignor Giudici, uomo di curia dal purissimo pedigree martiniano che volentieri duetta con Enzo Bianchi, accoglie don Andrea Gallo e dialoga con l’Arcigay, non può vedere di buon occhio la calata in diocesi di cattolici che viaggiano contromano. Ma un minimo di fair play non guasterebbe: se a Pavia viene accolto senza problemi don Gallo per spiegare che lui ha anche un quinto vangelo, quello di De Andrè, perché non c’è posto per chi si ferma ai canonici quattro?
Domanda ingenua che, probabilmente, contiene la risposta. In una Chiesa in cui il federalismo dottrinale ha attecchito con molta più efficacia di quanto in Italia attecchisca quello fiscale, non possono godere di tranquilla cittadinanza coloro che pretendono di ribadire l’universalità e l’immutabilità della dottrina e della morale. Senza contare che de Mattei, agli occhi dei grandi numi di quella teologia che ama tanto i gentili e per nulla i fratelli un po’ retro’, ha commesso l’errore di sostenere le sue tesi mettendo mano ai documenti e raccontando fatti che nessuno è stato in grado di contestare. In un ambiente in cui generalmente si crede che il Vaticano II sia il primo e ultimo Concilio della Chiesa cattolica uno storico che fa il proprio mestiere può solo dare fastidio. Vuoi mettere quanto sono più riposanti preti cosiddetti ribelli come don Gallo che magari spiega l’intima religiosità di “Bocca di rosa” o monaci scomodi come il priore di Bose che mena il torrone l’accoglienza, la parresia e la profezia?
E così, dove sono passati fior di preti scomodi ma glamour, non sono passati de Mattei e Gnocchi. Il sacerdote che avrebbe voluto presentare il libro sul Vaticano II, con cattolicissima e ammirabile obbedienza, ha desistito dall’intento. Ma l’organizzazione della serata non si è fermata, fino a che non ha trovato asilo nella Santa Maria Gualtieri, aperta a tutti, cattolici compresi.
(Alessandro Gnocchi su Libero del 07/06/2011)
non mi meraviglio di quanto ha scritto Gnocchi. Giudici è stato vicario generale di Martini dal 1990 al 2002 e per circa un anno e mezo anche del Tetta- L'imprintig è quello, perchè meravigliarsi?
RispondiEliminaEcco qui, la tanto sbandierata tolleranza, l'apertura ai fratelli, l'accoglienza......... di questi puzzoni clericofascisti.
RispondiEliminaNon c'è che dire, si tengono ben stretti il loro potere, ma non hanno fatto i conti con Colei che nel Magnificat ha cantato: ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha inalzato gli umili, ha rovesciato i potenti dai troni.......
La Madonna schiaccerà anche questi signori che ormai hanno ben poco di cattolico anche se coprono la loro testa vuota con qualche zucchetto porpora......
E adesso mi si venga a dire che il Concilio Vaticano II è perfetto e tutto giusto e così il post concilio...... se ciò fosse vero il Concilio si difenderebbe da sè con la sua autorevolezza e santità, non avrebbe bisogno dei mezzucci di certi curiali che sono solo sale scipito......
RispondiElimina<span>Dall'ultimo libro di Mons. Gherardini "Il discorso mancato"
RispondiElimina"Chi ha paura del Vaticano II?"
Risposta: "Chi se ne fa paladino".
Grande Gherardini !</span>
Sinceramente no so se si possa parlare di "cattolicissima e ammirabile obbedienza".
RispondiEliminaSe fossi parroco inviterei senza problemi gli autori per la presentazione del libro, in parrocchia !
continuate con le presentazioni del libro! Dio sa quanto fastidio provoca ai nemici interni della Chiesa! Grazie per la Vostra opera ed il coraggio , che dovrebbe essere di esempio a tanti vescovi e sacerdoti!
