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domenica 2 gennaio 2011

Poveri ma ricchi di fede e di zelo liturgico !






Le Marche dopo la Seconda Guerra Mondiale erano poverissime, al pari delle altre regioni italiane.
Anche i Seminari e i Conventi, rigogliosi di vocazioni, avevano difficoltà a garantire persino i pasti quotidiani.
Nella drammaticità degli eventi del tempo non si arrestò mai, nei sacerdoti e nei seminaristi marchigiani, lo zelo liturgico nella cura delle chiese e nel canto sacro.
Esempio, soprattutto per i maceratesi, di questa totale dedizione al ministero sacerdotale, fu Mons. Armando Vitali, parroco della popolosa, centralissima Parrocchia di San Michele Arcangelo di Macerata, conosciuta come parrocchia delle “fosse”.
Quell’eroico Parroco, che meritò anche encomi civili, nel periodo post bellico girava con la talare rattoppata alla meglio perchè era solito destinare ogni suo risparmio ai poveri della parrocchia e al decoro della sua chiesa.
Mons. Vitali fino alla morte ha celebrò quotidianamente la Santa Messa con il Messale della sua ordinazione.
Quando ormai proliferavano, a pochi passi dalla sua parrocchia, le canzonette “liturgiche” o le famigerate “messe beat”, che hanno dissolto, nel giro di pochi anni, anche il glorioso canto liturgico popolare, don Armando Vitali continuava ad insegnare ai comunicandi e ai cresimandi le melodie gregoriane mantenendo la dignità liturgica di sempre ( persino l'uso del baldacchino in occasione delle visite del vescovo per l'amministrazione della Cresima ).
http://www.missaleromanum.it/Documenti/Documenti01.pdf
Nell'immediato dopoguerra il clero marchigiano era giovane , intraprendente, ricco di zelo e povero !
Gurdate questo eccezionale filmato di quelli anni : in una parrocchia nel fabrianese distrutta dalla guerra il parroco comperò le nuove campane che vennero consacrate dal Vescovo fra la gioia dei parrocchiani ! http://www.youtube.com/watch?v=_n4Usm2QFqc
La formazione dei Sacerdoti marchigiani nei seminari locali ed in quello regionale era ottima : affidata a formatori qualificati e rinomati i giovani seminaristi fra le diverse materie di studio avevano anche il canto gregoriano e la musica.
I Seminari Marchigiani hanno ricevuto, in diverse occasioni, encomi solenni per la formazione del Clero.
Grazie alla conoscenza musicale impartita nel seminario diversi Sacerdoti sono poi diventati musicisti professionisticompletando gli studi soprattutto al celebre Conservatorio "G.Rossini" di Pesaro.
Il Pontificio Seminario Regionale “ Pio XI”, che ha festeggiato il centenario, ha avuto sede per molti anni a Fano. http://www.seminario.marche.it/
Nella chiesa del Seminario fu collocato un Organo Mascioni.
Negli anni ‘40 sono state stampate alcune raccolte di musiche liturgiche con il titolo “ I NOSTRI CANTI”.
Queste pubblicazioni, che sono anche una rarità libraria, sono gelosamente conservate dai pochi fortunati che sono riusciti ad averne una copia.
Le raccolte contengono canti sacri liturgici in latino ed in italiano.
I compilatori scelsero i compositori della scuola “ceciliana” più famosi nel tempo : Perosi, Casimiri, Refice,Tosi, Magri, Ravanello, Picchi, Vittadini ecc
Assenti, dalla raccolta, i compositori originari del fermano, Virgili, Celsi, Calza, De Bonis perché a Fermo c'erano delle pubblicazioni spefiche di musica sacra, curate da alcuni Sacerdoti locali.
Interessante è lo sviluppo che la scuola ceciliana ha avuto a Fermo, fra le prime Diocesi italiane ad attuare il Motu Proprio sulla Musica Sacra del Papa San Pio X.
Nella raccolta del Seminario Regionale Pio XI si notano anche le “canzoncine per il mese di Maggio” scritte dal Maestro Flavio Clementoni, docente nel Seminario. Il Maestro, dopo la prematura morte della figlia, volle comporre diversi canti in onore della Madonna Santissima di cui era molto devoto.
Tutti i canti delle raccolte curate dal Seminario Marchigiano sono stati trascritti a mano ( che lavoro enorme… 334 pagine….) per essere stampati, su carta assai economica, in una tipografia di Roma. ( vedere la foto di una pagina interna).
La pubblicazione fu dedicata alla Madonna di Loreto ( v.frontespizio).

