Ecco una potente frase dell'omelia odierna di Papa Benedetto XVI, nella messa del Sacro Cuore di Gesù celebrata in piazza San Pietro, davanti a migliaia di preti di tutto il mondo, a conclusione dell'Anno Sacerdotale. Parole così ci consolano, e ampiamente, per la mancata consacrazione di tutti i sacerdoti al Curato d'Ars. Parole così paragonano, e ben a proposito, la tolleranza verso l'eresia all'infame tolleranza verso i predatori di minorenni. Parole così rappresentano il più perfetto epitaffio dell'ingenua chimera della 'medicina della misericordia'.
“Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”: il pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loro bottino. Accanto al bastone c’è il vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili. Ambedue le cose rientrano anche nel ministero della Chiesa, nel ministero del sacerdote. Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via. Al tempo stesso, però, il bastone deve sempre di nuovo diventare il vincastro del pastore, vincastro che aiuti gli uomini a poter camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore.
“Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza”: il pastore ha bisogno del bastone contro le bestie selvatiche che vogliono irrompere tra il gregge; contro i briganti che cercano il loro bottino. Accanto al bastone c’è il vincastro che dona sostegno ed aiuta ad attraversare passaggi difficili. Ambedue le cose rientrano anche nel ministero della Chiesa, nel ministero del sacerdote. Anche la Chiesa deve usare il bastone del pastore, il bastone col quale protegge la fede contro i falsificatori, contro gli orientamenti che sono, in realtà, disorientamenti. Proprio l’uso del bastone può essere un servizio di amore. Oggi vediamo che non si tratta di amore, quando si tollerano comportamenti indegni della vita sacerdotale. Come pure non si tratta di amore se si lascia proliferare l’eresia, il travisamento e il disfacimento della fede, come se noi autonomamente inventassimo la fede. Come se non fosse più dono di Dio, la perla preziosa che non ci lasciamo strappare via. Al tempo stesso, però, il bastone deve sempre di nuovo diventare il vincastro del pastore, vincastro che aiuti gli uomini a poter camminare su sentieri difficili e a seguire il Signore.
Sono appena tornato da piazza S.Pietro,dove questo straordinario Papa,pure tante volte così bistrattato nei commenti anche su questo sito,sta strenuamente lottando contro una selva di lupi che tenta di sbranarlo.
RispondiEliminaGli si rimprovera spesso troppo cautela,eccessiva prudenza,ma chi può dire con sicurezza che non sia proprio questa la strada che è chiamato a percorrere.I tanti giovanissimi seminaristi presenti,con i quali ho condiviso due magnifici giorni,sono la speranza della nostra Chiesa.Lasciamo che il Santo padre faccia il suo "lavoro",e continuiamo ad invocare l'aiuto del Signore.
Speriamo che alle parole seguano i fatti!
RispondiEliminaLa definizione "martello degli eretici"
RispondiEliminanon mi è mai piaciuta e non mi piace.
La definizione corretta dovrebbe a mio parer essere:
"incudine degli eretici".
La Chiesa non è martello ma incudine. Dove si sfracellano e consumano i "martelli", quelli si davvero eretici.
I martelli si consumano presto, l'incudine resiste nel tempo, pazientemente, mentre il martello infrangendosi su essa si distrugge.
Un buon incudine "termina", distrugge, sfascia, consuma migliaia di martelli.
Ma voi a stè simboliche sottigliezze ci pensate?
Pensate anche alla similitudine con Cristo, Pietra Angolare, su cui chi inciampa si "sfracella".
RispondiEliminaMalleus = Martello, maglio. Dal Castiglioni - Mariotti.
RispondiEliminaEr tripparolo va controcorente....
E che sto dicendo io.
RispondiEliminaLo so che malleus è martello, maglio.
Non faccio il problema "grammaticale".
Io dico che secondo me è scorretto definire la Chiesa "martello".
E' più corretta definirla "incudine" per i motivi specificati.
Caro romanz,
RispondiEliminapotrà anche darsi che qualcuno qui, in preda al dolore e allo smarrimento causati dal dover assistere ad un triste sfacelo, si lasci prendere dalla passione e arrivi a rimproverare il Santo Padre di essere poco netto, sferzante e imperioso..
A differenza però delle critiche e degli attacchi mossi da cattiveria gratuita o operati secondo ideologie "altre" rispetto alla Dottrina e al Magistero, fa parte di quel mistico excrucior che unisce gli amanti lacerati tra amore e "odio".. quare id faciam fortasse requiris? Nescio.
Questa è la differenza tra le "nostre" critiche, e gli attacchi dei modernisti.
Noi soffriamo, perchè crediamo di dover obbedire.
Altri criticano, attaccano e insultano perchè la chiesa non è ancora "al passo dei tempi", non segue il mondo, perchè il Papa "vuole tornare indietro" invece che assoldare donne cannone, nani, scimmiette e saltimbanchi.
Molti qui pregano regolarmente e fervorosamente per il Santo Padre, anche concedendosi qualche broncio, come bambini inannzi al papà.
<span>Caro romanz,
RispondiEliminapotrà anche darsi che qualcuno qui, in preda al dolore e allo smarrimento causati dal dover assistere ad un triste sfacelo, si lasci prendere dalla passione e arrivi a rimproverare il Santo Padre di essere poco netto, sferzante e imperioso..
A differenza però delle critiche e degli attacchi dei "progressisti-modernisti-liberali", mossi da cattiveria gratuita o operati secondo ideologie "altre" rispetto alla Dottrina e al Magistero, il nostro "bistrattare" (come dice lei) il Santo Padre fa parte di quel mistico excrucior che unisce gli amanti lacerati tra amore e "odio".. quare id faciam fortasse requiris? Nescio.
Questa è la differenza tra le "nostre" critiche, e gli attacchi dei modernisti.
Noi soffriamo, perchè crediamo di dover obbedire.
Altri criticano, disobbediendo pacificamente tra il pubblico plauso, attaccando e insultando il Papa perchè la Chiesa non è ancora "al passo dei tempi", non segue il mondo, perchè il Papa "vuole tornare indietro" invece che assoldare donne cannone, nani, scimmiette e saltimbanchi.
Molti qui pregano regolarmente e fervorosamente per il Santo Padre, anche concedendosi qualche broncio, come bambini inannzi al papà.</span>
Incudine di misericoridia? :P
RispondiEliminaCaro romanz....concordo con te, ma sottolineando alcuni aspetti...
RispondiEliminaun conto è "rimproverare AL Papa" qualcosa....altra cosa è "rimproverare IL...Papa"...ed altra cosa ancora è la CRITICA di scelte che, per molti che vivono in prima linea, vedono i frutti di certe scelte che non possono che essere che sbagliate e sembra proprio che è lo stesso Pontefice a dirlo in quelle parole riportate dalla Redazione...
