Quando ancora lo Stato muoveva i primi passi nella direzione del welfare sociale le strutture religiose (già note e presenti negli Stati preunitari) erano già attive e contribuivano ad offrire svago salute e protezione alla generazione dei nostri nonni e bisnonni. Con l'Unità gli sforzi si coordinarono al meglio e i frutti aumentarono.
Chi di noi non ha mai sentito parlare delle colonie "tenute" dai preti, o dalle suore attive . Erano le uniche occasione per mandare i figli a fare qualche giorno di salutare vacanza e di attività fisica e, a volte, anche di disciplina.
Per non parlare dei collegi e degli orfanotrofi: grandi case ricolme di affetto, di servizio e di carità verso i più piccoli.
Cresciuti, alcuni di noi, prima come ora, hanno poi proseguito gli studi nelle scuole dei preti (spesso Salesiani o Fratelli Maristi): croce e delizia che ha accomunato generazioni di studenti!
Alzi la mano chi il pomeriggio andava a "dottrina"! I più giovani, ora, vanno a "catechismo".
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Alzi la mano chi il pomeriggio andava a "dottrina"! I più giovani, ora, vanno a "catechismo".
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Un parroco con i suoi ragazzi della "dottrina",
dopo la prima Comunione
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dopo la prima Comunione
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momento di ricreazione a scuola dalle suore
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<span>La Chiesa festeggia l'unità d'Italia</span> <img></img>
RispondiEliminaRaglio d'asino non sale al cielo.
Mentre la chiesa conciliare festeggia questa repubblica d'ispirazione massonica, la Chiesa Cattolica e i suoi fedeli non dimenticano ciò che è stato.
Il 17 marzo festeggeremo quindi San Patrizio e listeremo a lutto i nostri cuori al grido di <span>Viva il Papa Re!</span> E che Papa Pio IX preghi per noi e per la nostra povera Italia.
<span></span>La Chiesa festeggia l'unità d'Italia!
RispondiEliminaRaglio d'asino non sale al cielo.
Mentre la chiesa conciliare festeggia questa repubblica d'ispirazione massonica, la Chiesa Cattolica e i suoi fedeli non dimenticano ciò che è stato.
Il 17 marzo festeggeremo quindi San Patrizio e listeremo a lutto i nostri cuori al grido di <span>Viva il Papa Re!</span> E che Papa Pio IX preghi per noi e per la nostra povera Italia.
adesso pure le lodi al welfare socialista-statalista che ha distrutto la famiglia italiana e lo confondete addirittura con le opere sociali della chiesa, che non si reggono sulla tassazione ingiusta e la burocrazia dello stato ma sulla libera iniziaitiva dei singoli e dei corpi intermedi? Il welfare-state è lo strumento principe della distruzione del principio di sussidiarietà e delle libertà naturali e c'è poco da lodare l'Italietta savoiarda/littorio/democristian-comunista da questo lato.
RispondiEliminaOra capisco perchè in cereti ambienti non si capisce un tubo del magistero però si fanno le pulci al magistero!
:-[ le due foto, la 4 e la 6 mi riguardano da vicino....sono le mie Suore Domenicane di san Sisto.... nella foto 6 la suora si chiamava Sr. M. Enrichetta e stava a Marotta, nella Colonia estiva dove, ogni mattina - l'estate che andavamo li - ci facevano fare l'alza bandiera e l'Inno... e seguiva la Preghiera per l'Italia.... la Domenica si faceva anche la Messa....
RispondiEliminaUn caro ricordo per Sr. Enrichetta, che è deceduta qualche anno fa, era una Suora davvero brava e LITURGISTA, lei curava la parte liturgica della Messa che si diceva durante il periodo estivo in Colonia.... pensate, non ci sentivamo da molti anni, quando un giorno mi telefonò perchè sentiva di "dovermi" salutare.... dopo tre mesi è deceduta per un grave male, lavorando fino alla fine.... ma ci eravamo salutate ricordandoci vicendevolmente nel Rosario di cui era promotrice e nella speranza di rivederci NELLA VERA PATRIA....
