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domenica 10 aprile 2011

La FSSPX risponde a padre G. Cavalcoli Op, che la accusa di protestantesimo

Presentiamo uno studio dottrinale di notevole interesse, elaborato dal Distretto italiano della Fraternità Sacerdotale San Pio X: il testo non è firmato e, quindi, rappresenta la posizione ufficiale del Distretto stesso e quella ufficiosa dell’intera Fraternità, in quanto riteniamo altamente improbabile, per non dire impossibile, che un tale documento sia uscito, in un momento così delicato, senza l’avallo dei vertici supremi. Riteniamo particolarmente interessante pubblicarlo, anche perché vi emergono, in maniera involontaria e, quindi, ancor più veritiera, le posizioni fondamentali sostenute dai “lefebvriani” nei colloqui con Roma. Al di là di prese di posizione individuali, di contrapposizioni di persone, di indiscrezioni varie… emerge qui il vero volto degli eredi di Lefebvre: i contenuti dottrinali che sono causa della loro nascita e ragione della loro esistenza. Messainlatino ritiene sia giusto e utile sottoporre all’attenzione e al giudizio dei suoi lettori questo importante testo.



Le critiche di Padre Cavalcoli


Padre Giovanni Cavalcoli, sacerdote e teologo domenicano, in un suo articolo del 28 febbraio 2011, «La Tradizione contro il Papa» (pubblicato da riscossacristiana.it) tenta di dimostrare come l'atteggiamento dei cosiddetti "lefebvriani" sia incompatibile con un atteggiamento autenticamente cattolico. I "lefebvriani" avrebbero, secondo il Padre, ceduto a una tentazione, tentazione alla quale hanno ceduto anche protestanti e modernisti (ed ecco che gli estremi opposti sembrerebbero incontrarsi), e cioé «quella di crearsi la convinzione gratuita ed infondata che per sapere infallibilmente che cosa Cristo ci ha insegnato non c'è bisogno di stare agli insegnamenti o all'interpretazione del Magistero vivente ed attuale - per esempio quello di un Concilio -, ma è sufficiente porsi a contatto diretto e personale o con la Scrittura o con la Tradizione. Il primo è stato l'errore di Lutero ed oggi dei modernisti, soprattutto in campo esegetico; il secondo è l'errore dei lefebvriani». I "lefebvriani" non si renderebbero conto che «ogni Concilio è testimone della Tradizione, ma di un suo stato più avanzato, in base al quale si giudicano le fasi precedenti e non viceversa. (...) Avviene così che come i protestanti pretendono di giudicare l'insegnamento dei Papi alla luce di un contatto diretto e soggettivo con la Scrittura, trovando nei Papi un'infinità di errori, similmente i lefebvriani pretendono di giudicare gli insegnamenti del Magistero posteriore al 1962 (come ha osservato lo stesso Benedetto XVI) alla luce di un contatto immediato e parimenti soggettivo con la Tradizione, essi pure credendo di trovare nel Concilio e nei Papi del postConcilio una falsificazione di certi dati della Tradizione». Ma non è tutto: «i protestanti, i modernisti ed i lefebvriani non si accorgono che con questo loro atteggiamento, per quanto si annoverino tra di loro teologi dotti e dottissimi, finiscono con la pretesa di avocare a sé quel dono di infallibilità che Cristo non ha assicurato né ai teologi né agli esegeti né agli storici della Chiesa, ma ai soli Vescovi, successori degli Apostoli, uniti al Papa e sotto la guida del Papa».

Padre Cavalcoli poi risponde ai «pretesti speciosi quanto inconsistenti» a cui i "lefebvriani" si appigliano per sottrarsi al «dovere di accettare le dottrine del Concilio». I pretesti sarebbero soprattutto due: «1. si dice che il Concilio è solo pastorale e non dottrinale; 2. si afferma che nel Concilio non sono stati definiti nuovi dogmi e che quindi le sue dottrine non sono infallibili. Quindi, conclusione,- essi dicono- possiamo correggere il Papa e il Concilio in base alla "Tradizione"». Ecco la risposta del Padre: «non è vero che gli insegnamenti del Concilio sono solo pastorali, ma si danno, come hanno affermato più volte i Papi del postConcilio, anche insegnamenti dottrinali, come tali infallibili, giacché perché si dia dottrina infallibile - ossia assolutamente e perennemente vera - non è necessario, come la Chiesa stessa insegna (Vedi Istruzione “Ad tuendam fidem” della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1998), che il Magistero dichiari esplicitamente o solennemente che una data proposizione è di fede, ma è sufficiente che di fatto si tratti di materia di fede. Questo pronunciamento viene qualificato dalla detta Istruzione come “definitivo” ed “irreformabile”, il che è come dire infallibile».

La conclusione di Padre Cavalcoli appare abbastanza chiara: i lefebvriani non si possono dire veramente cattolici, visto che il loro atteggiamento è analogo a quello dei protestanti e che rifiutano il Magistero attuale del Papa e dei Vescovi, regola immediata di fede, nonché gli insegnamenti irreformabili dunque infallibili dell'ultimo Concilio. Solo che, se la conclusione gode di qualche apparenza di verità, sembra dovuto al fatto che Padre Cavalcoli faccia una grande economia delle distinzioni: distinzioni che però sono necessarie per capire la posizione di Mons. Lefebvre e di quelli che lo seguono, i cosiddetti "tradizionalisti". Riprendiamo allora le critiche mosse dal Padre.


I lefebvriani: inconsapevolmente protestanti?


In primo luogo i "lefebvriani" commetterebbero un errore nei confronti della Tradizione della Chiesa e del Magistero attuale analogo a quello dei protestanti nei confronti della Scrittura. L'analogia si può esprimere con l'equazione: il protestantesimo sta alla Scrittura come i lefebvriani stanno alla Tradizione. Certo, trovare punti di incontro tra le posizioni più disparate non è cosa difficile, ma l'analogia potrebbe essere interessante in quanto effettivamente evidenzia una difficoltà, qualcosa di "anormale": il fatto che delle persone che si dicono cattoliche si oppongano a un "magistero attuale e vivente" come hanno fatto gli eretici, in special modo i protestanti. Solo che questo "come" su cui si fonda l'analogia può essere preso in sensi diversi: "come" può indicare la semplice somiglianza del "fatto", oppure anche la somiglianza nel modo e nel valore dei fatti. In quest'ultimo caso il comportamento dei lefebvriani tenderebbe all'eresia, ma la somiglianza nel primo caso non prova niente necessariamente: se il fatto di opporsi a un "magistero attuale" è un atto la cui liceità è in assoluto possibile anche se in circostanze straordinarie, l'analogia non ci può dire se i lefebvriani si trovino o no effettivamente in queste circostanze. Per sapere oggettivamente quale valore dare all'analogia si dovevano fare delle distinzioni che il Padre non ha fatto. La prima importante distinzione è che rifiutare ogni insegnamento della Chiesa docente in quanto tale, come fanno i protestanti, è evidentemente e in ogni caso illecito, mentre rifiutare qualche insegnamento di un vescovo o persino di un Papa per ragioni gravissime, come vedremo, può essere lecito. Altra distinzione: per i protestanti, ricorrere alla Scrittura senza la Tradizione e la mediazione del Magistero è una questione di principio, principio che costituisce un punto di partenza "a priori". Per i tradizionalisti invece, ricorrere al Magistero passato senza o contro il Magistero (1) attuale è una questione di fatto e non di principio. I tradizionalisti riconoscono come cattolici che la regola di fede per i membri della Chiesa di un'epoca determinata è "di norma" e prima di tutto l'insegnamento "vivente" dei pastori della Chiesa. In questo la fede e dottrina dei tradizionalisti concorda con quella di Padre Cavalcoli. Se i tradizionalisti fanno opposizione all'insegnamento attuale, è solo "a posteriori" e a causa di una serie di circostanze eccezionali. Per questo, prendendo l'analogia qualitativamente e non secondo una somiglianza superficiale, risponde di più al vero negare l'analogia tra protestanti e lefebvriani visto che il rapporto tra protestanti e Scrittura (regola immediata di fede per principio, a-priori e in ogni caso) non è come il rapporto tra lefebvriani e Magistero passato (regola immediata che non esclude l'insegnamento attuale per principio e in ogni caso, ma solo "a posteriori" e in circostanze di gravità eccezionale).

La somiglianza superficiale notata da Padre Cavalcoli nasconde un'altra differenza essenziale tra l'atteggiamento dei lefebvriani e quello protestante: prendere la Scrittura come regola immediata di fede non è come prendere il Magistero passato come regola di fede. La ragione è che tra Scrittura e "Magistero regola immediata" c'è una differenza essenziale (la Scrittura è insufficiente rispetto all'oggetto totale della fede e richiede in ogni caso la mediazione della Chiesa, il Magistero passato no), mentre tra Magistero passato e "Magistero regola immediata" la differenza è al massimo accidentale: tra Magistero attuale in quanto tale e Magistero passato in quanto tale la differenza è cronologica e non sostanziale. Il Magistero passato è stato attuale e l'attuale sarà passato. Perciò, come vedremo, il periodo di tempo che separa l'atto di fede del fedele dal Magistero passato non impedisce di per sé la funzione regolativa di quest'ultimo in materia di fede e costumi. Evidentemente questo non prova ancora che i tradizionalisti facciano bene, ma almeno impedisce di classificarli frettolosamente nel rango degli eretici o quasi-eretici.

Se ci limitassimo dunque alla sola analogia del "fatto", la somiglianza dei rapporti perde il suo valore. Potremmo pure dire, per esempio, che Lutero è stato condannato da Papa Leone X come Sant’Atanasio è stato condannato da Papa Liberio. Ma quale valore ha questa analogia? Quale rapporto tra l'eresiarca e il grande difensore della Tradizione? Lo stesso vale per l'analogia tra protestanti e "lefebvriani": è un'analogia superficiale che poggia sul solo "fatto", nascondendo le differenze essenziali che permetterebbero di distinguere tra posizione illecita e posizione lecita.


Il Magistero passato e la regola immediata della fede


Il Padre poi obietta che secondo la dottrina cattolica per sapere infallibilmente che cosa Cristo ci ha insegnato c'è bisogno di stare agli insegnamenti del Magistero attuale e che non è sufficiente porsi a contatto diretto e personale con la Scrittura o la Tradizione o col Magistero passato. Come abbiamo detto, l'obiezione sarebbe efficace se per i tradizionalisti l'opposizione all'insegnamento attuale fosse una questione di principio come lo è per i protestanti e se il rapporto avesse lo stesso valore nei due casi. Ma il problema è un altro e il Padre sembra non voler affrontarlo rifuggendo le distinzioni: posto che di norma (2) l'insegnamento attuale del Papa e dei vescovi è regola immediata per la fede (perché è il più adatto ad indicare in modo perfettamente chiaro e comprensibile il contenuto della fede ai fedeli di una data epoca storica), ci si chiede se questo principio sia assoluto oppure se soffra delle eccezioni. Se l'insegnamento del Papa o dei vescovi fosse sempre infallibile, il principio sarebbe assoluto. Ma non è così. Il Padre non può negare che non ogni insegnamento uscito dalla bocca del Papa e dei vescovi è infallibile (lo vedremo chiaramente parlando delle condizioni dell'infallibilità). Quindi l'errore nell'insegnamento attuale è possibile. Non si può negare almeno in linea teorica questa possibilità. Ora è evidente che, in questa ipotesi teoricamente possibile, quell'insegnamento attuale erroneo non potrebbe essere "per sé" regola immediata di fede. Potrebbe essere regola per i fedeli al limite solo "per accidens" se i fedeli, non avendo la certezza di essere di fronte ad un errore, per prudenza e per rispetto, aderissero comunque a quell'insegnamento.

Ma ecco che interviene un'altra possibilità che il Padre non può scartare "a priori": la possibilità che i membri della Chiesa, nella eventualità rarissima di un insegnamento attuale erroneo, si rendano conto con certezza di questo errore, ricorrendo al Magistero passato o alla Tradizione. Padre Cavalcoli non può pretendere che il ricorso al Magistero strettamente attuale sia l'unico mezzo per sapere infallibilmente la vera dottrina. Preso in modo strettissimo e quasi "matematico", questo principio porterebbe all'assurdo: infatti l'insegnamento che il Papa ha dato due giorni fa non è più "attuale" in senso stretto, ancor di meno quello di un Concilio che ha avuto luogo 50 anni fa. Ad essere precisi, la verità è che per un atto di fede attuale di un membro della Chiesa, la regola prossima è sempre un insegnamento passato (almeno di qualche istante). Perciò, sebbene sia vero che l'insegnamento "attuale" come lo intende il Padre, sia "di norma" la regola più certa e immediata (in quanto più capace di adattarsi alle situazioni ed esigenze di comprensione dei fedeli ad un dato momento storico), un Magistero un pochino anteriore a quello "attuale" (ma anche uno lontano nel passato) può essere regola immediata di fede, visto che, grazie a una ricerca storica qualche volta anche abbastanza facile, un membro della Chiesa può sapere con certezza morale ciò che in passato la Chiesa ha voluto insegnare.

Anzi non si può escludere che in certi casi l'insegnamento di un Magistero anteriore a quello attuale sia più chiaro di quello del Magistero presente. In questo senso, quando il Padre dice che "ogni Concilio è testimone della Tradizione, ma di un suo stato più avanzato, in base al quale si giudicano le fasi precedenti e non viceversa", la frase potrebbe essere giusta come norma generale, ma non si può escludere in assoluto che, in tempi di crisi, le affermazioni chiare del passato possano chiarire o giudicare le affermazioni ambigue o errate di un insegnamento presente: è questo il senso del famoso "Commonitorium" di San Vincenzo di Lérins (V secolo), grande difensore della Tradizione. In esso si legge: «Cosa farà il cristiano cattolico se qualche piccola parte della Chiesa si staccherà dalla comunione, dalla fede universale? Quale altra decisione prendere, se non preferire alla parte cancrenosa e corrotta il corpo nel suo insieme che è sano? E se qualche altro nuovo contagio cerca di avvelenare non più una piccola parte della Chiesa, ma tutta quanta, allora sarà sua massima cura attenersi all’antico, che evidentemente non può essere sedotto da alcuna novità menzognera». E la storia sta a mostrare che questa non è una supposizione puramente teorica ma che, in tempi appunto di crisi (pensiamo alle ambiguità di papa Liberio durante la crisi Ariana, oppure le ambiguità di Papa Onorio I che favorirono l'eresia monotelita, come affermò il suo successore nel primato Leone II) si possa realmente dare questa situazione: contra factum non fit argumentum. La crisi che viviamo da 50 anni è un altro "factum" che mostra che questa possibilità può divenire realtà. La stessa «ermeneutica della continuità» cara a Benedetto XVI è una confessione palese di questa possibilità: ci si riferisce direttamente alla Tradizione e al Magistero passato per comprendere "correttamente" gli insegnamenti del Concilio, suscettibili di interpretazioni "progressiste": in questo caso la regola immediata e determinante è il Magistero anteriore, ciò che è regolato o determinato è l'interpretazione di un insegnamento conciliare posteriore. È assurdo pretendere che l'insegnamento dei Papi precedenti non possa essere per noi regola immediata di fede: basta poter conoscere con certezza il contenuto della fede mediante l'espressione della Chiesa docente. L'insegnamento del Concilio Vaticano II non è più un insegnamento attuale in senso stretto eppure il Padre non sembra negargli lo statuto di «regola immediata della fede». E il Concilio Vaticano I sarebbe troppo lontano perché i membri della Chiesa possano riferirvisi direttamente? Le definizioni del Concilio di Trento non sarebbero più comprensibili per noi? No anzi: si può dire in tutta verità che quei due grandi Concili, grazie anche al ricorso che fecero alla "rigida" terminologia e dottrina scolastica, siano più adatti ad essere compresi dai tempi posteriore rispetto al Concilio Vaticano II che ha cercato di sposare la terminologia e i modi di pensiero di un'epoca particolare. I fatti lo mostrano in modo eloquente: quale di questi Concili ha posto più problemi e difficoltà di interpretazione cioè di "ermeneutica"? La risposta è ovvia. Il Concilio Vaticano I o quello di Trento sono dunque meglio qualificati per assumere il ruolo di regola della fede.

Bisogna allora concludere che non è impossibile ricorrere direttamente al Magistero passato, alla Tradizione, e in tempi di crisi dell'autorità, rendersi conto di una eventuale ambiguità o persino di una contraddizione tra gli insegnamenti dell'autorità attuale e l'insegnamento perenne ed infallibile della Chiesa.

Sembra che Padre Cavalcoli sia rimasto indietro nel dibattito attuale: invece di negare "a priori" la posizione dei tradizionalisti negandone la possibilità, è molto più ragionevole discutere sul fatto se si dia o no la situazione eccezionale che invocano. Ma il Padre non riesce comunque a capire questa opposizione dei tradizionalisti per un altro e forse più importante motivo: un'opposizione persino rarissima e straordinaria è comunque illecita poiché le dottrine del Concilio e del Magistero attuale che sono in gioco sarebbero irreformabili e infallibili. Riducendo le condizioni richieste per l'esercizio dell'infallibilità, Padre Cavalcoli vede la presenza di questo privilegio nell'esercizio di un magistero che i tradizionalisti contestano. Evidentemente, se le cose stessero come dice il Padre, l'atteggiamento dei lefebvriani sarebbe inammissibile. Ritorneremo su questo problema dopo aver chiarito un altro punto: quello del significato preciso dell'infallibilità.


I lefebvriani sono infallibili?


Illustriamo il punto esaminando un'ulteriore obiezione che Padre Cavalcoli rivolge ai lefebvriani. Potrebbe infatti dire ai tradizionalisti: «anche qualora questo Magistero attuale non fosse infallibile, sembra che per opporsi prudentemente bisognerebbe essere dotati di quell'infallibilità che negate agli unici che sono in grado di possederla». In altre parole il Padre chiede ai tradizionalisti: siete o no infallibili? (la risposta sarebbe «no naturalmente»). Allora se non lo siete vi potete sbagliare e quindi avete il dovere di dare il beneficio del dubbio all'autorità suprema sopratutto dal momento che gode o almeno può godere dell'infallibilità.

L'obiezione riposa in realtà su un'altra ambiguità. Somiglia molto a una vecchia obiezione degli scettici che pretendevano grazie ad essa che fosse impossibile avere delle certezze assolute: se possiamo sempre sbagliarci, perché l'infallibilità non è un privilegio naturale dell'uomo, come essere veramente in possesso di una verità assoluta, visto che affermandola dobbiamo essere coscienti che cadere in errore non è mai impossibile per noi?

Per rispondere pienamente, bisogna servirsi di una distinzione logica forse un po’ sottile, sulla quale si passa velocemente nei corsi di logica, ma che risolve la difficoltà. Si tratta di chiarire una ambiguità nel concetto di «infallibilità». L'infallibilità di un soggetto si può esprimere con quello che in logica si chiama una proposizione modale: «è impossibile che questa persona si sbagli». In una modale si distingue tra il "dictum" («questa persona si sbaglia») e il "modus" («è impossibile che»). Ora in questo tipo di modale il "modus" può dare due significati differenti alla proposizione. Infatti la proposizione modale può essere presa "in sensu composito" (il "dictum" è preso come soggetto e il "modus" come "predicato") oppure "in sensu diviso" (i termini del "dictum" si trovano divisi tra soggetto e predicato e il "modus" è preso avverbialmente rispetto alla copula). Per chiarire il concetto ecco un esempio classico: prendiamo la modale «possibile est sedentem stare» («è possibile che colui che è seduto stia in piedi»). "In sensu composito" il "dictum" è preso in modo unitario e il "modus" come predicato. Il senso è: "sedentem stare est possibile" cioè "che colui che è seduto stia in piedi è possibile". In questo caso la proposizione è falsa perché lo stato di chi è seduto è incompossibile con lo stato di chi sta in piedi. "In sensu diviso" il dictum rappresenta il soggetto e il predicato, il modo invece è preso avverbialmente. Il senso è «sedens possibiliter stat» cioè «è possibile per chi è seduto stare in piedi». In questo secondo caso la proposizione è vera perché colui che è seduto conserva nello stesso momento la possibilità di cambiare stato, sta in piedi "in potenza".

Se applichiamo la distinzione all'infallibilità, «l'impossibilità di sbagliarsi» assume due valori fondamentalmente diversi. L'uno è un privilegio soprannaturale, l'altro è la semplice condizione di chi, dicendo la verità, si trova in uno stato di incompossibilità con la condizione di chi dice un errore. La frase: «è impossibile che un bambino che recita bene il Credo si sbagli», "in sensu composito" significa «che un bambino nell'atto di recitare effettivamente il Credo si sbagli al tempo stesso, è impossibile», dire il Credo e dire un errore sono stati incompossibili. La proposizione in questo caso è vera e il bambino in un certo senso è infallibile ("in sensu composito" appunto). Non si tratta di un privilegio straordinario ma del semplice fatto che la contraddizione è irrealizzabile. Invece in "sensu diviso" significa «che un bambino che recita il Credo non ha la possibilità o potenza di sbagliarsi» e allora la proposizione è falsa poiché il bambino persino nel momento di dire il Credo conserva la "potenza" di sbagliarsi, ed effettivamente successivamente potrebbe cadere in errore. In questo senso ("diviso") l'infallibilità è privilegio del Papa in quanto, quando sono riunite le condizioni richieste, cioè quando il Papa ha intenzione di obbligare la Chiesa intera e di utilizzare la sua potestà nella sua pienezza in materia di fede, grazie all'assistenza estrinseca, ma reale ed efficace dello Spirito Santo, il Papa non ha quella possibilità, quella "potenza" di cadere in errore. Notiamo che tra i due casi ("sensu diviso" e "composito") di "infallibilità", nella conseguenza tra la verità di una affermazione e l'impossibilità di sbagliarsi, esiste un rapporto inverso: nel caso di infallibilità "in sensu diviso", privilegio soprannaturale del Papa, la verità di una sua affermazione è conseguenza dell'infallibilità, mentre nell'infallibilità "in sensu composito" accade il contrario: "l'infallibilità" è conseguenza della verità dell'affermazione.