Ho seguito la diretta ieri ed oggi...
un sacerdote alla veglia di ieri quando ha fatto la domanda SULLA TEOLOGIA, ha fatto trapelare TUTTA LA GRAVITA' che viviamo oggi di questo SCOLLAMENTO fra Teologia e Dottrina...
il Papa l'ha capito subito... la prima tentazione del sacerdote stesso che ha posto la domanda (appena metteranno i testi potremo verificarlo) è stata quella di imputare alla TEOLOGIA stessa una certe crisi dottrinale...
Il Papa ha agito davvero quale PADRE E PASTORE.... ha immediatamente fermato questo tentativo accusando invece una odierna teologia della ragione che ha portato e porta danni, leggeremo meglio ciò che ha detto appena avremo il teso, intanto questa la sintesi:
<span>Benedetto XVI ha riconosciuto l'esistenza di una teologia che è arroganza della ragione e non nutre la fede, ma oscura la presenza di Dio nel mondo. Al contrario, c'è una teologia che vuol conoscere di più per amore dell'amato. Il Papa ha invitato i teologi ad avere coraggio, a non aver paura del fantasma della scientificità, a non sottomettersi a tutte le ipotesi del momento, ma piuttosto a pensare alla grande fede della Chiesa che è presente in tutti i tempi e apre alla verità.</span>
************
Ora romanz, dimmi, chi ha l'autorità nella Chiesa per mettere a tacere questi teologi ed escluderli DAI SEMINARI e dalle diocesi? ;)
Il Papa denuncia e lo fa perchè cerca di recuperare qualcosa... e fa bene sia a denunciare quanto a cercare di recuperare le persone, ma se rivolgiamo a LUI il malcontento è proprio perchè SOLO LUI HA QUESTA AUTORITA'.... e fino a tre anni fa, se denunciavi tu queste cose, ti davano del pazzo!! e ti buttavano fuori dalla Parrocchia...
Dov'è finito, se è solo incudine, il potere coercitivo della Chiesa?
RispondiEliminaCominci una buona volta ad usarlo il bastone, il nostro Papa: le petizioni di principio senza la concretezza dell'agire lascian il tempo che trovano.
Pastorelli, si dice e vorrebbe le stesse cose.
RispondiEliminaSolo che, come il Papa, le dico e voglio con Prudenza........
La calma e la pazienza son le Virtù dei forti (nella Fede).
tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare.
RispondiElimina<p>Le parole del Papa sono forti, importanti.
RispondiElimina</p><p>Riflettendo mi dico che in questi ultimi anni 40 anni, il bastone non è stato usato e mi sembra che non sia stato fatto nemmeno un uso eccesivo del vincastro, si è lasciato fare, senza correggere, senza intervenire o pochissimo, senza sorvegliare l`applicazione delle eventuali correzioni, ognuno si è sentito libero di fare i propri esperimenti, di creare, bricoler, fabbricare, inventare.
</p><p>In questi ultimi anni, mesi, giorni abbiamo assisito e continuiamo ad assistere, impotenti, e sgomenti, alle eresie, non si può chiamarle altrimenti, di vescovi, sacerdoti, francesi austriaci, tedeschi, italiani, iniziatori di movimenti, senza che nessuno sia intervenuto e intervenga, libertà assoluta.
</p><p>Si è lasciato proliferare l`eresia, il travisamento e il disfacimento della fede.
</p><p>Il bilancio del "lasciar fare" è fatto ed è disastroso, il Papa ne è consapevole, e lo dice, ma quale sarà la sua autorità per usare il bastone del pastore, come potrà usarlo, vorrà usarlo?
</p>
E' una metafora molto infelice, quella del bastone, vorrebbe essere biblica e invece è proverbiale: tra bastoni e carote, sono quelli che vivono la testimonieanza kenotica del nascondimento ad essere trattati, in questo inverno succeduto alla primavera del cristianesimo giovanneo, come asini...
RispondiElimina<span>
RispondiEliminaLe parole del Papa sono forti, importanti.
Riflettendo mi dico che in questi ultimi anni 40 anni, il bastone non è stato usato e mi sembra che non sia stato fatto nemmeno un uso eccesivo del vincastro, si è lasciato fare, senza correggere, senza intervenire o pochissimo, senza sorvegliare l`applicazione delle eventuali correzioni, ognuno si è sentito libero di fare i propri esperimenti, di creare, bricoler, fabbricare, inventare.
In questi ultimi anni, mesi, giorni abbiamo assisito e continuiamo ad assistere, impotenti, e sgomenti, alle eresie, non si può chiamarle altrimenti, di vescovi, sacerdoti, francesi austriaci, tedeschi, italiani, iniziatori di movimenti, senza che nessuno sia intervenuto e intervenga, libertà assoluta.
Si è lasciato proliferare l`eresia, il travisamento e il disfacimento della fede.
Il bilancio del "lasciar fare" è fatto ed è disastroso, il Papa ne è consapevole, e lo dice, ma quale sarà la sua autorità per usare il bastone del pastore, come potrà usarlo, vorrà usarlo?
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RispondiEliminaLe parole del Papa sono forti, importanti.
Riflettendo mi dico che in questi ultimi anni 40 anni, il bastone non è stato usato e mi sembra che non sia stato fatto nemmeno un uso eccesivo del vincastro, si è lasciato fare, senza correggere, senza intervenire o pochissimo, senza sorvegliare l`applicazione delle eventuali correzioni, ognuno si è sentito libero di fare i propri esperimenti, di creare, bricoler, fabbricare, inventare.
In questi ultimi anni, mesi, giorni abbiamo assistito e continuiamo ad assistere, impotenti e sgomenti, alle eresie, non si può chiamarle altrimenti, di vescovi, sacerdoti, francesi austriaci, tedeschi, italiani, iniziatori di movimenti, senza che nessuno sia intervenuto e intervenga, libertà assoluta.
Si è lasciato proliferare l`eresia, il travisamento e il disfacimento della fede.
Il bilancio del "lasciar fare" è fatto ed è disastroso, il Papa ne è consapevole, e lo dice, ma quale sarà la sua autorità per usare il bastone del pastore, come potrà usarlo, vorrà usarlo? </span>
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RispondiEliminaLe parole del Papa sono forti, importanti.
Riflettendo mi dico che in questi ultimi anni 40 anni, il bastone non è stato usato e mi sembra che non sia stato fatto nemmeno un uso eccesivo del vincastro, si è lasciato fare, senza correggere, senza intervenire o pochissimo, senza sorvegliare l`applicazione delle eventuali correzioni, ognuno si è sentito libero di fare i propri esperimenti, di creare, bricoler, fabbricare, inventare.
