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"Presepio", di autore toscano, fine XVI sec. Pinacoteca Rambaldi, Sanremo, fraz. Coldirodi  Buon Natale! "Et ecce, Angelus Dó...

martedì 31 agosto 2010

I malintesi del Concilio: già nel 1967!

Un cortesissimo lettore ci fa l'onore di inviarci non solo una gradita mail di apprezzamento, ma anche la recensione di un testo rivelatore, poiché mette in guardia contro le disinterpretazioni del Concilio nel... 1967. La deriva era già ben cominciata, prima ancora del mitico '68. Ecco qui il testo della mail e della recensione:

Gentile redazione di Messainlatino,

prima di tutto volevo farvi i complimenti per il vostro lavoro e incoraggiarvi a continuare su questa strada; siete un dono della provvidenza!!! [Caspita! Qui si esagera...] Continuate ad annunciare e a gridare al mondo la verità!!

Leggo sempre con molto piacere tutti i vostri interventi sul Blog che in questi tempi sono uno spiraglio di luce e di serenità in questa vita ecclesiale che si trova oramai allo sbando. Sostenete con forza e coraggio il Magistero del Santo Padre Benedetto XVI, che Dio lo conservi e lo protegga "ad multos annos" [Amen!].

Io lavoro come bibliotecario e archivista per un ente religioso e tra le migliaia di volumi che mi trovo a catalogare ho trovato una pubblicazione molte interessante, "Concilio senza malintesi".

L'autore, un gesuita morto qualche anno fa, un certo Padre Aldo Aluffi, metteva in guardia, prima di tutti i sacerdoti e religiosi, di non fraintendere i documenti conciliari e le loro affermazioni!!!

E siamo già nel 1967!!! Io vi allego un'estrapolazione di questo lavoro, se lo ritenete valido da pubblicarlo sul Blog fate pure.

Vi ringrazio ancora per la vostra attenzione e rinnovo i miei più sentiti ringraziamenti per il vostro prezioso lavoro, che Dio vi benedica.

Pier Luigi

Concilio senza Malintesi
La dinamica del Concilio esaminata a fondo
contro le deviazioni di oggi

di Padre Aldo Aluffi s.j.
Ed. Paoline, 1968

Circolano tante idee che minacciano di sviare la stessa impostazione del rinnovamento. Notiamo che perfino la dinamica conciliare, nella sua estrema ricchezza di azione e di pensiero, può facilmente indurre a deviazioni. L’autore inizia così a esporre false interpretazioni e a farne la diagnosi, percorrendo le novità più evidenti del Concilio Vaticano II: rinnovamento, apostolato, dialogo, personalità, libertà, valori umani, movimento eucaristico. Conclude la sua presentazione con le seguenti parole: “Nostra intenzione era solo questa: metterci alle varie svolte essenziali della vita cristiana e, con in mano il testo del Vaticano II, additare, con voce modesta, quello che, per nostra esperienza, crediamo il cammino giusto”.

Afferma:
Sì al rinnovamento eucaristico, ma non nel rinnegamento del passato.
Sì al rinnovamento, ma da realizzare in noi, più che fuori di noi.
Sì a una carità a dialogo, ma senza cadere nello spirito della critica e della rivolta.
Sì a un’obbedienza-dialogo, ma senza sostituirsi all’autorità.
Sì al dialogo ecumenico, ma senza compromessi con la verità verso i lontani.
Sì al mondo e ai valori umani, ma nella prospettiva di un’ascetica cristiana.
Sì alla partecipazione attiva alla Messa, ma più con l’animo che con la sola bocca.

A riguardo del rinnovamento padre Aluffi si rifà alle parole dello stesso Paolo VI: “Rinnovamento non come strappo alle radici; non azione sovvertitrice, ma rinnovatrice”. Egli volle (Paolo VI) anche dimostrare la necessità del rinnovamento appellandosi ai concetti di vita e di progresso. “La vita è perenne novità; novità di coscienza, novità di virtù, novità di opere, novità di amore… Non vi offenda questo invito (al rinnovamento) quasi supponga nei monasteri un decadimento, è piuttosto un incoraggiamento. Quanto alla pratica siate tenacemente fedeli alle linee maestre della vostra tradizione”. Tutto dunque ci porta a concludere che abbiamo faticato non poco ad assimilare un nuovo modo di pensare sullo stesso concetto di “rinnovamento”. Ci pareva proprio che per rinnovarci, dovessimo rinnegare qualcosa di importante (usi, tradizioni, preghiere, pratiche) che faceva parte del nostro passato religioso. Invece dobbiamo soltanto reintegrarci, aprirci di fronte a nuovi valori, senza cancellare i vecchi; aggiungere nuove componenti a quelle solite. Impostata così la stessa idea del rinnovamento (cioè come integrazione), bisogna non cadere dalla parte opposta, cioè: sentire fastidio del passato. C’è dunque il pericolo di non partire o di partire con troppa precipitazione. Noi per “troppo” qui intendiamo un istintivo disgusto per tutto quello che non ha il carisma della novità, e che ha ancora le radici del passato. Non sottovalutiamo questo rischio. Nei giovani e nelle giovani minaccia di divenire un’ossessione. Basta che un libro sia stato scritto prima del Concilio per doverlo scartare; basta che quella preghiera, quella pratica religiosa, sia anteriori al Concilio, perché non meritino più la nostra fiducia. Da tener molto ben presente che questa idea ce la propina lo spirito materialista imperante oggi. Dicono: il passato è ipocrisia, il passato è il nemico che ci ha sfruttato; il passato (anche se è di pochi anni addietro) è l’era delle caverne! Tra noi queste idee non circolano, ma possono circolare le equivalenti: finalmente ecco il rinnovamento che ci fa buttare a mare le anticaglie! E’tempo di svecchiarsi e camminare con i tempi. Guai se per arroganza di rinnovamento, volessimo demolire gli altri piani sui quali si fonda la nostra consistenza di oggi…. Così per un Sacerdote in una Associazione, in una Parrocchia o in qualsiasi campo di apostolato: non partire dal principio che tutto debba essere soppiantato per il semplice fatto che quello che si faceva prima del Concilio, non è né logico, né giusto.

Il rinnovamento non si fonda sulla “demolizione” ma sull’arricchimento. Se hai un po’ di esperienza, sai quanto è difficile creare una tradizione spirituale. In base a questo principio non sarai di quelli che non curano più né Quarantore, né Confraternite, ecc. perché non rispondono più esattamente ai nostri tempi, ma cercherai di inserire in quelle stesse operazioni spirituali, che durano da secoli, l’arricchimento voluto dal Concilio.

Quanti, entrando nuovi in un ambiente o in un apostolato, hanno commesso l’errore di cancellare quello che fu fatto da altri e ricominciare tutto su basi nuove, facendo tabula rasa del passato.

Oltre all’essere espressione di poca umiltà, ciò è anche segno di poca discrezione. Perciò imposta bene il tuo rinnovamento, quando lo devi vedere da vicino e tu stesso ci sei in mezzo. Il “vecchio” che pensi di soppiantare, non è necessariamente il “passato”, ma forse, con maggior esattezza, è quello che l’ascetica cristiana ha sempre chiamato l’uomo vecchio.

Per quanto riguarda il rinnovamento nel Movimento eucaristico padre Aluffi, descrive questo fatto: “Mi ero accorto che in quella parrocchia, qualcosa non andava. Avevo raccomandato ai piccoli di fare ogni giorno la loro visita a Gesù eucaristico per il buon esito della missione e lo stesso parroco si era mostrato freddo e non mi seguiva nell’iniziativa. Me lo fece capire poi: “Sa, questa visita eucaristica, non è più tanto conforme al movimento liturgico di oggi”, mi disse. Anche a questo modo di pensare bisogna saper reagire con prontezza, come del resto ha fatto Paolo VI nella sua Enciclica Mysterium fidei, dove dice al n° 35: “Durante il giorno i fedeli non omettano di far visita al SS. Sacramento… la visita è prova di gratitudine, segno di amore e debito di riconoscenza Cristo Signore là presente”. Non esagera oggi, (siamo nel 1968!) chi per amore della Messa comunitaria, vorrebbe quasi nascondere il SS. Sacramento e mettere da parte la stessa presenza reale? Padre Aluffi racconta: Entro in una chiesa e vedo la scritta a fianco della porta: “Il SS. Sacramento è nella cripta”. Sicché, in quella chiesa avevano risolto il problema, depositando il Santissimo nella cripta. L’altare era una semplice mensa.

Il vero problema non è mai fuori di noi, ma in noi, non nelle cose, ma nello spirito. Bisogna, anzitutto, guardarsi da una forma di conciliarismo, molto ben precisata da Paolo VI: “Il pericolo è il conciliarismo, cioè un concilio permanente… Alludiamo allo stato d’animo di coloro che vorrebbero mettere in discussione permanente, verità, leggi ormai chiare e stabilite…. Mettere in discussione, mettere in dubbio e sotto inchiesta le cose insegnate, invece di metterle in pratica” (25 dicembre 1966).

113 commenti:

  1. "siete un dono della provvidenza!!! [Caspita! Qui si esagera...]"
    Ha stra-stra-stra-esagerato!

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  2.  “Il pericolo è il conciliarismo, cioè un concilio permanente… Alludiamo allo stato d’animo di coloro che vorrebbero mettere in discussione permanente, verità, leggi ormai chiare e stabilite…. Mettere in discussione, mettere in dubbio e sotto inchiesta le cose insegnate, invece di metterle in pratica” (25 dicembre 1966). Montini fu il primo a comportarsi in questo modo.

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  3. Conobbi a Genova, alla residenza del Gesù, p. Aluffi nel 1991; ero all'inizio del cammino di conversone, lui alla fine della vita terrena. Morì nell'aprile 1992 e conservo ancora la sua foto che ho posto all'interno della Bibbia di Gerusalemme

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  4. ....e continuate a illudervi che il Concilio poverino voleva solo parlare bene, e sia stato frainteso dal cattivone PARACONCILIO, <span> </span>QUESTO FANTOMATICO   <span> altro-concilio, </span>o conciliarismo che dir si voglia, che ne ha impedito la corretta interpretazione !
    Ma nessuno si chiede COME MAI FU FRAINTESO FIN DALL'INIZIO:  non riuscite a capire, compreso questo lettore di buona volontà, clui come migliaia di altri, come me fino a qualche anno fa,
    che il Concilio è nato esattamente con un vizio d'origine, anbiguo fin dall'inizio, FUCINA DI DOPPIE INTERPRETAZIONI FIN DALL'INIZIO  ?

    se già nel 1967 qualcuno ha dovuto scrivere questo libro <span>Concilio senza Malintesi,</span>
    vuol dire che si sapeva che i testi conciliari erano inevitabilmente esposti a malintesi, per la loro NATURA AMBIGUA :  essi stessi favorivano i malintesi, come uno che parla una lingua biforcuta !
    Quando verrà quel giorno, che i cattolici apriranno gli occhi, per vedere che il Concilio e il para-concilio sono tutt'uno, un fomite di ambiguità insanabili, visto che i papi, e anche questo Papa, non sono mai riusciti a liberare il primo dal secondo e a darci il (presunto) vero disccorso fatto dal Caoncilio  ?

