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domenica 12 dicembre 2010

Un chitarrista alla Messa in latino




Riportiamo un post apparso sul blog Eikonographia (fateci un giro), gestito da un pittore - e chitarrista - bolognese, che ha iniziato a frequentare ogni tanto la Messa di sempre. Io ho sempre sostenuto che nell'animo dell'intonatore di canti dei Gen Gen, della ministra straordinaria della Comunione, del lettore di strascitate preghiere dei fedeli può (può...) celarsi il tradizionalista di domani. In fondo chi di noi (quantomeno sotto una certa età) non è dovuto passare per l'Alleluja delle lampadine, prima di scoprire che v'era qualcosa d'infinitamente migliore? Leggiamo allora con interesse questo resoconto delle impressioni di un neofita alla Messa tradizionale. E sia spunto per tutti a far conoscere ad altri, anche ai più 'improbabili', la bellezza del rito immemoriale.



Sarà circa un anno che, saltuariamente, partecipo alla messa festiva delle 18 presso la parrocchia di Santa Maria della Pietà, in via San Vitale. Pur essendo un brutto orario e pur essendo a circa 15 - 20 minuti di bicicletta da casa mia, vado là molto volentieri; a dire la verità molto più volentieri che in parrocchia da me dove non sono più tanto contento di andare a causa del compito che lì svolgo da circa 12 anni: suonare la chitarra. E' che non ne posso più delle canzonette, non ne posso più del fatto che il suonare sembri una performance mia e dell'altro chitarrista, non ne posso più del comportamento dell'altro chitarrista che mi fa pesare ogni volta che manco, non ne posso più di non poter pregare perché sono costretto a pensare ai canti (e non mi si venga a ripetere la solfa dell'agostiniano "chi canta prega due volte", perché certo sant'Agostino non aveva in mente un chitarrino che strimpella una canzonetta di musica leggera, ma chi declamava in musica i testi della preghiera); infine non ne posso più di agitarmi prima di ogni messa... perché suonare è una cosa che si fa in presa diretta, mentre io, pittore, non sono fatto per la presa diretta ma per ponderare ogni pennellata...

In due parole, non ne posso più di quella... benedetta... "partecipazione attiva" come la intendono loro, cioè che tutti, come api industriose devono per forza "fare qualcosa". Ma è mai possibile? La vera partecipazione attiva è la consapevolezza dell'assistere nella messa al sacrificio di Cristo sulla croce, che lì si rinnova. Per me stare inginocchiato in preghiera, in una panca né troppo indietro né troppo avanti, senza che nessuno ti chieda "vuoi leggere?" oppure "puoi fare l'offertorio?" o "come canto d'inizio fai il canto tale?", e lasciare che il prete compia il divino sacrificio, offrendo anche la preghiera mia e delle altre persone che sono in chiesa... ecco, questa è la partecipazione attiva.

Se poi uno vuol suonare, o fare qualsiasi altra cosa, che lo faccia pure, ma non fa più per me. Ecco perché sono agli sgoccioli nel suonare in parrocchia da me... l'unica cosa che mi preoccupa un po' è come fare per dirlo al mio parroco...

Ma torniamo alla messa di Santa Maria della Pietà: non vado lì solo perché non devo fare nulla, ma perché è una delle poche messe della città in rito antico (detto Vetus Ordo). Per chi non lo sapesse, si tratta della messa "preconciliare", e balza agli occhi per essere detta in latino con il sacerdote rivolto verso il tabernacolo, o "spalle al popolo", come si usa dire. Questo rito è stato reso di nuovo libero nel 2007 da papa Benedetto XVI con il Motu Proprio "Summorum Pontificum".

Mercoledì, festa dell'Immacolata, essendo stato in viaggio da Como a Bologna la mattina e avendo perso la messa delle 11 in parrocchia (che peccato...!!), ho potuto recarmi ancora una volta alla messa tridentina di Santa Maria della Pietà. Da quando un caro amico me l'ha fatta conoscere non ne ho più potuto fare a meno, e nei lunghi periodi di assenza dovuti a impegni o al dover suonare in parrocchia, ne sento davvero la mancanza. Se poi sono in viaggio, guardo sempre se per caso nelle vicinanze ce ne sia una: che bello è stato la scorsa estate a Treviri, in Germania, poter assistere e - in Germania! - poter capire quello che veniva detto!

L'altro giorno dunque, poco prima della messa, noto che c'è più gente del solito (vista l'ora tarda e la poca conoscenza di questa messa - oltre che una marea di pregiudizi - non ce n'è mai tanta), e anche qualche turista che coglie l'occasione di una messa alle 18 per soddisfare il precetto della festa. Ad un certo punto un signore con la borsa di una macchina fotografica a tracolla e un bambino si avvicinano al mio vicino di posto e gli chiedono, forse stupiti dallo strano modo di apparecchiare l'altare: "ma in che lingua viene detta la messa?". "In latino" risponde la persona seduta. E il turista: "ma non si capisce niente!"