In questi ultimi anni, mesi, giorni, abbiamo assistito e continuiamo ad assistere, impotenti e sgomenti, alle eresie, non si può chiamarle altrimenti, di vescovi, sacerdoti, francesi austriaci, tedeschi, italiani, iniziatori di movimenti, senza che nessuno sia intervenuto e intervenga, libertà assoluta.
Si è lasciato proliferare l`eresia, il travisamento e il disfacimento della fede.
Il bilancio del "lasciar fare" è fatto ed è disastroso, il Papa ne è consapevole, e lo dice, ma quale sarà la sua autorità per usare il bastone del pastore, come potrà usarlo, vorrà usarlo? </span>
la solita tiritera ............ aspettiamp le nomine ..........
RispondiEliminaLa calma e la pazienza non devono trasformarsi in desistenza. In questi cinque anni di pontificato, dinnanzi a tanta sporcizia, morale e dottrinale, da lui denunciata, quante volte ha preso il bastone, con calma e pazienza. E se le eresie dilagano, chi doveva e deve fermarle?
RispondiEliminaLasci perdere i libri su Gesù, ci son biblisti, apologeti ecc. ecc. per questo: pensi a governar la Chiesa e a custodire l'ovile e cacciare i lupi.
Lasciamo perdere, ché non è più tempo, prowerbi e slogan.
mattiéti?
RispondiEliminaMattiéti?
RispondiEliminaDel tuo post approvo pienamente la consapevolezza realtiva agli asini!
RispondiEliminaL'immagine è infelice perché rievoca il "Malleus maleficarum" dei padri Sprenger e Kramer, mediocre testo che costò infinite sofferenze, e spesso la morte, a tante povere disgraziate e che non fece molto onore alla Chiesa.
RispondiEliminacome fa a dire una cosa così cattolica oggi (non facendone un'altra non cattolica come il mancato patronato) e dire l'esatto opposto l'11 maggio... è un vero mistero!
RispondiElimina"Proprio con lo scopo di «mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo» (Giovanni XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, <span>[bell'affare]</span> nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, <span>prende sul serio</span> e discerne, trasfigura e supera <span>[Hegel, puro puro!!]</span> le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. <span>[Lutero e Voltaire ovvero il peggio Modernismo]</span>.
<span>Così da sé stessa la Chiesa accoglieva e ricreava </span> <span>[pure]</span><span> il meglio delle istanze della modernità</span>, <span>[la modernità come il Mondo è per divina volontà di Gesù nemica e ostile al cattolico]</span> da un lato superandole <span>[chi nega che Ratzinger NON sia modernista, ora è un cieco]</span>e, dall’altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita <span>[sarebbe bello sapere quali sono nello specifico]</span>. L’evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico <span>[cioè per esempio i Neocatecumenali e la nuova chiesa di Padre Pio!??!?]</span> e per una nuova civiltà – la «civiltà dell’amore» <span>[e te pareva]</span> – come servizio evangelico all’uomo e alla società."
INCONTRO CON IL MONDO DELLA CULTURA NEL CENTRO CULTURALE DI BELÉM A LISBOA 11 Maggio 2010
Ho l'impressione che tutti quanti siate ormai sottoposti al regime delle docce scozzesi: una frase di Benedetto XVI tradizionalista, un discorso di Benedetto XVI modernista, una nomina vescovile che va nella direzione giusta, una nomina vescovile orrendamente conciliare, and so on. Per quanto riuscirete a resistere senza finire dissociati come il famoso cane di Pavlov? Pettegolezzi di Curia, rivelazioni di sacrestia ... come cristiani non si va molto avanti su questa strada.
RispondiEliminaStiamo attenti anche alle leggende nere.
RispondiEliminaTripparolo, l'ha detto il Papa che ci vuole il bastone. Che è strumento più vicino al martello, che all'incudine (che c'entra questa, poi?). Tutt'al più puoi proporre baculum hereticorum. Ma malleus hereticorum è una nobile definizione, di cui furono insigniti diversi santi nel passato, tra cui S. Antonio da Padova.
RispondiEliminaDon Camillo, non ti fa onore né nasconderti dietro uno pseudonimo (tanto l'IP lo vediamo), né pubblicare per la terza volta un ripetitivo commento, né insultare il Pontefice (sì, modernista è ancora un insulto). Cambia vocabolario, è l'ultimo avvertimento.
RispondiEliminaSì, neanche a me piacciono molto i pettegolezzi curiali, ma tant'è. Se non ci sono altre notizie, tocca accontentarsi di quel che passa il proverbiale convento. Se qualcuno ha notizie più interessanti le segnali alla Redazione che non credo si offenda, anzi.
RispondiEliminama lei non si è ancora accorto che ciò di cui si lamenta è la pura e semplice realtà ?
RispondiEliminanon vede che è la stessa Chiesa ad essere "dissociata" ?
non si può dire "siete" o "siate", ma "siamo" sottoposti alla doccia scozzese!
o per caso lei, UFFA, non sta dentro questa "barca" a soffrire gli stessi danni insieme con tutti gli altri <span><span>?</span></span>
egr. Redazione,
RispondiEliminanon riesco a capire come si possa negare (e perchè) l'evidenza dei fatti, storici e attuali.
Se io dico che il modernismo è un orientamento di pensiero teologico innovatore che si è affermato col Concilio Vaticano II, questa è una constatazione di fatto, non credo sia un insulto: che nel Concilio prevalsero i teologi modernisti è un dato di fatto; che la Chiesa sia stata guidata secondo quella linea innovatrice è un dato di fatto, come tutto ciò che abbiamo letto dalle dichiarazioni, enunciazioni, procedimenti attuativi di Paolo VI e compagni.
Se la storia ci dice che il teologo Ratzinger ha seguito una formazione teologica modernista, è un dato di fatto, non è un insulto: egli stesso ha raccontato nei suoi ricordi biografici del clima di entusiasmo novatore che si respirava all'espoca del Concilio, al quale egli partecipò con aperto favore verso i nuovi teologi.
A tal proposito è tutta da leggere questa bellissima pagina biografica di Joseph Ratzinger sul Concilio,
insieme con quella fitta di links rievocativi di tutto l'iter esistenziale e formativo del Papa, compilata dall'instancabile Raffaella, dove cogliamo spunti di umanità, freschi e commoventi, di quel timido e giovane professore alle prese con l'esperienza epocale, che vive con intimo entusiasmo, concorde con le prossime innovazioni:
"Ero seduto nella tribuna dove gli esperti avevano il loro posto, così potevo seguire i lavori conciliari.
