Al Papa Giovanni Paolo II, "per difendere la fede della Chiesa Cattolica contro gli errori che insorgono da parte di alcuni fedeli, soprattutto di quelli che si dedicano di proposito alle discipline della sacra teologia, è sembrato assolutamente necessario" a Lui, "il cui compito precipuo è confermare i fratelli nella fede (cf Lc 22, 32), che nei testi vigenti del Codice di Diritto Canonico e del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali" venissero "aggiunte norme con le quali espressamente sia imposto il dovere di osservare le verità proposte in modo definitivo dal Magistero della Chiesa, facendo anche menzione delle sanzioni canoniche riguardanti la stessa materia" (Cf. Lettera Apostolica data Motu Proprio Ad Tuendam Fidem, 18 maggio 1988, incipit).
La Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede ha dato seguito alle indicazioni del Santo Padre, proponendo un nuovo testo per la Professione di fede e Giuramento di fedeltà nell’assumere un ufficio da esercitare a nome della Chiesa (29 giugno 1998), corredato di una Nota dottrinale illustrativa.
Offriamo qui una sinossi dei nuovi testi e della classificazione delle note teologiche come venivano proposte dalla manualistica classica, sperando che questa fatica possa giovare a tutti coloro che, impegnati nell'apostolato, vogliono trasmettere non i propri umani pensieri, ma tutto e solo ciò che la Chiesa ci propone a credere.
I parte: le nuove normative
(estratti da documenti diversi)
I) GIOVANNI PAOLO II, Lettera Apostolica data Motu Proprio Ad Tuendam Fidem, con la quale vengono inserite alcune norme nel Codice di Diritto Canonico e nel Codice dei Canoni delle Chiese Orientali (18 maggio 1998)
§ 4: (...) Il can. 750 del Codice di Diritto Canonico d’ora in poi avrà due paragrafi, il primo dei quali consisterà del testo del canone vigente e il secondo presenterà un testo nuovo, cosicché nell’insieme il can. 750 suonerà:
Can. 750 - § 1. Per fede divina e cattolica sono da credere tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o tramandata, vale a dire nell'unico deposito della fede affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate, sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del sacro magistero; di conseguenza tutti sono tenuti a evitare qualsiasi dottrina ad esse contraria.
§ 2. Si devono pure fermamente accogliere e ritenere anche tutte e singole le cose che vengono proposte definitivamente dal magistero della Chiesa circa la fede e i costumi, quelle cioè che sono richieste per custodire santamente ed esporre fedelmente lo stesso deposito della fede; si oppone dunque alla dottrina della Chiesa cattolica chi rifiuta le medesime proposizioni da tenersi definitivamente.
II) CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI, Professio fidei et Iusiurandum fidelitatis in suscipiendo officio nomine Ecclesiae exercendo una cum nota doctrinali adnexa, 29 giugno 1998 AAS 90 (1998) 542-551
Professione di Fede (Formula da usarsi nei casi in cui è prescritta la professione di fede)
Io N.N. credo e professo con ferma fede tutte e singole le verità che sono contenute nel Simbolo della fede, e cioè: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente... (segue il testo del simbolo Niceno-Costantinopolitano) ... e la vita del mondo che verrà. Amen.
Credo pure con ferma fede tutto ciò che è contenuto nella Parola di Dio scritta o trasmessa e che la Chiesa, sia con giudizio solenne sia con Magistero ordinario e universale, propone a credere come divinamente rivelato.
Fermamente accolgo e ritengo anche tutte e singole le verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo definitivo.
Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell’intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il Collegio episcopale propongono quando esercitano il loro Magistero autentico, sebbene non intendono proclamarli con atto definitivo.
II parte
Confronto tra le spiegazioni ufficiali della C.D.F (Nota dottrinale illustrativa della formula conclusiva della «Professio fidei» del 29 giugno 1998) e le note teologiche come descritte dalla manualistica classica.
a) I comma
C.D.F.: 5. Con la formula del primo comma: «Credo pure con ferma fede tutto ciò che è contenuto nella parola di Dio scritta o trasmessa e che la Chiesa, sia con giudizio solenne sia con magistero ordinario e universale, propone a credere come divinamente rivelato», si vuole affermare che l'oggetto insegnato è costituito da tutte quelle dottrine di fede divina e cattolica che la Chiesa propone come divinamente e formalmente rivelate e, come tali, irreformabili (Cfr. DS 3074).
Tali dottrine sono contenute nella parola di Dio scritta o trasmessa e vengono definite con un giudizio solenne come verità divinamente rivelate o dal Romano Pontefice quando parla «ex cathedra» o dal Collegio dei Vescovi radunato in concilio, oppure vengono infallibilmente proposte a credere dal magistero ordinario e universale.
Queste dottrine comportano da parte di tutti i fedeli l'assenso di fede teologale. Per tale ragione chi ostinatamente le mettesse in dubbio o le dovesse negare, cadrebbe nella censura di eresia, come indicato dai rispettivi canoni dei Codici canonici (Cfr. Codice di Diritto Canonico, cann. 750 e 751; 1364, § 1; Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, cann. 598; 1436, § 1).
NOTA TEOLOGICA (*) | CENSURA | ASSENSO | PECCATO | SPIEGAZIONI | ESEMPI |
---|---|---|---|---|---|
Dogma di fede(**) di fede definita di fede cattolica di fede divina o cattolica(D. 1792) Dottrina (giudizio) rivelata, per rivelazione pubblica, (Scrittura o Tradizione) di fede e morale, proposta dalla Chiesa come rivelata. | Anathema sit. Eresia contro la fede divina | Assoluto: per lume di fede divina | Mortale direttamente contro la fede. Inoltre c'è la pena canonica. | Dogma definito in modo solenne dal Sommo Pontefice o da un Concilio ecumenico. Di fede definita Dogma proposto dal magistero ordinario nei documenti ufficiali e nei simboli. | Immacolata concezione della B. V. M. Sacrificio della Messa. Giurisdizione del Pontefice e sua infallibilità definita nel Concilio Vaticano. Assenza di ogni errore nel testo ispirato (D. 1952). Simbolo Atanasiano. |
Esempi di dottrine, proposti nello stesso documento della C.D.F.:
11. Esemplificazioni. Senza alcuna intenzione di esaustività o completezza, si possono ricordare, a scopo meramente indicativo, alcuni esempi di dottrine relative ai tre commi sopra esposti (Cfr. Codice di Diritto Canonico, cann. 752; 1371; Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, cann. 599,1436, §2).
Alle verità del primo comma appartengono gli articoli di fede del Credo, i diversi dogmi cristologici (Cfr. DS 301-302) e mariani (Cfr. DS 2803; 3903); la dottrina dell'istituzione dei sacramenti da parte di Cristo e la loro efficacia quanto alla grazia (Cfr. DS 1601; 1606); la dottrina della presenza reale e sostanziale di Cristo nell'Eucaristia (Cfr. DS 1636) e la natura sacrificale della celebrazione eucaristica (Cfr. DS 1740; 1743); la fondazione della Chiesa per volontà di Cristo (Cfr. DS 3050); la dottrina sul primato e sull'infallibilità del Romano Pontefice (Cfr. DS 3059-3075); la dottrina sull'esistenza del peccato originale (Cfr. DS 1510-1515); la dottrina sull'immortalità dell'anima spirituale e sulla retribuzione immediata dopo la morte (Cfr. DS 1000-1002.); l'assenza di errore nei testi sacri ispirati (Cfr. DS 3293; Concilio ecumenico Vaticano II, Cost dogm. Dei Verbum, 11.); la dottrina circa la grave immoralità dell'uccisione diretta e volontaria di un essere umano innocente (Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae, 57: AAS 87 (1995), 465).
b) II comma
C.D.F.: 6. La seconda proposizione della Professio fidei afferma: «Fermamente accolgo e ritengo anche tutte e singole le verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo definitivo». L'oggetto che viene insegnato con questa formula comprende tutte quelle dottrine attinenti al campo dogmatico o morale (Cfr. Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 4: AAS 60 (1968),483; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Veritatis splendor, 36-37: AAS 85 (1993), 1162-1163) che sono necessarie per custodire ed esporre fedelmente il deposito della fede, sebbene non siano state proposte dal magistero della Chiesa come formalmente rivelate.Tali dottrine possono essere definite in forma solenne dal Romano Pontefice quando parla «ex cathedra» o dal Collegio dei Vescovi radunato in concilio, oppure possono essere infallibilmente insegnate dal magistero ordinario e universale della Chiesa come «sententia definitive tenenda» (Cfr. Conc. ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 25). Ogni credente, pertanto, è tenuto a prestare a queste verità il suo assenso fermo e definitivo, fondato sulla fede nell'assistenza dello Spirito santo al magistero della Chiesa, e sulla dottrina cattolica dell'infallibilità del magistero in queste materie (Cfr. Concilio ecumenico Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum 8 e 10; Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Mysterium Ecclesiae, 3: AAS 65 (1973), 400-401). Chi le negasse assumerebbe una posizione di rifiuto di verità della dottrina cattolica (Cfr. Giovanni Paolo II, Motu proprio Ad tuendam fidem, del 18 maggio 1998) e pertanto non sarebbe in piena comunione con la Chiesa cattolica.
7. Le verità relative a questo secondo comma possono essere di natura diversa e rivestono quindi un carattere differente per il loro rapportarsi alla rivelazione. Esistono, infatti, verità che sono necessariamente connesse con la rivelazione in forza di un rapporto storico; mentre altre verità evidenziano una connessione logica, la quale esprime una tappa nella maturazione della conoscenza, che la Chiesa è chiamata a compiere, della stessa rivelazione. Il fatto che queste dottrine non siano proposte come formalmente rivelate, in quanto aggiungono al dato di fede elementi non rivelati o non ancora riconosciuti espressamente come tali, nulla toglie al loro carattere definitivo, che è richiesto almeno dal legame intrinseco con la verità rivelata. Inoltre non si può escludere che a un certo punto dello sviluppo dogmatico, l'intelligenza tanto delle realtà quanto delle parole del deposito della fede possa progredire nella vita della Chiesa e il magistero giunga a proclamare alcune di queste dottrine anche come dogmi di fede divina e cattolica.
Ecco le note teologiche corrispondenti a questo II ordine di verità:
NOTA TEOLOGICA (*) | CENSURA | ASSENSO | PECCATO | SPIEGAZIONI | ESEMPI |
---|---|---|---|---|---|
Di fede semplicemente cattolica. (Altri dicono di fede ecclesiastica) | Anathema sit. Eresia contro la fede ecclesiastica. | Assoluto: per lume di fede ecclesiastica. | Mortale direttamente contro la fede. Inoltre c'è la pena canonica. | Materia non rivelata ma definita ex cathedra come da tenersi per fede. | Comunione sotto una sola specie (D. 626). Unzione coi crisma (D. 872). Esistenza degli ordini minori (D. 962) |
Di fede divina: materia rivelata ma non proposta con atto speciale dalla Chiesa | Errore nella fede | Assoluto: per lume di fede divina. | Mortale direttamente contro la fede. | Si distingue dal dogma soltanto perché non è proposta dalla Chiesa | Cristo fin dal principio della sua vita disse di essere il Messia. Cristo si meritò l'impassibilità dell'anima e la gloria del corpo. |
Prossima alla fede | Prossima all'errore. | Teologico: per lume di fede. | Mortale indirettamente contro la fede. | Per consenso quasi unanime si ritiene come rivelata. | La grazia abituale e la visione beatifica in Cristo. Monogenismo contro il poligenismo. |
Esempi di dottrine, proposti nello stesso documento della C.D.F.:
11 (...) Per quanto riguarda le verità del secondo comma, con riferimento a quelle connesse con la rivelazione per necessità logica, si può considerare, ad esempio, lo sviluppo della conoscenza della dottrina legata alla definizione dell'infallibilità del Romano Pontefice, prima della definizione dogmatica del concilio Vaticano I. Il primato del Successore di Pietro è stato sempre creduto come un dato rivelato, sebbene fino al Vaticano I fosse rimasta aperta la discussione se l'elaborazione concettuale sottesa ai termini «giurisdizione» e «infallibilità» fosse da considerarsi parte intrinseca della rivelazione o soltanto conseguenza razionale. Comunque, anche se il suo carattere di verità divinamente rivelata fu definito nel concilio Vaticano I, la dottrina sull'infallibilità e sul primato di giurisdizione del Romano Pontefice era riconosciuta come definitiva già nella fase precedente al concilio. La storia mostra pertanto con chiarezza che quanto fu assunto nella coscienza della Chiesa era considerato fin dagli inizi una dottrina vera e, successivamente, ritenuta come definitiva, ma solo nel passo finale della definizione del Vaticano I fu accolta anche come verità divinamente rivelata.
Per quanto concerne il più recente insegnamento circa la dottrina sulla ordinazione sacerdotale da riservarsi soltanto agli uomini, si deve osservare un processo similare. il Sommo Pontefice, pur non volendo procedere fino a una definizione dogmatica, ha inteso riaffermare, comunque, che tale dottrina è da ritenersi in modo definitivo (Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. ap. Ordinatio sacerdotalis, 4: AAS 86 (1994), 548), in quanto, fondata sulla parola di Dio scritta, costantemente conservata e applicata nella Tradizione della Chiesa, è stata proposta infallibilmente dal magistero ordinario e universale (Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Risposta al dubbio circa la dottrina della Lettera apostolica "Ordinatio sacerdotalis": AAS 87 (1995), 1114). Nulla toglie che, come l'esempio precedente può dimostrare, nel futuro la coscienza della Chiesa possa progredire fino a definire tale dottrina da credersi come divinamente rivelata.