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  5. 1)  un piccolo esempio di raggiro, imbroglio con cui milioni di poveri gonzi cattolici (quali eravamo, ritenuti popolo bue in quei formidabili anni dai tanti novatores, papi compresi), prendo una frase tra le tante di questo illusorio discorsetto esortativo che vorrebbe mettere in guardia clero e fedeli nel 1968, (quando i buoi erano scappati dalla stalla fin dal nel 1962, all'atto di apertura, appunto delle porte!....):

    riguardo alle devozioni tradizionali come  le Quarantore ecc.
    <span>"....cercherai di inserire in quelle stesse operazioni spirituali, che durano da secoli, l’arricchimento voluto dal Concilio.",</span>
    bene c'è qui, OGGI, agosto 2010, qualche volonteroso ottimista, in veste di ghost-buster-dei-paraconcili che mi spieghi, in questo piccolo esempio,  
       COME PRATICAMENTE si deve inserire questo MITICO ARRICCHIMENTO voluto dal Concilio ?
    E in CHE COSA CONSISTE CONCRETAMENTE, l'arricchimento che il mitico Concilio ha stabilito circa le Quarantore  ?
    Rimango in ansiosa attesa, come da anni mi capita, sui blog, e appunto ora tutte le speranze di una risposta chiara e definitiva, dai dotti studiosi del Concilio che scrivono su questo stimatissimo blog, che ama soprattutto la Verità: e che si faccia luce sul vero-Concilio !  (....se è possibile....)
    *DONT_KNOW*

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  6. <span><span>                           </span>           rinnovamento eucaristico, 
    ...ma....direbbe Enrico Montesano degli anni giovani, coi suoi occhi stralunati da bambinone: 
                                           E   CHE  VOR DI' ? ?    
    =-O  __  =-O  __  =-O </span>

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  7. Ma Paolo VI che ci stava a fare?

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  8. avete mai sentito parlare31 agosto 2010 alle ore 08:59

    della Tesi di Cassicacum? Montini accettò l'elezione pontificale, ma con la riserva mentale di NON volerne le responsabilità

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  9. Modestamente credo, invece, che non gli enunciati conciliari, ma lo spirito rivoluzionario e innovatore con cui furono scritti i documenti e la grande frenesia di cambiamento che aveva pervaso buona parte dell'episcopato e lo stesso Paolo VI crearono quel profondo solco tra il prima e il dopo e permisero al fumo di Satana di entrare nella Chiesa. Il dettato conciliare in sè, come stanno cercando faticosamente di stabilire i colloqui dottrinali tra il Vaticano e la Fraternità S. Pio X, non modificano sostanzialmente il tradizionale insegnamento della Chiesa, anche se lo portano al limite estremo del consentito (ma sempre all'interno dell'ortodossia). Sono convinto che, prima o poi, arriverà un documento del magistero pontificio che provvederà a chiarire definitivamente le ambiguità e i punti controversi di alcuni (pochi) enunciati conciliari che si prestano a interpretazioni fuorvianti. Attendiamo con fiducia e preghiamo per il ritono progressivo della tradizione nella Chiesa a tutti i livelli. Lunga vita a Benedetto XVI!

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  10. io non so se questo è vero (la riserva  mentale, visto che è denominato "tesi"), ma i fatti storici dimostrano che si comportò nel suo ruolo di pontefice con gravi irresponsabilità, favorendo cento e una demolizioni.

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  11. <span>prima o poi, arriverà un documento del magistero pontificio che provvederà a chiarire definitivamente le ambiguità ....</span>
    queste ormai sono pie illusioni perchè il Papa ha già dichiarato in varie occasioni che il Concilio E' nella continuità con la Tradizione ! ha ripreso le cose antiche "dicendole in  modo nuovo " ....
    :(
    certo, anche in un muro rotto, come quello qui sotto, si possono vedere i punti di continuità dei mattoni -ma con perdite certe di materiale sbriciolato e disperso nel tempo!- tra il prima e il dopo: ma la frattura c'è ! come si fa a negarla ?  e chi la risanerà ?

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  12. Quanto alla riserva mentale i casi sono due:
    1. se è stata una riserva mentale in senso stretto, allora è rimasta nella mente di pp. Paolo VI e nessuno può sapere con certezza, morale, se veramente pp. Paolo VI l'ha espresssa interiormente, Dio solo conosce le intenzioni dei cuori.
    2. se è stata una riserva mentale in senso largo, diciamo così in modo un po' approssimativo, allora è stata comunicata in un modo qualsiasi. Vale adire che : o pp. Paolo VI ha confidato ad una o più persone di avre fatto questa riserva mentale oppure dovrebbe averla palesata implicitamente con parole od atti in molte circostanze. Ma in questo caso entriamo nel campo delle mere interpretazioni, prive di qualsiaisi fondamento oggettivo.

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  13. Un'altra 'sentinella' che non conoscevo!
    Grazie

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  14. E'  urgente  che la Chiesa nei suoi alti vertici e in tutti i suoi componenti del clero, e i suoi fedeli che desiderano il risanamento e l'uscita dalla crisi ultraquarantennale, TUTTO IL CORPO MISTICO DI CRISTO decida di guardare ad occhi aperti  LE CAUSE PROFONDE DEL DISASTRO  che abbiamo visto e vissuto in queesti decenni, che  le chiami COL LORO VERO NOME, non volti la testa dall'altra parte, e ne prenda atto, UMIILMENTE  !
    Non si può più far finta che quelle cause remote e profonde non esistano: come il malato che non vuole scoprire l'ORIGINE   (-->anamnesi ed eziologia)  della propria lunga e cronica e ingravescente malattia, rifiutando l'aiuto del medico che vuole guarirlo, andando a curare finalmente LE CAUSE  E NON GLI EFFETTI O I SINTOMI visibili della malattia, che si ripetono, finchè le cause -i focolai- rimangono NON VISTE E NON TOCCATE !

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  15. <span>E'  urgente  che la Chiesa nei suoi alti vertici e in tutti i suoi componenti del clero, e i suoi fedeli che desiderano sinceramente il risanamento e l'uscita dalla crisi ultraquarantennale, TUTTO IL CORPO MISTICO DI CRISTO decida di guardare ad occhi aperti  LE CAUSE PROFONDE DEL DISASTRO  che abbiamo visto e vissuto in questi decenni, che  le chiami COL LORO VERO NOME,  non volti la testa dall'altra parte, e ne prenda atto, UMILMENTE  !  
    Non si può più far finta che quelle cause remote e profonde non esistano: come il malato che non vuole scoprire l'ORIGINE   (--><span>anamnesi ed eziologia</span>)  della propria lunga,  cronica, devastante e ingravescente malattia, rifiutando l'aiuto del medico che vuole guarirlo, andando a curare finalmente LE CAUSE  E NON GLI EFFETTI O I SINTOMI visibili della malattia, che si ripeteranno all'infinito, finchè le cause -i focolai- rimangono NON VISTE E NON TOCCATE !</span>

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  16. ...della tesi difensiva del CVII potrebbe, a mio avviso, essere concentrata nella frase "Sì al rinnovamento, ma da realizzare in noi, più che fuori di noi" in apertura del post.
    Ma mi sembra una sciocchezza.
    Non c'è dubbio, infatti, che una spinta al rinnovamento espressa da un documento formale emerso da un'assemblea organizzata e gerarchizzata come quella dei Cardinali deve trovare un'applicazione pratica e concreta. Misurabile.
    Altro sarebbe il caso di una tale affermazione nel corso di una predica. A differenza del comizio, infatti, la predica non dovrebbe infiammare il gruppo per spingerlo all'azione (il voto o l'impiccagione per i piedi del povero cattivo di turno) ma dovrebbe essere principalmente indirizzata ai singoli, per orientarne il sentire più intimo.
    Per cui i partecipanti al CVII dovevano immaginare (sapevano ed auspicavano) che le loro affermazioni non si sarebbero limitate a esortazioni morali per i singoli, ma avrebbero trovato pratica attuazione (misurabile) nella realtà, da parte delle collettività religiose (a loro volta organizzate e gerarchizzate), smaniose di "fare" qualcosa.
    E non poteva esserci dubbio che tale azione sarebbe stata di carattere rivoluzionario.
    Se è così, l'errore è nel Concilio in se.
    Ma ora che la frittata è fatta si tratta di trovare una via d'uscita e questa non può esaurirsi nella semplice e sterile denuncia dell'errore. Ciò potrebbe, forse, bastare al singolo, ma il problema è quello di rimettere in carraggiata il popolo, la Chiesa. E mentre è facile convincere il popolo che il lavoro e le vacanze sono un diritto, che le tasse devono essere basse, che la promozione scolastica prescinde dallo studio e che il Paradiso è aperto a tutti (tranne che a Hitler, si capisce!!!!!!!), difficile è convincerli del contrario e portarli ad adottare le azioni conseguenti. Inoltre, dopo decenni di banalizzazione della formalità (con conseguente caduta dell'educazione) e di esaltazione della "fantasia al potere" (con la conseguente salita alla ribalta di protagonisti dello "spettacolo" della vita che una volta non avrebbero neppure meritato gli ortaggi del pubblico), come convincere questi incapaci famosi della loro inutilità? Come farli desistere?
    Per cui il compromesso è indispensabile. Purtroppo!

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  17. dal testo di p. Aluffi:
    <span>"Ci pareva proprio che per rinnovarci, dovessimo rinnegare qualcosa di importante (usi, tradizioni, preghiere, pratiche) che faceva parte del nostro passato religioso. Invece dobbiamo soltanto reintegrarci, aprirci di fronte a nuovi valori, senza cancellare i vecchi;....."</span>
    ma non vedete qui la palese MITIZZAZIONE DEL NUOVO, il nuovo a tutti i costi, perchè "il nuovo è sempre
    migliore" ? 
    <span>....dovessimo rinnegare qualcosa di importante.....</span>
    <span>che faceva parte del nostro passato religioso. </span>
    E INFATTI, guarda caso, stava già succedendo, FATALMENTE: COME MAI ?
    ---------------
    <span> aprirci di fronte a nuovi valori,</span>
                     ma  in definitiva, QUALI SONO QUESTI  NUOVI VALORI, che la Chiesa fino al 1962 NON AVEVA MAI CONOSCIUTO, nonostante migliaia di santi copnformi a Cristo  ?
    erano forse valori che Gesù Cristo non conosceva e NON SAPEVA DARCI ?
    ......o erano piuttosto nuovi (e pericolosi) MITI DEL 20.MO SECOLO, inseguiti dall'uomo carnale, volubile e insoddisfatto della Verità eterna, che chiede di conformarsi allo Spirito di Cristo, opposto a quello del mondo  ?
    :(

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  18. Ho avuto tra le mani un libro tedesco sulla storia di tre vescovi germanici , il libro era strapieno di foto, si vede la consacrazione di una cattedrale , rifatta dopo i bombardamenti della seconda guerra, l'altare è basso , rivolto al popolo, la didascalia recita anno 1953, si vede il vescovo che celebra senza candelieri di fronte, verso il popolo, con una casula di taglio futuristico, di fronte all'altare una croce astile alta ed esile, i candelieri, moderni, sono a terra poggiati ai lati della mensa. Poi vi sono immagini, una del 1950, dove un vescovo celebra verso il popolo e sembra , se non fosse per il bianco e nero e per gli abiti dei fedeli, una foto di una messa odierna. Si vedono addirittura che su questi altari non si usavano nemmeno più i gradini e nonc'erano ovviamente baldacchini. Questo a significazione che la nuova era premeva da oltralpe già dalla fine dell'800 e negli anni cinquanta il Concilio era gia nella sua parte liturgica annunciato.Noi siamo  italiani, il concilio fu universale, molti vescovi e teologi erano già inseriti in una realtà ecclesiale e liturgica altra rispetto alla ancora tridentina Italia degli anni cinquanta e primi anni sessanta.

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  19. Le tesi di Cassicacum, danno piacere alla testa che scoppia difronte a tanto orrore, ma è una scappatoia, sono una scappatoia per non soffrire, per dire che "non c'è il PAPA, perchè se ci fosse stato avrebbe...." e attendere qualcuno che con il passare del tempo alla fine "non potrà essere Papa" perchè le Ordinazioni presbiterali e episcopali sono "invalide"... ecc. ecc. perdendosi così tra le pagliuzze del vecchio diritto canonico non più vigente, ma vigente per loro, perdendo il  buon senso, e soprattutto la ragione!.. ma felici perchè han trovato la scappatoia mentale.