Nei primi due mesi, tuttavia, non ero ancora un perito ufficiale, solo un perito privato del cardinale. Soltanto in novembre il Papa mi nominò anche perito ufficiale, e da quel momento ho partecipato ufficialmente a tutte le sedute.
All’inizio, potevo partecipare ai lavori , ma non regolarmente a tutte le sedute: in queste circostanze era un grande avvenimento vedere tutti gli esperti, grandi personalità che avevo conosciuto attraverso lo studio: Henri De Lubac, Jean Danielou (1905-1974), Yves Congar (1904-1995), Marie-Dominique Chenu (1895-1990) e altri grandi nomi. Fu straordinario incontrare questi personaggi venerati perché erano persone che ammiravo."
......
(il giovane Ratzinger dunque li considerava venerati e ammirevoli)
<span>egr. Redazione,
RispondiEliminanon riesco a capire come si possa negare (e perchè....) l'evidenza dei fatti, storici e attuali.
Se io dico che il modernismo è un orientamento di pensiero teologico innovatore che si è affermato col Concilio Vaticano II, questa è una constatazione di fatto, non credo sia un insulto: che nel Concilio prevalsero i teologi modernisti è un dato di fatto; che la Chiesa sia stata guidata secondo quella linea innovatrice è un dato di fatto, come tutto ciò che abbiamo letto dalle dichiarazioni, enunciazioni, procedimenti attuativi di Paolo VI e compagni.
Se la storia ci dice che il teologo Ratzinger ha seguito una formazione teologica modernista, è un dato di fatto, non è un insulto: egli stesso ha raccontato nei suoi ricordi biografici del clima di entusiasmo novatore che si respirava all'espoca del Concilio, al quale egli partecipò con aperto favore verso i nuovi teologi.
A tal proposito è tutta da leggere questa bellissima pagina biografica di Joseph Ratzinger sul Concilio,
insieme con quella fitta di links rievocativi di tutto l'iter esistenziale e formativo del Papa, compilata dall'instancabile Raffaella, dove cogliamo spunti di umanità, freschi e commoventi, di quel timido e giovane professore alle prese con l'esperienza epocale, che vive con intimo entusiasmo, concorde con le prossime innovazioni:
"Ero seduto nella tribuna dove gli esperti avevano il loro posto, così potevo seguire i lavori conciliari.
Nei primi due mesi, tuttavia, non ero ancora un perito ufficiale, solo un perito privato del cardinale. Soltanto in novembre il Papa mi nominò anche perito ufficiale, e da quel momento ho partecipato ufficialmente a tutte le sedute.
All’inizio, potevo partecipare ai lavori , ma non regolarmente a tutte le sedute: in queste circostanze era un grande avvenimento vedere tutti gli esperti, grandi personalità che avevo conosciuto attraverso lo studio: Henri De Lubac, Jean Danielou (1905-1974), Yves Congar (1904-1995), Marie-Dominique Chenu (1895-1990) e altri grandi nomi. Fu straordinario incontrare questi personaggi venerati perché erano persone che ammiravo."
......
</span>
(il testo è tratto da Il mio Concilio, I ricordi dell’attuale Pontefice, di
RispondiEliminaPasquale Chessa e Francesco Villari, su Repubblica, 13 maggio 2005)
......
continua il giovane Ratzinger:
(circa il problema della salvezza fuori della Chiesa):
"Non solo il dialogo interreligioso, ancora non molto in vista, ma anche il problema della salvezza dei non cristiani era profondamente sentito, perché non solo in Asia o in Africa erano presenti i non cristiani ma soprattutto nella nostra società cominciava ad avvertirsi il peso dei non credenti, dei non cristiani. Se c’era salvezza anche fuori dalla Chiesa, qual’era allora la funzione della Chiesa per l’universo?
Un altro settore era per noi quello dell’esegesi e della lettura della Sacra Scrittura. Si voleva un cristianesimo che fosse di nuovo immediatamente nutrito dalla Scrittura, ma anche una maggiore libertà per l’interpretazione scientifica della Sacra Scrittura.
Capire meglio che cos’è la rivelazione, che cos’è la Scrittura e la tradizione: si trattava di temi al centro del colloquio con i protestanti. In Germania, il problema generale era quello di uscire da una certa chiusura del mondo cattolico, aprendosi alla comunione con tutti: allora era piuttosto un tema francese, mentre per gli americani il tema della libertà religiosa era dominante.
Riscoprire il peso del “mondo” nella teologia.
Al tempo del Concilio ero un tipico universitario tedesco. Facevamo teologia, e al tempo stesso prendevamo anche atto del mondo politico e dei problemi del mondo:....
....Solo durante il Concilio abbiamo imparato che tutti i problemi di questo mondo entrano anche nel lavoro della teologia: che
<span>il dialogo con le grandi visioni del mondo, anche anticristiane, come il comunismo, è tuttavia costitutivo per un vero lavoro teologico; </span>che si deve non solo difendere la possibilità di essere cristiani, ma anche mostrare che questa è la scelta migliore e quindi, entrare in una vera discussione con gli argomenti degli altri;
<span>e integrare i problemi di una nuova visione del mondo, in chiave non cristiana ma anticristiana, nel nostro lavoro teologico. Questa per me, era una lezione da imparare.</span>
.............
(ho evidenziato i punti in cui il giovane teologo dichiarava la sua intenzione di apprendere la lezione di una "nuova teologia".)
Il percorso del teologo Ratzinger, appare poi, da tutti i suoi ricordi e testimonianze, aver seguito nel tempo un' evoluzione verso la profonda riflessione sui danni causati dalla riforma liturgica, quando scrive:
<span>“Rimasi sbigottito per il divieto del messale antico, dal momento che una cosa simile non si era mai verificata in tutta la storia della liturgia. Si diede l’impressione che questo fosse del tutto normale”, ma, scriveva Ratzinger “la promulgazione del divieto del messale che si era sviluppato nel corso dei secoli, fin dal tempo dei sacramentali dell’antica Chiesa, ha comportato una rottura nella storia della liturgia, le cui conseguenze potevano essere solo tragiche… si fece a pezzi l'edificio antico e se ne costruì un altro”. </span>
<span>Gli effetti furono disastrosi. Si aprì la strada ad abusi incredibili nella liturgia."</span>
<span> “Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia, che talvolta viene addirittura concepita ‘etsi Deus non daretur’: come se in essa non importasse più se Dio c’è e se ci parla e ci ascolta. Ma se nella liturgia non appare più la comunione della fede, l’unità universale della [...]
non voglio prolungare troppo questo excursus (ritenendo però che sia importante per tutti i cattolici essere consapevoli di COME si è sviluppato nel tempo il pensiero del Papa, proposta di conoscenza e approfondimento contenuta in quello stimolante percorso storico-biografico, definito come un<span> </span>omaggio al Papa del blog di Raffaella: compilazione che raccoglie analisi, commenti, articoli, editoriali ecc.,
RispondiEliminaper far conoscere meglio a tutti la figura del Ponrtefice, sotto l'aspetto umano ed ecclesiale).