Allora l'altro gli mostra il messalino con la traduzione a fronte, e il foglio con le parti proprie della festa in latino e in italiano. Poi, durante la messa, visto che sono seduti dietro di me, sento che anche il bambino dice : "ma non si capisce niente!"

Quello del latino sembra un problema, ma in realtà non lo è affatto: tanti che sanno della mia partecipazione al rito antico, mi dicono: "ma tu non lo sai il latino!". Vero! Ma la frequenza costante a questa messa abitua l'orecchio facendo prima conoscere il suono delle parole, poi le insegna a pronunciare e, poco alla volta, si abitua anche alle traduzioni a fronte. Perché non è che a ogni messa si legge tutta la traduzione delle parti che il prete dice in latino, ma - almeno io faccio così - mi focalizzo e medito su un brano, che la volta dopo sarà un altro, oppure lo stesso... non so, non importa. Poi le letture sono in italiano, e questo non è male, anche se pure di esse si potrebbe leggere la traduzione. Riguardo a questo, sempre pensando dell'estate scorsa in Germania, avrei preferito le letture in latino che in tedesco...

Poi il latino è una lingua sacra non per finta: siamo o no credenti? Non è solo cultura: ogni parte della messa detta in latino ha una sua... come chiamarla?, trascendenza? Ogni testo, non solo per quello che viene detto, ma per il semplice fatto di essere detto in latino, ha come un "profumo" di antico oltre che di santo.

La mente umana non capisce sempre tutto; se penso a quante volte, studiando, mi distraggo e devo rileggere due o tre volte la stessa riga di un testo... credo che l'italiano nella messa sia un modo per darci l'impressione di capire tutto; ma mi chiedo io: quanti ascoltano veramente tutto, parola per parola? Certo, l'italiano dà la possibilità di capire, ma di fatto bisognerebbe entrare nella testa di ciascuna persona per sapere se è veramente così.

E mi chiedo anche: perché perdere la bellezza (la quale non è un optional!) e la sacralità di una lingua carica delle preghiere di secoli e secoli di Santi e Padri della Chiesa se, tra latino e italiano la comprensione effettiva è molto simile?

Io ho presente, essendo formato nell'iconografia bizantina e russa, la bellezza delle liturgie ortodosse completamente espresse nella lingua antica, il greco o il paleoslavo. Perché perdere la bellezza di una Tradizione antichissima ed estremamente viva (e vivificata dallo Spirito), per avere l'illusione della comprensione immediata dei testi?

Avrei altre cose da aggiungere, e le dirò prima o poi. Non sono un esperto di liturgia, parlo molto... "a pelle", però mi piacerebbe far cogliere anche ad altri che la bellezza e la sacralità di quello che ho imparato a conoscere e ad amare in questa messa non sono barriere che ci allontanano da Dio, ma doni grandi attraverso cui Egli si mostra e ci benedice. Latino compreso.

50 commenti:

  1. Grazie per la bella testimonianza......

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  2. Beh, perlomeno in parrocchia evitiamo le varie "lampadine" e gli "osanna eh"; il nostro parroco, pur celebrando con la messa nuova, e pur essendo un po' sopra le righe a volte, tende più alla Tradizione che agli abusi. Da parte mia, se posso evitare dei canti troppo "sguaiati" li evito. Ma non è solo una questione di canzonette il motivo per cui volentieri lascerei definitivamente quella messa: è per le caratteristiche stesse del rito antico che mi attrae molto più di quanto lo faccia il nuovo. Non c'è paragone fra la sacralità dell'uno e l'ordinarietà dell'altro...

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  3. Caro chitarrista, non sarai un esperto in liturgia, ma sei senz'altro una persona tanto ricca dentro, segui il tuo istinto e confidati con il tuo parroco, se ti vuole bene veramente capirà e ti sosterrà nel nuovo percorso di fede, diversamente capirai da solo che non ha lasciato molto dierto di te che valga la pena rimpiangere....   

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  4. " Io ho sempre sostenuto che nell'animo dell'intonatore di canti dei Gen Gen, della ministra straordinaria della Comunione, del lettore di strascitate preghiere dei fedeli può (può...) celarsi il tradizionalista di domani". Parole sante ! Ora debbo andare a Messa a Campocavallo e non posso commentare questo articolo.

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  5. '' che lingua è ?? non ci capisco niente !!!!!! ,, ......... CARO CHITARRISTA 

     e quando mai  si ricomincera' a coltivare l' orto ??? .......
    non è questione di lingua ma di preparazione e cura del proprio gregge ......
    a ST. NICHOLAS DU CHARDONNET a PARIGI  , roccaforte della TRADIZIONE , i bambini  , di una compostezza esemplare durante la MESSA , seguono , i piu' grandi , quelli che hanno fatto la PRIMA COMUNIONE , il SACRIFICIO , MESSALE in mano .....
    da noi è roba da marziani !!!!!!!