Ritornando ai "lefebvriani": non c'è nessuna pretesa di essere infallibili per privilegio soprannaturale ("in sensu diviso"). Ogni tradizionalista conserva sempre la potenza di cadere in errore. Ma il Padre Cavalcoli non può negare a nessuno la possibilità di arrivare a delle conclusioni certe mediante ragionamenti rigorosi, ricorrendo ai dati evidenti della Tradizione e agli insegnamenti certi del Magistero passato, e di essere coscienti di questa certezza. Nella misura in cui aderiamo a una conclusione certa, o a una verità contenuta chiaramente nella Tradizione, "non ci possiamo sbagliare" ("in sensu composito"). È in gioco l'oggettività della ragione e la sua capacità di cogliere il vero, come anche di sottomettersi a una regola più certa e più alta. Se diciamo la verità, il nostro stato è incompossibile con quello di chi afferma un errore: siamo, in un certo senso, "infallibili" ("infallibilità" che è conseguenza della verità della proposizione e non l'inverso, come invece accade nel privilegio di infallibilità papale). Nessun bisogno di un'assistenza particolare e straordinaria dello Spirito Santo.


Il Concilio Vaticano II: un Concilio fallibile


Certo, per opporsi all'insegnamento di un Papa o anche dei vescovi, ci vogliono delle cause gravissime, una certezza almeno morale che l'autorità nella Chiesa è nell'errore e che lavora contro il bene comune della Chiesa stessa. Il Padre Cavalcoli ci dice che questo è impossibile ma, se gli insegnamenti del Papa e dei vescovi in materia di fede non sono sempre infallibili, vuol dire che in linea di principio, seppure eccezionalmente e in epoche di crisi gravissima, non è impossibile che cadano in errore persino in materia di fede, e allora non è difficile che quest'insegnamento vada anche contro il bene comune della Chiesa.

Tuttavia il Padre sembra escludere questa possibilità visto che «perché sia dottrina infallibile - ossia assolutamente e perennemente vera (3) - non è necessario... che il Magistero dichiari... solennemente che una data proposizione è di fede, ma è sufficiente che di fatto si tratti di materia di fede». Così quello che per il Concilio Vaticano I e per i teologi era una condizione necessaria ma non sufficiente (perché ci vogliono altre tre condizioni) per il Padre diventa una condizione sufficiente anche da sola. Ricordiamo la definizione data dal Concilio Vaticano I dell'infallibilità papale: «Proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa» (DS 3074). Conseguentemente a tale definizione, i teologi hanno sempre sostenuto la necessità del verificarsi di quattro condizioni per poter avere pronunciamento infallibile straordinario: 1. da parte della persona stessa del Papa, che parli come Dottore e Pastore di tutti i Cristiani (così non è infallibile come persona privata, come Vescovo della città di Roma o in quanto "principe temporale" dello Stato della Chiesa); 2. da parte del modo in cui parla è necessario che faccia sapere chiaramente l'intenzione di definire con la sua suprema autorità un punto del dogma (quindi non esercita l'infallibilità se, anche rivolgendosi a tutti i cristiani, insegna la dottrina in modo espositivo o esortativo, oppure persino quando vuole obbligare, ma senza chiedere un assenso interno di fede); 3. da parte dell'oggetto della definizione, bisogna che sia una dottrina riguardante la fede o i costumi (l'infallibilità non si estende alle materie scientifiche per esempio, e persino nel testo stesso della definizione, l'infallibilità non si estende ai punti storici, filosofici o dogmatici che precedono o seguono la proposizione definita); 4. da parte del termine della definizione (cioè il soggetto a cui è indirizzata), è necessario che obblighi tutta la Chiesa come dottrina da credersi e che questo obbligo risulti con certezza (cosa che può sapersi grazie alle formule che accompagnano la definizione come: «dottrina tutti i fedeli devono credere o professare», oppure se i negatori della definizione sono dichiarati «scomunicati» o «estranei alla fede»).

Queste condizioni sono richieste non solo quando il Papa si pronuncia da solo, ma anche quando è riunito in Concilio con i vescovi (4). Infatti tutti i teologi ammettono che non tutte le proposizioni (anche a contenuto dogmatico) contenute negli atti di un Concilio Ecumenico godono dell'infallibilità, ma solo quelle per le quali risulti chiara e indubitabile la volontà di definire e obbligare la Chiesa Universale in materia di fede e costumi. Il criterio dell'infallibilità deve essere preso in un senso piuttosto ristretto ed è questo senza dubbio il pensiero della Chiesa, manifestatoci dal Codice di Diritto Canonico (1917) can. 1323 §3: «Declarata seu definita dogmatice res nulla intelligitur, nisi id manifeste constiterit» («Nulla deve essere ritenuto dogmaticamente dichiarato o definito se ciò non risulti in modo manifesto»).

Perciò, per quanto riguarda la "materia di fede" che secondo Padre Cavalcoli basterebbe ad assicurare l'infallibilità, se si intende la stessa cosa di "verità di fede", evidentemente ogni insegnamento del Papa o dei vescovi "in materia di fede" sarebbe infallibile almeno "in sensu composito" (solo che in questo caso dovremmo negare che si tratti effettivamente di "materia di fede" in quei punti nei quali l'insegnamento conciliare dice cose "nuove"). Ma questa concezione della condizione richiesta per l'infallibilità non è di molto aiuto poiché, se questa fosse una delle condizioni date dal Concilio Vaticano I che rendono visibile l'infallibilità, i fedeli dovrebbero anzitutto rendersi conto della verità della dottrina prima di sapere di trovarsi di fronte all'esercizio dell'infallibilità. Ma allora questo privilegio del Magistero perderebbe la sua funzione di "regola della fede" e tutta la sua utilità che è appunto quella di indicare la verità e non di presupporne la conoscenza. Bisogna allora intendere per "materia di fede" semplicemente e in modo generale "ciò che riguarda la fede" (5). Chiunque può allora rendersi facilmente conto se il Papa o i vescovi parlano di "ciò che riguarda la fede", costituendo così un buon criterio di visibilità. Soltanto che, giustamente, non essendo in questo senso una condizione sufficiente per l'infallibilità, il Papa o un Concilio potrebbero parlare "in materia di fede" e (se non ci sono le altre condizioni espressamente menzionate nel Concilio Vat. I) non essere infallibili, cioè potersi sbagliare "in materia di fede" (poiché "i contrari appartengono allo stesso genere", "l'errore nella fede" e "la verità di fede" sono entrambi in questo senso "materia di fede").

È vero, come dice Cavalcoli, che gli insegnamenti del Concilio Vaticano II non sono solo pastorali, ci sono molti insegnamenti dottrinali: anche la libertà religiosa, la collegialità e l'ecumenismo sono insegnamenti che non hanno il valore di disposizioni pastorali, bensì hanno valore di principio, effettivamente riguardano la fede. Ma ciò non è sufficiente per l'infallibilità: il Padre trasforma una condizione necessaria ma non sufficiente in una condizione necessaria e sufficiente. Invece è necessaria inoltre l'intenzione di dare un insegnamento definitivo che obblighi in maniera assoluta la Chiesa Universale. Ora "la pastoralità" del Concilio non esclude pronunciamenti in materia di fede (anzi ogni pastorale deve essere fondata su principi dottrinali), ma di fatto ha escluso l'intenzione di esercitare l'infallibilità, di imporre un insegnamento definitivo obbligante tutta la Chiesa (e una successiva dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede non cambia il valore che l'intenzione del Papa e dei vescovi ebbe al momento del Concilio). Di solito l'esercizio dell'infallibilità è presente in un Concilio Ecumenico poiché non manca mai l'intenzione definitoria, ma il Concilio Vaticano II, si sa, ha voluto essere diverso dagli altri proprio nel suo rapporto con il resto della Chiesa e il mondo, senza imporre dottrine e condannare errori (due aspetti necessari della volontà definitoria) e sta in questo la sua "pastoralità": più nella sua "forma" che nella sua "materia" insomma. Così nessun insegnamento del Concilio Vaticano II può essere definito "infallibile" ("in sensu diviso"): né a titolo di una definizione solenne e straordinaria (mancando l'intenzione espressa), né a titolo del Magistero Universale Ordinario (perché nel caso di un Concilio la Chiesa docente non è "dispersa" in tutto il mondo, caratteristica specifica del MOU, e sopratutto le novità professate nel Concilio mancano dell'universalità verticale cioè temporale necessaria a un vero Magistero ordinario che non è altro che un’eco della Tradizione), e neanche nei punti in cui riprende gli insegnamenti degli altri Concili o della Tradizione (in questo caso gli insegnamenti sono "assolutamente e definitivamente veri", ma non "infallibili" se non "in sensu composito").


Conclusione


Tenendo conto di tutte queste considerazioni, bisogna concludere che: in teoria e "a priori",

1.è possibile che, quando non ci siano le condizioni necessarie e sufficienti all'infallibilità, ci sia un errore nell'insegnamento del Papa o dei vescovi in casi peraltro rari ed eccezionali;

2.che questo errore minacci gravemente il bene comune della Chiesa;

3.che altri vescovi, sacerdoti e fedeli si rendano conto con certezza di questo errore;

4.che dunque sia lecito opporsi, con il dovuto rispetto, ma fermamente. Concretamente è possibile:

5.che vi siano degli errori del genere nei testi del Concilio e nel "Magistero" successivo visto che non è stato esercitato il privilegio d'infallibilità non essendo presenti tutte le condizioni richieste;

6.che dei vescovi, sacerdoti e fedeli si rendano conto di questi errori ricorrendo a un Magistero "più o meno anteriore a quello attuale", chiaro, costante e infallibile;

7.che si oppongano con il dovuto rispetto ma fermamente agli insegnamenti attuali per il bene comune della Chiesa e la professione integrale della fede. Quanto a sapere se sia effettivamente così, le prove certe abbondano in 50 anni di crisi e non rientra nelle intenzioni di quest'articolo esporle, ma al limite è questo che il Padre doveva contestare, qui sta «il discorso da fare»: il vero dibattito attuale deve discutere la situazione concreta e non escludere aprioristicamente delle possibilità che appaiono evidenti.


Note


(1) Utilizzando il termine "Magistero" lo prendiamo nel senso che sembra dargli il Padre Cavalcoli cioè in senso puramente soggettivo. Per il Padre sembra che sia degno del nome di "Magistero" ogni insegnamento proveniente dai soggetti della Chiesa docente: il Papa e i vescovi. Si potrebbe però discutere se sia sufficiente l'attività del soggetto insegnante per qualificare il Magistero e se non sia pure necessaria una condizione da parte dell'oggetto dell'insegnamento, cioè che si tratti di un oggetto effettivamente in continuità con la Tradizione divino-apostolica. In questo caso, l'insegnamento erroneo di un Papa o di un vescovo non meriterebbe il titolo di "Magistero"; nel caso opposto, potrebbe darsi un "Magistero" effettivamente erroneo. Faremo astrazione di questo dibattito interessante e quando parliamo di "Magistero attuale" prenderemo il termine nel senso puramente soggettivo che abbiamo detto, preferendo tuttavia la semplice espressione di "insegnamento attuale del Papa e dei vescovi" per evitare ambiguità.

(2) Si può avvicinare questa norma a quella generale dell'obbedienza dovuta ai superiori ecclesiastici: è chiaro che "di norma" gli inferiori devono obbedire ai loro superiori, ma, come nel caso dell'insegnamento, se appare un'opposizione evidente con una regola superiore e certa, non solo è lecito, ma può anche essere doveroso "disobbedire".

(3) Notiamo anche che la definizione data dell'infallibilità dal Padre non è esatta: il fatto che un soggetto pronunci una dottrina assolutamente vera non lo rende infallibile nel senso del privilegio d'infallibilità presa "in sensu diviso": sarebbe solo "infallibile in sensu composito".

(4) L'opinione più comune dei teologi è che il Concilio Ecumenico e il Papa non sono due soggetti adeguatamente distinti, quindi l'infallibilità di un Concilio sarebbe la stessa infallibilità del Papa, solo con una maggiore estensione soggettiva (cioè un più grande numero di soggetti partecipano ad essa). In ogni caso il Concilio Ecumenico non gode della suprema potestà se non in quanto le sue definizioni e i suoi decreti sono "informati" dalla stessa potestà del Papa. Si tratterebbe dunque della stessa infallibilità papale che si esercita quando il Papa è da solo, come nel Magistero pontificio straordinario, oppure quando il Papa è riunito con i Vescovi nel quadro di un Concilio Ecumenico.

(5) Ovviamente, in una definizione dottrinale che è di fatto infallibile, l'oggetto è per forza di cose una verità rivelata o connessa alla rivelazione. In questo senso i teologi parlano dell'oggetto primario dell'infallibilità (le verità formalmente rivelate) e l'oggetto secondario dell'infallibilità (le verità che non sono in sé contenute nella rivelazione ma che sono connesse alle verità formalmente rivelate in modo da risultare necessarie alla custodia dell'integrità del "depositum fidei"). Vogliamo solo dire che, da un punto di vista logico, la condizione di "materia di fede e costumi" affinché sia veramente un segno che ci indica quando il Papa può esercitare la sua infallibilità, deve essere presa nel senso generale di "qualcosa che riguarda la fede e i costumi" ed è riconosciuta in questo modo dal fedele in un momento logico anteriore alla conoscenza dell'oggetto in quanto "verità di fede". Così se il Papa volesse imporre all'intelletto dei fedeli la soluzione di un'equazione matematica, il fedele saprebbe che la prerogativa dell'infallibilità non è messa in gioco; invece se il fedele si trovasse di fronte a un discorso riguardante "il numero delle volontà in Cristo", saprebbe che il Papa può in questo caso obbligare il suo assenso di fede (se si manifestano anche le altre condizioni), senza aver bisogno di sapere prima di dare il suo assenso alla definizione quante siano effettivamente le volontà in Cristo.

219 commenti:

  1. Bravo e grazie a Padre Cavalcoli che ha messo il dito sulla piaga. La risposta al Padre non fa che illustrare la soggettività dei lefebvriani fino ad arrivare a dire ingenuamente che il Magistero ufficiale della Chiesa può essere nell' errore...Non so come uno posso dirsi cattolico romano dopo una tale affermazione.

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  2. Quindi, dalle Sue parole, devo intendere che il Concilio Vaticano I, che pone condizioni all'infallibilità, non è cattolico?

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  3. Personalmente ritengo Padre Cavalcoli l'ultimo imputabile di disattenzione nei confronti di una giusta critica alla situazione post-conciliare. Non a caso sta spendendosi per Padre Tyn, che non le mandava certo a dire al conciliarismo.
    http://en.gloria.tv/?media=118808
    http://en.gloria.tv/?media=65547
    Forse, come scrive "L'imitazione di Cristo" la mancanza di carità rende temerario il giudizio.
    Nelle letture umane se manca la vera carità, cioè lo Spirito santo (non semplicemente il "fare"), si trovano facilmente motivi di contrapposizione anche là dove andrebbe evitato.
    Non critico il lungo articolo proposto dalla Redazione, molto bello.
    Critico l'immagine distorta di Padre Cavalcoli e purtroppo l'immagine distorta della Chiesa che può derivare da un eccesso di zelo che va rivolto a detestare il peccato, non i peccatori, che sono comunque mezzi per santificarci.   

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  4. Sinceramente, sono questioni irrilevanti che nascon dall'incomprensione della MENTE e del collegato GENERE LETTERARIO del documenti del Vaticano2°. In tutti gli altri concili si trattava di definizioni dogmatiche e dei conseguenti decreti disciplinari; l'interesse dei credenti era allora diverso, la verità era predeterminata e così l'azione, aderire o rifiutare, stare dentro stare fuori, essere accoltio o essere espulsi. Era lo specchio dei tempi, cambiato con la chiesa giovannea, che ha capito che che la chiesa non era il mondo e che non era il mondo a dover andare dentro la chiesa, ma semmai la chiesa ad andare verso il mondo con un'attitudine meno docente e meno giudicante e condannante, senza imporre dogmi e senza pronunciare scomunivhe oreventive.
    Quelli dell'ultimo concilio sono testi narrativi e descrittivi, non riprendono definizioni e teorie manualistiche, ma raccontano come è, deve essere la vita e l'atteggiamento del cristiano di fronte al mondo. Un modo di essere chiesa non dato prima dell'esercizio, ma esercitato giorno per giorno nell'umiltà di chi non ha la bacchetta magica e non ha soluzioni preconfezionate.
    La chiesa conciliare lo ha capito, i pochi che fanno fronda, no.
    Ma i risultati si vedono e si sentono. Un Carlo Maria Martini è benvoluto anche dai cosidetti ontani, le tesi di un Demattei fanno orrore oggi anche ai cristiani.
    Così a imporre dogmi e a pronunciare scomuniche preventive sono rimasti i pochi tradizionalisti, a fare come i polli di Renzo.

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  5. Padre Cavalcoli ha un suo "dogma" personale: tutto il Vaticano II è infallibile, tutti i suoi documenti lo sono.
    Pensa di aver risposta con questo suo presupposto  a tutte le critiche.

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  6. <span>"Ma i risultati si vedono e si sentono."</span>

    Eccome che si vedono e si sentono!

    <span> ..."non ha soluzioni preconfezionate."  </span>

    La Tradizione e la Dottrina,  i dogmi,  fanno forse parte delle soluzioni preconfezionate?

    chiesa giovannea....chiesa conciliare....chiesa kikiana....

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  7. "Un Carlo Maria Martini é benvoluto anche dai cosidetti lontani". D'accordo, ma questa benevolenza si trasmuta in adesione a Cristo? Altrimenti siamo ai piedi della scala...

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  8. <span><span>"Ma i risultati si vedono e si sentono."</span>  
    Eccome che si vedono e si sentono !   </span> :'( <span>
     
    <span> ..</span></span><span><span>."non ha soluzioni preconfezionate." </span></span>
    <span><span></span>La Tradizione e la Dottrina,  i dogmi,  fanno forse parte delle soluzioni preconfezionate? </span> :(

    chiesa giovannea...chiesa conciliare....chiesa kikiana.... *DONT_KNOW*

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  9. <p><span> per sapere infallibilmente che cosa Cristo ci ha insegnato c'è bisogno di stare agli insegnamenti del Magistero attuale....</span>
    </p><p>MA gli insegnamenti del Magistero attuale, culminante con Assisi3, concorda con l'insegnamento di Cristo  ?
    </p><p>-> SE il Magistero bimillenario condannava la libertà religiosa e il Magistero attuale invece -a partire dal CV2- dichiara che "bisogna garantire a tutti gli uomini il diritto di professare  t-u-t-t-e le religioni " (così ha detto il Papa, in ripresa TV, dalla finestra di S. Pietro, scandendo fortemente l'agg. "tutte", il giorno che ha ricordato le vittime dei musulmani.....), allora chi sta nel solco tracciato da Cristo, il Magistero precedente o quello GENERATO dal CV2, culminante in Assisi 1-2-3   ?
    </p>

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  10. <span>

    <span>per sapere infallibilmente che cosa Cristo ci ha insegnato c'è bisogno di stare agli insegnamenti del Magistero attuale....</span>
    MA gli insegnamenti del Magistero attuale, culminante con Assisi3, concorda con l'insegnamento di Cristo  ?
    -> SE il Magistero bimillenario condannava la libertà religiosa e il Magistero attuale invece -a partire dal CV2- dichiara che "bisogna garantire a tutti gli uomini il diritto di professare  t-u-t-t-e le religioni " (così ha detto il Papa, in ripresa TV, dalla finestra di S. Pietro, scandendo fortemente l'agg. "tutte", il giorno che ha ricordato le vittime dei musulmani.....), allora chi sta nel solco tracciato da Cristo, il Magistero precedente o quello GENERATO dal CV2, culminante in Assisi 1-2-3   ?  
    </span>

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  11. <span><span>per sapere infallibilmente che cosa Cristo ci ha insegnato c'è bisogno di stare agli insegnamenti del Magistero attuale....</span>  
    MA gli insegnamenti del Magistero attuale, culminante con Assisi3, concordano   sempre, in tutti i discorsi e in tutte le dichiarazioni,   con l'insegnamento di Cristo  ?  
    -> SE il Magistero bimillenario condannava la libertà religiosa e il Magistero attuale invece -a partire dal CV2- dichiara che "bisogna garantire a tutti gli uomini il diritto di professare  t-u-t-t-e le religioni " (così ha detto il Papa, in ripresa TV, dalla finestra di S. Pietro, scandendo fortemente l'agg. "tutte", il giorno che ha ricordato le vittime dei musulmani.....), allora chi sta nel solco tracciato da Cristo, il Magistero precedente o quello GENERATO dal CV2, culminante in Assisi 1-2-3   ?    </span>

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  12. Nobis quoque peccatoribus10 aprile 2011 alle ore 08:45

    La risposta della FSSPX dal punto di vista dottrinale non fa una granza e ben lo sa anche P. Cavalcoli OP. Forse anche troppo.
    Il problema e' di natura sostanziale e non solo teologica nel senso che in questa situazione e' proprio la nostra Fede che viene in questione, che viene testata. E' facile dire: il Papa sbaglia. Come e' facile dire: ma l'ha detto il Papa (o il Concilio!!!). Invero, oggi si ritiene infallibile qualunque cosa il Papa dica (o scriva). Dopo aver letto molte delle disquisizioni fatte al riguardo su questo sito mi sono convinto che e' nella divisione (per santa causa certo) che sta il gioco del principe di questo mondo. E qui sta la prova. E' un fatto comunque che il Concilio Vaticano II abbia evitato definizioni dogmatiche.
     Per Pastor ille aggiungo che tra l'evitare definizioni dogmatiche e stabilire 'dogmaticamente' il "panta rei' (essenza del modernismo imperante) molto ce ne corre. Dopo tanti stravolgimenti mi sembra ovvio che se un cattolico ripropone candidamente un insegnamento della dottrina tradizionale le vestali del progressismo (o quelle su libro paga della nota setta) strarnazzino come le oche del Campidoglio. Adesso la cattolicita' di un pensiero si stabilisce in base alla sua accettabilita' da parte dei nemci dichiarati della Chiesa? 
    FdS

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  13. infatti,<span> nota 1:</span>
        <span>Utilizzando il termine "Magistero" lo prendiamo nel senso che sembra dargli il Padre Cavalcoli cioè in senso puramente soggettivo. Per il Padre sembra che sia degno del nome di "Magistero" ogni insegnamento proveniente dai soggetti della Chiesa docente: il Papa e i vescovi. Si potrebbe però discutere se sia sufficiente l'attività del soggetto insegnante per qualificare il Magistero e se non sia pure <span>necessaria una condizione da parte dell'oggetto dell'insegnamento,</span> cioè che si tratti di un oggetto effettivamente in continuità con la Tradizione divino-apostolica. In questo caso, l'insegnamento erroneo di un Papa o di un vescovo non meriter</span><span>ebbe il titolo di "Magistero"; nel caso opposto, potrebbe darsi un "Magistero" effettivamente erroneo.</span>

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  14. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi10 aprile 2011 alle ore 08:56

    Come al solito ecco la folla vociante che giudica il contenitore piuttosto che il contenuto.
    Siccome padre Cavalcoli vi sta più simpatico che i lefebvriani, allora qualsiasi confronto tra le due parti per voi ha sempre il solito vincente (quello per cui siete tifosi).