Volevo solo evidenziare i fatti:
- è una realtà di fatto che crediamo secondo la nostra Fede, che lo Spirito Santo stesso l'abbia chiamato al soglio pontificio perchè vuole servirsi di lui come "strumento insufficiente" (detto da se stesso) per raddrizzare la rotta della Barca, piuttosto deviata negli ultimi 40 anni;
- è una realtà evidente che in tanti suoi discorsi si percepisce l'intenzione di trovare una continuità (o una mediazione, non so quanto possibile) fra la Tradizione e l'orientamento modernista impresso alla Chiesa dal Concilio (così mi pare): rilevare questo non mi sembra che sia un insulto, ma quantomeno si tratta di contenuti da esplicitare, se sono poco chiari alla lettura del fedele di media e semplice cultura.
(grazie dell'attenzione).
Non mi sembra che tu ti nasconda troppo. Se sei chi credo, sei stato/a anche in TV, se non ero da Costanzo. Ma più volte, inutilmente, t'ho chiesto di confermare la tua identità per fugare tristi dubbi.
RispondiEliminaPastorelli se il Papa usa il bastone secondo i suoi desideri,
RispondiEliminaSmette di essere Papa guidato dallo Spirito Santo
per cercare di fare il monarca secondo la sua volontà.
Non è quello il suo compito e ruolo (del Papa).
Non è compito e ruolo nemmeno quello di chi qui, quasi vita natural durante, non fa altro che criticare e fa il "papa" seduto davanti al pc h24 (alcuni secondo me stanno "intubati" e alimentati forzatamente lì davanti).
Insomma parecchi che stanno assai digiuni di cose di Fede e di chiesa. Gli sportivi dell'opinione che ignorantemente addirittura scrivono "non prevalebunt) dimenticando la "a" (e questo da la misura........) e dimenticano che esiste anche il ""unicuique suum",
"ad ognuno il suo". Si collabori coll Papa. Con la preghiera e con la sua imitazione.
Beh, per una volta il signor tripparolo scrive in italiano allora lo leggo... ma vedo che, in dialetto o in italiano, non può evitare di pontificare, critica chi critica, lui che interviene in generale unicamente con quello scopo e con bersagli ben precisi, critica chi scrive, rimproverando loro di stare davanti al computer 24 ore su 24 quando lui stesso è in servizio permanente davanti al suo PC bollente, con saccente e ridicola arroganza critica chi sarebbe digiuno di cose di Fede e Chiesa, mentre lui a parte deliziare questo blog con le sue inutili e ridicole strofette dialettali , il suo modo di essere "uno sportivo dell`opinione", a parte criticare e pontificare, non sa fare altro, aspettiamo allora con impazienza che il signor tripparolo ci mostri finalmente le sue competenze, contribuendo così positivamente a mantenere alto il livello di questo spazio.
RispondiEliminail sig. "trippa" fa finta di non leggere che è il Papa stesso che ha detto a chiare lettere che il pastore DEVE usare il bastone per dare la giusta direzione alle pecore, se deviano dal retto sentiero, e anche per allontanare o correggere (se possibile) il lupi predatori del Gregge: DEVE, come INCARICO di Nostro Signore, (rintracciabile anche nei profeti dell'AT che descrivono in modo chiaro e forte COME il vero pastore deve pascere le sue pecore, vedi Ezechiele).
RispondiEliminaNON <span> "secondo i suoi desideri", ma secondo la volontà di Gesù Cristo, devono guidare e tutelare il Gregge, e proteggerlo e rassicurarlo contro i lupi ERETICI che lo distruggono, altro che storie!</span>
Ma a certi bloggers è difficile tener conto delle evidenze di ciò che il Papa dice, e le manipolano secondo le loro idee faziose !
<span>il sig. "trippa" fa finta di non leggere che è il Papa stesso che ha detto a chiare lettere che il pastore DEVE usare il bastone per dare la giusta direzione alle pecore, se deviano dal retto sentiero, e anche per allontanare o correggere (se possibile) il lupi predatori del Gregge: </span>
RispondiElimina<span>DEVE, come INCARICO di Nostro Signore, (rintracciabile anche nei profeti dell'AT che descrivono in modo chiaro e forte COME il vero pastore deve pascere le sue pecore, vedi Ezechiele).
NON <span> </span>"secondo i suoi desideri", <span>ma secondo la volontà di Gesù Cristo, il Papa deve guidare e tutelare il Gregge, e proteggerlo e rassicurarlo contro i lupi ERETICI che lo distruggono, altro che storie!</span>
Ma a certi bloggers è difficile tener conto delle evidenze di ciò che il Papa dice, e le manipolano secondo le loro idee faziose !</span>
Da quel che si nota, le indiscrezioni escono dalla curia appositamente per "bruciare" i candidati avversari. Anche leggendo Tosatti di stamattina si nota come, con la fuoriuscita delle indiscrezioni su Pell si sia mobilitata tutta l'ala curiale opposta al cardinale australiano.
RispondiEliminaE se ci pensate, gli atti che maggiormente hanno contraddistinto il pontificato (Summorum Pontificum, revoca delle scomuniche alla FSSPX e apertura agli anglicani...io ci aggiungerei anche la Spe Salvi) sembra siano potute accadere perchè non preannunciate (se non di pochissime ore, a "giochi" già fatti).
Di contrario, quando qualcosa viene preannunciato (si veda l'attuale caso del Curato d'Ars o alcune nomine episcopali o di curia) c'è sempre qualcosa o qualcuno che si mette di traverso.
Nessuno vuole impedire la discussione su questi temi e sul pensiero teologico di J. Ratzinger, come nei tre ultimi commenti. Anzi. Quello che non tolleriamo sono semplicemente l'invettiva e l'insulto gratuiti.
RispondiEliminaChi è contro la Chiesa ha montato leggende nere (e negato tragedie rosse) alterando le proporzioni delle cose. Ma insabbiare la realtà, vediamo in questi giorni, non è una soluzione produttiva. La caccia alle streghe, si sa, fu soprattutto specialità protestante. Nondimeno, Heinrich Schliemann insegna, le leggente hanno sempre una base di verità. Esistono non pochi episodi anche in ambito cattolico (e al sottoscritto è pure toccato studiarsene qualcuno): spacciarli per la prassi naturale o normativa della Chiesa, come fanno i beceri anticlericali, è idiozia, ma liquidarli con un'alzatina di spalle è dabbenaggine (non è il suo caso, Luisa). Bisogna insomma riconoscere ciò che è reale per quello che è, senza ingigantimenti né minimizzazioni.