    Montini fu un pessimo studente in teologia (non la fece proprio), un pessimo prete (non fece il seminario), studiò letteratura francese inzuppata di comunismo e modernismo, (fu un pessimo segretario e pessimo vescovo) Pio XII lo esiliò a Milano senza porpora, fu un pessimo uomo di "fede" si dice che alla fine dei suoi giorni chiedeva che qualcuno pregasse per la sua fede che a dir di lui era sempre più debole! Ma fu Papa! e basta! come fu il suo pontificato? è spietatamente sotto gli occhi di tutti.

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  20. ..ma neanche un po'. E' un dono della Provvidenza. Piccolo, povero, umile.. ma "provvidenziale". Altrimenti non ci resterebbero che i media delle paoline, i papponi informi della CEI, i bollettini terzomondisti dei comboniani o quelli parrocchiali su "battesimi, matrimoni e funerali".
    Vivat!

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  21. <span>..ma neanche un po'. <span>E'</span> un dono della Provvidenza. Piccolo, povero, umile.. ma "provvidenziale". Altrimenti non ci resterebbero che i media delle paoline, i papponi informi della CEI, i bollettini terzomondisti dei comboniani o quelli parrocchiali su "battesimi, matrimoni e funerali". 
    Vivat!</span>

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  22. Don Camillo;) Su Paolo VI, siamo sempre d'accordo;)

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  23. La tesi ci Cassiciacum la conosciamo e non ci interessa, come non interessava a mons. Lefebvre.
    Come poi sia possibile parlare di "riserva mentale" in Paolo VI è un mistero. L'estensore della suddetta tesi o quei pochi che oggi la seguono, possono entrare in interiore homine per vedere questa riserva mentale?
    Ma per favoreeeee.
    Qui si parla di cose serie, non di favolette religiose.

    Ritornando a queste cose serie:

    Lo stesso mons. Lefebvre in una lettera di risposta al Segretario del Sant'Uffizio il cardinale Ottaviani, esponeva dettagliatamente i pericoli  a cui si andava incontro e che si sono concretizzati ALLA LETTERA pochi mesi dopo. Anche la lettera di Lefebvre più o meno è dello stesso periodo del libro di padre Aluffi.
    Chi vide chiaramente i pericoli ci fu, e parlò. Non venne ascoltato da chi di dovere. Purtroppo all'epoca la Chiesa intera era in fibrillazione e sembrava che con quel concilio si sarebbe conquistato il mondo intero in un paio di mesi! si diffuse una frenesia che contagiò i più e si lavorò con concitazione a riformare ogni cosa (e riformare nella mentalità e nella concitazione di quel periodo faceva rima con rivoluzionare: purché si cambiasse tutto andava bene, purché nulla restasse come prima ogni cosa era buona!); a quell'epoca in USA si stava progettando lo sbarco sulla luna, che poi avvenne nel 1969; ecco, i cattolici quasi quasi sembrava volessero battere tutti sul tempo e arrivare per primi in paradiso, per restarci per sempre.
    Il concilio è stato certamente tradito, su questo non v'è dubbio, anche se singoli elementi "rivoluzionari" si trovano già in esso e a questi si appigliarono i novatori per far diventare rivoluzionario l'intero concilio.
    I Padri conciliari (non tutti) furono contagiati da questo entusiasmo per il mondo, per i tempi nuovi, per un futuro che sembrava sarebbe stato radioso e   riversarono tale entusiasmo negli stessi documenti conciliari. Già allora ci fu chi definì esagerato e puerile tutto quell'entusiasmo; una sorta di cotta che può esser tollerata nei teenagers ma che non può esser tollerata in persone adulte.
    E i risultati di quella cotta li abbiamo davanti agli occhi.
    Benedetto XVI ha iniziato un cammino che sarà necessariamente lungo e forse per certi aspetti anche doloroso; un cammino di riscoperta del Vaticano II autentico depurandolo totalmente delle incrostazioni rivoluzionarie che gli sono state appiccitate.
    E' la prima cosa da fare. Quando tutte le incrostazioni saranno tolte apparirà il concilio autentico e, naturalmente, si dovrà fare i conti con quegli elementi "rivoluzionari" che in esso ci sono. Non credo però che per la Chiesa del futuro (quando avrà smaltito gli effetti dell'ubriacatura conciliare e guarderà al Vaticano II con serenità) sarà un grosso problema affrontare i passaggi conciliari che creano problemi: se ci sarà (come io spero e credo) il coraggio e l'esigenza della verità, quei passaggi ambigui o anfibologici o verranno interpretati in linea con la Tradizione o verranno cassati.
    E arriverà un giorno in cui i cattolici si ricorderanno del Vaticano II tanto quanto i cattolici di oggi si ricordano del concilio di Basilea-Ferrara-Firenze o di Lione II (giusto per citarne un paio).

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  24. Io ho visto il video di una S. Messa nel 1960, ben due anni prima delle riforme del '62.
    Idem. Altare rivolto al popolo, "scenografia" ultra-moderna, l'immagine del pianeta Terra come sfondo, una croce che ne esce, ma SENZA Crocifisso.. un chierico serve con occhiali da sole rayban, la gente sta in piedi.. i ceri, e la Croce sull'Altare, anch'essi decisamente secondo un design "ikea 2000".
    Il celebrante, niente poco di meno che un Vescovo (rigorosamente senza mitria) canadese.
    ..rien va plus, les jeux sont faits.

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  25. Ora e sempre, GRANDE PIER!..

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  26. <span><span>..ma neanche un po'. <span>E'</span> un dono della Provvidenza. Piccolo, povero, umile.. ma "provvidenziale". Altrimenti non ci resterebbero che i media delle paoline, i papponi informi della CEI, i bollettini terzomondisti dei comboniani o quelli parrocchiali su "battesimi, matrimoni e funerali". Non ci sarebbe praticamente modo di conoscere fatti, eventi, personaggi del "dietro-le-quinte" della battaglia dottrinal-liturgica in atto.. solo buonismo da sacrestia, tutti zitti a bearsi dell'Alleluja delle lampadine e "quanto è bravo don Paolo, lui sì che è un prete moderno". Ci si sentirebbe solamente come quegli ultimi giapponesi rimasti nella giunglaa combattere, pure dopo l'armistizio... Notizie sulle S.Messe, sul fiorire di vocazioni tradizionali, sulle vedute di quello e di quell'altro prelato, su nomine e atti di governo che portano una boccata d'aria buona o invece, lasciano dell'amaro in bocca.. Dove, se non su MESSAINLATINO?..</span></span>
    Su cattoliciromani (coff, coff.. m'è andato di traverso qualcosa..), di certo NO.

    <span><span>Vivat!</span></span>

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  27. "Gratia supponit naturam" dirà l'Aquinate, se la natura di Montini era quello che era, la GRAZIA di stato derivante dal suo ruolo di Pontefice può averlo aiutato, ma la natura è natura. Ma come ho già detto altrove è sbagliato addossare su Montini tutto il MALE, è una giudizio affrettato ed è paragonabile, come modus pensandi, alla scappatoia mentale dei sedevacantisti. Al Concilio, infatti, TUTTI firmarono i documenti, ED ERANO TUTTI TRIDENTINI E BEN FORMATI!

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  28. <span>Ora e sempre, GRANDE PIER!..
    </span>

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  29. Ipotesi di Cassiciaco31 agosto 2010 alle ore 11:08

    Dunque non è una "tesi" di Cassiciacum ma una pia "ipotesi" inventata per poter disconoscere il Papato.

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  30. B16, fu uno dei protagonisti del Concilio (lo stesso si sente un depositario). Questo Pontificato non farà nulla per correggere, anzi...

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  31. <span><span>Ora e sempre, GRANDE PIER!.. è un testo profondo, equilibrato, suggestivo.</span></span>
    Ne condivido integralmente la lettera e lo spirito.

    Mi rimane una grave e pensosa perplessità: quello che diceva il Gesuita edito Paoline (..oggi sia gli uni che le altre, navigano a vele sciolte verso altri lidi..) nel '67 ricomincia mestamente a riemergere oggi, da qualche voce isolata ma pesante.

    Il punto è: a gran parte della Chiesa di oggi sembra interessare ben poco. Se già allora buttavano il Gesù Eucaristico nella cripta e non volevano sentire ragioni, oggi, in una Chiesa frammentata tra movimenti ecclesiali, diocesi che meno preti hanno, più laici ingaggiano, pastorali giovanili che si perdono in mille waka waka e marce della pace colorate.. neocatecumenali alla riscossa e ecumenismo allo sbaraglio.. più aggiungici secolarizzazione, apostasia, sbattezzo.. Prova a far leggere questo testo a chi sappiamo noi, Pier.. vedrai dove ci manda. E sai bene cosa pensano del "tradizionalismo", a cosa associano le "tendenze tradizionaliste"..
    Non riescono proprio a capire "perchè", "perchè" si voglia tornare a quelle pratiche, a quella liturgia.. te lo diceva pure Sua Eccellenza, di non capire come mai si voglia ritornare a cose che non abbiamo mai vissuto, data la nostra età..

    Nelle menti, nei cuori e nella Fede di molti il Concilio "vive" come l'ha proposto il post-concilio, non c'è nulla da fare...
    Comunione sulla mano, canti assurdi.. "messate" celebrate in ogni modo e in ogni dove. Oggi i "preti" si sentono in dovere di comprendere e di "scusare" le persone in stato di peccato mortale, come se fosse una cosa che decidono loro..(prova a parlare di peccato mortale a chi sappiamo noi..non sia mai!)..
    La liturgia sacra, è per molti un ostacolo, un pericolo, un anacronismo inutile e dannoso, e la teologia, la dottrina cui quella liturgia si fa portatrice, NON E' PIU' bene accetta (e tu lo hai sperimentato in prima persona)..

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  32. Vorrei che non sfuggisse il pericolo della generalizzazione. Evitiamo, per quanto possibile, di tirare il Vicario di Cristo dentro il calderone delle discussioni. Da subito Ratzinger prese le distanze da certi trionfalismi e nel corso dei decenni successivi non ha mai lesinato critiche, soprattutto in materia liturgica. In ogni caso, per quanto le vicende di una vita preparino il pontificato, occorre distinguere tra Ratzinger e Benedetto. Dobbiamo fidarci un pò di più dello Spirito Santo. La nostra fede cattolica non ci consente di accogliere cesure nella storia della Chiesa. Spetta al Papa correggere quanto si può correggere nei testi del Vaticano II. A noi spetta il compito della preghiera, dell'analisi critica (cioè non pretestuosa), della semina in un terreno difficile da arare. Dobbiamo combattere lo spirito del Concilio ed abbattere i suoi idoli, non sostituirci a Pietro. Perdonate la franchezza! In quanto al p. Aluffi, non conoscevo il testo segnalato da Pierluigi. A questo proposito vorre segnalare un testo che qui non ho mai visto citato (salvo il non essermene accorto!). Si tratta de La Chiesa. Aspetti della crisi postconciliare e corretta interpretazione del Vaticano II di Leo Scheffczyk, edito dalla Jaca Book con presentazione di J. Ratzinger. Credo che possa essere una lettura estremamente arricchente.

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  33. Beh io invece credo ne abbia già fatto e ne stia facendo.
    Non è semplice riportare "ordine" dopo anni di anarchia dottrinale e cattiva disciplina ecclesiastica.
    Sta ricreando tutto un ambiente fertile per poter cambiar pagina, ma quanta diffidenza, quanta malvolenza deve combattere da DENTRO.. quante menzogne, quante cattiverie lo bersagliano da fuori.. Lui è Pietro, ed è giusto che cerchi di ricomporre quello scisma latente, già <span>di fatto</span> vivo e drammatico, prima che ne scoppi uno formale.

