Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

lunedì 31 agosto 2009

Oportet ut scandala eveniant?

Sì, dice il Vangelo, che però aggiunge anche: "ma guai a colui attraverso il quale gli scandali arrivano". E questa ci sembra la frase evangelica più adatta a commentare lo scabroso caso Boffo, il direttore di Avvenire condannato, a quanto pare con decreto penale (ossia con provvedimento assunto senza processo, ma non opposto dall'imputato, come avrebbe potuto per legge entro 15 giorni, e quindi definitivo), per molestie alla moglie dell'amante. Apprendiamo ora che la voce circolava da tempo ed era nota negli ambienti; anzi Panorama aveva dato un'informativa, parziale, della cosa. Opportuno, dunque, che la cosa non restasse un'arma di ricatto ma venisse alla luce. Al tempo stesso, non possiamo nascondere il senso di fastidio per le finalità e le motivazioni per cui quella torbida vicenda è stata acclarata: come ritorsione per le critiche al comportamento come minimo discutibile del Presidente del Consiglio, per avventura anche proprietario proprio del giornale che ha dato la notizia.
Ma non è di questo che vogliamo parlare: come sapete, la politica, e pure i temi morali, non interessano di regola questo blog. Semmai vogliamo condividere e fare nostra un'osservazione di Raffaella del Papa Ratzinger blog, che in margine alla vicenda stigmatizza come l'attuale gara di solidarietà a Boffo da parte di prelati, istituzioni ecclesiali e movimenti, abbia fatto invece difetto quando oggetto di attacco (e con accuse, se permettete, assai meno giustificate e contro un bersaglio infinitamente più nobile e degno di difesa) era il nostro Pontefice. Ma lasciamo parlare Raffaella:


Cari amici, sono francamente un po' confusa.
C'e' qualcosa che non afferro o, meglio, lo inquadro ma non voglio ancora metterlo a fuoco (come direbbe Verdone).
Pare sia scattata una gara di solidarieta' intorno al direttore di "Avvenire". Fin qui nulla di male, ma l'atteggiamento dei vescovi mi lascia perplessa.
Ieri si e' esposto il cardinale Bagnasco, oggi si espone il cardinale Ruini e di Mons. Betori, in due dichiarazioni riportate dal Corriere.
Perche' tutta questa fretta non usuale per la Chiesa? Perche'? E perche' nessuno entra nel merito della questione "limitandosi" a rimproverare Feltri? Non mi piace l'insinuazione di qualche giornale secondo cui il governo e' pronto a ricucire con i vescovi sulla base di "garanzie su leggi e fondi". Ma a che punto siamo arrivati? Quante domande, ma la piu' importante e' un'altra!Perche' i vescovi non sono mai stati tanto solleciti quando si e' trattato di sostenere il Santo Padre? Non ricordo una reazione cosi' unitaria e cosi' celere in occasione della lectio di Ratisbona, della revoca della scomunica ai Lefebvriani, della cacciata dalla Sapienza, delle polemiche sul preservativo in Africa e via discorrendo...Per non parlare del motu proprio "Summorum Pontificum" che ha visto proprio i vescovi in prima linea nell'opposizione alla volonta' del Santo Padre.
Questo blog e' stato sempre attento nel sollecitare i vescovi a stringersi intorno a Benedetto XVI in questa o quella occasione, senza mai ottenere mezza risposta in tempi ragionevoli.
Idem per quanto riguarda i movimenti che, invece, si sono stretti immediatamente intorno a Dino Boffo.
Idem per la stampa cattolica. Il blog lancio' addirittura un appello ai direttori delle testate cattoliche (fra cui anche Avvenire) affinche' si decidessero a difendere il Papa dai continui attacchi. Non ci fu alcuna risposta. Abbiamo dovuto attendere che il Papa facesse tutto da solo (come al solito!) con la lettera ai vescovi (guarda caso!) del marzo scorso. Va bene la solidarieta' al direttore di Avvenire, ma vescovi e cardinali, media cattolici e movimenti riflettano sul fatto che per il Papa non si e' mai vista una mobilitazione del genere.
E' questo atteggiamento che mi infastidisce: la politica dei due pesi e delle due misure. La barca di Pietro veleggia sulla bellezza dell'oceano. La maggiorparte dei fedeli e' a bordo estasiata dalla parola del Successore dell'Apostolo. Molti vescovi (non tutti per fortuna) sono ancora al porto, sui canotti, seguiti da ben pochi mozzi...
Sia chiaro: non accettavo prima, e, a maggior ragione, non accettero' mai piu' alcuna dissobedienza dei vescovi al Papa.
Raffaella

139 commenti:

  1. Se Feltri ha pubblicato un falso è più che giusto che sia condannato per diffamazione. Se invece quanto pubblicato da Il Giornale è vero, Boffo ne tragga le conseguenze e si dimetta alla svelta. E soprattutto, se è vero quanto pubblicato da Feltri, la smettano Bagnasco, Ruini, betori & C. di difendere Boffo. Piuttosto lo sollevino alla svelta dall'incarico. Se è vero quanto scritto da Feltri, qui non ci troviamo di fronte ad un omosessuale qualsiasi che cerca di vivere la propria fede nella castità, ma di un ipocrita censore che fa le pulci a un politico (probabilmente puttaniere) quando invece dovrebbe essere il primo a stare zitto, visto che un precedente penale ce l'ha per un reato a sfondo sessuale. Insomma, Boffo dovrebbe ricordarsi che prima di togliere la pagliuzza dall'occhio dell'avversario, bisogna togliere la trave dal proprio. Quanto alla CEI: tempo fa un frequentatore (che stimo) assiduo di questo bolg mi scrisse che nella Curia romana è presente una lobby omosessuale. Evidentemente codesta lobby è presente ed è forte anche nella CEI. Quando si tratta di difendere un pederasta che ha messo nei guai la CEI QUASI tutti parlano IN sua difesa, in primis certi cattolici e certe porpore, quando invece il Papa è pubblicamente e verbalmente linciato moltissimi cattolici stanno zitti. E poi ci lamentiamo se esiste la FSSPX? Alessandro

    RispondiElimina
  2. Raffaella è veramente grande...speriamo che i vescovi capiscano!
    Occorre gettare le reti come fa il Santo Padre e non nascondersi dietro la Barca...

    RispondiElimina
  3. bagnasco doveva PER FORZA difendere boffo.......altrimentida oggi in poi,ogni scandaletto tirato fuori da un qualunque giornale,metterebbe in ginocchio la CHIESA....si fa presto a creare uno scandalo.....anche MANI PULITE erapronta da anni,aspettarono solo il momento giusto.....bagnasconon è fesso!!!!!!!gli sarà RIVOLTATO O STOMACO a difendere boffo.......ma non poteva fare diversamente!!!!!solidarietà a BAGNASCO,che PER IL BENE DELLA CHIESA ha dovuto ighiottire questo ORRENDO ROSPO!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  4. PER IL BENE DELLA CHIESA = PER NON RENDERE LA CHIESA RICATTABILE DAI GIORNALI

    RispondiElimina
  5. Se la vicenda è vera, a dimettersi non dovrebbe essere soltanto Boffo. Se la vicenda si confermerà vera, l'autorevolezza di Basgnasco alla guida della Cei sarà pari a zero.
    La risposta alla domanda di Raffaella, comunque, è semplice: i vescovi non sono corsi a esprimere solidarietà al Santo Padre perché è per loro un capo maltollerato, mentre hanno espresso immediata, corale e, almeno nel caso di Bagnasco, stizzita e poco virile solidarietà al presunto traviator-di-mariti e minator-di-mogli nonché, sempre presunto, omosessuale-praticante, perché costui è loro tributario e in certo senso loro rappresentante. Per inciso, poi, viene ad accrescersi il sospetto che il vizio greco sia molto più diffuso tra le tonache di quanto a prima vista potrebbe sembrare. D'altra parte ricordate il caso Stenico? Avete voi sentito qualche altro prelato esprimere pubblica indignazione o per lo meno offrire spiegazioni?

    RispondiElimina
  6. Bella difesa del menga! Se salterà fuori che la vicenda è vera, Bagnasco avrà soltanto dimostrato all'opinione pubblica italiana che la Chiesa difende i delinquenti, senza un minimo di pietà per le vittime. Non solo: avrà dimostrato che quando le torna comodo la Chiesa è pronta a infischiarsene della morale pubblica e privata. Un clamoroso autogol, se, e ripetiamo SE, la faccenda avrà conferma.

    RispondiElimina
  7. Salve a tutti sono un "nuovo" visitatore del blog...Complimenti mi sembra molto interessante e ben fatto, trovo giusta la vostra causa.. In merito però alla vicenda di Avvenire mi scandalizza il livello di bassezza toccato dai giornali in questo periodo..Apprezzo il Giornale e il suo direttore Feltri, ma penso che questo attacco sia inaccettabile, soprattutto perchè colpisce un aspetto così intimo e delicato come quello della sfera sessuale che non andrebbe sbattuto in prima pagina così;oltretutto mi sembra strano che un documento così salti fuori da un giorno all'altro, non vorrei sia stato creato ad arte da qualcuno che vuole seminare zizzania spacciando per scoop quello che è in realtà un boccone avvelenato (sia per Feltri che per Boffo). Comunque vorrei chiedere un vostro parere (da profano come sono) sulla linea editoriale di Avvenire: a me sembra che ultimamente sia un pò scaduto nel politically correct e nell' ecumenicamente corretto (esempio questione immigrati)...Secondo voi è solo una mia impressione? Grazie, Matteo

    RispondiElimina
  8. O in prima pagina sbattiamo tutti gli scandaletti a sfondo sessuale di tutti gli uomini pubblici (Boffo compreso) o non se ne sbatte alcuno. John e Robert Kennedy erano notoriamente dei puttanieri eppure una certa parte politica italiana che di questi tempi si rifà tanto al kennedismo degli harem dei Kennedy non ne ha mai parlato. Perchè? Alessandro

    RispondiElimina
  9. SE è vero quanto scritto da Feltri, Boffo non può dare lezioni di moralità all'attuale primo ministro. Nè i nostri vescovi possono tenere alla guida del loro giornale un omosessuale (forse probabilmente attivo?) che fa le pulci a un eterosessaule infedele verso la propria moglie. E' il caso di dire a Boffo: "medico, cura te stesso" e "gobbo guarda la tua gobba". Quanto a Bagnasco: cambia mestiere, torna a fare il semplice prete. Alessandro

    RispondiElimina
  10. Giusti perche'..
    Ma bisogna avere anche il coraggio delle risposte vere, delle cause vere... che stanno nel Concilio.

    Mons. Gherardini lo ha fatto. E' infantile continuare a dirci perche' senza avere un minimo di virilita'... nell'andare a cercare le radici profonde del male.

    RispondiElimina
  11. è davvero singolare constatare come per certi "tradizionalisti" (non modernisti o catto-comunisti) la parola di un giornalista prezzolato dal padrone sia meritevole di fiducia più di quella di un Vescovo di indubbia ortodossia e fedeltà al Papa (il Card. Bagnasco! Non Mons. Nogaro o padre Zanotelli!)

