di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro
In linea di principio, i teologi saranno pure una benedizione di Dio, ma se su certe questioni fossero i vescovi a dire qualcosa di assennato sarebbe molto meglio: primo perché sarebbe parte essenziale del loro ufficio, secondo perché le loro parole avrebbero benefico effetto su un gregge disorientato, terzo perché si paleserebbe un sostegno al papa da parte di chi gli ha giurato fedeltà.
L’uso del condizionale, per quanto aderente al quadro della Chiesa di questi tempi, in Italia comincia a essere leggermente impreciso. Grazie a Dio, qualche vescovo ha fatto sentire autorevolmente la propria voce di sostegno al Santo padre durante e dopo la tempesta mediatica scatenata su veri e presunti scandali pedofili in seno al corpo ecclesiale.
Monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino-Montefeltro, monsignor Oliveri, vescovo di Albenga-Imperia, sono tra coloro che hanno parlato più chiaramente.
Tanto chiaramente e con uso talmente cattolico del pensiero, da essere giunti tutti alla stessa conclusione: stante la gravità degli attacchi del mondo a Benedetto XVI, è ben peggio il dissenso livoroso e infingardo che si è contemporaneamente manifestato dentro la Chiesa, una vera e propria macchina del fango messa in atto contro la persona di Joseph Ratzinger per colpire il suo ufficio di guida della cristianità.
Un fenomeno talmente vasto che, lo scorso aprile, monsignor Crepaldi, dando corpo alla sua riflessione in un articolo sul settimanale diocesano di Trieste Vita Nuova titolato “Gli antipapi e i pericoli del magistero parallelo”, ha efficacemente evocato con la figura delle “due Chiese”: una cattolica, fedele alla dottrina immutabile garantita dal papa, l’altra certamente difficile da definire cattolica visto lo stravolgimento della dottrina, della liturgia, della morale e, naturalmente, del concetto di obbedienza che la rendono qualcosa di inedito in venti secoli di storia, quanto meno per la vastità del fenomeno. C’è ben altro che la pedofilia a soffocare la Chiesa, è l’eresia, spiega monsignor Negri.
Il quale, nella premessa a una nuova edizione dell’enciclica Pascendi dominici gregis e del decreto Lamentabili sane exitu di San Pio X, ha constatato che “le proposizioni fondamentali” condannate dal papa al principio del Novecento “tutte chiaramente in contrasto con la dottrina cattolica, hanno costituito in questi ultimi vent’anni il contenuto anche esplicito di tante pubblicazioni teologiche ed esegetiche e hanno sicuramente influenzato l’insegnamento in facoltà e in seminari”. Tradotto nel bell’amore per il latino di monsignor Oliveri, ciò significa che dentro la Chiesa di oggi, troppi teologi, troppi vescovi, troppi sacerdoti e, quindi, troppi fedeli hanno preso a dire “nova”, cioè “cose nuove”, invece che “nove”, cioè cose antiche “in modo nuovo”.
Concetto opportunamente espresso nella prefazione al fondamentale studio di monsignor Brunero Gherardini Concilio Vaticano II. Un discorso da fare. Bruciato il grano d’incenso sull’ovvia deprecazione della dissoluzione morale e sulle nefandezze pedofile che scandalizzano i più piccoli, non si può nascondere che il problema della Chiesa è un altro, è “l’altra Chiesa” che da sempre la aggredisce e che, dal modernismo in poi, ha preso sempre più forza e usato più astuzia.