RispondiEliminaMa siccome il qua vige l'obbedienza alla gerarchia, fino a che non è gerarchia eretica, e che la presentazione di un libro non è materia di fede, se il vescovo non ha voluto che il sacerdote partecipasse, bene ha fatto il chierico ad astenersi. Faccio notare che se per esempio un Bagnasco ordinasse a un don Gallo di non fare una certa cosa, lui la farebbe comunque, e così i suoi compari. Quindi, Sì!! Si tratta proprio di cattolicissima obbedienza!
RispondiElimina<span>Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, anche la vostra osserveranno (Gv 15, 17 18 20.</span>
RispondiElimina<span>Anzichè stupirsi caro dott.Gnocchi , insista perchè è sulla buona strada .</span>
<span>Iesus spes unica .</span>
E' scandaloso che si inviti l'Arcigay e non De Mattei, che propone una giusta analisi critica del Concilio. La persecuzione dei cattoprogressisti prosegue. Ma noi non molliamo! Non praevalebunt.
RispondiEliminaL'obbedienza in materia lecita è Santa .
RispondiEliminaSplendido articolo. E un "grazie" a Libero che l'ha pubblicato.
RispondiEliminaSì, Sì, bisogna continuare con le presentazioni del libro, con convegni e conferenze, dobbiamo lavorarli ai fianche questi eretici, dobbiamo toglierli le anime, alla fine rimarranno loro soli sul loro sito fantasma "Viva il Concilio" a cantarsela e a suonarsela, con il loro don Gallo con l'immancabile sigaro in bocca, o il Calvino di Bose, o l'eminenze grige e sbiadite Martini e Tettamanzi i liquidatori della un tempo gloriosa diocesi di Carlo e Ambrogio.
RispondiEliminaIl nemico più grande dei cattocomunisti è il tempo, idocumenti conciliari più passa il tempo e più invecchiano..... mentre noi continuiamo a cantare: "Ad Deum qui laetificat juventutem meam"......
I sacerdoti poi quando organizzano convegni del genere non sono tenuti a chiedere il permesso a nessuno........
Non si muove foglia che Dio non voglia
RispondiElimina... mi spiace per le peripezie. Ma sono l'ulteriore ennesima conferma che non ci liquidano più col sorrisetto sprezzante e un calcio nel deretano: hanno paura che la loro piramidale nequizia gli frani fragorosamente addosso.
RispondiEliminaUn "grazie"anche a persone come Gnocchi,Palmaro,Agnoli,Gnerre,de Mattei ecc.,che ,con grande serietà intellettuale e competenza,difendono con fermezza,apertamente,la fede cattolica .
RispondiEliminaDi questi vescovi è piena l'Italia, amano l'arcigay e fanno ostruzionismo a cattolici in odore di eresia "tradizionale". Si vantano di ospitare don gallo e Vito mancuso , e si dimenticano i piccoli cattolici quelli che ancora osano sporcarsi le mani e credono nella novene della Misericordia e nelle tredicine di S. Antonio. Che amano distribuire il buon pane di S. Antonio.Questi vescovi, che nell più modernista liturgia post conciliare, amano mettere le bandiere arcobaleno e quando non li amano li tollerano sugli altari e impediscono che venga messo sulla mensa il crocifisso e i candelieri, perchè in quel caso l'altare diventa il corpo di Cristo e va rispettato. Insomma.......... i vescovi che credono più ad una chiesa orizzontale fatta sola di comunione che ad una chiesa gerarchica, che haimè ripescano , qualora si faccia vivo qualcuno che osa contraddirli in nome di un magistero papale. La loro Chiesa gerarchica a cui vogliono ubbidienza rinsce bella e vegeta solo qualora si parla di MP "summorum Pontificum" per poi assessire in un impeto di dispotismo curilae "IL LITURGO SONO IO, SOLAMENTE IO NELLA MIA DIOCESI".
RispondiEliminapuzzoni ok , clerico ok , sul fascisti ci andrei piano .
