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sabato 3 ottobre 2009

Luigi Pirandello: “Suscipiat te Christus qui vocavit te…” in "La vita che ti diedi".

Si parlava, nei giorni scorsi, molto opportunamente di Sacramentali. Fra questi ho un ricordo incancellabile delle preghiere “per la buona morte”, cui si accompagnavano, in ginocchio presso il moribondo e spesso in lacrime, le invocazioni delle “Litanie degli agonizzanti”. 
Ripensandoci, mi si proponevano due riflessioni: la prima, amarissima, derivante dal confronto con il modo come oggi in tanti siamo destinati a morire: nell’oscena solitudine degli ospedali, col moribondo che – per carità! – non deve assolutamente capire che sta morendo. 
La seconda, il ricordo della memorabile scena I dell’atto I del dramma “La vita che ti diedi”, di Luigi Pirandello, rappresentato la prima volta nel 1923. Pirandello ripropone proprio tali litanie, in latino (purtroppo le confonde con quelle della Madonna dette “lauretane”, citate peraltro non senza un fastidioso errore, dimenticando il “Sancta Dei Genitrix”). 

Le “vere” litanie degli agonizzanti, in realtà, derivavano chiaramente dalle litanie dei santi, procedendo per sintesi e semplificazione, ma inserivano giustamente alcuni nomi più “specifici”, quali San Camillo de Lellis e San Giovanni di Dio. Curiose appaiono, poi, in italiano, le preghiere per il defunto, frutto di una traduzione, si direbbe, frettolosa dello splendido responsorio gregoriano “Subvenite”, errata almeno per quanto riguarda la “battuta” di “Una quarta”: gli Angeli ti conducano al seno di Abramo, dice il testo latino, non “dal” seno di Abramo al Signore Onnipotente. Questo è il testo del responsorio, che apriva – nel momento dell’ingresso della bara in chiesa – il rito delle esequie:
Subvènite sancti Dei, occùrrite angeli Domini, suscipientes animam eius, offerentes eam in conspectu Altissimi. Suscipiat te Christus qui vocavit te, et in sinum Abrahae angeli deducant te. Requiem aeternam dona ei Domine et lux perpetua luceat ei. 
Insomma, la proposta è un po’ approssimativa; ma che il maestro indiscusso del relativismo anticristiano si sia ricordato del rito arcaico della buona morte è comunque un bel segno dei tempi: di quei tempi, purtroppo.
 [Un’osservazione in margine. Nel cercare il brano da copiare e riportare, mi son venuti sotto gli occhi i suggerimenti che Pirandello proponeva ai “comici”, cioè agli attori che intendessero mettere in scena la sua commedia: “Non abbiano, per carità, timore del silenzio, perché il silenzio parla più delle parole in certi momenti, se essi lo sapranno far parlare”. Ho subito pensato al silenzio, e alle parole, che differenziano, al momento della Consacrazione, la Messa di sempre e quella novus ordo].

***

(Al levarsi della tela, davanti all'uscio di destra che immette nella stanza dove si suppone giaccia moribondo il figlio di Donn'Anna Luna, si vedranno alcune donne del contado, parte inginocchiate e parte in piedi, ma curve in atteggiamento di preghiera, con le mani congiunte innanzi alla bocca. Le prime, quasi toccando terra con la fronte, reciteranno sommessamente le litanie per gli agonizzanti; le altre spieranno ansiose e sgomente il movimento del trapasso e a un certo punto faranno il segno a quelle d'interrompere la litania e, dopo un breve silenzio d'angoscia, s'inginocchieranno anch'esse e ora l'una ora l'altra faranno le invocazioni supreme per il defunto. 

Le prime (inginocchiate: alcune, invocando; le altre, sollecitando la preghiera): 
- Sancta Maria, - Ora pro eo. - Sancta Virgo Virginum, - Ora pro eo. - Mater Christi, - Ora pro eo. - Mater Divinae Gratiae, - Ora pro eo. - Mater purissima, - Ora pro eo.

Le seconde (in piedi, faranno a questo punto segno alle prime d'interrompere la litania: resteranno per un momento come sospese in un gesto d'angoscia e di sgomento; poi s'inginocchieranno anch'esse).

- Una: Santi di Dio, accorrete in suo soccorso. 
- Un'altra: Angeli del Signore, venite ad accogliere quest'anima. 
- Una terza: Gesù Cristo che l'ha chiamata la riceva. Una quarta: E gli spiriti beati la conducano dal seno d'Abramo al Signore Onnipotente. 
- La prima: Signore, abbiate pietà di noi. 
- L'altra: Cristo, abbiate pietà di noi. 
- Una quinta: Datele il riposo eterno e fate risplendere su lei la vostra eterna luce. 
- Tutte: Riposi in pace.

***

Luigi Pirandello (1867-1936) visse da agnostico, fu anticlericale incallito e arrabbiato, morì senza Sacramenti. Ma nel “Dizionario pirandelliano” di Leonardo Sciascia ho trovato due spunti che non conoscevo e che mi piace riportare qui a mo’ di (provvisoria) conclusione:
- In una lettera scritta a Silvio D’Amico il 29 novembre 1927, Pirandello scriveva: “Io sono religiosissimo, caro Silvio: sento e penso Dio in tutto ciò che penso e sento”.
- «E’ stato più volte raccontato che Pirandello bambino “un giorno uscì di casa vestito domenicalmente di un abito da marinaretto, appena appena estratto fuori dal pacco portato da Palermo; e tornò dalla passeggiata seminudo, perché aveva rivestito del suo abito un bimbo che aveva visto coperto di cenci”. Questo precetto di misericordia corporale della Chiesa cattolica, la cui pratica gli fu allora rimproverata (…), divenne poi anche precetto di misericordia morale, spirituale: manifestamente, e con dolorosa ironia, nella commedia che appunto s’intitola Vestire gli ignudi».
Giuseppe

4 commenti:

  1. questa bella e ricca ricerca dimostra come la cultura e il vivere quotidiano di un passato, non molto lontano temporalmente ma lontano anni luce per i cambiamenti (purtroppo si tratta delle "variazioni" di cui parla Romano Amerio, che hanno prodotto i loro deleteri effetti), fossero 'intrisi' di cattolicesimo e delle sue espressioni più alte.

    Ne vediamo gli effetti non solo nella cultura, che è sempre veicolo di qualcosa di profondo e che comunque costruisce la persona, ma anche nel cuore di letterati che si definivano agnostici e il cui animo presenta invece insospettati e sconosciuti aneliti alla Fede. Se non espressi consciamente, sicuramente hanno in qualche modo in-formato le loro opere (Giuseppe ce ne porta gli esempi concreti). Io non credo senza esiti per chi queste opere la ama e ne interiorizza i messaggi

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  2. La Tradizione tradita e violentata per oltre 40 anni, presente solo in rivoli per lungo tempo sconosciuti, tornerà ad irrigare il deserto di questo oggi privo di queste misconosciute ricchezze e così povero di espressioni artistiche, filosofiche, teologiche, di alto profilo accessibili a tutti

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  3. Non solo morì senza sacramenti, caro Giuseppe, ma si fece cremare, cosa che all'epoca era una bellicosa dichiarazione di laicismo. Eppure da spirito inquieto e in ricerca qual era non poté non confrontarsi in più occasioni con i riti della Chiesa. E' molto interessante il testo che citi. Ne avevo trovato un altro sempre di Pirandello sulla messa antica che a questo punto manderò come appendice al tuo intervento.

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  4. Resto in attesa con viva curiosità, caro Iacopo.

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