Si può anche richiamare la dottrina circa l'illiceità della eutanasia, insegnata nell'Enciclica Evangelium vitae. Confermando che l'eutanasia è «una grave violazione della legge di Dio», il Papa dichiara che «tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa e insegnata dal magistero ordinario e universale» (Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae, 65: AAS 87 (1995), 477). Potrebbe sembrare che nella dottrina sull'eutanasia vi sia un elemento puramente razionale, dato che la Scrittura non sembra conoscerne il concetto. D'altra parte emerge in questo caso la mutua interrelazione tra l'ordine della fede e quello della ragione: la Scrittura infatti esclude con chiarezza ogni forma di autodisposizione dell'esistenza umana che è invece supposta nella prassi e nella teoria dell'eutanasia.
Altri esempi di dottrine morali insegnate come definitive dal magistero ordinario e universale della Chiesa sono: l'insegnamento sulla illiceità della prostituzione (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2355) e e sulla illiceità della fornicazione (Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2353).
Con riferimento alle verità connesse con la rivelazione per necessità storica, che sono da tenersi in modo definitivo, ma che non potranno essere dichiarate come divinamente rivelate, si possono indicare come esempi la legittimità dell'elezione del Sommo Pontefice o della celebrazione di un concilio ecumenico, le canonizzazioni dei santi (fatti dogmatici); la dichiarazione di Leone XIII nella Lettera apostolica Apostolicae curae sulla invalidità delle ordinazioni anglicane ( Cfr. DS 3315-3319).
Natura dell'assenso dovuto alle verità proposte dalla Chiesa come divinamente rivelate (1º comma) o da ritenersi in modo definitivo (2º comma)
8. Per quanto riguarda la natura dell'assenso dovuto alle verità proposte dalla Chiesa come divinamente rivelate (1º comma) o da ritenersi in modo definitivo (2º comma), è importante sottolineare che non vi è differenza circa il carattere pieno e irrevocabile dell'assenso, dovuto ai rispettivi insegnamenti. La differenza si riferisce alla virtù soprannaturale della fede: nel caso delle verità del 1º comma l'assenso è fondato direttamente sulla fede nell'autorità della parola di Dio (dottrine de fide credenda); nel caso delle verità del 2º comma, esso è fondato sulla fede nell'assistenza dello Spirito santo al magistero e sulla dottrina cattolica dell'infallibilità del magistero (dottrine de fide tenenda).
9. Il magistero della Chiesa, comunque, insegna una dottrina da credere come divinamente rivelata (1º comma) o da ritenere in maniera definitiva (2º comma), con un atto definitorio oppure non definitorio. Nel caso di un atto definitorio, viene definita solennemente una verità con un pronunciamento «ex cathedra» da parte del Romano Pontefice o con l'intervento di un concilio ecumenico. Nel caso di un atto non definitorio, viene insegnata infallibilmente una dottrina dal magistero ordinario e universale dei Vescovi sparsi per il mondo in comunione con il Successore di Pietro. Tale dottrina può essere confermata o riaffermata dal Romano Pontefice, anche senza ricorrere a una definizione solenne, dichiarando esplicitamente che essa appartiene all'insegnamento del magistero ordinario e universale come verità divinamente rivelata (1º comma) o come verità della dottrina cattolica (2º comma). Di conseguenza, quando su una dottrina non esiste un giudizio nella forma solenne di una definizione, ma questa dottrina, appartenente al patrimonio del depositum fidei, è insegnata dal magistero ordinario e universale - che include necessariamente quello del Papa -, essa allora è da intendersi come proposta infallibilmente (Si consideri che l'insegnamento infallibile del magistero ordinario e universale non viene proposto soltanto con una dichiarazione esplicita di un dottrina da credersi o da ritenersi definitivamente, ma anche è espresso mediante una dottrina implicitamente contenuta in una prassi di fede della Chiesa, derivata dalla rivelazione o comunque necessaria per la salvezza eterna, e testimoniata dalla Tradizione ininterrotta: tale insegnamento infallibile risulta oggettivamente proposto dall'intero corpo episcopale, inteso in senso diacronico, e non solo necessariamente sincronico. Inoltre l'intenzione del magistero ordinario e universale di proporre una dottrina come definitiva non è generalmente legata a formulazioni tecniche di particolare solennità; è sufficiente che ciò sia chiaro dal tenore delle parole adoperate e dai loro contesti). La dichiarazione di conferma o riaffermazione da parte del Romano Pontefice in questo caso non è un nuovo atto di dogmatizzazione, ma l'attestazione formale di una verità già posseduta e infallibilmente trasmessa dalla Chiesa.
c) III comma
10. La terza proposizione della Professio fidei afferma: «Aderisco inoltre con religioso ossequio della volontà e dell'intelletto agli insegnamenti che il Romano Pontefice o il Collegio episcopale propongono quando esercitano il loro magistero autentico, sebbene non intendano proclamarli con atto definitivo».
A questo comma appartengono tutti gli insegnamenti - in materia di fede o morale - presentati come veri o almeno sicuri, anche se non sono stati definiti con giudizio solenne né proposti come definitivi dal magistero ordinario e universale. Tali insegnamenti sono comunque espressione autentica del magistero ordinario del Romano Pontefice o del Collegio Episcopale e richiedono, pertanto, l'ossequio religioso della volontà e dell'intelletto (Cfr. Conc. ecum. Vat. Il, Cost. dogm. Lumen gentium, 25 Congregaz. per la Dottrina della Fede, Istruz. Donum veritatis, 23 AAS 82 (1990), 1559-1560). Sono proposti per raggiungere un'intelligenza più profonda della rivelazione, ovvero per richiamare la conformità di un insegnamento con le verità di fede, oppure infine per mettere in guardia contro concezioni incompatibili con queste stesse verità o contro opinioni pericolose che possono portare all'errore (Cfr. Congregaz. per la Dottrina della Fede, Istruz. Donum veritatis, nn. 23 e 24: AAS 82 (1990), 1559-1561).
La proposizione contraria a tali dottrine può essere qualificata rispettivamente come erronea oppure, nel caso degli insegnamenti di ordine prudenziale, come temeraria o pericolosa e quindi «tuto doceri non potest».
Ecco le note teologiche corrispondenti a questo III ordine di verità:
NOTA TEOLOGICA (*) | CENSURA | ASSENSO | PECCATO | SPIEGAZIONI | ESEMPI |
---|---|---|---|---|---|
Dottrina cattolica | Proposizione almeno temeraria | Teologico: per lume di magistero ecclesiastico. | Mortale indirettamente contro la fede. | Non ancora come parola di Dio, ma è insegnata espressamente e autenticamente, per esempio nelle encicliche. | Gli autori ispirati sono veri autori ma secondari. |
Certo: comune e certo -moralmente certo. In alcuni casi si distingue difficilmente dal teologicamente certo. | Temeraria | Teologico: per lume di ragione | Può essere mortale per temerità. | E' comune a tutte le scuole. E' certo ma dedotto con minore immediatezza dalla verità rivelata. | Che l'integrità sia dono indebito. I sacramenti sono vere cause. Dio può creare un essere spirituale non destinandolo alla visione beatifica |
Sicuro: non si può insegnare il contrario. | Temeraria | Esterno ed interno | Mortale per disubbidienza. | Assolutamente non ripugna che vi sia qualcosa di falso. | Le cose contenute nei decreti dottrinali delle Congregazioni romane |
11. (...) Come esempi di dottrine appartenenti al terzo comma si possono indicare in generale gli insegnamenti proposti dal magistero autentico ordinario in modo non definitivo, che richiedono un grado di adesione differenziato, secondo la mente e la volontà manifestata, la quale si palesa specialmente sia dalla natura dei documenti, sia dal frequente riproporre la stessa dottrina, sia dal tenore della espressione verbale (Cfr. conc. ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 25; congregaz. per la Dottrina della Fede, Istruz. Donum veritatis, 17,23 e 24: AAS 82 (1990), 1557-1558, 1559-156).
NOTA TEOLOGICA (*) | CENSURA | ASSENSO | PECCATO | SPIEGAZIONI | ESEMPI |
---|---|---|---|---|---|
Più comune - Comunissimo(che è meno che più comune). | Nessuna (***) | Libero | Nessuno | Assolutamente non ripugna che vi sia qualcosa di falso. | La remissione del peccato per la stessa infusione della grazia. La filiazione adottiva della stessa grazia creata. |
Più probabile - Probabile Probabilità estrinseca (per autorità) Probabilità intrinseca (per la natura stessa della cosa) | Nessuna (***) | Libero | Nessuno | Assolutamente non ripugna che vi sia qualcosa di falso. | I vari sistemi, come per esempio il molinismo o il banesianesimo. |
Ringrazio don Morselli per questa non lieve fatica che s'è sobbarcata e che a tutti noi risulterà senz'altro utile.
RispondiEliminaa Lui, "il cui compito precipuo è confermare i fratelli nella fede (cf Lc 22, 32), che nei testi vigenti del Codice di Diritto Canonico e del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali" venissero "aggiunte norme con le quali espressamente sia imposto il dovere di osservare le verità proposte in modo definitivo dal Magistero della Chiesa
RispondiEliminaPer es.:
Non necessarietà del riconoscimento di Gesù Cristo da parte dei Giudei che hanno sempre la loro via di salvezza mai revocata, sussistenza nelle sette autodenominatesi cristiane di elementi utili alla salvezza, pur non essendo i loro adepti nell'ignoranza invincibile della vera religione, bacio (facoltativo?) del Corano, visita e deposizione di biglietti al Muro del Pianto, visite periodiche a sinagoghe, ecc.
Lasciamo perdere...
Ringraziando, declino l'invito. Di 'conferme' e 'imposizioni' del genere ne faccio volentieri a meno. Mi rifaccio alla Tradizione precedente. Dio giudicherà.
Don Morselli, mi creda. le sono grato per questa sua fatica (che il Signore gliene renda merito), ma mi chiedo se nella attuale situazione di vero e proprio caos, queste precisazioni siano utili alla salvaguardia della dottrina cattolica.
Ancora un documento messo a disposizione di tutti e frutto di un indeniabile lavoro di fondo:ne faccio già dei copia incolla che mi serviranno di referenza soprattutto nel mondo "reale".
RispondiEliminaTi ringrazio Don Morselli: spero che ciò conduca a pubblicazioni, perchè è solo accompiendo con amore questo tipo di lavoro, in un ottica costruttiva, che si riuscirà un giorno a concretizzare nei dettagli l'ermenutica della continuità, sempre predicata fin dai tempi del servo di Dio Paolo VI e ovviamente fino ad oggi con gli interventi espliciti di S.S. Benedetto XVI.
"The Devil is in the details": tutti quelli che hanno da gestire progetti potenti ben lo sanno e queste tavole aiutano a distinguere per meglio unire.
Tra l'altro, è la sola via concreta lungo la quale le discussioni con la FSSPX possono concretizzarsi.
Che Dio La benedica, Don Morselli!
P.S.: Ringrazio di tutto cuore il sito di Messainlatino di permettere la pubblicazione di tali luminosi interventi, come questo di Don Morselli.
RispondiElimina<span><span><span><span>Carissimi lettori del blog, credetemi che soffriamo assieme per questa terribile crisi neo-modernista, pur con diversi punti di vista; mi pare che, se vogliamo che questo blog sia ancora più fruttuoso, dobbiamo limitarci nelle discussioni circa un post, all'argomento del post. Se si parla di note teologiche e di magistero, non si può tirar fuori </span></span></span><span><span><span>QUI</span></span></span><span><span><span> tutti i numerosi problemi di cui non ho mai negato l'esistenza. Non se ne vien a capo di nulla.</span></span></span><span><span><span>Ribadisco la duplice finalità della mia partecipazione a questo blog</span></span></span><span><span><span>
RispondiElimina</span></span></span><span><span><span>1) Come dice il Papa nella lettera ai Vescovi: </span></span></span><span><span><span>"Subito dopo il Concilio Vaticano II si poteva supporre che la richiesta dell’uso del Messale del 1962 si limitasse alla generazione più anziana che era cresciuta con esso, ma nel frattempo è emerso chiaramente che anche giovani persone scoprono questa forma liturgica, si sentono attirate da essa e vi trovano una forma, particolarmente appropriata per loro, di incontro con il Mistero della Santissima Eucaristia". </span></span></span><span><span><span>E allora scrivo qualcosa per dare a questi giovani delle categorie per proseguire in questa scoperta: vino nuovo in otri nuovi. </span></span></span>
<p><span><span><span>
</span></span></span>
<span><span><span>2) Quando S.E. Rev.ma Mons. Lefebvre ritrattò la firma all'accordo con la S.Sede, nel 1988, alcuni prelati svizzeri si radurnarono per brindare al fallimento dell'iniziativa di Giovanni Paolo II e di Ratzinger. Io sto offrendo tutta la mia vita per l'esatto opposto. </span></span></span></p></span>
<span><span><span><span>Io non ho ricette, ma penso che</span></span><span><span> come è sbagliato considerare il Concilio come il Corano</span></span><span><span>, </span></span><span><span><span>è sbagliato anche pensare che 2000 Vescovi si siano incontrati a Roma per diversi anni a mangiare le ballotte in Vaticano e fare discorsi ameni completamente optional, con lo Spirito Santo in ferie</span></span></span><span><span>: a allora, proprio perché sono un Tradizionalista e credo nell dottrina di sempre, credo che lo Spirto Santo non può essere andato in ferie, che Gesù Cristo non ha abbandonato la SUA Chiesa, la SUA SPOSA, per 50 anni. Non può aver lasciato alla sbando per 50 anni tutta la Chiesa docente</span></span></span><span>Allora come si spiegano tutto questo caos e questa crisi? La ricerca della risposta a questa domanda è il nostro martirio, il martirio di chi non ha piegato il ginocchio davanti a Baal e non lo ha baciato sulla bocca (1° Re 19:18).</span><span><span><span>Anche qui, come IN TUTTE LE REALTA' DELLA VITA CRISTIANA, BISOGNA PRENDERE LA REGALE VIA DELLA CROCE, evitando le soluzioni apparentemente più facili: e soprattutto, prima di parlare, bisogna studiare (San Tommaso, i NOSTRI autori): gli argomenti che si trattano sono complessi e in parte nuovi, perché una crisi dalle proporzioni come l'attuale non c'è mai stata. Ed ecco il motivo di alcuni posto: ristudiamo le note teologiche e i gradi della propositio Ecclesiae, ad esempio...</span></span></span><span>La verità non fa mai male.</span><span><span><span>Vi abbraccio tutti. </span></span></span></span>
RispondiEliminaIl Signore non abbandona mai la Sua Chiesa. Ne è prova l'esistenza di sacerdoti come Don Alfredo! Grazie Don! Chi si abbandona totalmente alla Madre Santissima, la Vergine del Carmelo e Regina di Fatima, Colei che ha sconfitto tutte le eresie, come don Alfredo, dà i frutti che tutti possono vedere.