RispondiEliminaCon rispetto parlando padre.....
incontro del clero in una diocesi: una rinomata biblista dice che occorre superare idea che la religione cristiana è l'unica vera al mondo... superamento... Lettura della Bibbia secondo la Tradizione crea problemi... Fare ermeneutica della Tradizione... Il Gesù storico non è il Gesù reale... il Gesù storico è quello "teologico" ma non è quello reale... Le prove storiche della risurrezione di Gesù? la studiosa pare non darci peso... Lei si ritiene credente: Gesù è risorto, ma nella Bibbia... Secondo la dotta biblista la Fede non può dirsi fondata sui miracoli... Questa gente dice di voler unire SCienza e Fede, ma non ha più la Fede. e la loro scienza è disordinata e deviata. un prete ha ammesso la possibilità che la Rivelazione continua nella storia (anche oggi e domani)... tali studiosi, tali vescovi, tali preti e tali fedeli.
RispondiEliminaPerbacco, ecco cosa mancava al vecchio catechismo: l'undicesimo ed il dodicesimo comandamento! 11) Dialoga con il prossimo tuo ed in ogni circostanza senza dare scandalo all'opinione pubblica! 12) Il dodicesimo è simile al precedente: non tollerare chi ti importuna con cose vecchie di 2000 e più anni!
RispondiEliminaSi può dir di loro (i modernisti): Stanno come, d'autunno, sugli alberi, le foglie.
RispondiEliminaA proposito della Rivelazione che continua nella storia. Sono diversi anni ormai che un prete, che riteneva di saperla lunga, mi disse che la Rivelazione è sempre in divenire, non è stata completata, ma si completerà solo alla fine dei tempi. Con gente simile, serve discutere? Controbattere? Cercvare di recuperarli alla "fede dei buoni costumi"? Nossignori!!! Discutere con questi eretici fa solo perdere tempo e ingrossare la bile. Io ho rinunciato da tempo. Scuotiamo la polvere dai sandali... parliamo e, se possibile, portiamo la nostra testimanianza ad altri, magari agli atei o ai pagani, forse sono disposti ad ascoltarci con meno superbia e sufficienza di costoro!
RispondiEliminaDon Gallo non fa testo, fuma il sigaro con dietro la foto di Marx e soprattutto sostiene la droga libera
RispondiEliminaIo difendo la proprietà privata. Anche della Curia di Pavia che è proprietaria dei suoi locali ed è libera di non concederli a chi vuole sostenere tesi opposte a quelle del vescovo di Pavia. E secondo me - se si tratta di De Mattei e Gnocchi - sul Concilio tesi opposte anche a quelle del Papa. Francamente molti che commentano su questo blog continuano a non voler vedere che il paladino più convinto del Vaticano II e del suo carattere vincolante è Benedetto XVI. Gherardini nel suo "Discorso mancato" almeno lo dice chiaramente. Troppa gente qui pretende invece di stare insieme con il Papa e contro il Concilio. Scegliete!
RispondiEliminaCi sono state presentazioni al Sud?
RispondiEliminaCome sono andate?
... si avvicina il momento del bisogno e si sono accorti d'avere a disposizione solo... carta velìna ... eh eh eh!
RispondiEliminaRombo, fai tanto rumore e non dici nulla.
RispondiEliminaGiudici è un cattocomunista come tutti i vescovi lombardi, si salvava il povero Maggiolini che per questo era considerato la pecora nera nel panorama cattoprogressista lombardo.
RispondiEliminaBisogna sostenere il clero giovane perché può riservarci delle piacevoli sorprese per il futuro. Mai bisogna perdere la speranza.
Pian piano i miti crollano. Il mito conciliare ha fatto il suo corso. Ormai non convince più i giovani seminaristi.
Ecco se c'è una cosa da rimproverare al tradizionalismo è la difficoltà nel intravedere o nel non sottolineare adeguatamente i segni della ripresa.
Coraggio l'Immacolata è con noi
"E secondo me - se si tratta di De Mattei e Gnocchi - sul Concilio tesi opposte anche a quelle del Papa."
RispondiEliminaPerchè don Gallo ha tesi concordi col Papa? Enzo Bianchi ha tesi concordi col Papa?
Gent. Rombo, dicono che il Concilio ha insegnato che il dialogo non lo si nega a nessuno. Se l'è già dimenticato?
