Ai piedi dei Pirenei, Lourdes accoglie ogni anno 5 milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Qui un giorno Maria è apparsa all’umile veggente Bernadette Soubirous, incaricandola di un grande messaggio di speranza per l’umanità, sofferente nel corpo e nello spirito, che è l’eco della parola di Dio affidata alla Chiesa.
Quella mattina era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese.
Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume. Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume.
Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia.
La Signora aveva l’aspetto di una giovane di sedici o diciassette anni. Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l’abito, portava sulla testa un velo bianco che lasciava intravedere appena i capelli ricadendo all’indietro fino all’altezza della fascia. Dal braccio le pendeva un grande rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d’oro, mentre sui piedi nudi brillavano due rose, anch’esse di un oro lucente.
Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il Gloria Patri. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.
Tre giorni dopo, il 14 Febbraio, Bernadette - che ha subito raccontato alla sorella e all’amica quanto le è accaduto, riferendo della cosa anche in casa – si sente chiamata interiormente verso la grotta di Massabielle, munita questa volta di una bottiglietta di acqua benedetta che getta prontamente sulla S. Vergine durante la nuova apparizione, perché, così le è stato detto, su queste cose non si sa mai e potrebbe anche essere il diavolo a farle un tiro mancino…
La Vergine sorride al gesto di Bernadette e non dice nulla. Il 18 febbraio, finalmente, la Signora parla. “Non vi prometto di farvi felice in questo mondo – le dice - , ma nell’altro. Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?”. La Signora, quindi, confida a Bernadette tre segreti che la giovane deve tenere per sé e non rivelare mai a nessuno.
Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno in tutta Lourdes e molti curiosi si recano con Bernadette in quella grotta dove lei dice di vedere “Aquéro” (quella là, nel dialetto di Lourdes). Bernadette, infatti, non conosce il francese, ma sa parlare solo il patois, il dialetto locale. E nel patois la bella Signora che le appare a Massabielle è “Aquéro”.
E intanto l’afflusso della gente alla grotta aumenta. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.
Il giorno seguente, la Signora dice a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere. Ma non c’erano fonti in quel luogo, né sorgenti. La Signora allora indica un punto esatto. Bernadette vi si reca e poiché non vede l’acqua comincia a scavare con le sue mani, impiastricciandosi la faccia e mangiando fili d’erba... Tutti i presenti si burlano di lei. Ma, poco dopo, da quella piccola buca scavata nella terra dalle mani di Bernadette, cominciava a scorrere acqua in abbondanza. Un cieco si bagnò gli occhi con quell’acqua e riacquistò la vista all’istante.
Da allora la sorgente non ha mai cessato di sgorgare. E’ l’acqua di Lourdes, che prodigiosamente guarisce ancora oggi ogni sorta di mali, spirituali e fisici, e senza minimamente diffondere il contagio delle migliaia di malati immersi nelle piscine. È anche il ricordo più caro che ogni pellegrino ama portare con sé, facendo ritorno a casa dalla cittadella di Maria.
Ma un fatto ancora più eclatante doveva verificarsi, dopo il miracolo della sorgente, per avvalorare come soprannaturali le apparizioni di Massabielle. La Signora aveva chiesto a Bernadette che i sacerdoti si portassero lì in processione e che si costruisse una cappella. L’abate Peyramale, però, parroco di Lourdes, non ne voleva sapere e chiese perciò a Bernadette un segno irrefutabile: qual era il nome della bella Signora che le appariva alla grotta?
Nell’apparizione del 25 marzo 1858, “Aquéro” rivelò finalmente il suo nome. Alla domanda di Bernadette, nel dialetto locale rispose: “Que soy era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata.
L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale.
Autore: Maria Di Lorenzo
Quella mattina era un giovedì grasso e a Lourdes faceva tanto freddo. In casa Soubirous non c’era più legna da ardere. Bernadette, che allora aveva 14 anni, era andata con la sorella Toinette e una compagna a cercar dei rami secchi nei dintorni del paese.
