Un cortesissimo lettore ci ha segnalato e noi pubblichiamo (con colpevole ritardo dovuto alle ferie di chi avrebbe dovuto occuparsene) l'avviso e la recensione che segue.
Notizie Fondo Edifici di Culto
'Antichi Telai'.
Il Fondo Edificio di Culto ha, tra le sue attività istituzionali, la valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico costituito da oltre 700 edifici sacri e da opere d’arte mirabili custodite al loro interno. In tale ambito, attraverso la Mostra Antichi Telai - I tessuti d’arte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto, anche quest’anno si è proposta la promozione della conoscenza del deposito di tessuti d’arte posseduto e dell’impegno sostenuto dal FEC per il recupero, la conservazione e il restauro degli stessi.
La Mostra intende rendere protagonista l’arte del tessuto e del ricamo, ponendo a confronto le varie culture tessili di un Paese che possiede il complesso di arredi più ricco del mondo, attraverso un percorso che si snoda tra sete e filati preziosi dei secoli XVII, XVIII e XIX, prendendo forma e valore simbolico nei corredi liturgici che si adeguano alle particolari funzioni e festività e sottolineano il carattere di ogni evento esaltando il rigore formale ed estetico della liturgia stessa.
L’allestimento intende proporre la scenografica ritualità delle cerimonie e delle processioni, cogliendo il ruolo orchestrato dei colori delle preziose stoffe: damaschi, lampassi e broccati intessuti d’oro e d’argento, decorati con fantastici fiori, tralci e fogliame e rifiniti da complesse guarnizioni.
L’organizzazione dell’evento, nelle indispensabili fasi di ricerca, ha reso possibile una vasta esplorazione nei luoghi dove i tessuti sono conservati, attraversando le molteplici espressioni storico-geografiche di questo settore di rilievo della cultura materiale della Penisola. Nel principio della tutela del patrimonio artistico-culturale fatto proprio del Fondo Edifici di Culto, si è naturalmente inserita la connessa attività di restauro, che costituisce un’antica tradizione nazionale, sviluppata dagli artigiani nel corso dei secoli ed oggi pienamente viva nelle accademie e nelle scuola specializzate
Svolgendo il filo della storia del “Fare”, sarà possibile ammirare, tra l’altro, i sontuosi paliotti in lama d’oro, coralli, granati e madreperle delle chiese di San Giuseppe dei Teatini e di San Francesco di Paola di Palermo; i panni ricamati dai “Maestri Ricamatori” di Napoli, provenienti dai complessi monumentali di Santa Chiara e di San Domenico Maggiore; i broccati catanesi delle chiese di San Benedetto e di San Camillo; i seicenteschi velluti ricamati, i lampassi e i lussuosi ricami provenienti da alcune delle più belle chiese e basiliche di Roma; i fastosi ricami in oro della chiesa di San Domenico di Bologna; i damaschi seicenteschi delle chiese di S. Maria Novella e di San Marco di Firenze; i settecenteschi damaschi broccati del Museo civico di Bracciano; le regali “Madonne vestite” di Firenze, di Roma e di Napoli, che costituiscono una interessante testimonianza di ritualità matriarcale.
Il percorso si propone, infine, di fornire indicazioni interessanti sulle donazioni, ricostruendo i percorsi che alcune opere hanno compiuto, per raggiungere città distanti dal luogo d’origine, come pregiate offerte di forte contenuto devozionale.
L’accesso alla Mostra sarà consentito previo pagamento un biglietto d’ingresso del costo di 2 euro, il cui ricavato sarà destinato al restauro di un’opera d’arte appartenente al patrimonio del Fondo.
Cari amici, Vi segnalo che ancora per pochi giorni sarà visitabile a Roma una Mostra di eccezionale valore sui paramenti sacri. Le parole non possono esprimere pienamente la qualità, la bellezza ed il senso spirituale che ispirano queste opere!
In ogni caso, rappresentano la migliore risposta ai liturgisti "minimalisti" diffusori della peste modernista anche negli arredi liturgici che infestano le nostre parrocchie da alcuni decenni
Davvero questi autentici capolavori -piviali, pianete, dalmatiche, paliotti d'altare- sembrano ispirarsi, nel servizio liturgico, al versetto del Salmo 69 "Lo Zelo per la Tua casa mi divora".
Vi allego una rassegna stampa.
In ogni caso, rappresentano la migliore risposta ai liturgisti "minimalisti" diffusori della peste modernista anche negli arredi liturgici che infestano le nostre parrocchie da alcuni decenni
Davvero questi autentici capolavori -piviali, pianete, dalmatiche, paliotti d'altare- sembrano ispirarsi, nel servizio liturgico, al versetto del Salmo 69 "Lo Zelo per la Tua casa mi divora".