RispondiEliminaLAUS DEO, PATRI ET FILIO ET SPIRITUI SANCTO!!!
<span><span><span><span><span>E allora scrivo qualcosa per dare a questi giovani delle categorie per proseguire in questa scoperta: vino nuovo in otri nuovi. </span></span></span> </span></span>
RispondiEliminaHa ragione, don Morselli. Sono senz'altro più utili i suoi interventi, frutto di non poca fatica, che le mie recriminazioni senza proposta di soluzioni se non, forse, a livello individuale.
Purchè però queste sue 'categorie' siano inquadrate nell'ottica della Tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica e che quanto da essa si discosti, sia pure di uno iota, sia inesorabilmente definito come errore, da chiunque sia stato enunciato.
E' questo, credo, un preciso dovere, sia dei chierici sia dei laici, che non è possibile disattendere.
Ho tanti dubbi, don Morselli.
Da qualche mese leggo ogni sera brani delle conferenze tenute da dom Columba Marmion e del catechismo di S.Pio X che mi danno un senso di pace confermandomi nella giustezza di quanto ho finora creduto ma che non vedo più proclamato apertamente dalla Chiesa.
Stesso senso di pace che ho provato nel corso e dopo e S.Messe da lei celebrate e alle quali ho avuto l'occasione di partecipare. Grazie per il suo impegno.
<span>
RispondiElimina<p>comprendo la sofferenza di don Morselli, sacerdote serio sensibile e studioso, che vorrebbe anche lui dal profondo del cuore che l'immane crisi che travaglia la Chiesa fosse sanata al più presto, secondo la volontà di Dio, ma....
</p><p>vorrei solo chiedergli: come si fa a studiare cose così complesse, per ritrovare o alimentare la Fede ? allora che cosa dirà la Chiesa docente ai poveri piccoli fedeli, magari incolti, magari bambini, magari semplici e assorbiti dalla Croce quotidiana, materiale e morale ?
</p><p>ci dirà che il ritorno alla vera Fede è destinato a chi studia di più ?
</p><p>ma Gesù non ha mai detto "studiate teologia prima di venire a Me!"
</p><p>ha semplicemente detto:
</p><p>"VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE AFFATICATI E STANCHI, ED IO VI RISTORERO'"
</p><p>
</p><p>Io, caro don Morselli, le dico con sincerità, non sono in grado di studiare quelle cose difficili che lei ha citato....e allora, che dovrò pensare, che per me non c'è speranza di capire dove ci sta portando la Chiesa docente oggi, e dove ritrovare la vera Fede di sempre ?
</p><p>e' colpa mia se non sono all'altezza di argomenti complessi ? rimarrò per questo fuori dal cammino della Chiesa ? ma Gesù non è venuto per tutti ?
</p><p>e poi....caro don Morselli, chi potrà spiegare ai bambini del Catechismo quelle cose difficili senza le quali non si può capire la nuova fede di questa nuova Chiesa che, a leggere tante cose astruse, tanti documenti sempre più complessi, che invece di chiarire le idee, aumentano le incertezze e i dubbi nella maggior parte dei fedeli, non sembra più quella di prima, che come Madre e Maestra diceva le cose chiare e semplici, alla portata di tutti ?
</p><p>Ci sarà forse una selezione ( per considerarsi di nuovo cattolici ) tra <span>più e meno colti e studiosi</span>, o capaci di penetrare in tanti pronunciamenti sofisticati e spesso enigmatici ?
</p><p>Se dobbiamo evitare le vie più facili, vorrei capire: quali sono quelle facili da evitare ?
</p><p>e quali sono quelle difficili che dobbiamo scegliere ?
</p><p>Mi sento davvero sempre più disorientata e confusa.....
</p></span>
<span><span>Se dobbiamo evitare le vie più facili, vorrei capire: quali sono quelle facili da evitare ? </span></span>
RispondiEliminaCredo che don Alfredo si riferisse al sedevacantismo, ossia evitare di mettere in dubbio o negare l'autorità degli ultimi 5 Sommi Pontefici. Anche se, quando si vedono certi gesti (come per esempio il convegno di Assisi) o si sentono certe dichiarazioni la tentazione è forte.
<p>"è sbagliato anche pensare che 2000 Vescovi si siano incontrati a Roma per diversi anni a mangiare le ballotte in Vaticano e fare discorsi ameni completamente optional, con lo Spirito Santo in ferie:
RispondiElimina<p>Non può aver lasciato alla sbando per 50 anni tutta la Chiesa docente"</p>Scrive Don Morselli
</p><p>
</p><p>Tutta la Chiesa docente no, ma c`è chi ha fatto di testa sua...o mi sbaglio?
</p><p>Stiamo pagando il prezzo altissimo della loro ribellione? O no?
</p><p>Non tutti i vescovi hanno applicato i testi conciliari in modo estensivo e elastico, ma è certo che tutti coloro che hanno a partire dal Vaticano II, subito, potuto inventare, creare, fabbricare nuove liturgie fai da te, teologie fai da te, ecumenismo fai da te, hanno potuto farlo con l`avallo dei vescovi che non li hanno corretti, vescovi appena usciti dal Concilio che dovevano sapere ciò che era conforme e ciò che non lo era, visto che avevano studiato e approvato i documenti conciuliari, purtroppo è anche difficile negare i vari magisteri paralleli che hanno creato tanta confusione in così tanti Paesi , Francia, Germania, Austria, Belgio, Olanda, e altrove, le eccezioni diventando la norma.
</p><p>Queste libertà prese con i testi conciliari sono cominciate subito dopo il Vaticano II, è dunque logico, ricordandosi anche le dichiarazioni del card. Suenens e di Küng, dedurre che questi vescovi appena tornati da Roma. appena usciti dal Vaticano II non facevano che applicare ciò che avevano studiato e approvato e che dunque avevano una lettura di quei testi che permetteva tutte le applicazioni che ne sono seguite.
</p><p>Insomma chi per primo ha applicato le riforme conciliari sono i padri conciliari stessi, dobbiamo allora dedurne che hanno tradito e male interpretato ciò che loro stessi hanno voluto e approvato? O al contrario sapevano perfettamente ciò che facevano, considerandosi autorizzati dai testi stessi ?
</p><p>A queste domande don Morselli non ha ancora risposto.
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RispondiElimina"è sbagliato anche pensare che 2000 Vescovi si siano incontrati a Roma per diversi anni a mangiare le ballotte in Vaticano e fare discorsi ameni completamente optional, con lo Spirito Santo in ferie:
Non può aver lasciato alla sbando per 50 anni tutta la Chiesa docente" Scrive Don Morselli
Tutta la Chiesa docente no, ma c`è chi ha fatto di testa sua...o mi sbaglio?
Stiamo pagando il prezzo altissimo della loro ribellione? O no?
Non tutti i vescovi hanno applicato i testi conciliari in modo estensivo e elastico, ma è certo che tutti coloro che hanno a partire dal Vaticano II, subito, potuto inventare, creare, fabbricare nuove liturgie fai da te, teologie fai da te, ecumenismo fai da te, hanno potuto farlo con l`avallo dei vescovi che non li hanno corretti, vescovi appena usciti dal Concilio che dovevano sapere ciò che era conforme e ciò che non lo era, visto che avevano studiato e approvato i documenti conciuliari, purtroppo è anche difficile negare i vari magisteri paralleli che hanno creato tanta confusione in così tanti Paesi , Francia, Germania, Austria, Belgio, Olanda, e altrove, le eccezioni diventando la norma.
Queste libertà prese con i testi conciliari sono cominciate subito dopo il Vaticano II, è dunque logico dedurre che questi vescovi appena tornati da Roma, appena usciti dal Vaticano II non facevano che applicare ciò che avevano studiato e approvato e che dunque avevano una lettura di quei testi che permetteva tutte le applicazioni che ne sono seguite.
Insomma chi per primo ha applicato le riforme conciliari sono i padri conciliari stessi, dobbiamo allora dedurne che hanno tradito e male interpretato ciò che loro stessi hanno voluto e approvato? O al contrario sapevano perfettamente ciò che facevano, considerandosi autorizzati dai testi stessi ?
A queste domande don Morselli non ha ancora risposto.
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Carissimo, essendo parroco di campagna, io faccio il catechismo a gente semplice; persino a zingari e a mussulmani (in vista del Battesimo).E' proprio per spiegare a gente semplice che si deve fare più fatica a studiare, perché uno ha capito una cosa quando la sa spiegare a un bambino.
RispondiEliminaUna persona che non è addentro può benissimo avvertire la crisi terrificante che ci attanaglia; ma a volte mi è capitato di vedere delle affermazioni di teologia da bar; cioè non si può fare teologia come se si suggerisse la formazione della nazionale. In questi casi dico; prima studia, e poi parla.
Ma questi post sono diretti a tanti che non hanno la nostra storia, che sono estranei a varie problematiche, ma che, dopo aver partecipato alla Messa antica dicono: "che bello" e e cominciano a porsi delle domande. Padre Tomas Tyn si è fatto scrivere sulla tomba "Introibo ad altare Dei", e ci ha come lasciato un testimone: "io muoio, ma voi andate avanti": così noi dobbiamo passare il testimone a questa nuova linfa, perché la fine della notte è ancora lontana.
Poi, se un pronunciamento le sembra enigmatico, faccia domande. Però una cosa alla volta, senza discutere come in un post precedente di di tutto e di tutti.
il mio email è totustuusCHIOCCCIOLAtotustuus.org
Concordo e mi unisco alla Laude!
RispondiElimina"<span>Purchè però queste sue 'categorie' siano inquadrate nell'ottica della Tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica e che quanto da essa si discosti, sia pure di uno iota, sia inesorabilmente definito come errore, da chiunque sia stato enunciato"</span>
RispondiEliminaFIRMO CON IL SANGUE
don Morselli non prende in considerazione la dolorosissima realtà che gli uomini -e anche i Padri conciliari- possono decidere di non ascoltare lo Spirito Santo e fare di testa propria, condizionando con ragioni di forza maggiore le opinioni e decisioni di chi, in una qualsiasi riunione dove si creano schieramenti contrapposti, si trova a sottostare a certe "condizioni" dettate da chi fa prove di tale forza prevaricante. Questo è ciò che è accaduto nel Concilio, come ho appreso leggendo in vari luoghi, e come ben sintetizzava oggi Pastorelli:
RispondiElimina<span>"Testi ambigui, confusi, contorti, contraddittori, sono quanto di più antipastorale ci possa essere. Del resto, nati da compromessi tra le varie ali del concilio, le varie parti dei singoli documenti sembrano spesso più giustapposte che razionalmente articolate."</span>
Le domande le poniamo, don Morselli, e sono sovente le stesse, e sono semplici, come quelle che ho posto qui sopra, anche se lei le ha definite complesse, ma non vorrei che le domande siano da lei considerate come un "parlare male del Concilio" come lo ha scritto in un altro thread. Perchè così non è.
RispondiEliminacerti vescovi brindarono al fallimento dell'intesa con mons.Lefebvre. Che bell'esempio di chiesa! Si brinda per un atto che avrebbe potuto produrre una lacerazione del tessuto ecclesiale. Cristo prega "ut unum sint" e loro brindano perché la preghiera di Cristo non venga realizzata o solo parzialmente.
RispondiEliminaChi non è con Cristo è contro di Lui. Questi vescovi che brindano i opposizione a Cristo con chi sono?
Brinda bene chi brinda ultimo. e quei prelati svizzeri (e molyi, molti altri) han brindato troppo presto. Di certo non per ultimi.
sarò banale, ma....
RispondiEliminauna semplicissima domanda tra le tante era questa:
Se l'unico scopo del Concilio era quello di dire: "Continuate a fare e credere come sempre avete fatto",
ovvero "Chiesa, vai avanti con la Tradizione e la Fede di sempre"....,
c'era bisogno di convocare un Concilio per dire solo questo, cioè rivolgendosi a tutto il Gregge:
"<span>Continuate pure sulla stessa strada...."</span> ?
Eravamo bambini, ma le maestre non ce l'hanno mica saputo dire il perchè di quella convocazione!
e pensavo che da adolescente e adulto me l'avrebbero detto, invece....siamo qui ancora a cercare di capirlo.
Non Le rispondo Qui, perché questo è il thread delle note teologiche: se Lei sa già tutto sulla note teologiche non faccia domande; se non ha capito qualcosa, le faccia qui: il resto, mi scriva personalmente o aspetti il thread opportuno.
RispondiElimina<span>Ma che tono! Ma sta scherzando? </span>
RispondiElimina<span>È così che un sacerdote si rivolge ad una fedele che pone domande partendo da SUE affermazioni, don Morselli? Siamo fra adulti?</span>
<span><span><span><span><span>e soprattutto, prima di parlare, bisogna studiare (San Tommaso, i NOSTRI autori)</span></span></span></span></span>
RispondiEliminaAllora don Morselli lei vuole zittire chi non conosce San Tommaso ?
Il semplice fedele, non può più esprimere il suo sconcerto, il suo sgomento? Non può più dire ciò che il semplice BUON SENSO, l`OSSERVAZIONE della realtà, e la LOGICA suggeriscono alla sua ragione, alla sua coscienza? Non può più partendo anche dalla sua vita, dalla sua ESPERIENZA testimoniare e porre le sue domande, se non nei tempi, nei modi, negli spazi giudicati opportuni e da chi?