Cosicché oggi ci si trova davanti a un fenomeno che Ernesto Buonaiuti, punta di diamante del modernismo italiano, disegnò a suo tempo come modalità perfetta della rivoluzione: «Fino ad oggi si è voluto riformare Roma senza Roma, o magari contro Roma. Bisogna riformare Roma con Roma, fare che la riforma passi attraverso le mani di coloro i quali devono essere riformati. Ecco il vero e infallibile metodo; ma è difficile. Hoc opus, hic labor. [...] Il culto esteriore durerà sempre come la gerarchia, ma la Chiesa, in quanto maestra dei sacramenti e dei suoi ordini, modificherà la gerarchia e il culto secondo i tempi: essa renderà quella più semplice e liberale, e questo più spirituale; e per quella via essa diventerà un protestantesimo; ma un protestantesimo ortodosso, graduale, e non uno violento, aggressivo, rivoluzionario, insubordinato». La lungimirante efficacia di tale programma si mostra nella tragedia di tanti fedeli, tanti parroci, tanti vescovi, tanti teologi e tanti intellettuali che, in tutta sincerità, si credono conservatori e, invece, sono progressisti della più bell’acqua. Pur accreditando loro la “buona fede”, non si può certo fare altrettanto con la “fede buona”. Volenti o nolenti, hanno fatto proprio il nocciolo duro del modernismo, che non stava tanto nell’opposizione all’una o all’altra delle verità rivelate, ma nel cambiamento radicale della nozione stessa di verità, mediante l’accettazione del “principio di immanenza” che sta alla base del pensiero moderno: “La verità non è più immutabile dell’uomo stesso, giacché essa si evolve con lui, in lui e per mezzo di lui”. Proposizione, quest’ultima, condannata dal decreto Lamentabili. La conseguenza più clamorosa di questo errore modernista è la convinzione che i dogmi progrediscono, in un vortice evolutivo in cui l’essere si confonde con il non essere, il bene con il male, il vero con il falso, nel più clamoroso ripudio del principio di non contraddizione. Qualcuno potrebbe obiettare che il modernismo è un fenomeno storico, che ormai appartiene al passato. Non la pensava in questo modo Paolo VI, che durante l’udienza generale del 19 gennaio 1972 spiegava ai fedeli che il modernismo “sotto altri nomi è ancora di attualità”, in quanto espressione di una serie di errori che potrebbero “rovinare totalmente la nostra concezione della vita e della storia”. Nel 1966 era stato Jacques Maritain nel suo Il contadino della Garonna ad affermare che il modernismo non era che “un modesto raffreddore da fieno” se paragonato alla “febbre neomodernista” allora diffusa nella cultura cattolica. Dottrina, liturgia, morale e disciplina ne sono uscite a pezzi. Per capire come tutto questo si traduca nella pratica quotidiana, basta por mente alla miriade di convegni e conferenze promossi da diocesi e parrocchie, in cui vengono messi in cattedra studiosi e intellettuali che insegnano una dottrina capovolta rispetto a quella cattolica. Oppure alla terrificante confusione innescata da analoghe, numerose iniziative promosse sul terreno del dialogo interreligioso. Scrive a proposito monsignor Crepaldi: «Benedetto XVI ha dato degli insegnamenti sui “valori non negoziabili” che moltissimi cattolici minimizzano o reinterpretano e questo avviene anche da parte di teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica oltre che in quella laica; ha dato degli insegnamenti sul primato della fede apostolica nella lettura sapienziale degli avvenimenti e moltissimi continuano a parlare di primato della situazione, o della prassi o dei dati delle scienze umane; ha dato degli insegnamenti sulla coscienza o sulla dittatura del relativismo ma moltissimi antepongono la democrazia o la Costituzione al Vangelo. Per molti la Dominus Iesus, la Nota sui cattolici in politica del 2002, il discorso di Regensburg del 2006, la Caritas in veritate è come se non fossero mai state scritte».
Il problema, dunque, non è solo nell’ostilità dei nemici esterni alla Chiesa, ma è innanzitutto nella dabbenaggine dei cattolici stessi, documentata da “teologi e commentatori di fama ospitati sulla stampa cattolica”, chiara allusione a ben identificabili testate nel limitato gruppetto di quotidiani e settimanali formalmente ecclesiali. Cui si aggiunge la bordata contro il “cattolicesimo democratico” che “antepone la democrazia o la Costituzione al Vangelo”.
Data la naturale e soprannaturale corripondenza tra lex orandi e lex credendi, tra liturgia e dottrina, tutto ciò si trasforma nella devastazione della Messa. Nella maggior parte delle chiese, ormai, la celebrazione non è più intesa come rinnovamento del sacrificio del Calvario, ma come festa con uso di banchetto conviviale, non è più regolata dal rispetto del diritto di Dio al culto, ma dalla autoglorificazione dell’uomo.