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  15. Viandante e Luisa non hanno risposto alle parti più salienti del mio intervento e neppure alla costatazione finale, che a imporre dogmi e a pronunciare scomuniche preventive sono rimasti i pochi tradizionalisti, a fare come i polli di Renzo. Evidentemente piace loro una chiesa del genere, ma dubito che piacerà a Gesù.

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  16. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi10 aprile 2011 alle ore 09:00

    Pastor ille, voi siete nel mondo, voi non siete del mondo!

    Il "benvoluto" Carlo Maria Martini ? ma è più importante essere "benvoluti" o essere nella verità? Le tesi di De Mattei fanno orrore a tutti i cristiani o solo a quelli come te (che ti vuoi professare cristiano senza trarne le conseguenze)?

    Le questioni che tu chiami "irrilevanti" ti sembrano tali solo perché ti sei dichiarato non in grado di comprenderle.

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  17. Gentile Pastor ille,
    i dogmi non vengono "imposti", ma sono derivati dalla Scrittura.
    Esistendo una VERITA', i punti fermi esistono: non puoi mettere Parigi in Giamaica, far nascere il nipote prima del nonno, attaccare il bottone se non c'è l'abito etc.
    La scomunica preventiva non esiste: ma esiste il dovere di far presente che si stanno dicendo eresie.
    Gesù, scrive il vangelo, assegna un compito, da assolvere con misericordia: rimettere i peccati. Il che significa che c'è una consapevolezza di peccato, ovvero un giudizio di merito.
    Può giudicare un uomo senza sbagliare? Effettivamente in mancanza di carità ogni giudizio è temerario.
    La Chiesa, come organizzazione, sbaglia eccome. Ma la Chiesa, come Sposa di Cristo, è immacolata.
    Dobbiamo imparare a portare la croce, ma come si fa se la croce, il sacrificio, è stato derubricato a motivo di un più spendibile volemose bene? E' qui il punto... Per tutti. Un nodo pastorale da sciogliere, con umiltà e verità.
    In pratica non c'è giudizio  della nostra volontà, ma c'è solo la Volontà del Padre.
    Il Padre non giudica, ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio (Gv 5,22).
    Il Figlio non fa nulla da sè, ma ciò che fa il Padre, lo fa il Figlio (Gv 5,19); come ascolta, giudica (Gv 5,30); ed il giudizio è retto in quanto non cerca il proprio volere, ma quello di colui che l'ha mandato.

    Gesù invia la Chiesa.

    Ebbene risuoni l'ammonimento di Gesù: "voi investigate le Scritture perchè credete di avere da esse la vita eterna: sono queste che fanno testimonianza di me"... "io non prendo la gloria dagli uomini"... "io sono venuto nel nome del Padre e voi non mi ricevete"... "voi prendete gloria gli uni dagli altri"... Non pensate che io sia venuto ad accusarvi: c'è già chi vi accusa. (Gv 5) 

    Ci accusano le Scritture in cui diciamo di credere. Verbum Domini. Dei Verbum.

    E' giusto che la Chiesa vada incontro al mondo, senza aspettare che il mondo venga da lei.
    E' giusto cercare di accogliere, più ancora che preoccuparsi di espellere e scomunicare.
    Ma bisogna aver chiara la differenza tra dentro efuori, prima e dopo, giusto e sbagliato.
    E non dobbiamo giudicare noi, perchè l'unica volontà che conta è quella del Padre.

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  18. o nel sottoscala...

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  19. Nella sua risposta a P. Serafino M. Lanzetta CAvalcoli diceva...    <span>"...giudicare il Concilio “alla luce della Tradizione”, è giusto, <span>a patto che si intenda per “Tradizione” non la fase precedente il Concilio,
    ma quella piùavanzata e più progredita, stabilita dalle dottrine dello stesso Concilio. "</span></span>

    Bell'esempio di doppio salto carpiato con arrampicata su vetri incorporata... Cosa significa ? che se la Pascendi, Mortalius Animos non é in accordo col CVII, non fa <span>(più)</span> parte della Tradizione !
    Ecco come si buttano alle ortiche le encicliche di sempre per salvare a tutti i costi il CVII. 
    Direi di farla fare a un contadino lo studio sull'ermeneutica... non al Cavalcoli ! Lui ha i piedi per terra (in mezzo alle zucchine) e ha ancora tutto il suo buon senso !

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  20. <span>Nella sua risposta a P. Serafino M. Lanzetta CAvalcoli diceva...    <span>"...giudicare il Concilio “alla luce della Tradizione”, è giusto, <span>a patto che si intenda per “Tradizione” non la fase precedente il Concilio, ma quella più avanzata e progredita, stabilita dalle dottrine dello stesso Concilio... "</span></span>  
     
    Bell'esempio di doppio salto carpiato con arrampicata su vetri incorporata... Cosa significa ? che se Pascendi, Mortalius Animos... non sono in accordo col CVII, <span>non fanno <span>(più)</span> parte della Tradizione</span> !  
    Ecco come si buttano alle ortiche le encicliche di sempre per salvare a tutti i costi il CVII.   

    Direi di farlo fare a un contadino lo studio sull'ermeneutica... non al Cavalcoli ! Lui ha i piedi per terra (in mezzo alle zucchine) e ha ancora tutto il suo buon senso !</span>

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  21. i dogmi li impone ai fedeli cattolici di credere la Chiesa di sempre, il Magistero perenne, non UN QUALSIASI credente secondo opinione soggettiva; se si negano i dogmi, come ad es. la TRANSUSTANZIAZIONE, oggi sostituita da Kiko con la transignificazione (!!!) allora sicuramente non si è più cattolici, ma    relativisti,  gettati in balia di OGNI VENTO DI DOTTRINA.
    Purtroppo la Chiesa, grazie alle "aperture" (spifferi, porte e finestre) del CV2  ha aperto anche al relativismo: è Chiesa dell'et-et,  accogliente ed ONNI-INCLUSIVA, dove il bianco è bianco, MA ANCHE in certo qual modo (secondo punti di vista variabili) nero o multicolor.....!

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  22. <span>i dogmi li impone ai fedeli cattolici, perchè vi prestino assenso obbediente di fede, la Chiesa di sempre, il Magistero perenne, non UN QUALSIASI credente secondo opinione soggettiva; se si negano i dogmi, come ad es. la TRANSUSTANZIAZIONE, oggi sostituita da Kiko con la transignificazione (!!!) allora sicuramente non si è più cattolici, ma    relativisti,  gettati  in balia di OGNI VENTO DI DOTTRINA.  
    Purtroppo la Chiesa, grazie alle famose "aperture" (= tanti spifferi, e porte e finestre) del CV2  ha aperto anche al relativismo: è Chiesa dell'et-et,  accogliente ed ONNI-INCLUSIVA, dove il bianco è bianco, MA ANCHE in certo qual modo (secondo punti di vista variabili) nero o multicolor.....!</span>

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  23. Ma qualcuno ancora ha dubbi su chi sia preferito tra i gallicani di Econe e padre Cavalcoli da queste parti? Aspettate un pò e lo dichiareranno modernista! Del resto, c'è chi pensa di potersi attribuire la funzione di supplente infallibile del papa. Eh già, perchè il papa "evidentemente" dice cose contrarie alla "tradizione" di cui loro, e solo loro, sono i custodi e gli interpreti sommi, come ovviamente si evince dalla "tradizione", e non parliamo della Scrittura. Del Magistero non è il caso parlare, perchè come detto se non piace a loro non è Magistero. Alla faccia della fede "tradizionale". Sarà tradizionale tra gallicani e luterani, e forse scismatici orientali, ma non tra cattolici. 

    Vabbè, de hoc satis, entriamo nel tempo di Passione con un pò più di umiltà e carità reciproca. Speriamo che queste due settimane non siano cariche di altra tristezza se non di quella del Dio Incarnato che va a patire per i nostri peccati e per fondare la sua Sposa sulla roccia incrollabile di Pietro. E grazie a Benedetto le potremo celebrare degnamente, da cattolici fedeli al papa e non nelle chiese-garage schitarranti oppure da scismatici biliosi.

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  24. ... la spaventosa nonchalance con cui Cavalcoli propone le sue incredibili assurdità ha una ragion d'essere nellle solide nozioni teologiche che possiede:
    l'O.P. comincia a intravvedere come la sola alternativa al dogma il CVII é impeccabile sia il Magistero é assente da 40 anni,
    essendo cio' per lui instituzionaleente impossibile ....non gli resta che l'arrampicata sui vetri.

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  25. Concordo con Romano: l'analisi di Padre Cavalcoli ha il merito di essere di una precisione chirurgica quanto alla sua analisi. Di fronte alla sua argomentazione, quella della FSSPX sa proprio di arrampicata sugli specchi nella sua assenza di linearità e sovente speciosità nella ricerca di cavillosità inesistenti nella realtà.
    Un solo bemolle o piuttosto una richiesta che farei a P. Cavalcoli: penso che un'analisi più fine delle varie note teologiche presenti nelle varie dichiarazioni del Sacro Santo Concilio Vaticano II aiuterebbe ad un distinguo più sottile permettendo un'analisi più fine e circostanziata del grado si assenso richiesto, anche se, e concordo, trattandosi di Magistero Autentico, gli si deve, ad ogni modo,  ossequio dell'intelligenza e della volontà.
    E forse qui che risiede il "nervo" protestante della FSSPX: questa volontà personalistica di non voler concedere questo dovuto ossequio a chi ne ha il munus fino alla fine dei tempi per volontà e promessa del Cristo stesso. I.P.

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  26. ecco sempre spuntare i frutti del CAOS RELATIVISTA verso il quale il CV2 ha sospinto il cammino della Santa Chiesa, con l'ambiguità dei suoi documenti: per questo Nostro Signore ha comandato di parlare con chiarezza, SI' SI' NO NO !
    Ogni ambiguità proviene da satana ed a lui solo, non certo a Gesù Cristo, rende ottimo servizio, favorendo le menzogne e i traviamenti della retta Via e della Verità eterna, immergendo i cristiani nel fumo della confusione, sempre più denso, come vediamo, simile a una nuova babele !

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  27. <span>Concordo con Romano: l'analisi di Padre Cavalcoli ha il merito di essere di una precisione chirurgica quanto alla sua analisi. Di fronte alla sua argomentazione, quella della FSSPX sa proprio di arrampicata sugli specchi nella sua assenza di linearità e sovente speciosità nella ricerca di cavillosità inesistenti nella realtà.  
    Un solo bemolle o piuttosto una richiesta che farei a P. Cavalcoli: penso che un'analisi più fine delle varie note teologiche presenti nelle varie dichiarazioni del Sacro Santo Concilio Vaticano II aiuterebbe ad un distinguo più sottile permettendo un'analisi più fine e circostanziata del grado si assenso richiesto, anche se, e concordo, trattandosi di Magistero Autentico, gli si deve, ad ogni modo,  ossequio dell'intelligenza e della volontà.  
    E forse qui che risiede il "nervo" protestante della FSSPX: questa volontà personalistica di non voler concedere questo dovuto ossequio a chi ne ha il munus fino alla fine dei tempi per volontà e promessa del Cristo stesso. I.P.</span>

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  28. <span>... la spaventosa nonchalance con cui Cavalcoli propone le sue incredibili assurdità ha una ragion d'essere nellle solide nozioni teologiche che possiede:  
    l'O.P. comincia a intravvedere come la sola alternativa al dogma il CVII é impeccabile sia il Magistero é assente (e/o ha gravissime lacune) da 40 anni,  
    essendo cio' per lui instituzionalmente impossibile ....non gli resta che l'arrampicata sui vetri. </span>

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  29. <span><span>... la spaventosa nonchalance con cui Cavalcoli propone le sue incredibili assurdità ha una ragion d'essere nellle solide nozioni teologiche che possiede:    
    l'O.P. sa benissimo che la sola alternativa al dogma il CVII é impeccabile e il Magistero é assente (e/o ha gravissime lacune) da 40 anni,    
    essendo cio' per lui instituzionalmente impossibile ....non gli resta che l'arrampicata sui vetri. </span></span>

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  30. qualunque confronto è utile a comprendere sia il tentativo di arrampicarsi sugli specchi del Padre Cavalcoli, sia la pacata e inconfutabile risposta della FSSPX.

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  31. <span><span><span>... la spaventosa nonchalance con cui Cavalcoli propone le sue incredibili assurdità ha una ragion d'essere nellle solide nozioni teologiche che possiede:      
    l'O.P. sa benissimo che la sola alternativa al dogma  il CVII é impeccabile     é    il Magistero é assente (e/o ha gravissime lacune) da 40 anni,      
    essendo cio' per lui instituzionalmente impossibile ....non gli resta che l'arrampicata sui vetri. </span></span></span>

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  32. Due domande: 1) La posizione espressa in questa risposta va considerata posizione ufficiale, univoca e condivisa della FSSPX? 2) Nella frase "l'errore nell'insegnamento attuale è possibile"il termine "attuale" va inteso, come appare logico, in senso relativo ("del momento presente") o vuole significare meramente "di oggi"?

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  33. l'arrampicata sugli specchi per salvare il Vat. II e "dimostrarne" la continuità con il precedente Magistero non è certo del solo padre Cavalcoli. Lo stesso mons. Gherardini (non certo definibile "lefebvriano") ha avuto il coraggio intellettuale di riconoscere che in passato, e per decenni, lui stesso per dimostrare tale continuità s'è arrampicato sugli specchi. Ancora i tempi non sono  del tutto maturi per riconoscere nella posizione della FSSPX (almeno riguardo alle osservazioni critiche sui passaggi conciliari ambigui o anfibologici) elementi incontrovertibili. Ancora siamo troppo intrisi di ideologia conciliare. Quando tale ideologia, come una sbronza, passerà, allora si guarderà al Vaticano II con distacco e lo si leggerà con serenità. Allora si vedrà tutto chiaramente. Non sono profeta nè figlio di profeta, ma verrà un giorno in cui la Chiesa chiarirà solennemente quanto nel Vat.II è infallibile e quanto infece al contrario è fallibile. Quanto e in quale misura esso è vincolante e quanto e in quale misura esso è criticabile e rifiutabile. Diamo tempo al tempo.

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  34. Bah...ma allora la Chiesa adesso fa' la Messa come i protestanti....con il prete girato al popolo,  e su una tavola come i protestanti    ....la comunione  in piedi come gli ariani, in mano come gli ariani ed i  protestanti...i laici e sopratutto le  donne salgono sul presbiterio  e leggono, come i protestanti, danno la comunione come i protestanti....si sta' tutti in piedi come i protestanti! Le Chiese vengono costruite come quelle dei protestanti, gli altari sono spogli come quelle dei protestanti.  Le omelie fanno politica come i protestanti. Il  battesimo non ha piu' l'esorcismo come i protestanti, le confessioni sono una chiacchierata su una panca ed anche pubbliche come i protestanti. Il catechismo viene dato da laici come i protestanti...gli insegnanti di religioni sono anche laici come i protestanti....le bambine fanno le chierichette come i protestanti......i preti si vestono con il clergyman come i protestanti.....le donne non si mettono piu' il velo  e si vestono in minigonna in chiesa come le protestanti!!!

    l'Art 36 del concilio vat 2  dice che il latino e' la lingua del rito romano ed il gregoriano la musica che deve essere al primo posto E DA NESSUNA PARTE E' SCRITTO CIO' CHE INVECE VIENE FATTO ATTUALMENTE  , dalla Chiesa vivente, dai carismatici, dai neocat, dai focolarini e eretici vari......! Ma allora chi e' protestante..se protestano pure sul concilio  e neanche al concilio danno retta....Padre Cavalcoli.......i lupi sono da un'altra parte!!!!! NOI SEMPLICI FEDELI SAPPIAMO CHI E' PROTESTANTE!!!!

    Il Magistero non e' quello di 20 secoli ? e se qualcuno cambia! Chi e' che protesta?

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  35. Cavalcoli fa parte di quel clero religioso, che difronte al tormento interiore, che sorge dalla constatazione di essere in una Chiesa Cattolica che ha tradito almeno in parte il suo mandato, sceglie la "via breve" del "tutto DEVE andare bene perchè c'è un timbro alla fine dei documenti del Concilio", questo, a mio avviso, per non soffrire, per far tacere ogni mattina il tormento interiore, che accompagna chi ha aperto un po' gli occhi sulla cruda realtà post conciliare! E' la via BREVE, comoda che acquieta l'intelletto, ma non la coscienza. Assomiglia un po' a quel che han fatto i sedevacantisti! ma all'incontrario.

    La cosa che più mi infastidisce è che Cavalcoli è un DOMENICANO! Per cui suoi scritti sono, davanti a Dio, più gravi e confondenti. Il suo unico merito sta nel aver sollecitato la fraternità ad un analisi puntuale e di semplice comprensione, che condivido totalmente.

    Una volta sentii una rivelazione privata di Nostro Signore che assicurò ad un anima purgante di un teologo che sarebbe rimasta in quel luogo di tormento finché fosse rimasto anche un solo libro che lui in vita scrisse che conteneva errori e asserzioni contro la sua Verità rivelata e custodita.

    Mah!

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  36. di fronte a
    1) la più spaventosa crisi di sempre nella chiesa
    2) una perdita di clero e fedeli fedeli abissale
    3) atti gravissimi inediti mai visti prima del concilio (gli scempi di Assisi1, preti che predicano il peccato, diocesi che negano dogmi, messe sacrileghe anche pontificali...)
    4) gruppi eretici approvati e incoraggiati in seno al corpo mistico
    5) le tante dottrine ufficiali novità (validità delle preghiere dei non cattolici, la collegialità, ilk rifiuto  del regno sociale di Gesù... )
     che sono frutto di una lotta diplomatica con cui una minoranza le ha spinte nei testi conciliari contro il volere della maggioranza dei vescovi e talvolta anche del papa
    6) numerose profezie approvate che avevano predetto una grave crisi nella Chiesa (il 3° segreto di fatima, caterina emmerich...)


    padre Cavalcoli ci dice di stare tranquilli perché ...la continuità c'é!

    Il CVII ha introdotto in 5 anni più idee innovanti che negli ultimi 5 secoli, ma la lenta formazione stalagtitica goccia a goccia del magistero passato non é stata intaccata,
    ha retto all'urto anche se dai frutti li riconoscerete e i frutti sono catastrofici...

    in realtà basta analizzare il contesto: il goccia a goccia per secoli poi giu' nuove dottrine a bottigliate in un clima di lotta diplomatica senza quartiere...

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  37. In più quasi tutte le nuove dottrine in continuità magisteriale furono severamente condannate nel periodo da san Pio X a Pio XII...

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  38. <span>In più quasi tutte le nuove dottrine in continuità magisteriale (secondo il Cavalcoli) furono severamente condannate nel periodo da san Pio X a Pio XII...</span>

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  39. Mi scuso se non saro' chiaro...sono Cattolico da pochi anni! Mi domando: Gesu' disse che le sue parole sono per sempre! Quindi desumo che sono valide dal momento che le ha pronunciate sino al futuro..o meglio l'eterno successivo alla sua rivelazione. Lo erano anche nell'eternita' precedente, solo che Dio si e' manifestato nel tempo umano , 2011 anni fa'. Lo saranno anche domani e dopodomani quindi...e nel 40.000 dc......ed anche dopo la fine del mondo....poiche il cielo e' eterno e Casa di Dio, Dio Vivente. Pertanto tutto cio' che si e' fatto in 20 secoli e' vero se e' coerente con cio' detto da Gesu' in quel presente della Rivelazione. La logica quindi mi porta a pensare che tutto cio' che si distoglie, (anche se fatto nel presente che P. Cavalcoli dice essere "Vivente" ) , da quella Verita' Eterna.....e' eretico e Protestante.
    Infatti Lutero introduce nelle sue 95 tesi una serie di novita', inclusa la liberta' soggettiva di interpretazione delle scrittura, anche se sbagliata! Padre Cavalcoli pertanto non si pone il problema se la sua "Chiesa Attuale" pur se vivente  sia nella Verita'
    Se l'Arianesimo fu' un eresia, non significa che nel momento in cui era attuale e vivente...era giusta Dottrina! Si distoglieva dalla Verita' per cui era errore  attuale e vivente. infatti fu' poi bollata come eresia!
    I modernisti seguono la cronolatria per giustificare quello che fanno nel presente che chiamano vivente, e nel futuro , cosi' possono cambiare idea domani, in contraddizione con l'oggi ...per cui il  domani lo chiameranno "Vivente" in quanto diventera' presente e quindi vivente e sostituisce il passato che diventa morto. Questa e' ERESIA, poiche si contraddice sempre . Infatti per loro il passato non conta, e' morto, loro invece sono i viventi. Ma erano viventi anche Gesu' e coloro che per 20 secoli sono stati coerenti ogni giorno che fu' presente, futuro ed ora passato. La FFSPX non interpreta le scritture in maniera soggettiva, le interpreta come ha fatto la Chiesa per 20 secoli. Ora chi ha deciso che il presente e' vivente ed il passato e' morto e quindi sbagliato? Gli eretici fanno cosi' poiche' introducono novita' strampalate e le chiamano viventi . I Carsimatici ed i neocat parlano cosi' per giustificarsi ed infatti condannano il passato, salvo poi richiamarsi ad una fittizia Chiesa Primitiva.....ma allora sono loro i nostalgici e gli antiquati...si contraddicono da soli! La contraddizione e' sintomo di menzogna. Infatti il pensiero massonico introduce vero=falso , ma lo introduce per la parte piramidale non illuminata per togliere il principio di verita'= non contraddizione che a loro non piace poiche devono comandare le masse utili idiote , per loro illuminati infatti  la verita' e' immutabile. Infatti al Concilio Vat 2 vi fu' l'influenza del B'nai B'rith su una parte dei vescovi......che Paoolo VI chiamo la minoranza agguerrita , il fumo di Satana!