Ho letto molto, ho studiato molto, e più leggo e più studio e MENO capisco e più sono sgomenta vedendo come il caos attuale abbia potuto radicarsi in profondità nella Chiesa.
<span>e poi è stranissima, inattesa come una frustata la risposta brutale, perchè leggevo che.....aveva appena detto, poco fa:
RispondiElimina<span><span>"La verità non fa mai male.</span><span>Vi abbraccio tutti. " <span> :( </span></span></span>
e se la Verità non fa mai male, anzi se la Verità ci farà liberi, come dice Gesù Cristo, e io lo credo....
chi è oggi che ha paura di dire la Verità sul Concilio e sulla situazione di Santa Madre Chiesa ?</span>
<span>Io penso che chi ha paura della Verità ha paura di Nostro Signore ! </span>
<span>(e poi... una risposta che non è proprio un "abbraccio" !...incredibile....)</span>
che c'è, che succede.....?
RispondiEliminaah vedo, sì...qualche risposta brusca e "silenziatrice" sul mitico Concilio 21.mo ?
Beh.... cara Luisa, che dire ? continua ancora la stessa storia di sempre, da 45 anni: pare che in qualche modo chi tocca il Concilio "muore" !
c'eravamo illusi sulla libertà di parlarne, sai com'è....
ci abbiamo creduto con tutto il cuore da quel felice giorno del 2007, quando il Papa aveva sdoganato la Messa di sempre, sdoganata la Tradizione....pareva che ormai fosse sdoganato tutto l'argomento Messa "riformata" e Concilio con annessi e connessi.....e invece:
non era così semplice, troppo bello per essere (tutto) vero !.....pazienza,
Nihil sub sole novi !
*DONT_KNOW*
(torniamo nelle catacombe, non se ne esce per adesso....)
Mi lascia sconcertato il tenore della risposta di don Morselli alla sempre gentile e corretta Luisa. Anche perché vedo che lui stesso risponde e parla di tutto fuor che delle note teologiche.
RispondiEliminaLe note teologiche son sostanzialmente quelle tradizionali ma semplificate nella loro suddivisione. Non vedo cosa si possa obiettare. E già altrove ho detto che si tratta di concetti esposti in tutti i buoni testi teologia e nell'Encilopedia cattolica.
Lo sforzo del sacerdote di stabilire una sinossi è meritorio, e per la fatica che vi ha profuso e per l'esito positivo di tal fatica, e questo merito glielo riconosciamo, io per primo gliel'ho riconosciuto. Ma certa scortesia fa davvero effetto.
Lasciando da parte, comunque, quest'inaspettata caduta di stile, una volta che le note teologiche sono state presentate, non vedo cosa cambi nell'ambito dei problemi che in questo blog si trattano con maggior frequenza, perché son problemi che ci turbano e non da oggi.
I vari documenti conciliari, d'un concilio voluto e sempre definito pastorale, e che restano certamente magisteriali, ma a diversi livelli - diversi livelli dei documenti e diversi livelli delle affermazioni all'interno dei singoli documenti - di qual nota sono segnati? Ho in questi giorni ma anche in passato sottolineato giudizi del Concilio sulle religioni non cristiane che non rispecchian il pensiero tradizionale della Chiesa e dei teologi e filosofi cattolici: questa nuova visione delle religioni non cristiane in quale ordine di verità (?) la poniamo? siamo vincolati a credere secondo quale dei tre commi? Siamo tenuti, ove si possano escludere i primi due, a stimare, apprezzare i miti creati dagl'induisti, o il Dio - che poi è Brahman, un mito panteistico - in cui si rifugiano? ie il materialismo buddista, la metempsicosi, il nirvana in cui si annulla l'esistenza? Dobbiamo apprezzare questa mancanza di trascendenza? Se un cattolico in queste religioni, che l'Osservatore Romano definì "venerande anch'esse", ed in questi punti in particolare indicati positivamente dal concilio, non ci vede proprio nessuna luce di Verità, in quale categoria di peccatore rientra, quale sanzione subisce? è un eretico? E se afferma che il Dio islamico non è il Dio cattolico, perché chi non ha il Figlio non ha neppure il Padre, e non mostra disponibilità ad esprimere apprezzamento per l'autentico bordello rappresentato dal paradiso di Allah, è in peccato mortale? Per delitto di eresia? per rigetto del lume della Fede Cattolica, del lume della ragione o per cos'altro?
<span>"....<span> il nostro sole spirituale, così bello e santo e santificante - contro l'illusione dei pipistrelli, stanati dalla Riforma, che la loro ora, l'ora delle tenebre, non debba finire; e ricordo: su questa mia ampia terrazza eravamo in molti, l'altr'anno, a guardar l'eclisse totale del sole; ricordo, e quasi mi par di risentire, il senso di freddo, di tristezza e quasi di sgomento, a vedere, a sentir l'aria incaliginarsi e addiacciarsi via via, </span>
RispondiElimina<span>ricordo il silenzio che si fece sulla città, mentre le rondini, mentre gli uccelli scomparivano, impauriti, e ricomparivano svolazzando nel cielo i ripugnanti chirotteri. A uno che disse, quando il sole fu interamente coperto: - E se non si rivedesse più? - rammento che nessuno rispose, quasi non si addicesse, in questo, lo scherzo... "</span> (T. Casini)
-----------------------</span>
<span>ECCO: ora i pipistrelli hanno riempito l’aria…..
RispondiEliminaTanti uccelli spaventati volano via, e non sanno dove rifugiarsi….
Freddo……tristezza……sgomento…..
L’aria via via si oscura e si addiaccia….
Freddo e <span>silenzio sulla citta’…..tutto e’ silenzio !</span>
<span>Ecco.... ricompaiono i </span><span><span>ripugnanti chirotteri: </span></span><span><span>sono loro che svolazzano e si appostano dappertutto, sorvegliando l’aria tutto intorno, ché nessun uccello s’ardisca a tornar sui rami né voli in cerca di cibo, per i piccoli affamati ! si rintanino dunque, scompaiano tutti gli uccelli che cercano il SOLE, LA VITA: ora è il regno delle tenebre che afferma la sua volontà di potenza, e bisogna ceder ad esso il dominio, su tutti !</span></span>
<span><span> </span></span>
<span><span>Ma il sole, quel SOLE, non lo rivedremo, dunque, mai più<span> </span>? </span></span></span>
<span><span><span>quanto è lunga questa notte dei ripugnanti chirotteri<span> </span>?</span></span>
<span><span>Quando,<span> ditemi, voi sapienti che scrutate il Cielo e i suoi </span>segni<span>.... </span>quando tornerà </span></span><span><span>il nostro sole spirituale, così bello e santo e santificante</span><span> ?</span></span>
<span><span> </span></span>
<span><span>Ma qui, a tante domande , a UNA SOLA DOMANDA:<span> </span>“quando?”</span></span>
<span><span>nessuno rispose…..nessuno !</span></span>
:'( </span>
<span>ASPETTI, aspetti, Dante, non ho capito.....
RispondiEliminase un Cristiano rifiuta di credere che il Dio islamico sia quello cattolico,
si rende colpevole di eresia ? =-O ? ? ?
fatemi capire, per amor di Dio .....sto cascando dalle nuvole, e leggo qui novità inaudite!
sicchè....la Santa Chiesa ci "propone a credere" che siamo eretici se non adoriamo lo stesso Dio degli islamici ? ?
dovremo obbedire alla Chiesa adorando Allah ? ! ?
ma questo non è possibile, GESU' NOSTRO SIGNORE NON PUO' VOLERE QUESTO, non può aver dato il Suo Spirito Santo al Concilio e alla Chiesa per obbligarci a questo !
Mi rifiuto di crederlo ! io sono ignorante di canoni e teologia, ma vi scongiuro,.....sacerdoti, pastori,
Santo Padre, Vicario di Gesù, FATECI CAPIRE CHE COSA VOLETE dai fedeli, che adorino un Dio diverso da quello di Gesù nella SS.ma Trinità ?
Dove sta scritto, su quale punto del Concilio, su quale punto del Catechismo ?
VOI AVETE IL SACRO DOVERE di indicarci dove sta scritto ....per amore di Gesù Cristo Salvatore dovete dirci
se E' VERO O FALSO CHE ADORIAMO LO STESSO DIO DEGLI ISLAMICI:
e non c'è una via di mezzo alla domanda se Allah è lo stesso nostro Dio:
O SI' O NO ! !
:'( :'( </span>
Don Alfredo ha già risposti anche alle domande chiaramente fuori tema rispetto a questo thread dicendo "<span>Anche qui, come IN TUTTE LE REALTA' DELLA VITA CRISTIANA, BISOGNA PRENDERE LA REGALE VIA DELLA CROCE, evitando le soluzioni apparentemente più facili". In ogni caso, amici, chi lo conosce sa che tutte le risposte che voi chiedete le ha e che non è affatto scortese. D'altra parte mi chiedo se alcune domande sono poste per aver risposta oppure per solo per fare una polemica partendo da preconcetti dati per scontati. Insomma, chi vuol sentire la risposta che ha già pensato può anche evitar di far domande retoriche ... Non scriviamo qui per polemizzare, ma per confermarci a vicenda nella fede, in un tempo di lupi. Don Morselli è una luce sicura e sono certo che risponderà a chiunque gli scriva all'indirizzo che ha esposto.</span>
RispondiElimina<span>non capisco: che significa domande retoriche ?
RispondiEliminae chi precisamente le ha fatte, può indicare esattamente il blogger che lei Hofer sta accusando di preconcetti ?
io vengo qui per capire, ma da tutti questi discorsi complicati e pieni di retro-pensieri non capisco niente:
vedo solo che Pastorelli risponde con semplicità alle domande che si pongono, e nessun altro: solo, ogni tanto qualche sacerdote di buon cuore e animo cortese, come don Gianluigi e soprattutto don Bernardo (Areki), talvolta don Camillo.
Altri sacerdoti che rispondono, secondo la Carità di INSEGNARE AGLI IGNORANTI, non ne vedo.
Chiediamo una briciola di Pane di Verità, non chiediamo paroloni e discorsi astrusi, siamo piccoli e chiediamo Gesù, solo Lui, chiediamo che cosa ci dà oggi Gesù, che cosa dice alla sua Chiesa, ai piccoli e ai grandi: e spesso ci viene negato di avvicinarci a Lui, veniamo cacciati via perchè siamo piccoli e ignoranti, ci vien detto: "Zitti ! Studiate prima di parlare....studiate la tabella e non fate domande!"</span>
....anzi: fate domande solo riguardo alla tabella, e non su altro !
RispondiElimina....anzi: fate domande solo riguardo alla tabella, e non su altro !
RispondiEliminaForse non si vuol rispondere ad una domanda seria, che esporrebbe al rischio di farsi bollare come "prete anticonciliare"
RispondiEliminaAllora parliamo di San Tommaso e non parliamo di "Dignitatis Humanae" n. 2. E' buono o cattivo? Che tipo di magistero è? Va riscritto?
Con le univoche affermazione da manualetto anni '50 si finisce per non fare teologia, ma apologia...del Vaticano II.
E' il tradizionalismo alla Mons. Pozzo, che ha scritto tutti quegli sproloqui per dirci quanto è bello il Vaticano II, quanto sono brutti e cattivi e teologi modernisti che lo fraintendono.
C'è una sola parola per tutto ciò: IPOCRISIA, altro che "via regale della Croce"....quella lì passa per la VERITA' e l'ONESTA'
Ma perché questo processo alle intenzioni? quali sarebbero i preconcetti scontati? Le perplessità, i dubbi, l'incapacità di trovare una continuità tra alcuni documenti e passi di documenti conciliari col Magistero precedente, espressi anche da luminari della teologia, durante ed anche dopo il Concilio?
RispondiEliminaMa se siamo a chiarirci le idee su qusto blog, che senso ha il tuo invito a scrivergli in privato quando spesso le domande esprimono un comune stato d'animo ed una incertezza comune?
Io non conosco don Morselli e, quindi, non potevo sapere, come invece tu sai, che possiede tutte le risposte ai dubbi che da decenni attanagliano tanti fedeli. Se le ha, son felice per lui e per i suoi fedeli ch'egli sa confermar nella fede.
Caro Ospite, su questi giudizi ingenerosi non son affatto d'accordo, anzi li ritengo temerari ed anche controproducenti. Non credo che don Morselli abbia timore di passar per anticonciliare, e non penso che lo si possa accusar d'ipocrisia. Ritengo che anche lui abbia preso la sua croce e che cammini cercando risposte convincenti. C'è chi sostiene che abbia tutte le risposte ai problemi del concilio. Su questo posso nutrir qualche dubbio. Ed anche se le avesse, e per sé le ritenesse più che appaganti, non è detto che quelle riescano a placar l'animo di chi ha sempre cerca e non ha trovato l'interpretazione acquietante.