    Ringrazio il Signore d'averci mandato un Benedetto XVI, e NON un Giovanni Paolo III.

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  34. Mi permetto dissentire dalle posizioni di don Camillo; BXVI è certamente legato al Vaticano II sia perché vi lavorò sia perché oggi è papa; e oggi ancora non si guarda all'ultimo concilio con quel sereno distacco col quale si guarderà nei decenni e nei secoli futuri. Però non credo si possa affermare che non farà o stia facendo nulla per correggere.
    Bisogna tener presente che la Chiesa è una realtà complessa e grande; è un pò come una grande nave da crocera, la quale non si può governare come si potrebbe governare un gommone; e se a quest'ultimo si può imprimere un cambio di rotta repentino, alla grossa nave è richiesto più tempo e più spazio per modificare la rotta.

    BXVI ha iniziato a parlare di questioni che fino a 5 anni fa erano tabù e che tuttora lo sono per largha parte della Chiesa: ermeneutica della continuità; questione "Lefebvre"; problemi liturgici etc. In più ha iniziato a correggere una certa mentalità che potremmo definire omertosa e che ha consentito a tanti preti di commettere delitti gravissimi restando impuniti ( e anche su questo cambiamento i vescovi fanno una fatica immane per seguirlo, se pur lo seguono!).
    I problemi della Chiesa postconciliare sono essenzialmente problemi di mentalità: una mentalità che in questi ultimi decenni è diventata contorta e contaminata dall'esterno.
    E nulla richiede lentezza, dolcezza e tempi lunghissimi come il cambiamento di mentalità.
    Io credo che BXVI sia il papa giusto al momento giusto. Il problema piuttosto sarà nei suoi successori; se continueranno con determinazione e , diciamolo pure, con un po di coraggio in più sulla strada da lui tracciata la Chiesa non potrà che trarne vantaggio.
    Se le rivoluzioni operate da Paolo VI furono repentine, le "contr-rivoluzioni" non possono che essere lente.

    Ho parlati di un po di coraggio in più che i papi futuri dovranno avere; non perché io creda che BXVI non ne abbia (ne ha ma  sa di non poterlo  usare oggi perché nell'attuale situazione creerebbe più problemi di quanti non ne risolverebbe), ma solo perché da buon medico Ratzinger sa che oggi il paziente è troppo debole per sopportare certe cure.
    Certo l'attuale collegio cardinalizio (con le dovute eccezioni che, però, sono troppo poche) non è che dia grandi speranze; ma il prossimo concistoro potrebbe allargare il numero dei cardinali convinti che sia necessario continuare sulla salutare strada della demitizzazione dell'ultimo concilio, sulla rilettura di esso in chiave tradizionale e delle riforme scaturitene.
    Non è mica poco!
    La Chiesa di oggi

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  35. Per cortesia lasciamo perdere le teorie sedevacantiste, anche perchè non vi è nessuna possibilità di dimostrare la validità di questa teoria. La verità è che Paolo VI era inadatto al ruolo di Papa, ma è stato un Papa legittimo a tutti gli effetti.

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  36.  <span><span>il grande bluff </span></span>
    <span>il grande bluff</span><span><span>miglior nick non potevi darti.</span></span><span><span>Hai sentito che ha detto ieri il caro Premier? "Chi critica è prigioniero del passato"</span></span><span><span>disubbedisce e non conosce i documenti conciliari, aggiungo io. Troppo impegnativo studiarli ed applicarli per obbedire al magistero, per il bene nostro e per la maggior gloria di Dio.</span></span><span><span>La questione è sempre una: se il Concilio vat. II non è opera dello Spirito allora che aspettiamo ad abolirlo?</span></span>

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  37. ma scusate poco poco, in questi commenti, vedo molte critiche ai ai sommi pontefici del periodo del vaticano II...ma allora qua si mette in dubbio la loro elezione al soglio pontificio per opera dello Spirito Santo.........perkè secondo i detami della "tradizione tridentina", il papa è Infallibile, dunque nessun Papa dovrebbe aver mai sbagliato, e mal interpretato il concilio!!!!!!!!!altrimenti la "sacra Infallibilità" andrebbe a farsi benedire!!!!!!!!!!!

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  38. ...i partecipanti al CVII dovevano immaginare (sapevano ed auspicavano) che le loro affermazioni non si sarebbero limitate a esortazioni morali per i singoli... recc ecc
    certo che ne sai di cose! e dimmi, tu che sai tutto, dove era lo Spirito Santo durante quell'Assemblea conciliare? forse in vacanza in costa smeralda? o crediamo che i Papi e i concili siano sostenuti dallo Spirito oppure mandiamo all'aria tutto... ammenochè non mi vuoi far credere che ci sia Uno Spirito a gettone che entra in funzione quando pare e piace a noi... tipo in questo Concilio si in quest'altro no; con questo pontefice si e con quell'altro no...
    Menomale che le Sue vie non sono le nostre vie, grazie a Dio!

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  39. <span>Certo basta leggere con serietà un poco di storia per rendersi conto che il cambiamento è vecchio di decenni rispetto al Concilio. ... </span>

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  40. Montini avrà le sue colpe. Ma è solo uno. Vogliamo parlare invece di tutti i cardinali e vescovi riuniti al Concilio? Ottaviani, Siri e Bacci li ricordiamo anche perché sono pochi fulgidi esempi di critica ai documenti conciliari. Emerge quindi che la Chiesa manifestò nel Concilio il male che da tempo la investiva. Bisogna allora chiedersi quand'essa cominciò a star male perché, conosciutene le cause, niente si ripetà più.

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  41. Mi scuso per l'intervento del tutto estraneo all'articolo.
    Se la Redazione consente vorrei chiedere l'aiuto degli amici ROMANI di Messainlatino.
    Non aggiungo altro in attesa di un placet della Redazione.

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  42. Se è vero, come è vero, che il Papa ce lo manda la Provvidenza, devo ammettere che Benedetto XVI sta facendo tanto. Ma alcune cose non le farà mai, perchè non può: cancellare il Concilio e tornare indietro. Unaltra cosa che no potrà mai fare è accontentare ciascuno di noi con le nostre personali pretese. Io credo che Benedetto sa bene di cosa ha bisogno la Chiesa e i suoi membri. Lasciamo che faccia e continui a fare. piuttosto preghiamo senza stancarci mai.

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  43. Certo che se i "malintesi" ci sono già dal 1967, ne avevano di tempo gli alti prelati per rimediarvi, no? Sempre se erano malintesi o intesibene!

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  44. fulvio, anche l'Accademia della Crusca ha celebrato un Vaticano II della sintassi?..
    torna a scrivere "perkè" come si deve, non mandare l'italiano a farsi benedire.

    Quanto all'infallibilità del Papa, vale solo per le dichiarazioni dogmatiche solenni, ex Cathedra, non per qualsiasi cosa dica, pensi o faccia.
    Non risultano nuovi dogmi, almeno formali, proclamati dal CVII. Qui sta il soccorso provvidenziale dello Spirito Santo..
    L'infallibilità è più che salva.

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  45. questo Spirito Santo che si prende gioco  di noi! ci ha donato un Papa inadatto! ma forse adeguato a noi poveri inadatti più di lui ad essere alla sequela di Cristo. 

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  46. <span>Mi scuso per l'intervento del tutto estraneo all'articolo. 
    Se la Redazione consente <span>vorrei chiedere l'aiuto degli amici ROMANI</span> di Messainlatino. 
    Non aggiungo altro in attesa di un placet della Redazione.</span>

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  47. .........che risate al Centro Alzheimer.

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  48. ora ti becchi i rimproveri delle maestrine....

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  49. Siamo attenti con il discorso dell'infallibilità, perchè rischiamo di fare lo stesso gioco dei nemici del Papa, i quali possono fare orecchie da mercante proprio perchè non infallibile. Non guardiamo forse alla sana Tradizione della Chiesa? Abbiamo dimenticato la lezione dei Santi? Vogliamo buttare al macero le lettere di Caterina da Siena? Vogliamo vanificare l'eroica fedealtà dei martiri e dei Santi? Il Papa è Papa. Punto e basta! Una volta ho potuto incontrare, per puro caso, un vescovo lefrebviano. Aveva celebrato in incognito in un santuario (aveva quindi usato il messale di Paolo VI), precedendomi nella celebrazione. Quando ho avuto modo di rivederlo in giro per la città, l'ho avvicinato. Mi aveva colpito la serietà della celebrazione, come pure la fretta che avesse di sparire dopo la Messa. Ho ascoltato le sue ragioni. Ho risposto in questo modo: "Eccellenza, lei crede davvero che molti di noi non abbiano sofferto e non continuino a soffrire? Secondo lei, cosa ci ha fatto andare avanti? Lo abbiamo fatto soltanto per essere con Pietro, perchè senza Pietro non c'è la Chiesa". Comunque, il Vaticano II, riprendendo il Vaticano I, insegna che in Pietro il Signore ha stabilito il principio e il fondamento perpetuo e visibile dell'unità della fede e della comunione, distinguendo (con la Tradizione) tra primato (istituzione, perpetuità, forza e carattere) ed infallibilità (LG 19). Inoltre: "Questo religioso ossequio della volontà e dell'intelligenza lo si deve in modo particolare prestare al magistero autentico del Romano Pontefice, anche quando non parla ex cathedra, così che il suo supremo magistero sia con riverenza riconosciuto, e con sincerità si aderisca alle sentenze che egli esprime, secondo che fa conoscere la sua intenzione e la sua volontà" (LG 25). Tutto questo è secondo la fede cattolica? Si o no? Se non è secondo la fede perchè proposto dal Vaticano II, allora evitate d'ora in poi di intervenire. Se è secondo la fede di sempre, allora sospendete ogni discussione sul Papa e attenetevi a ciò che deve essere riformato ed interpretato secondo la Tradizione e la fede della Chiesa, di cui è custode e garante Pietro. SOLO Pietro! Grazie!

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  50. Come dire: i testi del concilio possono venire interpretati alla luce della tradizione, ma contengono cose "ambigue". Così si volle scriverli ed approvarli, per poi tornare a casa e fare quello che si è fatto. Il Papa questo voleva, tant'è che sulla scia della riforma del messale del 62, della Sacrosanctum Concilium, della riforma del 65, promulgò il messale del 69. Tutti o quasi lo accettarono, i Pontefici successivi lo ratificarono, difesero e propagarono, insieme con tutte le prassi "pastorali" che ben conosciamo e i cui frutti tutti possono ammirare. Vescovi e cardinali furono scelti successivamente per continuare questa prassi di rottura (andate a guardare l'età dei cardinali designati nei concistori di Papa Paolo VI). Il paraconcilio altro non è che il concilio, quello che volevano i padri conciliari. L'interpretazione successiva (quella di rottura, sbagliata, che nessuno di noi riesce a capire) altro non è che l'interpretazione autentica, voluta per 40 anni. Tant'è che lo si poteva vedere, volendo, già nel 1967. Ma la Chiesa è sempre Sua, e lui non ci abbandona, anche se noi abbiamo abbandonato lui. La Messa è tornata nonostante l'opposizione di "tutti", ci sono di nuovo seminari cattolici, succedono cose positive anche nelle rinnovazioni delle chiese - ho visto una chiesa parrocchiale dove, finiti i restauri, è stato tolto il tavolino extra. Mano al rosario ...