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  6. Caro chitarrista:
    Non farti riguardo delle opinioni altrui. E' la tua anima che ha bisogno d'incontrare e lodare il Signore nella forma straordinaria? Coraggio, molla gli ormeggi che ti legano dove non vuoi più rimanere! Sii libero!

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  7. Carissimo iconografo, condivido in pieno quanto hai scritto, anche come collega dell'arte dell'icona. Personalmente, conoscevo meglio i riti bizantini (greci e russi) della nostrana Messa antica. Pensavo fosse estinta, eccezion fatta per la Fraternità S.Pio X, e l'ho scoperta per ultimo, a Roma. Tutti gli iconografi sono affascinati dalla liturgia e dalla bellezza che ne promana, e il rito bizantino-slavo è certo di una solennità e una ritualità che lascia a bocca aperta noi, abituati alla prosaicità della Messa riformata e ai GEN di ogni colore. Quando ho scoperto la Messa cantata in latino si è aperto un mondo finalmente familiare e alla stessa altezza di quello ortodosso, sorelle e figlie della stessa Fede.
    Ora, ti sarà capitato, se frequenti un po' l'ambiente degli iconografi, di rilevare una precisa conoscenza del rito bizantino, con tanto di metanie, salmodia e segno di croce "al contrario", e al contempo un'uguale e contraria avversione alla tradizione liturgica cattolica. Al convegno degli iconografi che si è svolto a Roma in settembre, la recita delle lodi un giorno è stata cantata secondo il rito bizantino delle cattedrali, con la tipica cantillazione ortodossa, ed un altro letta secondo il breviario romano, perchè non s'è trovato nessuno che sapesse cantare la salmodia gregoriana. Mi fa ridere e mi irrita questo giocare a fare gli ortodossi, sposando una tradizione di preghiera aliena da quella occidentale, mentre la nostra, cristiana cattolica ed europea, viene del tutto bisfrattata. E lo dico con l'immenso amore che ho per l'ortodossia e l'arte dell'icona, ma che mi porta al rispetto delle reciproche tradizioni e alla riscoperta di ciò che fa parte della nostra cultura, della nostra storia e soprattutto della nostra fede e spiritualità.

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  8. La mia situazione è simile a quella del chitarrista. Io sono organista in una parrocchia sessantottina. Dopo tenmpo immemore, sono riuscito ad abolire la figura della "guida" dell'assemblea: troppe volte il duo organo-guida si rivelava un pugno nello stomaco per i fedeli e, penso, per Iddio medesimo. Quindi, ora sono riuscito ad ottenere solo di suonare (e dunque si evitano tutte le porcate di canti che ero costretto a suonare prima) e mi sto preparando a formare un coro degno di cantare per il Signore. So, però, che dovrò lottare: al mio parroco non piacciono né il gregoriano né la polifonia romana (andiamo bene...)

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  9. Caro amico chitarrista, hai colto il significato vero della actuosa participatio (parteciopazione attiva): stare con Maria e Giovanni ai piedi della Croce, in raccoglimento ed in preghiera. Quello che dice "non si capisce niente", invece non l'ha capito. Almeno, non lo ha ancora capito: si illude di capire il Sacrificio incommensurabile tramite le povere parole umane. Quando qualcuno gli avrà spiegato veramente che cosa è la Messa, condividerà che la tua partecipazione è in assoluto la più attiva che si può dare, e la sua invece no. Un abbraccio virtuale.
    nibinagh@alice.it

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  10. La decisione è già stata presa. Si tratta solo di trovare il momento giusto per non turbare la mia piccola parrocchietta: siamo davvero quattro gatti, e la mia assenza si noterà. ...Anche se già adesso si stanno abituando, perché non è che ultimamente vada poi così spesso :)

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  11. Caro Fabrizio (che immagino essere il Fabrizio iconografo di Orvieto, giusto?), al convegno di Roma c'è stato almeno uno di quei canti delle lodi in rito bizantino in cui ero seduto davanti a te. Condivido in pieno tutto quello che dici. Da quando ho scoperto il rito antico ho capito che da qui passa la via cattolica all'icona, e ho deciso di fare di questo il mio ambito di studio da adesso in avanti.
    Certo, gli iconografi giocano a fare gli ortodossi, probabilmente perché non hanno mai conosciuto la bellezza e la sacralità del rito antico, che nulla ha in meno rispetto a quelli orientali! Anzi.
    Grazie comunque per la tua risposta e... magari rimaniamo in contatto. Basta che vai sul mio blog e mi trovi. Ciao!

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  12. Caro FABRIZIO
    se andrai a PARIGI  a RUE DARU , metro TERNES si trova la CHIESA ORTODOSSA ST ALEKSANDRE NEVSKY ......... tra l' altro è ancora intatto l' ambiente in cui fu girato ANASTASIA INGRID BERGMAN interprete ........
    dentro vi è venerats un ICONA dono di ALESSANDRO III ala comunita' russa presente a PARIGi ....... e un affresco  , UN CRISTO CHE CAMMINA SULLE ACQUE di grande suggestione ......  