    RispondiElimina
  12. se boffo viene licenziato adesso.....basterà una prim pagina di giornale qualsiasi per far dimettere ogni ecclesiastico che sia meno santo di san padre pio!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  13. Sun blog di Raffaella ho scritto ciò che ora scrivo pure qui:

    perché tanta fretta dei nostri vescovi a difendere Boffo?
    Sarà forse che difendendo il direttore di Avvenire vogliano difendere loro stessi?

    Antonello

    RispondiElimina
  14. BAGNASCO non poteva non difendere boffo!!!!!

    RispondiElimina
  15. Certo infatti non si dimettera' ora ma fra qualche mese....

    cmq che figura fa' la Chiesa ad avere un tipo cosi' come Direttore di Avvenire???

    La Vita e' una lotta, schiacci i piedi a terzi sulla moralita' cosa credi che ti risponda se non hai un comportamento normalmente morale...

    RispondiElimina
  16. cmq che figura fa' la Chiesa ad avere un tipo cosi' come Direttore di Avvenire???

    C'è anche di peggio nella Sacre mura vaticane e in tutto il recinto della Chiesa...e questo da 2000 anni!
    La Santa Chiesa è tale perché santo è Cristo! é fatta di santi peccatori e deboli, ricordiamolo. In questo nessuno è maestro di morale...i nostri confessionali potrebbero parlare!
    Meglio l'arma della Misericordia e la Supplica perché il Signore purifichi i cuori di tutti e renda tutti (vertice e base) degni del nome che portiamo!

    RispondiElimina
  17. Da cattolico praticante e da aspirante sacerdote do la mia piena e totale solidarieta' a
    Vittorio Feltri. Non è la prima volta che la Chiesa applica due pesi e due misure ed ora siamo giunti al culmine. E' palese che le gerarchie pensino piu'al loro prestigio che all' immagine e alla
    reputazione della Chiesa. E se si mettono a difendere un presunto maniaco sessuale vuol dire che non hanno piu' ne dignita' ne pudore !

    RispondiElimina
  18. Solidarietà?coprire? e perché?
    HUM ………..

    RispondiElimina
  19. Il patteggiamento è un riconoscimento della propria negativa condotta alla pretesa punitiva dello Stato. Il fatto oggettivo assolutamente incontestabile è il provvedimento del Tribunale di Terni.
    Ogni provvedimento è motivato: bisognerebbe leggere le motivazioni del provvedimento. I provvedimenti della P. A. tra i quali si annoverano quelli della giustizia ordinaria, contabile ed ammnistrativa sono pubblici.
    Quello che ferisce non sono le notizie riportate ma la presa di posizione dell'Editore di Avvenire che opera una difesa della persona del Suo Direttore per fatti attinenti alla sfera più intima dello stesso che nulla hanno a che fare con l'ufficio che lo stesso ricopre. Il Santo Padre ha più volte fatto richiamo alla sporcizia all'interno della Chiesa i Vescovi non devono cercare di nasconderla sotto il tappeto altrimenti puzza! E' proprio vero che progressismo oggi si identifica nella Chiesa con esercizio del Potere Temporale più di ieri.

    RispondiElimina
  20. Ripeto quanto ho scritto nel Blog di Paparatzinger il giorno stesso della pubblicazione della notizia quando tutti e dico tutti si allineavano a difesa di Avvenire.
    Non avete ancora capito che l'operazione "scagliamo la prima pietra" di Repubblica, Corriere della Sera, (e vorrei aggiungere molti altri ma mi trema la mano....)
    e' parte dell'attacco a BXVI pianificato a livello internazionele a febbraio?
    Era tutto pronto ma Feltri gli ha fatto esplodere la bomba in mano.
    Ne avrà merito!

    RispondiElimina
  21. Così ho scritto su Paparatzinger blog a propoisot dell'articolo di Giovanni Romano

    Francamente le argomentazioni, per alcuni versi condivisibili e significative di Giovanni Romano mi sembrano davvero ECCESSIVE nelle conclusioni.

    Com'è possibile che l'eventuale cambio del Direttore possa avere l'effetto di neutralizzare "Avvenire" e tutto il cattolicesimo che si pensa esso rappresenti?

    Un po' di senso della misura, e non si prendano i lettori per degli sprovveduti, please!

    Aggiungo qui che Avvenire non è mai stato un quotidiano equilibrato su temi importanti come Liturgia, Ecclesia Dei, Fraternità san Pio X, Cammino NC

    RispondiElimina
  22. Dopo Boffo, Fabi.
    Entro ottobre.
    Cade l'ultimo grande bastione del ruinismo in Italia.

    Bagnasco ufficialmente infuriato, in realtà brinda.

    Oportet, oportet!

    RispondiElimina
  23. Non vedo motivo per cui il direttore de L'Avvenire si debba dimettere : la sua professionalità è stimata da tutti, anche da coloro che non sono cattolici.
    Presunti scandali privati non inficiano l'alto valore professionale del dottor Boffo.
    La linea editoriale del Direttore de L'Avvenire è quella che la CEI ha tracciato nel convegno ecclesiale nazionale di Verona : un grande avvenimento che condiziona la vita di tutte le comunità cattoliche italiane.
    Per questo i vertici della CEI hanno fatto bene a difendere il loro collaboratore che ha fedelmente esposto nella linea editoriale de L'Avvenire la dottrina sociale della Chiesa e la morale cattolica.
    Il Direttore de L'Avvenire deve essere solo giudicato per la linea editoriale del quotidiano perfettamente coerente con quanto la CEI ha stabilito a Verona.
    Altre considerazioni sulla persona sarebbero solo dal gusto farisiaco.
    La Chiesa che sta in Italia ha come stella di riferimento la CEI con le sue ottime iniziative culturali e sociali.
    Il Direttore Boffo ha sostenuto intelligentemente e fedelmente queste iniziative ecclesiali e per questo deve ricevere non solo l'appoggio ma anche l'applauso da parte di tutti i cristiani italiani.
    C.G.

    RispondiElimina
  24. Farà un cosiddetto "gesto di responsabilità" entro i prossimi due mesi.

    RispondiElimina
  25. Se Boffo deve essere solo giudicato per la linea editoriale di Avvenire mi sta bene. Ma allora chiedo la par condicio anche per il nostro primo ministro: che sia giudicato per la politica che persegue, non per le ragazze che invita a Porto Rotondo. Due pesi e due misure non vanno mai bene, men che meno per noi cristiani. Se invece si vuole giudicare Berlusconi (ma anche Kennedy, Craxi, Breznev, Enrico VIII, Johnson e Roosevelt) per le ragazze allora si giudichi anche Boffo per le molestie telefoniche verso la moglie dell'uomo col quale ha avuto una relazione omosessuale. Alessandro

    RispondiElimina
  26. Bagnasco ha preso le difese di Boffo, anzichè prenderlo a calci nel sedere, lui e chi l'aveva lasciato alla direzione di Avvenire dopo il decreto di patteggiamento. Che bei tempi quelli del card. Luciani quando sciolse la FUCI veneziana perchè aveva preso posizione a favore della legge del divorzio! Ed ora la CEI difende un molestatore! Mala tempora davvero currunt. Alessandro

    RispondiElimina
  27. vorrei rispondere a quel tizio che faceva riferimento ai confessionali. certo che siamo tutti peccatori, ma la vita ha le sue regole. Vuol dire farsi del male lasciare a capo di Avvenire un uomo di cui assolutamente rispetto la dignita' , ma rischia di fare direttamete del male alla Chiesa tutta.

    Al seminarista vorrei fargli i complimenti, dicendogli che mi capito' in un seminario di incontrare un seminarista con tendenze omo... e le esprimeva.

    Gli feci un discorso dicendo, fai attenzione, perche' queste cose puoi reprimerle ma prima o poi escono.....

    Non si offese per nulla, ascolto' e mi saluto' cordialmente.

    per dire: riconoscere la realta' e' il migliore dei modi per uscire da certi vicoli chiusi.

    Avvenire e' un giornale di parte, per certi versi fazioso e semplicemente progressista.

    Anche se cambia il direttore non piangera' nessuno, e sara' l'occasione per avere una linea piu' prudente.

    RispondiElimina
  28. All'Anonimo delle 14.38
    Il guaio è che, purtroppo, il fatto appare vero (ed è da ridere - o piangere - che il direttore dell'Avvenire abbia molestato... la famiglia del suo amato: family day al contrario!) e non lo dice solo Feltri o qualche bieco prezzolato o, peggio, un tradizionalista, ora lo dice anche Mario Adinolfi, un noto esponente del PD (e già candidato alla segreteria; ha lavorato per la Radio Vaticana ed ex collaboratore di Avvenire), che Boffo lo conosce bene e aveva già parlato della vicenda sul suo blog il 20 settembre 2005, ovviamente senza suscitare clamori.
    Leggete ciò che è stato pubblicato oggi con il titolo «Le carte su Boffo? Sono tutte vere», di Paolo Bracalini, su Il Giornale.it

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=378669

    RispondiElimina
  29. "Il Direttore Boffo ha sostenuto intelligentemente e fedelmente queste iniziative ecclesiali e per questo deve ricevere non solo l'appoggio ma anche l'applauso da parte di tutti i cristiani italiani."

    In questa frase una tipica dimostrazione del retrivo ideologismo che tanto male fa, da sempre, al cattolicesimo. L'idea è: siccome l'uomo in oggetto è dei nostri e ha difeso la nostra causa, allora è da encomiare e difendere A PRESCINDERE dal fatto che si sia macchiato di seri reati.

    E' la stessa logica (si fa per dire) che ha portato a insabbiare gli intollerabili, odiosi, imperdonabili episodi di pedofilia che hanno avuto come protagonisti alcuni membri del clero. La stessa logica che in nome della "giusta causa" legittima pratiche ingiuste quali la raccomandazione o la corruzione.

    L'idea, poi, che Bagnasco non potesse agire diversamente da come ha agito è un'emerita cretineria. Tra le mille reazioni che poteva mettere in atto, Bagnasco ha scelto la peggiore, per tempi e per modi. E ciò anche qualora alla fine si assincerasse che il caso Boffo è una colossale bufala.

    Quest'ultima eventualità, poi, è molto remota, e per una ragione molto semplice: Feltri, qualsiasi opinione si possa avere di lui, è un esperto del genere "pick & slander" ed è altamente improbabile che abbia provveduto alla sprovvista.

    Sprovvisti sono invece Boffo, Bagnasco & co., che hanno accettato lo scontro su un terreno nel quale Feltri potrebbe dal loro ripetizioni serali, essendo uno scandalista professionista.

    E infine, ha ragione chi dice che la pronta copertura di Boffo da parte di monsignore insinua il sospetto che si difenda il reo per difendere se stessi e i vizietti, se non propri, del proprio entourage. Solo un sospetto, d'accordo, ma un uomo che ricopre una carica istituzionale come quella di capo della Cei dovrebbe sapere come non instillarlo.

    RispondiElimina
  30. Il reato per cui Boffo è stato condannato è meno grave di quello che sembra dal titolo.

    Art.660 c.p.
    "Chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero per mezzo del telefono, per petulanza o altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l'arresto fino a 6 mesi o con l'ammenda fino a 516 euro."