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  40. non trovo nulla di "gallicano" nella Fraternità, che guarda a Roma, quella 'sana' e ne respira la Grazia 

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  41. <p>non trovo nulla di "gallicano" nella Fraternità, che guarda a Roma, quella 'sana' e ne respira la Grazia, che non ne fa degli "scismatici biliosi" (ma perché queste 'icone' così graffianti?) ma dei cattolici punto
    </p>

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  42. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)10 aprile 2011 alle ore 12:48

    Perchè queste "icone graffianti"? Perchè sono reali. Esistono. Sono riscontrabili. Nella SPX come in ordine sparso nel mondo legato alla Tradizione (che dovrebbe essere l'unico "mondo" cattolico, perchè cattolico=tradizione). Queste icone sono il fondamento su cui il Padre Cavalcoli e i Tonielli del momento, si poggiano con fierezza. Sono gli strumenti per affondare questi attacci gratuiti. Perchè è possibile questo autentico "razzismo", che non fa differenze, insieme a questa strumentalizzazione? Solo per la "cattiveria" altrui? Solo per la malafede altrui? Non solo. Questi attacchi esistono anche per problemi interni allo stesso Tradizionalismo. Chiudere gli occhi su questo significa essere degli illusi e anche un po' infantili, secondo me. Il Tradizionalismo è percosso e perseguitato, ma questo non è il solo metro di giudizio per approcciare ad esso. In ogni senso. E non può essere nemmeno l'eterna giustificazione per far passare OGNI COSA, che viene dal suo seno. Senza i dovuti distinguo!

    Nello specifico, mi chiedo come nella SPX si sia messo in atto il Punto 4 delle conclusioni di questo pur giusto studio! Infatti la polemica tra la SPX e il Padre Cavalcoli è pretestuosa. E' pretestuosa perchè sia per l'uno che per l'altra è ben chiaro che il Vaticano II ha un grado di autorità diverso rispetto agli altri concili, per suo stesso fondamento (è stato annunciato come Concilio Pastorale). E' chiaro per entrambi che il Papa Giovanni Paolo II, già a suo tempo, aveva sottolineato questa diversità  nella sua Autorità (e l'allora card. Ratzinger in una indimenticata prolusione), che è stabilita dalla diversità dei suoi contenuti. Non tutti i documenti del Vaticano II hanno lo stesso grado di autorità. E con ciò non si intende sminuirne il Magistero, ma si intende stabilire che alcuni pronunciamenti sono infallibili, perchè espongono dottrine infallibili già definitie, altri no. Perchè sono per l'appunto insegnamenti pastorali. I quali devono certo essere considerati come Magistero, ma non infallibile. Perchè sono frutto di una riflessione, più che di un insegnamento infallibile. Ma questo emerge chiaramente dai documenti stessi, i quali devono essere letti per mezzo della Tradizione precedente. Come anche il Papa ha solennemente dichiarato (capito padre Cavalcoli ?). Quindi il problema dibattutto in questi due documenti (Cavalcoli e SPX) non si pone. Alla luce di ciò che già è acquisito.

    Infatti se si leggesse l'atto di nascita dell'IBP, il discorso sarebbe finito nel suo inizio! All'IBP è stato concesso di CRITICARE Il COncilio! Dunque?
    Ma dando un criterio per la critica (secondo me giustissimo!). L'IBP obbedisce, a mio avviso, al punto 4 esposto nelle conclusioni di questo documento. Non credo che lo stia facendo la SPX, almeno non tutta.

    Il mondo tradizionale, e la stessa SPX, dovrebbe iniziare a fare dei netti distinguo: Dovrebbe iniziare a stigmatizzare pubblicamente certe derive che sono al suo interno. Dovrebbe agire con chiarezza, che è il suo cavallo di battaglia!

    Per esempio prendere nettamente le distanze da quelle che, a mio parere, non sono "critiche rispettose". Riguardo la persona del Papa Giovanni Paolo II, ad esempio. Semplicisticamente, da alcuni (?), identificato in modi ideologici uguali e contrari a quelli contestati! Prendendo degli aspetti del suo pontificato, assolutizzandoli, invece che analizzare a fondo davvero il suo Pontificato. Anche criticandolo, ma con quel "rispetto" che, sarò un "modernista", spesso non vedo.

    Se non si farà questa operazione di chiarezza, anche rispondendo agli attacchi pretestuosi con la stessa chiarezza, allora le strumentalizzazione saranno sempre possibili, e l'equivalenza tra "prete con la tonaca" e "anti-papa" sarà [...]

    RispondiElimina
  43. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)10 aprile 2011 alle ore 12:49

    Perchè queste "icone graffianti"? Perchè sono reali. Esistono. Sono riscontrabili. Nella SPX come in ordine sparso nel mondo legato alla Tradizione (che dovrebbe essere l'unico "mondo" cattolico, perchè cattolico=tradizione). Queste icone sono il fondamento su cui il Padre Cavalcoli e i Tonielli del momento, si poggiano con fierezza. Sono gli strumenti per affondare questi attacchi gratuiti. Perchè è possibile questo autentico "razzismo", che non fa differenze, insieme a questa strumentalizzazione? Solo per la "cattiveria" altrui? Solo per la malafede altrui? Non solo. Questi attacchi esistono anche per problemi interni allo stesso Tradizionalismo. Chiudere gli occhi su questo significa essere degli illusi e anche un po' infantili, secondo me. Il Tradizionalismo è percosso e perseguitato, ma questo non è il solo metro di giudizio per approcciare ad esso. In ogni senso. E non può essere nemmeno l'eterna giustificazione per far passare OGNI COSA, che viene dal suo seno. Senza i dovuti distinguo!

    Nello specifico, mi chiedo come nella SPX si sia messo in atto il Punto 4 delle conclusioni di questo pur giusto studio! Infatti la polemica tra la SPX e il Padre Cavalcoli è pretestuosa. E' pretestuosa perchè sia per l'uno che per l'altra è ben chiaro che il Vaticano II ha un grado di autorità diverso rispetto agli altri concili, per suo stesso fondamento (è stato annunciato come Concilio Pastorale). E' chiaro per entrambi che il Papa Giovanni Paolo II, già a suo tempo, aveva sottolineato questa diversità  nella sua Autorità (e l'allora card. Ratzinger in una indimenticata prolusione), che è stabilita dalla diversità dei suoi contenuti. Non tutti i documenti del Vaticano II hanno lo stesso grado di autorità. E con ciò non si intende sminuirne il Magistero, ma si intende stabilire che alcuni pronunciamenti sono infallibili, perchè espongono dottrine infallibili già definitie, altri no. Perchè sono per l'appunto insegnamenti pastorali. I quali devono certo essere considerati come Magistero, ma non infallibile. Perchè sono frutto di una riflessione, più che di un insegnamento infallibile. Ma questo emerge chiaramente dai documenti stessi, i quali devono essere letti per mezzo della Tradizione precedente. Come anche il Papa ha solennemente dichiarato (capito padre Cavalcoli ?). Quindi il problema dibattutto in questi due documenti (Cavalcoli e SPX) non si pone. Alla luce di ciò che già è acquisito.

    Infatti se si leggesse l'atto di nascita dell'IBP, il discorso sarebbe finito nel suo inizio! All'IBP è stato concesso di CRITICARE Il COncilio! Dunque?
    Ma dando un criterio per la critica (secondo me giustissimo!). L'IBP obbedisce, a mio avviso, al punto 4 esposto nelle conclusioni di questo documento. Non credo che lo stia facendo la SPX, almeno non tutta.

    Il mondo tradizionale, e la stessa SPX, dovrebbe iniziare a fare dei netti distinguo: Dovrebbe iniziare a stigmatizzare pubblicamente certe derive che sono al suo interno. Dovrebbe agire con chiarezza, che è il suo cavallo di battaglia!

    Per esempio prendere nettamente le distanze da quelle che, a mio parere, non sono "critiche rispettose". Riguardo la persona del Papa Giovanni Paolo II, ad esempio. Semplicisticamente, da alcuni (?), identificato in modi ideologici uguali e contrari a quelli contestati! Prendendo degli aspetti del suo pontificato, assolutizzandoli, invece che analizzare a fondo davvero il suo Pontificato. Anche criticandolo, ma con quel "rispetto" che, sarò un "modernista", spesso non vedo.

    Se non si farà questa operazione di chiarezza, anche rispondendo agli attacchi pretestuosi con la stessa chiarezza, allora le strumentalizzazione saranno sempre possibili, e l'equivalenza tra "prete con la tonaca" e "anti-papa" sarà [...]

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  44. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)10 aprile 2011 alle ore 12:53

    Perchè queste "icone graffianti"? Perchè sono reali. Esistono. Sono riscontrabili. Nella SPX come in ordine sparso nel mondo legato alla Tradizione (che dovrebbe essere l'unico "mondo" cattolico, perchè cattolico=tradizione). Queste icone sono il fondamento su cui il Padre Cavalcoli e i Tonielli del momento, si poggiano con fierezza. Sono gli strumenti per affondare questi attacci gratuiti. Perchè è possibile questo autentico "razzismo", che non fa differenze, insieme a questa strumentalizzazione? Solo per la "cattiveria" altrui? Solo per la malafede altrui? Non solo. Questi attacchi esistono anche per problemi interni allo stesso Tradizionalismo. Chiudere gli occhi su questo significa essere degli illusi e anche un po' infantili, secondo me. Il Tradizionalismo è percosso e perseguitato, ma questo non è il solo metro di giudizio per approcciare ad esso. In ogni senso. E non può essere nemmeno l'eterna giustificazione per far passare OGNI COSA, che viene dal suo seno. Senza i dovuti distinguo!

    Nello specifico, mi chiedo come nella SPX si sia messo in atto il Punto 4 delle conclusioni di questo pur giusto studio! Infatti la polemica tra la SPX e il Padre Cavalcoli è pretestuosa. E' pretestuosa perchè sia per l'uno che per l'altra è ben chiaro che il Vaticano II ha un grado di autorità diverso rispetto agli altri concili, per suo stesso fondamento (è stato annunciato come Concilio Pastorale). E' chiaro per entrambi che il Papa Giovanni Paolo II, già a suo tempo, aveva sottolineato questa diversità  nella sua Autorità (e l'allora card. Ratzinger in una indimenticata prolusione), che è stabilita dalla diversità dei suoi contenuti. Non tutti i documenti del Vaticano II hanno lo stesso grado di autorità. E con ciò non si intende sminuirne il Magistero, ma si intende stabilire che alcuni pronunciamenti sono infallibili, perchè espongono dottrine infallibili già definitie, altri no. Perchè sono per l'appunto insegnamenti pastorali. I quali devono certo essere considerati come Magistero, ma non infallibile. Perchè sono frutto di una riflessione, più che di un insegnamento infallibile. Ma questo emerge chiaramente dai documenti stessi, i quali devono essere letti per mezzo della Tradizione precedente. Come anche il Papa ha solennemente dichiarato (capito padre Cavalcoli ?). Quindi il problema dibattuto in questi due documenti (Cavalcoli e SPX) non si pone. Alla luce di ciò che già è acquisito.

    Infatti se si leggesse l'atto di nascita dell'IBP, il discorso sarebbe finito nel suo inizio! All'IBP è stato concesso di CRITICARE Il COncilio! Dunque?
    Ma dando un criterio per la critica (secondo me giustissimo!). L'IBP obbedisce, a mio avviso, al punto 4 esposto nelle conclusioni di questo documento. Non credo che lo stia facendo la SPX, almeno non tutta.

    Il mondo tradizionale, e la stessa SPX, dovrebbe iniziare a fare dei netti distinguo: Dovrebbe iniziare a stigmatizzare pubblicamente certe derive che sono al suo interno. Dovrebbe agire con chiarezza, che è il suo cavallo di battaglia!

    Per esempio prendere nettamente le distanze da quelle che, a mio parere, non sono "critiche rispettose". Riguardo la persona del Papa Giovanni Paolo II, ad esempio. Semplicisticamente, da alcuni (?), identificato in modi ideologici uguali e contrari a quelli contestati! Prendendo degli aspetti del suo pontificato, assolutizzandoli, invece che analizzare a fondo davvero il suo Pontificato. Anche criticandolo, ma con quel "rispetto" che, sarò un "modernista", spesso non vedo.

    Se non si farà questa operazione di chiarezza, anche rispondendo agli attacchi pretestuosi con la stessa chiarezza, allora le strumentalizzazione saranno sempre possibili, e l'equivalenza tra "prete con la tonaca" e "anti-papa" sarà [...]

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  45. Stefano78(Giustificazionista..ma non troppo)10 aprile 2011 alle ore 12:57

    <span>Perchè queste "icone graffianti"? Perchè sono reali. Esistono. Sono riscontrabili. Nella SPX come in ordine sparso nel mondo legato alla Tradizione (che dovrebbe essere l'unico "mondo" cattolico, perchè cattolico=tradizione). Queste icone sono il fondamento su cui il Padre Cavalcoli e i Tonielli del momento, si poggiano con fierezza. Sono gli strumenti per affondare questi attacchi gratuiti. Perchè è possibile questo autentico "razzismo", che non fa differenze, insieme a questa strumentalizzazione? Solo per la "cattiveria" altrui? Solo per la malafede altrui? Non solo. Questi attacchi esistono anche per problemi interni allo stesso Tradizionalismo. Chiudere gli occhi su questo significa essere degli illusi e anche un po' infantili, secondo me. Il Tradizionalismo è percosso e perseguitato, ma questo non è il solo metro di giudizio per approcciare ad esso. In ogni senso. E non può essere nemmeno l'eterna giustificazione per far passare OGNI COSA, che viene dal suo seno. Senza i dovuti distinguo!  
     
    Nello specifico, mi chiedo come nella SPX si sia messo in atto il Punto 4 delle conclusioni di questo pur giusto studio! Infatti la polemica tra la SPX e il Padre Cavalcoli è pretestuosa. E' pretestuosa perchè sia per l'uno che per l'altra è ben chiaro che il Vaticano II ha un grado di autorità diverso rispetto agli altri concili, per suo stesso fondamento (è stato annunciato come Concilio Pastorale). E' chiaro per entrambi che il Papa Giovanni Paolo II, già a suo tempo, aveva sottolineato questa diversità  nella sua Autorità (e l'allora card. Ratzinger in una indimenticata prolusione), che è stabilita dalla diversità dei suoi contenuti. Non tutti i documenti del Vaticano II hanno lo stesso grado di autorità. E con ciò non si intende sminuirne il Magistero, ma si intende stabilire che alcuni pronunciamenti sono infallibili, perchè espongono dottrine infallibili già definitie, altri no. Perchè sono per l'appunto insegnamenti pastorali. I quali devono certo essere considerati come Magistero, ma non infallibile. Perchè sono frutto di una riflessione, più che di un insegnamento infallibile. Ma questo emerge chiaramente dai documenti stessi, i quali devono essere letti per mezzo della Tradizione precedente. Come anche il Papa ha solennemente dichiarato (capito padre Cavalcoli ?). Quindi il problema dibattuto in questi due documenti (Cavalcoli e SPX) non si pone. Alla luce di ciò che già è acquisito.  
     
    Infatti se si leggesse l'atto di nascita dell'IBP, il discorso sarebbe finito nel suo inizio! All'IBP è stato concesso di CRITICARE Il COncilio! Dunque?  
    Ma dando un criterio per la critica (secondo me giustissimo!). L'IBP obbedisce, a mio avviso, al punto 4 esposto nelle conclusioni di questo documento. Non credo che lo stia facendo la SPX, almeno non tutta.  
     
    Il mondo tradizionale, e la stessa SPX, dovrebbe iniziare a fare dei netti distinguo: Dovrebbe iniziare a stigmatizzare pubblicamente certe derive che sono al suo interno. Dovrebbe agire con chiarezza, che è il suo cavallo di battaglia!  
     
    Per esempio prendere nettamente le distanze da quelle che, a mio parere, non sono "critiche rispettose". Riguardo la persona del Papa Giovanni Paolo II, ad esempio. Semplicisticamente, da alcuni (?), identificato in modi ideologici uguali e contrari a quelli contestati! Prendendo degli aspetti del suo pontificato, assolutizzandoli, invece che analizzare a fondo davvero il suo Pontificato. Anche criticandolo, ma con quel "rispetto" che, sarò un "modernista", spesso non vedo.  
     
    Se non si farà questa operazione di chiarezza, anche rispondendo agli attacchi pretestuosi con la stessa chiarezza, allora le strumentalizzazione saranno [...]

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  46. Ma quale "precisione chirurgica" il buon Padre Cavalcoli è in errore....... Andatevi a leggere anche l'articolo di Corrado Gnerre che si trova sempre su Messainlatino circa il rapporto tra Tradizione e Magistero. è una risposta indiretta a padre Cavalcoli.
    La Fraternità san Pio X dal punto di vista teologico è in una posizione inattaccabile, praticamente in una botte di ferro.
    don bernardo

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  47. Naturalmente quantunque sono sicuro che padre cavalcoli si trova in errore non ho nulla di personale contro questo ottimo religioso domenicano...... ce ne fossero di domenicani come Padre Cavalcoli! Ho anche avuto modo di apprezzare un suo scritto in difesa del Prof. de Mattei

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  48. Le tesi di de Mattei faranno orrore a lei, Pastor Ille, e ai modernisti, non certo ai cattolici.

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  49. Le parti più salienti del suo discorso non tocca a lei dircele e se sa esprimersi ed argomentare correttamente anche le conclusioni non dovrebbero eccepire.
    Piuttosto, e io non sono legato ne a FSSPX, nè ad altro movimento, constato solo che con tutto ciò che capita nella Chiesa (vedi Neocatecumenali, vedi liturgie fantasiose ecc.), gli unici ad essere messi all'indice sono i tradizionalisti. Non cerchi di sviare il discorso, imporre dogmi e pronunciare scomuniche, lo dovrebbero sapere tutti, non é compito nè dei tradizionalisti nè della FSSPX, quindi non capisco come possano essere rimasti loro gli ultimi a pronunciarsi in tal senso. Piuttosto ho l'impressione che il suo piacere non sia lo stesso che ci addita il Salvatore: la croce! Questo sì che é uno spartiacque, ancor più possente dell'essere tradizionalisti o no. E non il giudizio del mondo.

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  50. Se questa è la posizione ufficiale della FSSPX...è da far rabbrividire. Come giustamente ha sottolineato Simon de Cyréne è una mega risposta fumosissima, una maxi arrampicata sugli specchi contraddittoria (come ogni fumisteria). A partire da queste premesse non vi è molta speranza neppure per i colloqui dottrinali, ma perlomeno questo lo si sapeva già perchè non è con accordi umani che vi potrà essere una riconciliazione.
    <span>
    </span>

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  51. un piccolo esempio ?  <span>"L'ecumenismo é nemico dell'immacolata" - </span>San Massimilano Kolbe - ma l'ecumenismo di Assisi é continuità...

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  52. Allora vai da loro, invece di stare nella tua comoda canonica e di beneficiare dell'8x1000. Abbi il coraggio di essere coerente, fai come loro: cessa di celebrare la nuova messa e di' dal tuo pulpito che il Concilio Vaticano II contiene errori, che Roma ha perso la fede etc. Vediamo se sei capace di farlo.

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  53. Non sono gallicani, sono giansenisti.

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  54. Ancora sento dire delle grandi contraddizioni, ed i soliti detrattori della ffspx e' meglio che usassero qualche argomento se ce l'hanno!! Rabbrividisco io a sentire loro.....criptomodernisti o cripto massoni, criptocarismatici o simili.....

    Se Protestante e' brutto ed eretico allora mi si spieghi come mai si fa' ecumenismo con i Protestanti , si piantano ulivi con loro,  si esalta la loro spiritualita' Luterana, si proclama fratellanza , liberta', uguaglianza con loro , si copia la loro liturgia, si spostano Tabernacoli  e si fanno  i Sacramenti come Protestanti oltre a vari pronunciamenti pubblici di stampo protestante! Per non parlare dell'ecumenismo fraterno con islamici, buddisti e simili nemici di Cristo!

    Allora Protestante e' bello quando lo fa' la Chiesa Vivente, ma brutto per accusare la FFSPX.
    PADRE CAVALCOLI DOVREBBE MANDARE LETTERE INFUOCATE CONTRO L'ERESIA A MEZZO MONDO CATTOLICO !
    E INVECE LE MANDA AI DEBOLI! A CHI INVECE FA' LE COSE DI CRISTO E  NON LE COSE DEI PROTESTANTI !!!!!! MA E' STATO TENUTO FUORI CANONICAMENTE ...PER POTERLO CRITICARE! Senza contare che la Chiesa Vivente ha tolto una scomunica..ingiusta!