Verso mezzogiorno le tre bambine giunsero vicino alla rupe di Massabielle, che formava, lungo il fiume Gave, una piccola grotta. Qui c’era “la tute aux cochons”, il riparo per i maiali, un angolo sotto la roccia dove l’acqua depositava sempre legna e detriti. Per poterli andare a raccogliere, bisognava però attraversare un canale d’acqua, che veniva da un mulino e si gettava nel fiume. Toinette e l’amica calzavano gli zoccoli, senza calze. Se li tolsero, per entrare nell'acqua fredda. Bernadette invece, essendo molto delicata e soffrendo d'asma, portava le calze. Pregò l’amica di prenderla sulle spalle, ma quella si rifiutò, scendendo con Toinette verso il fiume.
Rimasta sola, Bernadette pensò di togliersi anche lei gli zoccoli e le calze, ma mentre si accingeva a far questo udì un gran rumore: alzò gli occhi e vide che la quercia abbarbicata al masso di pietra si agitava violentemente, per quanto non ci fosse nell’aria neanche un alito di vento. Poi la grotta fu piena di una nube d’oro, e una splendida Signora apparve sulla roccia.
La Signora aveva l’aspetto di una giovane di sedici o diciassette anni. Vestita di bianco, con una fascia azzurra che scendeva lungo l’abito, portava sulla testa un velo bianco che lasciava intravedere appena i capelli ricadendo all’indietro fino all’altezza della fascia. Dal braccio le pendeva un grande rosario dai grani bianchi, legati da una catenella d’oro, mentre sui piedi nudi brillavano due rose, anch’esse di un oro lucente.
Istintivamente, Bernadette s'inginocchiò, tirando fuori la coroncina del Rosario. La Signora la lasciò fare, unendosi alla sua preghiera con lo scorrere silenzioso fra le sue dita dei grani del Rosario. Alla fine di ogni posta, recitava ad alta voce insieme a Bernadette il Gloria Patri. Quando la piccola veggente ebbe terminato il Rosario, la bella Signora scomparve all’improvviso, ritirandosi nella nicchia, così come era venuta.
Tre giorni dopo, il 14 Febbraio, Bernadette - che ha subito raccontato alla sorella e all’amica quanto le è accaduto, riferendo della cosa anche in casa – si sente chiamata interiormente verso la grotta di Massabielle, munita questa volta di una bottiglietta di acqua benedetta che getta prontamente sulla S. Vergine durante la nuova apparizione, perché, così le è stato detto, su queste cose non si sa mai e potrebbe anche essere il diavolo a farle un tiro mancino…
La Vergine sorride al gesto di Bernadette e non dice nulla. Il 18 febbraio, finalmente, la Signora parla. “Non vi prometto di farvi felice in questo mondo – le dice - , ma nell’altro. Volete farmi la cortesia di venire qui per quindici giorni?”. La Signora, quindi, confida a Bernadette tre segreti che la giovane deve tenere per sé e non rivelare mai a nessuno.
Intanto la notizia delle apparizioni si diffonde in un baleno in tutta Lourdes e molti curiosi si recano con Bernadette in quella grotta dove lei dice di vedere “Aquéro” (quella là, nel dialetto di Lourdes). Bernadette, infatti, non conosce il francese, ma sa parlare solo il patois, il dialetto locale. E nel patois la bella Signora che le appare a Massabielle è “Aquéro”.
E intanto l’afflusso della gente alla grotta aumenta. Nell’apparizione del 24 febbraio la Madonna ripete per tre volte la parola “Penitenza”. Ed esorta: “Pregate per i peccatori”.
Il giorno seguente, la Signora dice a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere. Ma non c’erano fonti in quel luogo, né sorgenti. La Signora allora indica un punto esatto. Bernadette vi si reca e poiché non vede l’acqua comincia a scavare con le sue mani, impiastricciandosi la faccia e mangiando fili d’erba... Tutti i presenti si burlano di lei. Ma, poco dopo, da quella piccola buca scavata nella terra dalle mani di Bernadette, cominciava a scorrere acqua in abbondanza. Un cieco si bagnò gli occhi con quell’acqua e riacquistò la vista all’istante.