RispondiEliminaLo Sprenger-Kramer è un testo interessante, ma anche imbarazzante. Va collocato nel suo tempo e nel suo contesto, ma anche valutato in rapporto alla Verità (non quella storica di cui fu prodotto e fomite, ma quella evangelica, dove certe satis constat non esservi legittimazione alcuna di molti metodi suggeriti dal due domenicani in questione). In ogni caso non ne farei un presidio della cristianità (e questa volta non è il caso della Redazione).
Maglio, bastone, mazza o nagaika, comunque, è oggi più che mai necessaria. Il Papa lo sa bene e giustamente lo fa osservare. Brandirlo disinvoltamente sembra ripugnare alla sua natura, ma in certi casi bisogna saper fare forza su se stessi. Del resto abbiamo un buon esempio nella sferza di cordicelle, poco contundente, sì, ma, a quanto se ne sa, sfruttata con vigore ed efficacia.
RispondiEliminaE sempre leggendo Tosatti, nel suo articolo sul card. Pell, il "qualcuno" potrebbe essere il terzo personaggio di Curia, l`"attivissimo Sostituto, monsignor Fernando Filoni sicuramente molto autonomo e creativo rispetto al Segretario di Stato".
RispondiEliminaE quando si sa in che modo si concretizza e in che direzione si orientano l`autonomia e la creatvità di mons. Filoni, amico e protettore del cammino neocat, temo il peggio.
d. mercenaro, questa sciocchezza se la poteva risparmiare. La metafora del bastone è nobilissima ed efficacissima e vanta una gloriosa ascendenza e discendenza letteraria.
RispondiEliminaP.S. Però il mantra della "testimonianza kenotica del nascondimento" è simpatico. L'ha inventato lei o si è avvalso di uno sceneggiatore di fiducia?
Tutto fantastico... ma quando ce la quando ce la fate arrivare in parrocchia questa messa more antiquo?
RispondiEliminae la correzione, amica cara
RispondiEliminasi fa con l'esempio
e con le sagge omelie,
come fa il Papa.
A quanto leggo invece
qui si desiderano scomuniche
e dimissioni di interi episcopati.
Atti di forza.
E' questa la differenza che voi non volete capire........
Gli animi si ammaestrano col dolce esempio.......... così come fece NS.
Ma è inutile ripetrvelo, per voi la Fede sta nell'essere "reazionari", parlare e sparlare e straparlare e invocare "giustizia divina"
Sappia che chi invoca giustizia divina, la riceverà anch'egli (e nessuno di noi è santo).......
chi invoca e prega "Misericordia" quella troverà........
Dalle tue parole sarai condannato e giustificato.......
Per favore, vogliamo smetterla di tirare di qua e di là il Papa? Proprio noi! Abbiamo di fronte il Vicario di Cristo, ed abbiamo un nuovo Pio X. Prendiamone atto e glorifichiamo la Provvidenza divina. Ieri il papa ha pronunciato forse le parole più chiare del suo pontificato. Ma cosa può fare se i vescovi disattendono? Per amore di pace e per una errata lettura dell'ecclesiologia conciliare, essi non solo approvano, ma consentono che le eresie prendano piede e che l'identità cattolica sparisca dalle nostre parrocchie. La situazione è disastrosa, ma non possiamo certo imputare il danno a Benedetto XVI. In quanto a J. Ratzinger, cosa c'è di non cattolico nel suo pensiero? In cosa avrebbe ceduto da teologo, in cosa da Papa? L'aggiornamento non fu forse voluto dal legittimo Vicario di Cristo, tra l'altro oggi beato? Un nemico si è infiltrato...la tempesta si è scatenata. Vogliamo distinguere il Concilio dallo spirito del Concilio? Vogliamo rileggere il Concilio alla luce dell'intera tradizione? Se vogliamo che si torni serenamente a riconsiderare aspetti pastorali che non impegnano la fede, dobbiamo noi per primi aggrapparci a Pietro. Io vorrei celebrare la messa tridentina perchè è la messa di sempre, perchè esprime il mistero e non apre le porte a deviazioni aberranti, e perchè non poteva essere soppressa. Non vorrei celebrarla solo per il fascino estetico...Conosco preti pronti a fare sfoggio di pianete , di incensi, di copricapo, ma poi di fatto in rotta di collisione con la sana dottrina e con la fedeltà al Papa. tanto è vero che osteggiano la celebrazione di sempre! stiamo attenti a non commettere l'errore inverso. Grazie!
RispondiEliminaEppure io non ho fatto nomi e risponde lei Luisa.........
RispondiEliminaDevo pensare che "Excusatio non petita, accusatio manifesta"???
Ma io credo (o almeno spero) che un poco di tempo per Messa e preghiera lo troverà!
Spirito del Concilio alla trippa. Con salse aggiunte :).
RispondiEliminaSino ad ora quando ha usato il bastone? Mi si dimostri quando abbia allontanato dalla Chiesa teologi, vescovi e cardinali che erettisi contro il suo stesso Magistero e quello della Santa Tradizione. Il ruolo del Papa non è soltanto quello di insegnare e dar l'esempio ma anche quello di allontanare coloro che aggrediscono la Fede e portan le anime alla rovina. E questo non significa esser monarca assoluto. E ricordiamoci che lo Spirito Santo non assiste il Papa in ogni suo passo, in caso contrario si cadrebbe nell'infallibilismo e nella più totale impeccabilità. E saremmo in una nera eresia.
RispondiEliminaInfine non ironizzare sul "prEvalebunt": in questi giorni ho seguito poco le discussioni per i molti impegni, ma ho letto alcuni tuoi commenti con gravi errori d'italiano. Non sei il solo, come non son io il solo e non saremo gli ultimi. La fretta porta a questi inconvenienti, e gli occhi malandati e i caratteri minuscoli del blog anche.
Guarda che quanto a presenza tu non scherzi. La trippa quando la vendi? O mangi anche tu due patate al giorno come il santo Curato?
RispondiEliminaState buoni tutti.
RispondiEliminaSoprattutto lei, "tripparolo", non ha il titolo di dare dei "digiuni di cose di Fede e di Chiesa" a coloro che rimproverano alcune scelte del Papa; altrimenti dovrebbe dire lo stesso per S. Paolo che, come saprà, criticò S. Pietro.