Da questo scende una semplicissima constatazione: a due culti diversi corrispondono due fedi diverse e, quindi due chiese diverse. Una da scrivere con la “C” maiuscola, l’altra sembrerebbe di no.
ALESSANDRO GNOCCHI e MARIO PALMARO Autori di Viva il papa. Perché lo attaccano, perché difenderlo, Vallecchi editore, 2010
Fonte: Formiche, dicembre 2010, via Papa Ratzinger blog
Ottima analisi, ma non si capisce chiaramente chi abbia permesso, o meglio chi abbia veicolato nella Chiesa (che è gerarchica, non lo dimentichiamo MAI!) queste false idee moderniste, chi abbia permesso a Roma di costruire una chiesa nella Chiesa. Hanno nomi e cognomi che tutti conosciamo ma che per "rispetto umano" non si devono dire! Carissimi Gnocchi e Palmaro se volete fare un servizio alla Verità quei nomi LI DOVETE DIRE! Se no, cambiate sito: LA Bussola so che ha bisogno di altri contributi giornalistici!
RispondiEliminaNon credo sia una questione di nomi. E' la logica della democrazia anglosassone che vorremmo entusiasticamente emulare a dare la vittoria ai bassi istinti di cui cronicamente si nutrono le "maggioranze". Di chi è la responsabilità, infatti, del successo animalesco del "Grande Fratello" e delle trasmissioni che mettono in onda, tra nugoli di scosciate "opinioniste", i drammi della cronaca per sollazzare il popolo bue? Quali nomi ci sono dietro alle manifestazioni di festosa ignoranza che sfondano le vetrine delle nostre strade cittadine ed imbrattano i monumenti della nostra cultura? A "chi" addossare la colpa del triste declino di un popolo che, come il nostro, da prolifico, generoso e frugale è diventato, in buona compagnia, sterile, egoista e panzuto? Pensate veramente che, se non fosse stato per l'errore di qualche papa o di qualche governante, questa gente si ricomporrebbe e si rassegnerebbe ad una condotta più civile e matura? Che si piegherebbe a frequentare i sacramenti, a recitare santissimi rosari e a praticare pie devozioni tradizionali?
RispondiEliminaSi tratta, invece, di una crisi sistemica, data dalla vittoria incontrastata e politicamente correttissima dell'americanismo materialista. Se questo non è chiaro e condiviso, perdiamo tempo!
Mi domando come non scandalizzarci quando e' difficile andare alla Vera Messa Cattolica , ossia la Tridentina, e vedere che c'e' chi decide di impedirla mentre invece una Messa Protestante con animazioni Valtour spadroneggia nel mondo, anche a Natale? Mentre intanto si sentono strane interpretazioni del Concilio e del Vangelo , o peggio ancora sentir parlare di pensieri massonici e pretendere che essi siano inglobati nel Catechismo Cattolico! Come si deve reagire quando i pastori si trasformano in lupi? Denunciare l'errore e' forse scannarsi ? Non fu' Paolo a denunciare pubblicamente l'errore di Pietro? Ma Pietro con umilta' e grandezza accetto' la correzione fraterna, perche' essa era per il bene della Chiesa e delle anime. Forse e' questa la vera distinzione. Abbiamo il dovere della correzione fraterna quando si individua un grave errore che minaccia la fede e minaccia le anime. ..ci si scanna tra sette, fazioni per il predominio . Ma qui e' in ballo il Cattolicesimo Apostolico Romano affinche' rimanga tale . Ogni secondo ed anche a Natale,Satana divora anime che devono essere salvate .Non esistevano distinzioni tra progressisti e tradizionalisti prima del Concilio Vat2. I progressisti hanno creato divisioni , contrasti e fazioni decidendo che chi non li seguiva era un Tradizionalista superato, uno scarto.Ma anche Gesu' disse di essere venuto per dividere! Ma dividere nella Verita' e non nella menzogna come Satana. Poiche la Verita' divide tra chi la accetta e chi la rifiuta. Cosi' come la menzogna divide tra chi la accetta e chi la rifiuta. Abbiamo il dovere di schierarci. Buon Natale! Quando cominceremo a parlare di Massoneria e dei principi che molti religiosi hanno seguito ed imposto come Dottrina Cattolica?
RispondiEliminaMi domando come non scandalizzarci quando e' difficile andare alla Vera Messa Cattolica , ossia la Tridentina, e vedere che c'e' chi decide di impedirla mentre invece una Messa Protestante con animazioni Valtour spadroneggia nel mondo, anche a Natale? Mentre intanto si sentono strane interpretazioni del Concilio e del Vangelo , o peggio ancora sentir parlare di pensieri massonici e pretendere che essi siano inglobati nel Catechismo Cattolico! Come si deve reagire quando i pastori si trasformano in lupi? Denunciare l'errore e' forse scannarsi ? Non fu' Paolo a denunciare pubblicamente l'errore di Pietro? Ma Pietro con umilta' e grandezza accetto' la correzione fraterna, perche' essa era per il bene della Chiesa e delle anime. Forse e' questa la vera distinzione. Abbiamo il dovere della correzione fraterna quando si individua un grave errore che minaccia la fede e minaccia le anime. ..ci si scanna tra sette, fazioni per il predominio . Ma qui e' in ballo il Cattolicesimo Apostolico Romano affinche' rimanga tale . Ogni secondo ed anche a Natale,Satana divora anime che devono essere salvate .Non esistevano distinzioni tra progressisti e tradizionalisti prima del Concilio Vat2. I progressisti hanno creato divisioni , contrasti e fazioni decidendo che chi non li seguiva era un Tradizionalista superato, uno scarto.Ma anche Gesu' disse di essere venuto per dividere! Ma dividere nella Verita' e non nella menzogna come Satana. Poiche la Verita' divide tra chi la accetta e chi la rifiuta. Cosi' come la menzogna divide tra chi la accetta e chi la rifiuta. Abbiamo il dovere di schierarci. Buon Natale! Quando cominceremo a parlare di Massoneria e dei principi che molti religiosi hanno seguito ed imposto come Dottrina Cattolica?
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RispondiEliminaMi domando come non scandalizzarci quando e' difficile andare alla Vera Messa Cattolica , ossia la Tridentina, e vedere che c'e' chi decide di impedirla mentre invece una Messa Protestante con animazioni Valtour spadroneggia nel mondo, anche a Natale? Mentre intanto si sentono strane interpretazioni del Concilio e del Vangelo , o peggio ancora sentir parlare di pensieri massonici e pretendere che essi siano inglobati nel Catechismo Cattolico! Come si deve reagire quando i pastori si trasformano in lupi? Denunciare l'errore e' forse scannarsi ? Non fu' Paolo a denunciare pubblicamente l'errore di Pietro? Ma Pietro con umilta' e grandezza accetto' la correzione fraterna, perche' essa era per il bene della Chiesa e delle anime. Forse e' questa la vera distinzione. Abbiamo il dovere della correzione fraterna quando si individua un grave errore che minaccia la fede e minaccia le anime. ..ci si scanna tra sette, fazioni per il predominio . Ma qui e' in ballo il Cattolicesimo Apostolico Romano affinche' rimanga tale . Ogni secondo ed anche a Natale,Satana divora anime che devono essere salvate .Non esistevano distinzioni tra progressisti e tradizionalisti prima del Concilio Vat2. I progressisti hanno creato divisioni , contrasti e fazioni decidendo che chi non li seguiva era un Tradizionalista superato, uno scarto.Ma anche Gesu' disse di essere venuto per dividere! Ma dividere nella Verita' e non nella menzogna come Satana. Poiche la Verita' divide tra chi la accetta e chi la rifiuta. Cosi' come la menzogna divide tra chi la accetta e chi la rifiuta. Abbiamo il dovere di schierarci. Buon Natale! Quando cominceremo a parlare di Massoneria e dei principi che molti religiosi hanno seguito ed imposto come Dottrina Cattolica?
RispondiEliminaBravi, complimenti, siete degli scismatici. Bisogna dire che il problema è solo esteriore, una messa più bella ci vorrebbe, per il resto la Chiesa è e rimane nella verità.
RispondiEliminaLa Bussola non ha fatto neppure un cenno al recente convegno di Roma sul Concilio!
RispondiElimina<span>La Bussola non ha fatto neppure un cenno al recente convegno di Roma sul Concilio! (almeno fino a ieri se non mi sbaglio)</span>
RispondiEliminaBravo a te ospite che sei tra quelli che continuano a dire: "che bel vestito ha l'imperatore!", mentre l'imperatore era nudo...
RispondiEliminaForse i veri scismatici sono proprio quelli che costituiscono il 'popolo bue' che non si accorge o non vuole accorgersi di nulla o per disinteresse (ma non credo si il caso di chi scrive qui) o perché sviati da falsi profeti e/o cattivi maestri
<span>Bravo a te ospite che sei tra quelli che continuano a dire: "che bel vestito ha l'imperatore!", mentre l'imperatore era nudo...
RispondiEliminaNon è che i veri scismatici sono proprio quelli che costituiscono il 'popolo bue', che non si accorge o non vuole accorgersi di nulla o per disinteresse (ma non credo sia il caso di chi scrive qui) o perché sviati da falsi profeti e/o cattivi maestri?</span>
Mic come sempre un briciolo di umiltà non le guasterebbe. Chi non la pensa come lei e compagni, chi ha rispetto della gerarchia e del Santo Padre non è necessariamente un bue o un disinteressato. Semplicemente non si mette al posto del Papa e lascia che Dio operi attraverso chi LUI ha scelto.
RispondiEliminaE fatti tu il tuo giornale e scrivici quello che vuoi!
RispondiEliminaMD
Meglio buoi che cornuti!
RispondiEliminaMD
Il Papa non è al di sopra della Tradizione, è servo!
RispondiEliminaAssai probabilmente, si dovrebbe considerare anche il fatto che l'Europa è oramai costituita da "popoli culturalmente vinti", nel cui novero debbono ascriversi anche tutti quelli delle svariate nazioni che, pure, nel corso della II Guerra Mondiale, si erano trovate a militare dalla parte dei vincitori.
RispondiEliminaPer poter meglio dominare un popolo, lo si deve spogliare delle proprie tradizioni spirituali e culturali e, a partire almeno dal termine del Primo Conflitto Mondiale, così si è gradualmente proceduto, nei confronti dell'Occidente europeo (come, fra gli altri, indica chiaramente anche Spengler, pur ascrivendone le cause ad una naturale forma catallattica); in quest'ottica generale, può certamente collocarsi anche l'espansione dei movimenti socialisti, anche di quelli a base nazionalista, quale quello germanico affermatosi nel lasso di tempo intercedente fra le due guerre mondiali.
Si è trattato di un procedimento molto graduale, tanto da obbligare inizialmente i movimenti eversori ad assumere taluni dei connotati esteriori tipici di quella civiltà europea che, pure, miravano a soppiantare, tanto da apparire esteriormente e professarsi, assai spesso, come i continuatori ed i "reinterpretatori" di quell'assetto tradizionale che intendevano, invece, assolutamente cancellare dalle coscienze.
Dopo il Secondo Conflitto Mondiale, si prese praticamente spunto proprio da questa pretestuosa aderenza di quei movimenti socialisti ai principi tradizionali, per proclamare, di fatto, la necessaria ascrizione dei fenomeni degeneri ai quali quest'ultimi movimenti avevano dato luogo, alla natura stessa dei<span> principi spirituali insiti nella tradizione della cultura europea. Si poteva quindi finalmente procedere all'aperto smantellamento della nostra civiltà (sotto il vuoto pretesto dei tanti crimini che questa avrebbe cagionato: donde, ad esempio, anche le reiterate scuse per taluni di quei fatti che, in realtà, costituiscono alcuni dei più significativi eventi della nostra storia), </span><span> per sostituirla con quel vuoto pneumatico dell'etica e del costume che caratterizza le tribù più primitive; il successo animalesco del "grande fratello", che più sopra è stato evocato, rappresenta un chiaro indice di riferimento del pieno successo dell'operazione. </span>
L'unica voce che si è costantemente levata a denunciare alle anime questo nefasto disegno è stata quella della Chiesa Cattolica; ciò, almeno sino al "Concilio Vaticano II", ma, poi, anche quest'ultimo faro di Verità è andato gradatamente a brillare sempre più flebilmente e, non a caso, i tentativi di ravvivarlo operati dal nostro attuale Pontefice, si sono risolti in una serie di gravissimi attacchi alla sua Persona, da parte di quei poteri che, proprio sulla nostra riduzione a volgo spiritualmente selvaggio possono trarre le proprie fortune.