Vi allego una rassegna stampa.
Notizie Fondo Edifici di Culto
'Antichi Telai'.
Aperta a Roma la mostra sui tessuti d'arte del Fondo Edifici di culto
Inaugurata dal ministro dell'Interno Maroni, l'esposizione si può visitare fino al 26 luglio.
Inaugurata dal ministro dell'Interno Maroni, l'esposizione si può visitare fino al 26 luglio.
[..]La selezione di corredi, tessuti d’arte e paramenti sacri appartenenti al Fondo del ministero dell’Interno rimarrà esposta fino al 26 luglio prossimo presso la sede della mostra, in Via del Corso, n.418.
Si tratta di oltre 70 opere tessili realizzate tra il 1500 e il 1800, un patrimonio ricco e in gran parte sconosciuto al grande pubblico perchè conservato nelle sacrestie e nei conventi. Preziosi paliotti, alcuni arricchiti da inserti dipinti su seta o da grani di corallo, sontuosi paramenti liturgici e vesti destinate alle statue processionali, sono solo alcuni esempi dei manufatti che si possono ammirare.
Le opere provengono da basiliche e chiese note, come S. Domenico a Bologna, SS. Nome di Gesù all’Argentina e S. Maria in Vallicella a Roma, S. Marco e S. Maria Novella a Firenze, S. Domenico Maggiore e S. Gregorio Armeno a Napoli e le chiese palermitane del Gesù e di S. Giuseppe dei Teatini. In mostra anche alcune 'Madonne vestite', la cui tradizione è ancora viva non solo nei piccoli centri, ma anche nel cuore della stessa Roma, come dimostra uno degli abiti esposti, quello della Madonna del Carmine, la celebre 'Madonna de noantri', proveniente dalla chiesa trasteverina di Sant’Agata.
L'esposizione documenta, inoltre, l'apporto fondamentale dei restauratori del tessile, settore professionale che ha partecipato in maniera determinante alla realizzazione del progetto. L'attività di restauro, antica tradizione nazionale ancora attualissima grazie alle accademie e scuole specializzate, è intimamente connessa al principio della tutela del patrimonio artistico-culturale che caratterizza l'operato del Fec.
La mostra - aperta il martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 19.30, e il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 22 - Il costo del biglietto d'ingresso è di 2 Euro. Il ricavato della mostra sarà destinato al restauro di un'opera d'arte appartenente al Fec. All'inaugurazione hanno preso parte anche il sottosegretario all'Interno Alfredo mantovano e il capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione - che gestisce il Fondo Edifici di culto - Mario Morcone.
Si tratta di oltre 70 opere tessili realizzate tra il 1500 e il 1800, un patrimonio ricco e in gran parte sconosciuto al grande pubblico perchè conservato nelle sacrestie e nei conventi. Preziosi paliotti, alcuni arricchiti da inserti dipinti su seta o da grani di corallo, sontuosi paramenti liturgici e vesti destinate alle statue processionali, sono solo alcuni esempi dei manufatti che si possono ammirare.
Le opere provengono da basiliche e chiese note, come S. Domenico a Bologna, SS. Nome di Gesù all’Argentina e S. Maria in Vallicella a Roma, S. Marco e S. Maria Novella a Firenze, S. Domenico Maggiore e S. Gregorio Armeno a Napoli e le chiese palermitane del Gesù e di S. Giuseppe dei Teatini. In mostra anche alcune 'Madonne vestite', la cui tradizione è ancora viva non solo nei piccoli centri, ma anche nel cuore della stessa Roma, come dimostra uno degli abiti esposti, quello della Madonna del Carmine, la celebre 'Madonna de noantri', proveniente dalla chiesa trasteverina di Sant’Agata.
L'esposizione documenta, inoltre, l'apporto fondamentale dei restauratori del tessile, settore professionale che ha partecipato in maniera determinante alla realizzazione del progetto. L'attività di restauro, antica tradizione nazionale ancora attualissima grazie alle accademie e scuole specializzate, è intimamente connessa al principio della tutela del patrimonio artistico-culturale che caratterizza l'operato del Fec.
La mostra - aperta il martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 19.30, e il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 22 - Il costo del biglietto d'ingresso è di 2 Euro. Il ricavato della mostra sarà destinato al restauro di un'opera d'arte appartenente al Fec. All'inaugurazione hanno preso parte anche il sottosegretario all'Interno Alfredo mantovano e il capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione - che gestisce il Fondo Edifici di culto - Mario Morcone.