    ....... ho assistito alla veglia di NATALE l' anno scorso e condivido il tuo stupore !!!!!!! 

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  13. Ci fosse un organista anche da noi! Se tornassi indietro e dovessi investire di nuovo 12 anni per suonare in parrocchia - col senno di poi - proverei con l'organo. Solo che io non ho mai studiato musica; sono completamente autodidatta... Dunque adesso basta. Amo ancora la musica e ogni tanto studio per conto mio qualche introito gregoriano; però non sarò più io quello che guida l'assemblea. La stessa energia che tu stai mettendo nella formazione di un coro degno, da adesso in poi io la voglio impiegare nell'iconografia, che è anch'esso un servizio alla divina liturgia.

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  14. @ Teofilo. Siamo in due. Tutto il sostegno he credi!!

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  15. Sono un chitarrista. Suono sia musica classica che heavy metal, adoro la chitarra e certamente mi piace esibirmi. Ma la chitarra e le canzonette in Chiesa non la sopporto proprio. Condivido in toto questo post. Una piccola critica che però da chitarrista non posso esimermi di fare: quello nel segnale di divieto nell'immagine è un basso elettrico, non una chitarra.

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  16. Sono un chitarrista. Suono sia musica classica che heavy metal, adoro la chitarra e certamente mi piace esibirmi. Ma la chitarra e le canzonette in Chiesa non la sopporto proprio. Condivido in toto questo post. Una piccola critica che però da chitarrista non posso esimermi di fare: quello nel segnale di divieto nell'immagine è un basso elettrico, non una chitarra.

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  17. Sono un chitarrista. Suono sia musica classica che heavy metal, adoro la chitarra e certamente mi piace esibirmi. Ma la chitarra e le canzonette in Chiesa non la sopporto proprio. Condivido in toto questo post. Una piccola critica che però da chitarrista non posso esimermi di fare: quello nel segnale di divieto nell'immagine è un basso elettrico, non una chitarra.

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  18. Sono un chitarrista. Suono sia musica classica che heavy metal, adoro la chitarra e certamente mi piace esibirmi. Ma la chitarra e le canzonette in Chiesa non la sopporto proprio. Condivido in toto questo post. Una piccola critica che però da chitarrista non posso esimermi di fare: quello nel segnale di divieto nell'immagine è un basso elettrico, non una chitarra.

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  19. Vorrei dare la mia piccola testimonianza.
    Io sono una lettrice ed  ogni volta che vengo scelta per leggere la Bibbia sono molto contenta. Devo ammettere ,pero, che non interiorizzo molto le parole del Sacro Testo. Sono molto attenta a dover leggere bene in modo che tutti possano comprendere che alla fine l'unica che non capisce sono io.
    Sono convinta che la vera "partecipazione attiva" non sia il leggere o il cantare ma l'unirsi al sacrificio di Gesù con tutto il proprio cuore.  

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  20. Cattolico terra terra12 dicembre 2010 alle ore 16:15

    Caro Sebastian,
    come dici benissimo, non serve sapere il latino. Serve solo il senso della bellezza alle quale tu, essendo un artista, sei particolarmente sensibile.
    Intanto preghiamo per la conversione dei liturgisti.
    Con affetto,
    un chitarrista rock (ma non in chiesa ;-)

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  21. Bellissima testimonianza!!
    Deo gratias!!

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  22. Sei tu Daniela di Cormano?

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  23. Un po' di autocompiacimenti italico: il sito del logo iniziale si chiama www.betterinlatin.com. Bellissima e paradossale ammissione da parte della lingua franca e "obbligatoria" del mondo globalizzato (l'inglese) circa la sua subalternità rispetto a quella lingua "morta". Nessuno ha notato che tra le critiche alla Santa Sede emerse da Wikileaks c'è la non conoscenza dell'inglese di Bertone? Non vi pare una critica strana, fuori quadro ed eccessiva?

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  24. Benvenuto tra noi, caro fratello, e... ad majora!!

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  25. confidati con il tuo parroco, se ti vuole bene veramente capirà

    io sono andata a dire al mio parroco che avevo cominciato a frequentare la messa tridentina ( peraltro celebrata da un sacerdote diocesano..) e mi sono sentita rispondere che "I TRADIZIONALISTI DOVREBBERO PROVARE A VENIRE IN PARROCCHIA A VIVERE LE DIFFICOLTà E LE DIVISIONI TRA I FEDELI: E NOI DOVREMMO PARLARE DI CRISTO CROCIFISSO?? "
    potete immaginare come ci sono riamsta di sasso: e di che altro dovrebbe parlare un sacerdote??

    p.s.: anche io sono di quelle che vanno a cantare e non ne possono più di sentire canzonette ( acce) e di protagonismi.... capisco benissimo il caro chitarrista!