Da allora la sorgente non ha mai cessato di sgorgare. E’ l’acqua di Lourdes, che prodigiosamente guarisce ancora oggi ogni sorta di mali, spirituali e fisici, e senza minimamente diffondere il contagio delle migliaia di malati immersi nelle piscine. È anche il ricordo più caro che ogni pellegrino ama portare con sé, facendo ritorno a casa dalla cittadella di Maria.
Ma un fatto ancora più eclatante doveva verificarsi, dopo il miracolo della sorgente, per avvalorare come soprannaturali le apparizioni di Massabielle. La Signora aveva chiesto a Bernadette che i sacerdoti si portassero lì in processione e che si costruisse una cappella. L’abate Peyramale, però, parroco di Lourdes, non ne voleva sapere e chiese perciò a Bernadette un segno irrefutabile: qual era il nome della bella Signora che le appariva alla grotta?
Nell’apparizione del 25 marzo 1858, “Aquéro” rivelò finalmente il suo nome. Alla domanda di Bernadette, nel dialetto locale rispose: “Que soy era Immaculada Councepciou…” (Io sono l’Immacolata Concezione). Quattro anni prima, Papa Pio IX aveva dichiarato l'Immacolata Concezione di Maria un dogma, cioè una verità della fede cattolica, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Così, nel timore di dimenticare tale espressione per lei incomprensibile, la ragazza partì velocemente verso la casa dell’abate Peyramale, ripetendogli tutto d’un fiato la frase appena ascoltata.
L’abate, sconvolto, non ha più dubbi. Da questo momento il cammino verso il riconoscimento ufficiale delle apparizioni può procedere speditamente, fino alla lettera pastorale firmata nel 1862 dal vescovo di Tarbes, che, dopo un’accurata inchiesta, consacrava per sempre Lourdes alla sua vocazione di santuario mariano internazionale.
Autore: Maria Di Lorenzo
Fonte: Amici di Papa Ratzinger blog
son passati poco più di cent'anni ma se ne è fatta di strada lungo il viale dell'autodistruzione della Chiesa e dell'apostasia!
RispondiEliminaSolo poco più di 100 anni fa era normale per una ragazzina di quattoedici anni (Bernadette) avere sempre in tasca con sè un rosario, era normale saperlo recitare. Oggi è tutto diverso. Per tutto questo io ringrazio certo il progresso, la secolarizzazione e bla bla bla, ma soprattutto ringrazio il nefastissimo CVII e i vari vescovi e cardinali filo concilio che tanti disastri hanno creato e continuano a creare alla santa romana chiesa.
Certo, i pontefici succedutisi dal meraviglios Pio XII in poi son tutti sant'uomini, uno forse è un santo subito, hanno fatto cose positive ma...quanti silenzi, quanti tentennamenti, quanta timidezza nell'urlare la mondo l'unica verità rivelata
A Lourdes dall'anno scorso, ogni domenica alle 9,00 presso la Basilica Superiore ( ingresso proprio sotto il campanile) viene celebrata la S. Messa con rito straordinario.
RispondiEliminaP.S. E' la prima delle tre Basiliche costruita, consacrata nel 1866 alla presenza di Santa Bernardetta Soubirous.
interessante sapere della celebrazione ebdomadaria della messa antica. La fonte?
RispondiEliminaNel primo periodo postconciliare si sentiva dire spesso di preti che affermavano: "I miracoli non occorrono, basta la fede!". Per me si trattava di una manifestazione di orgoglio. La vita umana è immersa in una penombra tale che di fatto abbiamo bisogno di qualche segno speciale perchè sia sostenuta la nostra fede, o la nostra ricerca della fede. A quindici anni, in piena crisi di dubbio, io fui salvato da due libri: la "Vita di Gesù" di Giuseppe Ricciotti ( uno studio critico sull'attendibilità storica dei Vangeli ) e "Le meraviglie di Fatima" ( con la visione dell'Inferno concessa ai bambini e il miracolo del sole ). Grazie ad essi potei dire: allora non è detto che sia solo una bella favola!