Antichi Telai - I tessuti d’arte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto
Il Fondo Edificio di Culto ha, tra le sue attività istituzionali, la valorizzazione del proprio patrimonio storico-artistico costituito da oltre 700 edifici sacri e da opere d’arte mirabili custodite al loro interno. In tale ambito, attraverso la Mostra Antichi Telai - I tessuti d’arte del patrimonio del Fondo Edifici di Culto, anche quest’anno si è proposta la promozione della conoscenza del deposito di tessuti d’arte posseduto e dell’impegno sostenuto dal FEC per il recupero, la conservazione e il restauro degli stessi.
La Mostra intende rendere protagonista l’arte del tessuto e del ricamo, ponendo a confronto le varie culture tessili di un Paese che possiede il complesso di arredi più ricco del mondo, attraverso un percorso che si snoda tra sete e filati preziosi dei secoli XVII, XVIII e XIX, prendendo forma e valore simbolico nei corredi liturgici che si adeguano alle particolari funzioni e festività e sottolineano il carattere di ogni evento esaltando il rigore formale ed estetico della liturgia stessa.
L’allestimento intende proporre la scenografica ritualità delle cerimonie e delle processioni, cogliendo il ruolo orchestrato dei colori delle preziose stoffe: damaschi, lampassi e broccati intessuti d’oro e d’argento, decorati con fantastici fiori, tralci e fogliame e rifiniti da complesse guarnizioni.
L’organizzazione dell’evento, nelle indispensabili fasi di ricerca, ha reso possibile una vasta esplorazione nei luoghi dove i tessuti sono conservati, attraversando le molteplici espressioni storico-geografiche di questo settore di rilievo della cultura materiale della Penisola. Nel principio della tutela del patrimonio artistico-culturale fatto proprio del Fondo Edifici di Culto, si è naturalmente inserita la connessa attività di restauro, che costituisce un’antica tradizione nazionale, sviluppata dagli artigiani nel corso dei secoli ed oggi pienamente viva nelle accademie e nelle scuola specializzate
Svolgendo il filo della storia del “Fare”, sarà possibile ammirare, tra l’altro, i sontuosi paliotti in lama d’oro, coralli, granati e madreperle delle chiese di San Giuseppe dei Teatini e di San Francesco di Paola di Palermo; i panni ricamati dai “Maestri Ricamatori” di Napoli, provenienti dai complessi monumentali di Santa Chiara e di San Domenico Maggiore; i broccati catanesi delle chiese di San Benedetto e di San Camillo; i seicenteschi velluti ricamati, i lampassi e i lussuosi ricami provenienti da alcune delle più belle chiese e basiliche di Roma; i fastosi ricami in oro della chiesa di San Domenico di Bologna; i damaschi seicenteschi delle chiese di S. Maria Novella e di San Marco di Firenze; i settecenteschi damaschi broccati del Museo civico di Bracciano; le regali “Madonne vestite” di Firenze, di Roma e di Napoli, che costituiscono una interessante testimonianza di ritualità matriarcale.
Il percorso si propone, infine, di fornire indicazioni interessanti sulle donazioni, ricostruendo i percorsi che alcune opere hanno compiuto, per raggiungere città distanti dal luogo d’origine, come pregiate offerte di forte contenuto devozionale.
L’accesso alla Mostra sarà consentito previo pagamento un biglietto d’ingresso del costo di 2 euro, il cui ricavato sarà destinato al restauro di un’opera d’arte appartenente al patrimonio del Fondo.
oramai e' in chiusura ed è un vero peccato !!!!
RispondiEliminase almeno si possono avere le referenza del catalogo
grazie .......... vittorio
Concordo con Vittorio, sono anche io molto interessato al catologo...
RispondiEliminaSimone da Varagine
Penso sarebbe opportuno incoraggiare nelle parrocchie, cappelle, e centri di Messa legati alla tradizione la produzione di vesti liturgiche. Questa e` una eccellente participatio actuosa che non usurpa prerogative del clero ed e` particolarmente adatta alle signore.
RispondiEliminaIn questo sito, oltre ai tessuti (anche se forse non belli come quelle della mostra), si possono acquistare per poca spesa i modelli di carta per casule, dalmatiche, tuniche, manipoli, borse, etc, etc.:
http://www.sewvestment.com/
Una volta ricevuti i modelli, potete procurarvi i tessuti da artigiani italiani e confezioanare veste da offrire a Dio in unione al Sacrificio della Messa.
Per Bedwere,
RispondiEliminaahhh...allora non sono solo io il pazzoide ;).
E' da parecchio che ci sto pensando e non escludo nulla, anche la possibilità di imparare a cucire!
Intanto ho già fatto un set di cartegloria, ho in mente un modello per un secondo set e ho restaurato due balaustre di legno. Diciamo che come falegname non sono malaccio...potrei anche diventare sarto no?
Simone da Varagine
Chi viene da Varagine deve aver per forza una visione gloriosa e... leggendaria! Sei un grande!
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