Parla il Papa, ai luterani tedeschi (se non vi piace il francese fatevelo tradurre in sardo), 24 gennaio 2011
RispondiElimina"Nous tournons donc ensemble notre regard vers l’année 2017, qui nous rappelle l’année où fut affichée la thèse de Martin Luther sur les indulgences il y a cinq cents ans. En cette occasion, luthériens et catholiques auront l’opportunité de célébrer dans le monde entier une commémoration œcuménique commune, de lutter au niveau mondial pour les questions fondamentales, non pas — comme vous venez de le dire — sous forme d’une célébration triomphaliste, mais comme une profession commune de notre foi dans le Dieu Un et Trine, dans l’obéissance commune à notre Seigneur et à sa parole. Nous devons attribuer une place importante à la prière commune et à la prière intérieure adressées à notre Seigneur Jésus-Christ pour le pardon des torts réciproques et pour la faute relative aux divisions. L’échange réciproque sur l’évaluation des 1500 ans qui ont précédé la Réforme et qui nous sont donc communs, fait partie de cette purification de la conscience.Nous tournons donc ensemble notre regard vers l’année 2017, qui nous rappelle l’année où fut affichée la thèse de Martin Luther sur les indulgences il y a cinq cents ans. En cette occasion, luthériens et catholiques auront l’opportunité de célébrer dans le monde entier une commémoration œcuménique commune, de lutter au niveau mondial pour les questions fondamentales, non pas — comme vous venez de le dire — sous forme d’une célébration triomphaliste, mais comme une profession commune de notre foi dans le Dieu Un et Trine, dans l’obéissance commune à notre Seigneur et à sa parole. Nous devons attribuer une place importante à la prière commune et à la prière intérieure adressées à notre Seigneur Jésus-Christ pour le pardon des torts réciproques et pour la faute relative aux divisions. L’échange réciproque sur l’évaluation des 1500 ans qui ont précédé la Réforme et qui nous sont donc communs, fait partie de cette purification de la conscience".
Domanda: si può stare insieme con De Mattei o Gherardini e con il Papa autore di questo discorso?
Se volete rispondere con battute di spirito andate piuttosto a scommettere sulla Cremonese
Una breve precisazione ad alcune considerazioni un po' precipitose circa il sacerdote che in un primo tempo pensò (bene e coraggiosamente) di organizzare l'evento. Quanto affermo lo dico con certezza, in quanto conosco lo stesso sacerdote: questi è giovane (tradizionalista), <span>non è parroco</span> e ha la responsabilità dell'apostolato nell'Università. Dunque, il modo principe per onorare i propri doveri e badare al "gregge" che gli è affidato è quello di avere a cuore la crecita spirituale e morale dei giovani universitari, anche attraverso importanti iniziative di questo genere. Giacchè, com'è ovvio, per organizzare senza mezze misure bisogna metterci "la faccia", egli ce l'ha messa, non nascondendo all'atto organizzativo il logo della Diocesi relativo alla Pastorale Universitaria, la quale avrebbe promosso l'iniziativa. Giacchè ogni ufficio pastorale dipendente direttamente dal Vescovo, quest'ultimo ha ritenuto di ordinare al giovane sacerdote di non gradire che un ente riconducibile alla Diocesi (e dunque in ultima analisi al medesimo presule...) avesse a patrocinare l'iniziativa (!?). Il sacerdote, in spirito di obbedienza (che crede e pratica ancora, eh sì!), ha desistito, sicuro che la Provvidenza (anche in Questa crede ancora!) avrebbe usato altre strade. Così è stato! e la serata di ieri a cui ho partecipato è stato un successo oltremisura. Bono audienti pauca! Comunque, tutto questo emerge molto bene dal bell'articolo di A. Gnocchi su Libero. Dunque: Ave Maria e avanti!
RispondiEliminaverrà un giorno in cui un futuro vescovo di Pavia dirà ben più di ciò che dice de Mattei. E' solo questione di tempo..................
RispondiEliminaNon mi risulta che il Card Bagnasco abbia ordinato alcunchè a Don Gallo e che questi abbia fato il contrario. Se mi sbaglio corriggeretemi!