    Se uno pensa alle molestie a sfondo sessuale il reato,ben più grave, è un altro.

    Antonio

    RispondiElimina
  31. Il Direttore de L'Avvenire deve essere solo giudicato per la linea editoriale del quotidiano perfettamente coerente con quanto la CEI ha stabilito a Verona.

    scusate, ma è per caso l'unico giornalista in grado di portare avanti questa linea editoriale C.E.I.; il che non significa necessariamente cattolica tout court?
    Quello che viene fuori è un cattolicesimo di facciata, molto ideologizzato, molto "religione civile" al limite.
    Ricordo quanto ho detto in un post sopra.
    Su argomenti di rilevanza ecclesiale come: Liturgia, Ecclesia Dei, Fraternità san Pio X, Cammino NC "Avvenire" non è mai stato equilibrato

    RispondiElimina
  32. Secondo me siete fuori di melone. Boffo e' stato condannato per disturbo della quiete pubblica.

    Che non c'entra niente con presunte frequentazioni omosessuali.

    Anch'io ho preso una volta una multa per divieto di sosta, ma non sono mica omosessuale.

    Poi mi risulta (correggetemi se sbaglio) che Feltri sia gia' stato condannato altre volte per diffamazione. Perche' questa volta dovrebbe essere diverso ?

    Se la cosa, come penso, si dimostrera' falsa, attendo pubblica penitenza da chi ha gettato la pietra per lapidare Boffo

    Oltretutto, se la cosa si dimostrera' falsa, pensate a quanto danno avrete arrecato alla messa gregoriana, gli avversari avranno buon gioco a dire "guardate cosa scrivevano di Boffo, e dei Vescovi ..."

    Last, but not least, il giudizio temerario (cioe' formulato senza avere sufficienti elementi di giudizio) e' un peccato grave

    RispondiElimina
  33. Oltretutto, se la cosa si dimostrera' falsa, pensate a quanto danno avrete arrecato alla messa gregoriana, gli avversari avranno buon gioco a dire "guardate cosa scrivevano di Boffo, e dei Vescovi ..."

    nessuno qui ha condannato Boffo. Si sta sottolineando la pronta enfasi con cui è stato difeso e soprattutto come sembri l'unico giornalista -senza nulla togliere al suo valore umano e professionale- a portare avanti la "linea" della C.E.I.
    e si sta mettendo a confronto questa prontezza e pathos solidale con l'ignavia, se non indifferenza, riservata a incresciose vicende che vedevano coinvolto il Papa.
    Tutto qui.

    Resta una domanda: da quando in qua e perché la C.E.I. e le sue "linee strategiche" veronesi o meno è identificabile col cattolicesimo?

    RispondiElimina
  34. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  35. Recare danno alla messa gregoriana per avere espresso opinioni sub iudice a proposito di una squallidissima vicenda e dei suoi presunti squallidi protagonisti e apologeti? Hahaha, questa sì che è buona! La Tradizione ce l'ha data e nessuno, nemmeno il Papa, chi infatti ha confermato la sua insopprimibilità, ce la può togliere.

    RispondiElimina
  36. "Ci sforzeremo quindi di seguire, e questo sarà il nostro programma, l’evoluzione liturgica (e non solo) della Chiesa che, sotto la lucida e paziente guida del Pontefice teologo, cerca di riappropriarsi della sua Tradizione": questo era il programma del blog, e francamente avrei preferito che non si uscisse dal solco tracciato. E quanti attacchi ai vescovi! Non condivido.
    Un lettore deluso

    RispondiElimina
  37. Non mi piacciono i giudizi avventati(anche a voler prescindere dal NOLITE JUDICARE),le ipotesi si'(sono espressione di intelletto e non di volonta'):non sara' che tutta questa carita' verso Boffo sia in realta' una "carita' pelosa"(chi ha orecchie,intenda)?Raffaella ha ragione(del resto i fatti parlano da soli):c'e' una sproporzione ENORME tra il silenzio dei Vescovi sugli attacchi,pesanti ingiusti e reiterati, al Papa(ho detto IL PAPA!),per giunta su argomenti di stretta competenza religiosa,e tutto questo can can di Porporati Presuli ed Arcivescovi per una vicenda tutto sommato da lavandaie,che riguarda un laico,impegnato quanto volete, ma pur sempre un laico!Come altrimenti spiegarla?Eugenio

    RispondiElimina
  38. Vecchia, penosa tecnica dei neoteroi quella di costringere gli altri a mandar giù ogni sorta di rospo perché altrimenti "si danneggia la causa della messa antica". Se i vescovi sbagliano, se si mettono contro il Papa, contro la Tradizione, contro il buon senso e il buon gusto, contro la giustizia..., bisogna darne notizia e prendere le debite conseguenze.

    RispondiElimina
  39. Quante parole...la questione ora mi pare abbia un'unica soluzione: se Boffo è stato diffamato lo provi chiaramente. La questione è talmente sporca che il chiarimento non solo dovrà avvenire in un tribunale, ma dovrà essere chiarita anche a tutti i fedeli, visto che la CEI ha prontamente difeso il suo direttore.
    Sinceramente di tutte le altre considerazioni non me ne frega nulla. Lo dico da fedele, innamorato della Chiesa.

    RispondiElimina
  40. gurada casa sempre la procura di Terni ha in corso un'altro processo con accuse a don Gelmini:
    http://www.corriere.it/cronache/09_agosto_31/suicida_collaboratore_don_pierino_gelmini_c53ddbd4-963a-11de-8f5e-00144f02aabc.shtml

    Tra l'altro oggi sul corriere della sera si asseriva che le vessazioni telefoniche ascritte a Boffo siano in realtà state compiute da un ex tossico dipendente della comunità di don Gelmini che all'epoca dei fatti faceva da collaboratore allo stesso Boffo...

    come dire la realtà non è spesso come la si dipinge...

    RispondiElimina
  41. È impressionante l’appiattimento della stampa italiana. Ieri quattro grandi quotidiani avevano lo stesso titolo d’apertura. Identico. Fotocopiato. E speriamo non concordato. Repubblica, Corriere della Sera, Stampa e Messaggero si presentavano così in edicola: «Bagnasco: attacco disgustoso» (l’unica variante spiccava sotto la testata affidata a Ezio Mauro: anziché Bagnasco, si leggeva «i vescovi»).
    Sembra di essere tornati ai tempi di Tangentopoli quando i direttori si telefonavano all’ora critica prima della chiusura e concertavano quale piatto offrire al pubblico. Un modo casereccio per editare una sorta di Pravda: la medesima mappazza sotto etichette diverse.


    A proposito. Il cardinale Bagnasco giudica disgustoso il nostro attacco, ma non giudica disgustoso l’episodio che lo ha generato e di cui è stato protagonista Dino Boffo. Che razza di morale è questa? Da quando in qua raccontare un reato è peggio che commetterlo? Sua eminenza è fuori strada, e come lui i quotidiani che si sono accodati acriticamente.

    RispondiElimina
  42. Ma che ne dite delle voci che vogliono il "papier" su Boffo essere niente meno che una minuta della Segreteria di Stato? Per me potrebbe anche essere; e questo vorrebbe dire che, sia pure con mezzi sinuosi, si sta finalmente facendo un po' di pulizia al vertice.

    RispondiElimina
  43. Ricordo che per la legge anche Gesù Cristo è stato condannato e a morte... peccato mancassero prove e processo regolare... ma tant'è la storia si ripete... ora lungi dal paragonare Boffo al Cristo, ma mi pare che la gogna sollevata da Feltri assomiglia tanto al crucifige!

    RispondiElimina
  44. ...francamente avrei preferito che non si uscisse dal solco tracciato. E quanti attacchi ai vescovi! Non condivido.
    Un lettore deluso


    In effetti gli attacchi ai vescovi su questa vicenda, e in particolare al card. Bagnasco, non sono né giusti né ammissibili. Bagnasco ha ragione a definire 'disgustoso' l'attacco di Feltri, specie perché operato in qul modo ritorsivo e minatorio. Lo abbiamo scritto nel post: guai a colui che solleva lo scandalo, e non ci riferivamo a Boffo.

    Lo scopo del nostro post deriva sì dalla necessità di non fare come gli struzzi di fronte a una notizia della quale chiunque ormai parla, e che avrà delle conseguenze negli assetti ecclesiali, ma soprattutto dall'opportunità di sottolineare i due pesi-due misure di larghissimi settori nella Chiesa. Difendano pure Boffo: se non altro perché "il modo ancor offende" (dell'attacco, s'intende). Ma questo compatto stringersi a coorte per Boffo (sulla cui opportunità o meno non giudichiamo, pur con qualche perplessità) non lo vedemmo a suo tempo in favore di Papa Benedetto, attaccato proprio per questioni di liturgia e tradizione (fece eccezione proprio il card. Bagnasco, col suo "Col Papa sempre e comunque").

    E questo andava sottolineato. Per questo non ci sembra di essere usciti, col post in discorso, dal 'solco tracciato'.

    RispondiElimina
  45. 'per la legge anche Gesù Cristo è stato condannato a morte'
    Che capziosa idiozia! Ma cosa c'entra Nostro Signore? E poi, il problema sollevato dal post non è Boffo, ma la reazione fulminea e NON CIRCOSTANZIATA della C.E.I., che quanto si è trattato di difendere il Papa non è stata altrettanto sollecita. Quando si leggono certi commenti il pensiero torna ai giorni di tangentopoli, quando molti cristiani-organici facevano il triplo salto mortale pur di non confrontarsi con la realtà dei fatti. Sulla storia del ragazzo tossicodipendente, un defunto che non si può scagionare, ha fornito ben altra versione l'Adinolfi quest'oggi sul Giornale. e su don Gelmini, meglio lasciar perdere...

    RispondiElimina
  46. Bagnasco non ha definito "disgustosi" gli attacchi politici che il quotidiano della Cei portava verso questo o quel (ma più questo) personaggio pubblico! A essere ingiusta e inammissibile è la solerzia a senso unico.

    RispondiElimina
  47. Fra' Lampredone,
    è una gioia rileggerti e ci mancavano le tue poesie.

    Ma ti preghiam, la catulliana nuga tempera e modera, e dell'insulto epura.

    Costretti a malincuore a cancellarla, ne riportiam di seguito l'esordio appen mutato: or tu, ad usum delphini, altra chiusa appresta.

    di Fra' Lampredone:

    Veggio in tonaca negra un porporato
    cereo nel volto e nel contegno goffo,
    per il presunto autore d'un reato
    indigno del più sordido gaglioffo
    pietire, e come
    menade adirato,
    disporre a noi cristiani gran rabboffo,
    ...

    RispondiElimina
  48. "[Sul MP] Col Papa sempre e comunque"
    (Card. Bagnasco)

    La redazione non infierisca ulteriormente sul Cardinale.


    Ema - CR

    RispondiElimina
  49. Credo sia illuminante e molto importante l'articolo di Vian sull'Osservatore Romano.
    Mazzarino da ALMA PREX

    RispondiElimina
  50. Non dire no di frate Lampredone,
    ché chi lo face a’ vermini è renduto
    in brieve tempo e dentro a tristo imbuto
    di negra fossa già se decompone.

