Si è svolta in questi giorni a Fulda l'assemblea generale della Conferenza episcopale tedesca. Il suo presidente, l'arcivescovo Robert Zollitsch di Friburgo, che molti ricorderanno per l'allucinante intervista in cui negava che Gesù fosse morto per la redenzione dei peccati (vedi qui) ha emanato un comunicato stampa.
Con profonda tristezza, ma non con sorpresa, dobbiamo constatare che i vescovi tedeschi sembrano non aver altro interesse che il sesso... Ossia: ingenuamente (vogliamo sperare) lasciano che a dettare l'ordine del giorno dei loro incontri sia la stampa laicista, la quale ha capito che per mettere in crisi una Chiesa sempre meno sicura di sé, basta agitare quei quattro frusti argomenti: sesso (dei preti etero: abolizione del celibato), sesso (degli omosessuali: matrimoni e benedizioni alle coppie gay), sesso (dei preti pedofili) e sesso (dei concubini e divorziati risposati, da ammettere alla comunione).
E infatti, i vescovi hanno deciso di accordare speciale attenzione a questi "temi rilevanti", curando speciali iniziative di dialogo su di essi, a livello diocesano e parrocchiale. Questi presuli non hanno ancora compreso due semplici concetti. Il primo: che questi 'temi di rilievo' sono tali solo per il mondo mediatico. Per il fedele medio, lo sono molto meno. Interesserebbe, piuttosto, parlare della Fede, delle ragioni per credere, dei grandi temi esistenziali (perché il dolore, o la morte, che cosa è il peccato, che cosa la redenzione, e così via). Guardiamo Benedetto XVI, che tocca il cuore di folle intere ragionando pacatamente su questi argomenti che vanno al profondo dell'anima. A furia invece di parlare di celibato o di ordinazione femminile, si finisce come quei partiti politici che nel programma sembrano avere solo l'ammissione del matrimonio omosessuale: agli elettori, come ai fedeli, interessa ben altro.
Il secondo motivo dell'inopportunità di tanta sessuomania verbale, è che si finisce per dare l'impressione che la Fede cristiana si riduca a questioni di preservativi, rapporti contro natura, e simili. Davvero indecoroso, non c'è che dire...
Il comunicato dei vescovi, comunque, tocca anche un altro tema: la nuova traduzione in tedesco del Messale Romano, voluta da Vaticano. Anche in Germania, come già negli USA, la nuova traduzione incontra detrattori, perché essa è più aulica e più corrispondente al testo latino.
La traduzione ora è completa ed attende l'approvazione del Vaticano. Tuttavia il comunicato episcopale ha pensato bene di spezzare una lancia in favore della traduzione vecchia (più colloquiale): il comunicato arriva a parlare di "strani usi" linguistici e mutamenti "senza necessità".
Fonte: Kreuz.net
Porsei.
RispondiEliminaSono ormai dei sessuomani come Lutero, ma non mi stupisco...sono protestanti.
RispondiEliminaGrazie al Cielo, l'aria di Fulda viene purificata annualmente dal pellegrinaggio della Fraternità. E poi osano anche dire, quegli eresiarchi, che la benedizione della cappella della Fraternità è una "provocazione"...ma si lavassero la bocca col sapone!
RispondiEliminaPer la Redazione. A proposito di traduzioni. Leggete un po' qua: http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-il-traduttore-puo-correggere-il-testo-latino-dell-edizione-tipica-del-messale-57202942.html
RispondiEliminaLetto l'articolaccio del monaco di Bose, viene da chiedersi: se è vero che lex orandi e lex credendi coincidono, noi professiamo la fede del messale latino o delle traduzioni?
RispondiElimina<span><span>nave sanza nocchiere in gran tempesta... ecc.
RispondiElimina</span></span>
..........sarebbero'......piu' addatti.....per i quartieri a luci rosse!!!!! Poveretti!!!!
RispondiEliminaIo spero che la Madonna ci faccia la grazia: passata la generazione dei conciliaristi, se ne perda anche la memoria. Le loro parole sanno di vecchio, di muffa, di buffe idee che vengon proferite da gente che non si rende conto dell'anacronismo in cui cadono. Sveglia! Avete fatto fiasco! Il concilio per i protestanti, applicato alla maniera che tutti ben sappiamo, ha avuto un doppio effetto: mantenere scismatici i protestanti e allontanare i cattolici. La vostra ora è giunta, altissimi prelati: il tempo ha decretato la vostra condanna. Ora siamo ancora nella fase del processo d'appello, in cui loro tentano inesorabilmente di aver la meglio, ma, se ben preghiamo, il tempo della cassazione è vicino!