    Se il Papa  regnante e' Chiesa Vivente allora mi si spieghi perche' non lo si segue quando dice che la Messa Tridentina e' da considerarsi mai abrogata con un documento ufficiale "vivente" , il Motu Proprio.
    Perche' non lo si segue quando da' la Comunione in ginocchio ed in bocca  e non in piedi e nella mano come i Protestanti. Oppure quando mette il Crocifisso sull'altare! Perche' non si segue il Papa vivente?

    Inoltre mi spiegate  in cosa consiste il giuramento di incoronazione dei Papi che fa' giurare di non cambiar niente, di conservare cio' che ha ricevuto...di non introdurre novita'.....FORSE DEVO CAPIRE CHE E' ROBA MORTA? NON DELLA CHIESA VIVENTE?

    Insomma,  come dice Gesu': gli uomini si fanno le leggi che si contraddicono tra di loro! Allora , questa non e' una mia interpretazione soggettiva. Io voglio seguire Gesu' e coloro che si son detti Cristiani ed hanno fatto e fanno le cose di Cristo. E non chi si dice Cristiano ma non fa' le cose di Cristo...ma quelle dei Protestanti. Anche se le fanno adesso come Chiesa  vivente! E questo concetto credo lo disse S. Agostino o S. Ambrogio.....non mi ricordo......sono morti?

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  55. Bravo Padre Cavalcoli10 aprile 2011 alle ore 14:34

    Faccio i miei complimenti al Padre Domenicano Cavalcoli.Ha inquadrato esattamente i termini del
    problema.Mi sembra del tutto evidente che la FSPX  abbia smarrito l'identità cattolica,almeno nel suo senso corretto.La religione della fratenità ma rappresenta una sorta di protestantesimo.Anche il senso di tradizione della fraternità sembra scorretto.Non si riesce a capire cosa intendono per tradizione.Ma quale tradizione? Sembra assomigliare ad una forma di idolatria della tradizione!

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  56. Francamente trovo il documento della FSSPX tutt'altro che un'arrampicata sugli specchi, e mi dà da pensare... se non altro, comunque, la controversia ha il merito di risollevare problemi troppo spesso nascosti, ignorati, dimenticati; è un tormento ma è necessario, perché le ambiguità non sono possibili

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  57. Areki, l'ho letto l'articolo di Gnerre e contiene un errore madornale di ecclesiologia. I.P.

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  58. Eccellente quest'intervento di Stefano78: grazie. I.P.

    RispondiElimina
  59. Caspita! Adesso don camillo ha addirittura rivelazione private! Questa si che è autorevolezza... I.P.

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  60. Concordo con Liturgo: se questa è la posizione ufficiale della FSSPX fa davvero paura per l'incongruità sul fondo e lo storcere della logica nella forma. La disobbedienza conduce sempre all'annebbiamento dell'intelligenza e anche del senso comune, cometutti i vizi. I.P.

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  61. Carissimi, non voglio entrare troppo in merito, ma permettetemi di indicare un errore presente nella risposta della FSSPX. Io non condivido tutte le posizioni di p. Calvalcoli, ma in questo testo c'è un errore madornale e si trova proprio là dove il testo sembrerebbe più inattaccabile. Mi riferisco alla differenza logica di un predicato inteso in sensu diviso o in sensu composito. Si tratta di una distinzione classica in logica, ma qui viene utilizzata per giustificare qualcosa di non pertinente.
    E' chiaro che nel momento in cui la FSSPX ribadisce qualcosa che appartiene al Magistero infallibile della Chiesa, in quel momento sia essa stessa infallibile; in fondo non è altro che l'infallibilità in credendo di cui gode ogni cristiano. Il problema è che la FSSPX pensa di godere di tale infallibilità anche quando afferma che nel Concilio o in altri punti del Magistero del post-concilio o in altre dichiarazioni non magisteriali ci siano posizioni già condannate in precedenza. Per cui, per es. l'insegnamento sulla libertà religiosa presente in Dignitatis Humanae entrerebbe in contraddizione con l'insegnamento precedente. Ora però questa può essere solo un'opinione della FSSPX, sicuramente da prendere in considerazione, ma pur sempre  e solo un'opinione; l'unico che può dirimere tale questione è il Magistero, perché ciò che può apparire una contraddizione non è detto che lo sia. Molto recentemente è capitato che l'affermazione del Santo Padre sull'uso del preservativo sia stata proclamata da molti della Fraternità come contraria all'insegnamento di sempre; invece tutti i testi portati a sostegno della stessa Fraternità non erano affatto pertinenti con l'affermazione del Papa. Occorre sempre ricordare che il principio di non contraddizione vale per affermazioni considerate sotto lo stesso "rispetto".
    In altre parole, P. Cavalcoli in questo non ha sbagliato: la Fraternità, quando pretende di aver ragione nel giudicare la continuità o non continuità di un insegnamento, non può invocare l'infallibilità in credendo.
    In pratica: se la FSSPX afferma che è vera la condanna, ad es., di Gregoio XVI sulla libertà religiosa, essa è infallibile (in credendo). Ma quando afferma che l'insegnamento del Concilio sulla libertà religiosa è precisamente ciò che è già stato condannato, si arroga un'infallibilità in docendo che non ha. In questo ambito la FSSPX deve solo limitarsi a fare delle proposte sulle quali il solo Magistero ha l'autorità per pronunciarsi.

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  62. Ti piacerebbe che lo facesse, vero? Così verrebbe scorticato vivo e mandato via a calci nel sedere dai progressisti...

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  63. Ma va' a ciappa i ratt!!!!10 aprile 2011 alle ore 14:53

    Mi scusi....seguire la Tradizione e' idolatria? Allora Gesu', i Santi da lui forgiati...20 secoli di Papi sono delgi idoli? Ma perche' non si va' a fare una bella passeggiata che e' pure una bella giornata?

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  64. Ma va' a ciappa i ratt!!!!10 aprile 2011 alle ore 14:53

    Mi scusi....seguire la Tradizione e' idolatria? Allora Gesu', i Santi da lui forgiati...20 secoli di Papi sono delgi idoli? Ma perche' non si va' a fare una bella passeggiata che e' pure una bella giornata?

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  65. Ma va' a ciappa i ratt!!!!10 aprile 2011 alle ore 14:54

    Mi scusi....seguire la Tradizione e' idolatria? Allora Gesu', i Santi da lui forgiati...20 secoli di Papi sono delgi idoli? Ma perche' non si va' a fare una bella passeggiata che e' pure una bella giornata?

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  66. Testo mirabile, Loquor. Grazie. I.P.

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  67. infatti:
    la Chiesa Conciliare ha fatto cadere nel dimenticatoio la Comunione dei Santi, la reale unità tra Chiesa Militante, Purgante e Trionfante, che fa essere il Corpo di Cristo temporale ed eterno insieme, vivente nello spazio- tempo come Chiesa Militante, ma sempre orientata alla realtà trascendente e soprannaturale, all'eternità, quindi unita misteriosamente e realmente alle altre due !
    provate a chiedere al fedele medio delle parrochie -vecchio o giovane non fa differenza-  che cosa essa sia,  e sentite se ne hanno una pallida cognizione....che la Chiesa dei Santi sia VIVENTE in eterno con la SS.ma Trinità non se lo ricorda nessuno: credono e dicono che "i Santi sono roba del passato", fino al 1962, ovviamente !
    ci hanno fatto pensare che la Chiesa che conta è quella che inizia da quella data, che HA VOLTATO la pagina epocale della storia, mettendo, come vediamo,  l'uomo al centro di tutte le cose, soprattutto della Santa Messa, riformata secondo ci  "bisogni dell'uomo"  (quelli carnali   e   caduchi dell'ORGOGLIO dell'homo faber, che vuole SMONTARE ogni mistero, perchè si sente ARTEFICE del proprio destino, sia materiale che spirituale; essa non hba bisogno d el passato, e non sa che farsene della Comunione dei Santi, perchè vuole costruire QUI ED ORA il Regno di Dio, secondo le sue misure terrene, socio-filantropiche, che non hanno bisogno di un Salvatore che la riscatti dalla dannazione. 
    Non si riesce più oggi, nel continuo richiamo all' ossequio/vincolo (indefinito ma gravoso) ad un concilio pastorale, a concepire l'unione col Pietro-di-sempre, cioè con la Chiesa fin dai suoi inizi, perchè si crede che la Verità si debba EVOLVERE: tutto deve essere AL PASSO COI TEMPI, dialogando con tutte le innovazioni moderne, che magari sfatano il peccato trasofrmandolo in "problema esistenziale o socio-relazionale"; questo è  il grande insegnamento del concilio, e il 99% dei cattolici ha ormai questa forma mentis, tranne quei pochi che su questo blog e in alcune isole dell'orbe cattolico che hanno conservato la retta idea di COMUNIONE, come nella FSSPX, e chi conserva la memoria della sana Dottrina, il Depositum fidei immutabile.
    Già dieci anni fa mi risulta che nelle lezioni di catechismo ai bambini che si preparavano alla Prima Comunione nessuno ne ha mai fatto cenno, come di altre verità di Fede fondamentali.

    RispondiElimina
  68. <span>infatti:  
    la Chiesa Conciliare ha fatto cadere nel dimenticatoio la Comunione dei Santi, la reale unità tra Chiesa Militante, Purgante e Trionfante, che fa essere il Corpo di Cristo temporale ed eterno insieme, vivente nello spazio- tempo come Chiesa Militante, ma sempre orientata alla realtà trascendente e soprannaturale, all'eternità, quindi unita misteriosamente e realmente alle altre due !  
    provate a chiedere al fedele medio delle parrochie -vecchio o giovane non fa differenza-  che cosa essa sia,  e sentite se ne hanno una pallida cognizione....che la Chiesa dei Santi sia VIVENTE in eterno con la SS.ma Trinità non se lo ricorda nessuno: credono e dicono che "i Santi sono roba del passato", fino al 1962, ovviamente !  
    ci hanno fatto pensare che la Chiesa che conta è quella che inizia da quella data, che HA VOLTATO la pagina epocale della storia, mettendo, come vediamo,  l'uomo al centro di tutte le cose, soprattutto della Santa Messa, riformata secondo ci  "bisogni dell'uomo"  (quelli carnali   e   caduchi dell'ORGOGLIO dell'homo faber, che vuole SMONTARE ogni mistero, perchè si sente ARTEFICE del proprio destino, e che non ha bisogno di imparare dai Santi "del passato"....)  perchè vuole costruire QUI ED ORA il Regno di Dio, andando avanti, secondo le sue misure terrene, socio-filantropiche e sempre in aggiornamento.
    Non si riesce più oggi, nel continuo richiamo all' ossequio/vincolo (indefinito ma gravoso) ad un concilio pastorale, a concepire l'unione col Pietro-di-sempre, cioè con la Chiesa fin dai suoi inizi, perchè si crede che la Verità si debba EVOLVERE: tutto deve essere AL PASSO COI TEMPI, dialogando con tutte le innovazioni moderne, che magari sfatano il peccato trasofrmandolo in "problema esistenziale o socio-relazionale"; questo è  il grande insegnamento del concilio, e il 99% dei cattolici ha ormai questa forma mentis, tranne quei pochi che su questo blog e in alcune isole dell'orbe cattolico che hanno conservato la retta idea di COMUNIONE, come nella FSSPX, e chi conserva la memoria della sana Dottrina, il Depositum fidei immutabile.  
    Già dieci anni fa mi risulta che nelle lezioni di catechismo ai bambini che si preparavano alla Prima Comunione nessuno ne ha mai fatto cenno, come di altre verità di Fede fondamentali.</span>

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  69. <span>infatti:    
    la Chiesa Conciliare ha fatto cadere nel dimenticatoio la Comunione dei Santi, la reale unità tra Chiesa Militante, Purgante e Trionfante, che fa essere il Corpo di Cristo temporale ed eterno insieme, vivente nello spazio- tempo come Chiesa Militante, ma sempre orientata alla realtà trascendente e soprannaturale, all'eternità, quindi unita misteriosamente e realmente alle altre due !    
    provate a chiedere al fedele medio delle parrochie -vecchio o giovane non fa differenza-  che cosa essa sia,  e sentite se ne hanno una pallida cognizione....che la Chiesa dei Santi sia VIVENTE in eterno con la SS.ma Trinità non se lo ricorda nessuno: credono e dicono che "i Santi sono roba del passato", fino al 1962, ovviamente !    
    ci hanno fatto pensare che la Chiesa che conta è quella che inizia da quella data, che HA VOLTATO la pagina epocale della storia, mettendo, come vediamo,  l'uomo al centro di tutte le cose, soprattutto della Santa Messa, riformata secondo i  "bisogni dell'uomo"  (quelli carnali   e   caduchi dell'ORGOGLIO dell'homo faber, che vuole SMONTARE ogni mistero, perchè si sente ARTEFICE del proprio destino, e che non ha bisogno di imparare dai Santi "del passato"....)  perchè vuole costruire QUI ED ORA il Regno di Dio, andando avanti, secondo le sue misure terrene, socio-filantropiche e sempre in aggiornamento.  </span>
    <span>Una Chiesa "umanistica", sempre più dimentica della propria origine divina, così come del proprio vero fine: la vita eterna beata con Dio o lontana da Lui, nella eterna dannazione.
    Non si riesce più oggi, nel continuo richiamo all' ossequio/vincolo (indefinito ma gravoso) ad un concilio pastorale, a concepire l'unione col Pietro-di-sempre, cioè con la Chiesa fin dai suoi inizi, perchè si crede che la Verità si debba EVOLVERE: tutto deve essere AL PASSO COI TEMPI, dialogando con tutte le innovazioni moderne, che magari demoliscono o minimizzano la realtà del PECCATO,  trasformandolo in "problema esistenziale o socio-relazionale"; questo è  il grande insegnamento del concilio, e il 99% dei cattolici ha ormai questa forma mentis, tranne quei pochi che su questo blog e in alcune isole dell'orbe cattolico che hanno conservato la retta idea di COMUNIONE, come nella FSSPX, e chi conserva la memoria della sana Dottrina, il Depositum fidei immutabile.    
    Già dieci anni fa mi risulta che nelle lezioni di catechismo ai bambini che si preparavano alla Prima Comunione nessuno ne ha mai fatto cenno, come di altre verità di Fede fondamentali.</span>

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  70. dal suo discorso emerege tutta l'immane ignoranza che il regime modernista è riuscito a seminare nelle menti delle nuove generazioni, dove la stessa parola "Tradizione" è del tutto obsoleta e incomprensibile, SGANCIATA dal suo vero contenuto, E per di più usata a fini FAZIOSI, di demolizione dell'avversario, al quale si vuole "strappare"ad ogni costo qualche prerogativa, fosse  anche la reale conoscenza della Dottrina perenne; e lo si fa negando l'evidenza, con la propra invincibile ignoranza, pari alla presunzione di sapere cose mai apprese da fonti autorevoli.

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  71. <span>dal suo discorso emerge tutta l'immane ignoranza che il regime modernista è riuscito a seminare nelle menti delle nuove generazioni, dove la stessa parola "Tradizione" è del tutto obsoleta e incomprensibile, SGANCIATA dal suo vero contenuto, E per di più usata a fini FAZIOSI, di demolizione dell'avversario, al quale si vuole "strappare"ad ogni costo qualche prerogativa, fosse  anche la reale conoscenza della Dottrina perenne; e lo si fa negando l'evidenza, con la propra invincibile ignoranza, pari alla presunzione di sapere cose mai udite o mai apprese da fonti autorevoli.</span>

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  72. In gennaio ho avuto una luonga discussione con Cavalcoli su GloriaTV, qui  http://it.gloria.tv/?media=122762

    Alla mia domanda  <span>la preghiera di un buddhista é inspirata dallo Spirito Santo? Ha un qualsivoglia merito per l'anima?   </span>ha risposto
    " Se ogni singola persona, di qualunque religione, è in buona fede e prega, la sua preghiera sale all'unico Dio. Se poi si ritiene che vi possa essere confusione, nel senso che qualcuno nella preghiera si rivolga a forze soprannaturali che non siano Dio, noi cristiani sappiamo che non esistono gli idoli e che quindi possono essere eventualmente o gli angeli buoni o quelli ribelli. Se sono gli angeli di Dio, loro stessi porteranno le preghiere a Dio, loro Signore. Se sono i demoni, sappiamo che questi vorrebbero essere adorati e pregati, ma non certo per la pace e per l'unità. "

    e aggiunge

    "A me sembra che le convocazioni ad Assisi per pregare Dio per la pace, in quanto proposte dal Santo Padre, siano delle affermazioni formidabili della fede cattolica. "

    NO COMMENT !

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  73. ovvero: quando si perde l'aggancio con la Verità eterna e col Logos stesso, tutto si può affermare: si arriva a dire che il bianco è nero....e che il sole che splende in cielo è una realtà    opinabile   !  :(

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  74. ma allora ... se il CVII é infallibile come dice il Bravo Padre Cavalcoli, perché la Chiesa non lo dichiara tale solennemente ex-cathedra?

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  75. <span>ovvero: quando si perde l'aggancio con la Verità eterna,  col Logos stesso, tutto si può affermare: si arriva a dire che il bianco è nero....e che il sole che splende in cielo è una realtà    opinabile   !   :( </span>

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  76. eh, caro ma va' ......aspetti ancora a indignarsi  ! che dir' in futuro prossimo quando sentiremo il peggio ?
    siamo ancora lontani dal fondo della china, quando tutte le mostruosità saranno manifeste nei discorsi   grotteschi di orride CONTRADDIZIONI MAI UDITE in 2000 anni,  affermazioni  inaudite di un popolo cattolico SRAGIONANTE, a causa del mitico concilio e del relativismo trionfante ad esso conseguito: arriverà il giorno che ci sentiremo dire che ANCHE ADORARE NOSTRO SIGNORE Realmente Presente nell'ostia consacrata è atto di idolatria  !
    non creda che io esageri, perchè ne ho avuto i primi terribili segnali, ascoltati con le mie orecchie in più occasioni....

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  77. <span>eh, caro ma va' ......aspetti ancora a indignarsi  ! che dirà allora, in futuro prossimo quando sentiremo il peggio del peggio ?  
    siamo ancora lontani dal fondo della china, quando tutte le mostruosità saranno manifeste nei discorsi   grotteschi di orride CONTRADDIZIONI MAI UDITE in 2000 anni,  affermazioni  inaudite di un popolo cattolico SRAGIONANTE, a causa del mitico concilio e del relativismo trionfante ad esso conseguito: arriverà il giorno che ci sentiremo dire che ANCHE ADORARE NOSTRO SIGNORE Realmente Presente nell'ostia consacrata è atto di idolatria  !  
    non creda che io esageri, perchè ne ho avuto i primi terribili segnali, ascoltati con le mie orecchie in più occasioni....</span>

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  78. ma siete capaci di legggere?

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  79. Tutta la discussione citata da hpoirot mostra quanto costui sia un perditempo di prima catergoria per i suoi interlocutori e anche un disonesto, ecco infatti la risposta datagli: "<span>Riguardo alla preghiera di un buddhista o di qualunque altra religione, se nasce da un'anima in stato di grazia, grazia di Gesù Cristo sempre e comunque, ottenuta in forza del battesimo (sappiamo che non c'è solo il battesimo sacramentale d'acqua) e in base al pentimento sincero per il male compiuto (sappiamo che i peccati, anche mortali, vengono rimessi anche prima della confessione sacramentale, se c'è vero pentimento), non può che essere un dono da parte di Dio, e quindi dello Spirito Santo."</span>

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  80. ho riportato la parte scottante della risposta che ho ottenuto, Ospite ha riportato la parte ortodossa, ma come possono coesistere le due tesi?
    come puo' un buddhista non battezzato essere in stato di grazia ? non dimentichiamo che nella nouvelle teologie
    il 50% di cio" che é detto é corretto come anche nel modernismo. Esattamente quello che accade nella risposta del Cavalcoli

    Come possono Assisi1 e Assisi2 essere delle formidabili affermazioni della fede cattolica se le sole preghiere valide sono quelle in stato di grazia o di un'anima contrita?
    Forse che tutti ad Assisi si erano confessati ? Forse che gli animisti che hanno sgozzato i galletti avevano sincero pentimento ?

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  81. <span><span>In questo caso, l'insegnamento erroneo di un Papa o di un vescovo non meriter</span><span>ebbe il titolo di "Magistero"; nel caso opposto, potrebbe darsi un "Magistero" effettivamente erroneo.</span></span>
    Al solito: quando questo sia il caso lo decidi tu. Anche quando, come nel caso del Concilio Vaticano II, Papi e cardinali si sono spesi più volte nello spiegare che la continuità c'è.
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20070629_responsa-quaestiones_it.html

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  82. hpoirot
    <span>"come puo' un buddhista non battezzato essere in stato di grazia?"</span>
    Per curiosità, per lei un non battezzato può salvarsi? Se si, grazie a cosa?

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  83. Se mi è permesso non credo che 20 secoli fa (o anche qualcuno in meno) nel giudicare la rettitudine della Fede in Cristo buona parte degli esempi che lei porta esistessero nemmeno... nel Vangelo poi non è che si spacchi il capello in 4 per specificare in che direzione debba girarsi il sacerdote o tantomeno che lingua usare nelle celebrazioni o figuriamoci che stile di musica...
    La Liturgia è una cosa bella e Sacra e importante, ma la mia impressione, da non erudito, è che ci si spinga un po' troppo in là nell'apprezzamento di certi dettagli...

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  84. <span>Se mi è permesso non credo che 20 secoli fa (o anche qualcuno in meno) alcuni degli esempi che lei porta esistessero nemmeno... nel Vangelo stesso poi non è che si spacchi il capello in quattro per specificare in che direzione debba girarsi il sacerdote o tantomeno che lingua usare nelle celebrazioni o figuriamoci che stile di musica, come fossero le conditio sine qua non del cristiano...  
    La Liturgia è una cosa bella e Sacra e importante, ma la mia impressione, da non erudito, è che ci si spinga un po' troppo in là nell'apprezzamento di certi dettagli...</span>

    Quanto poi per esempio alle donne in chiesa in minigonna, non esageriamo, ancora non ne ho viste, e se davvero ce ne sono non è tanto una questione di dottrina quanto di buon senso...