    Di che non ne lo cava magio arguto
    né savio ch’apparecchi ciceone
    né manco la benevola orazione
    di Lampredone frate ’mpietosuto.

    Adunque fàciti di balbo muto,
    orbo di guercio, sordo d’auriglione,
    meglio è per l’uom tornarsene in un bruto
    che a proprio male usar de la raggione.

    RispondiElimina
  51. FRA' LAMPREDONE (scolio)31 agosto 2009 alle ore 18:16

    Pur sé concilia con l'epuratione,
    humile e santo el frate Lampredone

    RispondiElimina
  52. La redazione non infierisca ulteriormente sul Cardinale

    Rileggi, Ema: noi lo stiamo invece difendendo.

    RispondiElimina
  53. Purtroppo la Chiesa, soprattutto dopo il Concilio è diventata un ricettacolo di pedofili, omosessuali, massoni e comunisti. In questi ultimi anni, la Chiesa è diventata molto indulgente con i gay, con sacerdoti che arrivano a benedire le unioni omosessuali e addirittura a dare l'Eucarestia, come accadde qualche anno fà, quando il card. Ruini, diede l'Eucarestia a Nichi Vendola, governatore della Puglia, comunista e omosessuale dichiarato. Spero davvero, che Boffo venga rimosso dal suo incarico, perchè non è possibile, che il direttore del quotidiano della CEI sia un omosessuale, anche se capisco che il card. Bagnasco, ha dovuto difendere Boffo, probabilmente per dimostrare che la Chiesa non è sotto ricatto.

    RispondiElimina
  54. Ema, è inutile che faccia l'indignata. Vedrà, tanto per cominciare, che dopo la gran vampata iniziale in difesa del direttore, i vertici Cei "suggeriranno" al buon Boffo di lasciare l'incarico.

    RispondiElimina
  55. Molto probabilmente il succo di questa vicenda l'ha centrato il giornale on line EFFE DI EFFE... diretto da un ex giornalista di Avvenire, che richiama un bell'articolo di DAGOSPIA

    Un invito a dargli un occhiata!!!

    RispondiElimina
  56. Se indagassero veramente su certi sacerdoti e monsignori si aprirebbe un vaso di Pandora... E'vero Nolite Judicare ma anche il vostro parlare sia SI,SI,NO,NO.
    Troppi ecclesiatici hanno smarritola franchezza apostolica, siamo tornati come ai tempi anteriori al Concilio di Trento con
    sodomiti e depravati nel Tempio Santo di Dio...
    Sono i frutti amari e velenosi del Vaticano II!

    RispondiElimina
  57. sodomiti e depravati nel Tempio Santo di Dio...
    Sono i frutti amari e velenosi del Vaticano II!


    non facciamo i moralizzatori anche noi! E' facile caderci quando ti gettano negli occhi tanto fango; ma puntiamo lo sguardo verso il Signore, Crocifisso per i nostri peccati e gloriosamente Risorto e ristoriamoci in Lui, pregando per la Sua Chiesa

    Comunque è bene che non ci sia reticenza su queste cose; ma poi bisogna coniugare realismo e saggezza insieme a
    misericordia - giustizia - fedeltà
    che sono modi di agire del Signore che devono nutrire la nostra 'somiglianza'

    RispondiElimina
  58. Calm down, Antonio e Max:

    a) Boffo non è un prete né un religioso;

    b) scandali nella Chiesa ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno. Casta meretrix! Il Vat. II, su questo punto, lasciamolo stare.

    c) perché un omosessuale non può dirigere un quotidiano ecclesiastico, se vivesse santamente? Anzi, avrebbe molti più meriti, nel controllare i suoi istinti, di un eterosessuale che, grazie al matrimonio, trova la sedatio concupiscientiae. Il problema, nel caso specifico, è che quella santità di vita non appare, almeno a quanto sembra.

    RispondiElimina
  59. Il Catechismo di San Pio X catalogava il peccato contro natura fra quelli che gridano vendetta al cospetto di Dio. Ma nel nuovo catechismo della chiesa cattolica questo peccato è scomparso. Così pure il Nuovo Codice di diritto canonico non annovera più la scomunica contro la massoneria ed i suoi affiliati, mentre quella contro il comunismo ormai non è più considerata da nessuno (dei gerarchi vaticani ed in spacial modo dalla CEI. Il vescovo di Caserta ha partecipato addirittura alle primarie del mPD). Questi sono i frutti avvelenati del Vaticano II. . Quanto al cardinale Bagnaso, poveruomo, per mantenersi il posto che doveva fare? Speriamo almeno che non appartenga a nessena lobby.Peter

    RispondiElimina
  60. Chiedo venia, sono stato frainteso.
    Volevo essere sarcastico, ma non mi è riuscita bene.
    Intendevo dire che il card. Bagnasco (che è andato molto fuori dalle righe con questa difesa sgangherata del sig. Boffo), al di là dei proclami di facciata, cosa ha fatto in concreto per far applicare ai suoi confratelli il MP nelle diocesi italiane?

    En passant, noto dalle mie parti che si sta ingenerando un anticlericalismo, generato dall'insofferenza per le uscite di certi prelati, in alcune fasce del popolo italiano che mai lo sono state.

    Ema - CR

    RispondiElimina
  61. Su argomenti di rilevanza ecclesiale come: Liturgia, Ecclesia Dei, Fraternità san Pio X, Cammino NC "Avvenire" non è mai stato equilibrato.

    Potresti per favore, Mic, articolare meglio questi punti che toccano le cose che ci stanno a cuore? Salvo gli abbonati ad Avvenire, non se ne sa molto. Io ricordo solo le acide sparate dell'ex prete Gennari(?)-Malpelo contro la Messa di S. Pio V.

    RispondiElimina
  62. Scusa Ema, non avevo colto la tua ironia.

    Riguardo ai sodomiti, è vero, ci sono sempre stati nel corpo della chiesa, ma non è una buona ragione per allentare la disciplina nei seminari come si è fatto, ci consta, negli ultimi decenni, né per insabbiare i gravi e purtroppo NON isolati episodi (non esiste solo l'Italia!) di pedofilia e dintorni che hanno visto sacerdoti in prima linea... dalla parte decisamente sbagliata.....

    RispondiElimina
  63. Caro Peter, anche nel Catechismo della chiesa cattolica sono elencati i 4 peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, quantunque vengano ivi chiamati "peccati che gridano verso il cielo". Eccoti l'articolo:

    «1867 La tradizione catechistica ricorda pure che esistono “ peccati che gridano verso il cielo ”. Gridano verso il cielo: il sangue di Abele; [Cf ⇒ Gen 4,10 ] il peccato dei Sodomiti; [Cf ⇒ Gen 18,20; 1867 ⇒ Gen 19,13 ] il lamento del popolo oppresso in Egitto; [Cf ⇒ Es 3,7-10 ] il lamento del forestiero, della vedova e dell'orfano; [Cf ⇒ Es 22,20-22 ] l'ingiustizia verso il salariato [Cf ⇒ Dt 24,14-15; ⇒ Gc 5,4 ]».

    RispondiElimina
  64. Caro don gianluigi Ringrazio per aver colmato una mia lacuna. Peter

    RispondiElimina
  65. Dalla ipocrita introduzione si capisce bene che anche voi di messainlatino.it siete antiberlusconiani ( che bel coraggio!!). Forse appartenete al partito di Casini divorziato e risposato civilmente?

    RispondiElimina
  66. Max ha scritto : "Spero davvero, che Boffo venga rimosso dal suo incarico, perchè non è possibile, che il direttore del quotidiano della CEI sia un omosessuale"
    E' assurdo affermare queste cose !
    Perchè una persona umana con una diversa sensibilità non può occuparsi delle cose di Chiesa?
    Linea di L'Avvenire è cristallina e sempre in piena comunione con il Papa e i Vescovi che a Verona hanno espresso la linea pastorale nazionale, una delle migliori del mondo cattolico.
    Mic ha saggiamente commentato "non facciamo i moralizzatori anche noi"!
    Lascio questa frase , forte e dalle mille e mille riflessioni di coscienza personale.
    Non facciamo i moralizzatori anche noi.
    Ho apprezzato l'equilibrio della Redazione che, francamente, non mi aspettavo.
    Debbo rivalutare il discusso "mondo tradizionalista".
    Lo farò.
    C.G.

    RispondiElimina
  67. H sempre pensato che la chiesa vada difesa, questa nuova vicenda e' un ulteriore motivo per ricredermi.

    Penso che abbia ragione chi dice che un nuovo anticlericalismo monta, ma giustificato dalle sempre piu' deludenti performance del clero.

    Concordo pienamente.

    E anche io d'ora in avanti saro' ben piu' prudente.

    I vertici cei stanno solo facendo politica brutta, delundente, difesa di parte, senza dimostrare rispetto per tanti cattolici limpidi..

    Messori diceva che la Rivoluzione francese fu necessaria x la Chiesa.

    Qualcosa di analogo ha bisogno la Chiesa in Europa, per ritrovare un suo percorso sano.

    RispondiElimina
  68. Non so se la Redazione abbia fatto professione di antiberlusconismo. Tra noi tradizionalisti c'è gente di varia estrazione politica, proprio perché rispetto alle questioni che ci sono care la politica è un accidente piuttosto marginale. Anche se è vero che il mondo cattoprogressista ha poca o nulla sensibilità per la Tradizione, che anzi ha contribuito con determinazione ad aggredire. Le considerazioni su Casini, comunque, sono corrette. Un divorziato risposato non può e non deve ergersi a rappresentante degli interessi cattolici nel mondo politico italiano: non è credibile.

    RispondiElimina
  69. E Messori aveva ragione. Noi la Chiesa la amiamo, altro se la amiamo! Ed è per questo che vogliamo chiarezza. Le fumisterie e le coperture non giovano a nulla, anzi! Qui nella mia diocesi, Novara, abbiamo visto DEGNISSIMI sacerdoti venire messi alla gogna dalle autorità diocesane per avere voluto celebrare solo in Vetus Ordo. Questi sacerdoti sono stati costretti ad abbandonare la loro parrocchia nonostante le loro messe fossero molto seguite e la loro catechesi molto apprezzata. E oggi vediamo una serie di pezzi da novanta della Cei prendere le difese dell'indifendibile! E' inverecondo! E a quante situazioni del genere abbiamo assistito in questi anni?! No, noi siamo con la Chiesa, e proprio per questo siamo contro il fariseismo di chi cerca di coprire vergogne che non andrebbero coperte!

    RispondiElimina
  70. Perchè nessuno mette in risalto la nota stonata di Genova : l'Eminentissimo ancora caldo di Messa con i paramenti di Messa addosso rilascia quella dichiarazione in sagrestia.
    Come Papa Leone che ha fermato Attila indosando gli abiti pontificali?
    Secondo me è una nota stonatissima e di cattivo gusto.

    RispondiElimina
  71. Buona notazione. La tenuta e la circostanza in cui è stata rilasciata quella dichiarazione erano del tutto incongrue con il merito della questione in oggetto.