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  51. <span>Come dire: i testi del concilio possono venire interpretati alla luce della tradizione, ma contengono cose "ambigue". Così si volle scriverli ed approvarli, per poi tornare a casa e fare quello che si è fatto. Il Papa questo voleva, tant'è che sulla scia della riforma del messale del 62, della Sacrosanctum Concilium, della riforma del 65, promulgò il messale del 69. Tutti o quasi lo accettarono, i Pontefici successivi lo ratificarono, difesero e propagarono, insieme con tutte le prassi "pastorali" che ben conosciamo e i cui frutti tutti possono ammirare. Vescovi e cardinali furono scelti successivamente per continuare questa prassi di rottura (andate a guardare l'età dei cardinali designati nei concistori di Papa Paolo VI). Il paraconcilio altro non è che il concilio, quello che volevano i padri conciliari. L'interpretazione successiva (quella di rottura, sbagliata, che nessuno di noi riesce a capire) altro non è che l'interpretazione autentica, voluta per 40 anni. Tant'è che lo si poteva vedere, volendo, già nel 1967. Ma la Chiesa è sempre Sua, e Lui non ci abbandona, anche se noi Lo abbiamo abbandonato La Messa è tornata nonostante l'opposizione di "tutti", ci sono di nuovo seminari cattolici, succedono cose positive anche nelle restauri delle chiese - ho visto una chiesa parrocchiale dove, finiti i restauri, è stato tolto il tavolino extra. Mano al rosario ...</span>

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  52. Trovo giusto gran parte del commento, ma di grazia, dove sarebbe il concilio VII autentico, se in 50 anni non siamo riusciti a capirlo, nonostante mezzo secolo di lambiccamenti cerebrali? Credo che 1) il VII autentico sia quello che viviamo, 2) è "pastorale", 3) e, cambiano i tempi, cambia la prassi pastorale, 4) ergo buttiamo questo concilio nel dimenticatoio e amen.

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  53. e dimmi, tu che sai tutto, dove era lo Spirito Santo durante quell'Assemblea conciliare?
    Non so dove fosse. Non ho le tue certezze e vorrei farmelo spiegare (mi consiglli tu qualche prete che mi illumini?). Per questo, giudico anche queste cose per quello che vedo con gli occhi e sento con le orecchie.  Altro non ho se non il mio desiderio di fede. Beato te che sei più avanti. In ogni caso, concordo con te: menomale che le Sue vie non sono le nostre (probabilmente né le mie né le tue).

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  54. <span>il papa è Infallibile, dunque nessun Papa dovrebbe aver mai sbagliato, e mal interpretato il concilio!!!!!!!!!</span>

    Chi, in questo blog, avrebbe affermato che o Giovanni XIII,  o Paolo VI, o Giovanni Paolo I, o Giovanni Paolo II, o Benedetto XVI, o tutti loro, avrebbero sbagliato mal interpretando il Concilio?
    Semmai, caro Fulvio, alcuni hanno criticato la mancata spiegazione, in termini semplici, accessibili a tutti, anche agli analfabeti, di quale debba essere la corretta interpretazione di questo Concilio, di come esso abbia potuto dar luogo a tante erronee applicazioni dei suoi enunciati, del perchè i suoi testi - pur apparendo in netta contraddizione con la Tradizione - debbano esserne considerati come continuità... perchè testi che danno adito a diverse interpretazioni non siano stati corretti o non li si intenda correggere, perchè chi è incorso in errore nell'interretazione di essi non sia stato rireso ne c'è alcun segnale che lo s intenda fare in avvenire... ecc. potrei andare avanti anconraa lungo. Purtroppo.

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  55. Le idee denunciate da p. Aluffi purtroppo sono oggi il "nostro pane quotidiano".  :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'( :'(

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  56. i rimproveri delle maestrine son sempre più utili delle pacche sulle spalle dei giullari.

    La "k" non è una svista, un errore di battitura, un accento, un apostrofo, un accusativo sbagliato citado dal latino.. è una perversione.

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  57. <span>i rimproveri delle maestrine son sempre più utili delle pacche sulle spalle dei giullari. 
     
    La "k" non è una svista, un errore di battitura, un accento, un apostrofo, un accusativo sbagliato citando dal latino.. è una perversione.</span>

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  58. Caro Don 64. Ho sempre letto con attenzione e condiviso tutti i suoi interventi. Del resto razionalmente e col cuore vorrei condividere anche questo al quale sto replicando.
    Quanto lei dice può essere applicato in tempi normali e non mi pare che questi lo siano: credo non ci sia bisogno che ne enumeri i motivi. Non dovremo mica pensare di sostituirci al Papa solo perché alziamo le nostre grida di dolore e di allarme... o lei pensa che non ce ne sia bisogno? So che non è così

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  59. speriamo che non siano le mie e neppure le tue vie!
    proviamo a cercare lòa Sua via e a rimetterci in carreggiata, che ora siamo proprio fuori

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  60. In realtà non c'è altra via d'uscita se non quella dell'ermeneutica della continuità proposta dal Papa.
    Un edificio non può stare in piedi se si tolgono le pietre chelo costruiscono, ancor meno se neghiamo la Pietra su cui si fonda. Obbedienza al vicario di Cristo prima di tutto se manca questo non c'è nemmeno la Chiesa.

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  61. un Vescovo "lefebvriano", intende un Vescovo della Fraternità che celebra col messale nuovo?..no, non ci credo.

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  62. <span>e con sincerità si aderisca alle sentenze che egli esprime, secondo che fa conoscere la sua intenzione e la sua volontà"</span>

    vede don64, da lunghissimo tempo i fedeli, soprattutto i più piccoli e inermi, digiuni di teologia ed ecclesiologia,. aspettano di sentire pronunciare qualche SENTENZA forte, chiara e inequivocabile, che faccia capire a TUTTI il valore delle intenzioni e delle volontà del CONCILIO 21,mo,  e invece se lo vedono sbaniderare o puntare contro come una minaccia di  condanna ad essere etichettati non-cattolici se ad esso non si presta fede cieca, senza però sapere o capire esattamente CHE COSA ABBIA COMANDATO e che cosa abbia vietato, in modo certo e incontestabile: i fedeli sconcertati vengono solo spaventati di fronte al vessillo innalzato con quel nome fatidico da certi preti con aria autoritaria (più che autorevole) quando citano "Il concilio ha detto cose sacrosante....il concilio ha dato una svolta alla Chiesa.....", ma poi si perdono neimeandri di quei panegirici, e rimangono spauriti a guardarsi, senza aver il coraggio di chiedere (in chiesa non si può alzar la mano come a scuola....): "Scusi, maestro...non ho capito, può ripetere  ? può dirlo con parole più semplici?"
    ....e rimangono copsì inchiodati per anni e decenni, ai banchi, paralizzati con quel nome mitico "C-O-N-C-I-L-I-O....." che riecheggia nelle loro menti come da un alto-remoto-loco senza mai comparire DI FACCIA davanti a loro, in prima persona:
    un po' come il   capufficio mega-galattico che faceva sprofondare il provero Fracchia nella sua poltrona informe, semprepiù giù, sempre più soggiogato da quel suo superiore che gli evoca il mega-galattico capo dei cei capuffici a cui tutti dovevano prestare OMAGGIO E OBBEDIENZA CIECA E SERVILE.....
    .....SENZA AVERLO PERò MAI VISTO DI PERSONA  !
    questa è l'impressione che si raccoglie comunemente trra i parrochiani della più varia età (non solo bambini) ed estrazione socio-culturale

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  63. <span>vede don64, da lunghissimo tempo i fedeli, soprattutto i più piccoli e inermi, digiuni di teologia ed ecclesiologia,. aspettano di sentire pronunciare qualche SENTENZA forte, chiara e inequivocabile, che faccia capire a TUTTI il valore delle intenzioni e delle volontà del CONCILIO 21,mo,  e invece se lo vedono sbaniderare o puntare contro come una minaccia di  condanna ad essere etichettati non-cattolici se ad esso non si presta fede cieca, senza però sapere o capire esattamente CHE COSA ABBIA COMANDATO e che cosa abbia vietato, in modo certo e incontestabile: i fedeli sconcertati vengono solo spaventati di fronte al vessillo innalzato con quel nome fatidico da certi preti con aria autoritaria (più che autorevole) quando citano "Il concilio ha detto cose sacrosante....il concilio ha dato una svolta alla Chiesa.....", ma poi si perdono neimeandri di quei panegirici, e rimangono spauriti a guardarsi, senza aver il coraggio di chiedere (in chiesa non si può alzar la mano come a scuola....): "Scusi, maestro...non ho capito, può ripetere  ? può dirlo con parole più semplici?"  
    ....e rimangono copsì inchiodati per anni e decenni, ai banchi, paralizzati con quel nome mitico "C-O-N-C-I-L-I-O....." che riecheggia nelle loro menti come da un alto-remoto-loco senza mai comparire DI FACCIA davanti a loro, in prima persona:  
    un po' come il  nome citato come direttore mega-galattico, nelle intimidazioni del capufficio, mitico potente e mai visto dagli impiegati....che faceva sprofondare il provero Fracchia nella sua poltrona informe, sempre più giù, sempre più balbettante.....e soggiogato da quel suo superiore che gli evoca il mega-galattico direttore dei capuffici a cui tutti dovevano prestare OMAGGIO E OBBEDIENZA CIECA E SERVILE.....  
    .....SENZA AVERLO PERò MAI VISTO DI PERSONA  !  
    questa è l'impressione che si raccoglie comunemente trra i parrocchiani della più varia età (non solo bambini) ed estrazione socio-culturale !</span>

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  64. <span> anche quando non parla ex cathedra, così che il suo supremo magistero sia con riverenza riconosciuto, e con sincerità si aderisca alle sentenze che egli esprime, secondo che fa conoscere la sua intenzione e la sua volontà" (LG 25)</span>

    <span>vede don64, da lunghissimo tempo (non solo da 5 anni...) i fedeli, soprattutto i più piccoli e inermi, digiuni di teologia ed ecclesiologia, aspettano di sentire pronunciare qualche SENTENZA forte, chiara e inequivocabile, che faccia capire a TUTTI il valore delle intenzioni e delle volontà del CONCILIO 21.mo,  e invece se lo vedono sbaniderare nei più vari propositi (e spropositi) dei discorsi o prediche (specie SE ANTI MOTU PROPRIO!....) o puntare spesso contro gli occhi attoniti come una minaccia di <span> condanna ad essere etichettati non-cattolici se ad esso non si presta fede cieca, </span>senza però poter sapere o capire esattamente CHE COSA QUESTO MASTODONTICO PASTORALE CONCILIO ABBIA COMANDATO e che cosa abbia vietato, in modo certo e incontestabile: </span>
    <span>i fedeli sconcertati vengono solo spaventati di fronte al vessillo innalzato con quel nome fatidico da certi preti con aria autoritaria (più che autorevole) quando citano "Il concilio ha detto cose sacrosante....il concilio ha dato una svolta alla Chiesa.....", ma poi si perdono neimeandri di quei panegirici, e rimangono spauriti a guardarsi, senza aver il coraggio di chiedere (in chiesa non si può alzar la mano come a scuola....): "Scusi, maestro...non ho capito, può ripetere  ? può dirlo con parole più semplici?"    
    ....e rimangono copsì inchiodati per anni e decenni, ai banchi, paralizzati con quel nome mitico "C-O-N-C-I-L-I-O....." che riecheggia nelle loro menti come da un alto-remoto-loco senza mai comparire DI FACCIA davanti a loro, in prima persona:    
    un po' come il  nome citato come direttore mega-galattico, nelle intimidazioni del capufficio, mitico potente e mai visto dagli impiegati....che faceva sprofondare il provero Fracchia nella sua poltrona informe, sempre più giù, sempre più balbettante.....e soggiogato da quel suo superiore che gli evoca il mega-galattico direttore dei capuffici a cui tutti dovevano prestare OMAGGIO E OBBEDIENZA CIECA E SERVILE.....    
    .....SENZA AVERLO PERò MAI VISTO DI PERSONA  !    
    questa è l'impressione che si raccoglie comunemente trra i parrocchiani della più varia età (non solo bambini) ed estrazione socio-culturale !</span>

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  65. Mi sento sempre più frastornato. Da quanto leggo puntualmente sul blog, mi son fatto l'idea che i fatti si siano svolti così:
    - Cosa abbiamo da fare oggi?
    - Niente.
    - Allora facciamo un bel Concilio.
    - A che fare?
    - A ringiovanire l'ambiente. Così ci saranno più persone attratte dal nuovo modo di interrelarci con l'esterno. Tutti saranno soddisfatti. Conquisteremo il mondo.
    In che cosa sbaglio? Sono sempre più smarrito al pensiero che chi era preposto non abbia ponderato accuratamente a cosa andava incontro.

