- La Chiesa cattolica come intende la la liturgia dopo il Vaticano II? Qual è il significato, il cuore della liturgia? Il Santo Padre durante il suo recente viaggio in Inghilterra nella Cattedrale di Westminster ha parlato della dimensione del sacrificio.
Credo che ci siano due aspetti della celebrazione eucaristica dove uno deve essere unito all'altro. Perché, come è anche indicato nei documenti del Magistero, la Messa è la rinnovazione del sacrificio del Signore, e allo stesso tempo, è anche il momento, il luogo nel quale questo sacrificio si comunica con noi nel segno del convito. Credo quindi che ci siano due elementi, entrambi essenziali per la comprensione della celebrazione eucaristica. Penso anche che la dimensione sacrificale sia una dimensione fondamentale. Perché se non ci fosse il sacrificio redentivo, non esisterebbe la possibilità di comunicare questo sacrificio e in tal modo entrare in comunione con la salvezza, che ci è stata data da Gesù nostro Signore. Penso che questa è la visione che la Chiesa ci trasmette attraverso il suo insegnamento, e che ci porta al cuore autentico della liturgia.
[..]
- L'allora professor Ratzinger nei suoi scritti parla della riforma della riforma della liturgia. Come vede questa esigenza di riforme, di modifiche nella liturgia? In realtà, alcune modifiche già sono state introdotte dal S. Padre Benedetto XVI.
Quando a volte si parla e si usa il termine "riforma della riforma", si rischia di essere "mal compresi". Perché non tutti la comprendiamo allo stesso modo e non tutti la captano nella stessa maniera. Credo che, al di fuori delle frasi fatte, ciò che è importante è che la riforma che il Concilio Vaticano II ha iniziato sia davvero realizzata completamente secondo gli insegnamenti del Concilio, che collocano la liturgia in continuità con tutta la sua tradizione, allo stesso tempo con il criterio dello sviluppo organico. Come dovrebbe essere sempre nella vita della Chiesa. L'attuazione pratica della riforma dopo il Vaticano II non è sempre stata felice. Proprio per questo accade che sia forse necessario apportare alcune correzioni, alcuni cambiamenti, alcuni miglioramenti, proprio per attuare in maniera completa le indicazioni del Concilio e farle apparire in modo sempre più chiaro come sviluppo della liturgia della Chiesa che si ponga nella continuità organica con quanto l'ha preceduta.
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certo. poi bisogna illustrare in cosa consiste la 'continuità organica', perché la teologia e l'ecclesiologia conciliari non sono sono le stesse di prima.
RispondiEliminaSe si tratta di 'rinnovamento', ben venga... ma più che di rinnovamento, si è trattato di una 'rifondazione'.
E' vero il "semper reformanda", ma oggi il termine "Riforma" evoca echi sinistri perché Lutero ancora docet: vedi l'enfasi sulla 'mensa della Parola', la centralità dell'Assemblea e della sua partecipazione che si identifica più con 'funzioni' e 'protagonismi' che con atteggiamenti interiori di accoglienza ed assimilazione di un Mistero che la precede e la supera e che non è lei a determinare, ma è Actio del vero Celebrante, Cristo Signore, il cui Sacrificio di espiazione per noi è diventato la 'festa della comunità'. Ovvio che la comunità celebra il Mistero Pasquale, cosa grande e gioia di vita nuova. Ma pretendere di risorgere e sedersi al Banchetto di nozze senza passare dalla Croce e dall'Offerta, forse può privarci della 'veste nuziale' senza la quale all'autentico Banchetto, quello preparato dal Padre, non ci è dato accedere...
OT.
RispondiEliminaCari amici, l'intervento, abbastanza lungo e laborioso perché un po' più delicato e complesso di quelli di routine, è tecnicamente ben riuscito, anche il controllo odierno lo conferma. Quanto all'esito si vedrà (è proprio il caso di usar questo verbo).
Ovviamente non posso per ora riprender le normali attività, compres la lettura del blog. Ringrazio di cuore tutti per le parole affettuose rivoltemi.
Quanto alla riforma della riforma, mi sembra che mons. Marini sia molto cauto, vago rispetto agl'interventi più incisivi del card. Castrillon, di mons. Ranjith. L'importante è che non si limiti, la riforma, a reprimere qualche abuso - atto doveroso - ma che "riformi" tutto ciò che di ambiguo c'è nel NO ed introduca ciò ch'è stato omesso per evitar le be note paoline e bugniniane pietre d'inciampo nel dialogo coi protestanti.
Sono un poco tardo di comprendonio, ma questa intervista (alla Ponzio Pilato) mi sa tanto di aria fritta.
RispondiEliminaWelcome, viste le condizioni della Chiesa, è già tanto se finalmente si può parlare adesso di correzione della nuova liturgia. I tempi saranno lunghi e gli abusi ci faranno compagnia ancora per un bel pò, purtroppo.
RispondiEliminaAve Maria!
RispondiElimina(Anch'io do il benvenuto a Dante P, con tanti auguri per la sua salute)
Dirò che le affermazioni di Mons Marini mi danno speranza. Fino al prossimo maggio quando il Papa dovrebbe firmare il nuovo messale si starà lavorando alacremente alla riforma della riforma. Ora noi dobbiamo intensamente pregare. L'attesa orante ci farà apprezzare di più il dono del Santo Padre, dono che non verrà prima del'13, secondo le voci correnti. "Veni, Sancte Spiritus!" Adios.
Belle e vuote parole.
RispondiEliminaIntanto anche il Gran Cerimoniere e Maestro è complice nella nomina di Palombella alla Sistina... Altro che Tradizione, altro che rinascita... qui tra poco si chiudono i battenti!
E anche mons Marini tutto pizzi e merletti si dimostra per quello che è: una enorme PATACCA. Almeno dal suo omonimo si poteva stare in guardia. Sono tutti falsi tradizionalisti, dei quali bisogna diffidare. Non basta un pò d'incenso, due candelieri e qualche trina a rendere oro il piombo. E anche mons Marini è un seguace fervente del Vaticano II , come del resto il papa. Non c'è più speranza!!!!!!!!
RispondiElimina*serpentesca
RispondiElimina"qualche passetto in avanti" non intende essere irriguardoso. Anzi.. Sono tutt'altro che passetti, considerato l'Evererst che il Sommo Pontefice si trova a doevr scalare in infradito, certi atti di Benedetto XVI quali il Summorum Pontificum, l'erezione dell'Istituto del Buon Pastore (un unicum nella storia della Chiesa, un Istituto che ha come norma fondante e come scopo quello di "criticare un concilio" rifiutandone de facto ogni novazione liturgica, levare la scomunica ai Vescovi della S. Pio X, aprire ai colloqui dottrinali..)..
Credo che, al di fuori delle frasi fatte, ciò che è importante è che la riforma che il Concilio Vaticano II ha iniziato sia davvero realizzata completamente secondo gli insegnamenti del Concilio, che collocano la liturgia in continuità con tutta la sua tradizione, allo stesso tempo con il criterio dello sviluppo organico.
RispondiEliminaSe questo si fara', la Chiesa puo' pure chiudere i battenti.
<span>Molti oggi auspicano, per esempio "Mons. Schneider sulla riforma della riforma", la cosidetta"riforma della riforma" della Santa Messa, introducendo un minestrone liturgico contenente parti del Messale modernista "</span><span>Novus Ordo</span><span>" introdotto da Paolo VI con parti della millenaria Messa di sempre "</span><span>Vetus Ordo</span><span>", per creare un unico Messale per la Chiesa (forse ancora Cattolica). Codesti Signori pur di non ammettere che il Messale di Paolo VI ha miseramente fallito perchè ha prodotto e sta producendo solo danni, si stanno per inventare un nuovo rito evidentemente inaccettabile: se il Messale di Paolo VI non corrisponde alla vera fede Cristiana Cattolica sia abolito con ignominia, questo per i presenti ed i futuri credenti, e venga restaurato il Glorioso Rito "</span><span>Vetus Ordo</span><span>", senza gli inquinamenti dell'inaccettabile Messale di Paolo VI.</span><span>Ma da questa generazione di Consacrati che guidano attualmente la Chiesa c'è poco da aspettarsi quanto al riportare la Messa di sempre nel posto che gli spetta... Sicuramente, se Dio non li fermerà prima, faranno questo ulteriore minestrone modernistico, con il rischio che oltre ad archiviare il Novus Ordo potrebbero fare altrettanto con la Messa di sempre, sottraendo definitivamente alla Chiesa il suo unico e valido Sacrificio Eucaristico. Daltronde hanno avvallato con lode la setta eretica Neocatecumenale con il loro blasfemo rito anti Cattolico ... Ma se dovessero eliminare i precedenti Riti, come si metterebbero con la cosiddetta "eucarestia neocatecumenale"??? </span><span>Ben a ragione disse Monsignor Lefebvre circa lo stato della Chiesa Cattolica Romana:</span>Il nostro umile pensiero sulla cosidetta "Riforma della Riforma"...<span>Speriamo che chi governa oggi la comunita' San Pio X ricordi cio' che ha lasciato in eredità il suo fondatore e non scenda assolutamente a compromesso con questa gerarchia modernista, che ha preso possesso della Chiesa Cattolica, dal Concilio Vaticano II in poi.</span>
Mons. Marini, a mio avviso, non si merita d'esser fatto oggetto di questi insulti ("enorme patacca")..
RispondiEliminaSpero che la strada vada verso Econe.
RispondiEliminaVisto che la regola principale è la comunione sulla lingua, ma nella pratica è l'eccezione che si vede al 80%; il latino va ritenuto ma si può rendere nella pratica con messali interamente tradotti; la musica sacra sarebbe il gregoriano, cui dare il primo posto, ma nella pratica universale (citare le rare eccezioni non serve a nulla) è quella delle profanaggini schitarrate; c'è sviluppo organico laddove un offertorio cattolico si trasforma in una benedizione dei pasti ebraica ... visto tutto ciò, cosa dobbiamo sperare? Va bene questo, ma anche il contrario, sempre. In una situazione così c'è posto anche per il pizzo e per il merletto; non cambia nulla, c'è posto anche per chi non lo vuole! La liturgia tramandata non è più normativa, e vorremmo anche parole chiare da mons. Marini II? Sarebbero possibili nel contesto odierno? Esprimono la stessa cosa i due offertori? Esprimiamo la stessa cosa stando in piedi o stando in ginocchio? Il rito riformato è per sua stessa struttura una coperta che la moglie progressista e il marito conservatore si possono contendere ad infinitum rimanendo entrambi infreddoliti. Credo che la riforma della riforma sia una chimera; 50 anni di rito riformato e stiamo ancora qui a discuterlo? Da 43 anni che vado a Messa, da 15 ogni giorno, e non ne ho ancora capito le ricchezze? I problemi sono strutturali, e il paziente non sopravviverebbe alla cura.
RispondiEliminaReverendo, sa che la mia posizione nei confronti di Econe è tutt'altro che ostile.. ANZI.
RispondiEliminaMa devo ammettere che non mi piace molto il "tanto peggio? tanto meglio!".. Econe (e Menzingen) serve la Chiesa, e questo è un dato evidente. Ma non si "deve" andare a Econe (se non per rinfrancarsi e riprender forza!) : si deve pretendere che "Roma" ritrovi se stessa, anche grazie a Econe.
Econe combatte una buona battaglia PER Roma, non per se stessa. E con Econe, "tutti" i cattolici di buona volontà.
Un caro augurio Professore.
RispondiEliminal'offerta del pane e del vino (perchè "diventino" per noi..) invece dell'offerta della Vittima sacrificale, del Suo Corpo e del Suo Sangue, è la cosa più aberrante del Novus Ordo.. anche se celebrato in latino, con ori, incensi, mirre e i re magi redivivi.
RispondiEliminaMi perdoni mons. Guido Marini, io "ci voglio bene" assai a Lei e questo mio intervento non è irriverenza a Lei che ringrazio di tutto cuore, ma vorrei solo sottolineare che quando s'ha da prendere decisioni, bisogna farlo per il BENE DELLA SQUADRA, come è avvenuto per la notizia che segue:
RispondiElimina:-D
Trapattoni, ct della squadra del “Vaticano”
Nella sfida contro la Selezione della Guardia di Finanza, guidata da Donadoni
ROMA, venerdì, 8 ottobre 2010 (ZENIT.org).- L'attuale ct dell'Irlanda Giovanni Trapattoni guiderà la nazionale del “Vaticano”.
Il prossimo 23 ottobre alle ore 15, Trapattoni guiderà dalla panchina la 'Clericus Top', una selezione dei migliori giocatori che hanno partecipato alla Clericus Cup, il torneo di calcio per sacerdoti e seminaristi di Roma.
Trapattoni sfiderà un altro ex ct della nazionale italiana di calcio, Roberto Donadoni, che guiderà la Selezione della Guardia di Finanza.
La sfida all'insegna dello slogan 'Un altro calcio è possibile', si giocherà presso il centro sportivo della Guardia di Finanza di Villa Spada a Roma.
<span>un rifugio che un giorno chiuderà</span>
RispondiEliminatoccarsi è un peccato di superstizione contro il primo, oltre che contro il sesto comandamento, quindi evito:).. ma lo sto pensando!
A roma "patacca" sarebbe un oggetto prezioso ben fatto, apparentemente d'oro che poi si scopre di metallo non prezioso. Il termine non può piacere ma non mi pare un insulto.
RispondiElimina........sono solo belle parole......c'e' scritto..che nel prebistero non ci possono essere due altari!!!!!!!!!! E quindi......e' ora che finiscono di prenderci in giro!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaPronta e piena guarigione sor Dante!
RispondiEliminaCaro Peter Moscatelli. Ha ben delineato il contesto in cui ci dibattiamo. Sa benissimo che i due riti, checchè ne dicano alti od altissini soloni i, non potranno essere mai l'aspette di un unico rito perchè l'uno CATTOLICO, l'altro NASSONICO Protestantizzato. Quindi che ci va fare ogni giorno alla messa,perdon eucarestia, di Paolo VI? Si vede che ha molto tempo da perdere. Dediche quell'ora a lla visita ad un ammalato, ad una persona sola o si reciti due poste di rosario e le litanie lauretane in latino eventualmente aggiungendo la preghiere a San Michele Arcangelo ( Sancte Michael Archangele defende nos in proelio...). Ne trarra certo più soddisfazione.
RispondiEliminaQuando venne intronizzato Marini il Giovane, fui uno dei più entusiasti, e non per amore dei pizzi e dei merletti (che possono andare tutti a bruciare nel fuoco eterno) o di quant'altri orpelli, ma per una rinata speranza che potessimo tornare pian piano ad essere Cattolici, ad una Liturgia Santa e ben celebrata, al decoro, alla bellezza.
RispondiEliminaMa ora che egli, predetto Marini, si è fatto addirittura complice non tanto per scansare uno che non stava al posto giusto (il Maestro Liberto), MA ADDIRITTURA PER PROMUOVERNE UNO PEGGIORE (il salesiano Palombella)... la delusione è troppo grande, il dolore non può misurarsi. Non me ne voglia caro MOns. Guido, ma ai miei occhi e agli occhi di numerosi cattolici... lei non è più credibile.
Pensavamo fosse una "patacca" d'oro -come direbbe il buon don Camillo- ma lei si è rivelato essere leggermetnte "indorato"...: al di là della debole doratura non c'è alcuna consistenza.
E' un giorno triste... molto triste, ulteriormente rattristato dalle ulteriori voci circolanti: pare che per Frisina si prepari ormai il palcoscenico di San Pietro. Promoveatur ut amoveatur: inviso al Cardinal Vallini che vuol toglierelo di mezzo, sembra che sta per essere imposto al Capitolo della Basilica di San Pietro come successore di Palestrina (Cappella Giulia)...: e... detto con amarezza.... IL QUADRO SAREBBE COSI' QUASI COMPLETO.
Manca solo la Promozione per Parisi: Santa Maria Maggiore al posto di Miserachs?
Nessuna meraviglia se accadesse!
dei sacerdoti li vedrei meglio a fare le 40 ore (possibilmente credendo nella Presenza di Colui che Adorano) anziché gli allenamenti di calcio e impegni correlati
RispondiEliminanon è moralismo, credo, nè oscurantismo, ma realistico sconcerto su lla 'mondanizzazione' dilagante del 'Vaticano'
Tanti auguri anche da parte mia.
RispondiEliminaDevo solo osservare che, pur condividendo alla fine i prudenti discorsi di mons. Marini, la farsesca vicenda della nomina ventilata a direttore della Cappella Sistina dell'ultimo fra i 25 possibili eligendi, oltretutto compromesso con ambienti artistici e culturali che nulla hanno a che vedere con la Liturgia - nè NO nè tantomeno VO - ha di molto appannato la credibilità del Maestro delle Cerimonie liturgiche del Sommo Pontefice.
RispondiEliminaPizzi e merletti possono pure mancare, ma una soda scuola a servizio delle arti sacre e della Liturgia non deve venir meno.
Mi permetto di riferire a mons. Marini la grande delusione che in molti suoi sostenitori ha creato tale faccenda: se nemmeno di lui il S. Padre può fidarsi in toto, allora è verissimo che il Vicario di Cristo è ostaggio dei curiali.
In molti auspichiamo un prepensionamento generale in Segreteria di Stato!
Anch'io sono deluso ,parole,parole,parole....Marini sembra un grande solo perchè è GRANDE il Papa che gli dice come vorrebbe le Litirgie.......aspettate a vedere il cerimoniere che si ha chiamato da Brescia per vedrere che scivolone .......il peggio del peggio .Mah ?
RispondiEliminaLa Messa secondo il rito di Paolo VI è valida, perciò vi si rende presente il sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo e io sto lì per Lui; il rosario lo recito quotidianamente, non di rado le "due poste" raccomandate. La mia giornata incomincia alle 6.20 e finisce alla mezzanotte, lavoro, sono sposato e ho quattro - l'anno prossimo cinque - figli, per loro devo essere un buon marito e padre. Insinuare che la Messa quotidiana sia una perdita di tempo è una vera e propria bestemmia, altro non aggiungo.
RispondiEliminaAnzitutto non è ancora detto che Palombella riceverà la nomina a direttore della Sistina, così come non bisogna dare per già assodata la promozione di Nosiglia alla sede di Torino. In ogni caso, non concordo affatto con voi quando affermate l'inutilità del correggere il novus ordo verso una dimensione più sacra ed esteticamente migliore. Io, invece, sostengo che modificare la Messa nuova introducendo alcuni elementi della tradizione (offertorio e preghiera eucaristica in latino e versus Deum, comunione sulla lingua e in ginocchio, parati liturgici più tradizionali) sia cosa indispensabile e utilissima non soltanto per ridare un minimo di dignità e di serietà alle celebrazioni, ma anche per riabituare gradualmente i fedeli alla Messa antica, la quale, pur essendo certamente altra cosa, non può essere imposta di colpo al popolo cattolico, ma può e deve prevalere e diffondersi capillarmente in maniera molto graduale. Quindi, in mancanza d'altro, ben vengano operazioni di maquillage: in liturgia la forma ha importanza fondamentale. Mi pare, anzi, che Mons. Guido Marini, che ammiro e sostengo con forza, si sia espresso con toni abbastanza realistici, che celano, a mio avviso, una evidente volontà di arrivare, prima o poi, ad una riforma del novus ordo. Gli esempi dati dal Papa nelle sue celebrazioni possono essere considerati, in questo senso, propedeutici ad una riforma generalizzata e imposta dall'alto, così come la stessa nascita di un nuovo movimento liturgico in seno alla Chiesa, che dovrebbe preparare il terreno a queste riforme. Lo stesso Mons. Koch, quest'estate, ha parlato di riforma della riforma come necessaria, al punto in cui siamo oggi arrivati dopo lintroduzione del novus ordo nel 1970, che ha prodotto risultati tutto sommato più deludenti che positivi. Non demonizziamo neanche pizzi, merletti e candelieri, vi assicuro che essi sono assolutamente benvenuti in luogo dei mostruosi paramenti color arcobaleno e camicioni bianchi tanto in voga oggi. inoltre, un novus ordo corretto in senso tradizionale, può servire da argine agli abusi e alle usanze liturgiche di movimenti poco ortodossi come quello dei neo-catecumenali.
RispondiEliminaQuindi, caro Mons. Guido, noi siamo con lei e la supportiamo con il nostro incoraggiamento e le nostre preghiere.
Anzitutto non è ancora detto che Palombella riceverà la nomina a direttore della Sistina, così come non bisogna dare per già assodata la promozione di Nosiglia alla sede di Torino. In ogni caso, non concordo affatto con voi quando affermate l'inutilità del correggere il novus ordo verso una dimensione più sacra ed esteticamente migliore. Io, invece, sostengo che modificare la Messa nuova introducendo alcuni elementi della tradizione (offertorio e preghiera eucaristica in latino e versus Deum, comunione sulla lingua e in ginocchio, parati liturgici più tradizionali) sia cosa indispensabile e utilissima non soltanto per ridare un minimo di dignità e di serietà alle celebrazioni, ma anche per riabituare gradualmente i fedeli alla Messa antica, la quale, pur essendo certamente altra cosa, non può essere imposta di colpo al popolo cattolico, ma può e deve prevalere e diffondersi capillarmente in maniera molto graduale. Quindi, in mancanza d'altro, ben vengano operazioni di maquillage: in liturgia la forma ha importanza fondamentale. Mi pare, anzi, che Mons. Guido Marini, che ammiro e sostengo con forza, si sia espresso con toni abbastanza realistici, che celano, a mio avviso, una evidente volontà di arrivare, prima o poi, ad una riforma del novus ordo. Gli esempi dati dal Papa nelle sue celebrazioni possono essere considerati, in questo senso, propedeutici ad una riforma generalizzata e imposta dall'alto, così come la stessa nascita di un nuovo movimento liturgico in seno alla Chiesa, che dovrebbe preparare il terreno a queste riforme. Lo stesso Mons. Koch, quest'estate, ha parlato di riforma della riforma come necessaria, al punto in cui siamo oggi arrivati dopo lintroduzione del novus ordo nel 1970, che ha prodotto risultati tutto sommato più deludenti che positivi. Non demonizziamo neanche pizzi, merletti e candelieri, vi assicuro che essi sono assolutamente benvenuti in luogo dei mostruosi paramenti color arcobaleno e camicioni bianchi tanto in voga oggi. Inoltre, una correzione del novus ordo in senso tradizionale può servire da argine agli abusi liturgici da parte di movimenti di dubbia ortodossia come i neo-catecumenali.
RispondiEliminaQuindi, caro Mons. Guido, noi siamo con lei e la supportiamo con il nostro incoraggiamento e le nostre preghiere.
PROF..... Evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiii! torni alla svelta perchè i soliti mantra delle girls incominciano a rendere monotono il dibattito! se non è il Papa a sbagliare tirano fuori Kiko ....che palle!
RispondiEliminaSu, una bella mossa e rincominciamo a divertirci ... redazione "beghina" permettendo of course.
Matteo
PS Nel periodo di Natale vengo alla Rocca a trovarla!
E che!!! Il Papa c'avesse don Camillo per i piedi....
RispondiEliminaMD
Se Riforma della Riforma significa risotterrare il VO (cosa speriamo non fattibile, se il Papa ha detto "non è mai stato abrogato") per sostituire Vetus e Novus con un IBRIDO, sarenne un ABOMINIO.
RispondiEliminaE allora davvero non resterebbe che Econe, per me, S. Caterina in Via Urbana...
Don Camillo for Pope!!!!!!!
RispondiEliminaMD
grazie Cajetan, per aver dato voce a tanti pensieri che io (come altri) non avrei saputo esprimere, così, con ricchezza di espressioni efficacissime, scaturite dal cuore, nutrito di Fede vera e profonda; molti cattolici smarriti possono ormai solo continuare, con una certa amarezza, a rimuginare dentro di sè, SENZA PAROLE, giorno per giorno, tutti i dubbi e timori che lei ha così esplicitato, ottimamente !
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p>mille auguri, egr. prof. Dante !
</p><p>per un pronto ritorno in ottima forma e al consueto vigore intellettivo e combattivo su questa arena di vivace apostolato, dove la sua presenza è insostituibile e preziosa.
</p></span>
Caro Francesco B.... quel "noi" puoi riferirlo a te e a non so quanti dei tuoi. Ti assicuro che io non faccio parte di quel "noi". Anzi... credo proprio che invece "noi" (quelli che la pensano come me) cominciamo ad essere più numerosi.
RispondiEliminaPALOMBELLA -che ti piaccia o no - è IL NUOVO MAESTRO DELLA SISTINA. Ormai è ufficiale anche se NON E' UFFICIALE.
Lo si sa da varie fonti:
1) anzitutto da lui stesso (Palombella) che non fu capace già la prima volta di tenere il segreto. La cosa fu rimandata perché a suo tempo creò più o meno lo stesso scalpore. Ma oggi se ne fregano!
2) dal Maestro ...Liberto il quale non fa più mistero né del suo licenziamento, né sul nome del successore.
3) da vari uffici di Curia di gente che sà....
INDI PER CUI... se non sai... non parlare!
Grazie.
<span> un novus ordo corretto in senso tradizionale, può servire da argine agli abusi e alle usanze liturgiche di movimenti poco ortodossi...</span>
RispondiEliminami permetta di non crederci granché....: che cosa agisce da farmaco su una malattia cronica, sempre più grave ? forse un rimedio omeopatico, una mistura contenente gli stessi virus che hanno scatenato la malattia ?
*DONT_KNOW*
Auguri professore! E una preghiera!
RispondiElimina<span> un nuovo movimento liturgico in seno alla Chiesa,</span>
RispondiEliminacondotto da chi ? da dove: dall'alto, dal basso, coordinato come ? con quale programma ?
<span>come raggiungere l'uniformità dei consensi</span>, la consapevolezza della Tradizione da restaurare, calpestata e damnata da decernni ?.... come può essere efficace a ciò una sorta di graduale maquillage, data la durissima opposizione ad ogni sentore di "antico e perenne", attuata dall'alto, dalla stragrande maggioranza dei pastori, seguiti, in modo più o meno convinto e consapevole, da tantissimi parroci e fedeli proni allo spirto-conciliar-moderno.... in perenne aggiornamento ai tempi, (a caccia di idee sempre più nuove, eccitanti e coinvolgenti, come diceva quel blogger, atte a trainare gli entusiasmi della folla vieppiù annoiata del finto-sacro, da rianimare senza posa....) ?
<span>
RispondiElimina<span><span><span>"L'attuazione pratica della riforma dopo il Vaticano II</span><span><span> </span></span><span><span>non è sempre stata felice</span>.</span><span> Proprio per questo accade che sia</span><span> <span>forse</span></span> necessario apportare alcune correzioni, <span>alcuni</span> cambiamenti, alcuni miglioramenti, proprio per attuare in maniera completa le indicazioni del Concilio e farle apparire in<span> modo sempre più chiaro</span> come sviluppo della liturgia della Chiesa che si ponga nella continuità organica con quanto l'ha preceduta."</span>
Mah! Doppio mah!</span></span>
<span><span>Non è sempre stata felice !?! Ma suvvia, guardiamo lo scempio che ci circonda e chiamiamo le cose con il loro nome.</span></span>
<span><span>Forse necessario!?! Ah, perchè ne dubita ancora?</span></span>
<span>Alcuni cambiamenti !?! Ma se ciò che è stata applicata non è una riforma ma una rivoluzione, monsignor Marini crede che bastino forse solo alcuni cambiamenti per rimediare al male fatto ?</span>
<span>Mah!</span>
Don Camillo, quali sono le decisioni che arriveranno per Natale?
RispondiEliminal'ibrido-abominio : è proprio la gran paura che a modo mio ho cercato di esprimere, cara Mic !
RispondiElimina<span>l'ibrido-abominio : che ciò si avveri, sotto il nome ingannevole di "riforma" -perpetuando il circolo visioso dell'inganno delle anime- è proprio la gran paura che a modo mio ho cercato di esprimere, cara Mic !</span>
RispondiEliminaUn forte abbraccio, carissimo Dante, ed il migliore augurio ! M.G.
RispondiEliminaCarissimo Professore, un abbraccio di incoraggiamento e un'Ave Maria!
RispondiElimina<span>l'ibrido-abominio : che ciò si avveri, sotto il nome ingannevole di "riforma" -perpetuando il circolo vizioso dell'inganno delle anime- è proprio la gran paura che a modo mio ho cercato di esprimere, cara Mic !</span>
RispondiEliminaMa noooo, Parisi va alla Cappella Pia, lasciata libera da Frisina.
RispondiEliminascusi, Peter,
RispondiEliminaSE la Messa NO è ottima e ineccepibile,
nè il card. Ratzinger avrebbe parlato di<span> "crollo della Liturgia</span>", nè avremmo osservato e subìto le derive dissacratorie e protestanti, nè oggi si parlerebbe di riforma della riforma,
NE' -soprattutto- si invocherebbe il ritorno della Tradizione, che è stata condannata al disprezzo e all'oblio dal potere modernista !
e neanche, (pensi un po') il Papa avrebbe promulgato il MP, nè tantomento revocato la scomunica alla FSSPX ....e questo benemerito blog non avrebbe alcun motivo di esistere !
che gliene pare ?
tanta storia sarebbe stata diversa e il momento presente non ci vedrebbe tutti in preda a questi angosciosi dilemmi e grovigli, motivi di turbamento e smarrimento, che la Chiesa docente, dopo aver provocato 50 anni fa, oggi non riesce a risolvere !
N.S. Benedetto XVI
RispondiElimina1. Da il CARDINALATO a Romeo a Palermo al prossimo concistoro?
2. Ufficializza la nomina di Palombella alla Sistina?
3. Da Torino a Nosiglia?
Auguri anche da parte mia.
RispondiEliminaNon capisco perchè questo commento venga diretto a me, ho forse mai detto che il NO è ineccepibile? Semmai ho detto che se qualcuno mi dice che non andare a Messa (NO) è meglio che andarci, questo è bestemmia; il Signore è presente nel NO e perciò ci vado per adorarLo. Stiamo un po' attenti a non diventare adoratori di un Messale invece che di Nostro Signore, mai sentito parlare di idolatria?
RispondiElimina<span>Se Riforma della Riforma significa risotterrare il VO (cosa speriamo non fattibile, se il Papa ha detto "non è mai stato abrogato") per sostituire Vetus e Novus con un IBRIDO, sarebbe un ABOMINIO.
RispondiEliminaE allora davvero non resterebbe che Econe, per me, S. Caterina in Via Urbana...</span>
<span> farle apparire .... come sviluppo della liturgia della Chiesa che si ponga nella continuità .....</span>
RispondiEliminafare di tutto per farle apparire...ECC.....in tal senso che si possa dire:
"Ecco, eccola! la disiata continuità, tanto evocata ! c'è! c'è ! eccola....
ecco che finalmente (in <span>un giorno mitico futuro</span>) APPARE, dopo aver apposto tanti e ancora tanti cambiamenti, via via sempre nuovi, sempre più innovativi"....per conquistare l'agognata
<span> </span>APPARENZA DELLA CONTINUITA' !
(<span>avanti, avant</span>i....più in là, sempre più avanti, sempre più lontano...nel perpetuo PANTA REI, senza fine, fino a quando?....)
*DONT_KNOW*
<span><span> farle apparire .... come sviluppo della liturgia della Chiesa che si ponga nella continuità .....</span>
RispondiEliminafare di tutto per farle apparire...ecc.ecc.....in tal senso che si possa dire:
"Ecco, eccola che <span>sta per apparire</span>! la disiata continuità, tanto evocata ! c'è! c'è ! eccola....
ecco che finalmente (in <span>un giorno mitico futuro</span>) APPARE, dopo aver apposto tanti e ancora tanti cambiamenti, via via sempre nuovi, sempre più innovativi"....per conquistare l'agognata
<span> </span>APPARENZA DELLA CONTINUITA' !
(<span>avanti, avant</span>i....più in là, sempre più avanti, sempre più lontano...nel perpetuo PANTA REI, senza fine, fino a quando?....)
*DONT_KNOW* </span>
<span><span>farle apparire .... come sviluppo della liturgia della Chiesa che si ponga nella continuità .....</span>
RispondiEliminafare di tutto per farle apparire...ecc.ecc.....in tal senso che si possa dire:
"Ecco, eccola che <span>sta per apparire</span>! la disiata continuità, tanto evocata ! c'è! c'è ! eccola....
ecco che finalmente (in <span>un giorno mitico futuro</span>) APPARIRA', dopo aver apposto tanti e ancora tanti cambiamenti, via via sempre nuovi, sempre più innovativi"....per conquistare l'agognata
<span> .....</span>APPARENZA DELLA CONTINUITA' !
(<span>avanti, avant</span>i....più in là, sempre più avanti, sempre più lontano...nel perpetuo PANTA REI, senza fine, fino a quando?....)
*DONT_KNOW* </span>
tantissimi auguri Dante...
RispondiEliminaSono passati troppi anni, il bilancio di questo papato è deludente, l'iniziale emozione è svanita, l'immobilismo regna e le nomine salesiane moderniste sono l'epilogo tragicomico del tutto. Marini nuovo non ha la più pallida idea di cosa possa essere una riforma in senso tradizionale della liturgia perchè non sa nulla di rito antico. Cosa aspettarsi da lui che fu cerimoniere a genova di Bertone, imbevuto solo di novus ordo. La messa papale di Palermo è sufficente a dimostrare quanto sia impercettibile queta ''riforma della riforma'' che lo stesso cerimoniere sembra considerare, parole sue, solo uno slogan.
RispondiEliminaAnche da me un caro augurio, a presto!
RispondiEliminaidolatria del Messale ? ? ah, capisco.....
RispondiEliminapersonalmente vado alla Messa sempre e comunque sia celebrata: e nella mia diocesi non ho nessuna possibilità di scelta, essendo quella di S. Pio V <span>vietatissima</span> dall'alto, qui (in un'intera regione).
Ah, poi, le dirò, caro Peter, sa come si è espresso un sacerdote in una chiesa della mia città ?
ha fatto capire chiaramente, alzando la voce minacciosa contro i richiedenti secondo MP, che la richiesta della Messa antica è causa di idolatria: ma chi l'avrebbe mai pensato.....
A quel punto ritengo con certezza che i poveri fedeli, terrorizzati, si guarderanno bene, dopo aver fatto 2+2=4, di chiedere una messa che conduce....all'idolatria, come pare di poter dedurre dalle sue stesse parole, qui sopra !
<span>idolatria del Messale ? ? ah, capisco.....
RispondiEliminapersonalmente vado alla Messa sempre e comunque sia celebrata: e nella mia diocesi non ho nessuna possibilità di scelta, essendo quella di S. Pio V <span>vietatissima</span> dall'alto, qui (in un'intera regione).
Ah, poi, le dirò, caro Peter, sa come si è espresso un sacerdote in una chiesa della mia città ?
ha fatto capire chiaramente, alzando la voce minacciosa contro i richiedenti secondo MP, che la richiesta della Messa antica è causa di idolatria: ma chi l'avrebbe mai pensato.....
A quel punto ritengo con certezza che i poveri fedeli, terrorizzati, si guarderanno bene, dopo aver fatto 2+2=4, di chiedere una Messa che conduce sicuramente....all'idolatria, come pare di poter dedurre dalle sue stesse parole, qui sopra !</span>
<span>idolatria del Messale ? ? ah, lei paventa questo rischio.......
RispondiEliminaVede, io personalmente vado alla Messa sempre e comunque sia celebrata, ovvero solo NO: e nella mia diocesi non ho nessuna possibilità di scelta, essendo quella di S. Pio V <span>vietatissima</span> dall'alto, qui (in un'intera regione).
Ah, poi, le dirò, caro Peter, sa come si è espresso un sacerdote in una chiesa della mia città ?
ha fatto capire chiaramente, alzando la voce minacciosa contro i richiedenti secondo MP, che la richiesta della Messa antica è causa di idolatria: ma chi l'avrebbe mai pensato.....
A quel punto ritengo con certezza che i poveri fedeli, terrorizzati, si guarderanno bene, dopo aver fatto 2+2=4, di chiedere una messa che conduce....all'idolatria, come pare di poter dedurre dalle sue stesse parole, qui sopra !</span>
Comunque concordo con lei su quelle sue convinzioni già espresse :
che la riforma della riforma è una chimera,
e che la cura non è adatta al malato, il quale morirebbe prima che si concluda la terapia !
....ricordo qualche mese fa, che alcuni blogger dissero:
RispondiElimina"Vedrete ! allo scadere dei 3 anni dal Motu Proprio, il Papa certamente pubblicherà un documento, o lettera, o comunicato qualsiasi in cui si pronuncerà in modo più aperto riguardo alla restaurazione della Liturgia Tradizionale ! Vedrete che leggeremo parole autorevoli e perentorie sull'argomento!"
Bene, ora sono trascorsi i 3 anni: c'è in vista qualche pronunciamento del Papa sull'applicazione (attuata o meno) del MP ?
AD MAIORA!
RispondiEliminasiete davvero sconcertanti...ora stgate dimostrando che non amavate il Santo Padre, ma voi stessi e le vostre nostalgie masturbatorie.
RispondiEliminaSopra qualcuno - "Ospite" Lei? - mi ha dato del perdigiorno per andare a Messa quotidiana NO, e la mia risposta si deve capire in quel contesto. L'amore al rito antico non può portarci a negare la presenza di Nostro Signore nel rito nuovo. Non ho certamente espresso idee analoghe a quelle del sacerdote di cui narra, pensavo fosse chiaro, mi dispiace essere stato frainteso.
RispondiEliminaSopra qualcuno - "Ospite" Lei? - mi ha dato del perdigiorno per andare a Messa quotidiana NO, e la mia risposta si deve capire in quel contesto. L'amore al rito antico non può portarci a negare la presenza di Nostro Signore nel rito nuovo. Non ho certamente espresso idee analoghe a quelle del sacerdote di cui narra, pensavo fosse chiaro, mi dispiace essere stato frainteso.
RispondiEliminanostalgie ......de che ???????
RispondiEliminaMarini, sei solo un furbone, un comunista travestito da prete, chi vuoi ingannare?
RispondiEliminaChe Mons. Marini non sappia nulla di rito antico è un'affermazione grossolana ed insostenibile.
RispondiEliminaFrancesco
Che il nuovo Marini non sappia nemmeno celebrare una messa letta in rito antico lo si capisce a chilometri. Un esempio, Marini vecchio , malato di protagonismo ed assetato di potere, ha voluto crearsi un dicastero, togliendo ai sacristi, di solito vescovi agostiniani, ogni potere e prestigio. Il cerimoniere con Marini vecchio siede accanto al trono papale, con un secondo cerimoniere a lato, segue il papa durante le turificazioni dell'altare impedendo ai diaconi la vicinanza al papa durante questo momento liturgico. Accanto al papa siedano solo due cardinali diaconi assistenti, il cerimoniere, in piedi, nei pressi della cattedra come faceva mons . Dante. Il cerimoniere non ha posto fisso è discreto, non è un ministro parato ma un coordinatore mobile .
RispondiEliminaSii prudente, Dante, anche se la tua assenza si farà sentire, è meglio che tu prenda cura dei tuoi occhi lasciandoli un pò riposare, un riposo ben meritato.
RispondiEliminaA presto!
Questo commento mi sembra tipico di un provocatore che cerca solo a discreditare il blog e chi scrive.
RispondiEliminaCaro Dante, deporrò ai piedi della Madonna delle Grazia le sue intenzioni, coraggio...
RispondiElimina.........di tutto cio'...non faranno un bel niente!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaGrazie dal profondo a tutti. M'è faticoso, molto, leggere e scrivere, ma lo fo per segno di amicizia ed anche con animo commosso. In questa situazione, se il pensiero è lucido, la vista è confusa.
RispondiEliminaA Bartimeo una preghiera: si rivolga alle signore con meno ironia. Ne guadagnerebbe anche la sua posizione che verrebbe valutata anche più serenamente. Dopo Natale credo che andrò alla Rocca.
Intanto al pomeriggio sono andato a sistemar la chiesa per domani, con l'aiuto indispensabile di un gentile amico ben più giovane. (Ma m'ero già avvantaggiato giovedì con le pulizie).
Ciao
......e per fare la cosidetta....riforma.....bisogna essere umili.....senza l'umilta' non si fa'niente!!!!! Girando le spalle al Santissimo...sedersi con le poltrone sul Altare Grande...e' segno di superbia...arroganza....e poco rispetto!!!!
RispondiEliminaSuvvia, non siamo ridicoli.
RispondiEliminaNon si tratta di un quaquaraquà, nè di una "fregatura". Non s'è mai spacciato per ciò che non è.
Si condivida o meno quel che afferma in questo stralcio di intervista (sempre concedendo al pensiero del Nostro d'esser un tantino più complesso, ampio e strutturato), "il" Marini resta comunque sempre una persona stimabile reverenda, con una chiara idea di ciò che sia e di cosa valga una Messa cattolica.
A Roma si dica pure quel che si vuole.. ma "patacca" è decisamente irriguardoso senza nascondersi dietro sofismi filologici..
Oltremodo fuoriluogo se riferito ad un sacerdote degno di tanto nome quale è Mons. Guido Marini.
Mica è Nourrichard!
<span>Suvvia, non siamo ridicoli.
RispondiEliminaNon si tratta di un quaquaraquà, nè di una "fregatura". Non s'è mai spacciato per ciò che non è.
Si condivida o meno quel che afferma in questo stralcio di intervista (sempre concedendo al pensiero del Nostro d'esser un tantino più complesso, ampio e strutturato), "il" Marini resta comunque sempre una persona stimabile reverenda, con una chiara idea di ciò che sia e di cosa valga una Messa cattolica.
A Roma si dica pure quel che si vuole.. ma "patacca" è decisamente irriguardoso senza nascondersi dietro sofismi filologici..
Oltremodo fuoriluogo se riferito ad un sacerdote degno di tanto nome quale è Mons. Guido Marini.
Mica è Nourrichard!</span>
<span><span>Suvvia, non siamo ridicoli.
RispondiEliminaNon si tratta di un quaquaraquà, nè di una "fregatura". Non s'è mai spacciato per ciò che non è.
Si condivida o meno quel che afferma in questo stralcio di intervista (sempre concedendo al pensiero del Nostro d'esser un tantino più complesso, ampio e strutturato), "il" Marini resta comunque sempre una persona stimabile e reverenda, con una chiara idea di ciò che sia e di cosa valga una Messa cattolica.
A Roma si dica pure quel che si vuole.. ma "patacca" è decisamente irriguardoso senza nascondersi dietro sofismi filologici..
Oltremodo fuoriluogo se riferito ad un sacerdote degno di tanto nome quale è Mons. Guido Marini.
Mica è Nourrichard!</span></span>
Auguri, solo ora apprendo del Suo caso. Ho avuto anch'io un serio intervento akk'occhio destro e so cosa vuol dire! Domani sera, alla Messa delle 18 al santuario di Montenero Le assicuro una preghiera. (Anche se a volte mi sembra che faccia finta di non sentire!)
RispondiEliminaAuguri, solo adesso apprendo del Suo caso. Ho avuto un serio intervento all'occhio destro e so cosa vuol dire aver a che fare con la vista. Domani sera alla Messa delle 18 nel santuario di Montenero rivolgerò una preghiera per Lei alla Madonna (a volte mi sembra che faccia finta di non sentirmi, ma stavolta non è per me...).
RispondiEliminaIn un film inglese degli anni Novanta, credo, che stavo guardando poco fa, c'era la gente in una chiesa (anglicana) che faceva la comunione inginocchiata alla balaustra, ricevendo l'ostia sulle mani che poi la mettevano davanti alla bocca (in altre parole, le persone non prendevano l'ostia con una mano per mettersela in bocca). Interessante commistione...
RispondiEliminaLa mettiamo che "dà", voce del verbo dare, si scrive con l'accento.
RispondiEliminaMi unisco
RispondiEliminanon essere impaziente. abbi fede
RispondiEliminaMiraggio sei di poca fede! se ne posedessi tanto quanto un granello di senape diresti alla Liturgia Vat II : sparisci e lascia che ritorni quella precedente, e lei ti ubbidirebbe e tutto tornerebbe come prima...
RispondiEliminaE anche mons Marini è un seguace fervente del Vaticano II , come del resto il papa.
RispondiEliminae si caro Ospite, bisogna essere seguaci del Vat II, un Concilio della Chiesa. Perchè della Chiesa (dogmi, dottrina, Magistero e insegnamenti) o si prende tutto o non si prende niente...
non siamo al Super Market dove si può scegliere e prendere ciò che più ci aggrada e conviene.
per raggiungere la gioia della Risurrezione si passa per il sacrificio della Croce, non ci sono vie facili o alternative
Questa tifoseria è fuori luogo perchè nessuno sta attaccando mons. Guido Marini o sta dicendo che ciò che ha scritto è sbagliato....
RispondiEliminase non erro la maggior parte di noi qui va alla Messa NOM da almeno 40 anni (io ne ho 47), ossia ci è cresciuta...ergo non mi pare il caso di sottointendere qualcosa che non è stato neppure pensato....
ariergo forse era a lei, multinick, che mons. Guido Marini doveva ricordare che c'è stato un Concilio e che la Messa NOM ha la sua validità?
:-D
il punto è ben altro e molto ben sintetizzato dal prof. Dante:
Quanto alla riforma della riforma, mi sembra che mons. Marini sia molto cauto, vago rispetto agl'interventi più incisivi del card. Castrillon, di mons. Ranjith. L'importante è che non si limiti, la riforma, a reprimere qualche abuso - atto doveroso - ma che "riformi" tutto ciò che di ambiguo c'è nel NO ed introduca ciò ch'è stato omesso per evitar le be note paoline e bugniniane pietre d'inciampo nel dialogo coi protestanti.
ripartiamo da qui? ;)
Speriamo di ripartire da qui: è un auspicio che dovremmo condividere tutti.
RispondiEliminaPerò - scusate se ritorno a bomba sul discorso Sistina, richiamato da alcuni - la c.d. Riforma della Riforma può essere gestita dal Generale senza ufficiali e sottufficiali, ma soltanto con le truppe, per quanto scelte possano essere?
Se, per motivi di meccanismi curiali, si incorre in scelte come quella di Palombella ad un punto cruciale e visibilissimo (o udibilissimo) quale è la Cappella Sistina, come possiamo pensare che si possa procedere compiutamente nella direzione indicata dal Papa?
è inverosimile come il curialismo - tanto deprecato in ogni tempo e dal Concilio in poi ipocritamente, perchè ha assunto un aspetto talmente madornale, a fronte di un generale smantellamento dell'apparato ecclesiastico - possa bloccare, contrastare, contristare, mortificare, contraddire e quasi ridicolizzare l'azione del Pontefice, con nomine incongruenti, ingiuste o inopportune.
Un pontificato che, per la statura morale ed intellettuale del S. Padre, poteva diventare magnifico, sta impantanandosi nella fanga di una macchina amministrativa che non si adegua alle direttive del Pastore (che dovrebbe essere anche Sovrano, ma comunque, non lo diciamo perchè oggidì non è politicamente corretto!)....
allora come ripartire?
Econe? La nuova avignone?
RispondiEliminaMD
cara signora ormai ci sono abituato ai suoi giudizi che non mi fanno più ne caldo ne freddo. Ho capito che lei è fatta così: ha un ottavo senso (gli altri due non mi constano) che le permette di leggere e interpretare, sempre e comunque, il pensiero altrui, beata lei. Continuii pure a fare così... e comunque grazie per la sua lezione. Per la cronaca e per appagare la sua granitica convinzione (di unica detentrice di verità?) le partecipo che ho qualche annetto più di lei per cui il VO è stato il mio primo alimento e quello che mi ha fatto crescere, e oggi posso dire che sono ancora in grado di percepire la differenza di sapore tra le due pietanze, antica e nuova. Purtroppo molti pontificano us cose lette solo su qualche libro o peggio per sentito dire.
RispondiEliminaMi creda, tutto ciò senza ergo nè riergo.
Se un Papa va nelle moschee, nelle sinagoghe, se rende omaggio ai rappresentanti di tutte le religioni cristiane, meno criastiane e pagane, se pratica un ecumenismo da cui nessuno è escluso, sarebbe davvero un grave peccato se si recasse ad Econe a parlar direttamente a questi suoi figli implicati in un processo di allontanamento e che l'accoglierebbero con amore e tutti gli onori che gli competono?
RispondiEliminaComunque il problema non che Roma vada ad Econe, ma che Econe senta sempre d'esser un'emanazione di Roma e che Roma senta Econe come una roccaforte in terra infidelium. E speriamo che questa abbraccio avvenga il prima possibile.
Tanti auguri per una pronta guarigione!
RispondiEliminapensieri, parole, opere ed omissioni
RispondiEliminaSiamo una religione senza più un culto, ma per uscire dalla caverna ed accorgersi di questo bisogna fare esperienza diretta del rito antico. Noi siamo solo una voce debole e minoritarissima, a mio modesto avviso, ma con gli anni, con perseveranza, le idee nuove inizieranno a circolare e, tra molti decenni, verrà forse qualcosa di migliore.Questo pontificato non può fare altro di più di quello che ha fatto perchè il papa ha anche lui idee vecchie; le nuove generazioni forse dopo il 2030 faranno con le loro nuove idee cose nuove.
RispondiEliminagrazie mille per il suo dotto e acuto intervento, egr. prof. Dante, come di consueto.
RispondiEliminaLo salverò come argomento di studio e riflessione, come sempre.
Grazie Dante, una volta ancora,per questo tuo contributo chiaro e eloquente.
RispondiEliminaAvevo anch`io sottoleneato gli stessi passaggi.
Ma vedi Dante, se tu pensi e scrivi che "<span>abbisogna necessariamente di correzioni, miglioramenti, cambiamenti", monsignor Marini dice che"<span> sia <span>forse</span></span> necessario apportare alcune correzioni, <span>alcuni</span> cambiamenti, alcuni miglioramenti,<span> "</span></span>
<span><span>Tu sei sicuro, e siamo in molti ad esserlo, monsignor Marini invece mette un "forse" che mi ha deluso assai.</span></span>
<span>
RispondiElimina<span>Grazie Dante, una volta ancora, per questo tuo contributo chiaro e eloquente, che aggiungerò a tutti quelli che ho già messo in memoria....
Ma vedi Dante, se tu pensi e scrivi che "<span>abbisogna necessariamente di correzioni, miglioramenti, cambiamenti", monsignor Marini dice che"<span> sia <span>forse</span></span> necessario apportare alcune correzioni, <span>alcuni</span> cambiamenti, alcuni miglioramenti,<span> "</span></span>
<span><span>Tu sei sicuro, e siamo in molti ad esserlo, monsignor Marini invece mette un "forse" che mi ha deluso assai.</span></span></span></span>
Però in precedenza avevo anche sottolineato che le sue parole sono meno incisive di quelle di altri illustri prelati. Sia pur con il suo diplomatico linguaggio, mons, Marini ammette le carenze intrinseche del rito paolino rispetto alle direttive del Concilio.
RispondiEliminaAvevo precisato in precedenza, però, che altri prelati avevan usato espressioni più incisive. Ma pur nel suo linguaggio diplomatico (sia forse necessario: la necessità mi sembra prevalere sulla probabilità) riconosce la carenze intrinseche del rito paolino che non è il rito voluto dal concilio.
RispondiEliminaAvate notato che mons Guido Marini sia a Palermo che nella odierna messa in San Pietro per l'occasione del sinodo dei vescovi del medio oriente, ha smesso i pizzi e merletti ed ha indossato una cotta stile vaticano II degna del suo predecessore. Ormai non ha più bisogno di fingere ed ha gettato la maschera. E dire che molti c'erano cascati!!!!!!
RispondiEliminaStac! Stac! Stac! Bacchettate sulle mani di Mons. Marini! e che!? Forse ed alcuni? Ma si rende conto della tragedia?
RispondiEliminaMons. Marini, forse ed alcuni non si usa. Chiaro!!!!!
MD
<span>Stac! Stac! Stac! Bacchettate sulle mani di Mons. Marini! Adesso siete più contenti!? Incredibiel! Un Sacerdote in maniera un po' velata vi da' ragione e voi lo attaccate! MA QUANTO SIETE SMARI!</span>
RispondiElimina<span>MD</span>
puah... le solite risposte equilibriste. Che fine ha fatto la revisione del Messale paolino? Dopo 5 anni, escluso il Motu Proprio, nulla, solo chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere inutili...
RispondiEliminaMolti... ma non tutti... ricordo che fui gloriosamente bannato, in tempi assolutamente non sospetti, mentre tutti voi in coro scrrivevate: GRAZIE SANTO PADRE, GRAZIE DON GUIDO, e manate del genere... ricordando che il "pizzo e il merletto" troppo ostentato è segno di femmineo conservatorismo.
RispondiEliminaNon me ne volere, io non riesco proprio a capire se ci sei, o ci fai!
RispondiEliminasarà insostenibile, ma che fine ha fatto la vera riforma della riforma? Non parlo del Motu Proprio, ma della revisione del Messale di Paolo VI. Dopo più di 5 anni di pontificato, non è cambiato nulla! Ancora tutte le rubriche e tutti i documenti CEI, sull'uso del Messale e l'adeguamento delle chiese, sono pienamente in vigore, e rendono impossibile ogni iniziativa in senso tradizionale nelle parrocchie Novus Ordo! I progetti e le idee vengono bocciate dagli uffici liturgici proprio con questo pretesto!
RispondiElimina..........fa' la bella vita in Vaticano...mangia e beve.........ha la sua bella poltrona........................
RispondiEliminaCosa vuoi capire se non vedi oltre il tuo naso!
RispondiEliminaMD
la stella polare ahinoi è sempre quella: il fantasmagorico CONCILIOECUMENICOVATICANOSECONDO, campa cavallo che l'erba, recte la zizzania cresce
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con lei e ammiro il suo equilibrio.
RispondiEliminaD'altra parte, io credo, si comincia sempre dall'inizio. E non credo sia "vuoto ottimismo" vedere che i passi, anche se piccoli, vengono fatti nella direzione giusta. Come giustamente lei faceva notare, evidentemente ci sono ostacoli interni (soprattutto interni) ed esterni da superare
Non ci sarà nessuna riforma del nefasto messale di Paolo VI perchè riformarlo sarebbe come smentire il vaticano secondo ed in curia, dal papa in guù, sono tutti conciliovaticanistisecondi. Quindi ,cari amici, mettiamoci l'animo in pace. L'unica via da percorrere era ed è quella di far applicare il più possibile il motu proprio, prima che sparisca anche quello. Per quanto riguarda nons Guido Marini: dato che è sulla stessa lunghezza d'onda di Piero, soltanto un pò più moderato, c'era la necessità, visto che il fine è lo stesso, di cambiare cerimoniere? oltretutto il Piero era meno ipocrita e quindi stavamo in guardia.
RispondiEliminaConcilio che fu Profetico!
RispondiEliminaMD
Sedevacantismo da tre soldi!
RispondiEliminaMD
Mi sembra troppo poco, direi nulla, per giustificare un giudizio ed un attacco del genere.
RispondiEliminaProf! Quando uno vede nemici dappertutto cosa vuole che dica e scriva! L'oppresso vuol diventare oppressore e finisce per far schierare le truppe dalla parte opposta!
RispondiEliminaIn fin dei conti il tradizionalismo cieco è un modernismo mascherato!
MD
Credo d'essere lontano dal non cristiano pessimismo catastrofistico e dal vuoto ottimismo.
RispondiEliminaCredo che il Papa abbia il supremo potere nella Chiesa e che debba usarlo per la difesa della Fede, dovunque e comunque sia minacciata, specie nel suo cuore: il Sacrificio di Nostro Signore. Anche sino al martirio.
Il Papa, col suo potere può render efficace il Summorum Pontificum e con un atto d'imperio hic et nunc, e con gradualità.
L'atto d'imperio comporta la presenza di sacerdoti che conoscano il latino e sappiano preparare i fedeli da lunga pezza abituati ad una liturgia all'80,90 % cialtronesca, oltre a vescovi consenzienti. E qui il Papa dovrebbe, a mio avviso, iniziare a nominar vescovi compatibili con tal programma liturgico e pensionar o dimetter senz'esitazione e con ignominia tutti coloro che si son dimostrati ostili.
La via della gradualità non esclude che il Papa obblighi i vescovi ad affidar ad alcuni sacerdoti per ogni diocesi l'ufficio di celebrar il rito antico.
Ma nel frattempo, e qui non ci sarebbero difficoltà se la buona volontà esistesse per davvero anche ai vertici della Chiesa, imporre la celebrazione della Messa NO senza invenzioni personali, con un rito non inficiato da personalismi pena la scomunica; modificare l'Offertorio introducendo una formula che lo riporti al pieno valore sacrificale; eliminare o riformare in senso totalmente cattolico - ci vuol pochissimo, tre parole o quattro parole: ut fiant etc - i canoni che non parlano di transustanziazione (V nella versione vernacola ed il II della conciliazione); reintrodurre l'obbligo del latino in alcune parti della Messa, come previsto dal Concilio.
Questo preparerebbe il terreno per un più diffuso, agevole ed indolore reinserimento nella prassi liturgica del rito antico.
Il rinvio sine die delle decisioni incancrenisce la crisi liturgica e, di conseguenza, dottrinale nella Chiesa.
Ora mi si rimproverererà di dar consigli al Papa. Io dico soltanto quello che mi aspetterei io come fedele da un Papa cosciente della grave crisi che attraversa la nostra Santa Religione. Ma il Papa è a Roma, lui è il Vicario di Cristo, e lui farà: e, diciamocelo senza giri di parole, lui ne risponderà davanti alla Chiesa ed al Divino Capo Supremo del Corpo Mistico.
era ora
RispondiEliminaOspite,
RispondiEliminaera ora che lasciasse qualche volta le cotte di lusso
Vedo che a qualcuno, nel nome della tradizione, brucia un pochino il ... invidioso?
RispondiEliminaMD
Non è questione di tradizionalismo modernismo, ma di semplice buon senso. in tutte le direzioni.
RispondiEliminaForse, visto lo sfarzo delle vesti e dei paramenti orientali, non era l'occasione migliore.
RispondiEliminaAbbiamo visto tutti sgomenti, le chierichette con il PAPA! Che brutto scherzo ci ha combinato Marini giovane... a pensare che a fronte delle mamme infuriate perchè avevo rimandato a casa le chierichette io avevo solennemente detto: Quando il Papa metterà le chierichette io le rimetterò in parrocchia!
RispondiEliminaDELUSIONE E AMAREZZA!
Bella frase solo che non ha senso... si fa una semplice constatazione dei fatti sotto gli occhi di tutti
RispondiEliminaMa il Papa le Chierichette le aveva in Inghilterra! Non decontestualizzate cavolo! In ogni paese, nazione la Chiesa si trova a dover affrontare sempre nuove e diverse provocazioni!
RispondiEliminaMah!
MD
ma il Papa è unico e il suo esempio trascina specialmente da quella parte più populista che solitamente è antitradizionale... mi spiego... nessuno seguie il Papa se da' la comunione in ginocchio ma TUTTi lo seguono se mette le chierichette e il PAPA lo sa come lo sa pure Marini... i suoi gesti sono tutti ponderati.
RispondiEliminaQuando arriva il Papa in un paese straniero, arriva PIETRO e la CHIESA CATTOLICA ROMANA, ci si dimentica che la gente semplice il POPOLO di DIO gradisce vedere la liturgia ROMANA perchè si è cattolici romani... io credo che il vedere la "solita minestra riscaldata" che già si vede ogni giorno il POPOLO non la gradisce, è stufo!
RispondiEliminaAver ceduto alle chierichette è un atto GRAVE perchè conferma in questi paesi quella visione distorta che da una parte il PAPA condanna a parole (la ditatura del relativismo)ma dall'altra aprova con i gesti!
Ditemi voi se si pò andare avanti con questo genere di governo.... siamo diventati lo zimbello di satana!
Mons Guido pensaci e se non puoi porre rimedio, non farti complice e ritorna a casa tua!
Attento ospite che bertimeo ti bollerà come sedevacantista. Questo è ormai il suo pallino fisso e nessuno potrà levarglielo di testa. Mons Marini il giovane che delusione!!!!!!!
RispondiEliminaCari moderatori,
RispondiEliminami sembra di capire che non sono il solo a pensarla in un certo modo. Ammettetelo anche voi, vi farebbe onore.
Siamo molto sconcertati da come stanno andando le cose, Marini il giovane che si riempie la bocca di parole di cui egli stesso ignora il senso. E' il crepuscolo della liturgia. De profundis.
Vi prego di prendere atto di quello che pensa la maggioranza di coloro che scrivono sul blog.
Tanti cari auguri di pronta guarigione e ristabilimento!
RispondiEliminaMarini il giovane non è un liturgista , è un rubricista e applica alla lettera come un bravo scolaro quello che trova sui libri, delusione anche per l'aspetto musicale ......vedi Palombella e poi il nulla...........
RispondiEliminae se questo chierichetto andasse a fare il parroco non sarebbe meglio per lui e per la gente visto che ci sono tante chiese vuote???
RispondiEliminala chiesa deve uscire da questa corte medievale e andare in mezzo alla gente ad annunciare il vangelo..........
pizzi merletti...........ragazzi andate a vedere alla sera alla stazione e poi ne riparliamo.......Gesu' sarebbe in mezzo a loro non userebbe un travestimento così discutibile per la serietà del vangelo
Le solite uscite populiste.... comunque ecco cosa succede quando c'è il vuoto Tradizionale dietro al pizzo! i nostri amici-memici modernisti ridono di noi, come impedirlo?
RispondiEliminaComunque caro monsignorino immerlettato quesa è la fine per i Conservatori come lei: mal sopportati e respinti dai Tradizionalisti e derisi dai MODERNISTI progressisti.
Ma che discorsi vuoti che fai. Ognuno nella Chiesa ha compiti diversi... te l'immagini te se in un corpo le membra fossero tutte uguali? Potrebbe il cuore vivere senza la vista? forse si.. ma che prezzo... e senza le braccia? o senza fegato?
RispondiEliminaDai fai proprio ridere...
Mi dispiace che mons. Marini sia soggetto a queste critiche: in molti avevamo confidato che la Riforma della Riforma passasse dalle sue abili mani.
RispondiEliminaqualche bacchettata per lui, a cominciare dalla travagliata nomina del nuovo direttore della Cappella Sistina, ancora avvolta da un silenzio ufficiale che fa paura.
Ha perso molta credibilità e questo ci fa preoccupare, perchè il Papa è sempre più solo.....
speriamo che abbia uno scatto di reni: è magro, può farcela :-P !!!!
ma questo monisgnorino tutto pio e devoto è solo un soldatino semplice che obbedisce al Segretario di Stato vero capo della Chiesa!!!
RispondiEliminatempi duri.............................vedrete fra un mese anzi acolterete che musica per la messa papale.......................
mi domando se moriremo ancora cattolici romani....... :'(
http://www.diocesi.genova.it/immagini/immagine.php?id=2149
RispondiElimina