RispondiEliminaGenova non ha un vescovo dalla morte del cardinal Siri.
RispondiEliminaCome un libro definito <span>anti</span>-Concilio potrebbe essere definito ortodosso? Misteri dei media... Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.
RispondiEliminaSu molti temi c'é piuttosto da chiedersi con quale papa stai? Io credo che Benedetto XVI sia un buon papa (per i tempi che corrono), ma sull'opportunità di certi interventi, di certe interviste, di ceri libri non sono per nulla convinto. E se necessario é giusto correggere il papa come fece Paolo con Pietro. Con carità, ma nella verità.
RispondiEliminaNon c'è che dire: Rombo di tuono possiede il dono della coerenza; il giochetto della tradizione cum Petro e sub Petro non regge più. E non vale la pena fare scommesse su partite di un campionato falsato dai soldi della sacra camorra unita.
RispondiEliminaAppunto, NON HA ORDINATO ALCUNCHE' A DON GALLO, tocchi un tasto dolente. Comunque io non parlavo di gallo e Bagnasco, ma di GALLI E BAGNASCHI, era solo per fare un esempio.
RispondiEliminaIllusione: dolce chimera sei tu!
RispondiEliminaE te pareva ......
RispondiEliminava bene, va bene......
RispondiEliminaEro presente anch'io alla riunione del clero dove la signore "biblista" ( in camicetta stretta e gonna al ginocchio) ci ha deliziato con le sue pseudo dottrine. Ad un certo punto rivolgendosi a tutti i preti e al nostro vescovo che "improvvidamente" l'ha invitata, ci ha chiamato "ragazzi" come una prof. che si rivolge ai suoi alunni.....
RispondiEliminaIl tema era un commento alla Verbum Domini del Papa e ovviamente con toni vellutati lo ha criticato chiaramente.......
Alla fine della sua relazione c'è stato un applauso di facciata, molto flebile......
Il Vescovo pentito (spero) ha detto che ce ne andavamo con degli interrogativi, ha parlato di Lectio Divina e di preghiera per tentare di salvare il salvabile...... Una confusione totale....... perchè mancava la Chiave cioè il concetto di Tradizione e di Ispirazione dello Spirito Santo.
Gli è stato ordianto più e più volte, di, quanto meno, non sbandierare ai quattro venti, la collaborazione logistica che offre alle prostitute che vogliono abortire. Secondo lui, poi, hanno proprio bisogno del suo aiuto per abortire? Non ne sono capaci da sole?
RispondiEliminaCredimi, fa male al cuore sentire parlare un Sacerdote di Cristo in codesto modo del Santo Padre. Evidentemente per te anche lo Spirito Santo, che dovrebbe assistere i Cardinali riuniti in Conclave ha sempre toppato, a pertire dal Beato Giovanni XXIII, per proseguire con il santo Albino Luciani e così via .
RispondiEliminaChe Dio abbia pietà di noi tutti.
<span> Ubi Petrus, ibi gastrite cessat.</span>
RispondiEliminasTO PArlando di un amaro molto in voga negli anni '60 e '70
Lo spirito santo aleggiava anche su Alessando VI. Non è lui che toppa, sono i cardinali che forse non lo sanno ascoltare, o i Neoeletti pontefici che lo intendono male.
RispondiEliminaBeh! se per questo i cattolici non sono ammessi nemmeno nelle chiese. Provate ad andare a pregare sulla tomba di S.Francesco dopo un pellegrinaggio di due giorni, i frati ti diranno che non è il luogo adatto per fare certe cose. Specialmente se non porti la chitarra a tracolla ed emani il profumo (per loro puzzo) di "tradizionalista". ;)
RispondiEliminaNel senso che qualche fascista si potrebbe risentire!!
RispondiEliminaSto col papa e ho un approccio critico al concilio!
RispondiEliminala cooperazione diretta e formale al delitto di aborto fa incorrere ipso facto nella scomunica latae sententiae : quindi don Gallo è scomunicato: ma nessuno nella Curia genovese si è mai preso la briga di dichiararla per don Gallo con tutto ciò che questo comporterebbe.