Non sapevi che i buoi hanno le corna?
RispondiEliminaDal che si capisce che Bartimeo è un neocatecumenale.
RispondiEliminafigurarsi che bussola: davvero pronta a segnare il Nord !
RispondiEliminalei non era quella che invitava a non giudicare?
RispondiEliminanon le hanno insegnato che la nostra obbedienza va a chi è in comunione col Papa, ma in primo luogo con Cristo?
Ha lo Spirtio Santo in tasca per poter cire chi è che LUI ha scelto e chi no?
<span>lei non era quella che invitava a non giudicare?
RispondiEliminanon le hanno insegnato che la nostra obbedienza va a chi è in comunione col Papa, ma in primo luogo con Cristo?
Ha lo Spirito Santo in tasca per poter dire chi è che LUI ha scelto e chi no?</span>
Ma lei è un semplice don o crede di essere il papa? Il suo insindacabile ed infallibile nonché velenoso giudizio sembrerebbe far protendere verso la seconda ipotesi. In omnibus caritas, oltretutto, insegna la Tradizione. Ma forse la tradizione cui si rifà lei è quella protestante, nella quale ognuno è legge a se stesso ... ???
RispondiEliminanibinagh@alice.it
A Stefano mi piace ricordare che San Paolo aveva davanti tra discepoli della primitiva comunità di Gerusalemme: ossia Kefa Giacomo e Giovanni da non confondersi con gli Apostoli. San Paolo li riprese parlando col capo Kefa. Il testo ispirato della Vulgata Clementina usa sempre kefa in quei passi che hanno fatto scorrere fiumi di inchiostro. A me piace e difendo la testimonianza di san Clemente Alessandrino che chiaramente afferma che si tratta solo di discepoli con gli 'stessi' nomi degli Apostoli. / Ma proprio non me lo so immaginare san Paolo che rimprovera a san Pietro!!!! Pentecoste c'era già stata, e gli Apostoli erano ora tutti confermati in Grazia, magari a loro insaputa. Adios.
RispondiEliminaA parte certi penosissimi commenti, credo che questa analisi sia in buona parte - se non in toto - condivisibile. Rimane il problema di smascherare chi lavora più o meno nell'ombra contro il Papa e contro la Chiesa. Facciamo i nomi! Che vengano fuori e si sappia chi sono, dove si annidano, cosa scrivono, chi li pubblica, chi li foraggia, chi li protegge.
RispondiEliminaE facciamo anche i nomi di tanti bravi Sacerdoti, Prelati, Vescovi e Cardinali che non si piegano alla moda neomodernista e per questo sono emarginati, derisi, perseguitati, boicottati o addirittura puniti dai loro Superiori e dai confratelli...
A me sembra che siano altri a credere di avere lo Spirito Santo in tasca a proprio uso e consumo :) perchè chi è chiamato a confermare la Fede dei fratelli è comunque il Santo Padre. Punto.
RispondiEliminaTi rispondo QUI.
RispondiEliminail Papa conferma nella fede solo quando fa comodo?
RispondiEliminaIl suo contesto non mi risulta così pronto in obbedienza. Certamente lei negherà, ma in molti ormai conoscono cosa c'è dietro la maschera.
Io stesso sono testimone di critiche feroci al Papa da parte di presbiteri del cammino neocatecumenale. Del resto neanche l'iniziatore nel segreto delle vostre riunioni ci va tanto per il sottile
Bè i nomi ci sono.Il problema dei problemi è la angosciosa paura di aprire il coperchio. Chi deve sapere sà ma è profondamente immobilizzato. Ci attendono, come cattolici, tempi durissimi. Oltre alle persecuzioni di sempre è l'avanzata, in tutte le componenti della chiesa, della mancananza del senso dell'anima. Questo è peggio del nichilismo.
RispondiEliminaLa tua affermazione contraddice l'esegesi e l'insegnamento costante dei Santi Padri. Così formulata, è quantomeno temeraria.
RispondiEliminaa Baronio; temeraria? in che, per favore.
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