Ricordiamola con un Requiem....
Grazie di cuore!
Quella che si sta muovendo per le strade della capitale è un'enorme onda verde bianca e rossa al ritmo di 'Viva l'Italia' di Francesco De Gregori e 'Il cielo è sempre più blu' di Rino Gaetano. Al corteo in difesa della Costituzione stanno partecipando migliaia di persone; «la Costituzione non si tocca, la difenderemo con la lotta», è il grido che si è levato più volte dal corteo dove Tricolori e frontespizi della Carta Costituzionale italiana vengono sventolati dai manifestanti. Ci sono veri e propri 'cartelli umani', uomini e donne sandwich ognuno dei quali ha 'adottato' degli articoli della Costituzione: «riprendiamoci la Costituzione sulle spalle - si legge su un loro cartello - io adotto l'articolo numero...». Non mancano pupazzi dalle sembianze del leader del carroccio Bossi e del presidente del Consiglio Berlusconi: di quest'ultimo c'è anche una versione con l'aggiunta sul volto di un cerotto.
RispondiElimina«Questa non è una piazza contro: è per l'alternativa. Non c'è un animo contro, ma uno spirito per un Italia diversa», ha detto Pier Luigi Bersani, nel prendere parte alla manifestazione a Roma. «C'è un grande movimento nel paese e i partiti, mi rivolgo soprattutto al mio, devono affiancare questo movimento, dare una mano», sottolinea il segretario del Pd. E aggiunge che «politica e società civile devono stare insieme su una strada di speranza e ricostruzione».
A Milano a manifestare sono soprattutto insegnanti, associazioni scolastiche e studenti. Numerosi gli striscioni che difendono la scuola pubblica: 'Vogliono distruggere la scuola pubblica: io non ci sto', oppure 'Uniti per la scuola di tutti'.
<span><span>"</span></span><span><span>Quando ancora lo Stato muoveva i primi passi nella direzione del welfare sociale le strutture religiose (già note e presenti negli Stati preunitari) erano già attive" </span></span>
RispondiEliminaaggiungere:
<span>E LE LEGGI SICCARDI SOPPRIMEVANO GLI ORDINI RELIGIOSI</span>
Da ridere quel che dice il bersani e company ....... si faccia su le maniche della camicia e cominci con il cambiar mestiere. l'Italia quella vera non ha bisogno di uno come lui. Per queste cornacchie della politica ogni momento è buono per far propaganda. La scuola l'hanno gestita loro per decenni e decenni e ancora decenni e ora che è distrutta vorrebbero dar la colpa ad altri!!!
RispondiEliminauna giornata da operetta buffa se non ci fosse solo da paingere. Io questa mattina ho detto l' ufficio funebre, in nero, per quelli che oggi ho sentito chiamare briganti, delinquenti, reazionari clericali , a rai 1.... per quanto tempo ancora la storia nell'italietta dei bersani, bindi, napolitano, fini e compagnia a briscola sarà un opinione. Gente, leggete, studiate, usate il cervello e non il sussidiario dello stato, che costa anche caro.
RispondiEliminasaremo forse solo 4 gatti non allineati, ma potremo guardaci la faccia allo specchio ogni mattina e non farci schifo
RispondiEliminaNon siamo quattro gatti: la stragrande maggioranza degli italiani è contro questa festività (purtroppo o non ha voce o non lo sa esprimere).
RispondiEliminaPeccato che solo la Lega sia visibilmente contro questa squallida celebrazione.
Se la Lega riuscisse ad articolare la sua ostilità al mito fondativo del risorgimento (una religione in cui nessuno crede) sarebbero quasi tutti (a parte un certo establishment) d'accordo, da Nord a Sud.