RispondiElimina...continui a fare solo rumore.
RispondiEliminaAh, se la Vergine Immacolata è una chimera...
RispondiEliminaChi ha definito anti -Concilio il libro di De Mattei? Anzi è un atto di verità storica a favore del Concilio stesso. Non ho ancora sentito nessuno che abbia argomentato contra; solo tanti a blaterare, ma nessuno argomentare. Gli itagliani sono un popolo di tifosi.
RispondiEliminaNon sono d'accordo con te.
RispondiEliminaCondivido le tue impressioni sui vescovi lombardi (anche se qualcuno - ora in pensione - non era male: Sanguineti di Brescia e Baggini di Vigevano).
Dissento invece da quanto dici su Maggiolini. Era rigido su alcuni principi, assolutamante autoritario, buon parlatore, ma era anche molto contraddittorio. E' capitato che chiedesse ai suoi preti di vestirsi da prete, ma poi era il primo, d'estate, a farsi vedere in t-shirt a righe per le vie del centro con la croce pettorale a penzoloni. E infatti proprio sotto il suo episcopato c'è stata la fuga dall'abito talare.
Liturgicamante parlando ha fatto disastri. Il primo è stato quello di nominare un cerimoniere nemico della tradizione (e inviso a molti preti). Fortunatamante ora qualche parroco ha ricollocato il tabernacolo al centro del presbiterio, mettendo i candelieri sull'altare.
Il Maggiolini di cui parlavano i giornali non era esattamante quello che abbiamo vissuto noi in prima persona.
Un'ultima osservazione.
Bendetto XVI ha fatto nomine felici in alcune sedi (soprattutto all'esteroI. In Lombardia non ancora: ha mandato Monari a Brescia, Beschi a Bergamo, Coletti a Como. Tutti vescovi "populisti" e insensibili alla liturgia tradizionale.
Speriamo con la immentente nomina a Milano l'orientamento sia diverso e che il nuovo metropolita indirizzi i vescovi suffraganei.
... monsignor Giudici, uomo di curia dal purissimo pedigree martiniano che volentieri duetta con Enzo Bianchi, accoglie don Andrea Gallo e dialoga con l’Arcigay, non può vedere di buon occhio la calata in diocesi di cattolici che viaggiano contromano. Ma un minimo di <span>fair play</span> non guasterebbe ...
RispondiEliminaFair play? Da quelle parti, in terra modernista? Ma quando mai, non se ne parla proprio!
Fair gay, piuttosto.
Quello sì, a cercarlo, se ne troverebbe! (E non "un minimo").
La solita estremista talebana e - forse - sedevacantista.
RispondiEliminaAnche imprecisa: Siri dimissionò/fu dimissionato nel 1987 (a ottobre 1987 sulla cattedra salì Canestri) e morì nel 1989.
Nessuno fa mai menzione di un fatto curioso: l'ottimo attuale paestro delle cerimonie (Guido Marini) è stato segretario particolare di Tettamanzi, quando quest'ultimo era a Genova)
Non la Vergine, ovviamente, ma il clero giovane: se la vostra speranza riposa su di loro, siete fritti.
RispondiEliminaSenza contare che sovente, se non sempre, non è l`autore dell`articolo a decidere il titolo, ce lo ricordava Tornielli che più di una volta si è trovato in disaccordo con i titoli scelti da altri.
RispondiEliminaQuanto ad altri commenti che investono il campo della politica , anche se partendo da giudizi - o non sono forse pregiudizi ?- di natura morale , mi meraviglia che si esprimano basandosi su cio' che una volta era prerogativa delle comari ; si esprimono condanne senza che vi siano stati processi conclusi e dimenticando cio' che e' scritto nei vangeli e perfino cio' che e' nella costituzione : dobbiamo dire che i padri costituenti che hanno affermato la presunzione di innocenza fino alla condanna finale siano stati piu' prudenti di tanti cristiani che oltre tutto guardano a molte cose a carico dimenticandone altre a discarico e fondando percio' su cose incomplete giudizi , che una volta erano chiamati "temerari" e dovendo fare delle scelte fra cose molto imperfette privilegiano il privato a scapito di cio' che incide nel pubblico ; per capirci sono meglio aborto , eutanasia ecc. rispetto a - eventuali - comportamenti privati di cui ciascuno rispondera' davanti a Dio.