    RispondiElimina
  72. Stiamo affondando sempre di più nell....e sabbie mobili. Dopo tanti attacchi al Santo Padre, una caduta (perlomeno di stile) da parte di molti vescovi, peraltro alcuni già in chiaro contrasto con il Vicario di Cristo. La Chiesa così facendo si sta man mano sgretolando, non c'è più fiducia in chi dovrebbe guidarla, anzi di scandalo in scandalo si sono minate le fondamenta della sua gerarchia e della sua credibilità. Con il Motu Proprio si è raggiunto il culmine delle nefandezze da parte della maggioranza delle curie (non solo italiane). Il Papa ignorato se non sbeffeggiato nei fatti. Come sta godendo Satana di questa situazione ! I fedeli allo sbando, sempre più appartenenti a "sette" piuttosto che semplici "Cattolici". La deriva massonica, di fatto laicista, "progressista" in un falso progresso religioso-sociale, in realtà in rapida progressione verso la geenna. Ora anche il peccato di omossessualità è non solo tollerato ma giustificato, addirittura definito "una grazia di Dio" da un tale che l'altro ieri parlava a Radio Maria (non ho capito chi fosse, probabilmente un prelato, perchè sintonizzato a trasmissione cominciata e poi ho spento la radio dopo pochi minuti di incredibili teorie). La CEI ha un gravissima responsabilità in tutte queste vicende, ultima delle quali in ordine di tempo quella del caso Boffo-Feltri. Solo il Papa lotta per la Verità, pur attorniato da lupi come del resto da lui predetto. Stringiamoci tutti attorno a lui, unico salvagente cui aggrapparsi: mi duole constatare che sempre più hanno ragione gli estimatori di Mons. Lefvebre, anche se non in "perfetta comunione" ! Ma con chi o con cosa ? Forse con il Caos ? E per fortuna che ci sono ancora i semplici parroci di campagna (o di "periferia"), molti sacerdoti e vari seminaristi che difendono le tradizionali consuetudini cattoliche, pur spesso muovendosi nell'ombra per non soccombere alle eccellenze reverendissime ... che vergogna !

    RispondiElimina
  73. Piccolo saggio: l'"incipit" di un commento di Avvenire sui Lefebvriani a pochi giorni dalla revoca della scomunica, purtroppo seguita a ruota -com'è noto e in maniera 'stranamente' concomitante- dalle dichiarazioni "riduzioniste" e non "negazioniste" di mons. Williamson, come invece sottolinea l'estensore, Claudio Cardinale:

    29 Gennaio 2009
    Nessuna cambiale in bianco
    Quella fraternità faccia un serio esame di coscienza

    Le parole pronunciate ieri da Bene­detto XVI dovrebbero porre fine ad una polemica che, per certi versi, si poteva evitare. E che poteva essere e­vitata se, ad esempio, la Fraternità San Pio X fosse stata più rapida a prende­re limpidamente le distanze dalle af­fermazioni false e sciagurate di un suo confratello che, essendo passato di­rettamente dall’anglicanesimo al mo­vimento 'lefebvriano', forse non ha avuto ancora il tempo di respirare un’aria autenticamente cattolica. Il Papa è intervenuto ieri al termine della consueta catechesi del merco­ledì e lo ha fatto con due 'comuni­cazioni' distinte. Quasi a rimarcare che le due questioni – la revoca del­la scomunica e le tesi negazioniste pronunciate dal vescovo 'lefebvria­no' – dovevano e devono rimanere distinte. [...] Ma, è stato detto, il Papa nel revocare la scomunica avrebbe firmato una cambiale in bianco ai 'lefebvriani' che non avrebbero alcuna intenzione di riconoscere l’ultimo concilio della Chiesa cattolica. Ora, le parole pro­nunciate ieri dal Papa sono inequivo­cabili: non c’è alcuna cambiale in bianco. Il Concilio Vaticano II non può essere in discussione. E i 'lefebvriani' se vorranno raggiungere « la piena co­munione con la Chiesa » – che evi­dentemente non è stata ancora rag­giunta con la revoca del decreto di scomunica – dovranno finalmente ri­conoscerlo.

    OK sulla distinzione delle questioni, ma il titolo e i toni usati mi pare la dicano lunga. Considerato anche che la "presa di distanza" della Fraternità non è che non sia stata limpida e tempestiva

    RispondiElimina
  74. Questa la conclusione di un articolo del 27 gennaio di Salvatore Mazza. Anche lui non usa toni concilianti

    [...] Rottura quasi "cercata" dall’ex arcivescovo di Dakar [chi conosce la storia sa con quale sofferenza, considerando in coscienza lo stato di necessità ha agito mons. Lefebvre], che poche settimane prima aveva letteralmente stracciato l’accordo già firmato (con l’allora cardinale Joseph Ratzinger, all’epoca prefetto della Congregazione per la dottrina della fede) proprio per un disaccordo sull’ordinazione di nuovi vescovi per la Fraternità: con Lefebvre che ne voleva quattro, da lui indicati, da ordinare nel giorno da lui deciso, e Ratzinger a ricordargli che le nomine episcopali le fa il Papa. [non dice per quante volte le nomine erano state rimandate e che mons. Lefevbre si sentiva vicino a morire e temeva che la Tradizone finisse con lui!]
    Il presule ribelle decise di andare per conto suo, e inevitabilmente scattò la scomunica latae sententiae. Con la remissione delle scomuniche, il cui Decreto è stato pubblicato il 24 gennaio, il Papa ha voluto rispondere «paternamente» alla richiesta fattagli in tal senso lo scorso dicembre da Fellay (che Benedetto XVI aveva voluto incontrare personalmente nell’agosto del 2005). Con questo, tuttavia, non s’è chiuso lo scisma; i «necessari colloqui per approfondire – come recita il Decreto – con le Autorità della Santa Sede le questioni ancora aperte» dovranno, appunto, dirimere i punti dottrinali, ancora tutti aperti. Con la «speranza» di «arrivare» presto «a togliere lo scandalo della divisione».

    RispondiElimina
  75. E ancora: altro titolo del 26 gennaio
    Vescovi lefebvriani, il cardinale Ricard: «Solo l'inizio di un processo di dialogo»

    sembra quasi si voglia rassicurare che è solo l'inizio ma non si sa come andrà a finire.

    Dopo l'intervista al card. Ricard, viene riportata la dichiarazione di Kasper, che sembra preoccuparsi molto più degli ebrei che dei Lefebvriani. "Dello stesso tenore le parole del cardinale Walter Kasper, presidente della Commissione vaticana per i rapporti religiosi con l'ebraismo: «Sono parole inaccettabili, parole stolte. Negare l'Olocausto è stolto ed è una posizione che non ha nulla a che fare con la Chiesa Cattolica». «Un gesto pensato per favorire la ricostituzione dell'unità della Chiesa. È solo un primo passo perchè c'è da ancora da discutere su una serie di temi. Bisognerà vedere in che modo accettano il Concilio. Resta da vedere quale sarà lo status della fraternità Pio X.«Benedetto XVI - prosegue il cardinale - si è espresso su questi problemi con estrema chiarezza. Capisco che le esternazioni di Williamson possano gettare un'ombra sulle relazioni con l'ebraismo, ma sono convinto che il dialogo continuerà. Abbiamo buone relazioni con loro».

    RispondiElimina
  76. Ho evitato di commentare finora perchè provo, spesso non riuscendoci, a evitare il giudizio diretto verso le persone.
    Non posso fare a meno di prendere atto di come purtroppo in Italia i processi si fanno sui giornali anzichè nei tribunali e questo si è rivoltato contro lo stesso Boffo, che di penna ha ferito e di penna è perito.
    Ovviamente il colpo mortale è per la Chiesa Cattolica, che è l' unica a venir ferita dalla vicenda.

    Questo per quanto riguarda il topic in esame.


    Purtroppo poi invece si sconfina nel solito discorso sul concilio, il quale sarebbe la causa dell' infiltrazione "immorale" all' interno della chiesa. Evidentemente qualcuno conosce ben poco la storia ecclesiale.

    Oppure la conosce, ma ha una fede calvinista anzichè cattolica. Non è un difetto raro, dato che già nel rinascimento questi campioni di moralità crescevano come i funghi, tuttavia è buona cosa evitarlo, anche perchè il rischio è quello di togliere totalmente credibilità alla problematica post-conciliare, che dovrebbe essere trattata invece con serietà.

    Saluti

    RispondiElimina
  77. che ne dite delle pagine e pagine dedicate a Eluana Englaro e nessun approfondimento sulla revoca della scomunica?

    RispondiElimina
  78. ovviamente non intendo criticare lo spazio dedicato dal giornale dei vescovi al dramma Englaro, che presenta risvolti di molteplice orizzonte, ne faccio una questione di proporzioni: la stessa analogia che abbiamo tirato fuori tra la prontezza difficilmente riscontrabile nella Chiesa con la quale è stato difeso Boffo e la tepidezza da bradipi nei confronti degli attacchi mediatici di ogni genere al Santo Padre

    RispondiElimina
  79. Veramente il caso di specie è uno di quelli in cui il processo non è stato fatto sui giornali, ma in un tribunale e, SE la notizia è vera, si è concluso con una condanna.

    La Chiesa uscirà davvero danneggiata da tutto questo? Con le categorie di giudizio mondane sì. Ci sarà chi cesserà di devolvere alla Cei l'8 per mille. Ci sarà chi cesserà di fidarsi ciecamente della Cei e dei suoi esponenti, e forse anche del clero in generale. E via dicendo. Ma per il cristiano le categorie di giudizio mondane - troppo spesso onorate nei fatti dagli uomini di Chiesa e da tanti zelanti fedeli come le uniche che contino sul serio - non sono affatto quelle decisive.

    RispondiElimina
  80. Come sta godendo Satana di questa situazione !

    Forse non ce ne rendiamo conto ma dietro tutto questo polverone che getta sfiducia sulla barca di salvezza c'è sempre e solo lui...col quale tanti uomici collaborano volentieri senza neanche saperlo.

    RispondiElimina
  81. Un'osservazione, buttata là.

    Questa vicenda nuoce fortemente alla CEI, ma per converso rafforza il Vaticano: vince Bertone, perde Bagnasco (e, più ancora di questo, i vari arcivescovi italiani). Perde Avvenire, vince l'Osservatore (oggi Vian, il suo direttore, ha quasi lasciato intendere che Boffo se l'è cercata: ha criticato la scelta di parlare della vita privata di Berlusconi e soprattutto certi titoli apocalittici sulla 'shoà' degli immigranti).

    Siamo proprio sicuri che questo cambio nei rapporti di forza sia un male? E non venite a raccontare che Cei e Vaticano hanno un idem sentire...

    RispondiElimina
  82. Grazie Mic delle documentate risposte.

    Ma come hai fatto, hai un archivio privato, un'emeroteca?

    RispondiElimina
  83. Mi pare indicativo l'editoriale di Vian sull'Osservatore Romano.

    Ritengo errato porre le problematiche morali entro il recinto del discorso pre e post Concilio Vaticano II.