Nell''ostilità e nell'indifferenza alle celebrazioni del dio risorgimento ci vedo (in maniera inconscia, in genere) la voce del popolo italiano, indifferente o ostile al risorgimento, a Nord come a Sud (pensiamo ai cosiddetti "briganti" massacrati dallo stato italiano...).
Bellissimo l'articolo di Agnoli.
eh, ma da queste parti si parla meglio di Vittorio Emanuele che di Papa Ratzinger...
RispondiEliminaBell'articolo. Davvero!
RispondiEliminaL'onda tricolore, la difesa della Costituzione, De Gregori e Rino Gaetano, "questa non è una piazza contro, ma una piazza per", insegnanti-associazioniscolastiche-studenti in difesa della scuola pubblica ...
Tutto molto bello, edificante, tutto così spontaneo e disinteressato, tutto così ORIGINALE.
Meno male che ci siete voi.
Grazie di esistere!
Perché non mettere l'Himnu Sardu?
RispondiEliminaBuona idea. Bellissimo inno.
RispondiEliminaEnrico
Rapinandone le legittime proprietà, donate nei secoli dai fedeli ai vari ordini.
RispondiEliminal'inno piu' bello d'Europa é quello della Corsica: propongo di adottarlo...
RispondiElimina<span>Dio vi salvi, Regina</span>
Dio vi salvi Regina E Madre Universale
Per cui favor si sale Al Paradiso.
Voi siete gioia e riso Di tutti i sconsolati,
Di tutti i tribolati, Unica speme
Maria, mar di dolcezza I vostri occhi pietosi,
Materni ed amorosi A noi volgete.... ( http://www.lexilogos.com/corse_hymne.htm )
<span></span>
http://www.youtube.com/v/5EDXgUducfo" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140
qualche fan dell'unità d'Italia richiedente i <span>"morti necessari"</span> ora dirà che quelle leggi sono state anch'esse un male necessario per raggiungere un fine buono (quale esattamente?....).
RispondiEliminaDunque per la gloriosa uinificazione italiana il fine giustifica i mezzi, anzi....pare che li santifichi, visto che la Chiesa è costretta a benedire la violenza che fu fattta in spregio al papato, alla Chiesa e a Nostro Signore, ma, come tutte le guerre, rivoluzioni violente e in special modo come la madre di tutte le rivoluzioni moderne, la Francese,
si verifica ancora una volta che "bisogna" fare omaggio al noto principio che occorre far "nascere" a forza qualcosa che secondo gli "ostetrici" è in gestazione da tempo:
LA VIOLENZA E' LEVATRICE DELLA STORIA
(C.Marx,<span> 24 capitolo del Capitale)</span>
così un blogger ieri ha confermato che l'unità italiana è nata "col forcipe" ed era necessario e inevitabile che ci fossse violenza per ottenere quel buon fine oggi osannato.
Dunque, festa e gloria ridondano su quelle violenze che fecero partorire la storia ? uno dice: "ma no, noi festeggiamo il risultato, che ci importa dei mezzi usati?" ma provate almeno ad aprire gli occhi, e diventarne CONSAPEVOLI, per sapere di che cosa è giusto/non-giusto/meno-gisuto rallegrarsi.
Ma ciò non meraviglia, dopo 150 anni di storia-vulgata filo-sabauda e filo-garibaldina: è paradossale che se ne facciano accesi ed entusiasti sostenitori dei convinti cattolici come l'amabile Caterina, che dice soavemente:
"Beh, che volete....ora il "danno" di quelle violenze è fatto: tanto vale festeggiare il risultato, che è bellissimo, (....) sicuramente anche Santa Caterina lo firmerebbe con entusiasmo, (!...ma davvero?.....)"
....e che importa che si volle rovesciare con violenza lo Stato pontificio (e che importa che abbiamo documentazioni che attestano che l'intenzione occulta fu proprio quella di abbattere papato e Chiesa?
andiamo avanti, convinti con Machiavellli che IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI.
Ora e sempre, nella società civile e nella Chiesa, ....of course !