RispondiEliminaAbbiamo alle spalle un pontificato in cui si è per l'appunto pontificato in lungo e in largo di sesso. Chissà, forse la consapevolezza che in seno al clero la sfera sessuale stava conoscendo, oltre che nobile sublimazione, anche torsioni e distorsioni patologiche e/o diaboliche spinse Giovanni Paolo II a indugiare sull'argomento con grande insistenza, calando in dettagli che non fu troppo opportuno chiamare in causa. Senza dubbio il degrado della (in)coscienza sessuale in senso materialista ed edonista è una delle grandi tragedie del nostro tempo, e richiamare all'ordine cristiano anche su questo terreno rientra nei compiti del buon Pastore. Ma nel trentennio ante Benedetto XVI si arrivò a rasentare la monomania. Anche su questo fronte l'attuale Papa ha corretto il tiro, non rinunciando agli opportuni richiami ma liberandoli da ogni profilo ossessivo, e - sul fronte del clero - operando diversi giri di vite per reprimere le ignobili degenerazioni da altri colposamente insabbiate.
RispondiEliminaL'episcopato crucco è evidentemente rimasto fermo all'ossessione. I tedeschi sono un popolo fatto così: hanno il pregio di andare a fondo delle cose, applicandosi in modo sistematico (e noi si confida che Ratzinger onori questo carattere nazionale), ma se si mettono sul binario sbagliato procedono imperterriti fino al primo burrone, possibilmente il più profondo (hanno una insopprimibile attrazione per la verticalità).
Ferma la premessa che i protestanti sono eretici senza speranza, vuole che le faccia conoscere un po' di sessuomani cattolici?
RispondiEliminaCon questi vescovi qui, non si può fare più nulla di serio per il momento.
RispondiEliminaCi vogliono strutture canoniche che permettano ai cattolici di essere cattolici. Forse anche a questo serve il dicastero di Fisichella, forse anche a questo saranno utili degli ordinariati personali....cattolici. Almeno finché l'aria mefitica delle conferenze episcopali non sarà più respirabile.
"L'aria di Fulda viene purificata".....dalla Fraternità San Pio X......restiamo credili ! Il nemico ci ascolta !
RispondiEliminaIo aspetto il fausot giorno in cui anche dal Messale nuovo in lingua vernacola sparirà la FALSA traduzione: "O Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa"!
RispondiEliminaIo aspetto il fausto giorno in cui anche dal Messale nuovo in lingua vernacola sparirà la FALSA traduzione: "O Signore non sono degno di partecipare alla tua mensa"!
RispondiEliminaSì ma me li cancelli tutti, non è giusto... scommetto che non è stato Enrico. E poi scusa un po': voi avete la libertà di scrivere che i vescovi tedeschi sono sessuomani e io non posso tradurre quello che già voi affermate, e cioè che sono dei maiali?
RispondiEliminaGente, please, pollici in su (alias "mi piace) ;)
<span> ha avuto un doppio effetto: mantenere scismatici i protestanti e allontanare i cattolici</span>
RispondiEliminaE' inutile continuare a girarci attorno. Ha avuto un unico scopo: la demolizione della Chiesa Cattolica fondata da N.S.Gesù Cristo.
Ovviamente non riusciranno, noi lo sappiamo, ma coloro che hanno lavorato e lavorano alacremente al suo interno per distruggerla, gli apostati, i tanti che hanno perso la fede, non credono certamente al 'non praevalebunt'.
Ne avranno consapevolezza, così come della loro vera natura, quando udendo il caratteristico rumore della catena dei vecchi WC che viene tirata e potente scroscio d'acqua che lo segue, si accorgeranno di scivolare in giù.
muahhahahah!
RispondiEliminaPer "sessuomania" dei vescovi tedeschi s'intende, nel post, la tendenza di quei vescovi a ricollegare tutti i problemi della Chiesa contemporanea alla sfera sessuale, e a concentrare di conseguenza la loro azione pastorale su questi temi con tutta una serie d'iniziative.
RispondiEliminaSe si parla di "maiali", si sottintende invece l'idea che i vescovi in questione siano personalmente dediti a pratiche sessuali di vario tipo; non lo sappiamo e non è il caso di fare illazioni al riguardo.
Invito quindi a moderare i termini.
Credo che tutto nasca prima di tutto dal disastro catechistico degli ultimi decenni: intere generazioni di cattolici sono cresciute nel totale analfabetismo circa i principi della loro fede, dato che invece del catechismo sono stati loro propinati sit-in a base di canti con le mani alzate e balli del qua-qua. Andazzo che fra l'altro continua imperterrito. Il risultato è che a questi bambini una volta cresciuti deve essere continuamente ricordato (o detto per la prima volta) che non si può divorziare per sposare un'altra persona di cui ci si è nel frattempo invaghiti ecc. ecc. Una toppa peggiore del buco, perché a questo punto il mondo "laico" ha buon gioco di prendersi gioco della Chiesa e dire che sa solo vietare. Il rimedio non è quello dei vescovi tedeschi (ovvero inchinarsi al mondo "laico" e dire hai le tue buone ragioni, discutiamo, veniamo a patti), ma è tornare a fare seriamente il catechismo, come si faceva una volta: non c'è bisogno di dire questo si può fare, questo no, questo così sì e così no, basterebbe spiegare bene cos'è il sacramento del matrimonio e cosa dice il sesto comandamento. Non dico che nessuno non li trasgredirebbe più, certo che no, ma almeno non lo farebbe pensando di essere un buon cattolico che ha diritto alla Comunione.
RispondiEliminaPurtroppo, carissimo, anche tantissi cattolici pensano che il Paradiso si conquisti in camera da letto!!?
RispondiEliminaIn effetti, il problema è il catechismo. Don Milani, che certo non era un conservatore, sul piano della fede, invece, lo era. Nel suo "Esperienze pastorali" dice chiaramente (e siamo a pochi anni dal Concilio) che quello che è da cambiare non è la liturgia [definita bella, se non ricordo male] ma il catechismo; e in effetti i coti tornano: cambiato tutto, infatti, i risultati no. La vera "actuosa partecipatio" dei fedeli sarebbe da ricercarsi in una loro maggior conoscenza del catechismo, piuttosto che in uno scimmiottamento protestante all'interno della messa. Si è voluta metter l'ora di catechismo all'interno della Messa, mah!
RispondiEliminaA proposito di don Milani confermo il suo amore per il messale tridentino.
RispondiEliminaInfatti don Milani era ebreo e si convertì perchè affascinato dal messale tridentino e dalla profondità della preghiera della Chiesa. Disse a se stesso: se i cattolici pregano così, la loro religione e la vera.
don Bernardo
Wilhelm il mio era un gioco di parole per questi cattolici tedeschi che di fatto sono protestanti. ;)
RispondiEliminaMa perchè non si eliminano le conferenze episcopali e non si ritorna ad obbedire senza se e senza ma solo al papa(primato petrino). Questa è una delle riforme conciliari che ha minato la vita della chiesa e siccome non implica nesun dogma, (anzi vorrebbe trasformare la chiesa fondata da NSGC in una democrazia fregandosene del mandato del suo Divino Fondatore) ritornare all'antico non imlicherebbe grandi sforzi. L'unica cosa sarebbe forse la ribellione di interi episcopati, ma facendo loro capire che perderebbero mitre e prebende chi sa.....
RispondiElimina<span>che non si può divorziare per sposare un'altra persona di cui ci si è nel frattempo invaghiti</span>
RispondiElimina...e soprattutto che non ci si deve sposare con lo stesso spirito con cui si va a comprare un'automobile o un paio di scarpe.
E' vero, non sono stato io. E non ho letto i commenti cancellati. Ma la tua 'traduzione', come spiega Francesco nel commento redazionale che segue, è errata e inutilmente insultante; ne inferisco quindi che i commenti censurati, se eran di questo tenore o peggio, meritassero intervento.
RispondiEliminaInsomma: ci vuol molto a temperare il linguaggio?
Enrico
L'edtio typica è, dunque, errata e pertanto comporta deviazioni dottrinali, vale a dire eresie, che gli strani monaci di Bose posson correggere. Autorizzati da chi? Nuova Rivelazione?
RispondiElimina<span>L'editio typica è, dunque, errata e pertanto comporta deviazioni dottrinali, vale a dire eresie, che gli strani monaci di Bose s'arrogan il diritto di correggere. Nuova Rivelazione?</span>
RispondiEliminaCerto le notizie dai vescovi tedeschi sono diciamo.... scoraggianti. Tuttavia prendiamo la corona del rosario in mano e preghiamo per loro...... io penso che Dio che sa trarre figli di Abramo persino dalla pietre potrà certo trasformare anche tanti cuori di pietra di certi "episcopi" e riempire con i doni dello Spirito Santo tante zucche vuote.....
RispondiEliminaTanti di noi sono tornati alla Tradizione, magari partendo da posizioni moderniste (magari in buona fede), anche San Paolo si è convertito sulla via di Damasco e da persecutore è diventato apostolo...... questo chiedo ogni giorno per tanti confrateli sacerdoti e vescovi modernisti...... "Il mio Cuore Immacolato trionferà" ha detto la Vergine Santa, io aggiungo: sì trionferà anche in certe conferenze episcopali e in certe diocesi..... Milano.....Palermo......
Forse l'amico aveva capito ch'eran maniaci sessuali
RispondiEliminaConferenze che ficcano il naso dappertutto fuorché nell'unico posto in cui dovrebbero.
RispondiEliminaContro quello che dice Pastorelli, il testo di padre Boselli era semplicemente "obiettivo"; riporta cioè le diverse opzioni che ogni traduttore ha a disposizione, come precisa lo stesso http://liturgia-opus-trinitatis.over-blog.it/article-traduzione-correttiva-57860734.html . Effettivamente è ciò che è sempre successo, la versione greca del Primo Testamento lo dimostra, come anche sono state le traduzioni in latino. E' la necesssaria inculturazione della Rivelazione, che parla in lingua umana. Fuera di polemica: anche un linguaggio troppo aulico puo' essere rimproverato di essere infedele: Gesù parlava semplice, perchè noi dovremmo parlare con una lingua complicata di 150 anni addietro?
RispondiEliminaQui si confondono i piani e si sommano le pere con le mele: la Sacra Scrittura non è la liturgia, le problematiche sono completamente differenti. E comunque se in un qualunque testo trovo tradotto "intrare sub tectum meum" con "partecipare alla tua mensa", penso che il traduttore è un sommo incompetente e non un brillante inculturatore.
RispondiElimina<span>penso che il traduttore è un sommo incompetente e non un brillante inculturatore.</span>
RispondiEliminaNon credo si sia trattato di incompetenza.
C'è una bella differenza tra il non ritenersi degni di ricevere dentro di noi Gesù e il non ritenersi degni di partecipare alla Sua mensa.
La prima frase sottintende, senza possibilità di equivoci, che riteniamo, comunicandoci, di ricevere Gesù, il suo corpo, il suo sangue, la sua anima, la sua umanità, la sua divinità. La secondo no.
In un N.O.M. protestantizzante, come fortemente voluto, è la seconda in armonia col resto.
Che Gesù "parlasse semplice" sempre e comunque è, a mio parere, un luogo comune alimentato e diffuso da una certa catechesi "moderna". Non mancano nel Vangelo, ad esempio, passi in cui Gesù adotta chiaramente quello che viene definito lo stile "apocalittico": è un "parlar semplice" anche quello?
RispondiElimina(E poi: perché una lingua di soli "150" anni fa?)
Gesu' nel Vangelo adatta in modo strabiliante il suo modo di parlare in base ai suoi interlocutori.....con la folla parlava in un modo,con gli apostoli in un altro e con i farisei con un altro ancora
RispondiEliminaPerché tu non hai capito che entrare sotto il suo tetto era un modo semplice per invitarlo ad un lauto pranzo ché sarebbe stato troppo aulico.
RispondiEliminaE nel tempio, giovinetto, non parlava con competenza e dottrina?
RispondiEliminain definitiva, se fossero maiali per i fatti loro, sarebbe meno grave, del fatto che, magari di vita sono irreprensibili, ma fanno un apostolato più froidiano di Freud
RispondiEliminaPrimo?
RispondiEliminaE fa bene a farlo.
RispondiEliminaMi sembra che voi Italiani siete messi male con le traduzioni-invenzioni, penso al "pro multis", penso al <span> "non ritenersi degni di partecipare alla Sua mensa", molto più fortunati noi francofoni, almeno su un punto, nel NOM viene detto "Seigneur je ne suis pas digne de Te recevoir; mais dis seulement une parole et je serai guéri" e il pro multis è tradotto " pour la multitude".
RispondiElimina</span>
Certo! Se la verità non corrisponde alle loro teorie, tanto peggio per la verità. Ah! se avessi potuto cambiare a mio piacere i passi di difficili nelle traduzioni al liceo..
RispondiEliminaIndubbiamente MEGLIO.
RispondiEliminaViene comunque evitato, anche in questa, di nominare l'anima.
Anche nel Messale del 1962 la traduzione riporta 'per voi e per la moltitudine degli uomini' (nei precedenti 'per voi e per molti').
"...Ma in privato spiegava loro molte cose". Quindi il Suo linguaggio pubblico non era sempre chiarissimo.
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