    Mi sembra pero' che dalla vicenda - comunque dolorosa e che avra' bisogno di un approfondimento documentale e fattuale - emerga un problema della stessa CEI peraltro evidenziato proprio da Messori in una recente intervista. La Conferenza Episcopale ha sinora combattuto una battaglia sui temi etici che credo condivisa da tutti i cattolici, ma fidando su mezzi e ragionamenti puramente umani e poco sulla Verita' della Chiesa di Cristo e della sua divina costituzione. Le verita' di cui sopra possono trovare conferma nella ragione umana ma si riferiscono anche ad un ordine soprannaturale. Cosa difficile di questi tempi. Riconosco che comunque quando si occupa una certa posizione nel mondo dei media i comportaenti individuali non possono passare in secondo piano. Di qui l'esigenza di chiarezza.

    Concordo con chi raccomanda di stringersi attorno al Sommo Pastore della Chiesa e a tutti gli altri Vescovi a lui fedeli.

    FdS

    RispondiElimina
  84. Il Problema non è il Direttore dell'Avvenire..il problma sono le conferenze episcopali. Aldilà dell'ipocrisia di facciata i vescovi non sono mai del tutto uniti su ogni questione. Le conferenze episcopali agiscono ormai come degli organi a sè, delle entità autocefale rispetto alla Chiesa di Roma.Ho sentito diverse volte preti che quando si parlava di questioni morali scottanti( contraccettivi, omosessualità,sacramenti ai divorziati ...etc) dicevano che il Papa da delle direttive generali che poi devono essere "intepretate" ed "adattate" alla esigenze della gente. I vescovi non lo dicono in pubblico ma spesso lo pensano.La Chiesa Cattolica non è rappresentata dalle Conferenze Episcopali; non hanno nulla a che vedere con la Costituzione divina della Chiesa. Per me un giornale come Avvvenire è quasi inutile e potenzialmente pericoloso. Forse sono esagerato, ma questa Chiesa certi problemi se li cerca. Nemmeno a me piacciono i processi sommari, le gogne pubbliche. Vittorio Feltri è semplicemte un viscido; e proprio perchè è privo di scrupoli si è servito di questa notizia (spero falsa) per screditare un presunto avversario politico cioè i vescovi italiani che effettivamente facevano bene a cercare di far pulizia delle lordure del clero italiano piuttosto che fare i moralizzatori.Se uno non è Girolamo Savonarola è meglio che se ne stia zitto.
    P.S. : I partiti mi fanno tutti schifo!!!

    RispondiElimina
  85. Perchè nessuno mette in risalto la nota stonata di Genova : l'Eminentissimo ancora caldo di Messa con i paramenti di Messa addosso rilascia quella dichiarazione in sagrestia.
    Come Papa Leone che ha fermato Attila indosando gli abiti pontificali?
    Secondo me è una nota stonatissima e di cattivo gusto.

    31 agosto 2009 22.19


    Anonimo ha detto...
    Buona notazione. La tenuta e la circostanza in cui è stata rilasciata quella dichiarazione erano del tutto incongrue con il merito della questione in oggetto.

    RispondiElimina
  86. Le Conferenze Episcopali locali hanno assunto un potere temporale inaudito e da organismo di consultazione sono diventate vere e proprie assemblee legislative spesso in assoluta concorrenza col magistero del Papa, creando imbarazzo sia nei sacerdoti o religiosi sia nei fedeli. Altro che devotissimi figli. Le Conferenze Espiscopali vanno fortemente ridimensionate ad esse deve spettare solo il compito di controllare che in tutte le diocesi di appartenenza si segua alla lettera il Magistero pietrino e dove questo non avvenga porre la segnalazione al Papa. Problemi quali l'eutanasia, l'aborto, il divorzio, le scomuniche debbono essere affrontati dai Relativi dicasteri in quanto le decisioni prese in queste materia sono universali e non particolari e non possono variare in considerazione della cultura laica di questo o quel popolo perchè la Religione è già Cultura Cultura Universale secondo i Principi Divini. aldo

    RispondiElimina
  87. le conferene episcopali andrebbero abolite perché burocrazia inutile.......bagnasco non ne esce sconfitto ma rafforzato perchè non è stato bagnasco a piazare boffo alla direizone di avvenire!!!!!!!anzi doveva sopportarlo!!!!!!!!

    RispondiElimina
  88. A maggior ragione Bagnasco uscirebbe dalla faccenda indebolito. Se il suo proposito era quello di defenestrare Boffo, la pronta manifestazione di solidarietà sarebbe uno squalificante atto di fariseismo. Le conferenze episcopali andrebbero abolite sì. Intanto cominciamo a negare alla nostra l'8 per mille. Chissà che tagliando un po' di viveri non imparino che quando si indossano i paramenti della Santa Messa non ci si deve abbandonare a sfoghi di stizza su temi tutt'altro che sacri.

    RispondiElimina
  89. Se è per questo è farisaico anche esprimere solidarietà a Bagnasco & c. e poi sparare a zero sulla conferenza episcopale austriaca o su questo e quel vescovo tedesco.Pane al pane, vino al vino, sì sì, no no.

    RispondiElimina
  90. Ma lasciamolo in pace Bagnasco, e guardiamo invece al Papa. Quante e quali messe antiche ci sono nella diocesi di Genova, a capo della quale c'è un arcivescovo che a parole esprime la massima solidarietà al Papa? Forse quella del primo venerdì del mese ore 16.30? Ma fatemi il piacere! La fedeltà al Papa doveva esprimersi con un'adesione entusiastica. Le messe antiche dovevano fioccare. Va là, che qui è tutto un gran parlar di tonacati dietro il quale c'è ben poco. Ecco come la penso!

    RispondiElimina
  91. Scusate tanto, ma chi legge Avvenire? I Parroci? Ma se da tempo non arriva più nemmeno L'Osservatore Romano nelle canoniche e che ci consentiva, a noi laici, di leggere il Magistero del Santo Padre, le nuove beatificazioni o canonizzazioni, le nuove nomine dei Vescovi etc.
    Ho sempre trovato Avvenire noioso. Viene definito da molti "la voce della CEI", il "quotidiano delle diocesi d'Italia (o per esprimerci alla Vat.II ..delle "Chiese d'Italia), ma pochissimo è riservato alle diocesi, eccetto per le giornate "pro Avvenire" promossa dalle parrocchie (poco inclini alla lettura di quotidiani cartacei e più frequentatori di internet).
    Ora, a cosa serve Avvenire? Chi lo paga? A cosa serve la TV satellitare SAT2000? NOIOSISSIMA e per nulla una tv cattolica, non lo è, da preferirsi di gran lunga TelePace e la monotematica TeleradioPadrePio(mi diverte - ironicamente parlando - assistere in modo speciale alle messe celebrate dal rettore di santa maria delle grazie, tutto perfettino e in rigoroso stile N.O. SEMPRE con le spalle rivolte al Tabernacolo, SEMPRE!!). Direi, caro Blog, che la nostra attenzione, riflessione, studio etc. deve tornare alla MESSA, la nostra messa, la messa della Chiesa. L'Ecclesia Dei ha fatto un CD su come celebrarla e l'ha intitolato: La Messa nel Rito "Straordinario"....MAH! Preferisco il CD della FSSPX che è fatto benissimo e con coraggio e verità lo intitola: "La Messe de Toujours".
    Non date retta alla Cei e alle sue scivolate, io preferisco essere con il Papa e se un Vescovo non gli obbedisce e rispetta non ha nemmeno la mia fiducia. Intollerante? Mancanza di Carità?
    Ma che ve ne fate di un mons Crociata..., chi l'ha voluto a Roma, chi? Insegnava a Palermo, covo di eresie. Ecco, su questo dobbiamo discutere, su questo dobbiamo aiutare la Cei a riflettere. Non su un giornaletto che nessuno legge, manco le monache di clausura (che tuttavia ne pagano l'abbonamento salato). Prendiamo esempio dai Francescani dell'Immacolata che, zitti-zitti e buoni-buoni, stanno operando veri miracoli per il bene delle anime e della Chiesa.
    Ho letto la risposta di Cossiga a Feltri: desolante ciò che afferma sulla Cei, sul potere dei Vescovi...( ed è vero - povere anime!), e incomprensibile la sua simpatia o stima, non saprei come definirla, per "quelle chiese che hanno comprensione per gli omosessuali"...leggete, leggete Cossiga.
    Torniamo a difendere e diffondere la Messa, credetemi, all'interno della Cei o della Curia Romana qualcuno lavora perchè SCOMPAIA! Occhi aperti e attenzione: costoro non temono nemmeno il SANTO PADRE!
    Preghiamo per Lui.

    fr guglielmo

    RispondiElimina
  92. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  93. Frate Guglielmo,sempreche' la cosa non autorizzi la polizia ad attenzionarmi,vorrei darti un bacio per tutto quello che hai scritto!Eugenio

    RispondiElimina
  94. Ritengo che la Redazione tramite l'osservazione di Raffella abbia ben impostato l'argomento; tuttavia sono arrivate critiche e giudizi anche pesanti. Non biasimo ma esorto alla prudenza.

    Pian piano però siamo arrivati alla questione che ritengo nodale: le Conferenze Episcopali. Si fanno (o si dicono) interpreti delle necessità locali ma in realtà sono diventate una roccaforte autonoma di potere non presidiate dalla dipendenza diretta dal Vaticano: meno prudenti, meno lungimiranti, più politicizzate e ambigue.
    Questo è il nodo che è opportuno dipanare: sono necessarie, e questo loro inquadramento è funzionale al bene della Chiesa?
    Andreas Hofer

    RispondiElimina
  95. Una roccaforte di potere e di finanza.Studiai,anni orsono,che il Potere sta dove si crea Ricchezza o si trasferisce Ricchezza.Leggete Dagospia:illuminante.Eugenio

    RispondiElimina
  96. Ma sì, povero cardinale Bagnasco e povero Boffo. Magari finisce che i documenti non esistono e Feltri rimedia una figuraccia epocale. E' presto per fare speculazioni. E' molto probabile che in tutta questa faccenda il cardinal Bagnasco sia soprattutto vittima. Ha ragione fr guglielmo: preoccupiamoci di invocare la diffusione della MESSA DI SEMPRE e lasciamo perdere le beghe di portineria di giornalisti, politici e prelati.