<span>qualche fan dell'unità d'Italia richiedente i <span>"morti necessari"</span> ora dirà che quelle leggi sono state anch'esse un male necessario per raggiungere un fine buono (quale esattamente?....) o "un incidente i percorso" (che ricorda il noto "compagni che sbagliano" a proposito dei brigatisti rossi....)
RispondiEliminaDunque per la gloriosa uinificazione italiana<span> il fine giustifica i mezzi</span>, anzi....pare che li santifichi, visto che la Chiesa oggi è costretta a benedire (indirettamente) la violenza che fu fatta in spregio al papato, alla Chiesa e a Nostro Signore, ma, come tutte le guerre, rivoluzioni violente e in special modo come la madre di tutte le rivoluzioni moderne, la Francese,
si verifica ancora una volta che "bisogna" fare omaggio al noto principio che si debba far "nascere a forza" qualcosa che secondo gli "ostetrici" è in gestazione da tempo, detto così:
LA VIOLENZA E' LEVATRICE DELLA STORIA
(C.Marx,<span> 24 capitolo del Capitale)</span>
e così un blogger ieri ha confermato che l'unità italiana è nata "col forcipe" ed era necessario e inevitabile che ci fosse violenza e dolore per ottenere quel buon fine oggi osannato.
Dunque, festa e gloria ridondano su quelle violenze che fecero partorire la storia ? uno dice: "ma no, noi festeggiamo il risultato, che ci importa dei mezzi usati?" ; ma provate almeno ad aprire gli occhi, e diventarne CONSAPEVOLI, <span>di quei mezzi usat</span>i, per sapere di che cosa è giusto/non-giusto/meno-giusto rallegrarsi; e perchè -non si sa mai- potreste arrivare a far luce sui veri (reconditi) fini che una certa storia non ci ha mai raccontato apertamente, dietro la bella facciata romantico-misticheggiante con cui ha incantato generazioni di scolari per 1 secolo e mezzo.
Ma ciò non meraviglia, dopo 150 anni di storia-vulgata filo-sabauda e filo-garibaldina: è paradossale che se ne facciano accesi ed entusiasti sostenitori dei convinti cattolici come l'amabile Caterina, che dice soavemente:
"Beh, che volete....ora il "danno" di quelle violenze è fatto: tanto vale festeggiare il risultato, che è bellissimo, (....) sicuramente anche Santa Caterina lo firmerebbe con entusiasmo, (!...ma davvero?.....)"
....e che importa che si volle rovesciare con violenza lo Stato pontificio (e che importa che abbiamo documentazioni che attestano che l'intenzione occulta fu proprio quella di abbattere papato e Chiesa?
andiamo avanti, convinti con Machiavellli che IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI.
Ora e sempre, nella società civile e nella Chiesa, ....of course !</span>
inno d'Europa ?
RispondiEliminama caro poirot, mi informi, che mi trovo indietro: quest'Europa che vogliamo consacrare con un inno, che cos'è esattamente ? figlia della "Giovane Europa" di Mazzini ? a quali fini comuni essa tende, quali ideali COMUNI -nobiili o santi- sostanziano la sua auspicata "unità" vagheggiata già dai risorgimentali mazziniani, tali che ad essi la Santa Vergine possa applicare la sua Materna intercessione e protezione ?
cara Raffaella, è la solita falsificazione della storia, che segue il perverso (leninista) sistema della menzogna, il cui regista supremo sappiamo bene chi è (con principati e potestà) e i cui servi/attori-marionette, purtroppo, sono oggi in aumento, tanti di loro mostrandosi urlanti (nelle pubbliche piazzate) come "ciechi che dicono di vedere, e per questo il loro peccato rimane"
RispondiEliminacara memory hai ragione, purtroppo nella situazione attuale dare un'inno mariano all'europa sarebbe mettere i carri davanti ai buoi, ma sarebbe comunque un buon principio...
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