Si senta libero di dibattere e di dire la sua come finora ha fatto, ma non scada nei giudizi personali verso gli altri visitatori del sito.
Quante volte Cristo ha tuonato e minacciato la Geenna? Tanto per non ricordare l'episodio del tempio. E quante volte han tuonato gli apostoli? Quanti templi ed idoli hann'abbattuto? Quante polemiche anche asperrime hann'avuto tra di loro i Padri della Chiesa?
RispondiEliminaLa vita della Chiesa è fatta anche di questo. Io vorrei una Chiesa serena, pacifica, in cui si respira aria di paradiso: dov'è questo clima?
Io lo trovo soltanto nella mia chiesetta, durante la nostra Messa spiritualissima, e quando, come oggi pomeriggio, son lì da solo a pulire e pregare. O come ieri pomeriggio, quando sono andato ai Vespri del Sacro Cuore e a salutare i miei simpatici, vivaci e buonissimi allievi di Gricigliano che rivedrò, se avrò vita, forse solo il prossimo anno, quando spero avran letto i libri di arte nelle chiese fiorentine che ho regalato loro per ripassare un po' d'italiano nel loro paese (Francia, Usa, Canada) e avere argomenti su cui esercitarci.
Poi, lascia perder quel che devon fare alcuni amici del blog: sapran loro gestir il loro tempo: cosa sai tu dei loro impegni, della loro salute, del ritmo della loro giornata?
il problema è nel paragone: il maglio lo si usa attivamente ( brandendolo ), l'incudine la si usa passivamente ( colpendola ); è meglio dire maglio perchè la Chiesa non deve solo resistere agli attacchi, deve essa stessa colpire i nemici prima che facciano danni.
RispondiEliminachissà che, nei lontani uffici della Curia Vaticana, anche il Papa non tiri delle piccole bastonate a qualcuno (con amore e comprensione O:-) ), forse è per questo che è sparita la terribile vecchia ferula di Paolo VI ( urto troppo potente o materiale poco adatto allo stile di Papa Benedetto :-D .
RispondiEliminaE tu, o Tripparolo, non scrivere più, te ne prego, come nel commento delle 8.34, Fede con la maiuscola e chiesa con la minuscola!
Per la REDAZIONE....già vi ringrazio per i vostro intervento.
RispondiEliminaColui che si nasconde dietro er tripparolo è spesso e volontieri offensivo, arrogante, sprezzante, dispensa le sue saccenti e ridicole lezioni, e non è perchè le dispensa in dialetto che sono meno offensive e presuntuose, è più forte di lui non può evitare di essere offensivo nemmeno quando si esprime in italiano.
Mi domando che cosa lo trattiene in un blog del quale, con ogni ievidenza, non condivide le motivazioni e gli orientamenti, in un blog in cui scrivono persone che non rispetta, che critica e che schernisce.
<span>Laissez ici votre commentaire en respectant les lois. Tout commentaire jugé inapproprié (agressif, raciste, diffamatoire, publicitaire, grossier, hors sujet…) sera supprimé</span>
RispondiEliminala metafora E' biblica o non fa parte della Bibbia il salmo 23 ???
RispondiEliminaDunque meglio sfracellarsi che ricevere una bastonata che metta a posto le rotelle?
RispondiEliminaE da quale forza son sostenuti costoro?
RispondiEliminac'è sempre pronta una scusa per non celebrare la Messa di sempre. Ricordiamo che qualcuno ha detto "Hoc facite"
RispondiEliminac'è sempre pronta una scusa per non celebrare la Messa di sempre. Ricordiamo che Qualcuno ha detto "Hoc facite".
RispondiEliminaLa maggior parte di noi, qui, non cadono né mai son caduti in quest'errore. E nessuno sta criticando o giudicando non cattolico il pensiero che il Papa esprime negli scritti magisteriali. Si sta solo, proprio perché aggrappati al Papa, pregandolo, magari assillandolo - ma tanto non ci sta certo leggendo - di usare la forza coercitiva e misericordiosa insieme per combatter l'eresie e la corruzione. Poi faccia lui: come Papa sarà lui a dover render conto alla Chiesa e a Cristo sul modo in cui ha guidato e salvato il gregge affidatogli. Così come hanno dovuto render conto tutti, nessuno escluso, i suoi predecessori. E come dovremo tutti noi fedeli render conto dell'amore con cui abbiamo combattuto la buona battaglia e dei nostri errori.
RispondiEliminacome era la storia dello specchio, che lei scriveva ad un altro blogger.....??????????
RispondiEliminaCortesi Redattori. Ho capito ed apprezzato la "titatina d'orecchi" riguardo al mio post.
RispondiEliminaPerò devo fare notare che ho parlato in linea generale senza specificamente nominare nessuno.
Noto però che nei commenti di alcuni si fanno nomi e cognomi (di prelati) e di giudizi personali più che arditi se ne danno parecchi.
Come si dice "non fare ciò che non vorresti fatto".
E' questa semplicità con cui si esprimono giudizi più che pesanti su papi e prelati che di sicuro a digiuno di cose di fede non sono stati e non sono, supportati da illazioni, o peggio da nulla proprio, che io volevo ed ho fatto notare.
Solo che magari chi spregiativamente, ad esempio, è definito "Santo Subito", non può replicare sul blog..........
mentre il blogger può farlo...........
Cortesi Redattori. Ho capito ed apprezzato la "titatina d'orecchi" riguardo al mio post.
RispondiEliminaPerò devo fare notare che ho parlato in linea generale senza specificamente nominare nessuno.
Noto però che nei commenti di alcuni si fanno nomi e cognomi (di prelati) e di giudizi personali più che arditi se ne danno parecchi.
Come si dice "non fare ciò che non vorresti fatto".
E' questa semplicità con cui si esprimono giudizi più che pesanti su papi e prelati che di sicuro a digiuno di cose di fede non sono stati e non sono, supportati da illazioni, o peggio da nulla proprio, che io volevo ed ho fatto notare.
Solo che magari chi spregiativamente, ad esempio, è definito "Santo Subito", non può replicare sul blog..........
mentre il blogger può farlo...........
siete Cristo voi tutti?
RispondiEliminaI Papi una volta tuonavano, ora no.
Volete rimproverare il Papa perchè non tuona?
Cristo ha detto di tuonare a destra e manca?
No, ha detto a Pietro di confermare i fratelli nella Fede!
Come il Papa lo faccia è compito suo saperlo, il resto è critica..........