RispondiElimina<span>
RispondiEliminaCari amici (Marvi, Luisa e tutti gli altri), noi abbiamo delle certezze assolute: la dottrina costante della Chiesa, quella insegnata fino al 1962, è indiscutibile e non soggetta a 'reinterpretazioni' neomodernistiche di nessun tipo, così come dice con chiarezza il Concilio Vaticano I : " <span>“Il senso dei sacri dogmi che deve sempre essere conservato è quello che la santa madre Chiesa ha determinato una volta per tutte e non bisogna mai allontanarsi da esso sotto il pretesto e in nome di una comprensione più profonda.”</span><span><span> (cfr. Denzinger n. 3020)</span></span>
<span><span><span>Nessuno può imporci qualcosa di diverso e di reinterpretato 'à la facon moderniste'. </span></span></span>
<span><span><span>Vorrei ricordare specialmente ai nuovi venuti in questo sito, che per confermarci nella Fede e non sentirci smarriti, ci sono dei testi chiari e semplici del Magistero perenne come il Catechismo di San Pio X o quello Tridentino. </span></span></span>
<span><span><span>Per vederci chiaro sui problemi sorti con le pessime 'novità' del Vaticano II, ci sono le Encicliche dei Papi fino a Pio XII incluso (si trovano facilmente anche sul web),: ad esempio la 'Mortalium animos' di Pio XI contro l'ecumenismo e le riunioni interreligiose, la 'Quas primas' sulla Regalità di Cristo e contro la 'laicità dello Stato' (sempre di Pio XI) o la Mirari vos' di Gregorio XVI contro la libertà religiosa. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono di lettura abbastanza semplice, insomma si comprendono facilmente.</span></span></span>
</span>
<span><span><span>Se qualcuno vuol comprendere qualcosa di più sulla tragedia che stiamo vivendo, anche per stare in guardia, c'è sul web un libro liberamente scaricabile in pdf che tratta dell'attuale crisi nella Chiesa, scritto in maniera comprensibile (stile giornalistico), il cui link è il seguente: <span><span><span><span><span>http://www.chiesaviva.com/1962%20libro.pdf</span></span></span><span><span></span></span></span><span></span></span></span></span></span>
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<span><span><span>Facciamoci coraggio e affidiamoci alla Madonna: un'eclissi non dura per sempre!
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</span></span>
Scusatemi per il cambio di dimensioni del carattere, ho 'pasticciato' un po'...
RispondiElimina<span>
RispondiEliminaE ridai con le domande retoriche, e ridai con i processi di intenzione, come se chi qui, io come altri, pone domande lo fa perchè non ha niente di meglio da fare, così solo per il gusto di provocare , di polemicare, partendo da preconcetti !?! Perchè tanto le risposte le ha già!
È così che viene rispettata, definita, presa in considerazione, l`esperienza, il buon senso, l`osservazione, la testimonianza, il sincero desiderio e BISOGNO di avere risposte, che la ragione esige?
Chi si interoga e interroga, ha sovente subito gli strali dei preconcetti e dei pregiudizi di chi gli ha tappato la bocca, di chi gli ha fatto capire che non aveva il diritto di esprimersi ed ora, quando finalmente ha ritrovato la voce, viene accusato di avere preconcetti ?
Paradossale, no?
Forse che l`osservazione della realtà che abbiamo sotto gli occhi può far l`economia di domande anche scomode? Forse che definirle preconcetti le farà sparire?
E perchè don Morselli, non può rispodere qui, su questo blog, a certe domande? Perchè può farlo solo in privato? Se già conosce le risposte perchè non ne fa beneficiare i lettori numerosissimi di Messa in latino? </span>
Ma forse non avevo capito che il blog Messa in Latino si è trasformato in un `"Università d`estate", i corsi sono liberi, molto intensivi, si susseguono ad un ritmo molto sostenuto, aperti a tutti, ma verranno accettate solo domande pertinenti al corso, ogni altra domanda, anche se collegata al tema, anche se fa seguito a riflessioni, osservazioni o interventi stessi del professore, anche se è pertinente con la situazione generale alla quale fa riferimento il corso, è PROIBITA.
RispondiEliminaSi asterranno anche coloro che sinceramente vorrebbero capire, ma non hanno il livello sufficiente per seguire i corsi, eppure non son curiosi superficiali che non sanno che fare d`altro, no, sono persone che veramente, sinceramente, si pongono molte domande .
Se alcuni già conoscono a fondo il programma dei corsi, ma trovano sempre interessante e "enrichissant" condividere domande e riflessioni, e mettere a disposizione anche le loro competenze, altri pensavano e speravano, anche se non sono giovani, pubblico al quale il professore sembra rivolgersi in priorità, trovare uno spazio, un ambiente aperto e accogliente, e una persona competente e ideale, per finalmente porre le loro domande senza essere giudicati.
Sembrerebbe che si sono sbagliati.
Un pipistrello sembra, stando a studi scientifici, che mangi 2500 zanzare a notte. Basterebbe , dunque, un solo pipistrello, a levar di torno le zanzare eretiche. Invece abbiam d'intorno tanti pavoni.
RispondiEliminaUn momento d'impazienza, se tal è, cara Luisa, può capitare a tutti. Fiducia!
RispondiElimina<span>Perciò è lontano dal vero chi ammette sì l’esistenza in terra di un deposito di verità, ma pensa poi "che sia da cercarsi con tanto faticoso lavoro, con tanto studio e dispute, che a mala pena possa bastare la vita di un uomo per trovarlo e goderne; quasi che il benignissimo Iddio avesse parlato per mezzo dei Profeti e del suo Unigenito perché pochi soltanto, e già molto avanzati negli anni, imparassero le verità rivelate, e non per imporre una dottrina morale che dovesse reggere l’uomo in tutto il corso della sua vita." - dalla 'Mortalium Animos'</span>
RispondiEliminaQuesto perchè devi solo seguire in buona fede i pastori, Cristo non ti condannerà perchè non hai studiato abbastanza, ti condannerà se non hai studiato quello che potevi riuscire a studiare.
Per dirimere ogni dubbio. Non era certo mia intenzione fare alcun processo alle intenzioni di alcuno. Ma conosco troppo bene gli ambienti cosiddetti tradizionalisti (ai quali, peraltro,fieramente anch'io appartengo, sia ben chiaro) per non intuire dove almeno possono andare a parare certe "domande". Il punto vero, che don Morselli ha ben sottolineato, è che è necessario avere fede nel fatto che il Signore mantiene le Sue promesse <span>e quindi </span>non abbandona la Sua Chiesa, anche se questo a quelli come noi che si impegnano per mostrare la continuità tra prima e dopo il CVII costa scarifico,persecuzione,irrisione, emarginazione sia da parte progressista che da parte ultra-tradizionalista (intendendo con questo termine chiunque pensi di poter criticare a suo piacimento il magistero ordinario). Molti vescovi sono imperfetti o contrari alla retta dottrina? E' verissimo! Fu così anche per l'eresia ariana. Attraversiamo la crisi più nera della storia della Chiesa? E' probabilmente vero. Ma non deve venire meno la fede che comunque il Signore sarà con noi fino alla fine dei giorni. Questo volevo dire, cari fratelli in Cristo. E se ho involontariamente offeso qualcuno, caro professor Pastorelli, son qui a fare ammenda. Io non ho altro che da raccomandare che la fedeltà a Pietro. Con de Maistre ripeto che se anche fossi sicuro di aver ragione, di fronte ad un diverso pronunciamento del Sommo Pontefice,avrei la fede di avere torto! Quindi chiedo formalmente e sinceramente scusa a chiunque si sia sentito offeso dalle mie parole. Era mia sola intenzione ribadire che bisogna aver fiducia nella Chiesa, nel Suo Magistero ufficiale,ovviamente non in quello di questo o quel pastore che possa essere più o meno eterodosso. Chi vuol parlarne mi scriva pure a nibinagh@alice.it. Vi abbraccio virtualmente tutti, abbiate fiducia: il Signore mantiene le promesse!
RispondiEliminaPrimo: la parola ipocrisia non era direttamante per Don Morselli, ma per uno stile teologico in generale.
RispondiEliminaSecondo: sono disposto a ritrattare e a chiedere scusa se mi si dice con chiarezza quel che è Dignitatis Humanae n.2.
Dignitatis Humanae 2 è giusto? Quel che il Concilio ha scritto è buono, si può criticare (secondo i parametri dati non parrebbe), va riscritto? E' tradizionale?
Vorrei un intervento puntuale e una risposta precisa sulla nota teologica da dare al punto più controverso.
Se Don Morselli e Pozzo mi dicono che è interamente cattolico e se assumono la responsabilità allora ritratto quel che ho scritto ed ammetterò che non vi è ipocrisia, ma solo sincero convincimento di qualcosa che ritengo personalmente prossimo all'eresia.
Non era mia intenzione processare le intenzioni di nessuno, cara sorella Luisa.Ti prego di leggere il mio commento sopra. Un caro saluto in Cristo.
RispondiEliminaPienamente solidale con don Morselli.
RispondiEliminaCarissimo SOS, ribadisco che non volevo urtare la suscettibilità di nessuno. Ma quando si accusa la Chiesa di scrivere testi ambigui (i che può anche essere, sia ben chiaro), dico che bisogna guardare anche ai fatti positivi: il magistero chiarissimo di Benedetto XVI, che autorevolmente insegna l'ermeneutica della continuità, e cioè l'utilizzo della luce della Tradizione per l'interpretazione del Magistero ordinario e straordinario. Che poi ci siano dei pastori eterodossi ... questo mi sembra evidente. Ma non si può partire con ilpreconcetto che la Chiesa sbagli o che non sia fedele alla Tradizione ... La medicina è l'ermeneutica della continuità: non lo dico io, che sono nessuno e non ho alcuna autorità,lo dic eilsuccessore di Pietro. E quando lo dice, non lo dice solo a coloro che dicono: "Che bello, ilCVII ha cambiato completamente la Chiesa",lo dice anche a color che dicono: "Orrore! Il CVII ha comabuato completamente la Chiesa!".Il fattoè che il CVII non ha cambiato la Chiesa. I miei interventi erano solo intesi a ravvivare la fiducia nel Signore che non abbandonerà mai la Sua Chiesa. Mi unisco a don Alfredo, per esperienza personale: questo non avverrà mai senza il contributo del nostro personale sacrificio. Anzi, di più, ti dico: talvolta ci mette direttamente anche l'inqulino del piano di sotto a pereseguitarci, e allora non c'èaltro metodo che stare stretti alla Tradizione, preghiera personale e famigliare, messa e comunione quotidiana, rinunce, sacrifici e digiuni e atti di carità spituale e materiale. Lo dico, purtroppo, per esperienza personale.
RispondiEliminaSOS,se ti sei sentito offeso da me,mi dispiace, ti chiedo scusa. Io sono sincero e non ho alcun doppio fine. Se vuoi parlarmi, puoi scrivermi a nibinagh@alice.it.
Salvaci Signore, simo perduti!
RispondiEliminas'era solo addormentato per provare la fede dei suoi....
ospite, c'è ben poca gente qui che, se si pone interrogativi, non lo faccia perché ha studiato, sperimentato, visto, sofferto la 'discontinuità'
RispondiEliminaDa quando in qua gli interrogativi seri, le domande intelligenti e spesso scomode per l'deologia dominante, hanno assunto il nome di PIAGNISTEI?
Quanto a DIRSI cattolici, sono fin troppi quelli che si proclamano tali, ma di cattolico hanno solo una etichetta sempre più riconoscibile per qualcosa d'altro...
Sono d'accordo: è un approccio perfettamente tradizionale
RispondiEliminaMa chi di noi ha mai messo in dubbio l'assistenza di Cristo, promessa sino alla fine dei secoli, alla Sua Chiesa? Quante volte abbiamo sostenuto che se la Barca fa acqua da tutte le parti non affogheremo perché la Sua mano è lì, a tappar falle e a tener diritto il timone? Ma se fosse venuta meno in noi la fiducia in Pietro (Pietro, non Simone) che ci staremmo a fare qui? Che senso avrebbe il nostro rivolgerci a Pietro per aver risposte, la parola che sia quella e non altra?
RispondiEliminaIo non so quale ambiente tradizionalista tu frequenti e dove. Nell'ambiente cattolico in cui io son impegnato non conosco nessuno che abbia perduto la fiducia in Cristo e nella Chiesa, anche se non pochi uomini di Chiesa operano sì da far affiorar nell'animo talvolta il sospiro doloroso: Dio mio, perché ci hai abbandonato?
Ma chi di noi ha mai messo in dubbio l'assistenza di Cristo, promessa sino alla fine dei secoli, alla Sua Chiesa? Quante volte abbiamo sostenuto che se la Barca fa acqua da tutte le parti non affogheremo perché la Sua mano è lì, a tappar falle e a tener diritto il timone? Ma se fosse venuta meno in noi la fiducia in Pietro (Pietro, non Simone) che ci staremmo a fare qui? Che senso avrebbe il nostro rivolgerci a Pietro per aver risposte, la parola che sia quella e non altra?
RispondiEliminaIo non so quale ambiente tradizionalista tu frequenti e dove. Nell'ambiente cattolico in cui io son impegnato non conosco nessuno che abbia perduto la fiducia in Cristo e nella Chiesa, anche se non pochi uomini di Chiesa operano sì da far affiorar nell'animo talvolta il sospiro doloroso: Dio mio, perché ci hai abbandonato?
prima di sputare sentenze come "approccio pienemante tradizionale" forse bisognerà che studiate un pò la teologia
RispondiEliminaMi sembra che le uniche madornali cretinate che sin qui ho letto tra i commenti a questo post son proprio le tue.
RispondiElimina<span>Ma non credo che qualcuno si sia offeso, a tal punto che tu debba ancora chiedere scusa: ce ne dicon tante che a quest'ora avremmo dovuto morir d'infarto se si fosse stati così suscettibili.
RispondiEliminaNessuno credo voglia metter in dubbio la tua buonafede e sospetti doppi fini.
Semplicemente noi non vediamo dove e come l'ermeneutica della continuità abbia portato a dimostrazioni atte chiarir i nostri dubbi</span>
Buona questa Don Peppino!!!! :-D :-D :-D
RispondiEliminaOh la sublime bontà, intelligenza, correttezza e buona educazione di definire "questi qui" dei fratelli di Fede!
RispondiEliminaComplimenti a colui che scrive, che probabilmente ha largamente approffittato della liberissima interpretazione del Vaticano II, della non correzione di abusi e derive e creazione varie.... e che oggi accusa di scrivere cretinate e piagnistei chi ha subito e subisce le conseguenze di quelle derive, le denuncia, domanda spiegazioni, chi ha studiato i testi conciliari mettendoli in raffronto con i Magistero perenne della Chiesa e auspica l`intervento chiarificatore della somma autorità della Chiesa.
Un paradosso che certi silenzi permettono.