    Sullo

    RispondiElimina
  97. Ma sì figli miei, sinceramente io prego per i vescovi, ma, salvo qualche eccezione, vorrei tanto che mostrassero al popolo di Dio il volto del Signore. Vanno avanti a mò di documenti, dichiarazioni, incontri, sortite d'ogni genere. Troppo, fin troppo calati e impregnati dalle cose del mondo e nelle cose del mondo. Con la verità del Vangelo, con l'insegnamento della grande Tradizione della Santa Chiesa si possono dire ai credenti cristiani cattolici tante e tante cose. Vedete, giro l'Italia dal nord al sud per l'apostolato, la predicazione, le missioni. La gente ha fame di Gesù, la gente vuole amare la Chiesa ma fugge da essa quando la gerarchia si presenta come dei burocrati, freddi, intellettuali chiusi nei loro ragionamenti e... i sorrissetti, le carezze...non bastano più.
    La gente vuole vescovi credibili, innamorati di Gesù e della Chiesa, non comprende i teologi e le loro infinite omelie. Poi non vi dico di quelli che hanno fatto studi particolari di liturgia: risultano indigesti al popolo.
    Restiamo fondati nella fede, "In fide fundati", tutti questi ragionamenti, dispute, diatribe mondane stancano e confondono il fedele. Le tante parole, anche della gerarchia risultano "Stultitia apud Deum"! Figuriamoci dei credenti.
    E dell'Anno Sacerdotale? Si tace, silenzio, grande silenzio. L'Anno Paolino, ah sì, quello sì, grandi convegni, studi e fiumi di parole e parole e parole.
    La gente vuole confessarsi e non trova preti, la gente vuole recitare il Rosario in chiesa e vengono scoraggiati a non farlo: robetta devozionale privata..La gente vuole la Messa quotidiana: soppressa in parrocchia perchè oggi c'è un incontro con il vescovo.., quante anime si perdono senza il sacrificio della messa quotidiana. Hai voglia a scrivere, far notare..., nessuno ascolta, minimizzano.
    Scopro un interesse enorme per la messa di sempre, la gente quando vi si accosta rimane attratta, la vuole sempre, mi rimproverano perchè credono che noi preti l'abbiamo tenuta nascosta e perchè!! Ma poi si imbattono nei "loro" parroci, nei loro vescovi e vengono scoraggiati a non frequentarla. Non basta più il Motu Proprio. C'è qualcosa nell'aria che non mi piace, c'è un'aria di superbia, di disobbedienza al Santo Padre(lo era disobbedito anche Giovanni paolo II specialmente in materia di morale sessuale e famigliare). C'è un aria che a me francescano non può piacere.
    Nolite contristare Spiritum....

    vado a sesta
    fr guglielmo

    RispondiElimina
  98. Dio la benedica fr guglielmo!
    AndreasHofer

    RispondiElimina
  99. A me Avvenire mi ha sempre dato l'idea di un quotidiano paludoso e di partito un po' come la Pradva.

    cossiga lo definisce oggi noioso.

    ma su cosa si stanno incapponendo i Vescovi se non sulla loro brama di potere???

    Chi legge questo giornale???

    E a sua assoluta faziosita' sulla liturgia???

    ma che affondasse con tutti i suoi patetici difensori.

    RispondiElimina
  100. Devo confessare che per un certo periodo compravo Avvenire. Poi stufo di leggere non notizie, ipocrisie, articoli faziosi "nouvelle cousine,... pardon, nouvelle vague" (detesto entrambe) ho smesso di leggerlo. Devo dire inoltre che ho la fortuna di pregare per il nostro Vescovo con assoluta sincerità e entusiasmo (facile: si chiama Mario Oliveri ...!): in effetti se fossi in altra diocesi, magari una confinante di ben nota avversità verso il V.O., avrei difficoltà a scegliere tra l'ipocrisia (così fan tutti) o la preghiera del ... liberaci o Signore ! Redazione, se ho osato troppo censurami !

    RispondiElimina
  101. L'articolo di Dagospia non è frutto del lavoro di Dagospia.

    E' invece una sintesi di un monsignore bene addentrato nelle curie romane.

    Dagospia è specializzato solo in cafonate e pornoscandaletti di politici, sportivi e gente dello spettacolo.

    RispondiElimina
  102. Fra Guglielmo, grazie. Finalmente un francescano di sani principi. Spesso si ha l'impressione che i sacerdoti non credano più. Vai a confessarti e li vedi distratti, come se si trattasse di fare una chiacchierata. Magari si dimenticano anche di darti la penitenza. Oppure li vedi (li vedi proprio, perché il vecchio confessionale è caduto in disuso o e usato impropriamente) annoiati, come se stessero svolgendo un'incombenza seccante. La verità, amici, è molto semplice: una volta che si getta alle ortiche la Tradizione, cominciando a emendarla qua e là con argomenti pretestuosi o mondani sofismi, si manda in malora anche tutto il resto. E' questa la grande lezione del post Vaticano II. Ed è questo il motivo per cui la MESSA DI SEMPRE va recuperata. Nell'antico rito ogni cosa è al suo posto. Esso incarna la dottrina, di più, la spiritualità cristiana in tutti i suoi elementi portanti: è, per così dire, un cosmogramma dell'Universo salvifico di Cristo, al cui centro c'è proprio Lui, con il suo Sacrificio, con la sua azione redentrice. E' tanto evidente! E allora, riportiamo l'antico rito nel giusto onore, ricollochiamolo al cuore della vita liturgica! Il Vetus Ordo è come il filo d'Arianna: riprendiamone in mano il capo, anziché continuare a gironzolare nel labirinto o a perseguire improbabili familiarità con il Minotauro.

    Sullo

    RispondiElimina
  103. Fra Guglielmo ha ben fotografato la situazione e sono tra quelli che lo ringraziano.

    Quanto al citato Presidente emerito Francesco Cossiga, segnalo anche una sua intervista al Corriere della Sera, in particolare questo passaggio riportato anche da un lettore del blog di Raffaella:
    "Dell'Europa, dove persino i cattolici belgi si ribellano al Papa sul no ai preservativi. Del Ppe, che è in mano alla Merkel, protestante che si è sposata solo per obbedire a Kohl, ai popolari spagnoli, che introdussero i diritti per le coppie di fatto prima ancora dei socialisti, e a Sarkozy e Carla Bruni, sulla cui moralità non mi pronuncio per non essere arrestato appena mettessi piede a Parigi. L'unico che non dà problemi al Vaticano, anzi lo asseconda, è Berlusconi. Vuole che compromettano il rapporto con lui per una notte con la D'Addario? Poniamo che Berlusconi cada. Qual è l'alternativa?». Fini? «Un uomo impegnato a riscoprire il pensiero antiborghese e anticattolico del suo maestro Almirante, per giunta infatuato dell'ebraismo, come confermano le mie fonti in Israele? Peggio mi sento». Il Pd? «Da quando Prodi si definì "cattolico adulto" (e io gli risposi definendomi un "cattolico infante") e da quando Franceschini e 60 parlamentari difesero i Dico e protestarono contro l'editoriale di Boffo intitolato "Non possumus", la Chiesa considera il Pd perduto». Casini? «È l'unico che può trarre profitto dalla situazione. Fino a quando Avvenire non ricorderà ai suoi lettori che pure lui è divorziato e risposato...»".

    Nell'intervista ho notato che il Presidente dimostra di possedere e ben conoscere l'aureo libretto dal titolo "Chi prega si salva", pubblicato come supplemento della rivista "30 giorni" nel febbraio 2005 e con prefazione dell'allora (ancora per poco) Cardinale Ratzinger.
    Debbo confessare che quella pubblicazione di carattere devozionale mi parve subito un primo segno dei tempi che cambiavano.

    FdS

    RispondiElimina
  104. Parole d'oro, Sullo!

    Ma quando lei dice:
    "riportiamo l'antico rito nel giusto onore, ricollochiamolo al cuore della vita liturgica...", usando il congiuntivo esortativo, rivolto idealmente a tutti i fedeli, a tutte le membra del Corpo Mistico...figurarsi se non concordiamo con lei, tutti noi che siamo ben consapevoli di quel Tesoro da disseppellire e riportare in auge!
    Magari dipendesse da noi, piccoli:
    ma come faremo se i "papaveri" della Chiesa sono, nella stragrande maggioranza, ferocemente avversi a tale augusto ritorno, pensando forse che perderebbero le loro posizioni di potere (ma che sorta di potere?...) consolidato?
    Chi li convincerà...foss'anche con lacrime o suppliche,
    se il Signore stesso non decide di convertire i loro cuori induriti, cosa che equivale a spostare una montagna?
    ?

    RispondiElimina
  105. L'articolo di DAGOSPIA di ieri e' interessante, tanto interessante che lo riporta il giornale on line EFFE di EFFE diretto da un ex di Avvenire.

    Se lo si legge non ci si perderebbe ancora del tempo. E' una guerra intestina di potere all'interno della Chiesa.

    E personalmente si facciano guerra quanto vogliono.

    ma non ho piu' voglia di difendere l'uno o l'altro, fanno tutti un po' pena.

    e noi li sovvenzioniamo

    RispondiElimina
  106. Anzi, correggo: un imperativo (sia pure a mo' d'esortazione) rivolto a noi stessi, e noi siamo pronti, ma con quali mezzi?
    Solo la preghiera, mi pare, rivolta a Colui che ascolta i gemiti dei suoi fedeli, giorno e notte!

    RispondiElimina
  107. Secondo me ha ragione l'Anonimo del 31 ore 22,19 quando dice che il Cardinal Bagnasco non doveva dire quel che ha detto indossando i paramenti liturgici. Ha dato un saggio di profanità, involontario ma rivelativo, offrendo suo malgrado un'immagine idealtipica del sacerdote rapito dalle cose del mondo, abituato al calcolo e all'analisi e dimentico del sacro. Lapsus rivelativo di un habitus mentale assai diffuso nel clero odierno.

    RispondiElimina
  108. Frate Guglielmo,io credevo di scndalizzarLa(castamente) col bacio e Lei mi scandalizza(positivamente)rivelando che e' "francescano"!Davvero non ci posso credevo!Tali sono i tempi!!!Eugenio

    RispondiElimina
  109. Torno al titolo.
    Sì, eveniant, se servon a far pulizia nella Chiesa. Perché si parla di Boffo, ma non è che nella gerarchia manchin portatori di simili pecche.
    I vescovi farebbero bene ad abbozzare, se non voglion che s'apran altri fronti sui vizi di alti e medi prelati.

    RispondiElimina
  110. Chissa' quante ne sapra' il Boffo.....Quando anni fa' arrestarono Bruno Contrada-il poliziotto colluso colla mafia-tutti i colleghi,dal Capo in giu',a difenderlo.............Nihil novi sub sole.Eugenio

    RispondiElimina
  111. Concordo pienamente, tutte le osservazioni di Raffaella nei confronti dei vescovi sono precise e dovute. Ad ogni modo il Papa non ha bisogno di vescovi difensori, in quanto la strada che egli ha iniziato a percorrere porterà la chiesa sulla giusta via, su quella via che ultimamente le "modernità" hanno fatto dimenticare il vero senso della fede.

    RispondiElimina
  112. Ero abbonato ad Avvenire per diversi anni e poi l'ho abbandonato. Mi sono rifiugiato con molta speranza nell'Osservatore Romano e... lo scorso marzo non l'ho più rinnovatato.

    Dov'è che si può avere notizie del Magistero della Chiesa che siano vere, fedeli al Vicario di Cristo e non inquinate da vescovi disubbidienti e giornalisti compiacenti?

    PaoloD.

    RispondiElimina
  113. Concordo pienamente, tutte le osservazioni di Raffaella nei confronti dei vescovi sono precise e dovute. Ad ogni modo il Papa non ha bisogno di vescovi difensori, in quanto la strada che Egli ha iniziato a percorrere porterà la chiesa sulla giusta via, su quella via che ultimamente le "modernità" hanno fatto dimenticare il vero senso della fede.

    RispondiElimina
  114. Dice bene Pastorelli. E' quello cui alludevano gli ultimi due versi dell'ottava di fra' Lampredone.