RispondiEliminaPochi sono i miracolati nel fisico; molti i miracolati nello spirito, purchè vogliano seguire il filo che Dio porge loro soprattutto attraverso Maria.
Come è impossibile di fatto trovare una figura religiosa affascinante come Gesù, altrettanto impossibile è trovare una icona che racchiuda gli archetipi più belli dell'umano ( la fanciulla e la madre ) come Maria. Sfido chiunque a trovare in tutta la letterarura mondiale qualcosa di paragonabile alla "preghiera alla Vergine " di Dante.
Nessun tesoro è grande come la fiducia filiale in Gesù e Maria.
Facciamo l'esempio dell'accordo di do maggiore: do, mi, sol. E' un accordo perfetto: possiamo sentirlo diecimila volte, ci sembrerà sempre perfetto e non ci stancheremo mai di sentirlo.
RispondiEliminaCosì è per Gesù e Maria: in loro gli elementi della personalità umana sono accordati in modo così perfetto, al maschile e al femminile, da far trapelare qualcosa di sovrumano. Gli studiosi di critica biblica potranno continuare nel loro lavoro di sminuzzamento dei testi e degli eventi, ma non riusciranno a dare spiegazione del "miracolo" della loro forma. Gli evangelisti non possono essersi inventati personalità di una bellezza così completa e splendente: sarebbe stato superiore alle forze di qualsiasi scrittore umano.
X Ospite "qual'è la fonte...":Messa in latino a Lourdes con V.O.: Ne sono testimone oculare, in quanto essendo barelliere dell' U.N.I.T.A.L.S.I. di Mantova da ormai molti anni, noto immediatamente i cambiamenti in positivo.
RispondiEliminaA pochi metri dal Santuario in fianco al convento delle Carmelitane c'è anche la Cappella della FSSPX li la celebrazione della S. Messa è al sabato mattina, ma non ricordo l'orario.
Nella cappella della FSSPX ogni domenica alle ore 10,00 viene celebrata la Santa Messa Solenne cantata con grande afflusso di popolo. Lo dico per testimonianza diretta. E dopo la Messa tutti a comprare i cioccolatini dalle Carmelitane.
RispondiEliminaciao a tutti..Sono tornato ieri da Lourdes.è la 7 volta che vado. é veramente un luogo santo e la presenza del Signore e di Maria è fortissima. Purtroppo è anche la fiera della sciatteria, vi spiego: nelle numerose cappelle per gruppi privati (tipo la Saint Patrick o la Saint Kolbe o la Saint J.M. VIanney) vi è, come è in uso in Francia, una sola candela sull'altare che è sempre minimal, senza fiori e spesso è quadrato. I tabernacoli delle cappelle varie sono spesso senza il lumino e non si sa mai se c'è il santissimo o no. Mercoledì sera nella cappella di San Kolbe presso l'accueil Jean Paul II, il Santissimo era nel tabernacolo in disparte, in una ciotola da fiori senza il lumino, con la chiave inserita alla portata di tutti. I paramenti in generale sono sciattissimi, casule con ricami moderni su tessuti giallini.... Due parole sulla messa Internazionale dell 11 nella San Pio X, celebrata dal Cardinal Jan Pierre RIchard di Bordeaux: il cardinale era in clergy, come tutti 0gli altri vescovi francesi. Il vescovo di Lourdes in 5 anni non l'ho mai visto con la veste sempre con il clergy, anche quandosi presenta per le funzioni solenni. Per fortuna i 5-6 vescovi italiani concelebranti erano tutti con la veste, chi quella nera, chi quella profilata. Il cardinale era con un tunicone bianco semplicissimo (bellissimo però il pastorale , stile gotico con la Vergine di Lourdes, probabilmente risalente alla fine dell 800) e per fortuna adesso hanno la casula donata dal papa. Tre anni fa avevano una casula bruttissima praticamente spoglia. La mitria del cardinale era uan di quelle fornita dalla sacrestia del santuario, una mitria in tessuto dorato che ha visto tempi migliori. Quella del vescovo di Lourdes (probabilmente la più