<span>
RispondiElimina<span>Se i testi del Vaticano II non contevano una virgola, una lettera, un`apostofe, un accento, una frase, alcunchè di ambiguo, che ci vengano spiegate le ragioni, le radici del caos liturgico e dottrinale che ne è seguito, che ci venga spiegata la mancata correzione di abusi e creazioni varie, che ci sia mostrata la continuazione con Tradizione di certe prassi gravemente distorte e mai corrette, anzi legittimate e incoraggiate,se non c`era niente di ambiguo in quei testi che ci vengano spiegate e motivate le libertà prese e da SUBITO, da chi conosceva perfettamente quei testi, che ci venga detto perchè l`autorità non ha messo fine a quegli abusi che ci viene detto sono solo interpretativi, e sopratutto che le tre parole "ermeneutica della continuità", che sembrano essere diventate il nuovo strumento-bastone per zittire chi pone domande, ricevano un contenuto, che ci venga chiaramente detto e dato il contenuto di questa ermenutica, con la conseguente chiara condanna degli errori e, se bisogno, anche dei cattivi pastori e maestri che hanno deformato e continuano a deformare la coscienza dei cattolici. </span></span>
Carissimo professore, però bisogna anche sforzarsi di aver fiducia nel successore di Pietro. Non è vero che "non vediamo dove e come l'ermeneutica della continuità abbia portato a dimostrazioni atte chiarir i nostri dubbi". Per lo meno non lo è per me: c'è una linea molto, ma molto chiara negli scritti del Card. Ratzinger (sia personalmente che come Prefetto della CDF, vedi ad esempio "Introduzione all Spirito della Liturgia", la "Dominus Jesus", il discorso di commiato del fratello da maestro del coro di Ratisbona e tanti tanti altri discorsi), fino al famoso ed autorvole discorso del 22 Dicembre 2005 alla Curia Romana, in cui ciò che prima veniva suggerito adesso viene insegnato. Forse sono io che sono troppo semplicistico, ma a me sembra che l'ermeneutica della continuità sia molto chiara: se c'è un dubbio su qualche enunciazione dottrinale, il dubbio si risolve alla luce dell'interpretatio autentica data dalla Tradizione (quaod semper et ubique). E questo, nonostante le persecuzioni che molti di noi conoscono, nonstante le difficoltà ed una strada che si presenta sempre in salita, nonostante la nostra necessaria sofferenza, a me già riempie il cuore di gioia e di speranza. Vorrei trasmettere questa gioia e questa speranzaa chi vede solo buio. Amici, faccio solo un esempio. Da quando è stato emesso il Motu Proprio Summorum Pontificum, io posso santificare tutte le feste assistendo alla S.Messa di sempre, alla luce del sole e dicendo in faccia ai modernisti che mi criticano che io sto solo seguendo la parola del Papa e facendo al sua volontà. Ma vi par poco questo? Non vi dà un coraggio ed una forza che solo qualche anno fa erano insperati? Per me, il MP SP è paragonabile alla caduta del muro in politica. Son diventati tutti stati cattolici dopo la caduta delmuro? No di certo, ma hanno la possibilità di farlo, mentre prima c'era solo buio. E' lo stesso nella Chiesa, grazie al Papa! Sursum corda! un po' di ottimismo non gratuito (e non quello beota che va tanto di moda stile "il cristiano ga sempre il sorriso sulle labbra"). C'è da lavorare, ma la speranza è lì, c'è SPAZIO per lavorare!!! Ringraziamo il Signore. Capisco le sofferenze di tutti e le difficoltà di tutti, sono anche le mie. Ma vi esorto ad essere un po'più ottimisti!
RispondiEliminaCapisco, SOS, la tua preoccupazione, però non mi far dire quel che non ho detto: la Santa Chiesa non ci propone a credere apertamente che abbiamo lo stesso Dio dei musulmani, perché sa e scrive che non riconoscono Cristo come Dio. Ma si legge nella Nostra aetate:
RispondiElimina<span>"<span>La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno". </span></span>
Il povero diavolo che legge cosa capisce?
Io ho posto l'accento, oltre che sull'adorazione dell'unico Dio vivente e sussistente - è il Nostro? -, e sulla morale islamica (poligamia?) e sulla visione della retribuzione dopo il Giudizio.
Dimmi un po', sappiamo che soprattutto ai martiri per la causa - conquista violenta - son promessse le 70 Urì che daran loro in eterno piacere verginale. E poi quei decreti nascosti di Dio a cui si sottomettono, cosa sono?
Quale grado di assenso è richiesto a questo documento, in questa ed in altre parti di tal ocumento dove si manifesta stima e riverenza per le false religioni? Dovran pur spiegarlo una buona volta. In quale degli ordini di verità va catalogato? Io non lo so.
E non mi vengan a cincischiar con le parole per convincermi che la Nostra aetate guarda agli uomini, perché parla esplicitamente di fede islamica, da cui deriva la soteriologia e la morale.
Il problema della salvezza del singolo islamico qui non c'entra. Abbiamo o no il diritto-dovere di ottenere un pronunciamento dall'Alto che ci dica: questa è la Verità? dovete questo credere in caso contrario siete eretici o prossimi all'eresia, temerari, peccatori, scomunicati ecc. ecc.?
Non è con il maiuscolo e le faccine che ti assomigliano che ti fai la ragione. Sei un povero troll disadattato.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p><span><span>"... è che in un’epoca in cui bisognava proprio insegnare dottrinalmente, chiaramente, definire e <span>anche se fosse necessario, scomunicare,</span><span> proprio in un’epoca così pericolosa il Concilio si prese questo </span><span>strano lusso di essere pastorale, senza essere dottrinale.</span></span></span>
</p><p><span><span><span>Questa cosa ha causato molti equivoci, basta citare una sola cosa che può esemplificare un po’ tutte, il Cardinale Michele Brown, un grande teologo veramente, il Cardinale Brown al concilio insisteva … </span><span>(finita la cassetta)</span></span></span>
</p><p>-------------------------
</p><p><span>Questa è la parte finale della registrazione della conferenza di P. Tyn, dove egli, in una convinta difesa della giustezza di tutte le enunciazioni conciliari, stava parlando del problema delle cattive interpretazioni e dei travisamenti.</span>
</p><p><span>Il fatto che si volle definire pastorale (primo dopo 20 Concili della storia) lo chiama</span> "strano lusso"; <span>che avrà voluto dire ?</span>
</p><p><span>La cassetta s'interrompe sul più bello, lasciando i lettori in acuta suspense, pensando a che cosa volesse dimostrare p. Tyn portando l'esempio del teologo card. Brown.... Chi ne sa qualcosa di tal teologo ? </span>
</p><p><span>P. Cavalcoli ha detto che spera di rintracciare il resto del discorso. Sia lui che P. Tyn sono sinceramente convinti della possibilità di mostrare la perfetta continuità del Concilio con la Tradizione.</span>
</p><p>Per ora speriamo che si possa trovare la continuazione del discorso di P. Tyn: poi, speriamo anche di ravvisare la continuità dell'intero Concilio con la Tradizione....
</p><p> *DONT_KNOW*
</p></span>
<span><span>Il povero diavolo che legge cosa capisce? </span>
RispondiEliminaproprio così, Dante: questo è l'aspetto tragico della situazione in cui sentiamo che si continua a proclamare con entusiasmo "c'è la continuità, c'è l'ermeneutica che risana le apparenti fratture ....c'è, c'è!....state tranquilli che la troviamo e ve la diremo!"
e tutti rimaniamo in trepidante attesa, per anni e anni.....
Ma se il fedele legge con occhio attento ciò che stai proponendo e<span> ragiona </span>e percepisce quantomeno la propria confusione e quella di tutti i cattolici di buonsenso, che ragionano col 2 + 2 = 4,
non c'è proprio niente da rallegrarsi nè da sentirsi soddisfatti e sicuri di una continuità che non c'è affatto !
come voler ricucire uno strappo dove la stoffa manca del tutto: e la toppa finirebbe di strappare tutto il tessuto, come dice anche Nostro Signore.
E siamo tutti dei poveracci a cui fanno prender lucciole per lanterne con la parola magica CONTINUITA' !
come se fosse un "APRITI SESAMO" buono a risanare tutte le fratture dovute a terremoti,
e anche, se fosse il caso......
la deriva di due CONTINENTI, ormai inarrestabile !
:( </span>
Ma bisogna anche riconoscere il cambiamento di prospettiva degli ultimi anni! Nel buio una luce si è accesa. Invece di imprecare contro le tenebre, adesso ognuno di noi può accendere il suo fiammifero!
RispondiEliminaAppuntp: i documenti conciliari, se non interviene l'Autorità, continueranno ad essere a lungo, per la difficoltà di raggiungere la loro esatta comprensione e valutazione, causa di dispute e faticoso lavoro.
RispondiEliminaMons. Pozzo e don Morselli posson indicar delle vie di esegesi, delle chiavi di lettura, magari interessanti, esporre le proprie opinioni, ma non son Magistero.
RispondiEliminaGesù la può fermare.
RispondiElimina<span>Io son tanto ottimista che aspetto le risposte dall'Alto da 50 anni quasi. Apprezzo, ho sempre apprezzato certe posizioni del card. Ratzinger, ma i suoi libri, testi per noi assai importanti, lo sottolineo, non esprimono il Magistero.</span>
RispondiEliminaIl fiammifero si consuma e ti brucia le dita.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina"Invece di...", perchè questo aut ..aut...come se chi si esprime, avendo ritrovato la voce e spazi per farlo, si limitasse ad imprecare, come se nel contempo non accendesse fiammelle e non vedesse le luci ancora instabili che si accendono qua e là.
Chi si esprime vede le tenebre, passate e attuali, non potrebbe non vederle, condivide domande, incomprensioni riflessioni, E, là dove la vita l`ha posto, con coerenza e responsabilità cerca di testimoniare, di riflettere la luce della sua Fede.
I due "movimenti" non si escludono. </span>
Il papa però non la pensa così! E io sto con lui!
RispondiEliminaIl papa però non la pensa così! E io sto con lui!
RispondiEliminaIl fiammifero che si consuma e brucia le dita è una realtà. Non sarebbe meglio accendere qualche faro?
RispondiElimina<span>@Ospite
RispondiEliminaSi contenga. Don Morselli, mi dispiace per lei, di "studiare prima di parlare" lo ha detto a me, non vorrei peccare di immodestia ma ripeto, lo ha detto a me e a me soltanto (controlli l'andamento del thread), non a tutti i partecipanti al blog, molti dei quali S.Tommaso, i "NOSTRI autori", li hanno studiati, contrariamente al sottoscritto, almeno quanto don Morselli.
A questa 'rivendicazione' aggiungo solo che don Morselli ha firmato il suo post. Ha messo il suo nome e il suo cognome. Lei che invita, investito da chissà chi di chissà quale autorità, chi interviene qui a "smetterla di scrivere cretinate e continui piagnistei" si firma 'Ospite'...</span>
Io "relata refero": così ha detto il papa nel suo viaggio in Australia. Caro prpofessore, n on crede che tutti dovremmo inchinarci davanti al pronunciamento di Pietro? Io intendo il cattolicesimo anche in questo modo. Se non obbediamo al papa anche nel suo magistero ordinario, che signifiacto ha essere cum Petro e sub Petro? Non concorda con me che Jospeh ratzinger è il più grande teologo esistente? Oremus pro Pontifice nostro!
RispondiElimina<span>
RispondiEliminaHo una strana e sgradevole impressione che ho già descritto in un altro thread, mi sembra che, se durante più di 40 anni i fedeli legati alla Tradizione, quelli per intenderci che non hanno creduto che una nuova Chiesa fosse nata con il Concilio Vaticano II, sono stati zittiti, scherniti, e messi all` angolo, "marche ou crève", oggi gli stessi, che in principio hanno ritrovato la parola, si trovano confrontati ad un altro "muro", quello di chi sembra ascoltarli, riconosce le derive, ma brandisce l`ermeneutica della continuità, senza provarne la realtà o spiegarne il contenuto, e tenta di colpevolizzare chi non si accontenterebbe di queste tre parole, chi vorrebbe capire, e continua a domandare spiegazioni e auspica l`intervento dell`autorità suprema del Sommo Pontefice.
Zitti prima, zitti ora, ma in modo differente, più strisciante...stile "ma che cosa volete ancora" , "che cosa volete di più ", "le vostre osservazioni sono prese in conto, dovrebbe bastarvi".
Il Concilio Vaticano II non si tocca, è perfetto, è infallibile, tutto si è svolto senza tensioni interne, senza lotte fra le diverse "fazioni", senza compromessi, il CVII non si tocca, i suoi testi sono chiari, il problema sono le interpretazioni, ma anche qui ci si ferma ai piedi del gigante e non si dice chiaramente che cosa i suoi testi hanno REALMENTE voluto, e non si mostra la reale e effettiva CONTINUITA con la Tradizione.
E se si accetta che ci sono state interpretazioni fuorvianti non si vuol dire da dove sono partite, che cosa le ha permesse, chi ne sono stati i responsabili, c`è prescrizione, e non le si nomina e definisce chiaramente, senza compromessi.
Insomma, fin qui potete andare ma non spingetevi oltre.
Perchè anche facendo l`impasse sugli errori del passato, anche passando la gomma cancella-tutto sulle diverse responsabilità , anche accettando di non ottenere risposte ai diversi perchè, perchè tutto ciò è stato possibile, perchè non ci sono state correzioni e sanzioni, OGGI, gli abusi e le derive continuano, OGGI i magisteri paralleli continuano, OGGI cattivi maestri stanno portando le percorelle, i piccoli, su pascoli paralleli, altri.
OGGI abbiamo bisogno della parola del Papa che, con la sua AUTORITA, ci dica : questo sì, questo no, che finalmente l`ermeneutica della continuità abbia un contenuto chiaro e vincolante che ci mostra che il Vaticano II si iscrive nel fiume vivo della Tradizione.