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  26. Premetto che non ho mai partecipato a una Messa in latino, celebrata secondo il rito antico. Premetto anche che, non conoscendo il latino, avrei un po' di resistenze a parteciparvi.
    Detto questo, ci tenevo a porre un problema. Leggendo i vostri commenti, ho come avuto l'impressione che chi, come me, non partecipa alla Messa secondo il rito antico, sia come un passo indietro verso la Verità e la Bellezza del rito della Messa. Come se queste persone fossero considerate, non con disprezzo, ma quasi con una sorta di compassione per la loro "visione limitata" o incomprensione rispetto al latino e al rito antico. Dalle vostre parole, quindi, mi chiedo: c'è una via privilegiata per accrescere la propria fede o attraverso cui arrivare al Signore? E questa via passa necessariamente per il rito antico? Una qualsiasi persona che partecipa alla Messa nella propria parrocchia, contenta di ascoltare le "canzonette", non sarebbe quindi un buon cristiano fino in fondo?
    Ho posto i problemi volutamente estremizzandoli! Però vorrei far notare una cosa: così come c'è resistenza verso il latino e verso il rito antico che, forse, viene considerato "superato", in quanto è facile, ai giorni nostri, vedere tutto in una continua ottica di progresso e avanzamento, non è forse possibile che ci sia una parte di pregiudizio o resistenza anche nel vostro giudizio verso l'attuale rito e le canzonette?
    Ringrazio per l'attenzione e per le risposte.

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  27. Cattolico terra terra12 dicembre 2010 alle ore 21:39

    Caro ospite, vieni a una Messa antica e giudica tu stesso.
    Certo che chi ha sempre sentito solo canzonette non può neppure immaginare che esista una musica diversa, ma questo non è una colpa.
    Però dico: vieni e vedi.

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  28. Cattolico terra terra12 dicembre 2010 alle ore 21:44

    Per quanto riguarda la resistenza al latino, è un bel mistero , dal momento che lo stesso Concilio Vaticano II ha detto esplicitamente di conservarlo nella liturgia, evidentemente con ottimi motivi (ben spiegati dall'enciclica Veterum Sapientia di Giovanni XXIII).

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  29. quanto capisco questo signore il disagio che prova quotidianamente nell'assistere alla messa nuova..io ormai la frequento  solo per coscienza,per scrupolo e perche' nella mia diocesi nessun prete ne vuol sapere di messe tridentine,ne' anziani che l'hanno rinnegata,ne' i giovani che gia' non conoscono la frivola liturgia odierna.non potette immaginare che canzonette da zecchino d'oro si cantino nella mia parrocchia,i battimani,gli applausi sguaiati e fatti anche per il motivo piu' frivolo,le liturgie creative,i prefazi cambiati.poi quando celebra il vescovo i canonici non indossano il proprio abito corale,ne' il vicario generale e ne' gli arcipreti..l'organo non esiste,solo la pianola elettrica.il coro diocesano usa i canti di monsignor frisina per le messi''solenni''...

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  30. Ehi, anche io ho sentito parecchie volte in quel di Pantelleria l'"osanna eh" con tanto di battimani ed alzate di braccia. Mi sono sempre aspettato che le signore improvvisassero anche qualche passo di danza sollevando leggermente la gonna (non tanto essendo in chiesa) ma questo non è mai avvenuto pur essendo in stile con la canzonetta ! Che dite esagero con la fantasia ? Eppure anche il "Santo " viene cantato in altra chiesuola dell'isola con un ritmo da cha,cha,cha. Quando parlai con una indigena delle "esagerazioni" musicali e delle note urlate con tanto di stonatura da un coro osceno,mi disse che sono polemico e che andare alla messa è per ascoltare la Parola e partecipare all'assemblea eucaristica, tutto il resto conta poco. Risposi che mi distraggono le disarmonie, ma mi rispose che tornato in città avrei avuto modo di essere contento e che forse non sono così credente come sembro. Poichè è insegnante di religione la "pulzella", Eccomi servito: umiliato e bastonato per aver criticato per spingere al meglio... :'(  Quindi bravo il chitarrista e chi si impegna a fornire musica adatta alla concentrazione e riflessione, c'è poco al peggio, a messa, che sentire stonature urlate o canzoni con ritmi da bar.

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  31. Cattolico terra terra12 dicembre 2010 alle ore 22:19

    Caro Giano bifronte,
    è evidentemente che la pulzella per essere insegnante di religione deve avere studiato in seminario, quindi è perfettamente allineata.
    Perfettamente allineata al rifiuto del soprannaturale, e alla trasformazione del cristianesimo in un moralismo dolciastro. In altre parole, in una religione dell'uomo.