La raccolta è così divisa :
1) CANTI EUCARISTICI, in lingua latina e italiana;
2) PER ACCOMPAGNARE LA SANTA MESSA;
3) CANTI IN ONORE DEL SACRO CUORE (lingua latina-italiana);
4) CANTI IN ONORE DELLA B.V.MARIA ( lingua latina), Litanie della BVM,canti in lingua italiana;
5) A TE CANTO O VERGINE : 31 canzoncine per il mese di maggio del Maestro Flavio Clementoni;
6) CANTI VARI ( lingua latina-italiana);
7) PER IL SANTO NATALE.

Questa la prefazione alla 3 edizione :

La benevola accoglienza fatta alle due precedenti edizioni e le continue richieste ci hanno indotto a curare, particolar¬mente per voi, Alunni del Pontificio Seminario Marchigiano « Pio XI », una terza edizione de « I NOSTRI CANTI ».
Il criterio seguito nel presente lavoro è stato di preparare una raccolta di canti — nella quasi totalità ad una o due voci — utili 'per le varie circostanze dell'anno liturgico, presentati in una migliorata edizione ed ispirati ad una decorosa so¬brietà della forma musicale.
Lo scopo: incoraggiare, sviluppare ed aiutare la conoscenza e l'apprezzamento — sia pure attraverso le forme più semplici — della musica sacra, non raramente conosciuta e giudicata con un senso musicale e liturgico poco fine e meno coltivato.
Un particolare vivissimo ringraziamento al Rev.mo Mae¬stro Igino Torelli, che tanto gentilmente ha collaborato per la compilazione del nostro lavoro, ed al carissimo Prof. M° Flavio Clementoni, che ha voluto arricchire la nostra rac¬colta di varie sue composizioni e specialmente delle 31 Canzoncine alla Vergine per il mese di maggio.
Se' anche solamente in parte questa terza edizione de I NOSTRI CANTI raggiungerà lo scopo prefisso, sare¬mo ben lieti ed insieme ai buoni lettori ne saremo tanto grati al Signore ".
I COMPILATORI
(Stampata : Officina Grafica Italiana , via Cesena 14 Roma)

Sottopongo ora alla Vostra paziente attenzione un'altra raccolta di musiche sacre composte da diversi Cappuccini delle Marche.
La pubblicazione è datata 1958, undici anni dopo quella del Seminario Regionale di Fano e porta il nome “ LAUDATO SI’ MI SIGNORE”.( v.foto della copertina).
La raccolta si presenta in maniera più elegante : ha una copertina a colori, le musiche sono state stampate su carta più resistente e le composizioni, quasi tutte a più voci, sono state compilate con sistema tipografico.
L’Indice è così suddiviso :
- EUCHARISTICA
- MARIANA
- PRO TEMPORE
- VARIA
- APPENDICE ( brani profani per educare i giovani al canto)
- EUCHARISTICA ( 2 )

La Presentazione che riflette lo spirito, semplice e devoto, dei bravi Padri Cappuccini dell’epoca così recita :
Entrate in un convento.
C'è sempre, poco discosto dalla Chiesa, un tratto di terra coltivato a giardino, in cui i religiosi colgono i fiori destinati a l'altare del Signore, della Vergine e dei Santi,
E un po' la storia di questo manuale.
Non un'Antologia dai titoli vistosi, su cui scrivo -no cattedratici i Maestri dell'armonia e del contrappun¬to, ma una Raccolta semplice, pratica, sgorgata dal cuore.
Perchè non vi sbagliate, la Raccolta è stata com¬pilata nella "terra stellata della Marca d'Ancona", nel suolo francescano del Piceno, all'ombra della piccola Casa della Vergine, che gli Angeli portarono un gior¬no in dono, cantando, dal Cielo
”.
Loreto Annunciazione di Maria SS.ma, 25 Marzo 1958.
Il Compilatore
P. V.