</span>
Carissma, sono in parte d'accordo con te. Non credere che anch'io non abbia di che lamentarmi per tentissime cose che non vanno, e che non lo faccia! Ma molto meglio è portare il proprio contributo in positivo, impegnarsi perché migliori il trattamento dell'Eucaristia da chi la bistratta, far sì che ogni diocesi abbia almeno una messa di sempre e tanto altro ancora. Lo sappiamo tutti che nella Choiesa ci sono tanti problemi: il primo a dirlo è il papa! Lo vogliamo aiutare o noi? Volgiamo continuare con le lamentazioni oppure vogliamo scender ein campo in prima persona, prendoendoci gli insulti - sì dico gli insulti che son stati rivolti a me dal clero prgressista - e tenere alto lo stendardo del garne Re contro quello della Bestia soèportando con umiltà e pazienza gli attaqcchi del nemico? Ma credete davvero di richiamare molti giovani e molti fedeli se vi limitate a lamentarvi di quello che non va? Impegnatevi percheé l'ermeneutica della con tinuità sia applicata davvero. Facciamolo insieme! Non siamo su sponde diverse... combattiamo tutti per la Santa Tradizione! ma facciamolo pèroduttivamente, non da meri brontoloni!
RispondiEliminabellissimo questo: vede....condivide..(il buio e lo smarrimento)..E cerca di testimoniare....di riflettere la luce....
RispondiEliminaE' proprio qui che dovremmo applicare un SANO (e salvifico, per Grazia di Dio) ET-ET, non aut-aut!
Ognuno di noi viene qui per ricevere un piccolo raggiodi luce in mezzo al buio che ci avvolge e pare infittirsi senza tregua, aumentando la paura, ma non si dà per vinto, e continua a scambiare idee, condividere timori e speranze, RIFLETTE il piccolo raggio di luce che ha ricevuto da quelli che ne sono maggiormente provvisti (o per studi, o per statura morale, culturale, spirituale, soprattutto di Fede custodita e vissuta in profondità....) e, rimandando la luce ricevuta, illumina altri che sono ancora al buio e che a loro volta possono riaccendere la loro LUCERNA fumigante o spenta, che è la FEDE: una luce che dapprima debole, rara, visibile solo qua e là, s'accende e si rinvigorisce, sempre più, in dieci, cento, mille coscienze, con l'aiuto di Dio che è in mezzo a noi, e pian piano riempie tutti gli spazi bui che ci opprimevano da tanti anni, e così....
LA LUCE METTE IN FUGA LE TENEBRE dell'errore, dell'ignoranza, della menzogna, delle forze nemiche di Nostro Signore !
E' una battaglia epocale, inaudita nelle sue forme e nella sua intensità, svolgendosi essa sopratutto ALL'INTERNO DELLA CHIESA, dove le tenebre penetrarono (da qualche finestra socchiusa....) già nel bel mezzo del Concilio, approfittando dell'AMBIGUITA', CHE NON E' AFFATTO GRADITA ALLO SPIRITO SANTO, nè mai da Lui voluta, ma solo dalle connivenze e dai tatticismi e scaltri maneggi umani, suggeriti dallo spirito del mondo e di faziosità, che è contrario a quello di Cristo !
E questa battaglia, come molti hanno detto da tempo, la Chiesa la potrà vincere, dopo aspre lotte, accettando che si faccia Luce, che la LUCE ETERNA vinca di nuovo e per sempre contro il regno delle tenebre e della menzogna, per intercessione della Madre di Dio e della Chiesa, che lo ha promesso, secondo l'Antico disegno Divino della Provvidenza.
Fiat Lux ; Gesù Luce del mondo, vieni e metti in fuga tutte le tenebre !
ma lei Hofer, cortesemente, vuol fare un esempio concreto di "ermeneutica della continuità" applicata e non solo teorica ? porti un esempio, così capiamo e ci regoliamo SIMILMENTE, in situazioni simili !
RispondiEliminaIo le potrei porre una domanda banalissima:
fino al 1962 nessuno si sarebbe mai sognato di riscrivere un Catechismo di testa sua e di inventare una Liturgia-bricolage, attingendo a vari culti non-cattolici: se solo ci avesse provato, la scomunica lo avrebbe colpito ipso facto, e nessuno avrebbe trovato alcunchè da ridire !
Mi sa dire lei COME MAI dal 1968 un certo gruppo di nome CNC, capeggiato da un certo pittore-teologo, leader carismatico (=?....) ha fatto esattamente questo percorso "inventivo" e tranquillamente e impunemente sparge eresie da 42 anni, plasmando i suoi adepti ad una religione che di cattolico ha solo la facciata (d'ingresso, beninteso) e nelle sue sale chiuse svolge ben altre catechesi e Liturgie che non quelle Cattoliche, (di nessuna epoca antica o moderna) ?
e come mai di fronte a tutto ciò nessuno ha il coraggio da oltre 40 anni di correggere severamente tutti quelle deviazioni dottrinali e liturgiche nè di punire in alcun modo chi persevera nell'errore, trascinando migliaia di anime alla confusione e spesso alla perdita della vera Fede, per ben due generazioni e mezza ?
Mi dice lei, Hofer, come si applica in quiesto caso l'ermeneutica della continuità se:
- prima del Concilio era eresia gravissima negare la divinità di Gesù Cristo, o che la transustanziazione non avvenisse, bensì una transignificazione, ed altri simili orrori dottrinali....
- e dopo il Concilio, in questo gruppo(setta) lo si fa continuamente da decenni, con permessi e recente ultima approvazione finale (2009) ?
Io, caro Hofer, non vedo in questa assurda contraddizione NESSUNA CONTINUITA' !
Mi illumini lei, se può, con la famosa ERMENEUTICA !
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RispondiEliminaSembra proprio che lei non abbia letto con attenzione ciò che ho scritto.
Ho scritto che i due movimenti non si escludono, chi parla, chi si esprime NON è un mero brontolone, non ha preconcetti, non si lamenta senza "se mouiller" ,non fa che imprecare, ma parla, scrive, si esprime E agisce.
Lei vuole che ci impegniamo perchè l`ermeneutica della continuità sia applicata veramente...ma che già ci venga detto chiaramente il contenuto di questa ermeneutica, affinchè in seguito possiamo conformarci e, riferendosi ad essa, e all`autorità del Santo Padre, anche confrontare chi la rifiuterebbe, i pastori in primis.
Trovo particolarmente sgradvevoli questi continui giudizi e rimproveri a chi, pur agendo, pur sovente pagando di prima persona, si concede ANCHE il diritto e responsabilità e forse anche dovere di domandare spiegazioni e chiarezza.
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"Al Papa Giovanni Paolo II, "per difendere la fede della Chiesa Cattolica contro gli errori che insorgono da parte di alcuni fedeli, soprattutto di quelli che si dedicano di proposito alle discipline della sacra teologia, è sembrato assolutamente necessario" a Lui, "il cui compito precipuo è confermare i fratelli nella fede (cf Lc 22, 32), che nei testi vigenti del Codice di Diritto Canonico e del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali" venissero "aggiunte norme con le quali espressamente sia imposto il dovere di osservare le verità proposte in modo definitivo dal Magistero della Chiesa, facendo anche menzione delle sanzioni canoniche riguardanti la stessa materia" (Cf. Lettera Apostolica data Motu Proprio Ad Tuendam Fidem, 18 maggio 1988, incipit)."
RispondiEliminaBen vengano tutte le norme che impongano il dovere di ossevare le verità proposte in modo definitivo dal Magistero della Chiesa, ma purché alle verità proposte fino al 1958 non ne vengano aggiunte altre che le contraddicono. In questo caso, purtroppo già verificatosi (mi riferisco alle 4 costituzioni dogmatiche del Coc.Vat.II), è dovere preciso di chi guida la Chiesa, spiegare, dimostrandolo e non solo proclamandolo, che questa contaddizione non esiste.
CHE LO SI DIMOSTRI.
Ed è preciso dovere spiegarlo in modo chiaro, semplice, comprensibile da tutti, dotti e ignoranti. Così come hanno fatto gli Apostoli che, semplici lavoratori ed eccetto credo S.Paolo nemmeno molto istruiti, hanno diffuso in tuto il mondo il messaggio di N.S.Gesù Cristo.
Se ciò non avviene, non c'è Magistero che tenga.
Se anche un angelo... ecc.
Dovere di ogni cattolico che voglia rimanere fedele alla Chiesa Cattolica fondata da Gesù Cristo, e contrastare la deriva distruttiva dell'intera struttura che è sotto gli occhi di tutti è, in questo caso, quello di non tenere in alcun conto di queste novità e rifarsi agli insegnamenti precedenti.
Carissimi continuità e Luisa, c'è forse qualche documento ufficiale che neghi la transustanziazione o la Presenza Reale? Se poi l'autorità preposta non ha provveduto ad intervenire, sta a vedere che è colpa mia e dell'ermeneutica della continuità!
RispondiEliminaAmici (lo dico davvero in senso evangelico), non ho mica detto che tutto va ben madama la marchesa! La Chiesa è in crisi, e il Papa - amici: il Papa, il Vicario di Cristo, il Dolce Cristo in terra, il successore di san Pietro, colui che ha il potere di legare e sciogliere (e chi vuole mi accusi pure di papolatria o di infallibilismo, qualcuno, bontà sua, lo ha già fatto) ha indicato la via dell'ERMENEUTICA DELLA CONTINUITA', perché nella Chiesa "chiodo NON schiaccia chiodo" e l'autorità del papa è superiore a quella di qualsiasi concilio. Esempi? Sono certo che conoscete meglio di me - lo dico in amicizia vera - i passi contestati del concilio. Ad esempio la vexata quaestio della libertà religiosa nella Dingitatis Humanae. Non voglio aprire una discussione. Ma se si applica il concetto INSEGNATO dal papa, ecco che si vede che c'è UNA SOLA VERA RELIGIONE, quella cattolica (gli elementi di verità che possono essere presenti nelle altre derivano da questa), che il famoso "subsistit" trova spiegazione (rimando a don Morselli, che ne ha data una impareggiabile, scrivetegli e vedrete), che tutto il discorso di Mons. Pozzo rifulge della luce della Santa Tradizione. Però vi invito a non usare un tono polemico: non siamo in contrapposizione! Cari amici, io vengo vessato tutti i giorni dai cosiddetti progressisti per il fatto di sostenere la continuità della Chiesa e potrei raccontarvi di molte persecuzioni (si tratta di veri e propri insulti) ... Ma la via maestra resta quella della fedeltà. Si denuncino gli abusi, ma senza intento polemico: l'intenzione è quella di aiutare il papa e la Chiesa. Ricordiamocelo fratelli: è la Chiesa che salva noi in Gesù Cristo, non siamo noi che salviamo la Chiesa. Adesso è il momento di stare uniti a Pietro nell'opera di ricostruzione che Egli ha iniziato, non di dargli contro: Egli subisce le conseguenze di quarant'anni di apostasia diffusa, come giustamente voi rilevate. Vogliamo o no raccoglierci sotto lo stendardo del gran Re, per dirla ignazianamente, e sferrare insieme la controffensiva contro il caporione dei demoni? Restiamo uniti, cum Petro et sub Petro, e chiediamo l'intercessione di Colei che ha sconfitto tutte le eresie. Prima di disquisire di caviale e champagne, nutriamoci di pane e salame!!!
Un'ultima cosa, Luisa. Mi usi, la prego, la carità di non accusarmi di non leggere attentamente le cose che lei scrive ... sono le stesse cose che penso io da anni ed anni, ma ho visto la luce di Benedetto XVI e del Summorum Pontificum ... mi brucerò le dita, come dice Pastorelli, ma io voglio accendere il mio piccolo ed umile fiammifero per testimoniare la Verità e la fedeltà alla Chiesa fondata dal Signore su Pietro, con la fede incrollabile che portae inferi non praevalebunt adversus eam!
<span><span>che questa contraddizione non esiste,
RispondiEliminaCHE LO SI DIMOSTRI.
Ed è preciso dovere spiegarlo in modo chiaro, semplice, comprensibile da tutti, dotti e ignoranti. </span>
--------------
Grazie, Cesare.</span>
Non capisco il suo intervento.
RispondiEliminaRipeto: se sono onesti e veritieri (era questa la discusione iniziale) e non temono di apparire "anticonciliari" pur di dire la verità, anche se essi non sono il magistero, potrebbero almeno dirci se per loro "Dignitatis Humanae n. 2" può essere oggetto di critica o meno? Potrebbero scendere sullo specifico invece di rimanere - troppo comodo - sulle generali?
Chiedo a Don Morselli se lui pensa che Dignitatis Humanae n.2 sia integralmente ortodosso, da rivedere, da rigettare o quel che crede.
Possiamo saperlo? Se invece non si è disposti a dire quel che si pensa sulla nota teologica di un passaggio tanto fondamentale, è forse meglio evitare di dare lezioni sulle note teologiche.
preciso: non è lo stesso ospite dei piagnistei
RispondiEliminaPerchè? Perchè la deriva di oggi?
RispondiEliminaPer due motivi:
1) la redazione "letterale" ambigua del testo conciliare
2) la cattiva interpretazione del testo conciliare (favorita dalla sua ambiguità)
Se ci impediscono di parlare del n.1 e si accaniscono col n. 2, getteranno tanto fumo negli occhi, appariranno come restauratori, addormenteranno l'opposizione e faranno del male alla Verità dunque alla Chiesa.
Ed io nel mio piccolo praticello faccio la stessa cosa E nel contempo aspetto e chiedo che chiarezza venga fatta dal Sommo Pontefice su quei punti che oggi ci vengono descritti come cattive interpretazioni.
RispondiElimina<span>E aggiungo che chiederlo NON è "dargli contro" ! </span>
RispondiEliminaNON è essere "bêtement" polemici!
Ho già avuto modo di dire che considero il cammino neocatecumenale il "fiore all`occhiello" dell`ermeneutica della rottura-discontinuità.
RispondiEliminaChe qualcuno mi certifichi che le prassi inventate da un pittore spagnolo per le sue comunità sono conformi alla Tradizione, al Magistero perenne della Chiesa cattolica.