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  32. Cattolico terra terra12 dicembre 2010 alle ore 22:23

    <span>Caro Giano bifronte,  
    è evidente che la pulzella, per essere insegnante di religione, deve avere studiato in seminario, quindi è perfettamente allineata.  
    Perfettamente allineata al rifiuto del soprannaturale, e alla trasformazione del cristianesimo da rapporto personale con Dio a moralismo dolciastro. In altre parole, allineata alla religione dell'uomo.</span>

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  33. Caro Ospite, partecipa 4 o 5 volte alla Messa di sempre (la prima potrebbe non piacerti) e vedrai che non ne potrai più fare a meno.

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  34. ...mi intrometto.....13 dicembre 2010 alle ore 08:41

    .....non credere che perchè non suoni la chitarra in chiesa ti salverai l'anima......lascia perdere .........  il messaggio della buona novella è ben altro........

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  35. leggo e apprendo da voi tutti che siete più avanti nella felice riscoperta della Messa antica.....
    CHI DICE: <span> non serve sapere il latino....chi dice : vieni e vedi...</span>
    chi dice: non basta la prima volta....dopo la 4a rimarrai affascinato...
    Ora io vorrei tanto esporvi la mia esperiensa di grave incertezza, ma temo grossi fraintendimenti, visto che molti sono pronti a strumentalizzare ciò che accade qua e là, per lanciare frecce contro chi sostiene opinioni diverse....
    Ecco, spero di farmi capire: dopo averlo desiderato per 3 anni, ho potuto finalmentte assistere con alcuni miei familiari ad una Messa della FSSPX, sperando di ricavarne gioia e frutto spirituale, visto che tutti i fedeli abituali ne parlano con entusiasmo....
    ma devo riferire invece un'esperienza dico(senza scendere in dettagli) sconcertante, stravagante, non so....
    Ai bloggers entusiasti (Miserere, Fedele ecc.) che dicono: vedrai nche non ne potrai fare a meno, be'...vorrei chiedere:
    secondo voi, è normale che il sacerdote legga il Vangelo in silenzio (esattamente ) e con le spalle ai fedeli ?
    e poi si volti verso di loro iniziando la predica, che non si sa bene quale aggancio abbia con la parola di Dio, visto che non l'hanno sentita affatto ? quel celebrante ha fatto così, e per i presenti era normale...!
    Davvero noi quella sera siamo rimasti di stucco....mi sembrava di stare in una riunione di "iniziati" da cui noi "nuovi" arrivati eravamo esclusi in partenza....
    Sono spiacente di riferire questo, ma da allora i miei non ne vogliono sapere più....neanche parlarne.
    E se le messe in tutta la nostra città (capolouogo di 60mila ab.) fanno a volte pena, a volte rabbia e ribrezzo  per il modo banalizzante e materialistico con cui viene spiegato il Vangelo, le profanazioni una peggio dell'altra....allora che ci resta da fare ? dove andremo a cercare una Messa come Dio comanda ?
    Noi non possiamo affatto trasferirci altrove....
    (PS scusate se provocherò disillusione in qualcuno,  ma a me è andata proprio male)

    RispondiElimina
  36. <span>leggo e apprendo da voi tutti che siete più avanti nella felice riscoperta della Messa antica.....  
    CHI DICE: <span> non serve sapere il latino....chi dice : vieni e vedi...</span>  
    chi dice: non basta la prima volta....dopo la 4a rimarrai affascinato...  
    Ora io vorrei tanto esporvi la mia esperienza di pesante disillusione e incertezza, ma temo grossi fraintendimenti, visto che molti sono pronti a strumentalizzare ciò che accade qua e là, per lanciare frecce contro chi sostiene opinioni diverse....  
    Ecco, spero di farmi capire: dopo averlo desiderato per 3 anni, ho potuto finalmentte assistere con alcuni miei familiari ad una Messa della FSSPX, sperando di ricavarne gioia e frutto spirituale, visto che tutti i fedeli abituali ne parlano con entusiasmo....  
    ma devo riferire invece un'esperienza dico(senza scendere in dettagli) sconcertante, stravagante, non so....  
    Ai bloggers entusiasti (Miserere, Fedele ecc.) che dicono: vedrai nche non ne potrai fare a meno, be'...vorrei chiedere:  
    secondo voi, è normale che il sacerdote legga il Vangelo in silenzio (o quasi.... ) e con le spalle ai fedeli ?  
    e poi si volti verso di loro iniziando la predica, che non si sa bene quale aggancio abbia con la parola di Dio, visto che non l'hanno sentita affatto ? quel celebrante ha fatto così, e per i presenti era normale...!  
    Davvero noi quella sera siamo rimasti di stucco....mi sembrava di stare in una riunione di "iniziati" da cui noi "nuovi" arrivati eravamo esclusi in partenza....  
    Sono spiacente di riferire questo, ma da allora i miei non ne vogliono sapere più....neanche parlarne.  
    E se le messe in tutta la nostra città fanno a volte pena, a volte rabbia e ribrezzo  per il modo banalizzante e materialistico con cui viene spiegato il Vangelo, le profanazioni una peggio dell'altra....allora che ci resta da fare ? dove andremo a cercare una Messa come Dio comanda ?  
    Noi non possiamo affatto trasferirci altrove....  
    (PS scusate se provocherò disillusione in qualcuno,  ma a me è andata proprio male)</span>