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  66. VIVAT   blog.messainlatino.it.....
    .....finchè saprà dire:   AMICUS  PLATO,  SED  MAGIS  AMICA  VERITAS !
    (e parli di conseguenza) !

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  67. a Cesare: non ha risposto affatto. Ha soltanto abbassato gli occhi! E ciò mi ha fatto comprendere, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che siamo nel giusto. Immagino che sia una sofferenza anche per questi fratelli parlare  di una figura "evanescente". Pietro non è un'idea, una promessa o un auspicio. E' una certezza, ha un volto ed un nome. Proprio questo, caro Mic, mi porta a distinguere sempre, memore della promessa di Cristo e dell'assistenza dello Spirito Santo. le nostre grida sono sincere e nascono dall'amore per la Chiesa. Credo che in qualche modo il Papa le senta. Forse attraverso vie misteriose, a noi sconosciute. In fondo egli è impensabile senza la Chiesa e senza la fede della Chiesa, da cui egli stesso proviene. Non voglio buttarla sul misticismo di comodo, ma mi chiedo quale coloquio ci sia tra il Papa ed il Signore al momento della consacrazione e dell'elevazione! Il carisma di assistenza passa certamente anche per queste vie. Possiamo stare proprio tranquilli (proprio noi che crediamo al valore immenso della Messa!). In ogni caso, dobbiamo continuare a digendere la fede della Chiesa. Ma le nostre graida devono raggiungere innanzitutto i vescovi. Qui ho senz'altro meno riguardi, pur rispettando la sacramentalità e l'obbedienza loro dovuta. E' a livello locale che dobbiamo incidere, almeno perchè non so sentani i padroni incontrastati e non contrastabili. Sono i custodi, non i padroni! Qui i fedeli laici possono fare moltissimo. Noi possiamo e dobbiamo formarne le coscienze e restituire loro la fierezza di essere cattolici. Qualcosa si è inceppato nel meccanismo di comunicazione della fede. E' evidente che vescovi e sacerdoti abbiamo una responsabilità determinante. Dobbiamo tornare ad annunciare la Verità, senza compromessi, e presentare sempre il Vaticano II alla luce della Tradizione. Io mi sforzo di farlo sempre, in ogni sede, e i risultati sono stupefacenti. la nostra gente non conosce più la fede della Chiesa. Quasi dappertutto si fida delle prediche sociali dei propri parroci e di quanto viene loro propinato. Anche queste sono grida, seppure...silenziose. E se tutto graida l'amore per la Chiesa, non potremo ritrovarci se non aggrappati a Pietro. Senza se e senza ma. E Pietro -stiamone certi- lo avvertirà...

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  68. Mi scuso per i numerosi errori di battitura. la fretta è sempre cattiva consigliera!

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  69. <span><span> anche quando non parla ex cathedra, così che il suo supremo magistero sia con riverenza riconosciuto, e con sincerità si aderisca alle sentenze che egli esprime, secondo che fa conoscere la sua intenzione e la sua volontà" (LG 25)</span>  
     
    <span>vede don64, da lunghissimo tempo (non solo da 5 anni...) i fedeli, soprattutto i più piccoli e inermi, digiuni di teologia ed ecclesiologia, aspettano di sentire pronunciare qualche SENTENZA forte, chiara e inequivocabile, che faccia capire a TUTTI il valore delle intenzioni e delle volontà del CONCILIO 21.mo,  e invece se lo vedono sbaniderare nei più vari propositi (e spropositi) dei discorsi o prediche (specie SE ANTI MOTU PROPRIO!....) o puntare spesso contro gli occhi attoniti come una minaccia di <span> condanna ad essere etichettati non-cattolici se ad esso non si presta fede cieca, </span>senza però poter sapere o capire esattamente CHE COSA QUESTO MASTODONTICO PASTORALE CONCILIO ABBIA COMANDATO e che cosa abbia vietato, in modo certo e incontestabile: </span> 
    <span>i fedeli sconcertati vengono solo spaventati di fronte al vessillo innalzato con quel nome fatidico da certi preti con aria autoritaria (più che autorevole) quando citano "Il concilio ha detto cose sacrosante....il concilio ha dato una svolta alla Chiesa.....", ma poi si perdono neimeandri di quei panegirici, e rimangono spauriti a guardarsi, senza aver il coraggio di chiedere (in chiesa non si può alzar la mano come a scuola....): "Scusi, maestro...non ho capito, può ripetere  ? può dirlo con parole più semplici?"      
    ....e rimangono copsì inchiodati per anni e decenni, ai banchi, paralizzati con quel nome mitico "C-O-N-C-I-L-I-O....." che riecheggia nelle loro menti come da un alto-remoto-loco senza mai comparire DI FACCIA davanti a loro, in prima persona:      
    un po' come il gran misterioso personaggio, citato come "direttore mega-galattico", nelle intimidazioni del capufficio, </span><span>mitico, ultra-potente capo dei capi</span><span>, mai visto dagli impiegati....che faceva sprofondare il povero Fracchia nella sua poltrona informe, sempre più giù, sempre più balbettante.....e soggiogato da quel suo superiore che gli evoca il mega-galattico direttore dei capuffici a cui tutti dovevano prestare OMAGGIO E OBBEDIENZA CIECA E SERVILE.....      
    .....SENZA AVERLO PERO' MAI VISTO DI PERSONA  !      
    questa è l'impressione che si raccoglie comunemente tra i parrocchiani della più varia età (non solo bambini) ed estrazione socio-culturale !</span></span>

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  70. caro multinick, ma allora,
    vogliamo abolire, senza prolungare lo stato di dubbio permanente, prima di tutto il mitico PARACONCILIO, mediante scalpellamento ed opportuna ENERGICA E IMPIETOSA RIPULITURA di strati inquinanti e deturpanti.....e così vedremo -forse- se comparirà finalmente la sagoma netta e pulita del mitico Concilio, come un<span> monumento finalmente liberato dal guano dei piccioni, </span>secondo la similitudine proposta da mons. Pozzo ?
    (....personalmente ho il dubbio che il monumento che si potrà ridare alla luce si ridurrà a dimensioni scarsine, quanto a novità autorevoli pronunciate: ma è una mia piccola opinione....)

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  71. Nobis quoque peccatoribus31 agosto 2010 alle ore 16:11

    Grazie P. Aluffi. Dopo tutto il fumo e le belle parole conciliariste il risultato e' chiarissimo: il SS. Sacramento va nella cripta!

    Ermeneutica della continuita', Concilio pastorale, spirito del Concilio sono il commodus discessus di fronte al baratro (per chi lo riesce a vedere). Non si puo' ignorare quello che covava sotto la cenere ante CVII, e che porto' alla condanne di S. Pio X e di Pio XII. La Messa di S. Pio V fu la Messa dell'ordinazione del Card. Martini, cosi' come dei Card. Bea, Tisserant, Lienart, Koenig cosi' come di Kung e del P. Congar. 

    Quanto alle tesi sedevacantiste siamo anche qui di fronte al commodus discessus. La vacatio saedis non e' un condizione stabile di vita della Chiesa e impone la formale constatazione e la convocazione del Conclave. Stop! Non sfugge a nessuno che Mons. Lefebvre e gli altri tradizionalisti decisero di non ammonire Paolo VI e di non dichiararne formalmente l'eresia, originando cosi' probabilmente uno scisma nonche' complicazioni di ordine politico, diplomatico e forse finanche militare (c'era la guerra fredda come noto). Evidentemente ritenevano che non ne sussistessero le condizioni e che si dovesse perseguire un'altra strada. Et de hoc satis!

    Oggi pero' P. Aluffi ci segnalerebbe che qualche ben noto movimento laicale animato da fervido spirito vorrebbe sloggiare il SS. Sacramento anche dalla cripta summenzionata per gettarlo in strada. In ossequi non solo alConclio ma ad un'asserita tradizione pretridentina e apostolica.

    FdS

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  72. Cajètan, la redazione deve essere impegnata; mi pare che tu sia romano dunque ti chiederei di contattarmi a questo indirizzo di posta elettronica: giovanni.mandis@gmail.com. Si tratta di aiutare un giovane a trovare alloggio a Roma per studiare Diritto Canonico.

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  73. <span> Aveva celebrato in incognito in un santuario (aveva quindi usato il messale di Paolo VI)</span>


    non ci credo manco se lo vedo!

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  74. A Cajetàn AG: Proprio così. C'era con me un altro sacerdote. Ci ha incuriositi il modo di celebrare ed il silenzio. Il santuario, data l'ora, era deserto. La messa era in latino, ma era quella di Paolo VI. Su questo non posso avere dubbi. Ne abbiamo tratto che pur di non privarsi della Messa e di poter celebrare in un santuario mariano, avesse chiuso un occhio...Nè possiamo pensare che abbiano eluso la sorveglianza, perchè di Pio V non c'era proprio nulla. Nessun dubbio che si trattasse di un vescovo della fraternità. Mi ha detto il nome e la provenienza. E' sato molto cordiale, a differenza del sacerdote che lo accompagnava (leggermente infastidito dal fatto che io lo avvicinassi). Ci siamo soffermati anche sulla di Lefebvre, che ha poi originato la mia osservazione. In ogni caso, l'ho chiamato "Eccellenza" per fargli comprendere che rispetto la successione apostolica e la validità della sua ordinazione. Mi rendo conto che quanto affermo cozza con i proclami della fraternità, ma è ciò di cui sono stato testimone. Ripeto, non ho pensato ad incoerenza, ma ad un gesto di pietà sacerdotale.

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  75. E' sfuggita una parola: "sulla scelta di Lefebvre".

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  76. perché non poteva avere con sé un Messale Tridentino?

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  77. E' proprio a livello locale che siamo irrisi, zittiti, minacciati di toglierci anche quell'unico altare che non si sa come abbiamo avuto a mo' di 'riserva indiana'...

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  78. <span>trovare rifugio nella parola del Papa, solo interprete del Concilio</span>

    ma il punto è: QUANDO potremo intravedere questo rifugio ? e DOVE, in quali chiarimenti esatti e definitivi ?