Che qualcuno mi dica se quel gruppo, con quelle prassi, sarebbe stato lasciato crescere a lato delle parrocchie, indisturbato, senza correzioni ma al contrario con incoraggiamenti e lodi e, infine, non solo approvato ma definito itinerario di formazione cattolica, PRIMA del Vaticano II o se al contrario sarebbe stato subito fermato e-o corretto.
Questi sono fatti, non parole.
Ma per me era scontato che, lasciando da parte mons. Pozzo il quale non ci legge, don Morselli possa rispondere! Sono interessato anch'io alle sue risposte. ma restan pur sempre le risposte di un prete, bravo quanto si vuole, fedele quanto si vuole, dotto quanto si vuole. Io, però, aspetto risposte dal Magistero, puntuali e definitive e non fumose divagazioni, repliche delle formule del Vat. II che ormai è diventato autoreferenziale.
RispondiEliminaI commenti di cui immediatamene sopra di Mic, Luisa e miei sono risposte ad un maleducato troll i cui interventi sono stati cancellati. Fo questa precisazione per renderli comprensibili.
RispondiEliminaMa quale pronunciamento, quello del fiammifero? Il Magistero ordinario deve riguardar temi di fede e di morale, e ribadire ciò che la Chiesa ha sempre insegnato o approfondir quanto precedentemente insegnato in perfetta continuità.
RispondiEliminaE a me va benissimo che anche col Magistero ordinario il Papa ci renda edotti dei risultati della ermeneutica della continuità. Ripeto sino alla noia: l'ermeneutica della continuità è un metodo. Il metodo serve per studiare l'oggetto, da questo studio devono emergere esiti. Ci si propongano a credere questi esiti, e relative argomentazioni, ma non la formula magica. Questa la conosciamo bene ormai. Questa è volontà di inchinarci al Magistero del Papa. Che almeno dica in modo imperativo, anche senza argomentare, ciò ch'è da credere de fide divina, de fide ecclesiastica ecc. ecc. nei documenti conciliari che richiedon diverso livello di assenso ed io m'inchino.
Proprio perché amiamo il Papa e sappiamo che solo lui può indicarci la strada per combattere contro i nemici interni ed esterni che chiediamo le armi necessarie: le verità da difendere, le proposizioni su cui si può liberamente dibattere. I Papi precedenti non han porto l'orecchio alle nostre richieste, troppo impegnati in altre attività.
RispondiEliminaIl problema del subsistit in come lo interpreta il p. Tyn, per anni ed anni è stato oggetto di simile insegnamento da parte di mons. Gherardini. Lo Spirito Santo ha impedito al concilio di insegnare un'eresia, perché a questo tendevano le schiere progressiste che volevan sostenere che la Chiesa Cattolica è soltanto una delle Chiese di Cristo.
Troppi ospiti. Non ci son più camere.
RispondiEliminaNon c'è nessun documento ufficiale che nega la transustanziazione, ma ci sono vescovi e sacerdoti (uno l'ho udito io in S. Giovanni a Roma) che ormai parlano di transignficazione.
RispondiEliminaSe la Verità non è stata impugnata solennemente ed è integra nella sua definizione dottrinale (a parte alcuni bachi del concilio ben individuati), di fatto, nella prassi, continua ad essere oscurata e de-formata e quindi tradita e sappiamo quanto la prassi forgi le persone e ponga in essere una realtà altra... quindi predicar bene e non correggere l'errore lasciando che proliferi e continui a fare vittime e creare danni, non mi sembra né equo né logico né secondo Cristo Signore...
La cattiva coscienza di vescovi e preti (tanti, ahinoi), l'ingenuità di molti fedeli che pensano che la fedeltà si esaurisca nel dir sempre di sì, anche quando è opportuno dire di no o almeno "parliamone", portano a ritenere che la richiesta di dimostrazione concreta e ineludibile della continuità sia una sorta di sfida all'Autorità Suprema, un trucchetto per metterla in difficoltà, con le spalle al muro. Non capiscono quanto amore per la Chiesa, quanta tenerezza filiale invece, vivifican questa richiesta. Così ai problemi dell'interpretazione divergente che dilacera il tessuto ecclesiale, e al nostro dolore dinnanzi a tanto scempio, si aggiunge la sofferenza provocata da questa volontaria e involontaria incomprensione, che si traduce in aggressioni, "scomuniche", accuse di tradimento e infedeltà.
RispondiEliminaCaro ospite, come vedi...<span>tentano</span> di impedirci di parlare dell`ambiguità dei testi conciliari in alcuni punti, e possono "accanirsi" quanto vogliono sulla "soluzione" della cattiva interpretazione, come sola responsabile dello sfascelo postconciliare, possono tentare di zittire, colpevolizzandoli e accusandoli di non aiutare il Papa,coloro che si esprimono dicendo il loro sconcerto e domandando l`intervento CHIARIFICATORE del Papa, NON riusciranno a far tacere chi vive con troppa soffertà lucidità e consapevolezza la sua Fede e osserva la realtà in cui è immerso.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>Sottoscrivo ogni tua parola Dante, fa male vedersi accusati da chi in principio conduce la stessa buona "battaglia", quella per la verità, come se alle divisioni, alla lacerazione, già esistenti e ahinoi evidenti, si aggiungesse un`altra, una nuova divisione, quella fra coloro che, durante più di 40 anni, sono stati condannati al silenzio, scherniti e considerati una "specie" in via di estinzione.
Sì, fanno male questi tentativi di colpevolizzazione, queste accuse di infedeltà, come se chi si esprime lo facesse stando comodamente seduto, rinchiuso fra le sue quattro mura e facesse solo quello senza testimonare sul terreno la sua Fede.
Aggiungo che sono quelli gli attacchi che fanno più male, quelle le incomprensioni che feriscono maggiormente perchè inattese e sorprendenti.</span></span>
<span>si aggiungesse un`altra, una nuova divisione,....</span>
RispondiElimina<p><span><span><span>queste accuse di infedeltà....</span></span></span><span></span>
</p><p><span><span> incomprensioni che feriscono maggiormente....</span></span><span></span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>in questa catena perversa di incomprensioni, accuse (alla cieca, irragionevoli, o dettate da false ragioni) di infedeltà si evidenzia proprio l'<span>opera di satana, </span>che -a partire dall'ambiguità suggerita ai redattori dei testi conciliari- è riuscita (finora) nel suo scopo pervertitore:</span>
</p><p><span>ha seminato DIVISIONE, IGNORANZA, MENZOGNA, inquinando la corretta comunicazione e la divulgazione e insegnamento della VERITA' RIVELATA, </span>
</p><p><span>cominciando astutamente col FALSIFICARE il vero significato delle parole, quello che (fino al 1962) era comunemente accettato !</span>
</p><p><span>e così accade che non ci si intenda più, anche tra coloro che ritengono di essere accomunati dal medesimo fine: la Verità eterna, la vera Fede, la Tradizione, la sana Dottrina, lA CONTINUITA' ; pare che a tante parole non si riesca ad attribuire tutti LO STESSO SIGNIFICATO DI SEMPRE, fino al punto che per alcuni il Bene è diventato male e viceversa, e chi sta combattendo la buona battaglia viene accusato di minare l'unità e la fedeltà alla Chiesa, al Papa e a Cristo !</span>
</p><p><span>satana gode di questo perchè è IL FALSARIO DI SEMPRE, e fin dal tempo di Adamo ed Eva si serve ottimamente dell'AMBIGUITA' PER ALLONTANARE GLI UOMINI DALLA VERITA' E DA DIO:</span>
</p><p><span>egli usa la sua<span> </span>lingua biforcuta, che presenta il male sotto forma di bene, e lo ha fatto anche in sede di Concilio, dove è vero, come dice Pastorelli, che lo Spirito Santo ha evitato il peggio (cioè l'eresia dichiarata esplicitamente), ma è pur vero che<span> </span>l'ambiguità la fa da padrona in quei testi,<span> </span>che rimangono per ora indecifrabili in senso corretto, cioè non riconducibili all'UNIVOCITA' !----</span>
</p>
ovvero:
RispondiElimina<span> Quei testi sono nati ambigui, pare, per poter essere interpretati SIA CORRETTAMENTE CHE SCORRETTAMENTE: la loro lingua è sempre biforcuta, davanti al povero lettore che, al bivio tra</span>
<p><span> <---- lettura A e ----> lettura B</span>
</p><p><span> </span>
</p><p><span>può certamente scegliere quella secondo Tradizione -cioè IN CONTINUITA'- MA ( e questo è il dramma ) NON POTRA' MAI DIRE CHE E' L'UNICA vera !</span>
</p><p><span>Vediamo che<span> </span>non c'è piu' continuità,<span> </span>caro Hofer,<span> </span>nella stessa comunicazione,<span> </span>perchè si è interrotta la continuità nell'attribuire alle parole il significato univoco, quello di sempre :</span>
</p><p><span>l'assalto primo, principale e dirompente di satana alla Chiesa è stato</span>
</p><p><span>l'assalto distruttore al LINGUAGGIO</span><span>, quando ha potuto trasformarlo in linguaggio AMBIGUO, sottraendolo alla forzza e chiarezza DEL SI' SI NO NO !</span>
</p><p><span>(e si lamenta di questa perversione del linguaggio della Chiesa anche la neo-convertita Susanna Tamaro, nel thread di oggi, ammonimento al clero che ha allontanato le anime dalla vera Fede....)</span></p>
Tanto meglio così, allora. Se sapesse quante lettere ha ricevuto da me il mio parroco in cui, ad esempio, lo invitavo a curare la distribuzione dell'Eucaristia in modo che almeno le Sacre Ostie non cadessero per terra ... Lo vede che siamo sulla stessa barca? Probabilmente mi sono espresso male, non metto affatto in dubbio che anche lei operi attivamente per la Chiesa cum Petro et sub Petro. Mi scusi se le ho dato questa impressione. La abbraccio virtualmente in Gesù e Maria. Se le può far piacere, mi chiamo Nicola Binaghi, abito a Ferrara e la mia mail è nibinagh@alice.it. Sono solo un padre di famiglia cinquantenne, e il mio nickname è Andreas Hofer perché la figura di questo umile eroe popolare che combatteva in nome della Fede contro i giacobini invasori, col Sacro Cuore puntato al petto , mi ha affascinato fin dall'adolescenza. Nessuna polemica, solo fraterna discussione. Un caro saluto.
RispondiEliminaE' tutto vero quel che dici, Mic. A noi fare la nostra parte (cioè proclamare la Transustanziazione) e chiedere l'intervento dell'autorità. Che altro?
RispondiEliminaCerto professore! E allora manteniamola viva questa fede nello Spirito Santo! Sono d'accordo con lei.
RispondiEliminaSe non ci fosse questa fede, chi m'avrebbe potuto obbligar a rimaner nella Chiesa? Maometto? Certo il suo paradiso, in fondo in fondo...
RispondiEliminaMa noi abbiamo spalle robuste che posson sopportar le croci che ci addossan gli uomini. E abbiamoforte e radicata fede per non farci trascinar nel pessimismo distruttivo dagli uomini di Chiesa infedeli. E abbiamo La Vergine e S. Michele Arcangelo che ci difendon dagli assalti di Satana che alla Chiesa vorrebbero strapparci. ma non son riusciti e non ci riusciranno.
RispondiEliminaResto in attesa tanto del magistero che dell'opinione di Don Morselli che sembra tardare
RispondiEliminae quel che è peggio è il fatto che con questi sproloqui apparentemente anti-progressisti e di difesa della lettera conciliare passano per conservatori, ma in fondo sembra sappiano che stanno un pò rimestando le carte.
RispondiEliminaNon mi hanno ancora detto quale nota teologica bisogna dare a Dignitatis Humanae n.2.
SIANO COERENTI E DICANO CHE LA SOTTOSCRIVONO IN TOTO.
E chi è il Magistero??
RispondiEliminaCome ti permetti di scrivere che i Chirotteri sono ripugnanti ????
RispondiEliminaLa Chiesa è finita. Andate in pace.
RispondiEliminaquesto mi pare proprio...."humour nero", visto che il lieto fine, la Chiesa che risorgerà, purificata da questa Passione e morte mistica, "senza macchia e senza ruga", sarà voluto da Dio, come promesso, sia pure molto lontano ancora a venire !
RispondiEliminala Chiesa è viva, nonostante le molte carenze degli uomini di Chiesa, chierici e laici. Anche quando Pietro - e parlo in generale non dell'attuale Pietro - si comporta da Simone, la promessa di Cristo non vien meno. E quando i successori degli Apostoli per paura o scarsa pietà si ritraggon dai loro doveri (dov'eran gli Apostoli quando Gesù morì sulla Croce?) Cristo prende in mano il timone della sua barca. Dinnanzi ai tanti tradimenti si staglian fulgidi esempi di fedeltà, di amore, di martirio. La Chiesa è lì, è qui dove noi siamo, che ad essa ci aggrappiamo per non perderci nella tempesta, sicuri che non potrà esser sopraffatta.
RispondiElimina<span>quando Gesù morì sulla Croce?</span>
RispondiEliminainfatti è così: la situazione lacrimevole del Corpo Mistico ricalca proprio la Crocifissione di Gesù suo Capo;
perciò parlavo di morte mistica, di una vera <span>spirituale </span>Crocifissione della Chiesa, nei singoli fedeli sofferenti e nel suo insieme, sia clero (Il Papa in primis) che laici, seguendo i passi della Via Crucis del suo Fondatore.
<span>speriamo di far parte del "piccolo gregge" di cui parlò anche Paolo VI, paventando il dilagare dell'apostasia, cioè di quel "pensiero non cattolico" che sarebbe diventato un giorno predominante nella Chiesa e che -come disse a Guitton- non sarebbe mai stato la vera Chiesa ! </span>
RispondiEliminaMa ci son sacerdoti e laici che riversan amore cicatrizzante e anestetizzante su quelle ferite.
RispondiEliminaIo capisco che la stima la dobbiamo avere per le persone che sono musulmane e non per la loro religione.
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