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  85. <span><span>Dicebamus heri</span> 
    <span><span><span>Non devi rispondere sensatamente alle domande degli ortodossi o dei lefebvriani. </span>  <span>Se proprio convinto che, il giorno in cui comparirai davanti a Nostro Signore, tale tua affermazione (ed il fatto che io sia convinto che non lo metti in pratica ed è solo un distinguo di lana caprina, citato per il gusto della polemica, non modifica i termini del problema) sarà fonte di bella figura?     
    Io, se credessi al Vaticano II (come dici di crederci tu), mi farei qualche esame di coscienza. Mi auguro, per te, che, almeno in foro interno, almeno implicitamente e de facto, tu ne faccia tesoro. Ovviamente non pretendo che tu lo ammetta in pubblico. Anzi, più insisterai per il no, più io penserò che "La lingua (nella fattispecie la tastiera) batte dove il dente duole".</span><span>Poi ci vediamo a Giosafat.</span>    <span><span>Chissà chi, quel giorno ne avrà di sorprerse.      
    Quanto sei disposto a scommettere che le tue di sorprerse di quel giorno, saranno ben più grandi delle mie?</span></span><span><span></span></span><span>Solo indignarti e dire che la risposta la sa il Papa e questo basta</span>  <span>SMACK....    
    TANTISSIMI BACIONI!    
    Peccato, per te, che ci sia stato il Vaticano II.    
    Trovami un solo atto concreto (non un documento che nessuno legge e meno ancora capisce) del Post-Vat II, in cui il Papa abbia fatto il Papa (e/o incoraggiato ad avere un tale comportamento /atteggiamento, che manda a monte ogni pretesa di dialogo). Ovviamente fanno eccezione (e non valgono) quelli contro i tradizionalisti.</span></span></span></span>

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  86. Bravo Padre Cavalcoli10 aprile 2011 alle ore 18:22

    All'amico che mi insulta dico:Il problema sorge quando si mitizza il proprio concetto di tradizione non la tradizione in se stessa correttamente intesa.Non riesco a capire cosa intendete per tradizione vorrei che qualcuno me lo spiegasse i modo chiaro.Tradizione ma in che senso?Papa Paolo VI in un Concistoro del 1974  giustamente disse che sta alla Chiesa stabilire quale tradizione ritenere e quale non considerare.
    Invece a me sembra che l'oggetto della vostra attenzione sia più la tradizione che Dio.Comunque vorrei che mi spegaste in modo chiaro e concreto cosa intendete per tradizione.Grazie

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  87. Certo che un non battezzato puo' (straordinariamente) salvarsi, perché c'é il battesimo di desiderio grazie al semina verbi (inteso nel modo giusto!!)
    cioé una pioggia di grazie che Dio elargisce su certe persone in modo trascendente (e non una presenza immanente dello Spirito Santo che si avrebbe dalla nascita)

    Comunque una cosa é il caso particolare di un indigeno che abita nella foresta non ha mai sentito parlare di Gesu e vivendo bene secondo una morale naturale va in Paradiso,
    altra cosa del tutto diversa é che la Chiesa insegni che la preghiera di una persona che é sincera in buona fede con il proprio credo non-cattolico abbia merito dinnanzi a Dio pregando i suoi riti.

    Il MANDATO é chiaro: "Andate e insegnate alle genti. Chi crederà e sarà battezzato sarà SALVO, chi non credereà sarà CONDANNATO..."

    Ma é troppo duro per il mondo moderno, il papa la sapeva più lunga di Gesù... allora via l'paostolato alla Mission dentro l'apostolato CVII
    tremendamente lontano dal MANDATO divino... 25 anni fa in Sinagoga tra i 'fratelli maggiori'   Il 13 aprile 1986 la storica visita di Giovanni Paolo II
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/04/01/visualizza_new.html_1527755180.html

    "Nella Sinagoga di Roma, in quel 13 aprile dell'86, tra l'altro, c'era anche Jerzy Kluger, suo compagno di scuola, sopravvissuto all'Olocausto.
    E fu il coro del Tempio a intonare il canto che gli ebrei cantavano andando incontro alla morte nei lager nazisti: ''Ani' maamin''
    (Io credo con fede certa nella venuta del Messia). "

    Qualcuno dovrebbe forse spiegare al papa che per noi il Messia é GIA' venuto...

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  88. piuttosto, se Cavalcoli fosse coerente dovrebbe essere contro la futura beatificazione in quanto gli eccessi di interpretazione di GPII
    approvano e convalidano esattamente cio' che il padre O.P. condanna del Concilio. A quanto ne so' Cavalcoli é invece 100% favorevole...

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  89. Che Cos’è la tradizione?
    <p> 
    </p><p>Essa si può definire come l’insegnamento di Gesù Cristo e degli apostoli fatto a viva voce e trasmesso dalla Chiesa fino a noi senza nessuna alterazione (Catechismo di SPioX). Gesù ha predicato senza scrivere nulla di sua mano e gli apostoli hanno trasmesso di viva voce il suo insegnamento. Unicamente qualche anno dopo l’Ascensione di Gesù hanno scritti i Vangeli, come un riassunto della loro predicazione(<sup>2</sup>). Ne risulta che la Tradizione è una fonte della Rivelazione. Essa precede la Sacra Scrittura e ne è all’origine. Gli scrittori sacri, strumenti umani ispirati da Dio, attingono le loro conoscenze da ciò che hanno essi stessi ascoltato da Gesù o dagli apostoli....  La tradizione, sorgente della Rivelazione, è distinta dalla Sacra Scrittura e merita la stessa fede di essa. San Paolo ce lo indica quando scrive ai Tessalonicesi: <span>"Fratelli, state saldi nella fede e ritenete fermamente le tradizioni che avete imparato da noi di viva voce o per lettera</span>." Le verità della fede prima predicate, sono state trasmesse dalla Chiesa nel Credo simboli della fede, nelle definizione dei concili e negli atti dei Papi. La conformità di una dottrina alla Tradizione è un criterio di verità.</p>

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  90. <span>Che Cos’è la tradizione?  
       


    Essa si può definire come l’insegnamento di Gesù Cristo e degli apostoli fatto a viva voce e trasmesso dalla Chiesa fino a noi <span>SENZA NESSUNA ALTERAZIONE</span> (Catechismo di SPioX).

    Gesù ha predicato senza scrivere nulla di sua mano e gli apostoli hanno trasmesso di viva voce il suo insegnamento. Unicamente qualche anno dopo l’Ascensione di Gesù hanno scritti i Vangeli, come un riassunto della loro predicazione(<sup>2</sup>). Ne risulta che la Tradizione è una fonte della Rivelazione. Essa precede la Sacra Scrittura e ne è all’origine. Gli scrittori sacri, strumenti umani ispirati da Dio, attingono le loro conoscenze da ciò che hanno essi stessi ascoltato da Gesù o dagli apostoli....  La tradizione, sorgente della Rivelazione, è distinta dalla Sacra Scrittura e merita la stessa fede di essa. San Paolo ce lo indica quando scrive ai Tessalonicesi: <span>"Fratelli, state saldi nella fede e ritenete fermamente le tradizioni che avete imparato da noi di viva voce o per lettera</span>." Le verità della fede prima predicate, sono state trasmesse dalla Chiesa nel Credo simbolo della fede, nelle definizione dei concili e negli atti dei Papi. La conformità di una dottrina alla Tradizione è un criterio di verità.
    </span>

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  91. le faccio io una domanda : perché il CREDO si chiama Simbolo degli Apostoli ??
    perché riassume quello che credevano gli Apostoli !  Questa dottrina

    1) ha radici nella Tradizione orale (prima ancora che nei Vangeli)
    2) deve essere trasmessa <span>SENZA NESSUNA ALTERAZIONE</span>
    3) é immutabile per l'eternità

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  92. <span>le faccio io una domanda : perché il CREDO si chiama Simbolo degli Apostoli ??  
    perché riassume quello che credevano gli Apostoli !
    </span>
    <span>Questa dottrina :
    1) deriva direttamente nella Tradizione orale (prima ancora che dai Vangeli)  
    2) deve essere trasmessa <span>SENZA NESSUNA ALTERAZIONE</span>  
    3) é immutabile per l'eternità</span>

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  93. No, se aderisce alla F.S.S.P.X, della quale condivide, a quanto pare, tutto l'orientamento dottrinale, non potrà che trovarsi meglio. Almeno non dovrà più trattenersi dall'esternare la sua avversione per le eresie del magistero post-conciliare. Cosa lo trattiene?

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  94. Bravo Padre Cavalcoli10 aprile 2011 alle ore 20:25

    Ma se intendete il "deposito della fede"siamo d'accordo ma a me sembra che qui si intenda altro.Il retto concetto di tradizione vuole intendere appunto il deposito della fede che è costituito dalla Sacra Scrittura e la tradizione orale tramandata.Ma qui sembra intendersi qualcosa di diverso.Sembra un concetto di tradizione che si identifica,più che altro,con il Concilio di Trento e la riforma post Concilio di Trento.
    Qualcuno ha citato il Credo Apostolico.Non capisco cosa c'entri con questa discussione.il Vaticano II ha accolto la tradizione della Chiesa non l'ha cambiata.Scusate se mi ripeto ma a me sembra ci sia un esagerato e malinteso senso di tradizione.Sembra quasi che ciò che sia adorata sia la tradizione non Dio.  

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  95. Padre Cavalcoli è eretico tanto quanto i lefebvriani. Entrambi affermano principi aderenti alla Dottrina Cattolica , ma mescolati a varie eresie.

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  96. Bravo Padre Cavalcoli10 aprile 2011 alle ore 20:32

    Le risposte che leggo sono molto generiche e vaghe.Non rispondono alla domanda su cosa sia la tradizione.O almeno su cosa sia la tradizione secondo voi.

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  97. L'errore di fondo, secondo me, è che siccome i lefebvriani e simpatizzanti si considerano  unici veri difensori della Tradizione, ogni critica mossa  loro viene considerata come una critica alla Tradizione. Purtroppo molti non riescono a rendersi conto che si possono criticare alcune posizione lefebvriane, in particolare quella sul Libero esame della Tradizione, pur non accettando il Modernismo Conciliare e post-Conciliare. Pertanto, ogni persona che accusa i lefebvriani di propugnare dottrine eterodosse viene bollata di Modernismo.

    I Lefebvriani: protestanti per necessità, non per vocazione.

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  98. al tg5 hanno appena riferito la notizia che mons. Milingo ha fondato una sua Chiesa e ha ordinato un vescovo sposato e con figli....

    RispondiElimina
  99. <span>al tg5 hanno appena riferito la notizia che mons. Milingo ha fondato una sua Chiesa e ha consacrato un vescovo sposato e con figli....</span>

    RispondiElimina
  100. Ho visto, cose che capitano. Ognuno ha le sue eresie.

    RispondiElimina
  101. <span>"Rabbrividisco io a sentire loro.....criptomodernisti o cripto massoni, criptocarismatici o simili..... "</span>

    Te pareva che non vi fosse qualcuno che esternasse la 'classica' uscita ridicola.

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  102. La FSSPX e i suoi simpatizzanti non si sono resi conto che la Chiesa non ha mai buttato alle ortiche la Tradizione (con la T maiuscola). E mai lo potrà fare. Mentre la Tradizione non muterà mai, le tradizioni (t minuscola), ovvero la modalità storica di presentare all'uomo del proprio tempo i contenuti della fede, sono passibili di mutamento.

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  103. mi scusi se mi permetto, ma mi sembra lei un po' confuso. Il concilio di Trento ribadi il CREDO proprio come riassunto di cio' che é sempre stato creduto nella TRADIZIONE
    http://it.wikisource.org/wiki/Catechismo_del_concilio_di_Trento/Parte_I/Articolo_1

    Lai dice "Sembra un concetto di tradizione che si identifica,più che altro,con il Concilio di Trento..." ma é un non senso, perché  é inevitabile che la Tradizionesi identifichi
    col Concilio di Trento altrimenti ci sarebbe una discontinuità nel magistero da parecchi secoli. Su questo siamo d'accordo anche con padre Cavalcoli ! Anche lui glielo direbbe!

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  104. un po' di storia...
    Il papa Leone X, per cercare di frenare Lutero, lo scomunicò con la celebre bolla “Exurge domine”, del 1520. In seguito Lutero fu invitato a ritrattare le sue tesi nella Dieta di Worms, ma riuscì a ribadirle e a tornare salvo nella sua città inscenando un finto rapimento. La Chiesa si rese allora conto che c'era bisogno di prendere rapidamente decisioni importanti e indisse il Concilio di Trento. Iniziato nel 1545 da Paolo III si protrasse per circa un ventennio fino al 1563. Nel gennaio dell'anno successivo Pio IV ne approvò e ratificò i decreti. Questi decreti riguardavano sia gli aspetti teologici e dogmatici sia gli aspetti organizzativi e istituzionali della vita della Chiesa.

    Sul piano dottrinale, vennero ribadite solennemente le tesi fondamentali della TRADIZIONE cattolica messe in discussione dai protestanti.
    Tra queste spicca per importanza la Professio fidei tridentina : che ribadiva il il CREDO o SIMBOLO DEGLI APOSTOLI...

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  105. Mi ha fatto pena leggere questi commenti. Quanta  cattiveria e quanta superbia.
    ma abbiate almeno l'accortezza di chiedere PERDONO........ Certo non lo farwete mai. Vivete crogiolandovi nel vostro brodo, certi coem ritenete di essere GLI UNICI POSSESSORI DELLA VERITA'.  (non il Papa e i Vescovi, ma , ovviamente, solo voi...) 

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  106. Guardi lei non si occupi di teologia, vada a fare la calzetta cha è meglio.

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  107. Ma l'avete capita la risposta della San Pio X ? Io ho qualche dubbio, mi sa che avete letto solo la conclusione, vi è piaciuta, è firmata San Pio X quindi si sottoscrive...sensu diviso, chiaramente!

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  108. eh sì: al giorno d'oggi a quanto pare è "cattivo" chi dice la Verità, perchè non usa la medicina della misericordia, vero?...e lo sa perchè, Davide ?
    perchè si è visto come il medico pietoso ha fatto la piaga cancrenosa, in 45 anni .
    Allora,   meglio un'amara verità che una mielata bugia, che lascia morire il malato nel suo cancro, dicendogli che tutto va bene !

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  109. Non si capisce di chi sia la posizione, questo è un pò grave in effetti.

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  110. ma è risaputo da quale nefasta scuola viene questa sua monotona e ossessiva condanna di chi ragiona ed esprime opinioni e giudizi ragionevoli in un civile dibattito: dai catto-kikiani katekisti/ schiavisti di poveri malcapitati, illusi di "fare grandi esperienze del Signore", e che si ritrovano plagiati e fustigati da quegli eretici maestri che li minacciano dicendo loro:
    "Se fai domande, sei superbo: se pretendi di ragionare, vuol dire che dai retta a Satana!"
    ma codesta scuola che vi mette il cervello in naftalina, mica è obbligatoria per tutti, lo sa, Davide ? la segua lei e tanti auguri.... 

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  111. Veramente la risposta della F.S.S.P.X. ha elementi di verità, ma manca di un punto. Se è vero che esiste l'oggetto pimario del Magistero del Papa e della Chiesa, è pure vero che esiste un oggetto secondario del Magistero, non ufficialmente definito perchè fu interrotto il Concilio Vaticano I, ma ribadito da Pio IX come "proximum fidei" e condiderato da tutti i teologi come "sententia certa".
    Sono pertanto infallibili:
    le canonizzazioni dei Santi;
    l'approvazione di ordini e congregazioni religiose;
    i fatti dogmatici e condanne magisteriali a determinate dottrine;
    l'approvazione di leggi universali della Chiesa in campo disciplinare e liturgico.

    Non capisco perchè il teologo della Fraternità vada ad arrovellarsi su argomentazioni tanto complicate ai più. Basta mettere il Cavalcoli davanti ad un fatto mi concli il Magistero precedente il Concliio con quello del Concilio e del Post Concilio. Il problema sarà dell'altra parte!
    Teniamo sempre presente che se il Vaticano II fosse scaturito dal cappello del mago, si potrebbe discutere, ma quello che è uscito dal Vaticano II era quello che volevano le le sette massoniche e l'alta vendita già al tempo di Pio IX e dei suoi immediati predecessori.
    La domanda è come è possibile che dei Sommi Pontefici non facciano ciò che è il bene della Chiesa? Qui non si tratta di cattivi papi, ma di papi che erano in fide!!!

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  112. Se il concilio e' descrittivo e ci dice come la chiesa si deve comportare col mondo, beh ...allora si puo anche dissentire perche' non trattasi di fede e di morale bensi' di come bisogna fare. Quanto poi ad altre affermazioni oltre a quella richiamata, senza dilungarmi, vorrei chiedere chi ha detto di scuotere la polvere dai calzari? Chi ha detto ... dove e' pianto e stridore di denti? Chi ha detto del fratello che sbaglia ... e in definitiva sia scomunicato? Sono benedizioni e venire incontro al mondo? Si rileggano certe affermzioni di S. Paolo e l'elenco dei peccati e quali fossero le conseguenze...ma certo era un tradizionalista quest'ultimo pure ! D'altra parte non si condanna il concilio ma l'ermeneutica della continuita' di BXVI e la lettura alla luce della tradizione vorranno anche significare qualcosa e cioe' l'indicazione della via da seguire.

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  113.  Specifico.: la lettura alla luce della tradizione e', se non erro di GPII; le considerazioni dianzi fatte nelle riflessioni precedenti questa aggiunta si riferiscono al commento di un intervenuto.

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  114. Dopo riflessioni, dopo la lettura di questo articolo ma soprattutto di questi commenti, di tutti questi commenti, sono convinto che la Fsspx sia l'unico e saldo punto di partenza per la diffusione della tradizione.

    Tutto il resto (celebrazioni motu proprio, istituti Ecclesia Dei, ecc...), se fatto bene è un ottimo esempio, ma il vero trampolino resta la Fraternità.

    Oremus pro Pontifice, perché sappia avvalersi della Fsspx, come Paolo III seppe farsi aiutare da gesuiti (quelli originali!)

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  115. sembra superfluo e anche strano doverlo ancora ricordare, a chi già lo sa,
    come me che l'ho appreso da poco tempo, ma soprattutto a coloro che  non hanno la minima cognizione di chi sia la FSSPX, (e ripeto che i disinformati sono almeno il 98% dei normali parrocchiani della Messa domenicale), ma è vero che  se non esistesse la FSSPX, la Messa di sempre sarebbe caduta nell'oblio totale e il Papa attuale non avrebbe compiuto quel gesto storico della promulgazione del MP : dopo la svolta antropologica del CV2 esso è stato una "contro-svolta" (credo voluta da Dio stesso) atta a  raddrizzare nel tempo la rotta della Chiesa per riportarla all'orientamento giusto, sacro e perenne, fisico e spirituale, quell'essere tutti "rivolti al Signore" di quella Liturgia perenne che non poteva essere abrogata, non poteva tramontare, essendo opera di Gesù Cristo stesso che ha detto: "I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno". Le SUE<span> parole autentiche della Santa Messa,</span> senza travisamenti dettati da orgoglio umano, torneranno un giorno ad essere quelle da LUI volute per la SUA Liturgia, quella che veramente fa scendere il Cielo sulla terra, per elevare la terrestrità al Cielo, l'umanità redenta solo per Lui, in Lui, con Lui, offrendo al Padre Lui solo come Vittima immacolata nel Sacrificio Perfetto (NON sentiremo più offrire "il frutto della terra e del nostro lavoro....ecc.").
    Ci sarà un giorno il grande ritorno dell'uomo "a Dio con tutto il cuore" , quando - esaurita e spenta la rivoluzione antropolatrica del   panem et circenses che ha degradato fatalmente, anno dopo anno,  la Messa a show profano- Dio sarà di nuovo rimesso al posto d'onore, AL CENTRO della Chiesa, della Liturgia, della Fede e della vita morale cristiana, grazie alla fedeltà incrollabile della FSSPX  alla Chiesa di sempre, alla Messa di sempre, alla Dottrina immutabile, al Pietro di sempre.

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  116. A dire il vero colui che crede di essere l`unico possessore della verità è il suo maestro e guida che sta imponendo alla Chiesa, con la sconcertante complicità di chi glielo permette, la sua "verità", le sue prassi,il suo insegnamento, un insegnamento di cui stiamo ancora aspettando la PUBBLICAZIONE dopo che sia stato corretto e emendato.
    Ci mancherebbe altro che il suo maestro riesca anche ad imporre l`arcano alla Chiesa, un arcano che fa parte della sua verità che sta diffondendo ovunque vada, inganannando le anime che lo seguono ciecamente e che accettano le rigide regole tipiche di un movimento settario ma che eon dovrebbero trovare spazio nella Chiesa cattolica.
    Il silenzio delle nostre autorità sulle prassi e sui metodi (vedi scrutini) neocatecumenali lascia sgomenti.

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  117. <span>A dire il vero, Davide, colui che crede di essere l`unico possessore della verità è il suo maestro e guida che sta imponendo alla Chiesa, con la sconcertante complicità di chi glielo permette, la sua "verità", le sue prassi, il suo "insegnamento", un "insegnamento" di cui stiamo ancora aspettando la PUBBLICAZIONE dopo che sia stato corretto e emendato.  
    Ci mancherebbe altro che il suo maestro riesca ad imporre alla Chiesa anche l`arcano, un arcano che fa parte della sua verità che sta diffondendo ovunque vada, inganannando le anime che lo seguono ciecamente e che accettano le rigide regole tipiche di un movimento settario ma che non dovrebbero trovare spazio nella Chiesa cattolica.  
    Il silenzio delle nostre autorità sulle prassi e sui metodi (vedi scrutini) neocatecumenali lascia sgomenti.</span>

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  118. La lettura dell'intervento della FSSPX mostra quanto essa stessa <span>inventi nuove dottrine mai insegnate prima nella Chiesa</span>. Ciò dimostra che non gliene importa niente della vera Tradizione.
    Chi segue la FSSPX esce chiaramente dalla Chiesa cattolica e mette a rischio la propria salvezza eterna.