preziosa che possiede...sigh) era uan mitria mignon, molto usurata (si vedevano i segni di "unto" delle mani ai lati) fatta di un tessuto stile monastero a righine gialline e arancioni senza alcun segno e di una sciatteria terribile. Mirabili i tre calici usati, probabilmente molto antichi e molto preziosi. No comment sulle dalmatiche dei 4 diaconi che proclamavano il Vangelo nelle 4 lingue: delle specie di scapolari biancastre ciscuna con lo stolone centrale di colori diversi: il diacono francese blu, italiano rosso e le altre due verde e giallo, veramente brutte a vedersi. Tra i concelebranti (circa 500 sacerdoti) c'era la fiera: si passava dal camice in pizzo e stola ricamata a camici-casule con stola missionaria. Bisogna dire che i meno peggio erano i sacerdoti italiani. Tra i sacerdoti francesi, c'era la gara a chi si conciava peggio. Il premio lo assegno ai 5 sacerdoti cappellani del gruppo Notre Dame des Foraines cioè la cappellania dei circhi francesi: avevano le stole ricamate con motivi circensi (pagliacci sorridenti,leoni,elefanti, acrobati,...) veramente inguardabili. Facevano solo ridere. Tra l'altro nella sfilata degli stendardi vi era pure appunto quello del pellegrinaggio dei circensi: i tre che lo accompagnavano erano vestiti da spettacolo circense (da pagliaccio, da acrobata, da domatore) e il loro passaggio distraeva la folla che si divertiva a chiamarlie e a fotografarli, e loro si concedevano ben volentieri alle foto disturbando il corteo e il raccoglimento.
RispondiEliminaPer il resto, bellissimi i canti eseguiti con organo e trombe. La processione Eucaristica è un po' fantasiosa invece. ad esempio in quella del giorno 10, presieduta da Mons. Paolo Angelino direttore dell'Oftal non avevano a disposizione un velo omerale nonostante le richieste del Monsignore che si è arrangiato velandosi le mani con le maniche del camice. L'ostensorio era poprio bruttino, solamente un cerchiolino sottile dorato che reggeva il Santissimo, un'ostia di grandi dimensioni di colore brunito (quelle che sono più simili a una cialda). durante la processione si usano 4 turiboli ai lati del baldacchino, quando il santissimo viene posto sull'altare non lo si incensa ma l'incensazione è sostituita da 8 persone che recano delle ciotolo con l'incenso che vengono poste su un supporto a spirale nei pressi dell'altare...l'effetto è bello perchè crea una grande nube di fumo, ma è totalmente fuori da qualsiasi norma...
RispondiEliminaInvece all'11 febbraio la processione non si è svolta all'esterno causa neve ma nella Basilica di san Pio X , presieduta dal vescovo di Lourdes. é comparso il velo omerale in coordinato con un parato di piviale e dalmatiche di una semplicità e banalità sconcertanti, sempre di tessuto simil-monastico a righine gialline e arancioni...e l'ostensorio era sempre quello minimal.
Anche le messe alla Grotta potrebbero essere curate meglio, nonostante le difficoltà dovute al grandissimo numero di concelebranti ( quanti che mantengono il berretto di lana anche durante la consacrazione...) e agli spazi e tempi ridotti. Ma si sa, siamo in Francia ed è già grazie che tutto sommato le celebrazioni non sono del tutto protestani...
Nota positiva: gli esempi migliori arrivano dai preti italiani, nella maggior parte per lo meno erano riconoscibili, cioè erano almeno in clergy ( li lo mettono i vescovi quando proprio sono in pompa magna...) e ho osservato a dispetto degli anni scorsi un sensibile recupero della veste talare soprattutto da parte dei preti giovani (30-50 anni) o anche di più giovani...3-4 anni fa si contavano su una mano, ora invece è stato frequente vederne.
scusate la lunghezza ma volevo fornirvi alcune impressioni fresche fresche...