Distinto signor tripparolo, dal momento che fa lo sforzo sublime di rispettare gli altri blogger scrivendo in italiano, le rispondo volontieri, ciò che ho scritto le era veramente indirizzato, ho descritto il suo comportamento su questo blog, di un`estrema finezza e educazione nei confronti di noi donne inviate a lavare i piatti, di una grande mediocrità quando ironizza su chi scrive e offende direttamente le persone.
RispondiEliminaLei non rispetta questo spazio, non ne condivide la motivazione, non apprezza e rispetta chi scrive e non porta nessun contributo costruttivo.
fija mia
RispondiEliminasè nunnè contributo costruttivo
ffà notà llì errori e a malafede de arcuni.......
a molti invece metto "mme piace"
vvò ddì che apprezzo..........
aò sora Luisa
RispondiEliminaa proposito ddè dispenza lezioni a destra e a manca........
mma lei quanti blog frequenta............?
Nonostante tutto a me tripparolo fa ridere, e più volte gli ho manifestato la mia incondizionata stima. Cioè, dove lo troviamo uno che si firma tripparolo e risponde in romanesco stretto su un blog dedicato alla liturgia tridentina??? :D
RispondiEliminaHo notato però che, da parte sua, non mi ha mai considerato molto. Ma ho scoperto perché: è venuto a sapere, in qualche modo, che preferisco il lampredotto...
Gentile Tripparolo,
RispondiEliminain questo blog lasciamo ampia libertà di critica.
Le cose non tollerate sono l'insulto - e infatti abbiamo cancellato e richiamato più di una volta, ultimamente per insulti diretti al Papa - e i commenti che possono risultare offensivi per gli altri lettori, in quanto è facile arrivare al flame (come stava per capitare or ora tra Lei e Luisa).
Per il resto, ho notato che Lei risulta contrariato - oltre che dai commenti esagerati, sui quali le dò ragione - anche dalle semplici critiche all'operato dei nostri Pastori, le quali invece a volte sono doverose; quindi non si può rimproverare di questo gli utenti. Lei è dunque libero di continuare a dire la sua, sempre tenendo a mente però la linea editoriale del blog, specie quando si riferisce ad altri commentatori.
fijo
RispondiEliminaquesta gliè offesa grave!
voi mette er lampredotto che gliè toscano
cor tippa che gliè romano.........
che offesa, che offesa!!!
certo però er miglior vino dèllì castelli
cchè cciò io modestamente
nunnè li divini rossi toscani
questo gliò arridevo di
ppè onestà........
ssè dimenticato llì "teologi della liberazione"?
RispondiEliminaA decide chi gliè dentro o fora
gliè er Prefetto dà Fede e er sor Papa.
Non io, non lei!
sè mettessero a posto le rotelle cò è bastonate..........
RispondiEliminaio credo che ssè spaccano soli llè capocce.........
preghiera fratello caro preghiera ci vuole e tanta, tanta, come à pazienza, infatti er sor Papa in una recente Omelia questa Virtù ha lodato assai.
A Rroma sè dice: a fretta glià porta er dimonio............
mmo vvè saluto a tutti.
RispondiEliminastà a tirà n'Ponentino
cchè vvale a pena
d'annarmelo a godè.
Bona serata!
De gustibus non disputandum, caro Lore.Vorrei solo dirti che ci sono molte persone che leggono questo blog MA non sono italofoni, francesi, spagnoli e tedeschi e senza dubbio anche inglesi,che,se possono leggere l`italiano, non possono di certo capire il dialetto romanesco, ammesso che lo sia .Non che perdano granché, d`accordo, ma lo scrivere in dialetto, comprensibile solo a taluni, rivela il bisogno leggermente narcisistico o-e sprezzante di tripparolo di differenziarsi e in sè il poco rispetto che ha per il blog, per chi vi partecipa aderendo alla sua ispirazione "tradizionalista", per la sensibilità di chi scrive, e maggiormente ancora per i lettori stranieri.Ancor più che ogni tanto si trasforma in professorino che corregge gli errori di italiano e latino, con relative critiche e morale.E sorvolo sui contenuti dei suoi "contributi" dialettali.Questa è evidentemente solo la mia opinione, lo ripeto, de gustibus non disputandum est.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>De gustibus non disputandum, caro Lore.</span></span>
<span><span>Vorrei solo dirti che ci sono molte persone che leggono questo blog MA non sono italofoni, francesi, spagnoli e tedeschi e senza dubbio anche inglesi,che,se possono leggere l`italiano, non possono di certo capire il dialetto romanesco, ammesso che lo sia .</span></span>
<span><span>Non che perdano granché, d`accordo, ma lo scrivere in dialetto, comprensibile solo a taluni, rivela il bisogno leggermente narcisistico o-e sprezzante di tripparolo di differenziarsi e in sè il poco rispetto che ha per il blog, per chi vi partecipa aderendo alla sua ispirazione "tradizionalista", per la sensibilità di chi scrive, e maggiormente ancora per i lettori stranieri.</span></span>
<span><span>Ancor più che ogni tanto si trasforma in professorino che corregge gli errori di italiano e latino, con relative critiche e morale.</span></span>
<span><span>E sorvolo sui contenuti dei suoi "contributi" dialettali.</span></span>
<span><span>Questa è evidentemente solo la mia opinione, lo ripeto, de gustibus non disputandum est.</span></span>
Infatti conosciamo tutti l'efficienza dei romani in qualsiasi campo.
RispondiEliminaCara Luisa,
RispondiEliminal'ho buttata sul ridere, tanto per sdrammatizzare... per il resto, sono d'accordo con la Redazione.
Tutto qui? Si stavano già estinguendo da sé.
RispondiEliminaA che s'appijia ppe giustificasse nell' indolenza e nella disobbedienza.....
RispondiEliminaL'ho già detto: i Papi si assumono la loro responsabilità del loro comportamento davanti alla Chiesa e a Dio. Se perderanno una sola anima perderanno la loro vita.
RispondiEliminala prima stella der sabato se chiama "ponentino"?
RispondiElimina<span>la prima stella der sabato sera se chiama "ponentino"?</span>
RispondiEliminaDa quando c'è un papa tedesco,
RispondiEliminaanche gli svizzeri parlan romanesco.
<span>San Pio X.</span>
RispondiElimina<span><span>San Pio X.</span></span>
RispondiEliminaPensate che a Verona, nel secondo Ottocento, usciva un settimanale cattolico chiamato "Il Martello della Massoneria", il cui sottotitolo era "Battete, battete, battete forte sulla Massoneria! - Leone XIII". Per plasmare una buona spada, che sappia compiere la battaglia per conservare la Fede, servono il martello e l'incudine: la sana dottrina annunciata dai Pastori da una parte, e la grazia santificante, che è nella Chiesa, dall'altra.
RispondiElimina