Hanno collaborato a questa raccolta :
FEDELE DA MONTERADO
ANSELMO DA CINGOLI
BERNARDO DA OFFIDA
VALENTINO DA POTENZA PICENA
GUALTIERO DA SERVIGLIANO
TEODORO DA SERRAVALLE DI CARDA
RUFINO DA MACERATA
ESUPERANZIO DA CINGOLI
GIULIO DA PIETRARUBBIA


Vorrei che l'attenzione prestata a queste curiosità storiche marchigiane, che confermano come la musica sacra fosse uno strumento indispensabile per il decoro liturgico, sia accompagnata dalla nostra sincera preghiera affinchè gli attuali seminaristi, in ogni parte del mondo, possano riscoprire la vera dimensione della musica liturgica ( che non è certamente quella delle canzonette o delle chitarre…).
Che la Madonna di Loreto aiuti i responsabili del Seminario Regionale Marchigiano ad andare avanti riscoprendo, una volta rimosse le pesanti incrostazioni sessantottine, il vero “spirito della Liturgia” che ha come preziosa eredità lo studio della musica e del canto gregoriano.

Andrea Carradori

10 commenti:

  1. Ma si può ordinare da qualche parte?

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  2. No !
    E' una rarità ormai.
    Basta fare le fotocopie ...

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  3. Stupenda raccolta e stupenda ricostruzione perchè la nostra Memoria si arricchisca ulteriormente....., grazie Andrea :)

    e ancora a tutti Buon Anno!

    Noi con padre Konrad alla Messa di oggi abbiamo ricordato la potenza del Nome Santissimo di Gesù.... un Nome da misurare attentamente quando lo pronunciamo, senza banalizzarlo o "nominare il Nome di Dio invano"..... o peggio, bestemmiando....o riducendolo ad IMPRECAZIONI o invocazioni banali come le esclamazioni......
    Riscopriamo la SACRALITA' di questo Nome Santissimo!
    Ecco l'augurio più bello che oggi padre Konrad ci ha fatto in questa prima Domenica dell'Anno......

    "Sia lodato Gesù Cristo"..... e il suo Nome Santissimo!

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  4. E dalle fotocopie alla scansione e a un bel pdf messo in rete, magari a puntate, con un poca di buona volontà, che bell'apostolato liturgico-musicale che si potrebbe fare!!!

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  5. Benedetto il Nome di Gesù Cristo, Vero Dio e Vero Uomo!

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  6. Esiste un'immenso archivio di Musica Sacra, relegata in qualche ammuffita soffitta di tante chiese / canoniche, che attende solo di essere riscoperta e... rieseguita nel suo ritrovato "habitat" naturale: la Messa Tridentina!

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  7. Vescovi permettendo ...

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  8. @ Summorum : mi hai dato una bella idea !
    Chiederò a Chandana, nostro ministrante dello Ski Lanka, di fare il lavoro ...
    Gli asiatici hanno un particolare zelo ... e tanta pazienza...

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  9. Oggi nei seminari marchigiani si studia ancora la musica sacra? Se no, cosa stanno facendo i vescovi e i formatori per provvedere in tal senso? Ricordo che l'ultima Ratio Studiorum del 2006 prevede questo corso.

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  10. Veramente nei Seminari di un tempo per chi aveva anche solo un po' di buona volontà le occasioni per "fare musica" eranto tante. E quanto bene hanno fatto tanti sacerdoti che hanno incluso tra i doveri della cura animarum anche l'insegnamento, la promozione della musica sacra anche nelle più remote chiese di campagna.
    Era  certo un agostiniano "fare preghiera". ma pure "un fare cultura" nel senso più nobile e democratico del termine. Naturalmente senza aspettare finanziamenti, elogi o prebende varie da chicchessia...
    Che poi buona parte della produzione ceciliana non si sollevi da un mestiere senza eccessive pretese o che alcune premesse estetiche ceciliane siano discutibili è ovviamente un altro discorso. Resta sempre un movimento che si pone a siderali distanze da quasi tutto quello che si sente oggi!

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