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  79. A proposito del libro del card. Scheffczyk, Il mondo della fede cattolica: qui un passaggio di un articolo di Andrea Tornielli
    « Io, troppo timoroso con i progressisti»

    "Papa Ratzinger fa autocritica e confessa, in un’intervista, di essere stato «quasi troppo timoroso» nei confronti di certe azzardate tesi teologiche in voga nella Chiesa tedesca subito dopo il Concilio. Sono parole per certi versi sorprendenti quelle che Benedetto XVI ha pronunciato l’11 novembre scorso durante un’intervista concessa a padre Johannes Nebel. La trascrizione del colloquio fra il Pontefice e Nebel viene pubblicata nel libro Il mondo della fede cattolica, opera dello scomparso cardinale Leo Scheffczyk, teologo tedesco e amico di Ratzinger, tradotta ora per la prima volta in Italia da «Città Nuova».
    «Io stesso ero - aggiunge Benedetto XVI - in quel contesto, quasi troppo timoroso rispetto a quanto avrei dovuto osare per andare in modo così diretto “al punto”».

    http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2007/10/il-papa-io-troppo-timoroso-con-i.html

    Qui l`intervista di Nebel al Papa
    http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2007/10/il-papa-ed-il-concilio-unintervista-del.html

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  80. <span>L'intervistatore obietta:</span>
    <span>"Ma il Papa con  il discorso del 22 dicembre 2005, esprime la condanna dell’ermeneutica della rottura?"</span>
    <span><span>Risposta di Don Régis:</span>
    <span>"Nel 1988, all’indomani delle consacrazioni, </span>la differenza tra il cardinale Ratzinger e Mons. Lefebvre<span> stava nel fatto che, per il secondo, all’origine dei cambiamenti osservabili nei fatti vi sono </span>gli stessi testi del Vaticano II<span>, mentre per il primo vi sono solo «numerose presentazioni che danno l’impressione che col Vaticano II sia cambiato tutto». Vent’anni più tardi, il discorso del</span> 22 dicembre 2005 non ha smentito<span> quanto rivolto alla Conferenza Episcopale Cilena: scartando l’ermeneutica della rottura («numerose presentazioni che danno l’impressione che col Vaticano II sia cambiato tutto»), occorre ritornare ad una </span>ermeneutica della continuità<span> (la lettera del Concilio buono, fuori da ogni abuso). Occorre cioè <span>ritornare ai testi, </span>compreso quello sulla libertà religiosa, poiché questi testi sono <span>ritenuti conformi alla Tradizione.</span></span></span>
    <span>Questi due discorsi, del 1988 e del 2005, alimentano l’illusione che si possa rimediare alla crisi della Chiesa ritornando alla lettera avvelenata del Concilio. Illusione persistente e funesta."</span>

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  81. <span> le nostre grida devono raggiungere innanzitutto i vescovi. </span>
    <span>Qui i fedeli laici possono fare moltissimo...</span>
    ..........
    eh, caro don64, lei ne è convinto ? come vorrei darle ragione ! ma l'amara realtà (di piombo) me lo impedisce....

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  82. ci sono -ahimè- buone ragioni per credere che Papa Benedetto XVI non chiuderà mai la ultradecennale querelle sulla continuità del Concilio con la Tradizione, mediante un
     <span>pronunciamento dogmatico “ex cathedra”, infallibile e obbligante.</span>
    Questa sarebbe la medicina che<span> chiuderebbe definitivamente le ferite aperte</span> dall'ambiguità del linguaggio "propositivo" del concilio e "aperto alle svariate ed erronee interpretazioni":
    ma questo  farmaco  drastico e risolutivo il Papa non sembra volerlo usare: altrimenti l'avrebbe fatto subito, appena eletto, alla maniera di Gregorio VII !

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  83. <span> Il paraconcilio altro non è che il concilio, quello che volevano i padri conciliari.</span>
    caro Peter, la penso anch'io così: in fondo in fondo (consapevoli o semi-....) volevano questo rinnovamento illusorio, trasformatosi in deriva continua....e temo che ci vorrà molto tempo perchè tutti se ne accorgano, perchè per ora la realtà sembra troppo semplice e troppo amara per accettarla così com'è !
    Che Dio aiuti la Sua Chiesa, e ci liberi da tutti i miti che l'hanno inquinata e accecata  !

    RispondiElimina
  84. Ho letto di una profezia che direbbe che la Messa Nuova durerà non più di 50 anni. Io non credo proprio... perchè l'uomo dopo il peccato originale è pigro e indolente, cerca sempre vie comode ampie e cioiose... La Messa Bella, è difficile, pesante, troppo introspettica, e come scegliere tra una seggiovia gratuita e panino bibita inclusi e una camminata di 8 ore con 1500 metri di dislivello.

    Così come stanno le cose, papa così come è, vescovi e preti atei, uomini e donne asserviti dal denaro e dal sesso, famiglie distrutte aborti a non finire, guerre ovunque, l'unica speranza è il risveglio della coscienza che deve venire per GRAZIA DI DIO a tutti nel medesimo istante... non so in che modo, per esempio attraverso una catastrofe una guerra e qualcosa di altro come per far svegliare l'umanità, per far capire importanza del SACRIFICIO (di Cristo e il nostro in funzione e in comunione al Suo Sacrificio) come UNICA via redentiva... solo allora la Messa Nuova sarà accantonata perchè giudicata (non da alcuni ma da tutti) ridicola pagliaccesca e assolutamente non utile e inefficace, ma questo punto veramente potremmo alzare il capo perchè vicina, è "la nostra liberazione"!

    RispondiElimina
  85. ottimo, Amicus  !
    sarà lungo e duro il processo di "presa di coscienza" di tanti cattolici, sia clero che fedeli, che obbliga a vedere la realtà dolorosissima che si parerà di fronte allo sguardo esterrefatto quando si vedrà come la Sposa di Cristo si è potuta far travolgere da inganni così subdolamente assorbiti da uomini di mente eccelsa, pastori di alto livello di responsabilità e cultura, che hanno perso il saldo aggancio alla Verità eterna, per correre dietro ai <span>miti del "mondo moderno" e alle sue sirene</span>, abilmente mascherate da
    RINNOVAMENTO PASTORALE, apertura di finestre "per far entrare arisa fresca":
    ma non ci accorgiamo ancora, neanche OGGI, di quanto sia pretestuosa questa voglia di aria fresca, che GIA' CONTIENE IN SE' LA MALSANA convinzione che fino al 1962 la Chiesa respirasse e donasse ai suoi figli aria "vecchia e stantia" ?
    ci vuol tanto ad accorgersi di questa pericolosa smania di novità, e delle deviazioni a cui poteva fatalmente condurre  ?

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  86. <span>ottimo, Amicus  !  
    sarà lungo e duro il processo di "presa di coscienza" di tanti cattolici, sia clero che fedeli, che obbliga a vedere la realtà dolorosissima che si parerà di fronte allo sguardo esterrefatto quando si vedrà come la Sposa di Cristo si è potuta far travolgere da inganni così subdolamente assorbiti da uomini di mente eccelsa, pastori di alto livello di responsabilità e cultura, che hanno perso il saldo aggancio alla Verità eterna, per correre dietro ai <span>miti del "mondo moderno" e alle sue sirene</span>, abilmente mascherate da  
    RINNOVAMENTO PASTORALE, apertura di finestre "per far entrare aria fresca":  
    ma non ci accorgiamo ancora, neanche OGGI, di quanto sia pretestuosa questa voglia di aria fresca, che GIA' CONTIENE IN SE' LA MALSANA convinzione che fino al 1962 la Chiesa respirasse e donasse ai suoi figli aria "vecchia e stantia" ?  
    ci vuol tanto ad accorgersi di questa pericolosa smania di novità, e delle deviazioni a cui poteva fatalmente condurre  ?</span>

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  87. Egregio Amicus, di balle ne leggo non una, ma diverse,  nel suo intervento. Del resto, la premessa non lascia scampo. Posso essere d'accordo sulla necessità che il Papa dica una parola autorevole e chiara sulla querelle, ma non per questo filtro ogni altra sua parola alla luce del principio summenzionato. Non penserò certamente che lo Spirito Santo abbia incontrato resistenza nel 2005 solo perchè l'eletto non ha fatto  quanto da lei auspicato. Se Tradizione significa sparare sul nocchiero, non ci sto. Preferisco un viaggio turbolento, ma con la garanzia di arrivare al porto di destinazione. Perchè, pur difendendo a spada tratta le autentiche ragioni della Tradizione, so che senza il Papa non c'è neppure la garanzai di essere nella Tradizione. Come insegna l'atteggiamento dei Santi di fronte a Papi corrotti umanamente. Mi trovi, tuttavia, un solo Papa che abbia abdicato per un solo istante al dovere di confermare nella fede! Mi rincresce che per avvalorare le proprie tesi si ricorra agli stessi strumenti di chi vuol privare di credibilità la Chiesa. Qui siamo davvero nel ridicolo! In quanto a me, pronto anche ad uscire di scena da questi post, valgono le parole di Paolo VI che Benedetto XVI ha fatto proprie: "Il Papa non ritiene di dover seguire altra linea che non sia quella della confidenza in Gesù Cristo, a cui preme la sua Chiesa più che non a chiunque altro. sarà Lui a sedare la tempesta...Non si tratta di un'attesa sterile o inerte: bensì di attesa vigile nella preghiera. E' questa la condizione che Gesù ha scelto per noi, affinchè Egli possa operare in pienezza". Accusare il Papa, e proprio questo Papa, di aver trasformato in un idolo il Vaticano II, contro la Tradizione che Egli esprime nella sua persona e nel ministero petrino, è pura farneticazione. Con il massimo rispetto, ma con doverosa chiarezza!

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  88. don Camillo, che Joseph Ratzinger in gioventù frequentasse certi teologi lo sappiamo bene, come conosciamo le sue idee teologiche  giovanili; però sappiamo pure che con onestà (onestà che non tutti i suoi amici teologi dell'epoca hanno avuto) si è allontanato da  quelle posizioni. 

    Guardi che la mentalità dei cattolici di oggi è totalmente capovolta. Per essi la tradizione è il concilio. Tutto ciò che c'era prima deve essere ricondotto a questa tradizione!  Il concilio è il metro usato per misurare la cattolicità o meno di tutto.
    Non è facile spiegare che c'è una liturgia millenaria formatasi in maniera naturale; per essi l'unica liturgia autentica,  è quella che si son costruiti a tavolino 40 anni fa.


    Non è facile spiegare a questa gente che c'è una Tradizione alla quale pure il Vaticano II deve ubbidire.

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  89. Grazie per i chiarimenti e le delucidazioni che mi sono molto utili per capire. In effetti mi piacerebbe aver a che fare sempre con cose semplici e la filosofia non é certo il mio forte. Leggo con umana invidia le osservazioni di chi espone con facilità ed in modo comprensibile il proprio pensiero e descrive con chiarezza gli argomenti che affronta. Talora però alcune discussioni mi portano fuori tema. Preferirei aver a che fare sempre con il bianco e il nero senza colori intermedi.

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  90. In "A scuola dal Papa sull'enigma Concilio" così veniva descritto il professor Ratzinger

    "Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica".

    Esattamente così come la buona scuola modernista conservatrice prevede.

    Non ci dobbiamo rattristare o perdere di fiducia, dobbiamo prendere coscienza della dura realtà... per meglio condividere quali sono stati i più profondi sentimenti di coloro che 60 anni fa già denunciavano tale nefandezze, ma con la differenza che ora tutto è più chiaro mentre qualche anno fa tutto era oscuro nebuloso.

    Sì è vero la gente ha una visione pervertita della liturgia, la colpa non è nostra... La Chiesa è Santa, e sta vivendo la sua PASSIONE da parte dei nemici interni (la gerarchia giudaizzata e giudaizzante) ed esterni: il "mondo", come al tempo di Gesù ci sono quei pochi fedeli che lo seguivano sulla via della Croce di nascosto per paura, di subire angherie, così come è adesso... avevano paura ma non potevano lasciarlo solo, ma sulla via c'era però a viso aperto la Santissima Vergine addolorata, la Madre nostra... affidiamoci a Lei, Lei è Onnipotente, Lei è rifugio, Lei è la mano che ci accarezza e ci conforta...

    coraggio

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  91. Sì, è allontanato da alcune "posizioni" tuttavia in "A scuola dal Papa sull'enigma Concilio" così veniva descritto il professor Ratzinger

    "Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica".

    Esattamente così come la buona scuola modernista conservatrice prevede.

    Non ci dobbiamo rattristare o perdere di fiducia, dobbiamo prendere coscienza della dura realtà... per meglio condividere quali sono stati i più profondi sentimenti di coloro che 60 anni fa già denunciavano tale nefandezze, ma con la differenza che ora tutto è più chiaro mentre qualche anno fa tutto era oscuro nebuloso.