RispondiEliminail vescovo ha auspicato che ce ne andassimo in "crisi"... non ha reagito come un Pastore... non ha dato chiarimenti e questo è grave... Poi un parroco che ha detto che la Rivelazione continua nella storia... e giustamente la prof. l'ha chiamato "profeta"....
RispondiEliminaUhm... la vocazione è una scelta radicale nel senso che radicalmente impegnerà per il resto della vita. Credo che solo lo slancio di un esempio tradizionale e tridentino possa avvicinare i giovani al Santo Ministero.... I seminari tradizionali non hanno certo problema di desertificazione.
RispondiEliminaAbbiate fede: il castello cadrà per fame. Il sacrosanto assedio terminerà con la penosa scena di pochi vecchi decrepiti (e non dignitosi vegliardi!) che, vestiti di casule in terital chiuse a zip, apriranno infilne un cigolante portone ormai vana difesa del loro nulla.
Infulati di sintetici panni multicolore grideranno trasecolati: "Vivàlconcilioooo!" per poi stramazzare pesantemente al suolo.
(qua il discorso in italiano)
RispondiEliminaParole sante
RispondiEliminaMolte grazie.
RispondiEliminaParole, più o meno di circostanza: da qui a quella data nasce un gobbo e va ritto....
Moscardò, sei un disco rotto, ripeti sempre la stessa cosa, "solo rumore". Rispondi sul fondo: come fai a stare insieme con De Mattei, Gherardini e la maggior parte di quelli che scrivono su questo blog - ahimé, anche Introvigne che parla male di De Mattei ma condivide le stesse tesi anti-protestanti su Lutero "prima rivoluzione" et coetera - e con il Papa che vede gli aspetti positivi di Lutero e annuncia che ne celebrerà ecumenicamente il centenario? "Parole di circostanza" i miei callonis: nello stesso mese di gennaio il Papa ha ricevuto i luterani finlandesi e gli ha detto che "nel dialogo sono maturati molti elementi di accordo e di avvicinamento" in particolare sulla dottrina della giustificazione. Ripeto: almeno la FSSPX ha la franchezza di scrivere che sulla dottrina della giustificazione e Lutero il Papa insegna eresie. Qui invece vogliono tutti stare insieme con il Papa e con i nemici del Vaticano II, della libertà religiosa e dell'ecumenismo. Un po' di coerenza, per cortesia
RispondiEliminaMoscardò, sei un disco rotto, ripeti sempre la stessa cosa, "solo rumore". Rispondi sul fondo: come fai a stare insieme con De Mattei, Gherardini e la maggior parte di quelli che scrivono su questo blog - ahimé, anche Introvigne che parla male di De Mattei ma condivide le stesse tesi anti-protestanti su Lutero "prima rivoluzione" et coetera - e con il Papa che vede gli aspetti positivi di Lutero e annuncia che ne celebrerà ecumenicamente il centenario? "Parole di circostanza" i miei callonis: nello stesso mese di gennaio il Papa ha ricevuto i luterani finlandesi e gli ha detto che "nel dialogo sono maturati molti elementi di accordo e di avvicinamento" in particolare sulla dottrina della giustificazione. Ripeto: almeno la FSSPX ha la franchezza di scrivere che sulla dottrina della giustificazione e Lutero il Papa insegna eresie. Qui invece vogliono tutti stare insieme con il Papa e con i nemici del Vaticano II, della libertà religiosa e dell'ecumenismo. Un po' di coerenza, per cortesia
RispondiEliminaViandante,
RispondiElimina<span>il fatto che mi lascia perplesso è che se certo questo discorso è lecito, qua nessuno pare abbia il dubbio se sia effettivamente al livello di Paolo di fronte all'attuale Pietro...</span>
la coerenza qui sta tutta da una parte, e non è certamente quella dei neomodernisti
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