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  119. <span>La lettura dell'intervento della FSSPX mostra quanto essa stessa <span>inventi nuove dottrine mai insegnate prima nella Chiesa</span>. Ciò dimostra che non gliene importa niente della vera Tradizione.  
    Chi segue la FSSPX esce chiaramente dalla Chiesa cattolica e mette a repentaglio la propria salvezza eterna.</span>

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  120. Cavalcoli NON è eretico, o se lo é lo é di rimbalzo. E' un ottimo teologo, e sa fin troppo bene che se tira cosi' tanto la corda é solo perché non ha alternativa...
    O dice che il CVII é da emendare con un Sillabo o afferma che TUTTO é corretto, e sconfina nell'errore per giustificare l'impossibile...

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  121. Luisa,
    ehm, io non ho capito di chi lei parli.... me lo potrebbe dire?

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  122. I lefreviani attuali sono in torto:il magistero ordinario e straordinario della Chiesa va rispettatto da ogni singolo fedele con ossequio , assenso, ed obbedienza.La Teologia Fondamentale, che studia la rivelazione, il concetto di Ispirazione Biblica, il concetto del ''Munus Docendi'' e il valore della tradizione ed altre cose , spiega che occorre obbedienza. Nei trattati di Teol Fond. c'è, ancora oggi, l'espressione che la Chiesa non sia una democrazia; il Papa ed i Vescovi garantiscono il servizio del magistero che non spetta ad altri, neanche ai teologi, se non al Pontefice per sua suprema autorità apostolica,ed ai vescovi, nel loro territorio, purchè siano in comunione con Pietro e sotto Pietro. Essere cattolici significa essere in ''koinonia'', la successione apostolica sussiste e continua in Benedetto XVI, i lefreviani dovrebbero fare atto di umiltà e pesare il loro rapporto con il Vicario di Cristo che è supremo e fisico elemento di garanzia apostolica.  Il problema è poi anche di incomprensione e di mancanza di comunicazione seria. I lefreviani sono estranei alle evoluzioni teologiche attuali, agiscono d'impulso, sono prevenuti, manifestano fissismi inquietanti, non sono sereni.Qualsiasi teologo attuale leggendo i loro scritti resta sorpreso in negativo dalla loro ignoranza abissale. Il loro scarso amore per la Scrittura e il conseguente rifugio nell'apologia li esulano da qualsiasi dibattito teologico che parta da presupposti interdisciplinari seri. Oggi si fa teologia a partire dalle acquisizioni nuove dell'esegesi , dell'archeologia, della storia, loro sono estranei allo sviluppo degli studi, sono in una opposizione mentale intransigente ed ottusa. Lefevriani dice Gesù Cristo: '' Che nome hai?'' ,( Lc 8,30)  voi che nome avete?

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  123. A me sembra piuttosto che ...Se un Concilio dopo 40 anni necessita di ancora un'interpretazione (di un padre Cavalcoli e di altri) significa che non si é ancora capito cosa volesse dire!
    E cio' significa che quel Concilio non puo' esssere regola prossima della fede semplicemente perché non é chiaro.
    E' il papa stesso (BXVI) che chiede (dopo 40 anni!!!) di interpretare il Concilio. Ma allora vuol dire che vi sono più modi di interpretarlo: certi bene e certi male!

    Se il Magistero del CVII é valido si arriva alla concusione assurda che i peggiori progressisiti vanno in cielo perché hanno seguito l'interpretazione A,
    mentre i preti della San Pietro vanno in cielo perché hanno seguito l'interpretazione B!  E questa é una novità assoluta! Mai la chiesa ha avuto ambivalenze nel Magistero!

    Qual'é il modo esatto di interpretare oggi, 11 aprile 20011, il CVII ? Il problema é a Roma non a Ecône: oggi neanche il Vaticano lo sa con precisione!
    Secondo voi il Santo Padre é d'accordo al 100% con padre Cavalcoli ? Boh ?

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  124. <span>I lefreviani attuali sono in torto:il magistero ordinario e straordinario della Chiesa va rispettatto... </span><span>Per favore dimmi allora cosa devo rispettare poiché nessuno é ancora capace di definire con certezza cosa ha voluto dire il CVII. </span>

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  125. <span>A me sembra piuttosto che se un Concilio dopo 40 anni necessita di ancora un'interpretazione (di un padre Cavalcoli e di altri) significa che non si é ancora capito cosa volesse dire! E cio' significa che quel Concilio non puo' esssere regola prossima della fede semplicemente perché non é chiaro. E' il papa stesso (BXVI) che chiede (dopo 40 anni!!!) di interpretare il Concilio. Ma allora vuol dire che vi sono più modi di interpretarlo: in bene o in male!  
     
    Se il Magistero del CVII é valido si arriva alla concusione assurda che i peggiori progressisiti vanno in cielo perché hanno seguito l'interpretazione A,  
    mentre i preti della San Pietro vanno in cielo perché hanno seguito l'interpretazione B!  E questa é una novità assoluta! Mai la chiesa ha avuto ambivalenze nel Magistero!</span><span>
     
    Qual'é il modo esatto di interpretare oggi, 11 aprile 20011, il CVII ? Il problema é a Roma non a Ecône: oggi neanche il Vaticano lo sa con precisione!  
    Secondo voi il Santo Padre é d'accordo al 100% con padre Cavalcoli ? </span>

    RispondiElimina
  126. <span><span>A me sembra piuttosto che se un Concilio dopo 40 anni necessita di ancora un'interpretazione (di un padre Cavalcoli e di altri) significa che non si é ancora capito cosa volesse dire! E cio' significa che quel Concilio non puo' esssere regola prossima della fede semplicemente perché non é chiaro. E' il papa stesso (BXVI) che chiede (dopo 40 anni!!!) di interpretare il Concilio. Ma allora vuol dire che vi sono più modi di interpretarlo: in bene o in male!    
       
    Se il Magistero del CVII é TUTTO valido si arriva alla concusione assurda che i peggiori progressisiti vanno in cielo perché hanno seguito l'interpretazione A,    
    mentre i preti della San Pietro vanno in cielo perché hanno seguito l'interpretazione B!  E questa é una novità assoluta! Mai la chiesa ha avuto ambivalenze nel Magistero!</span><span>  </span></span>
    <span><span>Invece vi sono degli degli errori e occorre un Sillabo per emendare...
       
    Qual'é il modo esatto di interpretare oggi, 11 aprile 20011, il CVII ? Il problema é a Roma non a Ecône: oggi neanche il Vaticano lo sa con precisione!    
    Secondo voi il Santo Padre é d'accordo al 100% con padre Cavalcoli ? </span></span>

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  127. <span>La cosa che più mi infastidisce è che Cavalcoli è un DOMENICANO! Per cui suoi scritti sono, davanti a Dio, più gravi e confondenti.</span>

    ?!?

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  128. Infatti alla domanda n 1 di cui sopra nessuno ha risposto.

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  129. E soprattutto: se è infallibile, perché le messe non si fanno ordinariamente in latino, con tanto di gregoriano e nella forma che il Concilio contemplava (quella del Vetus Ordo), come prevedeva la S.C.?

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  130. La verità è che questo approccio per cui l'insegnamento sarebbe un tutto coerente e i conti tornerebbero sempre e comunque è insufficiente. Proprio per questo posizioni come quella della fsspx e quella di chi argomenta contro di essa non hanno alcuna cogenza e finiscono per convincere solo chi è già convinto dell'una o dell'altra tesi. E mentre ci arrampica su pareti logico-formali di 12° grado, gingillando con la premessa minore, il sensu diviso, l'actu signato e gli altri paraphrenalia aristotelicotomisteggianti, la realtà, nella sua concretezza, avanza a grandi falcate, confutando nei fatti gli allegri figmenti della mente umana. Così, la struttura temporale e visibile della chiesa va a catafascio, e la fsspx continua la sua nobile battaglia di retroguardia nelle riserve in cui è stata rinserrata.

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  131. Parla del Kiko. Ne è un po' ossessionata, ma forse non ha tutti i torti. In ogni caso la presenza di realtà con dinamiche settarie all'interno della chiesa è nefasta. C'è chi dice che abbiamo già vissuto quest'esperienza con opus dei e con i movimenti carismatici, e quanto affermano molti che lo conoscono da vicino, il cnc sembra riproporcela in chiave particolarmente virulenta. C'è peraltro chi dice che anche la fsspx abbia dinamiche settarie.

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  132. essere in Comunione con la Chiesa di sempre e con la Comunione dei Santi imporrebbe a tutti i cattolici, clero, papi  e fedeli, di essere in comunione ad esempio (tra i mille e mille santi di ogni tempo) anche con S. Massimiliano Kolbe (martire dei lager nazisti) che disse:
        "L'ecumenismo è il nemico dell'Immacolata,  un movimento da combattere e distruggere"
    e lo disse nel 1917, (dopo l'ultima apparizione di Maria SS.ma a Fatima) decidendo di fondare la Milizia dell'Immacolata, al seguente scopo:
    <span><span> "Noi dobbiamo realizzare il più rapidamente possibile l'obiettivo della Milizia Immacolata, cioè conquistare all'Immacolata, ed attraverso lei al Sacratissimo Cuore di Gesù, il mondo intero ed ogni singola anima che vive oggi o che vivrà domani, fino alla fine del mondo».</span></span>
    poichè era convinto che
    <span><span>«....</span><span>Soltanto quando tutti gli scismatici e i protestanti professeranno il Credo cattolico con convinzione e quando tutti gli ebrei chiederanno volontariamente il Santo Battesimo, solamente allora l’Immacolata avrà raggiunto i suoi obiettivi».</span></span>
    La Milizia dell'Immacolata <span> si propone di "cercare la conversione dei peccatori, degli eretici, degli scismatici, dei giudei e soprattutto dei massoni. In primo luogo si chiede la santificazione di tutti sotto il patrocinio e con la mediazione della Beata Vergine Maria"</span>
    Ordunque si chieda, Ospite e ci dica a noi poveri confusi,  che cosa è accaduto dal 1917 ad oggi, per cui dal 1965 in poi assistiamo alla promozione dell'ecumenismo inclusivo che abbraccia tutti, senza conversione, caldeggiato e perseguito dalla Chiesa rinnovata conciliar-"dialogante", la quale, anzichè convertire i non-cattolici riportandoli alla vera Chiesa, quella Santa, cattolica e romana, afferma la necessità di una CONVERGENZA coi non-cattolici, senza più raccomandare la loro  conversione !
    ecumenismo spinto ormai fino ai meeting fraterni in sinagoghe, moschee e raduni interreligiosi con tutti gli idolatri, atei compresi,....ognuno col suo "diverso pensiero credente-a-modo-suo"....
    Allora, egr. ospite, il povero San Massimiliano Kolbe era un delirante scismatico, un secolo fa, senza saperlo ? sarebbe oggi un gran ribelle ai papi, come Lefebvre, poichè  non avrebbe capito il senso moderno di quello slogan dei blogger odierni "Ubi Petrus, ibi Ecclesia",... ovvero, oggi si pentirebbe di aver fatto quell'affermazione e scioglierebbe la sua Milizia dell'Immacolata, perchè contraria allo spirito del CV2,  alla Chiesa concilliare e ai papi che promuovono l'ecumenismo a 360°  ?

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  133. Le "nuove acquisizioni" sono il negare la storicità dei miracoli, che sarebbero solo metafore? (l'ho sentito la settimana scorsa da un sacerdote).
    Ne faccio anche a meno di questi "presupposti interdisciplinari seri", e mi rinchiudo tra gli "ottusi".

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  134. <span>Cavalcoli NON è eretico (nel senso che non vorrebbe esserlo). Lo é di rimbalzo. E' un ottimo teologo, e sa fin troppo bene che se tira cosi' tanto la corda é solo perché non ha alternativa...  
    O dice che il CVII é da emendare con un Sillabo o afferma che TUTTO é corretto, e sconfina nell'errore per giustificare l'impossibile...</span>

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  135. è grottesco che un concilio che disse esso stesso di NON voler definire nuovi dogmi, sia dichiarato infallibile da un suo fan, e indiscutibile sotto tutti i punti di vista ! ma ce lo può dire, di grazia, p. Cavalcoli e con lui i superfans del superdogma concilio, (chiamato così in funzione ironico-critica proprio da Papa Benedetto), a QUALE esattamente o quali pronunciamenti infallibili del mitico concilio dobbiamo prestar fede e giuramento di fedeltà, per continuare a ritenerci cattolici ?
    MA a questa domanda, ripetuta INFINITE VOLTE  da 45 anni ad oggi, nessuno si degna ancora di rispondere, il Papa in primis, che sa benissimo che il CV2 non è affatto dogmatico nè infallibile, ma non approda ancora (e non potrà farlo) a un chiarimento definitivo dei suoi punti controversi, i quali continuano però in tutto l'orbe cattolico a provocare abusi, interpretazioni liberissime, sbrigliate, a ruota libera di liturgie creative-teatranti, catechesi ed omelie semi-eretiche, fuori da ogni binario di tradizione ecc.....

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  136. Oggi del CVII esistono (da sinistra a destra) queste interpretazioni :

    Martini, Kasper, CEF francese -> il CV2 ha rotto col passato ed é giusto cosi', purtroppo il rapido cambiamento nella società fa si che non sia oggi più attuale: bisogna convocare il CV3
    Padre Cavalcoli             -> nel CV2 tutto é giusto e non c'é nessuna rottura: la Tradizione orale apostolica, i Vangeli, in Conc. di Trento e il CVII sono in perfetta continuità
    GiovanniPaoloII          -> posizione che coincide col Cavalcoli o se ne discosta di poco (<span>il che é grave!</span>)
    BenedettoXVI             -> non coincide del tutto col suo predecessore se non altro nell'interpretazione dottrinale di Assisi (il punto che li divide é fondamentale: é lecito no pregare insieme a altre religioni?)
    Gherardini, Francescani dellImmacolata -> ci sono problemi nel CVII che hanno portato a una vera rivoluzione nella Chiesa, bisogna esaminarne le cause e trovare i rimedi
    Mgr Ranjith e simili-> ci sono errori (o punti gravemente ambigui) nel CVII, bisogna che siano emendati con un Sillabo!

    Tutte queste persone sono NELLA Chiesa e autorizzate a esprimere giudizi (visto inoltre che il papa vuole la collegialità e che la verità emerga dalla molteplicità di vedute)

    Non sono un teologo e resto terra-terra solo che divento piuttosto egoista quanto si tratta di salvare la mia animaccia! non vorrei avere una brutta sorpresa e pargarla per l'eternità!
    Chi mi spiega dunque quale Magistero devo seguire per salvarmi ?

    RispondiElimina
  137. <span>A grandi linee, oggi del CVII esistono (da sinistra a destra) queste interpretazioni :  
     
    Martini, Kasper, CEF francese -> il CV2 ha rotto col passato ed é giusto cosi', purtroppo il rapido cambiamento nella società fa si che non sia oggi più attuale: bisogna convocare il CV3  
    Padre Cavalcoli             -> nel CV2 tutto é giusto e non c'é nessuna rottura: la Tradizione orale apostolica, i Vangeli, in Conc. di Trento e il CVII sono in perfetta continuità  
    GiovanniPaoloII          -> posizione che coincide col Cavalcoli o se ne discosta di poco (<span>il che é grave!</span>)  
    BenedettoXVI             -> non coincide del tutto col suo predecessore in certe 'interpretazioni dottrinale (un punto che li divide fondamentale é: é lecito no pregare insieme a altre religioni?)  
    Francescani dellImmacolata -> ci sono problemi nel CVII che hanno portato a una vera rivoluzione nella Chiesa, bisogna esaminarne le cause e trovare i rimedi  
    Mgr Gherardini, Ranjith e simili-> ci sono errori (o punti gravemente ambigui) nel CVII, bisogna che siano emendati con un Sillabo!  
     
    Tutte queste persone sono NELLA Chiesa e autorizzate a esprimere giudizi (visto inoltre che il papa vuole la collegialità e che la verità emerga dalla molteplicità di vedute)  
     
    Non sono un teologo e resto terra-terra solo che divento piuttosto egoista quanto si tratta di salvare la mia animaccia, non vorrei avere una brutta sorpresa e pargarla per l'eternità.
    Chi mi spiega dunque quale Magistero devo seguire per salvarmi ?</span>

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  138. <span><span>A grandi linee, oggi del CVII esistono (da sinistra a destra) queste interpretazioni :    
       
    Martini, Kasper, CEF francese -> il CV2 ha rotto col passato ed é giusto cosi', purtroppo il rapido cambiamento nella società fa si che non sia oggi più attuale: bisogna convocare il CV3    
    Padre Cavalcoli             -> nel CV2 tutto é giusto e non c'é nessuna rottura: la Tradizione orale apostolica, i Vangeli, in Conc. di Trento e il CVII sono in perfetta continuità    
    GiovanniPaoloII          -> posizione che coincide col Cavalcoli o se ne discosta di poco (<span>il che é grave!</span>)    
    BenedettoXVI             -> non coincide del tutto col suo predecessore in certe 'interpretazioni dottrinale (un punto che li divide fondamentale é: é lecito no pregare insieme a altre religioni?)    
    Francescani dellImmacolata -> ci sono problemi nel CVII che hanno forse causato una rottura dottrinale, bisogna esaminare le cause e trovare i rimedi    
    Mgr Gherardini, Ranjith e simili-> ci sono errori (o punti gravemente ambigui) nel CVII, bisogna che siano emendati con un Sillabo!    
       
    Tutte queste persone sono NELLA Chiesa e autorizzate a esprimere giudizi (visto inoltre che il papa vuole la collegialità e che la verità emerga dalla molteplicità di vedute)    
       
    Non sono un teologo e resto terra-terra solo che divento piuttosto egoista quanto si tratta di salvare la mia animaccia, non vorrei avere una brutta sorpresa e pargarla per l'eternità.  
    Chi mi spiega dunque quale Magistero devo seguire per salvarmi ?</span></span>

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  139. <span><span><span>"BenedettoXVI             -> non coincide del tutto col suo predecessore in certe 'interpretazioni dottrinale (un punto che li divide fondamentale é: é lecito no pregare insieme a altre religioni?)" </span></span></span>

    Cioe'? A me risulta che Benedetto XVI sia gran sostenitore dell'ermeneutica della continuita' sul CVII... ovvero quello che lei pone come posizione di P. Cavalcoli

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  140. <span><span><span><span>"BenedettoXVI             -> non coincide del tutto col suo predecessore in certe 'interpretazioni dottrinale (un punto che li divide fondamentale é: é lecito no pregare insieme a altre religioni?)" </span></span></span>  
     
    Cioe'? A me risulta che Benedetto XVI sia gran sostenitore dell'ermeneutica della continuita' sul CVII... ovvero quello che lei pone come posizione di P. Cavalcoli</span>

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  141. speravo fino all'ultimo di no... ma se me lo garantisce lei, ne prendo nota e la ringrazio dell'informazione.

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  142. Per carita', ci sta mi sbagli (anche se il discorso del 2005 mi pare chiaro), ma lei su cosa dice che BXVI pone problemi riguardo alla continuita'?

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  143. attenzione pero' perché Filippo poco sopra ha detto  Padre Cavalcoli è eretico ... afferma principi aderenti alla Dottrina Cattolica , ma mescolati a varie eresie !
    mentre a lei risulta che risulta che Benedetto XVI  siaun gran sostenitire della posizione di P. Cavalcoli...
    <span>

    Cio' significa che anche il Santo Padre é eretico? 
    </span>

    (preciso che é é una domanda, non affermo niente)<span><span><span></span></span><span></span></span><span></span><span></span>

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  144. Atenzione ! Filippo poco sopra ha detto
    <span>


    </span>




    Padre Cavalcoli è eretico ... afferma principi aderenti alla Dottrina Cattolica , ma mescolati a varie eresie!
    e lei dice
    il Santo Padre é un gran sostenitiore della posizione di P.Cavalcoli
    <span>



    Cio' significa che anche il Santo Padre é eretico? 

    </span>


    (preciso che é é una domanda, non affermo niente)<span><span><span></span></span><span></span></span><span></span>

    <span></span>

    <span></span>

    RispondiElimina
  145. <span>Atenzione ! </span>
    <span></span>
    <span>Filippo poco sopra ha detto
    Padre Cavalcoli è eretico ... afferma principi aderenti alla Dottrina Cattolica , ma mescolati a varie eresie!  
    mentre lei dice 
    il Santo Padre é un gran sostenitiore della posizione di P.Cavalcoli  
    <span> 
    Cio' significa che anche il Santo Padre é eretico?    </span>(preciso che é é una domanda, non affermo niente)<span><span><span></span></span><span></span></span><span></span>  
    </span>

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  146. mah de Mattei, quel vecchio tieffepista, a me un po' orrore lo fa, a dire il vero

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  147. io condivido la posizione della FSSPX, ma l'ho vista spiegata MOLTO meglio e MOLTO più chiaramente, anche più efficacemente contro quel genere di obiezioni, sto articolo ha elementi intelligenti ma è un po' un pastrocchione

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  148. se all'IBP è "concesso" criticare il Concilio: è un privilegio? gli altri possono? allora se è possibile a tutti, perché prendersela con chi lo fa da anni? se si poteva dire il vecchio rito (mai abrogato, dixit BXVI) e il Concilio era criticabile, si può sapere perché tutto questo accanimento contro Mons. Lefebvre e la Frat?