    RispondiElimina
  115. Facevano più o meno:

    forse pensando: “Quei nella bagna sco-
    vati assolvo, se ancor io ci casco”.

    RispondiElimina
  116. Molti degli interlocutori addebitano alle conferenze episcopali i mali odierni della chiesa e credo che abbiano ragione. E' il primo passo perl'autocefalia delle chiese locali ed andando avanti così il papa si troverà ad essere come il patriarca di Costantinopèoli (che non conta un cavolo ed ha solo un primato d'onore). D'altra parte anche all'attuale pontefice non dispiacerebbe un primato morale e non giurisdizionale per poter riunificare le varie schegge della chiesa (almeno così si mormora in certi ambienti). Se non fosse così, viste le distorsioni postconciliari, qualcosa avrebbe dovuto fare e per prima cosa mettere bene in testa a questi caporali di giornata che Gesù dette le chiavi a Pietro e non agli altri che hanno autorità perchè Pietro ne delega una piccola parte a loro. Ma il buon Benedetto non ama agire con l'autorità che gli proviene per mandato divino e le cose continueranno ad andare ancora peggio finchè Messer Domineddio, come diceva il Giusti, aprendo il famoso sportello e vedendo quello che succede, porrà rimedio, con la sua santa collera, alla autodistruzione della sua Chiesa.Peter

    RispondiElimina
  117. Rammemora per segno, o rio profano
    le diadi del gran frate prophetale,
    ché, se ne scerpi il detto, acuto strale
    avrai confitto al palmo de la mano!

    RispondiElimina
  118. Sì, Peter, con la grande differenza che il Patriarca di Costantinopoli è il primus inter pares di una Chiesa la cui liturgia è saldamente ancorata alla Tradizione, mentre il Papa rischia di diventare il par inter primos in una Chiesa dove la Tradizione liturgica è osservata solo dal quadrante del mirino.

    Sullo

    RispondiElimina
  119. Il Principe (il Cardinal Siri), primo presidente della CEI diceva che al Conferenza funzionava bene quando al telefono rispondeva la donna delle pulizie!

    Profeta!

    RispondiElimina
  120. Sullo,concordo appieno.La Chiesa,oltre a stravolgersi internamente,ha instaurato col mondo civile(nel senso di secolare)un rapporto assai distonico.Da un lato condanna alcune cose(eutanasia,aborto,divorzio,contraccezione,omosessualita',dico,ecc.)E FA BENE,s' intende(anche se,a fronte dello sconquasso dogmatico e disciplinare,questa insistenza in campo SOLO morale,ha trasformato il Cattolicesimo da Ortodossia in Ortoprassi sic et simpliciter,ma questo e' un altro discorso),dall'altro e' ben inserita in una logica politico-finanziaria di dare-avere.Credo che la vicenda Boffo(al di la' di come stiano REALMENTE le cose,ma questo,diciamocelo,non interessa a nessuno se non al diretto interessato)fa comodo,sotto sotto,a tutto il mondo secolare,che,al di la' di strumentalizzazioni del momento,GONGOLA a vedere un po' di fango addosso ad un Istituzione che-dal Concilio in poi-ha usato i toni maiestatici solo per mettere paletti(scomodi)in campo sessuale.

    RispondiElimina
  121. Grazie Mic delle documentate risposte.
    Ma come hai fatto, hai un archivio privato, un'emeroteca?


    l'affermazione sulla non imparzialità di "Avvenire" su importanti questioni ecclesiali era fondata sull'esperienza di anni, dato che lo ricevo a casa tutti i giorni. Ma, per rispondere alla vostra giusta richiesta di documentazione, ho semplicemente fatto una ricerca veloce di articoli che ricordavo di aver letto e non ho fatto altro che copiare, incollare e evidenziare qualcosa...

    RispondiElimina
  122. E' di oggi la solidarirtà del papa al cardinal Bagnasco e l'esortazione a continuare così. Pio XII e Cardunale Siri dove siete? Quo pervenimus!!! Non c'è più speranza. "Anche la speme ultima dea fugge i sepolcri" cantava il Foscolo. Si quelli dei preti pedofili e dei loro amici.

    RispondiElimina
  123. Ciao a tutti.

    Padre Doyle, un prete irlandese morto durante la guerra del 1915-18centrato da una granata mentre assisteva un ferito in prima linea, scriveva nel suo diario: " Il Signore vuole che io raggiunga il numero di centomila aspirazioni quotidiane. Gesù mi chiede questo in riparazione per i sacerdoti". (dove le "aspirazioni" sono giaculatorie, invocazioni etc).

    Detto questo:

    a) Avvenire è un patrimonio importante e il problema maggiore sono i cattolici che gli preferiscono la Repubblica, il Corriere, la Stampa, il Giornale... In questi anni Avvenire ha condotto importanti battaglie culturali; è vero che ha disertato alcuni scontri, è vero che ha tacitato il Santo Padre in alcune occasioni, ma è anche vero che grazie ad Avvenire generalmente la rassegna stampa riporta correttamente quel che dice il Papa.

    b) le (presunte) colpe private di Boffo non devono depotenziare i meriti pubblici di Avvenire, dove li ha. E, dove li ha, il direttore di un giornale con dei meriti, è meritevole lui pure.

    c) bene ha detto Raffaella: dalla CEI ci si aspetterebbero reazioni accorate anche in altre occasioni, specie quando lo svillaneggiato è il Santo Padre

    d) bene hanno detto quelli che notano in Avvenire la prevalenza di una linea editoriale mirante ad una Chiesa "del secolo", che -solo per fare un esempio- ha dedicato a Medjugorje una pagina per parlare del caso di Tomislav Vlasic, snobbando invece tutto ciò che attorno a Medjugorje ruota normalmente...

    e) i vescovi italiani hanno il problema che ha la Chiesa tutta: c'è confusione, ci sono tendenze talora antitetiche: il limite di Avvenire è quello dei vescovi, cioè di non farle confrontare, di tacere questa distanza "interna", di non indicare nell direzione di Benedetto XVI quella da seguire con coraggio e fiducia, limitandosi ad un unanimismo di facciata ed a dibattiti sui temi del mondo, soprattutto con gli argomenti del mondo, giacchè quelli della fede non sono ritenuti adatti a dialogare con il mondo...

    f) viva Avvenire, rispetto per Boffo, tanta autocritica, bando ai moralismi, ed attenzione al "burattinaio": quello bravo fa secchi due avversari con un colpo solo (chi ce l'ha con la Chiesa e con il governo se trova abbastanza gonzi, fa bingo).

    g) uniti dietro a Benedetto XVI, non per culto della personalità, ma perchè è una personalita che rende certamente culto a Dio. Purtroppo di molti altri, intraecclesia, non è così vero.

    RispondiElimina
  124. ALL'ANONIMO DELLE 21,14 IN TOSCANA DIREBBERO "POVERO BISCHERO"!!

    RispondiElimina
  125. Il Povero Bischero aggiunge:

    Tale ambito riconoscimento è dovuto a quale delle affermazioni?

    Bisogna dimettere Boffo perchè omosessuale e chiudere Avvenire in nome del vangelo?

    Bisogna fare un favore ai burattinai che non aspettano altro?

    Bisogna credere che la vicenda sia uno scontro di poteri interno alle varie curie, con la stampa laicista a difendere gli stessi che voleva affondare un mese prima?

    Bisogna vivere di moralismi, credendo negli uomini dabbene, o confidare nell'Eterno sapendosi poco autosufficienti?

    O il povero bischero è chi crede a Medjugorje?

    Ai toscani la sentenza!

    RispondiElimina
  126. I TOSCANI CONFERMANO IL GIUDIZIO ANCHE PER LA APODITTICITà DELLE RICHIESTE. MA LASCIAMO DA PARTE LA SANTA VERGINE CHE ORMAI E' RIMASTA LA NOSTRA UNICA SPERANZA.

    RispondiElimina
  127. L'articolo di Messori sul Corriere di oggi, che condivido in pieno:

    http://www.corriere.it/politica/09_settembre_02/La_prudenza_mancata_e_le_conseguenze_di_un_danno_enorme_vittorio_messori_b7b08caa-977f-11de-b29b-00144f02aabc.shtml

    Ema - CR

    RispondiElimina
  128. Avvenire di ieri fa una recensione di Romano Amerio, che è una stroncatura ideologica dalla prima all'ultima virgola e dimostra davvero la pochezza di chi scrive, che sarebbe già un complimento definire mediocre.

    Mi spiace esprimermi con questa vis polemica - determinata dal primo impatto con certe pseudo-riflessioni che hanno suscitato tutta la mia indignazione - che dovrò smaltire per rispondere con il dovuto equilibrio.

    Tuttavia penso che è già importante che se ne parli e che nel mondo cattolico per lo meno si stia aprendo un dibattito, che sarà opportuno alimentare.

    Una simile accoglienza da parte dell'universo 'neoterico' c'era da aspettarsela, dato che esso è formato dalla cultura degli slogan e della superficialità, più basata sul sentimento che sulla Ragione che approfondisce e chiarisce e interpreta argomentando.

    E così Avvenire dimostra ancora una volta da che parte sta.
    Anche l'articolo gemello non è da meno nel voler affermare a tutti i costi la 'continuità' del Vaticano II... questo sì che è diventato un mito!

    vi metto il link al testo dei due più che mediocri articoli che potete anche scaricarvi (sono in rtf)

    comunque ho già inserito un primo essenziale commento, che svilupperò ulteriormente appena potrò dedicarmici (ora altri impegni mi assorbono) sul blog

    RispondiElimina
  129. Intendo dire che non è detto che con Amerio si debba essere d'accordo, ma un conto è fare un dibattito serio, un conto stroncature ideologiche

    RispondiElimina
  130. Ahi!Lasso... con Cesare e Alessandro
    mi ritrovai in una valle oscura che la diritta via era smarrita...

    RispondiElimina
  131. I Vescovi difendono con veemenza un pervertito.
    Quando il Santo Padre fu attaccato dai media non si fece avanti nessuno a parte Bagnasco.
    Oh! Vili...quale credibilità?

    RispondiElimina
  132. Leggo su Oriens che Boffo si e' dimesso e che Bagnasco ha accettato le dimissioni.Mi dispiace per Boffo pero' sic erat in votis!Eugenio

    RispondiElimina
  133. D'accordo con Antonio. Da questa storiaccia la credibilità della C.E.I. esce danneggiatissima. Ha avuto più buon senso Boffo che i vescovi.

    RispondiElimina
  134. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  135. Come sono andste le cose, cioè le dimissioni di Boffo, anche se questo può dispiacere alla antigovernativa e antiberlusconiana redazione Siete stati voi che l'avete buttata in politica) dimostra che era utile che gli scandali venissero fuori. Ed alla fine, al di là della difesa d'ufficio fatta da Bagnasco e compagni (bella figuar davvero!), l'accettazione delle dimisioni dimostra che veramente c'era del marcio....in Danimarca.

    RispondiElimina
  136. Probabilmente l'ultimo anonimo non sa nemmeno leggere, oltre che scrivere. Basterebbe rileggere il nostro post...

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione