di Corrado Gnerre
La grandezza di un santo come Padre Pio da Pietrelcina la capiremo sempre più con il passare del tempo. Ci convinceremo di quanto grande sia stato il dono, da parte della Provvidenza al secolo XX, di un santo di una tal specie. Un secolo che ha visto emergere una crisi terribile della Chiesa; una crisi che è stata teologica e anche sacerdotale. San Pio da Pietrelcina si è santificato facendo bene il sacerdote e operando su tre aspetti che sarebbero stati fortemente attaccati dalle eresie modernista e neomodernista: la liturgia, la valorizzazione del Sacramento della Penitenza e la devozione mariana, in particolar modo la devozione al Santo Rosario. San Pio celebrava con accuratezza straordinaria manifestando anche visibilmente quanto la Messa sia principalmente attualizzazione del Sacrificio di Cristo sulla Croce. San Pio trascorreva ore ed ore nel confessionale non trascurando la benché minima macchia del penitente. San Pio fu un grande innamorato della Madonna: pregava decine e decine (c’è chi dice addirittura: centinaia e centinaia) di Rosari al giorno e ne raccomandava fortemente la recita a tutti coloro che andavano da lui.
Ma c’è un altro aspetto che ha incarnato San Pio da Pietrelcina. Lo ha incarnato e ne ha continuamente fatto riferimento nelle sue dichiarazioni. Un aspetto –anche questo- volutamente dimenticato dalle teologie modernista e neomodernista: la sofferenza vicaria. Ovvero il fatto che il Cristianesimo è tutto nella cosiddetta teologia della croce e che, senza la croce, il Cristianesimo non c’è. Se si legge il suo Epistolario tutto è costruito sul concetto di sofferenza vicaria. Ad un suo figlio spirituale il Cappuccino stigmatizzato dice: “Benedici la mano che ti percuote, è la mano di un padre.”
Ho voluto ricordare la provvidenzialità di un santo come Padre Pio da Pietrelcina perché le recenti polemiche che sono sorte in seguito ad una trasmissione radiofonica tenuta dal professor Roberto de Mattei esprimono in maniera evidente la dimenticanza di quella che è la verità essenziale del Cristianesimo. De Mattei non ha fatto altro che riaffermare ciò che la dottrina cattolica dice da sempre riguardo alla presenza del dolore nel mondo, soprattutto riguardo quel dolore che non ha come causa gli uomini ma eventi naturali. Era prevedibile che insorgessero gli ambienti laicisti (d’altronde è il loro mestiere, meglio: il loro cattivo e disonesto mestiere), ma era anche prevedibile che qualche organo di stampa cattolico (vedi l’intervento di Gianni Gennari su Avvenire) non solo non prendesse le difese di de Mattei ma addirittura gli si scagliasse contro. Era prevedibile perché –ahinoi- questo è lo stato del mondo cattolico, oggi.
E allora, dal momento che non bisogna mai arrendersi (anche perché a noi spetta la battaglia, a Dio invece la gloria) cerco di evidenziare alcuni punti importanti in merito al rapporto tra Cristianesimo e presenza del male nel mondo. Attenzione le cose che dirò dovrebbero (dovrebbero!) essere conosciute da tutti i cattolici, perché non hanno nulla di specialistico. Ma purtroppo così non è. Svilupperò sette punti:
1. Il male fisico non va confuso con il male morale.
2. Il male fisico è assunto da Dio stesso.
3. Dio ha scelto la via della Croce.
4. Il male fisico non necessariamente è un castigo personale.
5. Dio ha introdotto la sofferenza vicaria.
6. La teologia della croce “abbellisce” la vita.
7. La teologia della croce attesta ulteriormente la bontà di Dio.
Il male fisico non va confuso con il male morale
Una volta la conoscevano anche i bambini che si preparavano per la Prima Comunione (quando si studiava su catechismi chiari). Mi riferisco alla classica distinzione tra male morale e male fisico. Il primo è il peccato, il secondo è la sofferenza che può toccare indipendentemente dalla propria volontà. Mentre il male morale è solo permesso ma mai può essere voluto da Dio, il male fisico non solo è permesso ma in molti casi può anche essere voluto da Dio. Per un motivo molto semplice: perché dopo la condizione successiva al peccato originale (la perdita del dono dell’integrità, per cui l’uomo tende più al male che al bene) il male fisico può servire per scongiurare il male morale. Certo, anche il male fisico è male e secondo il progetto originario di Dio non sarebbe dovuto esserci, ma esso è entrato come conseguenza del peccato originale e, pur essendo male, non ripugna totalmente Dio. Ciò che ripugna totalmente a Dio è il male morale, cioè il peccato.
Il male fisico è assunto da Dio stesso
Dal momento che il male fisico è entrato nel mondo in conseguenza del male morale (il peccato originale), il male fisico (come ho già detto) non ripugna totalmente Dio proprio perché è la conseguenza del peccato e non il peccato. Ciò è tanto vero che Dio stesso lo ha assunto. Con l’unione ipostatica del mistero dell’Incarnazione è avvenuto che Dio ha preso su di sé tutta la natura umana tranne il peccato e la possibilità di peccare. Tutta la natura umana: anche la sofferenza e il dolore. Sulla Croce il Verbo incarnato non ha finto di soffrire, ma ha sofferto così come avremmo sofferto noi se fossimo stati noi ad essere crocifissi. Ora, se il male fisico fosse il male in quanto tale (cioè il peccato), il Dio Padre avrebbe potuto scegliere questo esito per Suo Figlio? Altra cosa importante da ricordare è che mentre nelle altre religioni (ovviamente semplifico perché si dovrebbero fare tutta una serie distinguo) il divino crea il male, nel Cristianesimo non solo Dio non ha creato il male, ma addirittura viene a farne vera esperienza.
Dio ha scelto la via della Croce
Dio ha scelto la via della Croce
Tutto ciò che ho detto finora è nell’evidenza dei fatti. Se qualcuno però volesse chiedere: ma se avesse voluto, Dio avrebbe potuto scegliere un’altra strada che non fosse la sofferenza? Dovremmo ovviamente rispondere di sì. Dio non doveva render conto a nessuno (se non alla sua natura, perché Dio è logos, per cui non può contraddirsi), ma ha voluto per esprimere estremamente il suo amore soffrire e morire per le sue creature: “Nessuno ha un amore più grande: dare la vita per i propri amici.” (Giovanni 15, 13) Questa è una scelta che si configura come un grande mistero… ma è la scelta che Dio ha fatto in maniera chiara ed inequivocabile.
Il male fisico non necessariamente è un castigo personale
Altro punto importante che va ribadito è che il male fisico può anche essere un castigo ma non necessariamente. Può essere un castigo perché se Dio –come abbiamo detto- sa che la più grande tragedia è il male morale e quindi la perdita definitiva della gioia eterna, Dio stesso farà di tutto perché questo non avvenga. Può anche castigare pur di far capire, come fa un bravo genitore per evitare che un figlio prenda una cattiva strada. In tal caso il castigo si configura come una grazia. Ero un giovanissimo studente di teologia e posi ad un mio professore di dogmatica (un grande teologo) la classica domanda: ma come mai Dio può permettere che soffra un bambino innocente, mentre un criminale può avere una vita senza problemi e caso mai morire anche ad una veneranda età? Il mio professore mi rispose: Dio castiga quando ancora c’è una speranza. Quando ormai non ci sono più speranze, Dio non castiga più. Ecco dunque che il castigo si configura come una grazia attuale: è un richiamo per capire ancora e per avere ancora una volta la possibilità di “riaggiustare” la propria vita.
Ciò quando il male fisico è un castigo. Ma il male fisico può essere anche una purificazione. Basta leggere la vita dei santi. Non c’è santo che non sia diventato tale senza percorrere la via della Croce. Il grande san Giovanni della Croce parla della notte del senso e della notte dello spirito. Prove durissime che farebbero impallidire chiunque. Prove volute dalla Provvidenza: “Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.” (Siracide 2, 4-5)
Ciò quando il male fisico è un castigo. Ma il male fisico può essere anche una purificazione. Basta leggere la vita dei santi. Non c’è santo che non sia diventato tale senza percorrere la via della Croce. Il grande san Giovanni della Croce parla della notte del senso e della notte dello spirito. Prove durissime che farebbero impallidire chiunque. Prove volute dalla Provvidenza: “Accetta quanto ti capita e sii paziente nelle vicende dolorose, perché l’oro si prova con il fuoco e gli uomini ben accetti nel crogiuolo del dolore.” (Siracide 2, 4-5)
Dio ha introdotto la sofferenza vicaria
Ma il male fisico –lo ricordo a tanti cattolici- serve anche per uniformarsi alle sofferenze redentive di Cristo. San Paolo lo dice chiaramente: “Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Colossesi 1,24). Dio lo vuole, c’è poco da fare. Chiederei a molti che stanno storcendo il naso dinanzi a ciò che sto dicendo: ma a Fatima la Madonna cosa è venuta a fare? E’ venuta a chiedere la recita del Rosario e l’offerta di sacrifici e di sofferenze per la salvezza di ormai troppe anime che “vanno all’inferno”. La Madonna non è venuta a chiedere né piani pastorali né convegni teologici e interculturali, ma preghiera e penitenza! Addirittura lo chiese a dei bambini. Addirittura chiese alla piccola Giacinta se avesse voluto offrire per la salvezza dei peccatori la terribile sofferenza di morire senza la compagnia della mamma.
Ciò è appunto la sofferenza vicaria. Si leggano i trattati di Teologia Spirituale e si capirà di quante anime la Provvidenza sceglie come “vittime” per la salvezza del mondo.
La teologia della croce “abbellisce” la vita
Ciò è appunto la sofferenza vicaria. Si leggano i trattati di Teologia Spirituale e si capirà di quante anime la Provvidenza sceglie come “vittime” per la salvezza del mondo.
La teologia della croce “abbellisce” la vita
E adesso sembra che la diciamo grossa. Forse qualcuno potrà accusarmi di masochismo, ma solo se si rifiuterà di capirmi. La teologia della croce, che è l’essenza del Cristianesimo, rende più bella la vita. Seguitemi in questo ragionamento.
L’unica felicità che è possibile per l’uomo non è alternativa alla sofferenza, bensì alla disperazione. La sofferenza è ineliminabile dalla vita, l’unica cosa che possiamo fare è conferire un senso alla sofferenza, altrimenti c’è la disperazione. Oggi, la grande insoddisfazione umana sta nel fatto che non si ha un senso per vivere e quindi non si ha nemmeno un senso per soffrire e per morire. Gesù non è venuto a toglierci la croce ma per indicarci come portarla: “Chi vuol seguirmi, rinneghi se stesso (via purgativa), prenda la sua croce (via illuminativa) e mi segua (via unitiva).” (Matteo 16, 24).
Un conto è sapere che la sofferenza ha un senso nell’economia della salvezza propria e degli altri; altro è sapere che non ha alcun senso. Un ammalato che è costretto nel suo letto, se deve convincersi che la sofferenza non ha senso, non riuscirà a cogliere più il significato del suo vivere in quel modo; ma se sa che con quella sofferenza può essere utile per sé e per gli altri, allora cambia tutto. Ciò spiega perché oggi, pur essendoci una sofisticata terapia del dolore rispetto al passato, vi è una maggiore domanda di eutanasia rispetto al passato. San Francesco diceva: “Tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto.”
L’unica felicità che è possibile per l’uomo non è alternativa alla sofferenza, bensì alla disperazione. La sofferenza è ineliminabile dalla vita, l’unica cosa che possiamo fare è conferire un senso alla sofferenza, altrimenti c’è la disperazione. Oggi, la grande insoddisfazione umana sta nel fatto che non si ha un senso per vivere e quindi non si ha nemmeno un senso per soffrire e per morire. Gesù non è venuto a toglierci la croce ma per indicarci come portarla: “Chi vuol seguirmi, rinneghi se stesso (via purgativa), prenda la sua croce (via illuminativa) e mi segua (via unitiva).” (Matteo 16, 24).
Un conto è sapere che la sofferenza ha un senso nell’economia della salvezza propria e degli altri; altro è sapere che non ha alcun senso. Un ammalato che è costretto nel suo letto, se deve convincersi che la sofferenza non ha senso, non riuscirà a cogliere più il significato del suo vivere in quel modo; ma se sa che con quella sofferenza può essere utile per sé e per gli altri, allora cambia tutto. Ciò spiega perché oggi, pur essendoci una sofisticata terapia del dolore rispetto al passato, vi è una maggiore domanda di eutanasia rispetto al passato. San Francesco diceva: “Tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto.”
La teologia della croce attesta ulteriormente la bontà di Dio
E finalmente l’ultimo punto. Dio guarda le cose sub specie aeternitatis, cioè nella prospettiva dell’eternità. Dio permette la sofferenza degli innocenti perché sa che questa non solo è un’occasione per la salvezza propria e degli altri, ma è anche un “nulla” rispetto all’immensa gioia del Paradiso. Oggi, diciamocelo francamente, siamo diventati tutti un po’ “pagani”: le preoccupazioni sembrano essere solo quelle terrene e sociali. Alziamo la voce non contro il peccato e l’empietà, ma al limite per evitare il nucleare e promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti. Quasi a convincerci che, tutto sommato, l’unica nostra possibilità di gioia è su questa terra. E non ci rendiamo conto della contraddizione. Un annuncio cristiano che dimentichi la tensione verso l’eternità, per evitare di dare un’immagine troppo severa di Dio, finisce poi, paradossalmente, con l’ammettere davvero una possibile “cattiveria” di Dio. Se infatti il messaggio che implicitamente si trasmette è quello per cui la vera felicità è su questa terra, verrebbe allora da chiedersi: perché Dio permette che muoia un bambino e che rimanga in vita un delinquente?
Rispetto alle reazioni del mondo cattolico sul "caso de Mattei/Radio Maria" più che lo scontato intervento di Gennari su Avvenire, mi è parso davvero tristo l'intervento di Tornielli sul suo blog (di sponda a quello di Feltri su La Stampa).
RispondiEliminaLa saccenza melliflua di Tornielli è ormai proverbiale, una saccenza melliflua davvero "urticante". :-D
a proposito di Tonielli, O CARA REDAZIONE!!! <span>Ma lo avete visto il suo articolo sulla Stampa di domenica scorsa dove, tra l'altro, vi cita?? Che dite, ce l'ha con voi??? Era un articoletto sotto un paginone intero di attacco al de Mattei.....VIGILATE (e scornatelo un po' ;) )</span>
RispondiEliminaChiedo scusa per l'OT ma spero non vi stiate perdendo le ultime gloriose performance del don De Capitani! E' in pieno fermento primaverile, probabilmente la nuova stagione gli ha ricaricato le batterie, e in uno stile veramente degno del tempo quaresimale ha cominciato a delirare come non mai! Guardate qua (ci sarebbe da piangere, ma conoscendo il personaggio forse c'è solo da farsi due crasse risate...):
RispondiEliminaSu Exit:
http://www.youtube.com/watch?v=mFVnOFxYR7E
Sul suo blog:
http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=2440&nome=prima
se rileggo una terza volta questo articolo mi sbattezzo...ma come si fa a scrivere queste cose e soprattutto a presentarle come facenti parte della "cultura cristiana"? Non bastano le patologie mentali dei vari cilici e altre diavolerie simili che durante i secoli hanno caratterizzato la vita di molte persone (qualcuno ci dicono anche santo...mah!) ?
RispondiEliminaE' la prova che il paganesimo non è mai stato sradicato dal cristianesimo che in alcuni aspetti lo ha assorbito fino a farlo anche diventare come elemento importante della vita cristiana...meno male che De Mattei con le sue uscite out of vase ha riaperto il dibattito che spero divenga fecondo nell' affondare definitivamente certe idee pagane (comprese quelle di De Mattei)
Questo "Cristianesimo libero dalle incrostazioni pagane" che lei paventa esiste già:SI CHIAMA PROTESTANTESIMO. Ah, Paolo VI portava il cilicio.
RispondiEliminaPuò indicare con precisione i concetti che nell'articolo costituiscono la "<span>prova che il paganesimo non è mai stato sradicato dal cristianesimo"?
RispondiElimina</span>
Ci dica lei cosa fa parte della cultura cristiana. E ci dica quale sia il significato della sofferenza. Dopo ne potremo discutere.
RispondiEliminaSe intervenissimo su una questione personale cadremmo facilmente nel peccato di orgoglio ;) .
RispondiEliminaMa non preoccupatevi, se Tornielli vi attacca su un giornale saremo i primi a difendervi! 8-)
Sebastiano P.
Quali culti pagani prevedevano il cilicio e le pratiche di penitenza?
RispondiEliminaSe mi dici "culto pagano" penso in primo luogo ad un baccanale o ad un vitello sgozzato e fatto alla griglia.
Sebastiano P.
dubbioso non crede all'equazione...
RispondiEliminaSacrifici spirituali e corporali (perché no? anche anche cilicio +
Sacramento della penitenza (per evitare che le anime cadano in Inferno "comme fiocchi quando nevica abondantemente") +
Recita del Santo Rosario (almeno quotidiano) ma chi più ne ha più ne metta =
______________________________________________________________
Messaggio della Madonna di Fatima nel 1917, cioé l'évento più importante degli ultimi due secoli (e forse anche di tutta la storia umana)
Non a caso questi tre punti furono le linea guida del sacerdozio di Padre Pio...
Si vuole sbattezzare? non le dico lo faccia pure perché sarebbe gravissimo,
pero' una cosa gliela chiedo: per favore non dica in giro che é un cattolico, qualcuno potrebbe vergognarsi...
<span>dubbioso non crede all'equazione...
RispondiEliminaSacrifici spirituali e corporali (perché no? anche anche cilicio +
Sacramento della penitenza (per evitare che le anime cadano in Inferno "comme fiocchi quando nevica abondantemente") +
Recita del Santo Rosario (almeno quotidiano) ma chi più ne ha più ne metta =
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Messaggio della Madonna di Fatima nel 1917, cioé l'évento più importante degli ultimi due secoli (e forse anche di tutta la storia umana)
Non a caso questi tre punti furono le linea guida del sacerdozio di Padre Pio...
Si vuole sbattezzare? non le dico lo faccia pure perché sarebbe gravissimo,
pero' una cosa gliela chiedo: per favore non dica in giro che é un cattolico, qualcuno potrebbe vergognarsi...</span>
io sono intervenuta due volte, la seconda dopo una replica di Tornielli.
RispondiEliminaNon metto il link perché non credo che interessi.
Se sono intervenuta è perché sono convinta che non si tratti di questioni personali (in ogni caso c'era ben oltre la citazione a MiL), e anche perché penso sia necessario far uscire la Tradizione dal ghetto cui vorrebbe continuare a costringerla la cultura egemone, screditandola per mezzo di stereotipi caricaturali (ancien régime, incenso e vecchi merletti ed altro) e della identificazione con frange inconsistenti. Si tratta di analisi riduttive di un mondo che va al di là delle etichette, degli stereotipi ed anche dell’angusta visuale dei confini nazionali.
E deve finire il tempo in cui un Tornielli e chiunque altro tenta di metterci all'angolo!
<span><span>dubbioso non crede all'equazione...
RispondiEliminaSacrifici spirituali e corporali (anche con cilicio) +
Sacramento della penitenza (entrambi per evitare che le anime cadano in Inferno "comme fiocchi quando nevica abondantemente") +
Recita del Santo Rosario (almeno quotidiano) ma chi più ne ha più ne metta =
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Messaggio della Madonna di Fatima nel 1917, cioé l'évento più importante degli ultimi due secoli (e forse anche di tutta la storia umana)
Non a caso questi tre punti furono le linea guida del sacerdozio di Padre Pio... </span></span>
<span><span>Oggi abbiamo cattolici che si vergognano delle parole di Padre Pio e della Madonna! che preferiscono sbattezzarsi ! </span></span>
RispondiEliminaFatima - Apparizione del 13 settembre 1917 -
Maria disse ai bambini:
"Continuate a recitare il Rosario per ottenere la fine della guerra. In ottobre verrà anche il Signore, la Madonna addolorata, la Madonna del Carmine, San Giuseppe col bambino Gesù, per benedire il mondo.
<span>Dio è contento dei vostri sacrifici, ma non vuole che dormiate con la corda (il cilicio legato ai fianchi). Portatela soltanto il giorno</span>"
<span><span><span></span></span><span></span></span><span></span>
<span></span>
REDAZIONE: a dire il vero attaccava anche noi. Dandoci dei fanatici, ovviamente con belle parole.
RispondiEliminami rallegro che sia ora consentito di parlare di un argomento così ecclesialmente uncorrect come le apparizioni della Madonna a Fatima, l'evento storico soprannaturale sicuramente più denso di implicazioni con la storia mondiale, rispetto a tutti i precedenti della serie, e molto più importante di quello che ci hanno fatto credere le gerarchie vaticane (card. Bertone in primis, col suo libro su suor Lucia) nell'anno 2000, minimizzandone la portata, come se fosse già avverato nella sua fase più grave, che è ancora tutta da svolgersi, come ha dichiarato il Papa Benedetto l'anno scorso, inopinatamente, dopo averavallato per qualche anno la dis-informazione di regime (alleggerita e orientata al passato) propinata ai poveri cattolici del mondo intero, ritenuti da GPII troppo ingenui e impressionabili per apprendere l'intera la verità sugli eventi annunciati....
RispondiEliminae mi rallegro che chi ne parla oggi su questo blog non venga più onorato dell'epiteto di "geovista" o fanatico "apocalittico", comprendendo tra costoro vari illustri personaggi come la Siccardi, de Mattei (qualche giorno fa) e il grande Santo Pio da Pietrelcina.
<span>mi rallegro che sia ora consentito di parlare di un argomento così ecclesialmente uncorrect come le apparizioni della Madonna a Fatima, l'evento storico soprannaturale sicuramente più denso di implicazioni con la storia mondiale, rispetto a tutti i precedenti della serie, e molto più importante di quello che ci hanno fatto credere le gerarchie vaticane (card. Bertone in primis, col suo libro su suor Lucia) nell'anno 2000, minimizzandone la portata, come se fosse già avverato nella sua fase più grave, che è ancora tutta da svolgersi, come ha dichiarato il Papa Benedetto l'anno scorso, inopinatamente, dopo aver avallato per qualche anno la versione da dis-informazione di regime (versione alleggerita e orientata al passato) propinata ai poveri cattolici del mondo intero, ritenuti da GPII troppo ingenui e impressionabili per apprendere l'intera la verità sugli ecclesiali e planetari annunciati....
RispondiEliminae mi rallegro che chi ne parla oggi su questo blog non venga più onorato dell'epiteto di "geovista" o fanatico "apocalittico", comprendendo tra costoro vari illustri personaggi come la Siccardi, de Mattei (qualche giorno fa) e il grande Santo Pio da Pietrelcina.</span>
<span>mi rallegro che sia ora consentito di parlare di un argomento così ecclesialmente uncorrect come le apparizioni della Madonna a Fatima, l'evento storico soprannaturale sicuramente più denso di implicazioni con la storia mondiale, rispetto a tutti i precedenti della serie, e molto più importante di quello che ci hanno fatto credere le gerarchie vaticane (card. Bertone in primis, col suo libro su suor Lucia) nell'anno 2000, minimizzandone la portata, come se fosse già avverato nella sua fase più grave, che è ancora tutta da svolgersi, come ha dichiarato il Papa Benedetto l'anno scorso, inopinatamente, dopo aver avallato per qualche anno la versione da dis-informazione di regime (versione alleggerita e orientata al passato) propinata ai poveri cattolici del mondo intero, ritenuti da GPII troppo ingenui e impressionabili per apprendere l'intera la verità sugli eventi ecclesiali e planetari annunciati....
RispondiEliminae mi rallegro che chi ne parla oggi su questo blog non venga più onorato dell'epiteto di "geovista" o fanatico "apocalittico", comprendendo tra costoro vari illustri personaggi come la Siccardi, de Mattei (qualche giorno fa) e il grande Santo Pio da Pietrelcina.</span>
il paganesimo è il determinismo cui si cerca di attribuire a Dio (senza neanche l'ombra di un dubbio) tutti gli eventi: è un atteggiamento mentale che nasce da una possibile definizione di Dio che rimane comunque un arbitrio di fronte al mistero
RispondiEliminae al rispetto che dobbiamo a questo mistero.
Procurarsi una sofferenza volutamente è un atteggiamento che gli psichiatri guardano con molto sospetto di patologia...
farlo come "pesunto sacrificio verso Qualcuno" fa diventare il sopetto certezza: non è paganesimo questo?
no !
RispondiEliminail Sacrificio non è fine a se stesso né frutto di masochismo. Lo è se mai il sacrificio dell'uso di ragione ad un vario genere di idoli.
RispondiEliminaLa neo-gnosi non può comprendere il Mistero di un Dio che si fa anatema per noi e noi riusciamo a corrispondere così poco. E la fecondità, nel Signore, di ogni sofferenza offerta, che solo in Lui acquista senso.
discutiamone magari pero' partendo dall'idea che forse è un mistero della realtà umana...io ho parlato di "cultura cristiana" fra virgolette cioè di quell'aspetto che viene "proposto" ma cheforse non è proprio vissuto...talvolta troppo Aristotele genera troppe certezze
RispondiEliminano comment...le apparizioni possono anche non essere fondamenti del credere...
RispondiEliminaindubbiamente, la parte che ci interessa qui da vicino, nella Chiesa del 3 millennio alla deriva morale e dottrinale, sono quei richiami alla penitenza e alla preghiera, che attraverso la lettura fatta da Padre Pio, risultano avvolti da una luce di cristianesimo seriamente vissuto, una luce spirituale di tempi antichi, che ci sembrano lontanissimi, da "notte dei tempi", quasi FIABESCHI, così alieni dalla sensibilità moderna, tramontati per sempre, segnati da quella parola centrale : sacrificio da offrire, giungere a fare della propria vita un sacrificio vivente gradito a Dio: quei pastorelli di Fatima , nella loro piccola età e nel loro cuore puro, lo capivano benissimo, anche senza saper tanto leggere e scrivere; volevano con tutto il cuore "consolare Nostro Signore che è già tanto offeso....."
RispondiEliminaParole passate di moda, che urtano profondamente la sensibilità dell'uomo moderno , adulto e post-conciliare, tutto preso dall'entusiasmo della "nuova pentecoste carismatica" che regala la santità a tutti, senza alcuno sforzo personale di lotta contro il peccato e le passioni carnali, per custodire la Grazia santificante.....
e quell'idea così obsoleta : offrire fioretti e offrirsi anche (come anime vittime, uniti a Gesù Crocifisso) in riparazione degli oltraggi fatti dai peccatori al Cuore Divino di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.....
ma che roba d'altri tempi, questa !........ripresa dalle soffitte delle nonne, in uno slancio sentimentale di nostalgia per un "piccolo mondo antico" fatto di modestia, gioia della povertà e semplicità di vita che non conosce consumismo sfrenato; parole decadute nella polvere d'antiquariato come "mortificazione dei sensi", "rinnegamento di sè", "nascondimento", umiliazione, disprezzo di sè e del mondo, distacco dagli affetti terreni, per amare Dio sopra ogni cosa, e poi, nientemeno .......soffrire, castigarsi con mortificazioni volute, ricercate con sete di martirio, si direbbe.... e penitenze NON MERITATE, a vantaggio delle anime in stato di peccato ? orribile rinuncia a godersi la vita: inconcepibile !........trine, merletti, oleografie e santini ingialliti di un tempo che fu, seppellito per sempre sotto vecchi libri e ferrivecchi e messalini ormai inutili....o che altro ?
dopo tutto dubbioso e i suoi psichiatri non inventano niente. E' solo un altro caso di history repeating...
RispondiEliminaIo sono il buon pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore. Il mercenario vede avvicinarsi un lupo, scappa e lascia le pecore indifese. "Io, invece, sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore.
“Il Padre mi ama, perché sacrifico la mia vita, per riprenderla poi di nuovo. Nessuno me la toglie, sono io che la offro di mia volontà, perché ho il potere di offrirla e riprenderla. Il Padre stesso mi ha dato quest’ordine”. A queste parole, nacque di nuovo una divisione fra i Giudei sul conto di Gesù. Molti di loro dicevano: “È indemoniato e pazzo, perché lo ascoltate?”
[Giovanni cap 10]
Sembra chiarissimo dal Vangelo che Gesu "vollle procurarsi delle sofferenze"
Ancora oggi il "presunto sacrificio verso Qualcuno" del Calvario fa diventare il "sospetto" che Gesù era un pazzo una "certezza..."
PS - scommetto che dubbioso é un sacerdote...
beh, per dubbioso né il Vangelo né la più grande apparizione mariana della storia sono validi !
RispondiEliminasono sempre più convinto che abbia fatto il seminario post-conciliare
sarebbe impossibile essere cosi' lontani dalla verità altrimenti...
<span>indubbiamente, la parte che ci interessa qui da vicino, nella Chiesa del 3 millennio alla deriva morale e dottrinale, sono quei richiami alla penitenza e alla preghiera, che attraverso la lettura fatta C. Gnerre mediante la figura di Padre Pio, santo mistico conformato a Gesù Crocifisso, in com-passione permanente con Lui, risultano avvolti da una luce di cristianesimo seriamente vissuto, una luce spirituale di tempi antichi, che ci sembrano lontanissimi, da "notte dei tempi", quasi FIABESCHI, così alieni dalla sensibilità moderna, tramontati per sempre, segnati da quella parola centrale : sacrificio da offrire, giungere a fare della propria vita un sacrificio vivente gradito a Dio: quei pastorelli di Fatima , nella loro piccola età e nel loro cuore puro, lo capivano benissimo, anche senza saper tanto leggere e scrivere; volevano con tutto il cuore "consolare Nostro Signore che è già tanto offeso....."
RispondiEliminaParole passate di moda, che urtano profondamente la sensibilità dell'uomo moderno , adulto e post-conciliare, tutto preso dall'entusiasmo della "nuova pentecoste carismatica" che regala la santità a tutti, senza alcuno sforzo personale di lotta contro il peccato e le passioni carnali, per custodire la Grazia santificante.....
e quell'idea così obsoleta : offrire fioretti e offrirsi anche (come anime vittime, uniti a Gesù Crocifisso) in riparazione degli oltraggi fatti dai peccatori al Cuore Divino di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.....
ma che roba d'altri tempi, questa !........ripresa dalle soffitte delle nonne, in uno slancio sentimentale di nostalgia per un "piccolo mondo antico" fatto di modestia, gioia della povertà e semplicità di vita che non conosce consumismo sfrenato; parole decadute nella polvere d'antiquariato come "mortificazione dei sensi", "rinnegamento di sè", "nascondimento", umiliazione, disprezzo di sè e del mondo, distacco dagli affetti terreni, per amare Dio sopra ogni cosa, e poi, nientemeno .......soffrire, castigarsi con mortificazioni volute, ricercate con sete di martirio, si direbbe.... e penitenze NON MERITATE, a vantaggio delle anime in stato di peccato ? orribile rinuncia a godersi la vita: inconcepibile !........trine, merletti, oleografie e santini ingialliti di un tempo che fu, seppellito per sempre sotto vecchi libri e ferrivecchi e messalini ormai inutili....o che altro ?</span>
<span>dopo tutto dubbioso e i suoi psichiatri non inventano niente. E' solo un altro caso di history repeating...
RispondiElimina"Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore. Il Padre mi ama, perché sacrifico la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
Nessuno me la toglie, sono io che la offro di mia volontà, perché ho il potere di offrirla e riprenderla.”.
A queste parole, nacque di nuovo una divisione fra i Giudei sul conto di Gesù.
Molti di loro dicevano: “È indemoniato e pazzo, perché lo ascoltate?”
[Giovanni cap 10]
Sembra chiarissimo dal Vangelo che Gesu "vollle procurarsi delle sofferenze"
Ancora oggi il "presunto sacrificio verso Qualcuno" del Calvario fa diventare il "sospetto" che Gesù era un pazzo una "certezza..."
PS - scommetto che dubbioso é un sacerdote...</span>
A PROPOSITO DELLA SOFFERENZA MEDITIAMO TUTTI davanti alla bella immagine del papa che qualche giorno fa - con umiltà - ha visitato il buon cardinal Martini, uomo sofferente ma pieno di gioia, una gioia soprannaturale nella malattia che lo affligge. Una gioia dell'accoglienza nella sofferenza che ha commosso oltremodo il santo padre. Cosa si saranno detti questi grandi uomini ? Forse non lo sapremo mai, ma i loro volti radiosi ci hanno istruito più di mille parole.
RispondiEliminaState bene
pippo trolley
<span>indubbiamente, la parte che ci interessa qui da vicino, nella Chiesa del 3 millennio alla deriva morale e dottrinale, sono quei richiami della Madonna alla penitenza e alla preghiera, che attraverso la lettura fatta C. Gnerre, della "sofferenza vicaria", mediante la figura di Padre Pio, santo mistico conformato a Gesù Crocifisso, in com-passione permanente con Lui, risultano avvolti da una luce di cristianesimo seriamente vissuto, una luce spirituale di tempi antichi, che ci sembrano lontanissimi, da "notte dei tempi", quasi FIABESCHI, così alieni dalla sensibilità moderna, tramontati per sempre, segnati da quella parola centrale : sacrificio da offrire, giungere a fare della propria vita un sacrificio vivente gradito a Dio: quei pastorelli di Fatima , nella loro piccola età e nel loro cuore puro, lo capivano benissimo, anche senza saper tanto leggere e scrivere; volevano con tutto il cuore "consolare Nostro Signore che è già tanto offeso....."
RispondiEliminaParole passate di moda, che urtano profondamente la sensibilità dell'uomo moderno , adulto e post-conciliare, tutto preso dall'entusiasmo della "nuova pentecoste carismatica" che regala la santità a tutti, senza alcuno sforzo personale di lotta contro il peccato e le passioni carnali, per custodire la Grazia santificante.....
e quell'idea così obsoleta : offrire fioretti e offrirsi anche (come anime vittime, uniti a Gesù Crocifisso) in riparazione degli oltraggi fatti dai peccatori al Cuore Divino di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.....
ma che roba d'altri tempi, questa !........ripresa dalle soffitte delle nonne, in uno slancio sentimentale di nostalgia per un "piccolo mondo antico" fatto di modestia, gioia della povertà e semplicità di vita che non conosce consumismo sfrenato; parole decadute nella polvere d'antiquariato come "mortificazione dei sensi", "rinnegamento di sè", "nascondimento", umiliazione, disprezzo di sè e del mondo, distacco dagli affetti terreni, per amare Dio sopra ogni cosa, e poi, nientemeno .......soffrire, castigarsi con mortificazioni volute, ricercate con sete di martirio, si direbbe.... e penitenze NON MERITATE, a vantaggio delle anime in stato di peccato ? orribile rinuncia a godersi la vita: inconcepibile !........trine, merletti, oleografie e santini ingialliti di un tempo che fu, seppellito per sempre sotto vecchi libri e ferrivecchi e messalini ormai inutili....o che altro ?</span>
Metto il link al blog di mic, dove l`articolo di Tornielli è commentato.
RispondiEliminahttp://chiesaepostconcilio.blogspot.com/
condivido tutto: ma la sofferenza non deve essere provocata altrimenti puo' diventare bestemmia...
RispondiEliminaabbi pazienza ma mi sembra una interpretazione un po' da sibilla cumana....sacrificarsi non vuol dire procurarsi delle sofferenze: chi da la vita per salvare qualcuno non si procura delle sofferenze col solito significato di chi si scarnifica il corpo per "somigliare" al Cristo...se non si comprende questo beh!...stop
RispondiEliminaIl mio intervento voleva essere positivo non polemico...Cristo non è buio e dolore...è luce e gioia
...non sono un sacerdote: ho vissuto nella foresteria di un convento agostiniano quando studiavo ingegneria e matematica...tanti bei mesi fa...
RispondiEliminaper me il Vangelo è in testa a tutto (almeno ci provo affinchè accada)...dopo viene il resto
RispondiEliminaanch'io non seguo le rivelazioni private ma piuttosto il Vangelo; ma non condivido la tua attribuzione di paganesimo a realtà presenti nella nostra fede
RispondiEliminaResta da capire perché è autorevole il Vangelo e da dove viene. Riformulerei: In testa a tutto sta il Vangelo e la ... (e se non fosse Quaresima offrirei un aperitivo a chi propone la parola mancante! ;) )
RispondiEliminaHo visto il filmato; Quasi all'inizio Don Giorgio afferma "il Cristianesimo non esiste nella Chiesa Cattolica".
RispondiEliminaSi tratta evidentemente di una nuova tesi teologica sul dibattuto " subsist in", il quale, sembra in realtà era, secondo lo Spirito del Concilio " non substit in ". :'( :'( :'(
Ma quante eresie si possono diffondere su youtube!
Sebastiano P.
@Dubbioso. Credo che a proposito del Paganesimo ci sia un grosso equivoco. Già nel corso dei suoi tre anni di missione Gesù compì e accettò gesti che definiremmo senz'altro "pagani": l'unzione dei piedi con profumo da parte della Maddalena, la guarigione del cieco nato con l'applicazione di fango sugli occhi, gli esorcismi, il trsferimento dei demoni nei maiali, il cammino sulle acque, il diseccamento del fico... Più tardi la Chiesa assunse gesti e stili che erano stati pagani, dalla forma basilicale all'infula dei sacerdoti, alla mitra dei vescovi. molto più importanti le acquisizioni culturali: dalla filosofia platonica al diritto romano, dal culto degli dei protettori, a quello dei morti. Il culto mariano riprende quello delle varie figure di "Magna Mater", Iside, Demetra, Diana Efesina... Che differenza c'è allora tra Cristianesimo e Paganesimo? Secondo me il Cristianesimo assume, screma e "invera" le anticipazioni tanto dell'ebraismo quanto del paganesimo. Così penso si possa dire che Maria è stata chiamata a inverare con la sua persona fisica concreta, storicamente individuabile, l'archetipo della maternità che era presente nel Paganesimo come mito.
RispondiEliminascusa dubbioso, non per polemizzare, ma mi sembra che in 2000 anni la Chiesa abbia
RispondiElimina1) approvato vari ordini che facevano della sofferenza procurata ad-hoc una regole di vita mortificata all'estremo (le clausure carmelite per esempio)
2) innalzato agli onori degli altari tanti santi che cercavano apposta la sofferenza per identificarsi meglio a Cristo (Curato d'Ars, Padre Pio, tantissimi martiri...)
S.Francesco d'Assisi e Sant'Antonio di Padova andarono convertire i musulmani in cerca del martirio contenti di assomigliare cosi' più a Cristo
S.Francesco una volta si imbatté nei briganti che lo derubarono e percossero violentemente, si alzo' contento e ringrazio' Dio della grazia di soffrire per lui
certo sono esempi di grandi santi, noi é già tanto se acettiamo le piccole croci che non possiamo evitare!
ma da qui a dire che questi esempi non devono esere imitati perché paganeggianti... mi sembra che é come rinnegare la storia della Chiesa.
<span>"....questo è il mio Corpoofferto in sacrificio per voi."
RispondiEliminasecondo dubbioso, che senso hanno queste parole ?</span>
<span>....questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi."
RispondiEliminasecondo dubbioso, che senso hanno queste parole ?</span>
Anche nelle tenebre del Male brilla una luce di scintilla divina. Non c’è una separazione completa degli ambiti, nella quale il Male sussiste allo stato puro, in se stesso, e il Bene gli si contrappone in modo univoco. Essi sono piuttosto intrecciati l’uno nell’altro. C'è la possibilità di “recupero” di tutte le azioni nella sfera del Bene. Niente è così abietto che non possa, a partire dalla scintilla del divino che pur vi si trova, essere ricondotto a buon fine. La rivelazione ebraico cristiana non è una religione di precetti, rottama la tirannia del dualismo platonico di Forma e Sostanza e riunisce i principi antagonistici nel principio di unità del monoteismo.
RispondiEliminaBeh, ad onor del vero, la stragrande maggioranza degli interventi dei tradiprotestanti e dei loro cugini sedevacantisti, sono interventi da fanatici e da ottusi.
RispondiEliminaChe MIL non si offenda se poi il suo sito è indebitamente associato a costoro quando lascia loro lo spazio per esprimere sfrenatamente i loro fanatismi e le loro ossessioni, il loro odio per il papa ed i vescovi in unione con lui e per il Magistero della Chiesa Docente.
In realtà, sono quelli che, come me, amano la messa gregoriana rimanendo pienamente in unione con la Chiesa che soffrono di piû di questa situazione: siamo giocoforza assimiliati a questi inadattati ecclesiali, mentre potremmo fare molto di più in favore della messa di sempre nelle nostre nelle nostre parrocchie e curie episcopali senza questi indebiti stereotipi. I.P.
<span>....questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi."
RispondiEliminasecondo dubbioso, che senso hanno queste parole ?</span>
<span>....questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi."
RispondiEliminasecondo dubbioso, che senso hanno queste parole ?</span>
dice San Paolo (lettera ai Colosssesi):
RispondiElimina<span>"Fratelli, sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa".</span>
secondo dubbioso, che senso hanno queste strane parole: "soppporto per voi.....completo quello che manca...ecc." ?
<span>dice San Paolo (lettera ai Colosssesi):
RispondiElimina<span>"Fratelli, sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa".</span>
secondo dubbioso, che senso hanno queste strane parole: "sopporto per voi.....completo quello che manca...ecc." ?</span>
e queste ?
RispondiElimina"Oppure,credete voi che quelle diciotto persone sulle quali cadde la torre di Siloe e le uccise,fossero più colpevoli degli altri abitanti di Gerusalemme?
No,io vi dico,ma se voi non fate penitenza, perirete tutti nello stesso modo".
Cristo non é buio e dolore... ma bisogna talvolta seguirlo in questo mondo nel buio e nel dolore per meritare la luce e gioia nell'altro.
Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
<span>dice San Paolo (lettera ai Colossesi):
RispondiElimina<span>"Fratelli, sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo Corpo che è la Chiesa".</span>
secondo dubbioso, che senso hanno queste strane parole: "sopporto per voi.....completo quello che manca...ecc." ?</span>
....e grazie anche all'ambivalenza -non ancora risolta- di quel substit !
RispondiElimina<span>....e grazie anche all'ambivalenza -non ancora risolta- di quel subsistit !</span>
RispondiEliminapenitenze anche eccessive, ma offerte per amore di Nostro Signore, in espiazione dei propri peccati e di quelli altrui, a somiglianza e partecipazione della Croce di Nostro Signore.
RispondiEliminaMA che senso ha tutto questo seguire Gesù sulla VIA CRUCIS, per un "cattolico" <span> rinnovato </span>(faccio un esempio....) del tipo NC di oggi, che ascolta -rapito e indottrinato secondo nuove dottrine reinventate- e segue il sig. Kiko, il quale da 42 anni non fa altro che affermare che Gesù non offre nessun sacrificio e che è venuto "per portarci dalla tristezza all'allegria" ?
ovviamente non può ASSOLUTAMENTE capire di che cosa stiamo parlando, NOI QUI, da 1977 anni, alla sequela di Nostro Signore, dei Santi e del Magistero perenne:
noi che ci riferiamo alla Dottrina perenne, di fronte ai catto-rinnovati-adulti ecc...parliamo da due pianeti completamente diversi !
Simon, Simon, per fare molto di più <span> in favore della messa di sempre (toh, adesso è diventata la messa di sempre, fino a qualche tempo fa era la messa nella forma straordinaria che ha poi ceduto il passo alla messa gregoriana dopo una certa osservazione) nelle nostre parrocchie....non crede che, sopratutto quando si dice di amarla, bisognerebbe cominciare con l`andarci?
RispondiElimina</span>
<span>penitenze anche eccessive, ma offerte per amore di Nostro Signore, in espiazione dei propri peccati e di quelli altrui, a somiglianza e partecipazione della Croce di Nostro Signore.
RispondiEliminaMA che senso ha tutto questo seguire Gesù sulla VIA CRUCIS, per un "cattolico" <span> rinnovato </span>(faccio un esempio....) del tipo NC di oggi, che ascolta -rapito e indottrinato secondo nuove dottrine reinventate- e segue il sig. Kiko, il quale da 42 anni non fa altro che affermare che Gesù non offre nessun sacrificio e che è venuto "per portarci dalla tristezza all'allegria" ?
ovviamente non può ASSOLUTAMENTE capire di che cosa stiamo parlando, NOI QUI, da 1977 anni, alla sequela di Nostro Signore, dei Santi e del Magistero perenne:
noi che ci riferiamo alla Dottrina perenne, e instancabili , pensando di ripetere cose antiche, note a tutti, dialogando instancabilmente con tanti catto-rinnovati-adulti ecc.......</span>
<span>....in realtà parliamo da due pianeti completamente diversi !</span>
<span><span>penitenze anche eccessive, ma offerte per amore di Nostro Signore, in espiazione dei propri peccati e di quelli altrui, a somiglianza e partecipazione della Croce di Nostro Signore.
RispondiEliminaMA che senso ha tutto questo seguire Gesù sulla VIA CRUCIS, per un "cattolico" <span> rinnovato </span>(faccio un esempio....) del tipo NC di oggi, che ascolta -rapito e indottrinato secondo nuove dottrine reinventate- e segue il sig. Kiko, il quale da 42 anni non fa altro che affermare che Gesù non offre nessun sacrificio e che è venuto "per portarci dalla tristezza all'allegria" ?
ovviamente non può ASSOLUTAMENTE capire di che cosa stiamo parlando, NOI QUI, da 1977 anni, alla sequela di Nostro Signore, dei Santi e del Magistero perenne:
noi che ci riferiamo alla Dottrina perenne, e instancabili , pensando di ripetere cose antiche, note a tutti, dialoghiamo senza posa con tanti catto-rinnovati-adulti ecc.......</span> ci accorgiamo a un tratto che <span>in realtà, parliamo da due pianeti completamente diversi, usando due lingue tra di loro </span> in- comunicabili<span> !</span></span>
Ci vado, ci vado, cara Luisa. <span>Ma lei ,</span> ci dica, <span>perchè non va alle messe della FSSPX </span>che sono ad orari simili o più comodi dalle parti nostre? Forse che anche lei ritiene la FSSPX un po' sulfurea in fin dei conti? Ma che ci viene a fare lei ad una messa detta in unione con il vescovo locale e da sacerdoti che si attengono al Magistero, senza le arrampicate sugli specchi dei tradiprotestanti della FSSPX? I.P.
RispondiEliminama se ricordate bene, abbiamo assistito vari mesi fa ad una performance dialettica di un blogger che faceva discorsi molto simili a "dubbioso", (con una base culturale più complessa) ma con gli stessi argomenti: mi pare che fosse un certo "inopportuno"....
RispondiEliminache sosteneva ripetutamente a spada tratta, che la concezione del <span>sacrificio </span><span>di espiazione </span> è un'idea PAGANA, che la teologia rinnovata dal concilio avrebbe ormai superato !
<span>ma se ricordate bene, abbiamo assistito vari mesi fa ad una performance dialettica di un blogger che faceva discorsi molto simili a "dubbioso", (con una base culturale più complessa) ma con gli stessi argomenti: mi pare che fosse un certo "inopportuno"....
RispondiEliminache sosteneva ripetutamente a spada tratta, che credere al S<span>acrificio </span><span>di espiazione di Gesù ,</span> Vittima immolata sull'altare nella Santa Messa, è un'idea PAGANA, che la teologia rinnovata dal concilio avrebbe ormai superato !</span>
Il mio caro "concittadino" adesso cambia musica...non purtroppo il suo ridicolo e stupido mantra sulla FSSPX ma transit...recentemente, avendogli fatto osservare che all`ora della Messa era occupato a scrivere sul blog, mi rispose: " Vado a messa dove mi pare, come posso e quando ci debbo andare: per me la forma ordinaria è validissima quindi non ho problemi di coscienza", sappiamo anche che il suo modello è la Communauté de Saint Martin che celebra con il NOM....dunque se so che il mio "concittadino" è programmato per papagallescamente distribuire le sue etichette consumate, anche se dubito fortemente che ciò possa succedere, forse che domenica prossima all`uscita della Messa avrò l`immenso onore di incontrarlo, Simon, Simon, ci sei?
RispondiEliminai patimento sopportati sono il nostro cammino...i patimenti procurati sono la nostra follia...
RispondiEliminaCara Luisa, lei non vede che ogni volta che LEI VIENE SU CON I SUOI STUPIDI MANTRA io, ormai, non mi do più la pena di risponderle se non con un altro mantra,sempre lo stesso, e che continuerò a fare così finchè lei non la smetta con i suoi ridicoli mantra.
RispondiEliminaQuindi, riassumendo: <span> ci dica, <span>perchè non va alle messe della FSSPX </span>che sono ad orari simili o più comodi dalle parti nostre? I.P.</span>
" E' in pieno fermento primaverile, probabilmente la nuova stagione gli ha ricaricato le batterie, e in uno stile veramente degno del tempo quaresimale ha cominciato a delirare come non mai! "
RispondiEliminaNo, son le radiazioni che piglia direttamente dal Giappone. I capelli ne tradiscono l'effetto
prego, Basttista....non c'è una separazione ?????
RispondiEliminanon capisco quest'idea astrusa, da dove viene ?
non so su quale Catechismo abbia appreso lei la Dottrina cristiana; comuunque il testo che lei sta citando, che io non conosco, NON E' certo cattolico !
rilegga che cos'è l'inferno, dal Catechismo di S. Pio X (ridotto per i fanciulli)
<span><span>17. Che cos'è l'inferno?
</span><span>L'inferno è il patimento eterno della privazione di Dio, nostra felicità, e del fuoco, con ogni altro male senza alcun bene.</span></span>
----------------------------------------
dunque l'inferno è il regno delle tenebre e di tutto il male esistente, fin dalla creazione degli angeli, alcuni dei quali si ribellarono alla signoria di Dio, e NON vi può essere alcuna scintilla di bene in mezzo al regno del male , per l'eternità !
erano parole dette per la gente di duemila anni fa...hanno un significato enorme per il messaggio che vogliono trasmettere ma non hanno certamente un significato contingente...smetto perchè io vivo una sintonia diversa con le parole del Vangelo e rischio di entrare in polemiche sciocche per la bellezza di questo blog...ho solo cercato di sollevare riflessioni su una visione meno masochistica del camminare accettando le sofferenze...fermo restando che chi se le procura ha bisogno di un bravo medico e basta
RispondiElimina<span>prego, Battista....non c'è una separazione..... ?????
RispondiElimina....non capisco quest'idea astrusa, da dove viene ?
non so su quale Catechismo abbia appreso lei la Dottrina cristiana; comuunque il testo che lei sta citando, che io non conosco, NON E' certo cattolico !
rilegga che cos'è l'inferno, dal Catechismo di S. Pio X (ridotto per i fanciulli)
<span><span>17. Che cos'è l'inferno?
</span><span>L'inferno è il patimento eterno della privazione di Dio, nostra felicità, e del fuoco, con ogni altro male senza alcun bene.</span></span>
----------------------------------------
dunque l'inferno è il regno delle tenebre e di tutto il male esistente, fin dalla creazione degli angeli, tra i quali una parte con a capo Lucifero, si ribellò alla signoria di Dio; e NON vi può essere alcuna scintilla di bene in mezzo al regno del male , per l'eternità !</span>
hai ragione ma io mi riferivo a quegli elementi sul modo di riuscire a spiegare la volontà di Dio in tutti i suoi particolari guardando gli eventi naturali e non del mondo: un determinismo che certi dibattiti recente hanno riportato fuori anche con particolare molto ridicoli e sionceramente un po' grullotti (vedi la "storia di roma" condizionata dagli omosessuali di Cartagine...allora mi domando perchè non anche dalla diffusione del cristianesimo che indeboli' sicuramente la forza degli eserciti romani...?). Donde deriva questa sicurezza da teorema matematico sulla volontà e sulle effettive azioni di Dio?
RispondiEliminami sembra che il grande significato di quelle parole riguardi poco questa conversazione
RispondiEliminaForse cadi nel ( ahimè comune) errore del vedere la mortificazione fisica come qualche cosa di personale e soggetto a discrezione del credente: nella Chiesa Cattolica chi desidera unirsi più vicino a Cristo e fare penitenze "estreme"( che portano a possibili danni fisici, deve sempre chiederne il permesso al suo padre spirituale o al confessore: se non lo fa cade in peccato mortale ( San Girolamo scriveva che il digiuno oltre le proprie capacità fisiche è peccato mortale perchè può causare la propria morte, il suicidio). La Chiesa affida ai suoi ministri la direzione dei fedeli proprio perchè un singolo fedele, in un momento di euforia o di scarsa coscienza, potrebbe compiere atti azzardati.
RispondiEliminaSebastiano P.
lei pensi quanti santi della storia della Chiesa devono essere considerati folli: a centinaia, dunque la Chiesa di 19 secoli è fatta anche di FOLLI !
RispondiEliminaes., uno tra i tanti: S. Caterina da Genova (XV sec.) che chiede al Signore di mandarle un periodo di malattia per capire e aderire nella sofferenza alla sua volontà, e allontanarsi dalla vita mondana, A SCOPO DI PURIFICAZIONE, iniziando una via di santità e sacrificio per i sofferenti, in cui vedeva Gesù, il quale la fece partecipe delle sue sofferenze come privilegio di elezione; e quante ANIME-VITTIME si offrono in sacrificio gradito a Nostro Signore per vivere con Lui e per Lui un po' delle sofferenze della sua Passione, per espiare i peccati altrui.... tutti folli ?
e chi sono i giudici di codesta FOLLIA : lei, dubbioso e i suoi amici, forse kikiani ?
nessuno vi ha insegnato che la SOFFERENZA , sia accettata che cercata (questa riguarda chi può farlo per una chiamata speciale) E' PURIFICATRICE delle iniquità nostre e altrui: certo queste cose ormai la Chiesa postCV2 non le insegna più.
<span>lei pensi quanti santi della storia della Chiesa devono essere considerati folli: a centinaia, dunque la Chiesa di 19 secoli è fatta anche di FOLLI !
RispondiEliminaes., uno tra i tanti: S. Caterina da Genova (XV sec.) che chiede al Signore di mandarle un periodo di malattia per capire e aderire nella sofferenza alla sua volontà, e allontanarsi dalla vita mondana, A SCOPO DI PURIFICAZIONE, iniziando una via di santità e sacrificio per i sofferenti, in cui vedeva Gesù, il quale la fece partecipe delle sue sofferenze come privilegio di elezione; e quante ANIME-VITTIME si offrono in sacrificio gradito a Nostro Signore per vivere con Lui e per Lui un po' delle sofferenze della sua Passione, per espiare i peccati altrui.... tutti folli ?
e chi sono i giudici di codesta FOLLIA : lei, dubbioso e i suoi amici, forse kikiani ?
nessuno vi ha insegnato che la SOFFERENZA , sia accettata che cercata (questa riguarda chi può farlo per una chiamata speciale, e ssempre sotto la direzione di un padre spirituale illuminato da Dio, a cui il cristiano nel cammino di santità presta obbedienza) E' PURIFICATRICE delle iniquità nostre e altrui: certo queste cose ormai la Chiesa postCV2 non le insegna più.</span>
certamente è più difficile per l'orgoglio umano accettare volentieri una croce come accadimento o traversia non desiderata, per obbedienza alla volontà di Dio, che non procurarsi una sofferenza volontaria, che potrebbe anche essere suggerimento dell'orgoglio. Infatti a molti santi e sante (specie nella vita consacrata) il Signore stesso diceva che preferiva sopra ogni altro sacrificio l'obbedienza ai superiori.
RispondiEliminaBeh, almeno è assodato che non l`incontrerò domenica prossima, peccato! :*
RispondiElimina<span>Beh, almeno è assodato che non la incontrerò domenica prossima, peccato! :* </span>
RispondiEliminaGiusto per segnalare che su Avvenire p. Cavalcoli risponde in maniera pacata ma ferma alle critiche mosse da G. Gennari a De Mattei.
RispondiEliminaNon ho NESSUNA voglia di incontrarla, mi creda!
RispondiElimina<span>Ci dica, <span>perchè non va alle messe della FSSPX </span>che sono ad orari simili o più comodi dalle parti nostre? I.P.</span>
=-O :'( :*
RispondiElimina<span>"se rileggo una terza volta questo articolo mi sbattezzo..." </span>
RispondiEliminaNon perda tempo in chiacchere. Se ce la fa, vada a confessarsi.
<span>Simon: "tradiprotestanti", "sedevacantisti", "fanatici", ottusi", "fanatismi", "ossessioni", "odio per il Papa", "inadattati" (?), e poi, come al solito, attacchi personali, accuse assurde, insinuazioni ripetute, insistite fino all'ossessione. Tutto in pochi messaggi. Ha mai riflettuto su se stesso e sui suoi comportamenti?. Pensa che la maggioranza dei partecipanti al forum possa accettarli?. Comunque la ringrazio: il suo comportamento è testimonianza vivente e prova inequivocabile dell'arroganza dei modernisti come lei. </span>
RispondiEliminase il padre spirituale consiglia di procurarsi la sofferenza fisica forse deve cercare un buon medico anche lui...(il forse è retorico ovviamente)
RispondiElimina...dire pproprio di si (secondo ovviamente il mio modo di vedere...e queste non sono questioni di fede...)
RispondiElimina...fa parte del proprio cammino personale per camminare verso la Luce, per provare a vivere come Lui ha vissuto, per vincere quella parte terribile di noi che si puo chiamare peccat originale o altro e che ci inquina nel precetto fondamentale...amare Dio e il prossimo come se stessi: soffire, mortificarsi, accettare penitenze...ma procurarsi sofferenze fisiche o ricercarle fa parte di un cammino da psicoanalisi
RispondiEliminal'ho fatto dopo l'intervento di De Mattei su radio Maria: altro che evento di Assisi...quelle sono parole che possono sconvolegere chi crede e riportarlòo ad un sentimanto pagano verso Dio...
RispondiElimina<span>se il padre spirituale consiglia di procurarsi la sofferenza fisica forse deve cercare un buon medico anche lui...(il forse è retorico ovviamente)</span>
RispondiEliminaFolli? <span>...direi proprio di si (secondo ovviamente il mio modo di vedere...e queste non sono questioni di fede...)</span>
RispondiElimina<span>...fa parte del proprio percorso personale per camminare verso la Luce, per provare a vivere come Lui ha vissuto, per vincere quella parte terribile di noi che si puo' chiamare peccato originale o altro e che ci inquina nell'osservare il comandamento fondamentale...amare Dio e il prossimo come se' stessi: soffrire, mortificarsi, accettare penitenze...ma procurarsi sofferenze fisiche o ricercarle fa parte di un percorso da psicoanalisi</span>
RispondiEliminaa me il mio confessore mi ha consigliato di usare il cilicio... ah, il mio confessore è un arzillo ottantenne NEOCATECUMENALE. (scusatemi, l'ho saputo dopo, io lo ho sempre conosciuto solo come il penitenziere del Duomo di Piacenza ;) )
RispondiElimina<span>a me il mio confessore mi ha consigliato di usare il cilicio senza che io gli chiedessi niente... ah, il mio confessore è un arzillo ottantenne NEOCATECUMENALE. (scusatemi, l'ho saputo dopo, io lo ho sempre conosciuto solo come il penitenziere del Duomo di Piacenza <img></img>)</span>
RispondiElimina<span><span>a me il mio confessore mi ha consigliato di usare il cilicio senza che io gli chiedessi niente... ah, il mio confessore è un arzillo ottantenne NEOCATECUMENALE. (scusatemi, l'ho saputo dopo, io lo ho sempre conosciuto solo come il penitenziere del Duomo di Piacenza ;) )
RispondiElimina</span></span>
Ah, gli svizzeri! Sotto sotto ci senti sempre il lanzichenecco.
RispondiEliminaI culti buddisti prevedono pratiche penitenziali. E il buddismo non è un paganesimo, una falsa religione ispirata dal diavolo, per i fondamentalisti cattolici à la de mattei (e forse per de mattei, l'uomo che, quasi fosse nella mente divina, ci impartisce lezioni di teodicea vedrà di buon occhio le nuove scosse sismiche che stanno devastando un paese a tradizione buddista! Con una bella deflagrazione a Fukushima, forse per lui il verdetto di Dio sarà debitamente esternato)?
RispondiEliminaNon esageriamo. De mattei ha castroneggiato un po', ma non al punto da sconvolgere chi crede e riportarlo a un sentimento pagano. Tuttalpiù gli si può augurare che Dio - anzi, gli dèi, come è più conforme all'humus argomentativo in cui egli si è mosso - gli renda il guiderdone di tanta improntitudine e tanta insensibilità (anche se pensasse realtmente ciò che ha affermato, lo ha affermato nel momento sbagliato, a fronte di un intero popolo che sta soffrendo oltre misura e tra l'altro con esemplare dignità, e nel modo sbagliato). Ma da che mondo è mondo, la hybris non ha mai sconvolto la fede di nessuno; ha solo catalizzato lo phthonos theon.
RispondiElimina<span>Non esageriamo. De mattei ha castroneggiato un po', ma non al punto da sconvolgere chi crede e riportarlo a un sentimento pagano. Tuttalpiù gli si può augurare che Dio - anzi, gli dèi, come è più conforme all'humus argomentativo in cui egli si è mosso - gli renda il guiderdone di tanta improntitudine e tanta insensibilità (anche se pensasse realmente ciò che ha affermato, lo ha affermato </span><span>nel modo sbagliato e soprattutto </span><span>nel momento sbagliato, a fronte di un intero popolo che sta soffrendo oltre misura e tra l'altro con esemplare dignità). Ma da che mondo è mondo, la hybris non ha mai sconvolto la fede di nessuno; ha solo catalizzato lo phthonos theon.
RispondiElimina</span>
ricordiamo ancora le parole di Papa Giovanni Paolo ll secondo il quale paradiso, inferno e purgatorio non sono dei "luoghi" ma una condizione dell'anima liberamente scelta
RispondiEliminae perseguita nella vita terrena che si protrae poi nell'al di là rispetto alla fruizione e godimento di DIO.
Tanti santi furono traspretati in carne ed ossa in inferno (don Bosco, S.Teresa d'Avila...) e descrissero un luogo fisico, con tante cose fisiche, percepibili dai sensi come la puzza, il buio, la vista di rettili e dei demoni, il dolore del fuoco... anche a Fatima la visione dei tre pastorelli fu quella di un luogo.
La scelta di infliggersi mortificazioni del corpo a scopo penitenziale (espiazione di colpe proprie o altrui) oppure mistico (più piena partecipazione alle pene del Calvario) non ha NULLA DI FOLLE, se non per le logiche dell'edonismo. L'individuazione, anche se ipotetica, di un nesso tra eventi catastrofici macro o microcosmici (terremoti, carestie, pestilenze, malattie...) e le colpe di singoli o di collettività invece è una mera e per un cristiano SCIOCCA illazione, non suffragata da alcun elemento fattuale né da alcun elemento razionale. Secondo le logiche di quest'ultima prospettiva stessa, tra l'altro, la mancata pietas che si concretizza nello stigmatizzatore di oggi (e che quando si ammanta di compassione si ammanta in realtà di ipocrisia), fa di lui o della sua famiglia la vittima di domani. L'infelice esternazione sui terremoti in Giappone, che accomuna il prof. De Mattei a un professionista del delirio qual è il governatore di Tokyo Ishihara Sintaro, va rigettata , a costo di unirsi al coro di chi vi sta montando strumentalmente un caso.
RispondiEliminaGiustamente Dubbioso, nessuno di noi può spiegare nei minimi particolari la volontà di Dio, sappiamo comunque precisamente che ci ama infinitamente, per aver mandato al macello suo Figlio e che pertanto se ha mandato il suo unico Figlio amatissimo a morire significa che il peccato è cosa tramenda, lo capiamo dalle sofferenze di Gesù, forse dunque che se Gesù ha ritenuto di soffrire tanto per sradicare il peccato, non abbia scelto la stessa via per noi nel momento che disse "il servo non è più del padrone" e quando disse che pure noi saremmo stati perseguitati e quando affermò che non è venuto a portarte la pace ma la spada e pure quando ribadì che per seguirlo bisogna abbandonare tutto, pure la nostra volontà. Certo basterebbe accettare con adesione della propria volontà i piani di Dio, che solitamente si riconoscono in quello che ci capita quotidianamente, che ci capita, spesso, senza che noi lo abbiamo voluto. Basterebbe dire si ogni volta che il sacrificio ci si para davanti. Ma ci sono pure anime elette a cui Dio fa sentire una particolare vocazione al sacrificio e fanno fioretti volontari per il bene delle anime. Le anime si conquistano con la violenza, violenza su se stessi specialmente, perchè voler diventare simili a Gesù (clausola richiesta per poter entrare in Paradiso), significa farsi violenza, trasfigurarsi. Come Gesù tutto bello si fece maschera terrificante di dolore e piaghe, per pagare i nostri debiti, così noi brutti e piagati dobbiamo finalmente diventare belli tramite la purificazione di noi stessi e solitamente non avviene mai senza dolore. Certo noi non conosciamo perfettamente il perchè il buon Dio spesso faccia soffrire o morire degli "innocenti" , ma se lo conosciamo, avendo meditato suo Figlio, sapremmo che è sempre per amore: sarà per salvare quell'anima da un futuro di peccati? Sarà perchè a quell'anima ha dato il compito di essere vicaria, portatrice della salvezza di Dio? Sarà per risvegliare anime che sono vicine ad essa e farle riflettere sulla caducità della vita? Sarà comunque perchè lo ha voluto Lui! A noi il dovere di pregare per le anime, di alleviare le loro sofferenze anche con la carità corporale, ai medici ed infermieri il compito di curare e cercare di salvare, a tutti il dovere di cercare di salvarsi sia nel corpo che nell'anima, ma a Dio le decisioni conclusive, se una cura non farà effetto sarà perchè Dio ha deciso altrimenti. Cerchiamo dunque di uniformarci e di offrire ciò che Dio ci permette di offrire, non tutti sono chiamati al martirio, anche se certi lo vorrebbero, alcuni però sono chiamati, a tutti comunque il dovere di farsi santi. Un bellissiomo esempio fu Santa Teresina di Lisieux, una piccola anima abbandonata a Dio che ebbe a dire: Dio mi esaudì in tutto ciò che desideravo, per il semplice motivo che desideravo ciò che Dio voleva. Grande segreto di felicità desiderare ciò che Dio vuole! Che il Buon Dio ci faccia questa grazia sublime: desiderare quello che Lui vuole!
RispondiEliminaPoiché, come tendono a fare anche altri, memory di insinuare appartenenze kikiane a proposito di chi sostenga tesi non in linea con le sue, chiarisco di non essere kikiano e di vedere anzi il cnc come una delle peggiori atopie attecchite sul derma della Chiesa negli uiltimi decenni.
RispondiEliminaUn tratto che accomuna un diffusa tipologia di modernista e una non rara tipologia di tradizionalista è il gusto dell'appello ricorsivo alle apparizioni mariane, e più in generale al miracolismo, come fonti di rivelazione primaria.
RispondiEliminaLuisa e Simon si scambino le email e la facciano finita. La portineria ginevrina è un evidente e non divertente O.T.
RispondiElimina<span>Poiché, come tendono a fare anche altri, memory di insinuare appartenenze kikiane a proposito di chi sostenga tesi non in linea con le sue, chiarisco di non essere kikiano e di vedere anzi il cnc come una delle peggiori atopie attecchite sul derma della Chiesa negli uiltimi decenni.</span>
RispondiEliminaOspite delle 10:21
Rileggersi il Cur Deus homo di Sant'Anselmo. Per il resto, davanti al mistero del dolore e del male sarebbe meglio tacere, piuttosto che attribuire a Dio strategie e deliberazioni di cui non abbiamo immediata, e tanto meno compiuta, conoscenza. Tacere e pregare.
RispondiElimina<span>ricordiamo ancora le parole di Papa Giovanni Paolo ll secondo il quale paradiso, inferno e purgatorio non sono dei "luoghi" ma una condizione dell'anima liberamente scelta
RispondiEliminae perseguita nella vita terrena che si protrae poi nell'al di là rispetto alla fruizione e godimento di DIO.
Tanti santi furono trasportati in carne ed ossa in inferno (don Bosco, S.Teresa d'Avila...) e descrissero un luogo fisico, con tante cose percepibili dai sensi come la puzza, il buio, la vista di rettili e dei demoni, il dolore del fuoco... anche a Fatima la visione dei tre pastorelli fu quella di un luogo.</span>
@ Dubbioso. Il prof. De Mattei non ha detto che i disastri giapponesi SONO la punizione di uno specifico peccato di quel popolo, ma che POSSONO ESSERE, oltre che richiami alla vera patria dell'uomo, che è l'universo trasfigurato ( la Gerusalemme Celeste ), ANCHE PUNIZIONI: noi non lo sappiamo. Tutte le nazioni hanno commesso dei crimini, piccoli o grandi. nel caso dei Giapponesi bisogna ricordare almeno la strage di Nanchino 1937 in cui fecero 300.000 morti. fra la popolazione civile. Tra l'altro è da considerare se l'estrema combattività dei Giapponesi, tendente spesso alla crudeltà, non sia stata all'origine della "punizione" subita con i bombardamenti atomici. Gli Americani non volevano perdere centinaia di migliaia di uomini contendendo il terreno dell'arcipelago palmo a palmo, per questo ( anche se non solo per questo ) decisero di usare l'arma assoluta. De Mattei ha ripreso, tramite una pubblicazione di un vescovo calabrese in relazione al terremoto del 1908, idee tradizionali della Bibbia, riformulate dal grende teorico del Cattolicesimo conservatore Joseph de Maistre nel suo libro "Le serate di Pietroburgo" di inizio '800.
RispondiEliminaLe affermazioni del professore sugli omosessuali di Cartagine forse non sono così forsennate: probabilmente lo scrittore Salviano di Marsiglia, che De Mattei cita, inserì il riferimento a Cartagine perchè lì aveva constatato "de visu" la corruzione che era dilagata ovunque nell'impero. Il gran numero di omosessuali potrebbe essere visto come emergenza ( la "punta dell'iceberg )" di una generale crisi della istituzione familiare che di per sè è foriera di disordine sociale e di fragilità del sistema, anche dal punto di vista della forza militare. Gli eserciti romani del tempo erano costituiti in gran parte da barbari; comunque è difficile pensare che, con i "tempi lunghi" della storia sessantacinque anni ( 313 Editto di Costantino - 378 battaglia di Adrianopoli e irruzione dei Barbari ) siano bastati a snervare completamente l'impero. si potrebbe anche pensare che la crisi era già così profonda che nemmeno la carica di moralità apportata dal Cristianesimo bastò a trattenere lo scivolamento verso il baratro. Da dove le viene la sicurezza che il Cristianesimo indebolì la forza militare dell'impero? Sono tutte ipotesi da verificare con al documentazione, le mie come le sue.
<span>Il prof. De Mattei non ha detto che i disastri giapponesi SONO la punizione di uno specifico peccato di quel popolo, ma che POSSONO ESSERE, oltre che richiami alla vera patria dell'uomo, che è l'universo trasfigurato ( la Gerusalemme Celeste ), ANCHE PUNIZIONI: noi non lo sappiamo.</span>
RispondiEliminaE appunto perché non lo sappiamo, dovremmo avere il buon gusto di tenere la bocca chiusa davanti al mistero (com'è noto, dal greco "myo", cioè "taccio"), specialmente quando rivestiamo cariche pubbliche. Sul punto specifico De Mattei è scivolato in modo imperdonabile, gettando discredito sul mondo del cattolicesimo più legato alla Tradizione.
Leggasi il forum dei lettori su Avvenire di ieri:
RispondiEliminahttp://tinyurl.com/6a8ug2a
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