    La Chiesa è Santa, e sta vivendo la sua PASSIONE da parte dei nemici interni (cristiani giudaizzati e giudaizzanti) ed esterni: il "mondo", come al tempo di Gesù ci sono quei pochi fedeli che lo seguivano sulla via della Croce di nascosto per paura, di subire angherie, così come è adesso... avevano paura ma non potevano lasciarlo solo, ma sulla via c'era però a viso aperto la Santissima Vergine addolorata, la Madre nostra... affidiamoci a Lei, Lei è Onnipotente, Lei è rifugio, Lei è la mano che ci accarezza e ci conforta...

    coraggio

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  92. caro Rifugio, comprendo bene. Tutti attendiamo parole forti e possibilmente risolutive. Possiamo essere almeno certi di una cosa: se cinque Papi hanno voluto, guidato, interpretato il Concilio, evidentemente lo Spirito Santo c'entrerà qualcosa con questo Concilio. O no? L'idea che si sia andati avanti per non contarddirsi e non creare pericolosi precedenti, non regge. Il problema è quello evidenziato da Antonello: che il Concilio venga fatto coincidere con la tradizione. Le ragioni della continuità devono essere fatte valere non apoditticamente, ma traendo dalla Tradizione le chiavi di interpretazione del Concilio. Altrimenti passeremo soltanto per quelli che vogliono più incenso o più genuflessioni. E qui per tradizione dobbiamo intendere l'ininterrotta continuità, fino a Pio XII (non a caso, il Papa più citato dai documenti). Cominciando proprio dalla Dei Verbum e dal rapporto tra Scrittura, Tradizione e Magistero. Devo però stare attento a non sconfessare il Magistero, altrimenti diventa insostenibile il ricorso alla Tradizione. E con buona pace di tutti, la dottrina del Vaticano II su questo aspetto è pienamente cattolica e confacente alla vera Tradizione.

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  93. <span>Sì Antonello, si è allontanato da alcune "posizioni" tuttavia in</span> "A scuola dal Papa sull'enigma Concilio" così veniva descritto il professor Ratzinger

    "Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica".

    Esattamente così come la buona scuola modernista conservatrice prevede.

    Non ci dobbiamo rattristare o perdere di fiducia, dobbiamo prendere coscienza della dura realtà... per meglio condividere quali sono stati i più profondi sentimenti di coloro che 60 anni fa già denunciavano tale nefandezze, ma con la differenza che ora tutto è più chiaro mentre qualche anno fa tutto era oscuro nebuloso.

    La Chiesa è Santa, e sta vivendo la sua PASSIONE da parte dei nemici interni (cristiani giudaizzati e giudaizzanti) ed esterni: il "mondo", come al tempo di Gesù ci sono quei pochi fedeli che lo seguivano sulla via della Croce di nascosto per paura, di subire angherie, così come è adesso... avevano paura ma non potevano lasciarlo solo, ma sulla via c'era però a viso aperto la Santissima Vergine addolorata, la Madre nostra... affidiamoci a Lei, Lei è Onnipotente, Lei è rifugio, Lei è la mano che ci accarezza e ci conforta...

    coraggio

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  94. <span><span>Sì Antonello, si è allontanato da alcune "posizioni" tuttavia in</span> "A scuola dal Papa sull'enigma Concilio" così veniva descritto il professor Ratzinger  
     "Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica".  
    Esattamente così come la buona scuola modernista conservatrice prevede.  
    Sì hai ragione la Chiesa si è pervertita non capisce più cose è la Tradizione, non è colpa nostra ..non ci dobbiamo rattristare o perdere di fiducia, dobbiamo prendere coscienza della dura realtà... per meglio condividere quali sono stati i più profondi sentimenti di coloro che 60 anni fa già denunciavano tale nefandezze, ma con la differenza che ora tutto è più chiaro mentre qualche anno fa tutto era oscuro nebuloso.  
     
    La Chiesa è Santa, e sta vivendo la sua PASSIONE da parte dei nemici interni (cristiani giudaizzati e giudaizzanti) ed esterni: il "mondo", come al tempo di Gesù ci sono quei pochi fedeli che lo seguivano sulla via della Croce di nascosto per paura, di subire angherie, così come è adesso... avevano paura ma non potevano lasciarlo solo, ma sulla via c'era però a viso aperto la Santissima Vergine addolorata, la Madre nostra... affidiamoci a Lei, Lei è Onnipotente, Lei è rifugio, Lei è la mano che ci accarezza e ci conforta...  
    coraggio</span>

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  95. Gregge disperso chiede tutela31 agosto 2010 alle ore 21:23

    chiedere chiarimenti sempre più urgenti per il povero Gregge sbandato da 45 anni, (migliaia di anime che perdono  la Fede), caro don64, non equivale affatto a "sparare sul nocchiero" come lei afferma:
    è un preciso diritto delle pecore essere guidate dal Pastore sul retto sentiero, e messe in guardia dai falsi pastori, dai lupi voraci di anime e dai sentieri pericolosi e dalle fontane inquinate !
    nessuno si è  mai sognato di spiegarci A CHE COSA esattamente dobbiamo obbedire di ciò che il concilio dice, ma ci vien detto spesso con arroganza che bisogna accettare il concilio, così, fare un atto di fede e di omaggio cieco, senza conoscerlo neanche !

    RispondiElimina
  96. Gregge disperso chiede tutela31 agosto 2010 alle ore 21:47

    bianco e nero, bravo Welcome ! e questo è il bisogno sempre più urgente non solo tuo, ma  di tutto il Gregge, che chiede parole chiare, semplici e forti, da 45 anni, e trova sempre più tante parole parole, anche troppe, ma sempre meno la semplicità e la forza del linguaggio di Nostro Signore:
    SI' SI' NO NO !
    Infatti Caterina stessa, giorni fa, ha sottolineato che gli scritti, le encicliche del Magistero dei Papi, fino a Pio XII, erano comprensibilissimi a tutti, ed anche i documenti dei Concili fino al Vaticano I !
    ora perchè il linguaggio è diventato così contorto e fumoso ?
    Secondo me il fumo e l'ambiguità del parlare vengono da satana e non dallo Spirito Santo: è §Gesù stesso che ce l'ha detto !

    RispondiElimina
  97. Gregge disperso chiede tutela31 agosto 2010 alle ore 21:47

    <span>bianco e nero, bravo Welcome ! e questo è il bisogno sempre più urgente non solo tuo, ma  di tutto il Gregge, che chiede parole chiare, semplici e forti, da 45 anni, e trova sempre più tante parole parole, anche troppe, ma sempre meno la semplicità e la forza del linguaggio di Nostro Signore: 
    SI' SI' NO NO ! 
    Infatti Caterina stessa, giorni fa, ha sottolineato che gli scritti, le encicliche del Magistero dei Papi, fino a Pio XII, erano comprensibilissimi a tutti, ed anche i documenti dei Concili fino al Vaticano I ! 
    ora perchè il linguaggio è diventato così contorto e fumoso ? 
    Secondo me il fumo e l'ambiguità del parlare vengono da satana e non dallo Spirito Santo: è Gesù stesso che ce l'ha detto !</span>

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  98. Gregge disperso chiede tutela31 agosto 2010 alle ore 21:51

    ma QUALE E' LA DOTTRINA del Vaticano II ?
    se non è una nuova dottrina, allora a che cosa è servito questo Concilio ?
    Se tutto quello che ha detto ERA STATO GIA' DETTO, allora qual e' stato il suo vero scopo ?
    Caro don64, questa risposta non ce l'ha data ancora nessuno, da 45 anni: vuole darcela lei, se possibile ?

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  99. Gregge disperso chiede tutela31 agosto 2010 alle ore 21:54

    caro don64, vuole cortesemente spiegare, ad es. c
    he significa il <span> rinnovamento eucaristico</span>
    indicato da p. Aluffi come uno dei fini del Concilio  ?
    In CHE COSA ESATTAMENTE il culto e l'adorazione eucaristica erano vecchi e dovevano essere RINNOVATI  ?

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  100. Gregge disperso chiede tutela31 agosto 2010 alle ore 21:55

    <span>caro don64, vuole cortesemente spiegare, ad es. ,
    che cosa significa il <span> </span>rinnovamento eucaristico 
    indicato da p. Aluffi come uno dei fini del Concilio  ? 
    In CHE COSA ESATTAMENTE il culto e l'adorazione eucaristica erano vecchi e dovevano essere RINNOVATI  ?</span>

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  101. Redazione di Messainlatino.it31 agosto 2010 alle ore 23:15

    Comunque nihil obat

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  102. Redazione di Messainlatino.it31 agosto 2010 alle ore 23:16

    Comunque nihil obstat

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  103. Amicus,
    i tuoi post sono talmente ben scritti che penso che per te valga in pieno il proverbio:
    chi trova un amico trova un tesoro.

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  104. come fu il suo pontificato? è spietatamente sotto gli occhi di tutti.

    Caro don Camillo, è vero sotto gli occhi di tutti  e soprattutto sotto i tuuoi e dei tuoi amici...
    speriamo di vedere te un giorno al soglio pontificio! tu si che saresti perfetto!

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  105. Redazione di Messainlatino.it1 settembre 2010 alle ore 14:02

    grazie di cuore, ma siamo confusi da tanti complimenti. :)

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  106. Redazione di Messainlatino.it1 settembre 2010 alle ore 15:06

    AVVERTENZE!! Cum Petro, sub Petro!

    Lo avevamo già detto tempo fa, ma ripetita iuvant!

    Sul nostro blog non son tollerati commenti che contengano, pur espresse con dotto ed affascinante eloquio, tesi, teorie, ipotesi o qualsivoglia vagula opinione di sedevacantismo. (NO A TESI DI CASSICIACUM!)

    Son respinti, con forza, inoltre, commenti che esprimano concetti, riferimenti teologici (erratamente intesi), documentazioni (di discussa fondatezza) che siano idonei (direttamente o indirettamente) a screditare, ridurre, sminuire, dileggiare, porre in discussione, criticare, o contestare il Papa S. S. Benedetto XVI, felicemente regnante, la sua piena autorità e la sua indiscutibile autorevolezza.

    Non possono altresì trovare ospitalità nel nostro blog tesi o teorie che manchino di rispetto all'autorità dei Papi, legittimamente eletti e ascesi al soglio di Pietro.



    Ricordiamo che il nostro blog, il nostro sito è fermamente inteso a sostenere la Chiesa Cattolica Apostolica Romana e il suo legittimo Sommo Pontefice nel suo difficile magistero petrino, incondizionatamente!
    Il blog Messainlatino.it, nel suo piccolo, vuole agire in filiale obedienza e deferente sostegno a Benedetto XVI.
    Contestiamo e disconosciamo quindi i commenti che, pur temporaneamente, son comparsi, che abbiamo mancato di rispetto (verbale o "intellettuale") al Santo Padre, o abbiano osato dipingerlo come inetto, inadatto, incopetente, sprovveduto o quantaltro.
    A nessuno è permesso esprimere pesanti, subdole, implicite ma pur sempre irrispettose opinioni personali o "persentitodire" contro la persona del Papa, o al suo ministero.

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  107. I l Papa gode de carisma dell'infallibilità anche nel magistero ordinario, p.e. encicliche, vedi, per esempio, Ad Sinarum gentes (sulla potestas governandi dei vescovi eletti ma non consacrati) o la Mystici corporis di Pio XII.

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  108. Sono moralmente certo che nessunom dei quattro vescovi ordinati da MGR. Lefbvre celebrerebbe mai una Messa col messale di Paolo VI che per la FSSPX ccontiene un rito non cattolico e che non piace a Dio!

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  109. Come commenterebbe Mr. John Moulder in Orley Farm di Trollope : «Bubbole, nient'altro che bubbole!».

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