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  37. Cattolico terra terra13 dicembre 2010 alle ore 14:30

    Caro Dove Andare,
    capisco il tuo disappunto, le letture con il prete girato dall'altra parte in effetti sono un punto debole del Vetus Ordo, un difetto a cui la riforma liturgica ha messo mano, se non che la riforma, per così dire, è scappata di mano. Il Concilio di Trento aveva previsto che un sacerdote, o anche un laico formato, spiegasse ai fedeli i vari momenti della Santa  Messa, naturalmente nella lingua parlata, inclusa (immagino) la traduzione delle letture. La disposizione di fatto non è mai stata applicata.
    <span>La Messa deve essere anche ben preparata</span>: intendo dire che i fedeli devono disporre dei libretti con l'ordinario e il proprio latino-italiano, in modo da poter leggere e capire non solo le letture (che peraltro possono essere fatte anche in italiano) ma anche le preghiere che il sacerdote dice sottovoce. Ti assicuro che le preghiere sono bellissime e direi quasi che è un vero peccato non sentirle, però il canone sottovoce ha il vantaggio di permettere la preghiera adorante al Signore che si fa presente sull'altare.
    Ci sarebbero molto altre cose da dire, ma per il momento ti dico solo di non scoraggiarti. Prima o poi, cercando, troverai.

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  38. Ma figurati! Ma secondo te?!

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  39. Forse una Messa cantata e` una migliore intrduuzione, almeno cosi` e` stato per me. La prima volta andai anch'io ad una Messa parlata e ebbi piu` o meno le stesse impressioni di "dove andare". Pero` e` la Messa cantata (meglio se in terzo, con diacono e suddiacono) che e` la vera gloria del rito romano. In essa i gesti, le preghiere, i canti, l'aroma d'incenso, si armonizzano perfettamente. Una volta apprezzata la Messa cantata, sono riuscito ad apprezzare anche quella parlata, cosi` intimistica e contemplativa. 
    inoltre, e` normale che i tradizionalisti siano un po' degli iniziati, un po' sospettosi: essere trattati a pesci in faccia per 40 anni non ha un buon effetto. Pero` spesso si riesce a trovare qualche anima generosa pronta a dare spiegazioni all'ultimo venuto.
    Insomma, "dove andare", informati, insisti, va alla Messa di sempre e non potrai sbagliare.

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  40. Sono stato alla Santa Messa di S. Maria della Pietà a Bologna. Che santa iniziativa! L'unica cosa che mi ha lasciato un po' dubbioso è l'uso del microfono (di quelli senza fili, che si portano addosso) che fa sentire molto chiaramente a tutti le parole della consacrazione.

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  41. Cattolico terra terra13 dicembre 2010 alle ore 22:39

    Non credo che sia un sacrilegio. I ministranti, che sono vicini al sacerdote, sentono le parole della consacrazione anche senza microfono.
    Il Canone Romano è composto da preghiere bellissime, non è un peccato seguirle, può anzi essere un'occasione di elevazione spirituale.

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  42. Cattolico terra terra13 dicembre 2010 alle ore 22:49

    Se posso aggiungere un'ultima cosa, se con la FSSPX non funziona prova con altri gruppi. Il "contorno" è importante, non è normale avere la sensazione di essere in mezzo a dei marziani. Puoi dire di che zona sei? Magari qualche lettore del blog può dare dei suggerimenti.    

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  43. Dove io vado a Messa, a Venezia, il sacerdote legge il Vangelo (anche la lettura) a voce alta. In questo momento mi trovo a Buenos Aires e vado alla FSSPX. Qua il sacerdote, non solo legge la lettura e il Vangelo a voce alta ma, poi legge, rivolto ai fedeli, la traduzione di ambedue i testi.

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  44. Non pensavo ad un sacrilegio, infatti mi sono espresso dicendomi semplicemente 'un po' dubbioso'. Non credo che mi lacererò le vesti per questo. La sua considerazione però mi lascia ancora più dubbioso. Condivido pienamente la sua considerazione sulla bellezza del Canone Romano e sulla elevazione spirituale. Ma allora perché non dire tutto ad alta voce come nel rito ordinario? Io pensavo che caratteristica peculiare della 'spiritualità' del rito straordinario fosse anche il Canone recitato in silenzio (e a maggior ragione la Consacrazione).

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  45. Cattolico terra terra14 dicembre 2010 alle ore 21:37

    Non ho certezze in materia. Le prime Messe V.O. a cui ho assistito, più di 30 anni fa, erano in una piccola cappella e riuscivo a seguire tutte le preghiere eucaristiche, anche se dette sottovoce, rimanendone parecchio edificato. Forse, come primo impatto, è stato meglio così. Adesso vado in chiesa e quello che mi colpisce è il silenzio, che permette la preghiera e l'adorazione personale oppure, volendo, la lettura del Canone sul messalino latino-italiano. L'una non esclude l'altra. A pensarci bene, un canone proclamato ad alta voce perderebbe un pò della sua sacralità. Se invece il sacerdote dice il canone sottovoce, ma il microfono permette di ascoltarlo (nel silenzio della chiesa), mi sembra una buona soluzione. Ma queste, ripeto, sono solo le mie impressioni.

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  46. <span>"Una qualsiasi persona che partecipa alla Messa nella propria parrocchia, contenta di ascoltare le "canzonette", non sarebbe quindi un buon cristiano fino in fondo? "</span>
    Rigiro la domanda: Una persona che vorrebbe essere un buon cristiano fino in fondo, lo può essere partecipando alla messa della parrocchia ed ascoltando le canzonette? 
    Il problema è che la nuova messa NON esprime primariamente il sacrificio di Nostro Signore sulla croce. Chi vuole essere veramente un buon cristiano si sente letteralmente tarpato in un ambiente come quello parrocchiale. E non credere, non ho nessun preconcetto; per anni ed anni sono stato in parrocchia senza sospettare nulla, ma quando ho iniziato a frequentare la Messa di sempre non sono più potuto tornare indietro. Ho scoperto un'infinità di cose essenziali che assolutamente ignoravo stando in parrocchia, dal Rosario quotidiano alla confessione frequente, alla necessità di comunicarsi solo in stato di grazia ecc ecc. I grandi autori spirituali come S. Alfonso, S. Ignazio, S. Teresa e tanti altri erano semplicemente preclusi ed ignorati, con grande detrimento per la vita spirituale, che, a lungo andare, ho capito di non aver mai avuto per tanti anni, non sapendo fare una meditazione che fosse una su un qualsiasi argomento. 
    Quindi, caro ospite, non è questione di guardare dall'alto in basso o di commiserare chi va in parrocchia, ma si tratta di aiutare tutti, soprattutto chi vuole avere una vita spirituale intensa ed è interessato alla salvezza dell'anima a poter avere tutti i mezzi adatti, tutti i tesori della Chiesa che semplicemente nella parrocchia non arrivano. Ah, e naturalmente la Messa è solo la punta dell'iceberg; è una partenza, ma ci vuole anche una sana dottrina e catechesi. Detto così sembra tanto e può spaventare, ma si tratta di prendere una forma mentis nuova, ci si abitua. Te lo dice uno che era più che tiepido quando stava in parrocchia. 
    Fatti coraggio e vai ad una Messa di sempre. Non so di dove sia, ma tra Fraternità San Pio X, ordini religiosi e motu proprio oramai ci sono Messe un po' in tutta Italia. Naturalmente ti troverai un po' sbalestrato all'inizio (e già quello serva a farti capire la deriva che c'è stata dopo il concilio, tanto da non poter più riconoscere una celebrazione cattolica), ma non desistere e soprattutto non smettere mai di pregare. 
    Mi spiace che su questo sito non si possano mandare messaggi privati, ti conoscerei volentieri. :-) Ti auguro tanto bene in Nostro Signore e nella Madonna.

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  47. Caro Dove Andare...è normale. Di solito la messa bassa è proprio bassa! Poi dipende anche dal prete: c'è chi legge a bassa voce, chi ad alta voce, chi rilegge in italiano solo il vangelo, chi anche la lettura, chi niente. Però su, non mi dire che è proibitivo leggersi prima che vangelo ci sarà alla messa. Puoi trovare il proprio anche su internet senza doverti comprare il messalino. Capisco che all'inizio ci sia disorientamento, al limite anche disagio, ma non nascondiamoci dietro un dito però!
    Poi pensa in una chiesa come il duomo di Milano o S. Pietro, quando non c'erano i microfoni, cosa poteva sentire la gente...eppure tutti andavano a messa e nessuno s'è mai lamentato. Forza e coraggio.

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  48. Le rubriche dicono: "finita praefatione ... dicit secreto" (questo è quanto dice il messale per il Canon Missae) e nelle rubriche generali del Messale (al n. 512) si specifica che quello che il sacerdote deve dire 'secreto' deve essere sentito da lui ma non dagli altri (a circumstantibus non audiatur). Più chiaro di così!
    Da questa non osservanza delle norme proprio sulla parte più importante della Messa derivavano le mie perplessità.
    Che poi anche da questo si possano avere risvolti positivi per alcuni, è altra questione (e ben vengano, ovviamente).
    A me invece, per esempio quel microfono che non consente di vivere in silenzio la consacrazione ha disturbato alquanto. Mi pare sia una disobbedienza di una certa portata, ad essere proprio sincero sincero.
    Allora potevo andare ad una Messa in rito ordinario celebrato bene e devotamente.

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  49. Personalmente, sono per l'abolizione del microfono nel santuario. Serve solo per la predica.

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