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  149. <span><span>Attenzione ! </span>  <span>Filippo poco sopra ha detto  
    Padre Cavalcoli è eretico come i lefebvriani entrambi affermano principi aderenti alla Dottrina Cattolica , ma mescolati a varie eresie!    
    mentre lei dice   
    il Santo Padre é un gran sostenitiore della posizione di P.Cavalcoli    
    <span>   
    Cio implicherebbe che anche il Santo Padre sia eretico!    </span>(preciso che constato la contradizione, non affermo che Sua Santità é eretico)<span><span><span></span></span><span></span></span><span></span>    
    </span></span>
    <span><span>Qui si tocca con mano il casino nero in cui si trova la Chiesa. Sul sito MiL dove bene o male non ci sono estremisti progressisti si misurano di quei divari..</span></span>

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  150. infatti il testo della FSSPX sembra ignorare ben più efficaci risposte già date dalla medesima, che negano SULLA BASE DELLE PAROLE DEI PAPI ogni autorità magisteriale (non solo l'infallibilità) ai nuovi documenti dal Concilio in poi. Quindi non ci sarebbe un confronto (illecito) tra due Magisteri ma tra MAgistero e NON-Magistero (quest'ultimo definito tale dai Papi stessi: quindi ogni accusa di protestantesimo cadrebbe da sé)

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  151. la cosa assurda è che sia Padre Cavalcoli sia i redattori della risposta sembrano ignorare i nuovi elementi che la Fraternità stessa ha già esposto, e che sposterebbero ampiamente il problema. Questo articolo di P. Cavalcoli e la risposta erano per un sìsìnono degli anni Ottanta. Da allora la Frat ha riflettuto e risposto alle obiezioni, e affinato le sue tesi e il suo tentativo di spiegazione della situazione attuale, ma (mistero) Cavalcoli e Albano hanno fatto un salto indietro nel tempo

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  152. Concordo con l'Ospite delle 14:06 <span>Le tesi esposte dalla FSSPX nell'articolo di questo thread sono teorie novelle</span> che non hanno nessun riscontro nella Tradizione del Magistero della Chiesa.
    Ciò significa una sola cosa: per giustificare il loro disobbediente tradiprotestantesimo adesso la FSSPX si deve inventare un una nuova eccelsiologia diventando ... "modernisti" a loro volta.
    Quanti salti mortali devono fare costoro per giustificarsi: diventano addirittura dei tradimodernisti ;-)  I.P.

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  153. La posizione è quella di Don Davide Pagliarani, per sua esplicita indicazione, nel segnalarmi il testo, che avevo già pubblicato qui indicando la fonte

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  154. <span>La posizione è quella di Don Davide Pagliarani, per sua esplicita indicazione, nel segnalarmi il testo, che avevo già pubblicato qui indicando la fonte.</span>
    Assolutamente non condivido l'accusa di distorsione della logica 

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  155. Beh la risposta è ovvia e va da se: visto che pronano il Libero Esame della Tradizione, i lefebrivsti sono protestanti in senso lato senza dubbio alcuno. I.P.

    RispondiElimina
  156. chi ha l'audacia di un'affermazione così tranchant, dovrebbe avere anche la capacità e il dovere di dimostrarla

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  157. Mic, non voglio rispondere al posto dell'ospite delle 08:57 ma a me sembra che l'articolo stesso del thread è il mostrare una teoria completamente nuova senza corrispondenza alcuna nel Magistero della Chiesa da 2000 anni in qua. I.P.

    RispondiElimina
  158. si potrebbe accusare di protestantesimo anche lei che protesta su qualunque cosa affermino coloro che amano la Tradizione non solo conciliare

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  159. un esame della Tradizione alla Luce del Magistero e del Magistero alla luce della Tradizione, non ha proprio a che fare un bel niente col 'libero esame della Tradizione' tirato in ballo: un autentico sofisma!

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  160. <span>un esame della Tradizione alla Luce del Magistero e del Magistero alla luce della Tradizione, non ha proprio a che fare un bel niente col 'libero esame della Tradizione' tirato in ballo: un autentico sofisma!</span>
    io sono capitata qui per caso, invece la sua 'vigilanza'  immarcescibile mi dà l'impressione che sparare a zero sulla fraternità sia il compito primario della sua vita

    RispondiElimina
  161. Cara mic, quasi tutto il pezzo scritto qui sfida molte regole di logica, ma serve poco dimostrargliele punto per punto, visto che lei, conoscendola,  o non lo capirebbe o non vorrebbe capirlo.
    Comunque Loquor, un po'o più sotto, ieri alle 14:52,   si è dato la pena di mostrare un esempio lampante di distorsione della logica per di più su un punto cruciale nello sviluppo dello pseudo-argomentario della FSSPX. I.P.

    RispondiElimina
  162. ora a prescindere dalla natura del problema, le minigonne in chiesa si vedono ovunque, meglio sei in grandi occasioni. La negazione dell'evidente da parte di B'Rat merita questa domanda: ma ci sei o ci fai?

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  163. ho letto il pezzo di Loquor. Ho nella mente la risposta, ma non ho il tempo di svilupparla.
    L'esempio non è così lampante. Dipende dai presupposti

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  164. Se il Vaticano II ed il Magistero post-conciliare contraddicono i Concili ed il Magistero pre-conciliari, ovvero la Tradizione stessa, allora sono eretici ed eretici sono i papi che accettano e riconoscono tali eresie. Queste sono le conseguenze della logica lefebvriana. Un vero cattolico, secondo me, non può pensare che il Papa insegni dottrine eretiche. Se le dottrine controverse del V. II e del magistero post-conciliare non sono eretiche, allora tutti possono accettarle senza problemi. A mio avviso, sia i Lefebvriani quanto i Modernisti, vecchi e nuovi, esprimono dottrine contrarie alla Tradizione. Compreso Benedetto XVI. Che egli sia papa o no, per me, ormai, è quasi irrilevante. Sono interessato a questi fenomeni da un punto di vista antropologico e sociologico.

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  165. Perchè questo accanimento? Spero sia una domanda retorica!

    La Chiesa è pervasa dalle più diverse eresie, con relativi appoggi ad intre e ad extra! In ogni settore. La diffusione è capillare e numericamente potente! E dunque? Come volete che vengano "accolti" i cattolici? Ovviamente a calci!

    Quindi, posta questa situazione che fare? Fornire le terga? Oppure affinare le armi?

    I centri di potere anticattolici, ma di nome cattolicissimi, ovviamente usano ogni cosa, lecita e illecita, per mettere alla porta i cattolici! Dunque: ogni cosa potrà essere (e sarà!) usata contro di noi!

    La critica non può essere fatta "in ogni modo e con ogni mezzo", "solo" perchè è giusta e sacrosanta! Il mezzo per farla, questa critica, è materia di "attacco"! E siccome l'attacco è sempre PRETESTUOSO, ma alla fine il clamore ottiene più risultati che i contenuti della critica, allora che si fa? Si continua a far finta di niente solo perchè chi critica è nel giusto (e si continua a porgere le terga)? Siccome si è nel giusto si è dispensati dall' avere cognizione di causa e criterio, capendo bene in quale situazione gravissima ci troviamo?

    Poi c'è anche un'innegabile errore che cova in seno al mondo tradizionale. Non si può far finta di ignorarlo, perchè esiste. Ci sono delle posizioni, professate anche dalla SPX, e non solo nelle sue "frange estreme" perchè sono uscite fuori pure dalla bocca di suoi Vescovi (2) e purtroppo anche di Fellay (!), che non si possono sentire! Almeno per quanto mi riguarda. E lo dico da tradizionalista!

    Su queste vengono versati fiumi e fiumi di inchiostro, siccome chi ha potere vuole deviare dall'attenzione dei veri problemi. E così ci riesce benissimo!

    Quanto fa bene tutto questo alal tradizione? Queste posizioni controverse sono necessarie alla Tradizione?

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  166. Perchè questo accanimento? Spero sia una domanda retorica!

    La Chiesa è pervasa dalle più diverse eresie, con relativi appoggi ad intra e ad extra! In ogni settore. La diffusione è capillare e numericamente potente! E dunque? Come volete che vengano "accolti" i cattolici? Ovviamente a calci!

    Quindi, posta questa situazione che fare? Fornire le terga? Oppure affinare le armi?

    I centri di potere anticattolici, ma di nome cattolicissimi, ovviamente usano ogni cosa, lecita e illecita, per mettere alla porta i cattolici! Dunque: ogni cosa potrà essere (e sarà!) usata contro di noi!

    La critica non può essere fatta "in ogni modo e con ogni mezzo", "solo" perchè è giusta e sacrosanta! Il mezzo per farla, questa critica, è materia di "attacco"! E siccome l'attacco è sempre PRETESTUOSO, ma alla fine il clamore ottiene più risultati che i contenuti della critica, allora che si fa? Si continua a far finta di niente solo perchè chi critica è nel giusto (e si continua a porgere le terga)? Siccome si è nel giusto si è dispensati dall' avere cognizione di causa e criterio, capendo bene in quale situazione gravissima ci troviamo?

    Poi c'è anche un innegabile errore che cova in seno al mondo tradizionale. Non si può far finta di ignorarlo, perchè esiste. Ci sono delle posizioni, professate anche dalla SPX, e non solo nelle sue "frange estreme" perchè sono uscite fuori pure dalla bocca di suoi Vescovi (2) e purtroppo anche di Fellay (!), che non si possono sentire! Almeno per quanto mi riguarda. E lo dico da tradizionalista!

    Su queste vengono versati fiumi e fiumi di inchiostro, siccome chi ha potere vuole deviare dall'attenzione dei veri problemi. E così ci riesce benissimo!

    Quanto fa bene tutto questo alal tradizione? Queste posizioni controverse sono necessarie alla Tradizione?

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  167. hppoirot, il suo ragionamento non fa una grinza (riferendosi anche alla proprietà transitiva): siamo nel pieno di una confusione diabolica, iniziata da quel "fumo" denunciato da PaoloVI, che ora ha invaso l'intera Chiesa; per questo dobbiamo pregare senza mai stancarci, per il Papa per i Vescovi, i sacerdoti e per tutta la Chiesa che sta percorrendo una Via Crucis senza precedenti nella sua storia. La Madre di Dio ci ha avvisati nell'arco di vari secoli, in tantissime apparizioni e rivelazioni private,  tra cui Fatima -il cui messaggio privato non è, ma era ed è tuttora essere d'interesse mondiale, ed in pieno svolgimento, come ha riconfermato Papa Benedetto a maggio 2010- tante occasioni in cui il Cielo ha prospettato questa tragica china di degrado, il grande castigo a cui la Chiesa si sarebbe esposta per essersi allontanata dalla Dottrina e Liturgia perenne, avviandosi all'autodemolizione. La discesa continuerà fino a quel punto culminante in cui la Madonna per volontà di Dio ricoprirà la Chiesa con la sua Materna protezione e Dio stesso la risolleverà, impedendone  lo sfacelo totale (come vide anche la Emmerick).
    La situazione che stiamo vivendo OGGI è ben illustrata dall'immagine-simbolo qui sotto: il passaggio della Croce da un papa al successore, nella Settimana di Passione dell'anno 2005.
    Ora è il momento della Passione della Santa Chiesa intera: sarà lunga, temo.

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  168. infatti non è la Chiesa a aver buttato la fede alle ortiche, sono moltissimi uomini di Chiesa, è diverso, e facile

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  169. Non avete capito, dobbiamo obbedire, la Chiesa non è una democrazia, il Magistero è garantito nella sua apostolicità dalla successione ininterrotta. Noi non possiamo ergerci a Magistri , il Munus Docendi è dei , del Papa, e dei Concili convocati e approvati dal Papa, dei vescovi in piena comunione con il Pontefice Romano. Ecclesia semper reformanda est!!! Immaginate che ci furono sempre riforme su tutto, tranne il deposito della Fede, che si illumina di approfondimenti  i dogmi, che costituiscono il magistero straordinario, cioè quello che s'impegna sugli articoli di fede e chiariscono meglio aspetti della Rivelazione. Il Vaticano II è magistero altissimo, i suoi insegnamenti sono la riforma gregoriana dei nostri tempi, che poi la liturgia secondo Sacrosantum Concilium , cost. sulla liturgia del Vat. II, sia stata attuata male, in maniera antiestatica e con criteri frettolosi, nessuno lo nasconde , e si deve riformare il rito attuale, ma che il Concilio non avesse ragione sul fatto di riformare la messa non ci piove. Troppi erano i limiti del latino, pensate:durante lUfficio Divino, la liturgia delle ore, si cantavano tutti i brani degli uffici delle letture, come ad esempio le epistole di san Gregorio Magno; ebbene monache di clausura,  tutte le mattine all'aba, ignorando, ed esse lo ammettono, la lingua latina, cantavano questi brani , i quali non potevano motivare  ed argomentare la loro contemplazione a motivo del fatto che erano ''cantati'' in latino, persino i sermoni di sant'Agostino erano cantilenati nella lingua di Cicerone, che non è lingua Biblica.

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  170. E' falso affermare che la liturgia sia irreformabile. Solo il depositum fidei è immutabile e perenne. Poi ovviamente, come ha sottolineato Ospite, si può discutere se una riforma X sia più o meno riuscita o se sia un buon strumento in vista del fine per cui ha ragione d'essere.

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  171. Tra Milingo e i lefebrviani c'è, per lo meno, un abisso in termini di stile. Sebbene io non sia tra coloro che vedono nella ffspx un antidoto universale all'atrofizzazione del senso del sacro, non posso non ammettere che la fraternità preserva un considerevole decoro, mentre il mondo milinghiano è una patetica barzelletta africana.

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  172. loquor awi un apostolo? ci ammaestri chiamandoci carissimi? molto paterno ma chi ti credi di essere? il Magistero meglio della FSSPX? meno male che dove hanno fallito e il Papa e la FSSPX è arrivato Loquor

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  173. <span>loquor sei un apostolo? ci ammaestri chiamandoci carissimi? molto paterno ma chi ti credi di essere? il Magistero meglio della FSSPX? meno male che dove hanno fallito e il Papa e la FSSPX è arrivato Loquor</span>

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  174. Ma per carità, Ospite! Il latino aveva ed ha più pregi che limiti. Cantare una lingua che non si conosce, poi, può apparire un problema a chi, come evidentemente fa lei, confonde il sacro con la comprensione letterale, come se la religione cristiana fosse una sorta di dottrina filosofico-sociale. La monaca che cantava regolarmente il latino di San Gregorio Magno non aveva alcuna necessità di capirne il contenuto, perché la sacralità (e la salvezza della monaca in causa) non stavano e non stanno nella sua comprensione del contenuto letterale di quei testi. Che lei non comprenda l'elementare verità, così archetipicamente tradizionale, per cui è possibilissimo contemplare a ragione non veduta ma vedutissima anche senza comprendere una sola parola di quello che si sta ascoltando (ma avendo perfetta coscienza di ciò che si sta facendo e perfetta presenza nell'istante e nell'atto in cui lo si fa). E' il peccato originale di biblisti e filologi, che sono una triste e inconsapevole varietà di riduzionisti. In certo senso possiamo definirlo una forma di bestemmia contro lo Spirito. La S.C., comunque, non prescrive affatto una riforma della messa, tanto meno un ridimensionamento nell'uso del latino, che anzi indica expressis verbis come l'ordinario della chiesa cattolica (e non lo straordinario).

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  175. anche questa affermazione esige dimostrazione

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  176. togliendo tutti questi brani invece di spiegarli certamente si è molto arricchita la liturgia e la contemplazione

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  177. Invece le monache di oggi, che pregano e cantano in una lingua che capiscono, hanno più fede...

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  178. Tra Milingo ed i Lefebvriani c'è un abisso a livello di stile, storia e dottrina, ma l'approccio nei confronti del Papato è simile. Milingo non si ritiene scomunicato e pensa che un giorno la Chiesa gli darà ragione. Ricordo che uno dei primi vescovi consacrati illecitamente da Milingo, disse, intervistato su raitre, che la Chiesa avrebbe un giorno cambiato opinione su di loro; sarebbe stata solo questione di tempo, visto che il Vaticano stava già tornando sui suoi passi nei riguardi dell'Arcivescovo Lefebvre.

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  179.  Montini era un tiranno.

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  180. La dimostrazione è che nessuno è capace, e la FSSPX per prima, a dimostrare che la loro teoria sia stata insegnata nei duemila anni di Tradizione magisteriale, e la comprova ne è che in quest'articolo non citano nessun Magistero di nessuna epoca a sostegno delle loro affermazioni. I.P.

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  181. Concordo. Un po' orrore lo fa. E anche alcune sue tesi, come il delirio, tra il giudaico e l'indù, sui terremoti. Il suo libro sul Vaticano II contiene però riflessioni degne di attenzione.

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  182. Che hpoirot sia un perditempo per i suoi interlocutori, fuorché per quelli che in lui cercano un comodo bordone, è chiaro da tempo. Per fortuna alle messe in rito romano antico non c'è bisogno di perdere tempo a chiacchierare con i vari fedeli presenti. Il fatto che nel mazzo ci sia anche qualche hpoirot, ammesso che non frequenti solo messe della fsspx, non nuoce più di tanto e soprattutto non toglie nulla alla grandezza della messa in rito antico.

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  183. Filippo ha centrato il punto. Se qualcuno pensa che chi va a messa oggi abbia più fede perché, per esempio, recita il credo in lingua nazionale e dunque capisce il significato letterale di tutte le espressioni in esso contenute (il che è comunque tutto da dimostrare), è drammaticamente fuori strada. Sia perché non è affatto vero che oggi i cattolici praticanti abbiano più fede che in passato, sia perché la comprensione del significato letterale di una preghiera e persino di una professione di fede non è condizione né necessaria né sufficiente per lo sviluppo spirituale (la moltiplicazione dei talenti, diremmo) di chicchessia. Sono in molti nell'odierno mondo cattolico a non comprendere questa elementare verità.

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  184. Apriamo un'enciclica a caso. Scommetto che vi si legge almeno un passaggio che oggi nessuno (in Vaticano) sa dire con certezza essere in continuità col CVII...

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  185. <span>Apriamo un'enciclica a caso. Scommetto che vi si legge almeno un passaggio che oggi nessuno (in Vaticano) sa dire con certezza essere in continuità col CVII...</span>
    se non viene citato nessun Magistero  é sempplicemente perché il discorso vale per tutto il Magistero...

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  186. <span><span>Apriamo un'enciclica a caso. Scommetto che vi si legge almeno un passaggio che oggi nessuno (in Vaticano) sa dire con certezza essere in continuità col CVII...</span>  
    se non viene citato nessun Magistero  é semplicemente perché la teoria indimostrabile vale spessissimo e attraverso tutto il Magistero... </span>

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  187. non ne è ossessionata, neppure un po'. Evidentemente sa di cosa parla.

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  188. <span>non ne è ossessionata, neppure un po'. Evidentemente sa di cosa parla.</span>
    Le dinamiche settarie del kikismo sono documentate. Parlare di questo nei confronti della fraternità è l'ennesimo strale gratuito. Non sono lefebvriana, ma gli accostamente alle due relatà (Cnc e FSSPX) sono come fra il diavolo e l'acqua santa.
    La mia affermazione è solo apparentemente apodittica, perché le prove sono sontenute in un sito e in un blog orami conosciuti.

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  189. <span><span>non ne è ossessionata, neppure un po'. Evidentemente sa di cosa parla.</span>  
    Le dinamiche settarie del kikismo sono documentate. Parlare di questo nei confronti della fraternità è l'ennesimo strale gratuito. Non sono lefebvriana, ma gli accostamenti alle due relatà (Cnc e FSSPX) sono come fra il diavolo e l'acqua santa.  
    La mia affermazione è solo apparentemente apodittica, perché le prove sono contenute in un sito e in un blog orami conosciuti.</span>

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  190. A trattenere un sacerdote allineato con la fsspx dall'attraversare il Rubicone possono essere vari fattori, tra i quali:

    a) Calcoli relativi ai vantaggi di cui egli gode nell'attuale posizione (si osservi che per molti sacerdoti una tranquilla routine rappresenta già un vantaggio di cui non privarsi) e agli svantaggi di cui godrebbe qualora la perdesse.
    b) Perplessità residue su alcuni aspetti della fsspx o su alcune sue posizioni, quando non sul suo statuto complessivo.
    c) La riflessione che si può essere più utili alla fraternità nel ruolo di "infiltrati" de facto all'interno delle varie diocesi (considerazione che vale anche per molti laici) che nel ruolo di transfughi.

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  191. A me il kikianesimo dà la forte impressione di essere un movimento a carattere settario nonché grande jattura per tutta la Chiesa. Personalmente la penso così anche in merito ad altri movimenti (e mi chiedo se sia soltanto una coincidenza che molti di essi provengano dall'area ispanica, sia essa iberica o sudamericana). Il fatto che i fondatori di questi movimenti siano beatificati o santificati, il fatto che gli statuti di questi movimenti siano approvati o il fatto che alcuni di essi siano persino stati promossi ai massimi livelli in ambito pontificio può avere qualche importanza solo per coloro che credono alle certificazioni iso 2011 di cattolicità & santità.
    Nel ricordare che qualcuno (e sappiamo chi) a suo tempo ha classificato la fsspx tra le sette, non c'è alcun intento di confondere, come si suol dire, la mer.. con il cioccolato. Si tratta semmai di appurare che il cioccolato non contenga soia transgenica.

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  192. Il Canone non era mai stato toccato, oggi invece........sig..sig...sig... :'(

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  193. "Poiché la Chiesa ha ricevuto da Cristo, suo Fondatore, il mandato di tutelare la santità del culto divino, essa ha certamente il compito di comandare — fatta salva la sostanza del sacrificio e dei sacramenti — su tutto ciò che riguarda il perfetto svolgimento di tale augusto, pubblico ministero, come cerimonie, riti, formule, preghiere e canto; cioè, su tutto ciò che è chiamato propriamente con il nome di Liturgia, o azione sacra per eccellenza. E la Liturgia, in effetti, è cosa sacra." (Pio XI, Divini Cultus)

    Questo testo lo dovrebbero rileggere quanti credono -a torto- che la liturgia sia irreformabile...

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  194. Sì Cireneo. Lei sembra andare all'eccesso opposto.

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